#doveroso
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primepaginequotidiani · 24 days ago
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PRIMA PAGINA La Discussione di Oggi venerdì, 29 novembre 2024
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prevaledj · 2 years ago
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Domandare è lecito, rispondere è cortesia, ma anche educazione e correttezza. Mandare "Affanculo" invece, a volte è doveroso. ( Carlo Prevale ) Asking is legitimate, answering is courtesy, but also education and fairness. To sending "Affanculo" instead, sometimes it's dutifull. In foto la bella Lady Janet • — www.allmylinks.com/prevale — • #prevale #ladyjanet #voice #domandare #lecito #rispondere #cortesia #affanculo #doveroso #aforisma #prevaloso #aforismi #frase #arte #carloprevale #djs #frasi #art #radio #music #entertainment https://www.instagram.com/p/Cp15S4dt6bR/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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pgfone · 2 years ago
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E niente ragazzi, ho noleggiato un giochino nuovo per il week end.
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senza-battito · 1 year ago
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Amico 1: Io ho comprato il pacchetto da 72 preservativi da usare con la tipa
Amico 2: Io ho comprato il vestitino sexy per la tipa
Amico 3: Mi sto sentendo con una ragazza
Io: Porco Dio
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cantofamelico · 6 months ago
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e dopo il bimbo col catetere che non parla italiano, il grande sequel: la bambina autistica che non sopporta i rumori forti e ha episodi di autolesionismo quando li sente A UN CAMPO SOLARE DI MUSICAL
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falcemartello · 4 months ago
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No, non si può.
Perché il pensiero corrente mainstream ti dice che nel primo caso è giusto e doveroso essere blasfemi e perculare la religione cattolica. Invece nel secondo caso sarebbe razzismo acclamato.
Distopie di questo periodo storico, folle e tossico, dove per dimostrare di essere sani occorreva il tampone, per dimostrare di essere donna basta la parola.
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finestradifronte · 3 months ago
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SULL' ALLUVIONE...POST LUNGO. Ma doveroso, quindi... buona lettura.
L'ennesima alluvione in Emilia Romagna, con quantitativi di acqua caduta con picchi perfino superiori al disastro del 2023, riportano alla luce le solite questioni sulla pulizia dei fiumi. Al netto dell'evento eccezionale ecco quindi molte risposte.
MANUTENZIONE. La manutenzione, che è sacrosanta, va bene per far fronte ad eventi moderati. Quello in atto è tutto tranne che moderato. Se non si analizza il problema partendo da questo fatto, sarà difficile trarre qualche ragionamento serio. Evidentemente il sistema di scolo delle acque, con fiumi ristretti nel tempo, i cui tratti arginati sono stati costruiti molto tempo fa, non sono più sufficienti a far defluire questi carichi idraulici. C’è poco da fare, con questo assetto territoriale, la questione è diventata ingestibile, soprattutto nei confronti dell’attuale e futuro regime di precipitazioni piovose.
PULIZIA FIUMI. E sulla pulizia dei fiumi quindi?
Questo concetto precotto, che ogni volta viene ripetuto fino allo sfinimento, trae la sua origine in una distorsione storica, ovvero che “una volta” si facesse manutenzione. In realtà non è così, ma molto semplicemente “una volta” i fiumi godevano di maggior rispetto da parte dell’uomo, come il territorio ad essi circostante.
Dal secondo dopoguerra in poi, i fiumi sono stati visti come cave a cielo aperto per inerti, sabbie e ghiaie, e aree di scolo in cui far transitare il più velocemente possibile le acque dai rilievi al mare.
Questo ha fatto si che, soprattutto relativo alle gigantesche estrazioni di sedimenti in alveo, i fiumi iniziassero un processo di incisione dell’alveo stesso, attraverso il fenomeno di erosione che si manifesta sia in maniera regressiva, ovvero a monte di dove io ho estratto i sedimenti, che progressiva, a valle del punto di estrazione.
I fiumi sono andati incontro quindi ad un processo di canalizzazione innaturale che ha portato numerosissimi problemi con sé, tra cui: aumento della velocità della corrente, aumento dell’incisione, minor espansione e, soprattutto, minor ricarica delle falde acquifere. Perché le falde acquifere più ricche nel sottosuolo sono rappresentate dalle conoidi alluvionali dei fiumi le quali si alimentano attraverso il contatto idraulico diretto con il fiume sovrastante. Se noi trasformiamo il fiume in un canale che cerca la massima velocità, la ricarica del sottosuolo per infiltrazione è ridotta al minimo. Avrete capito che questa problematica è strettamente correlata con le problematiche di siccità degli ultimi anni.
FIUMI DI PIANURA.
I nostri fiumi sono notoriamente detti pensili, in quanto l’alveo del fiume è in quota più alto delle campagne circostanti. L’uomo per difendersi ha iniziato a costruire argini, iniziando una lotta infinita, ovvero si alza il fiume ed io alzo l’argine.
Gli argini sono manufatti vecchi che soffrono per tanti fattori: qualità ed epoca costruttiva, lunghi periodi siccitosi, manutenzione, tane di animali… Quasi mai però leggo, o sento, qualcuno che si soffermi sul parametro più importante: la sezione idraulica. I fiumi/torrenti sono ridotti a canali sopraelevati in pianura estremamente stretti, e questa è un’eredità pesantissima che ci portiamo dal passato. Su questi argini è necessaria la manutenzione, in quanto questi abbiamo e al momento come difesa passiva abbiamo loro.
Abbiamo però soprattutto sezioni idrauliche ridotte all’osso, argini enormi costruiti in più riprese, e al piede dell’argine manufatti come case ed aree industriali. Se avviene una piena devo quindi pensare in primis alla pulizia? Eh, direi di no in quanto come ha mostrato il Lamone (anche nell’evento maggio 2023), le sezioni di questi “fiumi” non sono in grado di fare defluire forti colmi di piena.
La pulizia risolve tutto? Bisogna definire cosa si intende per pulizia: l’unica pulizia fluviale che ha senso è la rimozione del legname secco in quanto quello viene subito preso in carico dalle piene e potrebbe creare sbarramenti in sezioni critiche come, ad esempio, ostruire la luce di un ponte. Il resto, sono leggende metropolitane.
Gli alberi “vivi” rappresentano una difesa idraulica passiva, in quanto sono in grado di far rallentare la corrente idraulica. Pensate che dove non ci sono, vengono impiantate delle opere di ingegneria con la stessa funzione degli alberi, detti pennelli.
Il cavare sedimento “a mo’ di pulizia” è quanto di più sciocco si possa fare, come dimostrato sopra: aumento velocità, erosione e il sano trasporto solido dei fiumi. Si sano, perché i fiumi portano a mare quel sedimento fondamentale per il mantenimento dei nostri litorali: i fiumi portano sedimento, le correnti marine lo distribuiscono lungo costa e così si sono sempre mantenute le nostre coste. Almeno fino a 70 anni fa, perché poi le pesanti estrazioni di sedimento in alveo hanno rotto questo equilibrio dei fiumi, ed infatti noi emiliano-romagnoli paghiamo una ditta tedesca che, ogni anno, draga la sabbia a 40-60 m dalle coste dell’Adriatico per fare il ripascimento delle nostre spiagge. Geniale no? Ma l’abbiamo cercata noi.
Le sezioni dei fiumi, quindi, appaiono sempre più insufficienti, in primis perché noi le abbiamo ristrette all’osso, ed in seconda battuta perché il territorio, fortemente cementato e antropizzato è andato incontro all’impermeabilizzazione. Questa strana parola racchiude in realtà uno degli aspetti più critici. Se io ho, ad esempio, un’area di 1 km quadrato a terreno naturale, questa assorbirà le precipitazioni in funzione ovviamente delle litologie di cui è composta, ovvero terreni più permeabili e terreni meno permeabili.
Se di quel km quadrato metà lo perdo perché ho cementato, asfaltato, rendendo di fatto impermeabile metà della mia area pilota, dove andrà l’acqua che piove? Non verrà mai assorbita e finirà velocemente nelle reti scolanti, quindi nei canali ed infine nei fiumi.
Si, quei fiumi che già li abbiamo ristretti e poi caliamo giù l’asso come surplus idrico da gestire. E le precipitazioni intense, concentrate, degli eventi estremi mettono la ciliegina sulla torta.
Quindi quando sentite dire da qualcuno “bisognerebbe dare spazio, o meglio, ridare lo spazio che abbiamo tolto ai fiumi e qualcosina di più ..” non è un pazzo, non è un “verde”, non è un “ambientalista”.
E’ uno che ha capito come funzionano i fiumi.
La pulizia radicale non risolve uno stupro al territorio che si è perpetrato per 60 anni.
Soluzioni possibili? Quando si dice “dare spazio ai fiumi” in molti criticano, storcono il naso, perché non hanno idea delle soluzioni proposte. Nessuno dice di lasciare, soprattutto in pianura, i fiumi al naturale come migliaia di anni fa. Bisgogna concentrarsi su aree di intervento dove qualcosa è effettivamente possibile applicare: devono essere interventi organici e mai interventi spot o puntuali, quelli non servono a nulla.
Il sistema va "allargato" in maniera da far riprendere di norma certe aree golenali ai fiumi. Inoltre, ci sono le fasce tampone dei fiumi, perse grazie all'incisione, che sono importantissime in in ottica di ricarica idrogeologica e per la biodiversità. Si deve fare in modo di ripristinare i canali abbandonati dalle nostre opere siano ripresi dai corsi d'acqua che tornano a situazione multicanale e non a canale singolo modello "canale scolante" come li vediamo ora.
In alcuni casi sono stati progettati anche gli arretramenti di argine e/o eliminazione degli stessi. Se riusciamo a fare questo in maniera organica la sezione si allarga e tutto ne trae beneficio. In alcune aree si dovrà giocoforza andare in contro ad espropri, non lo nego, ma i nostri errori di pianificazione li stiamo pagando a caro prezzo.
In aree critiche dobbiamo prevedere e realizzare aree di laminazione, come casse di espansione e/o aree appositamente allagabili.
Se non capiamo questo concetto sarà sempre peggio: la cementificazione e il cambiamento climatico comportano un notevole surplus idrico che i fiumi, ristretti fino all'osso, non riusciranno mai a smaltire.
Testo di Giulio Torri, geologo
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primepaginequotidiani · 2 months ago
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PRIMA PAGINA Corriere Delle Alpi di Oggi giovedì, 10 ottobre 2024
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miciagalattica · 11 months ago
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Il castello(il blog) è mio e le regole le faccio io.
Chiarimento doveroso per non farmi strapazzare le ovaie,.
Cose che non dico e che continuerò a non dire: il mio nome, se sono single o bisex, in che città vivo, quanti anni ho, che mestiere faccio. Allo stesso modo non mi interessa nulla di voi: Religione, sesso, vostre devianze, vostri problemi psicologici e psichiatrici, vostre inclinazioni sessuali, dove abitate, che mestiere fate, ideologie politiche. Cancellerò tutti i blog vuoti e quelli che non mi piacciono come ad esempio quelli che inneggiano alla violenza  o marcatamente BSDM.  
Tumblr mi piace perché è anonimo. Ci butto dentro lo uso come diario personale dove posto per lo più miei lavori di arte digitale. Le immagini le prendo dalla rete e le rielaboro, dando spesso un valore aggiunto, e ho un riscontro positivo da parte di chi mette i likes e da chi mi contatta privatamente, chiedendomi gli stessi post ma con dimensioni maggiori per farsi dei quadri, facendoli sviluppare da un fotografo, ovviamente tutto questo in forma gratuita..Ho una realtà scissa da quella dei social. Sono schizofrenica ho due io, forse anche di più di due, ma ritengo che quella che vivo in rete sia la più autentica perché è senza maschere, Sentirmi con qualcuno/a di voi  mi dà piacere  e mi dà emozioni . Io non esisto nella realtà, il mio mondo vero è qui in questo mondo oltre.
Non voglio chat erotiche e non voglio ricevere immagini hard o commenti spinti. Disponibile a parlare e scherzare, volentieri, come già faccio con qualcuno/a di voi , non voglio e non  cerco quel tipo di interazione.
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sara-saragej · 11 months ago
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Un sorriso e un plauso alla vita ogni tanto è doveroso ...
Buona Serata Good Evening
A smile and applause for life every now and then is a must ...
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ma-pi-ma · 5 months ago
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Prestare attenzione, questo è il nostro
lavoro infinito e doveroso.
Mary Oliver, Pino bianco
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parolerandagie · 8 months ago
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Pretendere di essere compresi è lecito, altrettanto, impegnarsi ad essere comprensibili, è doveroso.
Me stesso
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3nding · 9 months ago
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Doveroso oggi condividere un capitolo così doloroso della mia vita. Che questa sia una testimonianza, senza pretesa di verità. Se deciderà di prendere il mare agitato dei social va più che bene l’anonimato. Mia sorella è morta per il covid a 53 anni, si controllava regolarmente e l’ospedale per una banalità lo aveva visto una volta sola nella vita. E’ entrata in ospedale il 15 gennaio, ne è uscita dentro una bara chiara il 16 febbraio. Io e lei non abbiamo mai pensato fosse un’influenza più forte del normale, del resto, se lo fosse stata, non si sarebbe trovata con un tubo in gola, in coma farmacologico, con questo “serpente” che ritmicamente si gonfia e si sgonfia per tenerti attaccato alla vita. Non si sarebbe sfiancata in cicli di pronazione a testa in giù sperando di tornare alla vita e ai sorrisi. Noi parlavamo e cercavamo di agire con responsabilità, lei che mi ha detto “Non ci vediamo nemmeno a Natale, scusami, dobbiamo tutelare noi e gli altri”. Lei che l’ultima volta che  ha potuto dirmi qualcosa mi ha detto “Grazie, ringrazia tutti”. Le ho lasciato il vestito che preferiva, le scarpe del ballo che tanto amava, gli orecchini, la collana prediletta e lo scialle rosso per lei essenziale per questo corredo funebre, e ci scherzava nei primi giorni di ricovero, dandomi indicazioni, in un esorcismo laico mai riuscito. E allora penso ai quasi 94.000 che ad oggi hanno dovuto pensare a uno scialle, a riprendere i sacchi sigillati dall’ospedale con i vestiti dentro, con il nome scritto sopra con un pennarello, come dei caduti di una guerra che trova sempre nuovi motivi di divisione. E’ per questo che non è importante che questa sia la mia storia, è la storia di tantissimi. Tantissimi che chiedono solo l’uso della delicatezza, del rispetto, della gentilezza. Non vorrebbero leggere le opinioni non richieste, i complotti, l’iperbole definitiva di un autore sconosciuto. Nel momento più doloroso, quello dell’astio per la troppa superficialità di  chi usa questo mezzo che ci sta avvelenando l’anima ben oltre il percepito, riesco comunque a dare un segnale diverso. A non accodarmi. Non ho niente da dire nemmeno sul covid. Chiedo solo gentilezza, per mia sorella che era la mia roccia e il mio pilastro, da sempre. Chiedo gentilezza per tutti gli altri, lei  e’ un numero, insieme agli altri quasi 94.000. Ma se ci si impegna, si può avere rispetto anche dei numeri. Solo questo chiedo. - Paolo Di Sabatino, fb
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libero-de-mente · 8 months ago
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Mancava poco, solo sette giri e saresti stato consegnato alla leggenda della memoria sportiva.
Sette giri, quel tuo disperato tentativo di ridurre subito il gas e frenare in due/tre decimi di reazione. In quella curva a 306 km/h.
Il passato ci prova a farsi dimenticare, ma la memoria dell'uomo gli gioca brutti scherzi. Ricordando e raccontando alle nuove generazioni chi eri, cosa eri e come eri. Non un pilota di Formula 1, ma il pilota di Formula 1.
Uno che nel bene o nel male non si è mai fatto odiare, come alcuni piloti oggi. Uno che nonostante le vittorie non ti stancava vederlo davanti e primo sul podio. Solo ammirazione.
Domanda: siamo noi a essere cambiati, diventati più spietati, meno tolleranti o eri davvero tu che vivendo il tuo lavoro con il cuore e non con la brama di successo, ti sapevi far rispettare? Un fondo anche i tuoi peggiori nemici quel giorno si tolsero il cappello e chinarono il capo. Anche loro capirono che un re se n'era andato. Insostituibile.
C'è chi è morto per il proprio lavoro e il 1° maggio serve a commemorare anche loro, ma esiste anche chi è morto per la propria passione diventata lavoro.
Era un 1° maggio, se si fosse rispettata questa celebrazione in quel giorno, magari correndo la domenica successiva, forse oggi saresti qui a commentare il circus della F1. Lontano anni luce dal tuo. Passione soppiantata dal business dello spettacolo.
Però così sei davvero diventato leggenda.
Non tornerai mai di moda, tu sarai sempre attuale nella testa di chi ama questo sport.
Credo che a molti, tra chi ti ha conosciuto e chi ti ha ammirato dagli spalti o davanti alla televisione, tu manchi e oggi cederanno alla malinconia del tuo ricordo.
ps un doveroso ricordo anche a Roland Ratzenberger, che morì il giorno prima durante le qualifiche di quel maledetto GP
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falcemartello · 6 months ago
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Giusto e doveroso constatare come i fact checker non abbiano alcuna attendibilità mai, ma in ogni caso come farebbe esattamente un tizio che cerca su Google a sapere se uno ha non ha la demenza senile?
Cioè dal punto di vista razionale come potrebbe comunque essere sostenibile questa "attendibilità"?
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a-silent-bear · 24 days ago
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Oggi ho deciso di prendere un giorno per affrontare le cose con calma. Svegliarmi con calma, bere il caffè con calma, tornare a letto a poltrire con calma, non sentire nessuno che mi dice quanto altro lavoro in più rispetto agli altri devo fare, non litigare con nessuno.
Sicuramente il mio fidanzato penserebbe: “è un po’ che te la prendi con i tuoi tempi”. Ah ragione, è un po’ che sono stanca, un po’ che lavoro perchè è necessario, che sento gente perché è doveroso farlo.
Ma quello che ho dentro non si spiega a parole, e ho bisogno di decidere io per me. Se ho bisogno di stare calma, affronteró le giornate con i miei tempi. Finchè riusciró finalmente a reagire di petto a tutto.
Per ora un po’ alla volta.
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