#donna poliedrica
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pier-carlo-universe · 23 days ago
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Megan Thee Stallion: In Her Words su Prime Video – Un viaggio nella vita della regina del rap
Scopri la vera Megan Pete: fama, vulnerabilità e successo raccontati nel documentario di Prime Video
Scopri la vera Megan Pete: fama, vulnerabilità e successo raccontati nel documentario di Prime Video Prime Video presenta Megan Thee Stallion: In Her Words, un documentario che offre uno sguardo intimo e senza filtri sulla vita di Megan Pete, meglio conosciuta come Megan Thee Stallion. La rapper, nata a Houston, è diventata una delle voci più influenti della scena musicale internazionale, ma…
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klimt7 · 9 months ago
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Opere in Mostra
di Kira Kharchenko
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" SOGNATRICE "
[ 2023 ]
In questo quadro è rappresentata una ragazza sognatrice, che riassume in sè la mia autopercezione. Ha gli occhi chiusi perchè è concentrata sul.proprio mondo interno, sogna ed è seduta su una nuvola, che sottolinea ancora il suo distacco dalla realtà e dal mondo materiale. Sullo sfondo si trovano gli elementi blu, dipinti come i mosaici ed essi sono la raffigurazione dei suoi pensieri-sogni.
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"DANZA DELLA NINFA"
[ 2023 ]
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"SILENZIO DELLE ESPLOSIONI"
[ 2023 ]
La guerra non è solo esplosioni sul campo di battaglia, ma è esplosioni dentro ogni anima che ne soffre. La guerra non scolorisce la vita, ma la rende più acuta e psichedelica, perchè le emozioni sono così forti, da non poter più essere rappresentate a parole. Volevo rappresentare persone diverse: gli amanti, una credente, una mamma con i figli, un'allegoria di un'essenza divina ( colei che protegge la melagrana - il simbolo compattezza della nazione e del sangue versato ) e una bambina (mia cugina di secondo grado) che è morta per davvero all'età di 7 anni, quando la sua città fu bombardata nel 2022.
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AUTORITRATTO CON LILLÀ
[ 2023 ]
Ho realizzato il mio autoritratto con i fiori lillà in mano, perchè vedo me stessa, in questo periodo della mia vita come una immagine di lillà. Questa pianta è melanconica, timida, e in tutti i sensi è particolare. È consuetudine regalare lillà per la prima volta che ti innamori, ed io associo questo a un giovane che sta appena iniziando a capire questa vita. Siccome ho solo 17 anni, penso che questa pianta, al meglio dimostra il mio modo di pensare. Nonchè quì ho lo sguardo ispirato, pensieroso e poetico.
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GUARIGIONE
[ 2023 ]
L'opera rappresenta una donna che sta per entrare nell'acqua, così, simbolicamente lei inizia una nuova pagina nella vita, comincia la sua guarigione dalle sue paure. Quindi il tema principale è il credere nel meglio .
( speranza e futuro )
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R I C O R D I
[ 2022 ]
Questo lavoro rappresenta una persona che soffre dei suoi ricordi che la avvolgono, come una corda tutta intorno (a Lei). La ragazza ha capelli rosa e occhi rosa come simbolo della sua anima delicata, che si manifesta in una visione "romanticizzata" del mondo. L'immagine del cerchio sulla guancia, mostra la sua appartenenza al mondo spirituale ed è simbolo di spirito e carattere forte. Nonostante le emozioni ribollenti provate da lei, nel quadro è presente la fede nella liberazione dal passato
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S E N S I B I L I T Á
[ 2023 ]
Sensibilità come stato d'animo come modo di vedere e percepire le cose.
Apprendere tutto attraverso una forma di pensiero sentimentale, tale è il messaggio di questo lavoro.
Questa giovane ragazza ha un velo di fiori che le copre le spalle e la racchiude in un mondo di sensibilità: ha uno sguardo profondo, tenero e vivaci occhi verdi.
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C I C L I C I T À D E L L' E S S E R E
[ 2023 ]
Ho voluto rappresentare una "vanitas", con l' esempio di questa ragazza bella, lucente, fatta di rettangoli colorati, come simbolo del suo essere multiforme e poliedrica: perchè la sua bellezza e gioventù svaniranno col tempo.
Lei è viva ( è dato dallo sfondo verde dietro le sue spalle) e vede il suo futuro - la morte ( rappresentata dal teschio e dai rettangoli sbiaditi). Nasciamo, moriamo e di nuovo nasce qualcosa e muore: è la ciclicità dell'Essere.
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P E N S I E R I
[ 2022 ]
Il tema è la contrapposizione del mondo materiale con il mondo del pensiero.
La ragazza ha i pensieri cupi, oscuri e deprimenti, che catturano la sua mente, lo si può vedere dal suo sguardo rivolto verso i corvi neri. Allo stesso tempo, lei cerca di restare sulla terra, tenendo la mano sulla spalla. La ragazza si chiede se essere o non essere.
NOTE DI SERVIZIO :
La Mostra di pittura di Kira Kharchenko è aperta fino al 23 marzo 2024, nei locali dietro il Municipio, messi a disposizione dal Comune di Mercato Saraceno.
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ninoelesirene · 1 year ago
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Ieri ho rivisto un film in cui Jane Fonda interpreta un personaggio che, tra le altre cose, è una nonna; e mi ha ricordato la mia, che è stata una magnifica nonna perché non era un’estensione di figli e nipoti, ma una donna compiuta e poliedrica, che insegnava perché era. E ci portava a fare i picnic in montagna, ci teneva a galla senza braccioli, trasformava ogni viaggio in auto in un’avventura, ci ha insegnato a disegnare, a giocare a scopa e briscola, ad amare l’arte in tutte le sue forme, a sbucciare le arance a forma di fiore, a cantare e ballare senza vergogna, a piegare le buste a triangolo, a fare gli origami, a imitare e prendere per il culo tutti, ma senza cattiveria, a provare sempre empatia, a camminare dritti con gli occhi puntati in avanti, a non temere di amare noi stessi.
Tutti dovrebbero avere una nonna modello Jane Fonda, figa da far paura come la mia.
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carmenvicinanza · 2 months ago
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Rossy de Palma
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La poesia è stato il mio primo amore. I poeti dadaisti mi hanno aperto una dimensione di pensiero completamente nuova, grazie alla quale in un solo momento mi sono resa conto che mi aspettava un altro mondo. L’arte ci cura e ci aiuta a sopravvivere.
Attrice, modella, scultrice, pittrice, scrittrice, cantante e regista di video e spot, Rossy de Palma è una delle più importanti protagoniste del cinema di Pedro Almodóvar.
Dotata di una bellezza fuori dagli schemi, un viso dai lineamenti irregolari e atipici, di cui ha fatto il suo punto di forza e che sfoggia con grande ironia, è una personalità poliedrica, difficile da etichettare.
Nata il 16 settembre 1964 col nome di Rosa Elena García Echave a Palma di Maiorca da una famiglia di origine asturiana e basca, è cresciuta nelle Baleari per poi trasferirsi a Madrid, negli anni Ottanta, seguendo il suo gruppo musicale, Peor impossible. Il suo nome d’arte era Rossy Peor, poi modificato in Rossy Von Donna.
È stato in quel periodo che, frequentando l’ambiente artistico madrileno, è entrata in contatto con Almodóvar che, nel 1987 le ha chiesto di partecipare al film La legge del desiderio. Da allora è diventata una delle sue protagoniste preferite, tanto da volerla ancora in Donne sull’orlo di una crisi di nervi del 1988, Légami! del 1990, Kika del 1993 e Il fiore del mio segreto del 1995. Per questi due ultimi ruoli è stata nominata al Goya (l’Oscar spagnolo). È anche apparsa in un cameo di Gli abbracci spezzati.
Ha lavorato anche in Italia con Aldo, Giovanni e Giacomo, Giancarlo Giannini, Rupert Everett e Ornella Muti.
Ha avuto un ruolo in Prêt-à-Porter di Robert Altman e nel musical grottesco Franchesca Page, diretto dalla fotografa Kelley Sane, dove ha ricoperto uno dei ruoli più memorabili della sua carriera, interpretando una sadica e psicopatica produttrice teatrale decisa a far fallire lo spettacolo chiave della pellicola, al quale fa perno la rivalità tra madre e figlia (interpretate da due drag queen).
Parallelamente alla carriera di attrice, saltuariamente, si produce come cantante ed è stata modella di stilisti come Louis Vuitton e Jean-Paul Gaultier. Per la primavera/estate 2012 è stata, insieme a Pedro Almodóvar e a Mariacarla Boscono, protagonista della campagna Missoni, ambientata in Spagna. È stata anche madrina di A Shaded View On Fashion Film, festival di cortometraggi sulla moda, creato e curato da Diane Pernet.
Ha anche realizzato una linea di profumi e di make up che portano il suo nome.
Spesso ha legato il suo nome a campagne sociali sostenendo le battaglie per le persone migranti, contro la violenza sulle donne e per i diritti lgbtq+.
Nel 2015 è stata nella giuria del Festival di Cannes.
Rossy de Palma, ironica, intelligente e talentuosa, ha dimostrato che si può diventare un’icona di fascino anche con una bellezza che va fuori dai classici canoni estetici.
Il suo naso strano è stato, a sua detta, il segreto del suo successo.
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antennaweb · 4 months ago
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micro961 · 4 months ago
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Silvia Falanga - Il nuovo brano “Metti le scarpe e corri”
Il singolo tratta il delicato argomento della violenza sulle donne
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Il nuovo brano della poliedrica artista e cantautrice Silvia Falanga “Metti le scarpe e corri” è disponibile dal 1° giugno 2024 sugli stores digitali e dal 16 luglio 2024 nelle radio in promozione nazionale. Il singolo, scritto dalla stessa Silvia Falanga in collaborazione con la sorella Lucia Falanga, veste gli arrangiamenti di Gianni Romano, ed è stato distribuito dall’etichetta N.F. Production del compositore e produttore Nello Fiorillo. Il brano è incentrato sul tema della violenza sulle donne. Le sonorità brillanti e pop nascondono la sensazione di paura della protagonista che, dopo essere stata lasciata dal partner, continua a ricevere chiamate e messaggi sul cellulare. La donna è alla ricerca della libertà perduta, vuole fuggire e lasciar andare i pensieri negativi, rivendicando la sua indipendenza. Il delicato problema sociale della violenza sulle donne è affrontato dalla cantautrice con sensibilità e delicatezza, ricorrendo ad immagini e metafore significative.
Ascolta il brano
Storia dell’artista
Silvia Falanga è una cantante e showgirl napoletana. Ha debuttato come ballerina e cantante con conduttori del rango di Pippo Baudo e Mike Bongiorno, Antonella Clerici, Pippo Franco, Mara Venier, Gigi Sabani, Nino Frassica, Gigi Marzullo, Eleonora Brigliadori, Pamela Prati, Antonella Clerici, Gianfranco D’Angelo e altri. Ha partecipato come corista e cantante con Gianni Bella, Gigi D’Alessio, Peppino di Capri, Aleandro Baldi, Maestro Mazza e Renzo Arbore; è passata in numerose trasmissioni televisive Rai e Fininvest, tra cui “Ci Siamo”, “Grazie Mille”, Numero Uno”, “Sotto a chi Tocca”, “Uno Mattina”, “Domenica in” e “Aspettando il 2000”. Con la sua voce calda, quasi afro, Silvia Falanga si inserisce in maniera magistrale nel panorama artistico sud italiano e nazionale. Innumerevoli sono suoi tributi alle star del calibro di Tina Turner, rilasciando persino il CD “Tribute a Tina Turner” e organizzando un tour denominato “T. Tina and the Falanghettes”. È amante del teatro, del jazz e del soul; tra il 2021 e il 2022, vince persino il secondo posto come migliore interprete al Festival di Napoli. A Natale 2022, rilascia un altro CD in cui mette in risalto le sue doti canore con le canzoni internazionali natalizie più famose. Sempre nello stesso anno, presenzia il concorso “Miss Italia” e si impegna in prima persona come presentatrice e cantante nel programma sportivo “Azzurro Sport”; ha partecipato anche a “Casa Sanremo”, durante il 72° Festival della musica italiana, ottenendo il premio “Sanremo Unlimited” e presentando in anteprima il singolo “Anna verrà” di Pino Daniele. Tra i riconoscimenti, i più recenti sono il “Premio Internazionale Capitolino”, il “Premio internazionale Università studi Giuridici A.U.G.E.”, il “Premio VII edizione Carnevale Epomeo” e il “Premio dell’Artista dell’anno”, concesso dalla “Noble’s Crown Association”. Attualmente, Silvia è impegnata nella realizzazione di altri inediti e si divide fra la famiglia e le sue più grandi passioni: il teatro, lo sport e il buon vivere.
Facebook: https://www.facebook.com/silvia.falanga.9
Instagram: https://www.instagram.com/silvia.falanga
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Youtube: https://www.youtube.com/@silvianapoliitalia9535
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lamilanomagazine · 5 months ago
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"La fanciulla degli ori" di Laura Marinaro: un’indagine da Milano ad Altamura tra delitti e una maledizione millenaria, dal 24 giugno in libreria
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"La fanciulla degli ori" di Laura Marinaro: un’indagine da Milano ad Altamura tra delitti e una maledizione millenaria, dal 24 giugno in libreria. In libreria dal 24 giugno il secondo romanzo della poliedrica Laura Marinaro, giornalista di nera e cronaca giudiziaria. Nei suoi romanzi l’Autrice utilizza conoscenze tecniche e investigative – imparate in tanti anni di professione – per rendere la narrazione mozzafiato. La fanciulla degli ori racconta la particolare “indagine” di Caterina Ferrari tra Milano e Altamura, attraverso i luoghi, il cibo e le atmosfere delle due città: una maledizione legata a una scoperta archeologica e un serial killer sono gli ingredienti principali del libro. Dichiara l’Autrice «Sono una giornalista crime e posso garantirvi che spesso la realtà supera di molto la fantasia. Tuttavia scrivere un giallo per me significa dare spazio alla creazione di personaggi sempre nuovi e sorprendenti e potermi dedicare alla descrizione di luoghi a cui sono affezionata, come in questo caso Milano e Altamura». La trama Caterina Ferrari, giovane archeologa neo assunta come ricercatrice nel nuovo Museo delle Scienze Antropologiche di Milano, nipote di Alina Ferrari, ex colonnello dei Carabinieri, si trasferisce temporaneamente ad Altamura per la vendita di una casa di famiglia nel centro storico. Nella cittadina famosa per il pane, Caterina si trova suo malgrado a fare una sensazionale scoperta archeologica, ma anche a dovere «indagare» su due omicidi legati in qualche modo proprio al museo e all’antica maledizione seguita alla scoperta della Fanciulla degli ori.  Un romanzo che non è solo un viaggio nel passato, ma anche un’esplorazione dell’animo umano e delle sue ombre più oscure. Prologo. Altamura, dicembre 2023 «Nooo!» Un urlo agghiacciante squarcia il silenzio della zona limitrofa al Claustro Tradimento, nel pieno centro storico di Altamura. Un urlo animalesco, primordiale. In un primo momento, nessuno scende in strada per vedere cosa possa essere accaduto. Quasi nessuno. Soltanto una donna apre la finestra della sua camera da letto, che si affaccia sulla via. Un istante dopo, risponde a quell’urlo con un altro urlo ferino, altrettanto terribile. Prima di perdere i sensi, dopo aver incontrato per la prima volta nella propria vita l’abisso, l’orrore: sull’asfalto giace esanime, sgozzata, in una pozza scura di sangue, sua figlia Marta. La sua unica figlia. Passanti e residenti, attratti dalle urla, accorrono in strada e avvertono i soccorsi, purtroppo ormai vani. Sul posto arrivano in pochi minuti due pattuglie dei Carabinieri e un’auto della sezione scientifi ca dell’Arma, i Sis, insieme al medico legale. La scena del crimine viene cintata col nastro rosso e bianco con la scritta «Carabinieri». Il giovane maresciallo Luca Caputo, che in città conosce praticamente tutti, si accosta alla madre di Marta e la conforta con banali parole di circostanza. Fa allontanare la donna, accompagnata da un sanitario del 118, e fissa la vittima. La conosceva bene, era una sua coetanea. Marta Lombardo, 33 anni, archeologa nel museo nazionale cittadino L'Autrice Laura Marinaro (Altamura, 1968) è giornalista professionista ed esperta di cronaca nera e giudiziaria. Inviata per il settimanale «Giallo», collabora con Roberta Bruzzone a dirette crime e progetti editoriali, nonché per Radio Libertà scrive e conduce il programma settimanale Gialloradioclub. È scrittrice e organizzatrice di eventi legati al crime e al giallo letterario. Con Mursia ha pubblicato, insieme a Roberta Bruzzone, Yara. Autopsia di un’indagine (2023) e Maremoto a Varigotti (2023).  ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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elmas-66 · 8 months ago
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"La luna sublime" Nuova silloge poetica della poliedrica Elisa Mascia. A cura di Maria Pellino, Milano
Foto copertina della Collezione poetica di Elisa Mascia È un onore presentare la nuova silloge poetica di Elisa Mascia, donna poliedrica e piena di risorse poetiche. Quanto difficile possa essere un cambiamento interiore ce lo mostra Elisa nelle sue liriche. Qui troviamo umanità intrisa di sublime che portano ad una maggiore consapevolezza di sé e  quell’indagine accurata nella profondità…
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niconote · 1 year ago
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Che il mio segreto mi sia legge
Un'immersione nella performance sonora di NicoNote
È anacronistico pensare al giorno d’oggi di poter provare i sentimenti peculiari del Romanticismo in una chiave contemporanea? Dall’insoddisfazione per la realtà in cui siamo immersi, si può vivere il dolore della Sehnsucht, un desiderio sempre irrealizzato di trascenderla spiritualmente? In definitiva, è ancora possibile un abbandono studiato all’irrazionalismo, che dia voce alle più intime aspirazioni dell’individuo?
In questa appassionata idea crede profondamente NicoNote, alla nascita Nicoletta Magalotti (Rimini, 1962), artista di origini italo-austriache che Festivaletteratura ha avuto il privilegio di accogliere sul palco del Teatro Bibiena per un concerto flusso ibridato a un dramma che connette «attraversamenti romantici» di molteplici provenienze. Performer, cantante di raffinata vocalità, lettrice di poesie, sperimentatrice del suono: NicoNote è un’artista complessa e poliedrica, che abbraccia tutte queste definizioni e che allo stesso tempo vi sfugge, senza mai lasciare che le tradizionali etichette di classificazione monopolizzino la sua imprendibile forma espressiva.
Le luci del teatro calano gradualmente, solo la scena dietro al palco illumina con dei bagliori caldi il tavolo dietro cui si posiziona NicoNote, che per tutta la durata della performance governa un tavolo su cui si destreggia fra un mixer audio per deejay, un portatile e il suo microfono.
L’attacco è scandito da una musica tensiva di sottofondo, su cui l’artista recita i versi di una poesia in tedesco. È uno spettacolo in cui le trasformazioni del tono del sonoro e della lingua poetica avvengono impercettibilmente: come se fossimo distesi sul lettino di uno psicanalista, i freni inibitori del pensiero si allentano e il trasporto emotivo ci investe al punto da farci sfuggire questi frequenti cambi di rotta.
Ecco allora che sembrano iniziare suoni più dolci, guastati tuttavia da alcune interferenze che ne corrompono la purezza iniziale. La capacità di creare distorsioni ed effetti stranianti che fanno precipitare i suoi spettatori in un vuoto di certezza è certamente una delle qualità più spiccate della performance sonora di NicoNote.
A una chiusura su un rumore di passi, l’artista intona una poesia, Dell’estraneo: «qui ormai nessuno mi riconosce, qui ormai nessuno mi conosce». È uno struggente momento rivelatorio quello in cui la coscienza realizza la propria estraneità al mondo, il proprio senso di sradicamento e non appartenenza, che attraversa la sensibilità preromantica come la miccia che farà deflagrare poi per reazione l’orgoglioso desiderio di identificarsi nella patria. Sarebbe interessante chiedersi allora se in un’età come quella contemporanea, che già vede una crescita progressiva dei nazionalismi, questi versi poetici non siano più la premessa, quanto la conseguenza di tale situazione politica. Nell’epoca contemporanea gli esseri umani non sembrano forse ristagnare senza soluzione nel vuoto delle verità?
Su una musica di pianoforte NicoNote intona poi il proprio canto in lingua tedesca, un canto viscerale che lentamente sfocia di nuovo nella poesia, questa volta in lingua italiana. Quello che l’artista ci presenta è un verso di raro nitore espressivo e di eccezionale pertinenza, «che il mio segreto mi sia legge nell’aria, nell’istante infinito»: in una situazione contraddistinta dalla perdita assoluta dei riferimenti, è solo l’inesprimibile riposto nel più intimo ricettacolo dell’interiorità soggettiva che può orientare ogni azione.
Riprende il canto: questa volta in inglese, con un sottofondo sonoro molto dolce ma tormentato da un ritmo battente e attutito, oltre che da una voce radiofonica di donna che parla italiano, apparentemente in tono disteso e quasi giornalistico. Ben presto però, la voce femminile si fa più insistente e sembra quasi pronunciare una formula magica, un sortilegio o una sentenza sul destino di chi l’ascolta.
Il sottofondo sonoro a tratti è tanto coinvolgente da essere pensabile da utilizzare come colonna sonora, che sottolinei l’azione. Non a caso il movimento ha un ruolo centrale nell’esibizione, poiché NicoNote sottolinea il suo canto con le movenze delle sue braccia, l’ondeggiamento del busto, le inclinazioni della testa: la sua musica la investe con una potenza tale che con tutta se stessa partecipa alla creazione del grande movimento. Il pianoforte scandisce questa prima sequenza esemplificativa, con una folla acclamante di sottofondo, come in un concerto live.
Il tema classico del connubio amore-morte si dispiega nell’accostamento di due poesie in lingua italiana.
«Nel meraviglioso mese di maggio il profumo dell’amore ha conquistato e contagiato il mondo»: è il tripudio dell’amore nella stagione primaverile, effimero quanto l’effluvio di essenze floreali che impregna l’atmosfera. Il cambiamento di tono tuttavia è imminente: l’equilibrio vacilla e dopo un intermezzo in lingua tedesca, ecco emergere la tetra negazione di quella stessa vita appena sbocciata.
La seguente poesia in italiano ha invece come attacco Nostalgia per la morte: «Sia lodata da noi l’eterna notte. Lodato il sonno eterno. A cosa serve in questo mondo il nostro amore, la fedeltà, il tempo? E se anche piacere e vita parlava, qualche cuore si spezzava per audacia d’amore. Nostalgia ansiosa. Il tempo. Non c’è più nulla da cercare. Il cuore è sazio. Il mondo vuoto. Non c’è più nulla da cercare». La ripetizione delle parole è ossessiva, come quella che farebbe una mente tormentata da una monomania esistenzialista che ha ormai realizzato nella coscienza la vanità di ogni impeto di salvezza dello spirito. Ci troviamo catalizzati nel turbine di un crescendo poetico che sembra quasi attraversato da un’estasi erotica, disperata nel suo struggimento.
«Io vivo nel corso dei giorni colmo d’intrepida fede. E muoio le notti in un rogo di ardor divino», recita NicoNote: il complesso patrimonio di idee, schemi cognitivi, pregiudizi, opinioni, e valori che costruiamo nella vita sono condannati al disfacimento sul rogo, benché l’artista lanci qui una provocatoria rivendicazione della propria autonomia di pensiero, non ritrattabile nemmeno davanti alla morte. Questa tragica constatazione è ritmata dalla luttuosa cadenza di zoccoli di cavallo che riecheggiano nel vuoto.
A seguito di una canzone che culla l’ascoltatore sulle parole Remember me, improvvisamente Nico Note prorompe in uno scoppio isterico di risate sguaiate, con un effetto di straniamento che rasenta l’inquietante: questa serie psichedelica di sensazioni è merito di una stupefacente capacità di modulazione della voce, dai toni più profondi e suadenti a quelli più acuti e striduli di un lamento fanciullesco.
Ecletticamente, NicoNote spazia la propria campionatura musicale da tracce di grandi compositori classici come Franz Liszt (con Schwanengesang, S. 560 - No. 4 Ständchen) a brani del repertorio alternative rock e grunge come Something in the Way dei Nirvana, il cui ritornello è cantato con alternanza di toni fra rabbia e abbandono melancolico alla disillusione. Ogni brano è reinterpretato come il riflesso di un’interiorità polimorfica, mai imbrigliabile in un’unica frequenza.
L’esibizione si chiude spegnendosi nella voce che lamenta la propria estenuazione esistenziale: «Ho perduto la sacra forza con la quale potevo creare universi attorno a me». Il dolore si risolve però nella consapevolezza che «quello che sono tutti lo possono sapere ma il mio cuore lo possiedo io solo».
NicoNote ci lascia con un’unica visione quasi profetica di un fiore blu: cerchiamo senza posa questo simbolo arcano e attraente, senza mai trovarlo, perché in esso sembra fiorire la buona sorte che tanto agogniamo. Ma cos’è, in definitiva, il nostro fiore blu?
«Cerco una passione che sia di fronte a me e mi parla senza dire parole»: forse tutto ciò di cui abbiamo bisogno è una vocazione interna, un fuoco dell’anima non negoziabile, che ci parli di noi stessi e di qual è il destino che è in serbo per noi senza il bisogno nemmeno di una parola.
Nessuna chiusura della performance sarebbe stata forse più calzante delle parole di In a Manner of Speaking, brano del 1985 della band statunitense new-wave dei Tuxedomoon, che dello sperimentalismo ha fatto – come NicoNote – la propria vocazione:
In a Manner of speaking
I just want to say
That I could never forget the way
You told me everything
By saying nothing
[…]
O give me the words
Give me the words
That tell me nothing
O give me the words
Give me the words
That tell me everything
69 gio 07 settembre 21:30 Teatro Bibiena
AN DIE UNERKANNTE / ALLA SCONOSCIUTA
l'odissea romantica
Una performance sonora di e con NicoNote
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tarditardi · 2 years ago
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No'hma - Milano: il 19/2  ecco “Amo dunque sono"
"Amo dunque "sono è uno scrigno di visioni e sensazioni, un viaggio onirico e labirintico nell'anima della scrittrice e poetessa novecentesca Sibilla Aleramo. In occasione della terza delle Domeniche Speciali di No'hma - Milano, il 19 febbraio alle ore 17, l'attrice Viola Graziosi porta in scena questo complesso e intenso ritratto di una donna che ha fortemente influenzato la letteratura e la libera scrittura femminile del '900; un ritratto da guardare e assaporare non solo con i nostri sensi, ma usando la nostra percezione inconscia. 
Scrittrice, poetessa, giornalista, anticonformista, femminista: Sibilla Aleramo (1876-1960) è una delle figure più affascinanti del secolo scorso, emblema di coraggio e libertà. In Amo dunque sono, dal titolo del suo più famoso romanzo, ci immergiamo nelle profondità della sua psiche, attraverso un montaggio di frammenti visivi e sonori, di brani, poesie, ricordi, voci, immagini, lungo il filo di un ininterrotto discorso amoroso. 
Le Domeniche Speciali sono un vero palinsesto nel palinsesto, una Rassegna che si distingue per la varietà dei suoi appuntamenti; che sono, a seconda delle volte, dedicati a celebri m< scrittori e intellettuali, incentrati su figure storiche piene di fascino, o ancora consistono in pomeriggi musicali. Dopo la Giovanna d'Arco di Gaia Aprea, l'appuntamento di domenica 19 vede ancora una volta protagonista un grande personaggio femminile che si è distinto, oltre che per il suo talento, per la sua forza d'animo e per la sua esistenza avventurosa e fuori dagli schemi della società, proprio come l'eroina francese. E, ancora una volta, a interpretarla sul palco sarà un grande nome della scena contemporanea italiana.
VIOLA GRAZIOSI
Attrice poliedrica e doppiatrice, figlia d'arte, nata Roma e cresciuta in Tunisia, Viola Graziosi inizia a recitare all'età di 17 anni quando Carlo Cecchi la sceglie per interpretare Ofelia nell'Amleto di Shakespeare al teatro Garibaldi di Palermo. Con Cecchi partecipa al progetto Trilogia Shakespeariana che ha girato in Italia e all'estero. Si trasferisce a Parigi ed è ammessa al prestigioso Conservatoire National d'Art Dramatique, dove consegue il diploma di recitazione. Da allora lavora tra Francia e Italia, alternando teatro, cinema e televisione, sempre in ruoli di rilievo. Nel 2013 Vince il premio Adelaide Ristori per lo spettacolo Intervista e nel 2022 il Premio Actress of Europe come miglior attrice.
Amo dunque sono
con Viola Graziosi 
dal testo di Alessandra Cenni 
adattamento, immagini e regia Consuelo Barilari 
voci maschili Graziano Piazza 
Musiche da Mulholland Drive di Angelo Badalamenti 
Video proiezioni Gianluca De Pasquale
Spettacolo domenica 19 febbraio, ore 17
Ingresso gratuito previa prenotazione obbligatoria al link 
Per info e prenotazioni:
tel. 0245485085
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carmenvicinanza · 2 months ago
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Sigourney Weaver
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Un giorno, si spera, non sarà necessario assegnare una serata speciale per celebrare dove siamo e quanta strada abbiamo fatto. Un giorno scrittrici, produttrici e tutte le maestranze composte da donne saranno cosa normale, e i ruoli e gli stipendi delle attrici supereranno quelli degli uomini… e i maiali voleranno.
Sigourney Weaver è la poliedrica attrice statunitense che ha impresso un segno indelebile nel mondo del cinema.
La sua capacità di interpretare ruoli complessi e di grande impatto, unita a una versatilità straordinaria, l’ha resa una figura emblematica e di grande ispirazione.
È stata protagonista in tanti film famosi, tra cui spicca la saga di Alien di Ridley Scott che l’ha resa la prima attrice nella storia degli Oscar a ricevere una nomination per un film di fantascienza. 
Nel 1989 è stata la prima attrice ad aggiudicarsi due Golden Globe nello stesso anno per i film Gorilla nella nebbia e Una donna in carriera, per entrambi era stata anche candidata all’Oscar.
Nel 1998 si è aggiudicata il BAFTA alla migliore attrice non protagonista per la sua interpretazione nel film Tempesta di ghiaccio di Ang Lee e nel 2011 il Grammy Award al miglior album parlato per Earth.
Nel 2024 è stata premiata col Leone d’oro alla carriera al Festival del Cinema di Venezia.
Capace di passare dal tragico alla commedia con assoluta disinvoltura, ha attraversato oltre quattro decenni di cinema.
Nata col nome di Susan Alexandra Weaver a New York l’8 ottobre 1949, è  figlia di Sylvester “Pat” Weaver, presidente della rete televisiva NBC e dell’attrice britannica Elizabeth Inglis.
Ha scelto di farsi chiamare Sigourney quando aveva quattordici anni prendendo spunto dal nome di uno dei personaggi del romanzo Il grande Gatsby di F. Scott Fitzgerald.
Era un’adolescente ai margini che non accettava la sua fisicità quando ha  frequentato la Yale Drama School, nei primi anni Settanta.
Il suo primo ruolo al cinema è stato in Io e Annie di Woody Allen del 1977.
Il successo mondiale è arrivato nel 1979, quando è stata la protagonista del film culto Alien e poi dei sequel Aliens – Scontro finale (1986), per il quale riceve la candidatura all’Oscar come miglior attrice protagonista, Alien³ (1992) e Alien – La clonazione (1997).
Dopo aver girato Gorilla nella nebbia nel 1988, in cui interpretava Dian Fossey, antropologa morta tragicamente dopo una lunga lotta per i diritti dei gorilla africani, è diventata attivista e ambasciatrice dell’organizzazione The Dian Fossey Gorilla Fund.
Sigourney Weaver ha sempre interpretato donne forti e non convenzionali, ribaltando cliché e stereotipi di genere.
È emersa uccidendo alieni ed è maturata interpretando donne cattive, sagge consigliere o dottoresse geniali.
Il suo eclettismo l’ha vista impegnata in ruoli molto diversi tra di loro come la criminologa paranoica in Copycat, la strega cattiva in Biancaneve nella Foresta Nera e la dottoressa Grace Augustine nel fortunatissimo Avatar e Avatar – La via dell’acqua.
Ha più volte denunciato il sessismo nel suo ambiente e creato una sua casa di produzione, la Goat Cay.
La sua ultima fatica, Call Jane, presentato in anteprima al Sundance Film Festival 2022 racconta la storia di The Janes, il collettivo femminista che dal 1969 al 1973, ha permesso a quasi 12.000 donne di interrompere la gravidanza in modo sicuro, nonostante fosse illegale.
La carriera straordinaria e il suo impegno a rivoluzionare i canoni hollywoodiani la rendono un’icona senza tempo.
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tizianacerralovetrainer · 2 years ago
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Arisa viene confermata prof di canto per la prossima edizione di amici a sostituzione della Pettinelli. Poliedrica, camaleontica, vivace. Le sue metamorfosi continuano ad ispirare e ci insegnano quanto ogni donna desideri un’opportunità e che se poi quell’occasione si accorda con la volontà, la miscela che ne deriva allora, si fa davvero esplosiva. Arisa ci ricorda anche che ogni donna desidera piacere e non solo a se stessa, desideriamo trasformare le nostre fragilità in ali e apprendere il sottile gioco della seduzione, perché ogni donna ancor prima di esser casalinga, cantante, madre, figlia, insegnante , cuoca, moglie, infermiera, è sempre prima di tutto una donna. Non dimentichiamolo mai.
Tiziana Cerra
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micro961 · 5 months ago
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Ida Elena - Il nuovo singolo “Fr_ida”
Il brano della cantautrice sugli stores digitali e dal 14 giugno nelle radio
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“Fr_ida” è il nuovo e atteso singolo della poliedrica artista e cantautrice Ida Elena, sui principali stores digitali e dal 14 giugno nelle radio italiane in promozione nazionale. Interpretazione vocale dell’artista da brivido, autentica e sentita che scivola sulle melodie latin di un brano che entra in testa sin dal primo ascolto. Produzione artistica ben strutturata e curata nei minimi dettagli, dagli arrangiamenti di tendenza, strizzando l’occhio alle radio.
Reduce dal primo premio al “My Italy Festival” di Winterthur, in Svizzera, la cantautrice Ida Elena (vincitrice di 22 premi internazionali tra cui best vocalist al Los Angeles Video Music Awards) torna con un nuovo singolo per l'estate. Dopo aver sperimentato mescolando musica pop e sonorità celtiche nei primi due album cantautorali, esplora adesso sonorità più calde e latine, fondendole con il pop italiano più contemporaneo. Il brano “Fr_ida” è un manifesto di affermazione femminile, che tramite la parafrasi delle parole della stessa Frida Kahlo, vede la vita attraverso gli occhi della cantautrice Ida Elena che viene ispirata dal lavoro della grande artista da sempre. La donna deve essere libera di sperimentare la vita in tutte le sue forme per viverla appieno.
Ascolta il brano
Storia dell’artista
Ida Elena, cantautrice e chitarrista siciliana di adozione romana con all'attivo 2 album d'estrazione pop con influenze celtic folk (tra cui Native Spirit, Maqueta Records) e un album con la band metal Bare Infinity (The Butterfly Raiser, IMA NYC best metal album 2017) inizia la sua carriera artistica come attrice, per poi dedicarsi completamente alla musica (complice l'apparizione a I Raccomandati a soli 19 anni).
Ida Elena comincia il suo viaggio nel cantautorato con un crocevia in cui musica folk irlandese e contaminazioni incontrano le melodie del pop tra atmosfere mistiche e sognanti (il suo videoclip “Native Spirit” tra il fantasy e il mistico ha vinto due premi a livello internazionale, tra cui best vocalist e best videoclip al Los Angeles Video Music Awards. Ida Elena vince inoltre nella categoria female vocalist di Musica Celtica Italia del 2022). Successivamente la svolta electro-pop con Voices (2020) e Wild (2021, che vince anche best videoclip al Premio Roma videoclip 2023). Nell'aprile 2024 Ida Elena vince il primo premio al My Italy Festival di Winterthur, Svizzera e sta attualmente lavorando a nuova musica.
Nel corso della sua carriera, ha suonato nei festival medievali di tutta Europa, tra cui Wave Gotik Treffen, Festival Fantasia, Semper Memento Mori, Greenfield e molti altri: ha partecipato a più di 500 esibizioni live e produzioni teatrali, oltre che a film cinematografici (tra cui “Un amore così grande” 2017 starring il Volo) dove presta un'interpretazione recitativa e canora.
Facebook: https://www.facebook.com/idaelenaderazza/
YouTube: https://www.youtube.com/@IdaElenaOfficialInstagram:https://www.instagram.com/idaelenaofficial/
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lamilanomagazine · 9 months ago
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Verona è 'La Città delle Donne' per l'8 marzo oltre settanta iniziative in programma dal 26 febbraio al 5 maggio
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Verona è 'La Città delle Donne' per l'8 marzo oltre settanta iniziative in programma dal 26 febbraio al 5 maggio. Più che una festa, l'8 marzo diventa il punto di avvio di un progetto allargato di condivisione e partecipazione sostenuto e promosso dall'Amministrazione comunale. L'obbiettivo è quello di offrire occasioni di riflessione sul pieno riconoscimento della parità tra i generi, che passa prioritariamente attraverso il rispetto dei diritti delle donne. Sono oltre settanta le iniziative che compongono il programma dell'edizione 2024 della manifestazione per la Giornata Internazionale per i diritti delle donne e per la pace internazionale, promossa dagli assessori alla Parità di genere Barbara Bissoli e alle Pari opportunità Jacopo Buffolo, con la collaborazione della consigliera comunale delegata alle Pari opportunità Beatrice Verzè, che si aprirà il 26 febbraio e si protrae fino al 5 maggio, con una durata di oltre due mesi. "Sono in costante aumento le realtà cittadine che si sono attivate – sottolinea la vicesindaca Barbara Bissoli –. Le istituzioni e l'associazionismo civile creano infatti una rete sempre più capillare nel promuovere un calendario di eventi che rinnova la volontà di proseguire nell'azione culturale, sociale ed educativa per l'affermazione della parità di genere, che affonda le sue radici nel solco più generale dei diritti umani. Il filo conduttore individuato dall'Amministrazione è 'La Città delle Donne' che accompagnerà d'ora in poi le iniziative culturali e le politiche femminili del Comunale, non solo di questa Manifestazione. L'intendimento è di aprire quanto più possibile lo sguardo, includendo il punto di vista femminile nelle diverse dimensioni della vita della città: la dimensione urbanistica, quella economico e sociale, quella culturale ed artistica, per provare a costruire, anche grazie al loro governo, una città a misura delle donne. Tale ampliamento di prospettive è inteso anche nella volontà di trattare tematiche che fino ad oggi sono state poco toccate, ma che riguardano molto profondamente la quotidianità delle donne, come ad esempio il ciclo mestruale, la medicina di genere, la difficoltà di accesso alla pratica di alcuni sport, all'industria musicale, ai media". "Il programma realizzato è centrale per definire in tante sfaccettature un'idea di città che sappia essere realmente delle donne – dichiara l'assessore Jacopo Buffolo –. Questo va fatto in una prospettiva di capovolgimento anche radicale dello sguardo. Dobbiamo avere al centro della visione i diritti che sono i diritti di tutte le donne. Grazie ad una rete poliedrica di associazioni e istituzioni, puntiamo a valorizzare un sistema di città che sia a loro servizio". "La città delle donne – precisa la consigliera Beatrice Verzè – dovrebbe essere un dato di fatto, ma la società ci chiede ancora una volta di dimostrarne la veridicità. Dire 'La città delle donne' significa far capire alla città che vogliamo esserci ed occupare spazi e ruoli da cui siamo spesso escluse. 'La città delle donne' significa occupare due mesi di eventi e non farne parlare solo l'8 marzo o il 25 novembre, ma creare una programmazione costante e continua. 'La città delle donne' significa affrontare tantissimi temi che riguardano il femminile, tutto questo in attesa di camminare insieme in una città che ci assomigli tutte e tutti". Manifesto 8 marzo. Abilmente illustrato da Giulia Tosi, rappresenta la Città-Donna: una Verona che è donna e creatrice, spazio che genera e che accoglie nelle sue forme e in quelle caratteristiche del suo fiume. Custode di meraviglie e inventrice di nuove possibilità, la città non è soltanto un luogo fisico ma anche lo spazio entro cui si costruisce la vita pubblica, luogo di socialità e di incontro . Programma eventi 8 marzo. Dalle 9 alle 13.30 - Walk the Talk – Talent on Tour, tour rivolto alle donne, alla scoperta dei luoghi cittadini in cui i talenti migranti incontrano il mercato del lavoro: Quid Store, il Centro Interculturale Casa di Ramia e il Servizio Politiche del Lavoro Promosso da Quid Impresa Sociale nell'ambito del progetto "Worldplaces", co-finanziato dalla Commissione Europea. Iscrizioni: al seguente link Dalle 11.50 alle 13.50, Istituto Seghetti, piazza Cittadella 10 - Indomita: la figura della donna nello sport, convegno con racconti e testimonianze di atlete, tra successi, sconfitt, sacrifici e difficoltà. Organizzazione: Centri Giovanili don Mazzi. In collaborazione: CONI Verona, SportdiPiùMagazine Dalle 12.30 alle 14, via S. Chiara 15 e via zoom I diritti delle donne sono in pericolo?, conferenza con Gabriella De Strobel, Monica Caumo, Giovanna Bartolomei, Veronica Dindo, Stefania Carli, Carlotta Frassoni, Francesca Borin, Barbara Berto, Ombretta Mazzariol (avvocate). Promosso da: AIAF Associazione Italiana Avvocati per la Famiglia Dalle 17 alle 19, sala Farinati, Biblioteca Civica, via Cappello 43, il viaggio per immagini Il corpo femminile e i Consultori Familiari nella Città delle Donne, con la fotografa Sofia Uslenghi, incontro/intervista, presentazione del video-documentario "Ritorno a casa". Promosso da: Aulss 9 Scaligera – U.O.C. Infanzia Adolescenza Famiglia e consultori Distretto 1-2 e Assessorato Parità di Genere. Alle 17, evento on-line, la conferenza La leadership delle donne nelle relazioni internazionali. La donna come strumento di mediazione e pace, con: Michela Fugaro (socia FIDAPA), Maria Teresa Battista (notaio), Federica Mor (avvocato). Promosso da: PRO4W Verona. Dalle 17.30 alle 20.30, Quid Impresa Sociale, via della Consortia 4 Supernova – Dare to Learn, Lead, Transform, testimonianze imprenditoriali e professionali. Inaugurazione del murales "SPRING!" e seconda edizione del riconoscimento "Molletta D'Oro" Promosso da: Quid Impresa Sociale. Prenotazione: Eventbrite Alle 18, Feltrinelli, via Quattro Spade 2, incontro Il femminismo non è un brand, ed. Einaudi, con la giornalista e scrittrice Jennifer Guerra, in occasione dell'uscita del libro. Alle 18.30, Teatro Laboratorio, l.ge Galtarossa 22/a, lo spettacolo teatrale La putana, di Vittorino Andreoli, con Isabella Caserta. Alla fine incontro/aperitivo con l'attrice. Promosso da: Teatro Scientifico- Teatro Laboratorio. Alle 20.30, Teatro Camploy, via Cantarane 32, talk e concerto Mi è sembrato di sentire un rumore. Il gender gap nell'industria musicale, con Giovanna Girardi (moderatrice), Veronica Marchi (ospite e direzione artistica), LetiziaBognanni (autrice e giornalista di Rumore) e Anna Bassy (artista). Live set di Montresor, Laura Masotto, Giudi e Quani. Realizzazione: Pensiero Visibile Srl, Casa Maieutica, Osteria Futurista, Associazione Culturale Verona Digital Arts. Promosso da: Assessorati Parità di Genere e Pari Opportunità. Alle 20.45, Teatro Satiro Off, vicolo Satiro 8, spettacolo teatrale Che ne sa Calvino dei buchi neri?. Una giornalista coraggiosa decide di tentare un'intervista impossibile con Margherita Hack. Con: Giulia Cailotto e Loretta Marangoni Promosso da: Eurodonne Italia Veneto. Musei civici 8 marzo. Ingresso gratuito alle donne ai musei e monumenti cittadini: Arena, Casa di Giulietta, Galleria d'Arte Moderna Achille Forti, Museo Archeologico al Teatro Romano, Museo di Castelvecchio, Museo degli Affreschi G.B. Cavalcaselle, Museo di Storia Naturale, Museo Lapidario Maffeiano. Promosso da: Assessorato alla Cultura – Musei Civici. Alla Galleria d'Arte Moderna Achille Forti, visite guidate alla mostra Maïmouna Guerresi. Segni di Cura Le visite guidate verranno condotte dalle operatrici del Servizio Civile Universale della Galleria d'Arte Moderna Achille Forti e del Centro Internazionale di Fotografia Scavi Scaligeri, Giuditta Belloni, Elisabetta Tosti, Angelica Rivetti ed Elisa Panza, che hanno seguito il progetto espositivo. Le visite sono in programma il mercoledì e il sabato dalle 15.30 alle 16.30. Per partecipare alle visite guidate non è necessaria la prenotazione. Altri appuntamenti. Il 13 marzo, dalle 17 alle 18.30 alla Galleria d'Arte Moderna, il talk La nuova rosa è tua, da un verso di Pablo Neruda, dedicato a Tina Modotti, moderato da Patrizia Nuzzo e Isabella Brezigar, con professioniste che operano nel mondo dei musei (Elena Forin, Donata Lazzarini, Lorenza Roverato). A seguire:Tu mi guardi. Margherita Bonetti e Manuel Grimaldi presentano due icone della Galleria: Meditazione di Francesco Hayez e Ritratto di Teresa Madinelli di Felice Casorati. Promosso da: Assessorato alla Cultura - Musei Civici, Galleria d'Arte Moderna Achille Forti. L'ampia rassegna comprende molteplici opportunità di riflessione, informazione e approfondimento attraverso l'utilizzo di linguaggi e strumenti diversificati: da quello divulgativo, a quello educativo-laboratoriale, dal culturale all'artistico, fino all'ambito sportivo. Gli appuntamenti sono in costante aggiornamento per l'ampia partecipazione registrata. Il programma è visibile sul sito del Comune di Verona.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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elmas-66 · 8 months ago
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Angela Kosta intervista Elisa Mascia
ANGELA KOSTA INTERVISTA LA SCRITTRICE E DONNA POLIEDRICA ELISA MASCIA Oggi presentiamo ai lettori Elisa Mascia nata a Santa Croce di Magliano – Campobasso, scrittrice, conferenziere, conduttrice radiofonica, declamatrice, recensore, poetessa bilingue (italiano – spagnolo), critica letteraria, giurata in concorsi di poesia, intervistatrice e promotrice culturale in Italia e nel mondo.Le sue…
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pienadilotta · 3 years ago
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04/03/2022
21:54
Oggi ho fatto il mio primo incontro con una psicologa. Avevo sempre pensato di andarci, non credevo potesse accadere adesso, ma la necessità di riemergere e respirare mi ha fatto trovare in quell'ora e mezza la ripresa dall'apnea nella quale mi trovo da più di due mesi. Uno spazio per me stessa, uno spazio per raccontarmi, per riflettere, per interrogarmi e per descrivermi e guardarmi attraverso la lente rappresentata dall'iride non soltanto di un'altra persona, di un'altra donna, ma soprattutto di un professionista.
Il fatto che lei mi abbia detto che l'immagine che le ho dato è quello di una persona resiliente mi consola: mi restituisce in parte la veridicità di quella visione, ormai sbiadita, che di me ho sempre avuto. Ho voglia con questo percorso di riscoprirmi, di riscoprire chi sono, di tornare ad amarmi di nuovo e di lottare per ciò in cui credo con la stessa grinta che mi ha fatto salire quegli ottantadue piani dell'Empire State Building solo per ammirare Manhattan dall'alto e sentirmi tanto piccola e nel contempo tanto grande.
Ho bisogno di ritrovare l'amazzone che è in me, la grinta e la convinzione che sono stati seppelliti da cumuli di polvere fatti di insicurezza, latenza, immobilizzazione e paura. Ho bisogno di svegliarmi la mattina con uno scopo, e la sera di arrivare a letto con la felicità di averlo raggiunto, smettendola di rimandare giorno dopo giorno. Sono poliedrica, sono tante donne in una sola e in questo momento la Rebecca che sono ha bisogno di rincontrarsi, di stringere la mano, di abbracciare quella che sono stata, che ero, ha bisogno di curarle le ferite, di cambiarle le medicazioni, e ha bisogno che quella Rebecca, la vecchia me, le dica che è contenta di ciò che è diventata, che era ciò che voleva essere, così come avrebbe voluto essere, che di tutto ne è valsa la pena. Ho bisogno che facciano pace, le due me. Ho bisogno che ripartano insieme, non dico da amiche, almeno inizialmente, ma che poi riescano a stringersi così forte da creare il connubio della Rebecca che sarò, con la forza dell'una e le consapevolezze dell'altra.
So che ogni volta che cado, è solo per rialzarmi, so che è dal fondo che si riceve la maggiore spinta, ma questa volta, ora, sento di cercare di spingermi verso l'alto dalle sabbie mobili e che ad ogni movimento io sprofondi rovinosamente, ed è per questo che resto immobile, stagno e mi crogiolo nel mio malessere.
Vorrei svegliarmi domani mattina con le sabbie mobili che siano diventate un trampolino di lancio, un tappeto elastico.
Spero di riuscire a spezzare le catene che mi tengono ancorata in basso e farne ali.
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