#e con questo la smetto giuro
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lovingtheshow · 1 year ago
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E dopo questo vi condivido anche questo di video che penso tutti voi dobbiate conoscere e innamorarvene🤧🤧 (© prongsregvlus su tiktok)
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raccontidialiantis · 10 days ago
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Io ci ho provato
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Giuro che ho tentato di rompere, con lui. Più di una volta, lo sai. Mi sono riproposta di mettere la testa a posto e di fare la brava mogliettina, di non tradirti più. Perché sei tu l'uomo che ho sposato, il padre dei miei figli e quello che mi risolve tutti i problemi. Che mi ama alla follia. E che amo, che tu ci creda o no.
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Mi trucco, mi vesto, mi profumo e mi faccio bella per te, ma finisce sempre che poi, prima che tu torni a casa a sera, vado a salutarlo un attimo qui vicino, al suo studio. Un saluto rapido, che sarà mai... ma alla fine non riesco a non farmi scopare da lui. Si, è vero e non lo nego più; tanto ormai... ci vado apposta. Sono inqualificabile. Una vera troia.
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È una vera patologia della mia mente, quell'uomo. È una cosa più forte di me, cerca di capirmi: semplicemente non gli resisto e lo voglio. Di notte, dormo al tuo fianco, allargo il mio culo e la mia fica per te, quando hai bisogno. Puoi scoparmi e incularmi quando vuoi. Lo faccio perché sei mio marito e ti amo, giuro. Ma mi ti concedo soprattutto per tenerti buono.
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Ti faccio succhiare a lungo i seni e mettere due, tre dita o il pugno intero nel mio culo, se intanto sei nella mia fica. Mi ungo molto di vaselina apposta, prima. Sono sinceramente felice per te, quando mi sborri dentro e sussurri languidamente e con le lacrime agli occhi che mi ami da impazzire. Ma tu devi sapere che nel mio intimo intanto io mi struggo di gelosia e di passione per lui in ogni secondo della giornata.
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Anche se ti fa male, devo dirtela questa cosa. Così forse mi capirai. E mi perdonerai. Perché tu sei buono come il pane: mi capisci e mi vizi in tutto. Io, quell'uomo di poche parole lo desidero in corpo, voglio che mi possieda, che goda di me e che mi riempia della sua sborra. Che non finisca mai di fottermi. E più mi viene dentro, più io cerco di eccitarlo, di sfotterlo sulla sua virilità che degrada.
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Così che ci dia dentro nuovamente e mi faccia sua ancora e ancora. Vorrei che non smettesse mai. Farei di tutto, per farmi inculare di nuovo da lui o per farmi dilatare la gola col suo cazzo, quando entra e mi si scarica nell'esofago. Ormai sono diventata un'esperta puttana: potrei accogliere un cammello! Fammelo salutare ancora un'ultima sera, ti prego in ginocchio. Poi con i tradimenti smetto, giuro.
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Adesso ti do la mia parola di moglie che questa sarà l'ultima volta, con lui. Promesso. No, caspita: non piangere, su! Non sono abituata a vederti così. Sei la mia roccia solida. Sai che ti amo profondamente e che questa è una cosa che non conta proprio nulla, tra noi. È solo un'infatuazione, un'inezia, nel nostro matrimonio solido. Dai: tu nel frattempo prepara una bella cena. Vuoi farlo per tua moglie?
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Devo proprio andare, altrimenti tra mezz'ora chiuderà lo studio e andrà a casa. Quando tornerò, dopo mangiato e messo a dormire la bimba, ti farò scopare e ti succhierò il cazzo come mai ho fatto prima, nel nostro matrimonio. Se vuoi, te lo terrò in gola tutta la notte. Sborrerai di continuo, ininterrottamente, se ti darà piacere farlo.
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Toglierò le mie labbra dal tuo cazzo solo per andare a bere un bicchiere d'acqua o magari, se ne sento l'urgenza, per andare in bagno. Mi ricaricherò solo per poterti leccare a lungo il buco del culo, caro: adoro sentirti contrarlo e rilasciarlo. Lui è un campione, in questo, sai? Mi fa andare letteralmente fuori di testa.
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Fammelo anche tu, se vorrai. Perché so di essere in fortissima colpa e mi sento una troia, stanotte ti dovrò far godere, godere e godere: è una promessa, un impegno di moglie. Sino a farti sentire intimamente che anche io ti amo, sinceramente. Voglio che tu sia certo e infine sereno: il mio cuore è solo tuo.
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Perché io devo stare con te. Solo con te. Ma stasera, prima di darci un taglio sento nelle vene e nel cervello il bisogno fisico di scopare almeno un'ultima volta con lui. Devo: ne ho l'urgenza. Lui è una forte dipendenza. Soprattutto mentale, per me. Da cui devo disintossicarmi.
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Com'è, come non è, tornando a noi: ti farò passare in ogni caso una vera notte di passione e d'amore, quello sporchissimo e più vero. Quello irriferibile. Quello di cui ci si vergognerebbe a parlarne anche al prete confessore. Sopporta ancora qualche ora, tesoro mio prezioso. Ne sarà valsa la pena. Vedrai.
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Cucina e intanto preparati. Caricati bene. Gonfiati di seme. Perciò pensami tutta nuda sotto di lui, col suo uccello ben conficcato dentro il mio ventre. O mentre mi sfonda il culo. E infine col suo cazzo avvolto dalle mie labbra avide che lo succhiano, mentre io al settimo cielo quando viene ingoio la sua sborra copiosa e densa.
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Miele preziosissimo, per me. Nettare che mi scende in gola e infine diventa alimento e sangue della tua mogliettina adorata. Tradimento perpetrato, completamente ingoiato e digerito. Sentiti umiliato profondamente. Sei un cornuto. Fattene una ragione. Quindi usa la tua rabbia, canalizzala: caricati per bene.
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Pensa che lui mentre mi scoperà dovrà tapparmi la bocca con la mano, mentre mi squarta col suo cazzo enorme, altrimenti urlerei di piacere come un'ossessa, tanto lo voglio. Eccitati e usa la tua rabbia per amarmi. Di più. Molto di più. Come non hai mai amato nessuno in vita tua.
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Poi sappi che vengo anche io e sempre in modo copioso, mentre accolgo la sua sborra in corpo. Voglio dirgli addio per bene. Ne ho un bisogno fisico. Tu sentiti pure distrutto dentro, ma comunque amato e felice di riavermi a casa. Ogni notte.
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Per dimenticarlo totalmente, stasera dovrò dargli tutta me stessa e farmi distruggere di passione. Non ne posso più. Lo desidero da impazzire. Non mi laverò apposta, quando avremo finito. A letto perciò sentirai il suo odore su tutto il mio corpo. Piangerai di rabbia, mentre mi scoperai. Non posso farci nulla. Mi brucia la passera, dalla voglia di averlo.
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L'ano mi si contrae automaticamente, al pensiero che tra un po' lui lo violerà. Proprio perché so che sarà l'ultima volta. Vedrai: sarà così. Te lo giuro. Adesso devo proprio andare. Vado, esco. Guarda: non porto mutandine, sotto la mia gonna ampia: tu allora con passione e rabbia ora dammi un bacio rapido sulla fregna che lui tra un po' scoperà... Ok, fatto. Ciao.
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RDA
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arvtisticfra · 1 year ago
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ultimo update (poi giuro la smetto ahahaha). La visita non l’ho ancora fatta ma mancano meno di due settimane. Nel frattempo però in un qualche modo (e dopo un piccolo “incidente”) sono riuscita a parlare con mio padre e sto un po’ meglio. Mi spaventa ancora un po’ la visita e altre piccole paranoie però vabbè. Ora però lo chiedo a te. Tu come stai? alcuni tuoi post mi hanno dato l’idea che non stessi benissimo (ma potrei sbagliarmi). sending love 🩵
Ma no, puoi scrivermi quanto e quando vuoi, anzi, se ti va raccontami gli aggiornamenti dopo la visita! Comunque spero che l'incidente non sia stato nulla do grave, spero che tu sia bene ❤️ secondo me hai fatto bene a parlarne con tuo padre, parlare con qualcuno ti fa sentire più leggera e anche questo è un piccolo passo in avanti e vedrai che dopo la visita andrà e ti sentirai ancora meglio!
Per la domanda che riguarda me, diciamo che ci sono stati alcuni giorni davvero pesanti, ma spero che possa andare meglio, ti ringrazio per esserti interessata ❤️
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i-am-a-polpetta · 4 years ago
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Cervello @mestessa: oh sì ora ti faccio immaginare cose carine che non accadranno mai e ti faccio illudere talmente tanto che a sto giro ci rimani sotto in una maniera così plateale che ti eleggerano queen delle sottone a vita con tanto di fascetta e coroncina e hai presente quelle tue Canzoncine depressine?
ROBETTA AMORE MIO.
Con affetto, il tuo cervello di merda <3
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Perseo: quando nasci portatore di seccia, diventi un terminator e distruggi tuttecose
Altro che fast n furious signori e signore, PERSEO E LE SUE AVVENTURE IS THE WAY
Ma partiamo dall’inizio, che il por Perseo è conosciuto solo per A) aver tranciato la povera Medusa e B)Per l’omonimo   Percy Jakcson: Perseo è figlio di Zeus (guarda che novità) e della principessa Danae, rinchiusa nelle segrete del castello di Argo dal padre Acrisio, il quale sta partecipando alla competizione ‘genitore dell’anno’ e deciso a superare Medea a quanto pare, a causa di una profezia di un oracolo: suo nipote lo avrebbe ucciso. Che carine queste profezie guarda
( Acrisio quando ha scoperto che sua figlia aveva partorito, Grecia antica, a colori:)
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rinchiusi da Acrisio il birichino  in una cassa di legno gettata a mare, Perseo neonato e la madre furono fatti salvare da Zeus tramite Poseidone (almeno stavolta non se li ès cordati completamenti, applausi a Zeus) che  li portò a Serifo, qui salvati dal pescatore Ditti.
ma poteva essere una cosa buona? no
il fratello di Ditti, re Polidette, vede Danae e subito la desidera come sua sposa, ma Perseo, che già da neonato aveva capito che queste cose non erano proprio il massimo, scoppiò a piangere appena Polidette lo prese in braccio e gli fece cacca sul braccio. Con gli anni sarebbe peggiorato tranquilli.
Perseo cresce sotto custodia di Ditti e, in parte, nel tempio di Atena. è un giovane forte,, bello, affascinante ecc ecc, che soprattutto però è il cocco della mamma, la quale è sempre difesa dal figlio dalle avance del re.
Polidette si sarebbe anche scassato le botti di sto ragazzino petulante sempre accozzato alla madre, così elabora un piano malvagio ...ed io ora Polidette me lo immagino, seduto sul suo trono, ad elaborare questo piano, così:
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Questo piano  geniale si divide in:
fingere di voler sposare Ippodamia, figlia di re Enomao e principessa dell’elide
chiedere un fracco di cavalli ai suoi sudditi per dare una dote a questa principessa (come se lui i soldi non li avesse avuti...)
Dato che Perseo è un povero straccione e non può permettersi un cavallo, gli chiede di portargli la testa della gorgone medusa. così. ad cacchium. .Tutti si saranno messi a ridere, porello.
Ora, le gorgoni erano tre amabili sorelle demoniache no? Euriale, Stelo e Medusa. Medusa era sacerdotessa di Atena, era mortale e pure super bella. la gente veniva al tempio solo per lei oh. Una vera influencer dei tempi antichi. Poseidone la vide e decide di violentarla nel tempio di Atena, la quale, da grande dea della saggezza che era no, MALEDICE LA RAGAZZA TRASFORMANDOLE I CAPELLI IN SERPENTI ATENA CARISSIMA ATENA DOLCISSIMA ATENA CHEHAANCHETRASFORMATOARACNEINUNRAGNO TUTTO BENE?
ok ok mi calmo la smetto
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Atena, che ora si sente un pò in colpa (GRAZIE CICCIA) dona a Perseo uno scudo di bronzo, mentre Ermes gli da dei carinissimi sandali alati. Ade gli diede il suo elmo dell’invisibilità, perché che fai, lasci tuo nipote a morire così? non è carino dai.
Doo aver saputo dove stavano le gorgoni da quelle tre squilibrate delle Graie ricattandole con il loro unico occhio. Perseo quindi va da Medusa nel sonno la accide con la spada bla bla bla Se non fosse che dalla sua testa nascono Crisaore e Pegaso. Un uomo fatto e finito e un cavallo alato.
Poseidone sei peggio di Zeus a volte ti giuro 
Perseo mette la testa nel sacco e fa un fugone peggio di Ermes dopo aver preso le vacche ad Apollo, ma sbaglia un pò il vento, svolta a destra invece che a sinistra, google maps a tremila metri d’altezza non prende bene, si trova in Etiopia, con una tizia legata ad uno scoglio. “ayo, che ci fai qua legata come un salame?! pigli freddo!” disse Perseo, uomo ansioso di natura “eh nulla di che, sai sconto la pena per mia madre, mi faccio divorare da un mostro marino...cose da niente” A dirgli ciò è la bellissima (e anche leggermente apatica) Andromeda, la quale, a causa della madre Cassiopea che faceva la fighetta con le nereidi, stava per essere sacrificata a un mostro marino (la costellazione di Cetus) Perseo la salva, se la sposa con somma feliità del padre Cefeo, tornando infine a Serifo, ammazzando quel bastardello di Polidette e nominando Ditti nuovo re.
‘E aCrIsIo?!?!?!?’ vi chiderete voi con aria esterrefatta, ‘come e quando ‘mor stu scem?? La profezia??? gli illuminati?!’ 
Signori e signore, Acrisio era diventato così paranoico da lasciare il suo palazzo, venendo ucciso per sbaglio da Perseo durante una gara sportiva. Ah si e altre due piccole chicce: Perse, figlio di Andromeda e Perseo, allevato da Cefeo, è il mitologico capostipite dei vari re di Persia. E per concludere, lo sapete che fine fece la testa della gorgone Medusa? fu messa da Atena al centro del suo scudo come tributo alla giovane (se posso consigliarvi un libro davvero bello sulla storia della gorgone, leggete il segreto di medusa)
In questa storia quasi tutti i personaggi sono diventati costellazioni; Perseo, Cassiopea, Andromeda, Cefeo, Medusa e Cetus. Vi lascio in conclusione con il più bel meme della storia su Perseo
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come disse una donna saggia “Non tutti poso fare arte contemporanea”
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tedmulderspecter · 3 years ago
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Sai, ieri notte ti ho sognata.
Io ero seduto da solo, stavo cenando in un locale. E sei arrivata tu con le tue amiche. Ci siamo scambiati gli sguardi, e ci siamo salutati come due vecchi amici che non si vedono da tanto, perché si sono sempre evitati di proposito per l'imbarazzo di doversi parlare. Il sogno finisce così. Ci sarebbe anche mia mamma dietro di me che mi chiede chi ho salutato... Ma è secondario.
Non riesco a distrarre il mio cervello, penso sempre a te e a cosa stai facendo e che lo stai facendo con qualcun altro.
Non sto andando avanti. Resto sempre alla linea di partenza, è come se sapessi che mi mancherà dopo che l'avrò sorpassata. Però così la maratona non la comincerò mai. E mi sta facendo male la schiena a furia di rimanere in piedi fermo. No davvero mi fa male la schiena a volte, soprattutto la zona lombare, sarà l'ernia...
Il bello è che tu mi scrivi di star male, però con lui ci stai ancora. E ti giuro che questa cosa mi manda al manicomio.
Mia nonna mi ha chiesto se ci sentivamo ancora. Le ho mentito dicendole di no e mi sono sentito una merda perché mi ha detto "su quanto mi vuoi bene?", e io: sì. Poi ha capito che mentivo e mi ha chiesto se ci sentivamo come amici, e non ho risposto cambiando argomento.
A pensarci bene, non mi sono mai incazzato a dovere per come mi hai trattato. Non voglio farti sentire in colpa, però sono molto incazzato.
Disinstallo Tumblr per un po', magari domani ci ripenso e lo reinstallo di nuovo, ma non voglio continuare a vedere il tuo accesso ogni 30 minuti. Perché non mi merito questo, io sono la persona più, oggettivamente, fantastica del mondo e me ne vanto perché non lo faccio mai. Non ho fatto niente per meritarmi questa agonia.
Non chiamarmi. Non scrivermi, tanto non lo farai, hai sicuramente di meglio da fare. E non è una provocazione, sei nella città più bella d'Italia, culturalmente parlando, e non avrai sicuramente tempo di scrivere di nascosto al tuo ex.
Quindi perché io dovrei perdere tempo a distruggermi l'anima pensando: "magari non mi sono arrivate le notifiche, aspetta che smetto di studiare per vedere se ha scritto qualcosa"?
Così non va bene.
Se tanto mi da tanto, piano piano smetteremo di sentirci, e finiremo come nel mio sogno, con l'aggiunta del rimpianto di non averci riprovato quando potevamo.
Sai benissimo però, che non è quello che voglio. Tu sai cosa voglio, te l'ho ripetuto per te anni e mezzo (4 anni tra un mese e mezzo). Spero davvero che questo nostro futuro si realizzi, ma non posso continuare a farmi male da solo.
Sappi che ti penserò ogni fottuto secondo delle mie giornate, non sto scherzando, e che ti aspetterò.
Ci vediamo 624, magari in un altro sogno.🤙🏻🐧
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Dopo oggi e l’ennesima persona che mi volta le spalle, ho capito che io di importanza in generale e nella vita delle persone che dicono di tenerci non ne ho, porto solo peso e noia, travolgo le persone con i miei traumi e loro si spaventano, sono fatta per star da sola, continuio a sognare qualcuno che ci sia sempre e che non se ne vada e che capisca tutto il casino che ho in testa e anche quando credo che sia arrivato quel qualcuno, finisce sempre così, io che ci sto male e loro che voltano pagina in pochi giorni, non permetterò più a nessuno di farmi sentire in colpa del mio dolore ne tanto meno non mi faró dire come esternarlo, posso sbagliare i modi lo ammetto ma perché piuttosto che andarsene quella persona che decide di sentire cosa ho da dire non si mette nei miei panni? Sarà dura anche questa volta dover tirarmi su, smettere di pensare per due e che non avrò una persona che mi farà svegliare un con sorriso e un pochino di voglia in più di iniziare la giornata, ma l’ho sempre fatto ed ormai di abitudine ce ne è troppa, sarà dura? Ovviamente, ma ne ho superate di peggio e sicuramente anche sta volta mi servirà da lezione, basta innamorarsi delle persone, basta dare troppo e sopratutto basta mostrare i miei demoni, se un giorno, di nuovo, vorrò credere all’amore, mi farò conoscere come tutte le altre persone, piena di maschere e nascondendo il mio passato.
Ma giuro dalle 3:58 PM del 10 di febbraio in poi ho smesso di amare, ho smesso di credere all’amore e alle persone in generale, voglio star male e farlo da sola, voglio star bene e farlo da sola, voglio smettere di aspettarmi qualcosa dalle persone, voglio smetterla di aspettarmi lo stesso amore e la stessa empatia dal genere umano, voglio smettere di credere che ci sarà qualcuno che si innamori del bello e del brutto di me e che non se ne vada in poco tempo, voglio mettere stop ai sentimenti verso gli altri, all’empatia e sopratutto smetterla di far entrare le persone nella mia vita per farmi distruggere ancora di piú. Smetto di parlare con chiunque, smetto di aspettare chiunque e smetto di conoscere qualcuno, come loro non hanno bisogno di me nella loro vita anche per me sarà così...
La Rachele dolce e romantica e che crede ancora nel ‘vissero per sempre felici e contenti’ muore appena pubblicherò questo post, d’ora in poi esisterà solo lei stessa, il suo dolore e i suoi obbiettivi generali, il resto è solo un contorno a cui dovrà adattarsi per sopravvivere...
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Ma porca puttana io ti amavo che cazzo mai una volta che vada bene qualcosa ma vaffanculo mondo vaffanculo a tutti.
Ai sentimenti
Alla gelosia
All'essere tossici.
Sono seccata
Volevo amarti
Adesso non posso, quindi non voglio e non vorrei e non vorrò.
Forse sono capricciosa.
Ma dannazione.
Io ti amavo.
Sai cosa significa per me questa parola? Evidentemente no.
Ti chiedi se ancora ti penso Katana? Palesemente sì.
Sempre. Circa. In ogni fottuto momento in cui posso.
Esci dalla mia testa per favore.
Non sto male. Come potrei? Siamo stati insieme 3 settimane, molti dei giorni passati a litigare, altri in interminabili chiamate.
Avevi detto di non fidarti più di me per qualcosa che non avevo nemmeno fatto.
Quanto sono stata male quel giorno.
Quanto sono stata male quando stavi male tu.
Avrei voluto sono stringerti e baciarti ogni istante della mia vita.
Adesso non lo voglio.
E questo mi fa stare di merda.
Perché prima lo volevo così tanto.
E adesso.
Il niente.
Il vuoto.
Ti penso. Fine.
Non mi manchi.
Non sento di provare dei sentimenti per te.
Eppure se fosse il caso sarei lì a cercare di tranquillizzarti per ciò che potrebbe farti stare male.
Esci dalla mia testa come tu hai fatto con me dal tuo cuore.
Perché non so se tu stai ancora male per me.
Probabilmente no e ne sono felice perché non vorrei mai farti stare male o sapere che stai piangendo.
Tutto per me è tornato come prima.
Non sai quante me ne hanno dette perché ti amassi. Sono rimasta lo stesso con te. Perché se tengo a qualcuno lo faccio davvero e sempre.
Non ti nego che se avessimo passato questo San Valentino insieme, ne sarei stata molto felice.
Ovviamente questi pensieri me li faccio solo io ancora. È palese.
Devo smetterla. Lo so. E la smetterò. Non so quando. Per questo scrivo qua. Per evitare di assillare gli altri con i miei inutili lamenti e probabilmente insensati che rimarranno qui.
Ti trattavo come qualcosa di intoccabile da nessuno.
Probabilmente solo io ancora un po' piango per tutto. Ed è patetico. Domani sarà già passato un mese che da quando mi hai lasciata.
Tutto sarà solo un bel ricordo.
Dico continuamente che ti ho amato, non per sembrare insistente, ma perché è stato così ed è stato così tanto bello che ha fatto così tanto male.
Mi sto sentendo dannatamente stupida a scrivere tutto questo.
La smetto.
Vado a dormire.
Scusami se nei post sono fottutamente incoerente. Un giorno ti amo l'altro ti ho dimenticato. E che non capisco più un cazzo, va bene? È successo tutto così in fretta che bo.
Stavamo insieme.
Ti amo.
Mi avevi stretta.
Mi avevi baciata.
Avevi tu paura di perdermi.
Hai deciso di farlo definitivamente e per sempre.
Senza se e senza ma.
I giorni seguenti ancora mi ero illusa che stessimo insieme, sapendo che non ci stessimo.
È stato tutto poco dignitoso se posso dire la mia.
Se solo mi avessero detto come stessi.
Buonanotte mondo, giuro che fra qualche anno mi passerà anche questa storia :,).
piccoloatomodiunfreddouniverso
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i-wishyouwere-heree · 4 years ago
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Anche oggi la luna è piena ed io non smetto di guardarla pensandoti,pensandoci insieme. Che nonostante tutto siamo ancora qui a superare ogni cosa. Sai, ti vorrei tanto qua..magari dicendomi che andrà tutto bene, accarezzandomi i capelli e dandomi un bacio, per poi magari finire a fare l’amore. Vorrei che tutto questo fosse facile, ma aspetterò..aspetterò anche in eterno se fosse necessario. Sei entrato nella mia vita da un momento all’altro e mi hai scombussolato tutto senza che nemmeno me ne accorgessi, senza che mi rendessi conto che ogni giorno che passava mi innamoravo sempre di più di te..le nostre litigate, la gelosia, i giorni “no”, le incomprensioni che ci hanno portato ad allontanarci ma che poi sono diventate solo cose passate. I “ti amo” detti all’improvviso,le notti passate a parlare anche se molte volte non sapevamo di cosa parlare ma pur di sentirci uscivamo fuori qualsiasi discorso,anche il più insensato. Mi hai fatto credere di nuovo nell’amore, e sai, sono complicata, una che combina sempre guai, e altri mille difetti che se li andassi ad elencare mi finirebbero anche le parole concesse per questo messaggio, ma la cosa positiva è che tu mi hai scelto comunque, nonostante eri a conoscenza dei miei tanti difetti e di quei pochi pregi che mi ritrovo. Mi reputo fortunata ad averti con me, anche tu con tanti difetti ma non importa, come tu accetti i miei io accetto i tuoi, e non c’è cosa più bella. E quelle cazzo di paranoie e paure che mi vagano per la testa, ti giuro che prima o poi svaniranno..è che ho paura di perderti, per sempre.
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teaofjefferson · 5 years ago
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Recensione Oltre il Bosco o Hazelwood SPOILER
Ecco a voi la recensione
Tutto inizia con la presentazione di Alice, una ragazza con frequenti scatti d'ira, (non sono eccessivi) che è costretta a cambiare casa più volte all'anno perché la sfiga la perseguita
No non ho fatto sketch su Alice perché mi sta antipatica :)
Vi chiederete perché questa tipa viene perseguitata dalla sfiga?
Semplicissimo perché sua nonna era una famosa scrittrice di un libro di fiabe oscure, che sua madre Ella non vuole che legga, quindi la sfiga è direttamente proporzionale alle favole oscure che ha scritto sua nonna (più avanti scopriremo altro sulla sua sfiga)
Sua madre si trova un compagno anche abbastanza ricco (dai, dillo Ella che ti ci sei messa insieme solo per i soldi) che ha una figlia, Auderey, la solita ragazza stereotipata "la popolare" però non riesci ad odiarla
Quasi quasi la preferisco ad Alice
E ovviamente va a scuola e incontra Ellery, tipo fissato con le fiabe oscure di sua nonna e molte cose vecchio stile (shippabile sin da subito con Alice)
Ha anche un lavoro in una caffetteria del posto e...
Finalmente sembra che la sua sfiga sia finita ma
BOOM
Trova una pagina di Alice tre volte sopra il suo COMODino (okay forse la smetto) e pensa che sia stato un tipo che aveva visto alla caffetteria con un introvabile copia del libro di sua nonna. Questo tipo si dimentica tre oggetti che come avrete intuito serviranno sicuramente dopo e Alice che fa con questi oggetti?
Li prende senza fregarsene del proprietario (anzi quando ci vuole provare è già troppo tardi)
Allora non trova nessuno per tutta la casa e quindi decide di andare a chiedere aiuto ad Ellery.
Brava Alice questi si che sono i veri insegnamenti
esiste la sezione oggetti smarriti
Il tipo poteva benissimo essere una persona normale e andarsi a riprendere gli oggetti che si era dimenticato e invece no perché se no la trama non va avanti
E avrei preferito che avesse trovato gli oggetti in un altro modo e in un un'altro momento
Comunque dove eravamo rimasti?
Ellery ed Alice tornano a casa di Alice e trovano il patrigno con una pistola che punta verso Alice e la minaccia (e ovviamente niente tracce di Ella) . Così Ellery decide di ospitarla a casa sua ma davanti al cancello vedono...
SUSPENCE
KATERINE UCCISA DUE VOLTE quindi decidono di scappare e vengono ospitati da un un'amico di Ellery.
Il giorno dopo contattano un fornitore di libri rari ma l'acquisto va a finire male, perché il fornitore trova dentro una loro foto mentre dormivano. Il fornitore lo trova un brutto scherzo e li caccia via senza neanche volere i soldi
Ellery e Alice sono sempre più convinti di voler andare ad Hazelwood (casa di sua nonna) per andare nell'oltremondo per recuperare Ella. Alice contatta una tipa che affermava di esserci stata (non sono io giuro) e la tipa accetta l'incontro con Alice, e le racconta cose importanti da sapere su Hazelwood.
È pericoloso
È come se un pezzo della tua anima restasse per sempre ad Hazelwood
Lì il tempo passa diversamente
E non sei sicura di quanti anni avrai quando uscirai di lì
Dopo questo io sinceramente avrei rinunciato invece Alice no
Prendono una delle macchine del papà di Ellery
A cui non fregherà minimamente della cosa né di suo figlio perché è un uomo d'affari ed ha altro da fare
Per passare tempo durante il viaggio decidono di giocare ad un gioco che aveva inventato la madre di Ellery (che se non mi sbaglio è morta, infatti vive con la sua matrigna che odia)
Povero Ellery l'unico decente per ora
Questo gioco si chiama l'alfabeto dei ricordi, (o una cosa del genere) e consiste nel dire una parola corrispondente alla lettera che ti è capitata e associare a quella parola un ricordo. Poi ad ogni turno si ripetono i ricordi precedenti aggiungendo il proprio
E questo mi ricorda che vorrei giocarci
Ci giocano per conoscersi meglio ma Alice tira fuori solo i libri che ha letto o dov'era quando ha letto un determinato libro
E quindi ecco rovinata una scena di possibile per shipparli
Comunque vengono raccontate solo due fiabe nel libro ed è un peccato perché mettono davvero ansia, vorrei un sequel però formato solo dalle fiabe oscure (niente Alice grazie, se non per farla mettere insieme a Finch anche se non ci conterei tanto)
Le altre fiabe non vengono raccontate o meglio le scopriamo durante la storia. Ed è un peccato perché le fiabe sono uno dei punti forti del libro
Finalmente arriviamo al punto in cui stanno per arrivare ad Hazelwood
Arrivano anche i tipi nell'oltremondo a rompere le scatole
Indovinate
A parte Ellery che si era alleato con i tipo nell'oltremondo mentre Alice era svenuta
COLPO DI SCENA
Uccidono Ellery tagliandogli la testa, ed Alice non riesce a fare niente per salvarlo, e viene abbandonata nel bosco di mezzo da Katerine uccisa due volte e company
In questo bosco gli oggetti rubati al tipo della caffettiera si trasformano in oggetti magici che l'aiuteranno ad arrivare ad Hazelwood
Arriva ad Hazelwood e da questa parte in poi inizia a diventare un trip di acidi, soprattutto la parte dentro la casa di sua nonna. Dove le racconta la verità in realtà lei è Alice tre volte (anche se probabilmente l'avevate capito qualche capitolo prima,se l'avete letto) e (Van)Ella sua madre era la ladra. Praticamente ha preso Alice dall'Oltremondo per darle una vita normale (alla fine scopre che Ella non si trova nell'Oltremondo)
E sua nonna non potrà morire finché resterà un portale fra l'Oltremondo e il mondo normale
Arrivata nell'Oltremodo, Alice incontra una vecchietta che aiuta e per ringraziarla le dà delle informazioni deve andare da Jo(non ricordo minimamente il suo nome e probabilmente mi sto confondendo con le sfide di Apollo con i nomi) e che deve chiederle deve chiederle se può ospitarla e nient'altro (perché è lei che aiuta i nuovi arrivati). Così Alice fa quello che le è stato detto dalla vecchietta
Per comodità la chiameremo Jo anche perché non ho voglia di andare a controllare
Jo la ospita, e a casa insieme a lei vive la sua compagna, Ingrid, che è quella più scontrosa tra le due.
Per fare bere ad Alice una specie di siero della verità fanno finta che sia una bevanda alcolica
Alice racconta un po' di sé, cercando di nascondere che è una storia, anche se alla fine le esce fuori e Jo la mette in guardia che la Tessitrice potrebbe cercare e le racconta un po di sua nonna. Le racconta di come si sono conosciute, e che un tempo stavano insieme. E per quella sera viene ospitata da Jo ed Ingrid
Il giorno dopo va in una locanda,dove per pagare invece di soldi chiedono delle informazioni dal mondo normale, e lei racconta le trame di alcuni libri usciti come Harry Potter visto che non racconta chissachè del mondo. Alla chiusura della locanda tutti se ne vanno tranne lei e una che gestisce la locanda che è la Tessitrice (è inutile dire che facendo parte del fandom di Percy Jackson, ho subito pensato ad Aracne)
La Tessitrice le fa una proposta, se riesce a cambiare la sua storia lei la lascerà andare. Alice accetta la proposta, e insieme alla Tessitrice partono in Bicicletta, per recarsi nel regno di Alice tre volte, ormai fermo in loop da tre anni.
Ed Alice scopre che lei stessa è un portale tra mondi
Per fermare la storia qualcuno deve introdursi al momento giusto per cambiarla completamente e distruggerla
In questo caso non abbiamo solo una persona che vuole cambiarla. C'è il tipo che aveva visto alla Caffetteria, che in realtà nella storia è suo fratello ed è stanco di ripetere le stesse cose all'infinito.
E poi arrivano Jo e udite, udite
ELLERY
Ma non era morto?
Si ma il tipo che gli ha tagliato la testa, se lo è portato dietro perché doveva rientrare nella sua storia e CASUALMENTE l'ha lasciato dove ci fossero persone per poterlo aiutare
Premio per il cattivo migliore dell'anno
È già qui avrei smesso di leggere (ma ero quasi alla fine) avrei preferito un un'approfondimento su questo e chissene se il libro era più lungo
E anche un un'approfondimento su la nonna, Jo ed Ingrid
Alice riesce a passare ritornare nel mondo reale andando ai confini del suo mondo e dicendo come vorrebbe cambiare la storia (secondo me questa è stata una bella idea
Alice ritorna nel mondo reale invece Ellery decide di rimanere nell'Oltremondo a fare delle ricerche
No e che cavolo! Io ho aspettato tutto il libro per questa ship e tu non ti metti insieme ad Alice?!
A questo punto avrei preferito lasciarlo morto
Nel mondo reale Alice riesce a trovare sua madre e sentite cosa le hanno fatto i tipi CATTIVISSIMI dell'oltremondo
L'avevano rapita e rinchiusa senza acqua e cibo per giorni
Poi (non ricordo che giorno) prova a scappare, trova la porta della stanza aperta e nessuno di guardia
MA MI STAI PRENDENDO IN GIRO? E QUESTI SAREBBERO I CATTIVI?
Se non fosse per queste cose rese troppo semplici il libro mi sarebbe piaciuto di più. Sinceramente non lo consiglierei come libro anche se la storia in generale merita, e la scrittura in certi punti non è il massimo (ma di certo è meglio dei soliti romanzi d'amore con il bad boy)
Se vi piace il genere Thriller e le fiabe riviste sotto un punto di vista oscuro potrebbe piacervi
Sparisce
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i-am-a-polpetta · 4 years ago
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Ventun giorni.
Ho visto un video che diceva che servono ventuno giorni per creare un'abitudine. Il tipello era uno di quelli che fanno filmini motivazionali sulla palestra, anche abbastanza bravo ma io non so se crederci a questa cosa dei ventuno giorni.
Anche perché ad oggi, due febbraio, di giorni ne sono passati novantacinque e io sinceramente a questa condizione non mi ci sono per niente abituata. Se visti sul calendario sono letteralmente volati, questo non lo nego, ma nella mia testa tutto è stasi e caos al tempo stesso. Un sistema in perenne movimento bloccato a quel giorno di fine ottobre.
Non ricordo molto di questi ultimi mesi, tutto ciò che so è che ho sbagliato tantissime cose e sto continuando a sbagliarne. Mi sono fatta e sto continuando a farmi terra bruciata intorno. Mi sono sentita e mi sento tutt'ora di un tossico senza paragoni. Sono stata e sono tutt'ora un'egoista perché ho preteso che le persone a cui voglio bene facessero quello che volevo io. Ho preteso di possederle, di comandarle. Ho detto loro di andare via per poi andare via io stessa.
Vi ho chiuso sotto una teca di cristallo pretendendo che vi andasse bene e poi sono scappata, chiudendomici dentro a mia volta. Non lo so perché faccio così. Non lo so perché mi sento in questo modo. Non so nemmeno perché non ci vedo, perché lascio che i miei pensieri mi uccidano e che questo mal di testa mi soffochi il cervello.
Probabilmente volevo solo proteggervi da qualcosa che sapevo sarebbe stato devastante e Mi dispiace veramente tanto perché ho finito con il farvi più male così di quanto ve ne avrei fatto se non fossi andata via.
E proprio difficile a volte non sprofondare completamente e purtroppo io sono sprofondata molto più che completamente...
Vorrei... Non lo so nemmeno io cosa vorrei però una cosa la so di per certo, domenica saranno cento giorni e giuro che domenica smetto questo count up e comincerò un countdown verso, non lo so nemmeno io verso cosa ma verso qualcosa.
Ventun giorni.
Forse dovrei abituarmi a non scappare o farmi trovare insomma una cosa così, ma credo che per questo occorrano molto più di ventuno giorni.
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segretecose · 6 years ago
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SKAMIT:
1.3. MERCOLEDÌ 13 MARZO 2019, 22:21 -- SERATA RIMORCHIO
(For English translations 👉 @skamitaliasubs)
Si: Ma sono asparagi questi?
Ele: Tieni un attimo questi bicchieri. Li portiamo di là.
Si: Ma hai fatto soltanto quello?
Ele: Che c’è, Silvia, perché fai questa faccia? L’hai sempre mangiato il mio risotto con gli asparagi.
Si: Ma mi piace, eh. Però, dai, lo sai benissimo Ele, ti prego.
Ele: Che cosa?
Si: Che fa puzzare un sacco là, dai.
Ele: Oddio, Silvia! Non vuole mangiare il mio risotto questa.
F.a: Perché, scusa?
Si: Perché fa un sacco puzzare là sotto! Gli asparagi sono terribili.
Ev: E quindi?
Si: E quindi se stasera io ed Edoardo scopiamo un’altra volta e lui vuole andare là sotto...? Non posso mangiarli.
Pensate che io sia scema?
Sa: Sinceramente?
Si: Dai!
Ev: Silvia, comunque, ai maschi devi sapere che devi chiederglielo tu di andare là sotto. Quindi basta che tu non gli dica niente e puoi mangiarti tutto il risotto che vuoi.
Si: Ma se io glielo volessi chiedere?
F.a: Non ti perderesti nulla.
Ev: Eh? Come, Fede?
[Ele trova due chiamate perse di Ed]
F.a: C’era questo calabrese al villaggio che, rega’, me lo voleva fare per forza. Per forza. Mi tormentava. E dai, e dai. L’ultima sera alla fine gli ho detto va bene, oh!
Ev: Ma come va bene oh!
F.a: Sì. Ti giuro, s’accollava troppo! Però rega’...
Ele: Ecco il risotto.
Ev/Sa: Oh! Daje.
Sa: Fai vedere?
Ele: Ta-da!
F.a: Buono!
E quindi ehm... Poi quando lui è andato sotto, non ho sentito niente. M’è venuto sonno. Mi sono addormentata. 
Ev: Dai, ma come sonno! Se uno è bravo non ti viene sonno.
F.a: Ti giuro.
Sa: Grazie.
Ele: Che è? È buono, eh. Dammi il piatto.
Si: Ma lo sprechiamo così...
F.a: E dai, assaggialo almeno, scusa. 
Sa: Cottura del risotto? Otto ore?
Si: Otto giorni.
Sa: Vabbè. Cottura lenta...
Ev: Ele? È normale?
F.a: Comunque solo Eva c’ha...
F: Eilà!
Ev/F.a/Si/Sa: Uuuh!
F: Che state mangiando, gli asparagi?
Si: Sì.
F: Eh, però ragazze mai gli asparagi prima di una serata rimorchio.
Si: Grazie!
F: Vi devo insegnare tutto io? Cazzo, ma questo vestito è stupendo! Alzati, fammi vedere. Ammazza quanto luccica! Gira, gira, gira? Molto figo.
Si: Vero? Perché sopra è elegante comunque e sotto più da troia.
F: Mh, posso dirti la verità?
Si: Sì.
F: A me sembra un po’ tutto da troia. Sopra, sotto...
Si: Ma va bene?
F: Certo, amo’, certo! Madonna, le basi, eh!
Posso bere?
Ele: Acqua?
F: No, amore, l’acqua solo se mi prende fuoco camera.
Si: Dai, rega’, mi ha scritto Edoardo. Allora [legge]: a che ora arrivate?
Ele: Non abbiamo ancora iniziato a mangiare il risotto.
Si: Vabbè. Gli dico fra mezz’ora?
Sa: Se partiamo adesso mezz’ora. Digli almeno un’ora.
[Messaggio di Ed: Ovviamente il messaggio era per te.]
F: Ma perché, quindi, che dovete fare?
[Ele risponde: Basta.]
Si: Andare a una festa con Edoardo.
F: Che palle questo Edoardo, scusa.
Ele: Ma infatti. Eva, ti ricordi quella festa che dicevamo? Universitaria fighissima, con gli amici di Niccolò? Perché non andiamo lì tutte?
Si: Perché a una festa c’è Edoardo e all’altra no?
F: Ma, in tutto questo, Edoardo sarebbe il tronco con i capelli di merda o mi sbaglio?
Sa: Esatto, sì. Lui. Esattamente lui.
Ele: Dai. Andiamo a questa festa che è più figa. Conosciamo pure persone nuove, è meglio.
Ev: Tipo... Tipo Elia, ad esempio.
Si: Elia non è una persona nuova.
Ev: Vabbè, però è carino.
Si: Sicuramente non è più fregno di Edoardo.
Ele: Beh, sicuramente è più simpatico di Edoardo.
Ev: Confermo. Elia è un botto simpatico.
Ele: Sì.
Sa: No, scusa. Da quando è un botto simpatico? 
Si: Soprattutto quando ha provato a impiccare Osvaldo al microfono della radio, a dargli fuoco...
F.a: Infatti quello non è stato molto carino.
Ev: Ho capoto, però poi ha chiesto scusa, io me lo ricordo.
F: Vabbè. Ma me lo fate vedere ‘sto Elia? Io non me lo ricordo. Ve lo dice zio Filippo se vale la pena!
Si: Eh.
F: Beh, oh. Niente male.
Si: No, Fili.
F: No, io me lo scoperei subito sinceramente.
Si: Filippo!
F: No giuro. Ovviamente gli toglierei questa giacchetta da coatto allucinante.
Si: Ma tutto...
Ev: Raga’, ma che cazzo di birra m’ha dato!
F: Io adesso direi un gran fregno. Soprattutto, guarda che labbra.
Ele: Dai, perfetto. Andiamo a questa festa. Chiama Gio e diglielo.
Ev: E che Silvia vuole darla a Elia.
Si: No, Eva! Sei ubriaca, no, no! Non lo fare!
F: Intanto io propongo un brindisi a Elia e a Silvia.
F.a: Oh, vai!
F: Vai, vai! Cin e alè, olè e daje. Dai.
F.a: No, porta male!
Ev [al telefono]: Mi senti? Come va? Ok, ok, ok. Ok, va bene, ora capiamo. Ok.
Rega’, sono andati da Natan. Pare che la festa di Nico fosse una merda.
Si: Destino.
F: Vabbè, dai, oh. Intanto stiamo qua, beviamo un altro po’. Cioè, manco il bicchiere in realtà mi avete fatto trovare, eh. Io mi sono presentato con... una, due, tre... Quante erano? Nove birre!
Si: Raga’, è Edoardo. È Edoardo.
Si [al telefono]: Pronto?
Ok. 
Ele? Vuole parlare con te.
Ele: Con me?
Si: Ah-ah.
Ele [al telefono]: Pronto?  
Sa: Provo una cosa. Uno, due, tre...
Raga’, non scende. Cioè, è incollato.
Ed [al telefono]: Non smetto di usare Silvia fino a quando non rispetterai il nostro accordo.
Si: Che dice?
Ele [al telefono]: Ehm. Non ce l’ho il numero.
Si: Quale numero? Forse ce l’ho io.
Ed [al telefono]: Esci con me e io smetto di usare Silvia.
Ok?
Ele [al telefono]: Ok. Ciao.
Ed [al telefono]: Ok. Passami Silvia.
Ele: Vuole parlare con te.
Si [al telefono]: Pronto? Ok. Ok, ciao. Ciao, ciao.
Si: Dice che da Natan sono arrivate troppe persone e che quindi non fanno più entrare nessuno.
F: Vabbè. Mo ci penso io.
Ele: Scusa, che numero voleva?
F: Che ce frega a noi de Natan Poggia! Ehh!
Sa: No, vabbè.
F: ‘Mazza che tette che c’ha oggi!
Ev: Oggi sono esplose!
F: Io le adoro!
Si: Ti piacciono?
F: Sì, potrei diventare etero un paio di volte a settimana. Oppure tre.
Vabbè, ballate. Madonna rega’, su!
[Messaggio di Ed: Venerdì alle 19. Passo io a prenderti.]
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morepoetry-blr · 5 years ago
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vi capita mai di essere inghiottiti da un qualcosa talmente tanto grande da farvi cambiare completamente umore?
beh, io oggi sto così. vuota. incazzata. sopraffatta.
sono tornata da un paio di giorni dalle vacanze con i miei amici, tutto bene, tutto a meraviglia, anzi, forse sono state le vacanze più belle dell’ultimo paio di anni. ci siamo divertiti, sbronzati, incazzati, ma mai mi è saltato in mente un brutto pensiero, nemmeno mezzo. ho pensato: cazzo, sto periodo di merda se dio vuole é finito! menomale, stavo davvero di merda!; eh si, facile no? mai. torno a casa, smetto di bere, sto sola più spesso ed eccola lì, quella nuvola di tutto e niente che mi attacca il cervello, mi chiude lo stomaco e mi pesta a sangue il cuore. è talmente tanto grande che non gli so più dare un nome, un volto, un’emozione, una colpa. no, lei sta lí a tormentarmi, senza nemmeno presentarsi e dire: ciao! stavolta sono qui perché...; chissà perché, ma intanto mi rovina la giornata, mi fa litigare con le persone, mi fa ascoltare canzoni che giuro, delle coltellate sarebbero meno dolorose. mi tenta a scrivere a persone che dovrei dimenticare o che meglio dovrei già aver archiviato da tempo. ed ecco che allora ho nuovamente voglia di bere, di sballarmi, di prendere quelle cazzo di medicine che mi fanno salire un sorriso da ebete piazzandomi un macigno nella testa appena il loro effetto svanisce. ma intanto, la cacciano via. la tengono lontana, come l’ultimo rimbalzo di un’eco. bello. meraviglioso. ma fa male, però mi fa star meglio. voglio stare bene, forse, non lo so, tutto questo malessere alla fine mi piace perché in un certo modo, me lo merito. però vorrei che sparisse, solo per un attimo, solo per un po’.
non so se vi capita mai di avere giornate in cui venite inghiottiti dalla depressione, ma, se fosse per me, vorrei un abbraccio, un bacio sulla fronte e una frase consolatoria del tipo “andrà tutto bene”.
e invece manco per il cazzo.
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toscanoirriverente · 6 years ago
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L’ultimo buco e poi smetto
Ma voi la sapete quella del paese scarsamente produttivo che tuttavia riuscì a scavarsi alacremente la fossa? No? Ve la racconto. C’era una volta un paese che esprimeva governanti convinti che l’universo complottasse contro di esso. Una parte dell’universo, nello specifico: la regione in cui tale paese era situato.
Ad ogni elezione, i governanti pro tempore si dicevano certi di aver trovato la soluzione alle angustie della popolazione, sempre più anziana e sempre meno istruita, anche a seguito dell’emigrazione dei soggetti meno patriottici. Una popolazione sfibrata, in passato colpita da pesanti salassi per ripagare il debito fatto da chi per decenni diceva che quello sarebbe stato il passaporto per la prosperità.
E così, di volta in volta, ecco le soluzioni: ad esempio, un grande piano di mance alla popolazione, diciamo 80 euro al mese per alcuni milioni di cittadini lavoratori a reddito basso ma non bassissimo. Da lì, come d’incanto, sarebbe scaturita la fiducia, il boom dei consumi, la ripresa degli investimenti, il Rinascimento italiano.
Per riuscire a finanziare queste misure servivano soldi. Che fare, quindi? Idea: aggiungere deficit. Oggi si dice attingere al deficit, quel pozzo di San Patrizio che tanto bene fa alla popolazione. Dopo uno psicodramma negoziale che sfocia in psicodramma, si giunge ad un accordo di compromesso con l’Entità Esterna che vigila sui conti del paese. Che poi è una comunità di stati sovrani, che si sono dati regole di cooperazione. Ma è chiaro che tale presunta cooperazione è sempre stato in realtà un ignobile espediente per impoverirci. Sin quando non abbiamo aperto gli occhi.
Per trovare quei soldi, si promette all’Entità Esterna che, ove non altrimenti reperibili, per restituirli si provvederà a tassare di più i consumi. Affare fatto! Passa un anno, il deficit seminato nell’Orto dei Miracoli non ha prodotto il miracolo sperato e si deve quindi mettere mano all’aumento della tassazione dei consumi. State scherzando, vero? Sarebbe una catastrofe, vergogna, l’Entità Esterna ci vuole affamare, è un complotto per mettere le mani sul nostro servizio di piatti del dì di festa. C’è gente che è morta, per ridarci il deficit la libertà!
Tosto, si convocano le televisioni per informare il Popolo che stiamo resistendo alla cattiva Entità Esterna, di cui viene fatta sparire la bandiera. Dopo ulteriore snervante negoziato con l’Entità, si ottiene di poter restituire solo una parte di quel prestito, accendendone un altro. Nel frattempo, il governo è cambiato, sono arrivati dei veri patrioti che hanno scoperto, dopo anni di esercizio ed esperimenti su Twitter, che tagliando le tasse l’attività economica esplode e quel taglio viene ripagato, sempre con corposi interessi.
Metti sul mio conto, Entità Esterna! Tra un anno tornerò qui e ti ridarò tutto con gli interessi. “Ma veramente lo devi ridare non a me ma ai tuoi connazionali ed anche agli stranieri che hanno comprato quel debito”, echeggia una vocina dall’Entità Esterna. “Sono sciocchezze!”, replicano i Patrioti. “Se solo potessimo crearci i soldi che ci servono, metteremmo in moto un circolo virtuoso con cui fare crescere l’economia, e avremmo modo di ripagare tutto, con gli interessi e oltre!”.
Nel frattempo, per prestare soldi al Tesoro del paese, i creditori richiedevano tassi sempre più alti. “Voi non capite, noi siamo ricchi!”, ripetevano i Patrioti pro tempore al governo.
Nel frattempo, il paese viveva una vera e propria rinascita culturale. Era tutto un florilegio di dibattiti e convegni su John Maynard Keynes e contro una cosa chiamata “neoliberismo” che non era chiaro cosa fosse esattamente ma che era chiarissimo avesse sino a quel momento impoverito il paese. Milioni di cittadini sognavano ad occhi aperti la socialdemocrazia e finanche il socialismo, quella magica condizione in cui lo Stato pensa a te, dalla culla alla tomba, nel caso anche stampando denaro, e tu nel frattempo puoi restare sul divano a guardare Barbara D’Urso in televisione.
Ma nessuno intendeva votare per partiti di sinistra perché, in quel caso, sarebbero arrivate nuove tasse per finanziare il welfare. “Meglio creare banconote, meglio ancora se con la faccia di Tardelli sopra”, rispondevano convinti i Patrioti. “Non metteremo le mani nelle tasche degli italiani!” In questo clima di fervore culturale, le radio suonavano il remake attualizzato di una canzone del grande Renato Carosone: “Io, MMT e tu“.
A parte ciò, “Keynes sì che sapeva come combattere le recessioni!”, strepitavano i Patrioti. “Faceva deficit quando c’era crisi”. Una vocina si levava chiedendo “ma sapete che, quando l’economia torna a crescere, il precetto di Keynes era quello di stringere i cordoni della borsa, per ripagare il debito?” Pronta, arrivava la risposta: “‘zzo dici, da noi la ripresa non c’è mai stata, e comunque la nostra idea è quella di fare più deficit quando c’è crisi e più deficit quando c’è ripresa. Vorrete mica soffocare la ripresa in culla, eh? Eh?”. Non fa una piega, in effetti.
Nel frattempo, il tasso d’interesse richiesto dai creditori sul debito pubblico del paese era sempre più alto, e la spesa pubblica si gonfiava per pagarne gli interessi. “Ma chi se ne frega, quest’anno abbiamo fatto più deficit per 4 miliardi, è solo l’inizio”. La solita vocina, sospirando, faceva presente che nel frattempo la maggiore spesa annua per interessi era di 5 miliardi, ma veniva zittita dalla rabbia sempre più cupa dei cittadini.
“Sentiamo delle vocine: o siamo il popolo eletto dal Signore, oppure qualcuno sta cercando di fregarci!”, ringhiavano molti cittadini, sgranando nervosamente un rosario e danneggiandosi i denti mordendo crocefissi, perché era stato loro detto che “Maria e il Signore ci proteggono da lassù”. Si levava anche qualche isolato bestemmione per la mancata crescita, di quando in quando; di solito appena prima che si celebrassero convegni pro-famiglia in cui si chiedeva di mettere fuorilegge l’aborto, uno dei maggiori responsabili della nostra mancata crescita, giuravano in molti. E c’erano anche luminari che ricalcolavano il Pil senza la legge 194: un boom senza precedenti.
Ma eravamo e restavamo ad un passo dal decollo: bastava solo attingere ad un po’ di deficit aggiuntivo, e il meccanismo virtuoso si sarebbe innescato. “Ancora un po’ di deficit, ci siamo quasi, l’ultimo e poi inizierà il riscatto!”, si sgolavano i Patrioti. Ma il miracolo tardava a compiersi. Anzi, la crescita era sempre più esile, e in alcuni periodi si trasformava in una contrazione. “Per forza, è evidente che, con tutte queste vocine, la popolazione è a disagio e non riesce a spendere e crescere!”, berciavano i patrioti.
Ormai l’intero paese era in preda ad una nevrosi sempre più grave: i telegiornali dicevano che non riuscivamo a crescere perché nottetempo continuavano a sbarcare stranieri, che poi divoravano i nostri alberi e svuotavano le nostre dispense. Altri sostenevano che non riuscivamo ad arricchirci perché, in giro per il mondo, c’erano dei malvagi che spacciavano formaggi rancidi ed altre porcherie bisunte scrivendoci sopra “Made in Italy”.
Ma ormai la decisione era presa: serviva fare altro deficit, a cui “attingere”, per arrivare finalmente a crescere. L’ultimo buco e poi è fatta, giuro.
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return-tothe-past · 5 years ago
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Scusate, sfogo personale
Io posso capire che magari la situazione che io vivo ogni santo giorno può stancare, capisco di avere genitori tutt'altro che permessivi, capisco che ho un divertimento limitato da tanti fattori.
Posso anche capire che all'inizio essendo timida posso risultare una persona NON interessante, posso capire le idee diverse, giuro posso capire tutto.
Però voglio dire, io sono stata cresciuta con dei valori veramente importanti e che credo, anzi, sono sicura che non sono sbagliati.
Io sono una persona educata, gentile, socievole, rispettosa, un po' riservata su certi aspetti, e credo anche che una persona bisogna frequentarla per dire "okay, non è una persona che ha gli stessi interessi miei" oppure "non andiamo molto d'accordo, non c'è tanto dialogo" allora okay, le parlo chiara e dico questo, e credo anche che sia giusto non giudicare un libro dalla copertina, bisogna capire, bisogna mettersi nei panni della gente per dare un motivo a certi comportamenti.
Invece ormai vedo in giro persone che si fanno i cazzi loro quando stanno in compagnia, vedo persone tradire il proprio partner solo perché boh, andava così e giustificarsi con "non mi dava attenzioni" ragazzi, prima di cornificare provate a prendervi un po' di coraggio e lasciare la persona prima di dedicarvi a voi stessi.
E poi, se una persona è grassa, oppure ha qualche "difetto fisico", o boh qualsiasi altra cosa, non significa che non prova sentimenti, perciò tenetevi la lingua a freno.
Adesso dico un'altra cosa e la smetto giuro.
A volte, non pensate solo a voi stessi, siate un po' altruisti, perché c'è gente che nonostante voi siete così, vi accettano, vi sopportano, e soprattutto vi SUPPORTANO, quindi, siate gentili.
Diffidenti si, ma stronzi no.
Grazie.
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saturnoxiv · 6 years ago
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Piove riso davanti la basilica dei Santi Bonifacio e Alessio. Donati a me.
Sai che cosa desidero fare stanotte insieme a te? Vorrei ballare fino all’alba, farti divertire quanto mai ti è capitato nella vita, vederti con le lacrime sul bordo degli occhi fluite dalle troppe risate. Vorrei presentarti il ballerino che ho dentro, altro che Fred Astaire, lui ha la tecnica vincente; non si vergogna di nessuno e sono certo che il suo colpo di capelli ti infiammerebbe l’energia dell’istinto. Sulle note di Gloria Gaynor da il meglio di sé, perché a quel punto diventa un fantomatico seduttore/pagliaccio e quella è la parte più pericolosa, piccola. Potrebbe schioccarti un veemente bacio in bocca mentre meno te l’aspetti, o magari confessarti a chiare lettere che questo coglione ti ama sul serio, ed è pazzo, PAZZO di te, che vuole sposarti in chiesa da buon tradizionalista, che sa prendersi la responsabilità... finalmente è pronto. Sarei proprio incapace di staccarti gli occhi di dosso, il tuo sorriso è la mia eterna ambizione, lo giuro su me stesso... mi rende completo. Il prossimo Capodanno dobbiamo passarlo all’unanimità, da soli, in qualche posticino appena fuori Roma che organizza eventi divertenti, tipo cena con delitto. Lo vuoi come lo voglio io? Ci credi? Hai fede in me? Ah, ma certo... prima devo concludere il quadro, è giusto, scusami; e colore sia! Dopo andremmo in un bell’hotel dove hanno la vasca grande, che lo so ti piace tanto, piace molto pure a me, ora come la vedi amore mio? Ancora non ti ho convinta? Sì, ce ne staremmo in ammollo per ore ed ore a sproloquiare... capirai, sai che quando inizio io non smetto più. Avrei la schiena contro la vasca e tu saresti appoggiata su di me; io che mi alleno a fare le trecce che tutt’ora sono impedito, e tu a bere dalla bottiglia di champagne fregata con molta poca eleganza dal ristorante. Una volta indossati gli accappatoi ci butteremmo sul letto e ti farei talmente tanto solletico che proverai a sfuggire in corridoio, garantisco l’insuccesso, figurati se sarei così disattento... non resisterò ai tuoi occhioni supplichevoli e ti darò la tregua. A luci spente t’abbraccerò forte per scaldarti dal freddo invernale, dedicandomi completamente a te, alla gioia di viverti senza farti male. Siamo spiriti affini, lo hai detto tu. Ci credo, cazzo. È Dio che ci ha benedetti.
18012019
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