#e del mercato centrale!
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Sono stato qualche giorno a Torino e sono sicuro che ci tornerò perché meravigliosa Ho incontrato persone di una accoglienza e gentilezza uniche come la signora Nadia, tutto fare di La Crêperie in via Porta Palatina 3,

l'artista della gipsoteca Mondazzi in via Principe Amedeo.

Sono stato avvolto dalla vitalità del mercato centrale simile a quella trovata nelle città francesi

Ho trovato la regalità nei suoi storici caffè

Sono tornato a casa con l'idea che a Torino mi piacerebbe viverci
Grazie @blackmammaaa
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Storia Di Musica #369 - Frank Zappa, Joe's Garage Acts I,II,III, 1979
Il mese di storie musicali legate al numero 3 si conclude con una pazza quanto meravigliosa opera rock in 3 parti, sogno del suo autore, che uscì in due dischi nel 1979. Infatti Frank Zappa, che dopo una estenuante diatriba legare sui diritti discografici del suo archivio, nel 1979 fondò la sua personale etichetta discografica, Zappa Records, a cui a breve aggiungerà un fantastico studio di registrazione personale. Nel 1979 pubblica uno dei suoi manifesti di "antropologia musicale", Sheik Yerbouti, che oltre la sua immensa fantasia e varietà musicale (una enciclopedia vivente che andava dalla musica concreta a Boulez, dal jazz al bluegrass fino al doo-woop passando per ogni stile intermedio) presenta una sfiziosa novità: Zappa la chiama xenocrony, è un innovativo montaggio sonoro in cui parti musicali, spessissimo i suoi assoli alla chitarra, vengono rimontate in altre canzone in maniera che sembra perfettamente naturale. Sheik Yerbouti, che è un doppio album, è anche uno dei suoi pochi dischi da classifica: tra le perle Rat Tomago, la spettacolare Yo' Mama, la caustica Jewish Princess che attira gli strali della comunità ebraica e la mitica parodia di Peter Frampton, che ebbe successo planetario con I'm In You, di I Have Been In You.
Zappa sull'onda positiva di questo disco è subito pronto a farne un nuovo capitolo, e già registra alcuni brani, ipotizzando di utilizzare la tecnica della xenocrony. Però una sera, spinto dal suo desiderio personale di scrivere "opere rock", butta giù una sorta di sceneggiatura e pensa che può funzionare. Inizia a registrare tantissimo materiale con la sua nuova band (sempre di grandi musicisti, che tra poco svelerò) e alla fine ha materiale per tre dischi che hanno una certa coesione concettuale. Timoroso di presentarsi sul mercato con un triplo disco, divide l'opera in due parti, un Act I, che esce nei negozi nel Settembre 1979, e un doppio, Act II e III a Novembre.
Joe's Garage diviene uno dei suoi dischi più famosi ed ambiziosi, e una delle opere rock più ardite (in tutti i sensi, visto il personaggio). La storia è una grande metafora della stupidità della società americana, della cultura della repressione e del controllo e anche un grande atto di amore per la musica. È la storia di Joe, un adolescente medio, di Canoga Park, Los Angeles, che forma una band garage rock, ha relazioni insoddisfacenti con le donne, dona tutti i suoi soldi a una religione insincera e assistita dal governo (un nemmeno troppo velato strale con Scientology), esplora attività sessuali con elettrodomestici vari e viene imprigionato. Dopo essere stato rilasciato dalla prigione in una società distopica in cui la musica stessa è stata criminalizzata, cade nella follia. La storia è narrata da una sorta di Grande Fratello orwelliano, The Central Scrutinizer (che è la voce di Zappa manipolata) che alla fine, dopo che Joe è impazzito sognando un assolo "definitivo" prende voce "reale", quella di Zappa appunto, per dimostrare che se la storia di Joe non bastasse a convincere l'ascoltatore che la musica sia un male, tale cosa potrà essere più chiara se espressa con la sua reale voce, nella sua interpretazione di una "canzonetta", A Little Green Rosetta, Musicalmente, è il solito ribollente calderone zappiano di stili, varietà e genialità, dove persino i brani che sembrano più semplici nascondono strutture e cambi di ritmo travolgenti: tra le canzoni da ricordare, la splendida Joe's Garage (che aggiunge note reggae alla cucina musicale), l'ironica Catholic Girls, sugli stereotipi sulle ragazze religiose, impersonate da Mary, la fidanzata di Joe, una che cade nel "baratro della vita da roadie" (Crew Slut) fino a fare le gare di Miss Maglietta Bagnata ( Wet T-Shirt Nite), poi le sue strampalate allucinazioni musicali, tipo la malattia venerea che Lucille passa a Joe, descritta in Why Does It Hurt When I Pee, che in verità fu una domanda vera che fece a Zappa il suo manager, Peter Kaufman, che aveva una cististe. Due pezzi sono ancora più iconici: Lucille Has Messed My Mind, dedicata alla Lucille di cui sopra, che fu un successo di Zappa scritto per Jeff Simmons, ex componente dei Mothers Of Invention, che nel 1969 pubblicò un disco dallo stesso titolo davvero bello (con Zappa che produsse il disco e scrisse alcuni brani con il nome d'arte di La Marr Bruister); Watermelon In Easter Bay, l'assolo che sogna Joe, diventerà una delle sua canzoni più famosi, sebbene all'epoca non fu tanto bene accettata, ma adesso, anche a detta del figlio Dweezil, è il suo miglior assolo in assoluto.
Tra le curiosità, con la tecnica della xenocrony furono riprese almeno 4 parti di assolo di City Of Tiny Lights, uno dei massimi strumentali zappiani, da un concerto in Germania del marzo del 1979, per ben tre canzoni di Joe's Garage. Nella nuova band, immensi musicisti come Vinnie Colaiuta alla batteria (ma anche ad un immaginifico optometric abandon), Warren Cuccurullo alla chitarra, Denny Walley alla slide guitar, Tommy Mars e Peter Wolf alle tastierie, il fido Ike Willis alla voce, Arthur Barrow e Patrick O'Hearn al basso e la voce di Dale Bozzio, moglie del suo fido collaboratore Terry.
Il disco ebbe anche un discreto successo, soprattutto in Canada (e questa storia di 45 anni fa sembra così attuale per tutti questi particolari) per la migliore opera rock di Frank Zappa: ci proverà ancora molte volte, con risultati a volte davvero "drammatici" e non all'altezza della sua genialità (penso a Thing Fish del 1984, un triplo album che sebbene abbia un libretto di guida all'ascolto non si capisce davvero cosa voglia dire), ma qui rimangono luminose le sue idee e soprattutto la sua musica, espressione totale del suo motto "Qualsiasi cosa, in qualsiasi momento, in qualsiasi luogo, per un motivo qualsiasi".
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Mattarella: "i valori della Costituzione continuano a guidarci."
Davvero, Presidente?
Intende il lavoro? No, quello è sottoposto alla disoccupazione strutturale che ci impongono i trattati europei e comunque non possiamo fare politiche di piena occupazione senza la nostra banca centrale. E poi dal mare arriva già manovalanza gratis!
Intende la sovranità popolare? No, quella è brutta e cattiva, una roba da medioevo, molto meglio dare il beneplacito a governi tecnici e politiche diametralmente opposte al volere del popolo, che tanto non c'entra nulla con la democrazia.
Intende il ripudio della guerra? No, la guerra è pace, lo sanno tutti, per questo stiamo inviando armi all'Ucraina ponendoci in prima linea in una guerra non nostra. D'altronde il ripudio è una forma di amore più sofisticata.
Intende il risparmio privato? No, quello è un problema perché gli italiani dovrebbero indebitarsi un po' di più come fanno le nazioni più civili, quelle frugali. Probabilmente il mercato interno deve essere smantellato del tutto per funzionare.
Intende l'eliminazione delle disegueglianze sociali? No, quelle vanno benissimo, anzi, possiamo salvare il mondo impedendo ai luridi poveracci di andare al lavoro in macchina e seguendo gli umili consigli dei filantropi multimiliardari.
Intende la salute? No, quella è una roba per ricchi: se hai i soldi vai in una clinica privata, altrimenti ti metti in fila negli ospedali pubblici che stiamo smantellando e trasformando in aziende. Moderni, sani e inclusivi, come il Green Pass.
Intende la difesa della patria? No, per carità, non si nomini quella parola fascista e retrograda. Il tricolore va bene solo se sventola accanto al drappo europeo, altrimenti è un simbolo di odio e di pericoloso nazionalismo.
Intende la libertà di parola? No, quella andrebbe limitata e cancellata del tutto. Per fortuna il mondo libero sta già adottando le misure necessarie contro quei cittadini che non si accontentano dei professionisti dell'informazione.
Insomma, Presidente, quando parla di "valori della Costituzione" a cosa si riferisce?
Ah, mi scusi, stanno suonando l'Inno alla Gioia e lei sta sull'attenti con gli occhi lucidi.
Non si preoccupi, mi risponderà un'altra volta.
Matteo Brandi
Pro Italia - Segreteria Nazionale
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“ Per comprendere le dimensioni della tragedia in Ucraina è necessario risalire alle cause che determinarono il crollo economico, politico, culturale e sociale che ha visto il paese dividersi in due parti, che dal 2014 sono effettivamente in guerra. Il problema più grande della lacerazione dell’Ucraina non è riconducibile solo a ragioni etniche, esageratamente gonfiate e che in altre circostanze si ridurrebbero a una classica differenza regionale, diluita ulteriormente da una buona dose di ignoranza e di becero campanilismo. La spaccatura del sistema in Ucraina è dovuta soprattutto alle differenze che ci sono tra diverse culture del lavoro e organizzazione dell’impianto industriale. Mentre nelle regioni del Sudest, storicamente luoghi industrializzati, i sindacati sono forti – fattore sociale che non va assolutamente sottovalutato e che fa parte del quadro evoluzionistico della società del Donbass, dove la gente è abituata a legare il proprio destino alla realizzazione professionale presso le strutture industriali, e dove esiste una forma di aggregazione sindacale creata durante l’epoca sovietica – nelle regioni dell’Ovest questa mentalità è quasi assente, e prevale invece una visione più strettamente legata agli affari e alla speculazione, più vicina ai valori del capitalismo occidentale. Il confronto tra questi due mondi ha portato dai primi anni dell’indipendenza dell’Ucraina dall’URSS la società verso una spaccatura.
Gli oligarchi che privatizzarono le fabbriche e gli impianti industriali d’importanza strategica non erano veri e propri imprenditori, che di solito hanno la cultura e le capacità di gestire simili strutture, ma degli amministratori. Gli oligarchi ucraini sono in gran parte speculatori usciti dalla spartizione del paese tra bande criminali avvenuta negli anni Novanta. E se in Russia lo stesso fenomeno è stato fermato dalla politica autoritaria e dittatoriale di Putin, che riportò le strutture di importanza strategica sotto il controllo dello stato, eliminando, in pratica, gli oligarchi (spesso anche fisicamente), in Ucraina è avvenuto il contrario, ovvero l’oligarchia ha preso il controllo sullo Stato e di conseguenza ha iniziato a gestire gli impianti industriali in base ai propri interessi personali. Questo sistema, come ovvio, è risultato fallimentare perché, occupandosi soltanto del profitto e non avendo reali competenze per gestire al meglio un’industria, non ha investito nell’ammodernamento degli impianti, di fatto condannando il paese alla recessione. I prodotti ucraini non sono più concorrenziali rispetto ai prodotti di altri paesi. Ne consegue che nel tentativo di rimanere sul mercato, visti gli alti costi di produzione, i salari dei lavoratori sono stati ridotti, insieme ai loro diritti, fino a che la produzione è diventata insostenibile e l’intero impianto industriale è andato verso la totale rovina. Questa è una delle principali cause della mancanza di fiducia nel governo centrale da parte dei cittadini che vivono nelle zone industrializzate. “
Nicolai Lilin, Ucraina. La vera storia, Piemme (collana Saggi PM), Novembre 2022¹; pp. 65-66.
#Nicolai Lilin#Ucraina#letture#leggere#saggistica#saggi#Storia contemporanea#geopolitica#Europa#Russia#USA#relazioni internazionali#Unione Europea#Donbass#oligarchi#Volodymyr Zelensky#Joe Biden#Vladimir Putin#oligarchismo#imperialismo americano#imperialismo russo#Unione Sovietica#società industriale#capitalismo#speculazione#guerrafondai#Storia del XXI secolo#libri#NATO#antimilitarismo
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ll New Labour (neoliberismo o turboliberismo) rappresenta il compimento finale dell'alleanza tra Sinistra e Grande capitale. Con il raggiungimento e l'accettazione della condizione di consumatore ideale e di vita-a-debito la Sinistra nata nel 1848 termina il suo compito di controllo sociale e si deve quindi concentrare su nuovi rilanci progressisti basati su rivendicazioni in contrasto netto con la realtà e le esigenze reali di vita delle persone. Il woke ha quindi rappresentato il vicolo cieco nel quale il New Labour è stato condotto e dal quale non può uscire se non con metodi semidittatoriali (socialismo di Starmer di ispirazione cinese, tecnocrazia UE, auspici di "controllo" della Harris). Ecco perché oggi le istanze politiche effettive sono tutte assolte dalla nuova Destra (patrioti, maga) che deve organizzarsi per smantellare le condizioni di invivibilità allestite negli ultimi venti anni (woke, immigrazionismo, green, precariato diffuso, debito). Per farlo deve ribadire con forza una visione spirituale dell'uomo e del mondo a garanzia di tutti.
via https://x.com/boni_castellane/status/1857704773031469215
Condivido ampiamente l'analisi del prof. Boni, ma da sempre alle analisi e alle conclusioni dei prof., mi punge vaghezza di mettere i puntini sulle i.
La precisazione sull'analisi è che New Labour si traduce neoibberismo con due b: cioè è la solita mistificazione neolinguistica socialista, e di turbo ha solo lo stato mentale.
Non condivido invece la conclusione della pur valida analisi. Perché agli -ismi abbiamo già dato, come sa chi abbia vissuto o abbia memorie dal Secolo di Sangue.
La soluzione non è lo Stato tradizionale per come lo conoscevamo, né sullo Stato degli Onesti e delle brave persone: sta nel ritorno al buon senso, al capitalismo vero fondato sul RISPARMIO non sul debito, su scambi e aggregazioni volontarie, non sul debito di banca centrale = stato=Cina.
E' il mondo del Mercato rispetto allo Stato, dell'individuo rispetto alla Collettività, delle Comunità rispetto al Comunismo, del volontariato rispetto all'obbligo, dove vince il migliore nel senso di più agile e sveglio, e non vince per sempre ma deve sempre adattarsi: alla fine vincono tutti, si evolve il Sistema.
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Mattarella: "i valori della Costituzione continuano a guidarci."
Davvero, Presidente?
Intende il lavoro? No, quello è sottoposto alla disoccupazione strutturale che ci impongono i trattati europei e comunque non possiamo fare politiche di piena occupazione senza la nostra banca centrale. E poi dal mare arriva già manovalanza gratis!
Intende la sovranità popolare? No, quella è brutta e cattiva, una roba da medioevo, molto meglio dare il beneplacito a governi tecnici e politiche diametralmente opposte al volere del popolo, che tanto non c'entra nulla con la democrazia.
Intende il ripudio della guerra? No, la guerra è pace, lo sanno tutti, per questo stiamo inviando armi all'Ucraina ponendoci in prima linea in un conflitto non nostro. D'altronde il ripudio è una forma di amore più sofisticata.
Intende il risparmio privato? No, quello è un problema perché gli italiani dovrebbero indebitarsi un po' di più come fanno le nazioni più civili, quelle frugali. Probabilmente il mercato interno deve essere smantellato del tutto per funzionare.
Intende l'eliminazione delle disegueglianze sociali? No, quelle vanno benissimo, anzi, possiamo salvare il mondo impedendo ai luridi poveracci di andare al lavoro in macchina e seguendo gli umili consigli dei filantropi multimiliardari.
Intende la salute? No, quella è una roba per ricchi: se hai i soldi vai in una clinica privata, altrimenti ti metti in fila negli ospedali pubblici che stiamo smantellando e trasformando in aziende. Moderni, sani e inclusivi, come il Green Pass.
Intende la difesa della patria? No, per carità, non si nomini quella parola fascista e retrograda. Il tricolore va bene solo se sventola accanto al drappo europeo, altrimenti è un simbolo di odio e di pericoloso nazionalismo.
Intende la libertà di parola? No, quella andrebbe limitata e cancellata del tutto. Per fortuna il mondo libero sta già adottando le misure necessarie contro quei cittadini che non si accontentano dei professionisti dell'informazione.
Insomma, Presidente, quando parla di "valori della Costituzione" a cosa si riferisce?
Ah, mi scusi, stanno suonando l'Inno alla Gioia e lei sta sull'attenti con gli occhi lucidi.
Non si preoccupi, mi risponderà un'altra volta.
✒️Matteo Brandi
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DARWIN AWARDS
Uno sguardo cursorio sulla condizione attuale della politica europea lascia storditi. Se vivessimo su Marte ci sarebbero gli estremi per una spassosa commedia dell’assurdo, ma vivendo in Europa quella commedia è piuttosto una tragedia di cui siamo vittime.
Dopo la telefonata tra Trump e Putin ad alcuni leader europei è iniziato a balenare il sospetto che dopo il barile di pece stiano per arrivare le piume.
Hanno iniziato a strabuzzare gli occhi, agitarsi, e a produrre proclami scomposti.
La ministra degli Esteri UE Kaja Kallas si è messa a concionare pateticamente che “in ogni negoziato, l'Europa deve avere un ruolo centrale” e che “qualsiasi accordo concluso alle nostre spalle non funzionerà”. (Va dato atto alla Kallas di possedere doti attoriali fuori dal comune: è in grado di dire le più sconcertanti corbellerie sempre con aria sorridente e sicura).
Di fronte agli annunciati dazi di Trump sulle esportazioni europee la tedesca Von der Leyen si dice “profondamente dispiaciuta” e promette risposte e “contromisure ferme e proporzionate”, aggiungendo con grande senso del comico: “proteggeremo i nostri lavoratori, le nostre aziende e i nostri consumatori".
Il vicepresidente americano Vance in tour europeo snobba il primo ministro tedesco Scholz dicendo che “non c’è bisogno di incontrarlo, tanto sarà cancelliere ancora per poco” – per gli sputi in faccia non era a distanza.
Limitiamoci a questa campionatura del bestiario europeo.
Ecco, quando inizieranno il volo di rientro verso la realtà i responsabili europei potrebbero cominciare a notare alcune cose. Ad esempio.
1) Hanno messo in posizioni diplomatiche chiave personaggi come la Kallas agli esteri (o il lituano Kubilius alla Difesa), rappresentanti di minoranza in paesi con la popolazione dell’Abruzzo, un PIL che è una frazione della Lombardia, ma con l’unica meritoria qualifica di essere affetti da psicosi russofobica. Oggi, mentre Putin e Trump parlano sopra le teste europee, la Kallas abbaia ferocissima al piano di sotto, minaccia, garantisce che l’Europa è fondamentale, inaggirabile, e appare pronta a lanciare un battaglione di prodi cavalieri estoni all’attacco del Cremlino. Personaggi come la Kallas sono l’equivalente diplomatico del bombardamento del North Stream sul piano energetico: servono a tagliare i ponti nel lungo periodo verso ogni riavvicinamento alla Russia.
2) La von der Leyen, neanche a farlo apposta, è tedesca della CDU, cioè rappresenta il cuore pulsante del progetto mercantilista di cui l’UE è stata esempio mondiale. Questo modello, è bene ricordarlo, ha sostenuto per decenni l’idea che la carta vincente europea era un’aggressiva politica di esportazioni, con bilancia commerciale perennemente in attivo, politica perseguita al costo di una costante compressione delle condizioni lavorative e dei salari europei. Gli “esperti”, i “tecnici”, ci hanno spiegato che i sacrifici dei lavoratori europei sarebbero stati più che compensati dall’afflusso di capitali esteri (capitali che, secondo la trickle-down theory, sarebbero percolati naturalmente dai grandi gruppi finanziari alla società tutta). A questo punto la successione nel processo di autoevirazione presenta tratti geniali.
Dapprima l’Europa ha scommesso tutto sullo “schiacciare l’avversario a colpi di esportazioni” e così facendo ha distrutto il mercato interno.
Poi ha rotto i ponti con la Russia, e ha spezzato le iniziative cinesi della nuova via della seta, riducendo i propri margini di esportazione a oriente (naturalmente nel nome della libertà contro le autocrazie).
Poi, dando udienza a qualche lobby, ha avviato obiettivi ridicolmente irrealistici sotto forma di Green Economy, creandosi ostacoli artificiali a produzione e consumo (ma, ça va sans dire, per dare il buon esempio al mondo).
Infine, ha scoperto che uno stato sovrano che abbia il physique du role, come gli USA, può cancellare con un tratto di penna tutto il tuo vantaggio competitivo.
Risultato finale: ogni privilegio sul mercato esterno è andato perduto mentre il mercato interno lo hai ucciso.
Roba da Darwin Awards.
3) Scholz cuor di leone è quello che alla vigilia dell’Operazione Speciale russa ha chiuso il North Stream 2 (NB: PRIMA dell’invasione dell’Ucraina), ed è quello che poi quando l’oleodotto è stato fatto saltare in aria (come dice autorevolmente Seymour Hersh, dagli americani con l’ausilio dei norvegesi) ha prontamente accusato i russi di autosabotaggio. Dopo aver così spettacolarmente pulito le scarpe degli americani - che hanno ottenuto su un piatto d’argento la chiusura degli approvvigionamenti energetici europei a basso costo – ora Scholz può essere scaricato come un vecchio clown, che non fa più ridere nessuno.
Il tragico quadro della peggiore classe dirigente europea di tutti i tempi potrebbe continuare. Ma purtroppo non possiamo continuare a goderci il divertimento di fronte a tale dabbenaggine, perché ne siamo e saremo le prime vittime.
L’Europa esce da questa vicenda letteralmente annientata.
L’Europa ha infatti perso l’unica vera leva di potere contrattuale che le era rimasta in mano, cioè l’eccellenza sul piano della trasformazione industriale. Oggi l’Europa, tra riduzione degli sbocchi di mercato (interni ed esterni) ed esplosione dei costi energetici, è in piena deindustrializzazione.
Quanto al resto, l’Europa è da tempo un’area del mondo anziana, demograficamente al collasso, in cui le famiglie e tutte le relazioni durevoli sono sistematicamente sotto attacco, sia per le celebri esigenze della flessibilità di mercato sia per la diffusione di ideologismi astratti (woke, etc.).
Militarmente l’Europa non ha mai rimesso in discussione gli esiti della seconda guerra mondiale – salvo per un periodo la Francia – ed è rimasta terra di occupazione.
Culturalmente l’Europa ha abbracciato il modello americano senza remore, smantellando le sue eccellenze nelle scienze e nelle arti, ed abbracciando qualunque schifezza provenisse da oltre Atlantico.
Da ultimo, ed è la cosa più amara e preoccupante, l’Europa che si pretendeva terra dei diritti, della libertà di parola e pensiero, è oggi un luogo dove regna un’atmosfera mefitica di censura, di asservimento mediatico, di ricatto intellettuale. Mentre gli USA, nelle mani del pessimo, “dittatoriale” Trump riapre le maglie della libertà di parola, l’Europa è quel luogo particolare dove si chiudono conti correnti a testate politicamente sgradite, dove si mettono all’indice ragionamenti di schietto buonsenso (per piacere non dimentichiamo tutte le tirate ad alzo zero sui “putiniani” e “pacifinti”, seguendo i cui consigli oggi staremmo tanto meglio); è quel luogo dove si sospendono serenamente i risultati di elezioni sgradite; è quel luogo dove si implementa quel regno dell'arbitrio che è il Digital Services Act; è quel luogo dove giornali e testate di prestigio da tempo non stanno più sul mercato, ma vivono di elargizioni opache e pubblicità privata (tutte risorse condizionate e condizionanti).
L’Europa è alla canna del gas, e con quel che costa, sarà una morte lenta e dispendiosa.
Andrea Zhok
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Appunti mentre rileggo Ragazzi di Vita
Sto scrivendo una fanfiction, e cercavo informazioni sul Tiburtino. Ovviamente per scrivere qualcosa su Alduccio e Begalone, ovviamente.
Il Tiburtino negli anni '40, da Wikipedia.
Dal capitolo 7 di RdV (p186 dell'edizione Garzanti, sedicesima ristampa, 2022) cito:
[...] Alduccio abitava, come il Begalone, al IV Lotto, in fondo alla via centrale della borgata, poco dopo lo spiazzo del mercato [...]
e ancora, la pagina successiva:
[...] fece il Begalone, andando su per la scala scrostata [...]. Alduccio abitava tre o quattro porte più avanti, al pianterreno. Davanti alla porta c'era una specie di loggia, come in tutti i lotti, con le colonnine e le pareti acciaccate e cadenti.
(foto presa dal sito Rerum Romanum)
Di conseguenza: Alduccio e Begalone abitano nello stesso enorme edificio; il Begalone con la sua famiglia abita al primo piano, mentre Alduccio e la sua famiglia abita al pian terreno. Alduccio abita circa quattro "appartamenti" dopo quella del Begalone.
Il figlio di sora Anita, il fidanzato della sorella di Alduccio, abita "all'angolo" (p190) al III lotto (p191). Il figlio di sor'Anita è anche uno degli amici di Amerigo, che appare nel capitolo 4, nella scena del suo funerale (p114). Pietralata, dove abita Amerigo e la sua famiglia, e il Tiburtino sono vicini (nella prima foto che ho messo nel post si vede Pietralata in alto a sinistra)
Sempre dal libro, si implica che le case abbiano tre stanze: la cucina (munita di fornello, p187), la stanza dove la famiglia di Aldo dorme, e la stanza in cui dorme la famiglia del Riccetto (p189, p226); gli appartamenti dei lotti non hanno un bagno interno (p227)
boh, tutto qui. Non mi ricordo il motivo per cui ho fatto questo post. epico
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STARSCREAM ( Voyager ) Generations LEGACY UNITED Cybertron

C'era un volta la miniserie a fumetti War Within della DreamWave, dove tramite le magiche matite di Don Figueroa i classici personaggi dei Transformers G1 venivano ritratti per la prima volta con fighissime forme Cybertroniane, e tutti bramavamo di vedere prima o poi quei meravigliosi design tramutati in modellini. E venne presto il giorno, dato che per la versione di Galaxy Force / Cybertron di STARSCREAM, Hasbro e Takara si ispirarono platealmente al seeker grigio e rosso visto nel fumetto succitato!
Tutto bene quindi? Circa, poiché ai tempi Hasbro decise di farne una versione gigante Supreme di questo Astrum, snobbando il Voyager uscito normalmente in Giappone, da qui la difficoltà ai tempi di trovare la versione più economica tramite mercato estero piuttosto che non comodamente nei negozi di giocattoli e ipermercati vari come ancora si usava ai tempi.

Già personalmente adoravo l'originale, figurarsi ora dopo quasi 20 anni, ritrovarselo in una versione Generations per Legacy United, una versione che è pure il paradigma di come dovrebbero essere questi aggiornamenti moderni di classici del passato, senza magari scadere in errori o pigrizie tecniche varie ( Hot Shot, sto parlando con te!! )

Il ROBOT esteticamente infatti è semplicemente splendido, dato che che potrebbe passare tranquillamente per una Action Figure non trasformabile da quanto è armonioso nelle forme e misure. E la cosa risalta ulteriormente appena tirato fuori dalla scatola, dato che i moduli alati che finiranno sulle spalle e gli alettoni sono appunto staccati, e si assemblano sulla figura grazie ai soliti fori per armi standard appositi.

I moduli alati sulle braccia davano al robot originale un che di maestoso, quasi avesse un mantello che gli scendeva sulle spalle, mentre il Legacy odierno è più agile e longilineo, con spalle meno imponenti ma di riflesso con avambracci normali e non tozzi come il GF.

Ma il tocco di classe che da alla figura quel qualcosa in più è certamente la parte centrale del jet che non scende con la punta fino alle ginocchia ma si ferma al pube, e la cabina in plastica trasparente ora non più ad altezza "pacco" ma sullo stomaco come i più classici dei Seeker.

Magari qualche dettaglio colorato latita come il giallo sulle spalle o un po' di rosso su gambe ed avambracci, ma la scultura è eccellente, ed è davvero alto come Voyager, ben una testa più del suo precedente omonimo Armada di Legacy, e vale quindi lo stesso discorso fatto per Hot Shot sull'evoluzione dei personaggi nelle varie fasi della trilogia.

Notevole come il bacino possa ruotare nonostante la parte centrale del jet copre tutto il torso fino al pube, ed abbia pure i pugni che ruotano, e nonostante l'ampio uso di massa per accessori ed altezza, non abbia vuoti come nei soliti posti fastidiosi come interno dei polsi, cosce e polpacci vari.

E parlando di accessori, ribadiamo che i moduli sulle braccia non solo hanno le ali che si piegano, ma come per la gimmick dell'originale, vi sono ripiegate all'interno ciascuno una lama in plastica viola trasparente, così come dello stesso materiale è la CYBER PLANET KEY ed il fucile che cita quello sparante del Voyager G.F.: quello originale era un rettangolone nero un po' anonimo col missile viola trasparente, questo invece ha un design più ricercato con un paio di alette qua e là, ed è esso stesso tutto viola trasparente!

Ma di bello il fucile ha che tramite un apposita fessura posteriore vi si può sistemare la C.P.K., oltre che nella fessura apposita sotto la nuca. Ah, infine, a proposito della schiena del nostro Astrum Cybertron, i due alettoni posteriori possono ripiegarsi al massimo verso il basso, dando così meno fastidio possibile rispetto invece a come un po' rimanevano più larghi del giocattolo Voyager del 2005.

La TRASFORMAZIONE è, come ovvio, molto simile all'originale ma con qualche tocco in più, ovvero le braccia che si ribaltano all'indietro ma non prima qui di aver ruotato di 180° ed aver fatto rientrare i pugni, un pannello poi che dietro la schiena si apre per nascondervi la testa, e le gambe che ruotano verso l'esterno e si ripiegano mentre si solleva il torso, ma con i pannelli dei polpacci che si aprono. Ed infine gli alettoni posteriori che si uniscono nella pinna

IL JET SPAZIALE è sputato all'originale come aspetto, a parte magari la zona della cabina di pilotaggio meno in rilievo, o le strisce rosse ai lati di queste ( cioè quindi sulle gambe ), così come le ali sarebbero un po' piccole ma non ci si fa caso se non con un confronto diretto col G.F. di un tempo, dato che per la fisionomia ed aerodinamicità del velivolo sono della giusta misura.

Anzi, ironico come senza i moduli alati e gli alettoni, e con la punta ripiegata, questo jet ricordi parecchio l'hovercraft spaziale di Scourge G1! :D

Comunque, tutti i dettagli dall'originale sono al loro posto, pure un modulo nero dietro la cabina a mimare la testa del robot che era nascosta alla buona! XD

Visto da sotto non è male, anche se ha i due pannelli dei polpacci uniti come fossero un modulo di entrata d'aria per il reattori, ma forse era meglio se lo rendevano comunque più aerodinamico. Di contro, il fucile può sistemarsi lì sotto semi nascosto come nel Cybertron o anche nell'alettone verticale, ed il jet ha ( a parte quelli per i moduli alati ) solo un paio di fori sotto per eventuali armi aggiuntive.

Insomma, un ottimo modello con una bella trasformazione, un robot strepitoso ed un gran bel jet col solo inestetismo della "presa d'aria" sotto il muso, ma per il resto finalmente un Generations praticamente perfetto, fedele e che migliora il già bello e carismatico giocattolo originale!

-Videorecensione
#transformers#hasbro#generations#decepticon#recensione#review#starscream#astrum#cybertron#galaxy force#legacy united#voyager#distructor#takara
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Vanunu nel 1986 decise di rivelare al mondo che sì, è vero che Israele possiede l’arma nucleare, che sotto la centrale sperduta del deserto del Negev dove lui si recava ogni giorno a lavorare si trovava una fabbrica con plutonio sufficiente per produrre 200 armi atomiche. Erano stati i francesi negli anni 50 a confidare ad Israele i segreti militari dell’atomo ma la tacita convezione era di non dirlo pubblicamente. Anche se tutto il mondo lo ha sempre saputo.Dunque Vanunu, dopo un tormentato esame di auto-coscienza, prese accordi con il Sunday Times di Londra dove si recò per essere intervistato sulle sue preziose informazioni, proprio mentre le spie del Mossad seguivano i suoi movimenti. Perché non lo fermarono prima: ormai era fatta, fermare una rotativa non è come oggi buttare le copie di un giornale già stampato (come fa Molinari)… e poi un po’ di pubblicità non guasta mai poi. Lo lasciarono fare, dunque, e poi chiesero all’allora capo del governo di sua Maestà (era la Thatcher) se la disturbasse una operazione per rapire il loro tecnico. La signora di ferro rispose che non se ne parlava proprio, che non voleva grane in casa sua, si rivolgessero agli italiani che erano più laschi.
Fu così che i servizi di Tel Aviv architettarono un piano incredibile con il benestare delle autorità di Roma (allora a capo del governo era Bettino Craxi): fecero adescare l’ingenuo Mordecai da una bionda di nome Cindy che lo invitò a passare con lei un paio di giorni nella città eterna. Candidamente perso negli occhi dell’avvenente spia, Vanunu partì, trovando gli israeliani ai piedi dell’aereo sulla pista di Fiumicino. Messo in una macchina venne rapito e rispedito in Israele. Se fosse solo una spy-story sarebbe avvincente ma non è così. Iniziò il suo dramma: incarcerato in una prigione di massima sicurezza é stato rinchiuso in un lungo, totale isolamento, rilasciato dopo diciotto anni ma mai uomo libero perché sottoposto a crudeli regole: senza passaporto, con il divieto di avvicinarsi a meno di 500 metri da un porto o da un aeroporto, dalle ambasciate o dalle auto del corpo diplomatico o di incontrare un cittadino straniero senza autorizzazione.
Insomma, si aprirono per Mordecai le porte dell’inferno con una persecuzione vendicativa senza fine, metodo che oggi vediamo applicato su larga scala tra le strade di Gaza. Vanunu non è stato solo: come per Assange, fondatore di Weakileaks che ha rivelato come la santa alleanza occidentale fa le sue guerre di dominio, un largo movimento di solidarietà lo sostenne, chiedendo la sua liberazione e il disarmo dell’area mediterranea. Egli non agì per interesse personale né si offrì al mercato spionistico: la sua fu una scelta etica che poneva il mondo di fronte ai rischi della proliferazione nucleare.
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Moschea di Piyale Paşa

La moschea Piyale Paşa fu realizzata da Mimar Sinan nel 1573 su commissione dell'ammiraglio Piyale Paşa, genero del sultano Selim II.
La moschea era al centro di un complesso che cosisteva in un hamam, scuola, mercato e cimitero. Oggi rimane solo la moschea ed il complesso cimiteriale dove riposa Pyale Paşa, insieme alla moglie e ai loro sette figli e quattro figlie.
A differenza delle altre moschee progettate da Mimar Sinan essa non possiede una sola cupola centrale ma 6 cupole identiche, disposte su due file di tre. Si tratta dell'unica delle due moschee di Istanbul con piu cupole, l'altra é la moschea di Karagümrük.


Il minareto si erge al centro dell'ingresso e si trova sopra l'asse del mihrab, il punto che indica la direzione della Mecca. Il mihrab ha delle decorazioni davvero notevoli. Il minbar, il pulpito usato dall'imam, é scolpito nel marmo e bilancia il mirhab eccessivamente decorato con un design estremamente semplice. Mi é piaciuto particolarmente il porticato esterno della moschea.
La moschea é completamente ignorata dal turismo.



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Che fatica.
Ieri siamo saliti sull'etna a 2000 metri, c'era una vagonata di gente, qualche sprazzo di neve, ma una giornata di sole stupenda, c'era solo un pò di vento ma niente di eccezionale. Siamo stati ai crateri (spenti) sul primo tutti, poi il secondo (vedrete dalle foto) è alto quanto un palazzo di 10 piani e siamo andati solo noi (io, mia figlia e il fidanzato) su per un pendio ripidissimo che ho fatto fatica a salire, poi abbiamo visto da sopra che c'era una strada meno ripida ma più lunga, allora l'abbiamo presa per scendere. Abbiamo mangiato al rifugio sapienza, posto storico, e poi piano piano siamo scesi in città. La sera eravamo troppo stanchi per anche solo pensare di fare un giro, tanto oggi era in programma il giro del centro con cicerone mia sorella. Quindi da programma oggi siamo scesi presto in autobus e fatta la seconda colazione ci siamo incontrati con mia sorella. Siamo stati al mercato del pesce, più per fargli vedere questo bazar ittico e non solo a cielo aperto, ho incontrato Mario Venuti, penso l'ultima volta che gli ho parlato sarà stato 30 anni fa, incontravo spesso Luca Madonia a Venezia, il dottore a quanto pare ha una casa in laguna, niente di particolare sono delle persone normali, Mario era col cane a fare la spesa, ma tutti gli vogliono bene naturalmente è sempre un artista apprezzatissimo e adottato dalla città, perché in realtà lui è siracusano. Poi siamo stati in alcuni posti dove non ero mai stato, sembra strano ma spesso noi italiani siamo così abbiamo delle cose spettacolari dietro casa e non le caghiamo, è un peccato perché c'è tantissimo da vedere in Italia. Siamo saliti su una chiesa da dove si vede un panorama a 360° della città, dentro la cattedrale per la prima volta nella mia vita e sotto la cattedrale dove ci sono delle terme romane, poi siamo passati dal museo dell'università e su per il mercato centrale che però era già tardi e stavano chiudendo quasi tutti i banchi, abbiamo comunque preso della frutta e mia figlia del pesce che aveva l'acquolina in bocca dalla mattina. Da li mia sorella ci ha lasciati e siamo andati a mangiare su un posto di cucina tipica romana, eh lo so ma volevamo mangiare della pasta e a quanto pare a pranzo molti dei locali catanesi sono chiusi, tanti non fanno pasta e quindi abbiamo optato per quello, molto buono e porzioni enormi, infatti non sono riuscito a finire la pasta broccoli e sarciccia (al finocchietto), mia figlia l'ha presa con l'aragostina e lo zito matriciana. Precedentemente siamo passati ad affittare l'auto, perché domani andiamo a Siracusa e con l'auto di mia madre è un pò rischioso, anche se siamo andati sull'etna, ma ho come l'impressione che loro vogliano fare anche qualche giro da soli, beh non sono piccoli, anche se guidare a Catania non è come guidare in Estonia dove tutti rispettano il codice e non ci sono problemi, qua come sapete è un delirio nelle strade, va bè spero non faccia casini che tanto poi li paga lui. Ora non so cosa facciamo, ma penso niente, quindi intanto mi scarico un pò di foto e vi scrivo sto mini papello.
Vi lascio qualche scatto






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Di fronte all'ideologia, sempre più conformista e schiacciante della neolingua e dell'individualismo, Adriana Cavarero risponde con una intervista lucidissima e appassionata portando un esempio di come soltanto il pensiero possa chiarire le distorsioni e i danni di alcune posizioni.
"La neolingua ruota intorno alla parola ‘inclusione’ come bene assoluto, mentre il male è l’esclusione. Io diffido del concetto di inclusività. Nella mia storia di studiosa di filosofia ho sempre combattuto le parole inclusive universali, come la parola ‘uomo’, che ha sempre preteso di essere universale e di includere l’intero genere umano, perché sono espressione di volontà di dominio. Nella storia politica a cui appartengo, quella femminista, il termine inclusione era assente, perché rimanda a una pretesa universalità. Al centro della storia del femminismo non c’è affatto la ricerca di parole inclusive bensì di parole che sottolineano la differenza, la pluralità. Quella femminista è una soggettività che sottolinea innanzitutto la sua parzialità, una parzialità reale, in carne e ossa, la parzialità reale delle donne che rivendicano un ordine simbolico e un immaginario per il loro sesso”.
DOMANDA
Un altro tema centrale sul quale la polemica è aspra, perfino fra femministe, è la maternità.
“La critica della mistica della maternità, il rifiuto della maternità come destino, trappola funzionale all’oppressione patriarcale, fa parte della storia del femminismo.
E’ prevalsa nel femminismo, soprattutto angloamericano, una tendenza a trascurare il tema della maternità. Ora ne paghiamo lo scotto, perché si è imposto un nuovo discorso sulla maternità che io chiamo un ‘perfezionamento della tesi di Aristotele’.
Per Aristotele l’utero è un contenitore organico, addetto alla maturazione del feto che poi viene espulso. Si tratta della riduzione della donna a utero e dell’utero a contenitore del bambino che poi, però, appartiene al padre e non alla madre. Un immaginario che preannuncia l’utero in affitto. L’ingegneria genetica ha reso possibile il sogno di Aristotele:
la madre gestante viene considerata un puro utero, un contenitore al servizio di altri, adatto a far crescere l’embrione, che le è stato impiantato, e a farlo diventare un bambino, che però non è suo. Gli antichi, con Eschilo, dicevano che la madre non è la generatrice bensì solo la nutrice del feto, e il bambino che partorisce è perciò del padre.
Adesso invece il bambino è dei committenti.
L’industria della procreazione sfrutta soprattutto le donne più povere, le costringe dentro contratti in base ai quali la donnautero deve mangiare, curarsi, abortire o non abortire, regolare i suoi rapporti affettivi, partorire in un modo o in un altro, essere sedata dopo il parto per non disturbare i
committenti con il suo dolore. Perfino i pensieri
e i sentimenti delle donne-utero sono colonizzati, devono accettare consulenze psicologiche per non legarsi al feto che portano in grembo. E affrontano rischi per la salute, per via delle stimolazioni ormonali, e perché il loro corpo deve adattarsi a ospitare l’ovulo di un’altra, con un diverso patrimonio genetico. Per non parlare del neonato,
di cui sono violati i diritti umani fondamentali,
nessuno escluso”.
DOMANDA
Eppure ci sono donne favorevoli in nome dell’autodeterminazione.
“Si tratta piuttosto
un’accettazione pedissequa del principio individualista neoliberale moderno, quello che nasce con Locke e con Kant. Fossero oneste, direbbero: io abbraccio affettuosamente
il paradigma dell’individualismo neoliberista funzionale al mercato globale, contrariamente al femminismo che ha invece sempre parlato di soggettività relazionale e ha nutrito un’estrema diffidenza verso il feticcio dell’individuo che si autodetermina.
Non solo la critica femminista, ma pressoché tutte le scienze umane hanno da tempo denunciato la figura dell’individuo che si autodetermina come fasulla, mostrando come qualsiasi decisione sia condizionata dalla situazione in cui ci troviamo: le donne povere affittate come uteri subiscono moltissimi condizionamenti materiali e culturali, altro che autodeterminazione. Un altro aspetto del tutto estraneo alla critica femminista è l’assolutizzazione del desiderio di maternità e di paternità, la trasformazione in diritto, un delirio fomentato e indotto dall’industria della procreazione. Il femminismo teorizza e pratica la cultura del limite e della parzialità, in diretto contrasto con il sogno maschile di onnipotenza."
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FLASH NEWS: Dumping nuclear water in the ocean is not good for the fishing industry of said waters,more obvious news on the obvious channel!
The post is machine translated
Translation is at the bottom
The collective is on telegram
🔥 PROTESTE DEI PESCATORI GIAPPONESI CONTRO LE SCONSIDERATE AZIONI DEL GOVERNO GIAPPONESE, CHE SCARICA ACQUA CONTAMINATA NELL'OCEANO 😡
🥳 Oltre al Popolo Cinese, Coreano, Indonesiano e Thailandese, anche una porzione di Giapponesi - principalmente pescatori nella Prefettura du Fukushima - hanno iniziato a protestare contro le azioni dei criminali giapponesi, che hanno iniziato a scaricare acqua contaminata nell'Oceano, dimostrando di voler trattare l'Oceano come la propria piscina personale 🇯🇵
🐰 Ogni tentativo, da parte dell'Occidente, e del Governo Giapponese, di minimizzare gli effetti disastrosi - a lungo termine - dello scarico di acqua contaminata nel mare, si scontra con la dura realtà. Non è un caso che proprio un'organizzazione politicizzata e sotto forte pressione USA, come l'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica, che non riesce a comprendere chi - da mesi - stia attaccando la Centrale Nucleare di Zaporižžja, non abbia problemi con le oscenità commesse del Giappone, che vuole far pagare il prezzo delle sue trasgressioni a tutti i Paesi Asiatici 🤦♀️
🍜 Alle persone (人) che vivono in Asia, soprattutto nelle Isole, come in Indonesia, non importa minimamente il sostegno statunitense, dichiarato da Antony Blinken, alle sconsiderate azioni del Giappone 😡
👍 La professoressa Suchana Chavanich, dell'Università di Chulalongkorn e Murdahayu Makmur, radioecologa marina presso l'Agenzia Nazionale per l'Energia Nucleare d'Indonesia, sono solo due tra le decine di reali esperti di Biologia Marina che hanno dimostrato come le azioni del Giappone mettano in pericolo l'Asia 👏
👍 I Popoli dell'Asia non intendono accettare le scuse e le auto-giustificazioni del Giappone, che - col sostegno degli USA e di organizzazioni "internazionali" sotto forte pressione politica, cercano di ripulirsi dopo aver commesso azioni irresponsabili 😡
🎣 I pescatori di Fukushima hanno intentato una causa verso la TEPCO, gestore dell'impianto, dichiarando che lo scarico di acqua contaminata nell'Oceano viola i loro diritti di pesca, e minaccia il diritto dei consumatori 👏
🤔 Infatti, non è solo in Cina, ad esempio al mercato del pesce di Shanghai, che non si presentano più i prodotti ittici giapponesi, ma anche in Giappone le persone sono restie a mangiare quei prodotti, tanto che il Governo Giapponese ha dovuto fornire un aiuto pari a 700 milioni USD alle aziende di pesca, che stanno avendo numerosi problemi economici 📉
🔍 日本核辐射鱼污染严重,日本人自己不吃,却打算出口中国? | Gli stessi giapponesi non vogliono mangiarlo, e pensano di esportarlo in Cina? 日本是一个没有耻辱感的国家 😡
🌸 Iscriviti 👉 @collettivoshaoshan 😘
🔥 JAPANESE FISHERMEN PROTESTS AGAINST THE IRCONSIDERED ACTIONS OF THE JAPANESE GOVERNMENT, WHICH DISCHARGES CONTAMINATED WATER INTO THE OCEAN 😡
🥳 In addition to the Chinese, Korean, Indonesian and Thai people, also a portion of Japanese - mainly fishermen in Fukushima Prefecture - have begun to protest against the actions of Japanese criminals, who have begun to discharge contaminated water into the Ocean, demonstrating their desire treat the ocean like your own personal swimming pool 🇯🇵
🐰 Every attempt by the West and the Japanese Government to minimize the disastrous - long-term - effects of discharging contaminated water into the sea collides with harsh reality. It is no coincidence that a politicized organization under strong US pressure, such as the International Atomic Energy Agency, which cannot understand who - for months - has been attacking the Zaporižžja Nuclear Power Plant, has no problems with obscenities committed by Japan, which wants to make all Asian countries pay the price for its transgressions 🤦♀️
🍜 People (人) living in Asia, especially in the Islands, such as Indonesia, do not care in the slightest about the US support, declared by Antony Blinken, for Japan's reckless actions 😡
👍 Professor Suchana Chavanich, of Chulalongkorn University and Murdahayu Makmur, marine radioecologist at the National Nuclear Energy Agency of Indonesia, are just two of the dozens of real Marine Biology experts who have demonstrated how the actions of Japan put Asia in danger 👏
👍 The Peoples of Asia do not intend to accept the apologies and self-justifications of Japan, which - with the support of the USA and "international" organizations under strong political pressure, is trying to clean itself up after having committed irresponsible actions 😡
🎣 Fukushima fishermen have filed a lawsuit against TEPCO, the operator of the plant, declaring that the discharge of contaminated water into the ocean violates their fishing rights, and threatens consumer rights 👏
🤔 In fact, it is not only in China, for example at the fish market in Shanghai, that Japanese fish products are no longer available, but also in Japan people are reluctant to eat those products, so much so that the Japanese Government has had to provide a aid amounting to 700 million USD to fishing companies, which are having numerous economic problems 📉
🔍 日本核辐射鱼污染严重,日本人自己不吃,却打算出口中国? | The Japanese themselves don't want to eat it, and are they thinking of exporting it to China? 日本是一个没有耻辱感的国家 😡
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Un mercato unico dei capitali è uno degli aspetti cruciali del Rapporto Draghi. Per finanziare la rinascita industriale dell’Europa unita è necessario un sistema bancario integrato. Alla luce di ciò, l’operazione di Unicredit (acquisizione di Commerzbank, ndr) avrebbe rappresentato un cambiamento significativo rispetto alle operazioni discusse negli ultimi decenni, che generalmente riflettevano accordi politici bilaterali tra Stati membri, prima di eventuali discussioni a livello europeo.
Ora, dopo il Rapporto Draghi, il contesto è diverso. Il consolidamento bancario europeo non si è mai veramente concretizzato, in quanto cedere il controllo del sistema bancario significa cedere una parte significativa di sovranità nazionale.
È evidente che la Germania è contraria a tali sviluppi, che rappresentano un pilastro del consolidamento bancario transfrontaliero. Ciò che stiamo osservando potrebbe essere solo l’inizio di un conflitto tra chi desidera un’Europa più unita e chi si oppone. Da questo punto di vista, il tentativo di Unicredit è percepito dalla Germania come una minaccia maggiore rispetto al passato.
Non si tratta soltanto di posti di lavoro o di attenzioni verso il sistema industriale tedesco; è qualcosa di più grande perché mira a riformulare il progetto europeo a svantaggio dei governi nazionali. Il sistema bancario è al centro della sovranità reale degli Stati. La partita potrebbe vedere l’ingresso di altri attori, perché se il consolidamento deve avvenire, non è indifferente che sia guidato da una banca francese o spagnola. Per i francesi, è preferibile che la sede sia a Parigi piuttosto che a Madrid, e questo vale per tutte le possibili combinazioni.
Tuttavia, questo non è il punto centrale. Non c’è uno scontro diretto tra Italia e Germania, ma tra una certa visione di Europa e chi si oppone.
via https://www.compliancejournal.it/berlino-blocca-la-vendita-di-commerzbank-rivolta-contro-il-rapporto-draghi/
Vista così, da detrattore del Draghi e contrario a un’Europa più unita - l'Europa torni ad essere un MERCATO UNITO - è meglio così. Ci manca solo la superburocrazia brussellese-congolese.
Btw, Unicredit già nel passato molto soffrì per certe sue acquisizioni all'estero che la esposero. Lasciate che gli infingardi tedeschi percolino pure aldilà del Reno e anche fino al Manzanarre se credono, ma non mai Oltralpe.
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Fastidi.
finire la cartaigienica - l'audio di instagram - le persone che guardano il telefono mentre gli parlo - lo spritz annacquato - le rose - i dossi alti - le strisce colorate per capire dove cazzo devo andare in ospedale - gli inviti - i matrimoni - l'acqua fredda quando fa freddo - l'acqua della doccia che non tiene la temperatura - la muffa - le spine nel pesce - la pescheria nel supermercato - le code in autostrada - i coglioni che viaggiano nella corsia centrale in autostrada - le mamme pancine - i tuttologi - i ricchi - la spia dell'olio - i sughi pronti - le penne lisce - l'immondizia - le stampanti che non stampano - la gente che chiede la pizza con abbondante pomodoro - i barattoli che non si aprono nemmeno bestemmiando - lavare la doccia - pisciare - pisciare fuori - pisciare in piedi - pisciare seduti in inverno - il vino del cazzo - il vino costoso - il freezer - i nomi degli alcolici - le spugne - radersi - trovare i calzini uguali - gli zaini scomodi - le chiamate - le casse del supermercato - le cassiere lente del supermercato - le cassiere troppo veloci del supermercato - la tovaglia con le briciole - i fari al led delle macchine nel senso opposto - la musica da discoteca - il cagotto - il cagotto in viaggio - la digestione - le ricette - il tempo di cottura - i fagioli cannellini - i compleanni - gli amici che si fidanzano - gli amici che si mollano - io che non mi fidanzo così non posso mollarmi - la convivenza - i tavoli tondi - la birra belga - la gente che ordina birra belga - i musei - le audioguide - scegliere l'avocado migliore - il reparto ortofrutta - la verdura per terra dopo il mercato - il mercato - l'erba - gli insetti che stanno nell'erba - le cimici - i frutti che cadono dagli alberi - i frutti spiaccicati per terra dopo esser caduti dagli alberi - i bigliettini da visita - le richieste di amicizia - le notifiche - non ricevere notifiche - i soldi di carta - le monete - il pin del bancomat - i manifesti con un sacco di testo - la musica rock che però non è proprio rock rock diciamo - i Coldplay - Don Matteo - le strisce pedonali - le assicurazioni che pagano solo se attraversi sulle strisce - i bambini - i bambini degli altri - il pensiero di avere un bambino - i preservativi - la pillola - le coperte felpate - la neve - la pioggia quando c'è la neve per terra - i guanti che non tengono caldo - i guanti che mi devo togliere per poter usare il telefono - le scritte romantiche sui muri - i post romantici - i gatti grandi - la musica metal - i cantanti growl - i frontali - le quote rosa - l'ingresso gratuito per le ragazze in discoteca - i giochi di carte - i rompicapo - nomi cose città - le feste di capodanno - il forno che non forna mai come dovrebbe - i libri - le biblioteche - l'incertezza - il clima - le meteoriti - le cose che vedo - le cose che non vedo - le cose che non vedrò - gli appuntamenti - gli eventi in calendar - le mail lunghe - gli imprevisti - le visite - i medici incompetenti - i medici che non si capisce un cazzo di quello che scrivono - i nomi delle medicine - il menù delle pizze - la gente che non capisce cosa dico e mi costringe a ripetere - i computer vecchi - i computer lenti - la voltura - le offerte - gli scaffali con troppa scelta - le esperienze - le esperienze di coppia - le degustazioni - le cantine aperte - le località turistiche - i ristoranti - gli amici che parlano di ristoranti - l'ansia da prestazione - gli esami - il percorso universitario - i treni regionali - il sudore - gli amici che poi se ne vanno - le abitudini che cambiano - le mamme e i papà che annunciano con gioia l'annuncio l'arrivo di un nuovo bebè - i bebè - i nomi dei bebè (come cazzo fai a chiamare una bambina "Agape Amelia"?) - i nomi delle persone - la lavanda dei piedi - il catechismo - la dottrina - le buone maniere - l'educazione - le ore perse - la parola di Cristo - cambiare idea - la batteria del telefono - le notizie false - i titoli clickbait - la pubblicità prima dei video - la pubblicità su LA7 - i chitarristi bravi - i concerti con troppa gente
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