#dylanwrightnellepieghedeltempo dylan

[muirgenstories]

Benvenuti sul mio personalissimo profilo di storie fantasy! 

Oggi, in questo primo post, potete fare la conoscenza di alcuni dei personaggi di uno dei miei racconti! Cosa ne pensate? La storia si chiama “Dylan Wright nelle pieghe del tempo”!

Bisous <3

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#DylanWright1 estratto

< Ahah, molto divertente. > Questi tizi in giacca e cravatta sono una banda di sciroccati, altro che viaggiatori del tempo! Forse dovrei chiamare le autorità e farli finire tutti in manicomio, sì. < Perciò secondo voi, mio fratello sarebbe scappato con un prezioso cimelio e… volete che vada io, sedicenne in piena tempesta ormonale, a recuperare Kyle prima che mandi a quel paese la linea temporale e cose varie? >

Devo ammettere che non ci ho capito granchè; il solo fatto che Kyle si sia nascosto nel diciottesimo secolo mi spaventa e non poco, insieme a un a donna, per di più! Certo, che quando diceva che aveva una relazione a distanza… non pensavo così distante, cavolo! La cosa peggiore è che il signor McClain sembra spaesato quanto me. Ottimo direi. Ho ancora intenzione di avvisare la polizia appena mi lasceranno libero: questi sono pazzi!

< Esattamente. > Replica un tale con la barba più lunga che abbia mai visto! Potrebbe fare invidia a Silente, per quanto ne so. Sembra quasi che si stia per addormentare da un momento all’altro; ma almeno ce l’hanno l’assicurazione sanitaria?

< Da solo? > < Ma no signor Wright, certo che no. Verrà accompagnato dalla nostra miglior viaggiatrice! E’ un vero prodigio… Da che collabora con la Gilda non ha mai fallito un colpo! Credo che inoltre abbiate pressappoco la stessa età! >

Oh fantastico, non solo vogliono spedire un adolescente nel 1700, bensì due! Hanno almeno letto la carta dei diritti dei bambini? Credo che qui ci sia materiale per una bella denuncia di lavoro minorile… Ma tornando al punto centrale del discorso: una viaggiatrice. Il signor McClain sembra alquanto sicuro quando dice che è brava, ne parla come se fosse il suo fiore all’occhiello, la sua pupilla. Il che non sarebbe male se, per puro caso, arrivasse una bomba sexy come Natalie Portman nei panni di Padmé Amidala. Insomma: tuta di pelle bianca, pistole a raggi laser. Che c’è? Ho visto tutta la saga di Star Wars, non mi sembra una cosa assai strana.

< Uh. Menomale. > Borbotto. I borbottii funzionano sempre, specialmente con mamma. < Signor Snidilsson, cortesemente, apra la porta. Credo che il signor Wright sia impaziente di conoscere la sua compagna di viaggio. >

Oh sì che lo sono, ti prego fa che esca Natalie Portman! Chiedo troppo? Il tipo con la barba lunga qualche chilometro decide di rendersi finalmente utile - non addormentandosi, è ovvio - aprendo la porta. Non vedo l’ora che esca la mia Pad--- Oh no. Qualcosa mi dice che dovrei scappare, tipo ora, tipo subito. Credo che la ragazza abbia visto troppi videoclip di Avril Lavigne: ha i capelli palesemente biondo finto, con una ciocca verde fluo che le va a coprire l’occhio sinistro; indossa una gonna scozzese, corta ed una maglietta dei guns’n’roses. Almeno ha ottimi gusti musicali, credo. Mastica rumorosamente un chewingum. Non sono sicuro di voler passare i prossimi secondi della mia vita con lei.

A quanto pare ho chiesto davvero troppo...

< Devo lavorare con questo sfigato? > molto gentile, la ragazza. < Dov’è Kyle? > < Oh, signorina Romanov, come le avevo spiegato… Il signor Kyle è bloccato nelle pieghe del tempo: questo è suo fratello minore, Dylan. >

Mi viene da ridere: sul serio si chiama Romanov? Ignoro palesemente il fatto che mi abbia appena definito uno sfigato e le tendo la mano.

< Piacere, sono Dylan. E dovresti essere Natasha Romanov, immagino. >

Beh, vestita di nero lo è. Fa che capisca la battuta! Non posso aver passato tutti i miei pomeriggi estivi a vedere in ordine cronologico ogni film della Marvel per nulla! Lei, invece, mi guarda come se avessi detto la più grande cavolata del mondo.

< Anastasija. > < Que-quella Anastasija? Quella morta? >

Per tutta risposta gonfia un pallone con il chewingum e alza il dito medio, il signor Snidilsson ride sotto i baffi. Io credo di star per svenire...