#dittatura terapeutica
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"Abbiamo solo eseguito gli ordini!"
Questa è la giustificazione data dai nazisti al Processo di Norimberga...
Vennero ugualmente condannati!!!
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Certo che è davvero pericolosa…
Secondo l'Agenzia Europea del Farmaco non è il lockdown, l'isolamento ed il distanziamento sociale né, tantomeno, la disoccupazione e la crisi economica. No, a creare istinti suicidari è la clorochina, un farmaco usato da più di 80 anni senza che nessuno se ne sia mai accorto!
È proprio vero che la realtà, di per sé, non esiste ma la creano le parole...
#mortacci vostra#the great reset#il grande reset#clorochina#dittatura terapeutica#dittatura sanitaria#dittatura del regime unico#mortacci vostra l'ho già detto?
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Dite ancora che non siamo in dittatura? Un Dpcm è un atto amministrativo che può comminare solo una contravvenzione ma continuiamo a vedere scene di violenza da parte delle polizie municipali che vogliono arrestare illegalmente chi non indossa o indossa male, come in questo caso, la mascherina!
Un giorno o l'altro ci scapperà un linciaggio alle forze dell'ordine che darà il via libera allo stato di polizia...
Fiducia nelle istituzioni sotto zero, è questo che stanno ottenendo!
Si combatte per la libertà a costo della vita, non il contrario...
Mai avrei pensato che i vigili diventassero la nuova Gestapo. Questo ragazzo ha commesso un gravissimo reato: ha indossato male la mascherina.
#mascherina#mascherine#no mask#dittatura sanitaria#dittatura#dittatura terapeutica#regime terapeutico
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Le Parole del 2021
Tampone: s. m. [dal fr. tampon, forma nasalizzata di tapon, affine all’ital. tappo] In medicina e igiene, nome dato a varie confezioni o preparazioni in materiale assorbente (...) A seconda della finalità igienica o terapeutica, essi vengono o semplicemente applicati sulla parte interessata (...) oppure premuti (...) o anche strisciati. La locuzione “fare il tampone” è diventata nell’anno che sta finendo una nuova forma di indagine intima, dai più svariati risvolti, anche filosofici.
Positivo: agg. [dal lat. tardo positivus, propr. «che viene posto» (usato soprattutto nel sign. grammaticale), der. di ponĕre «porre», part. pass. posĭtus] Se sfogliamo il vocabolario a questa voce, si apre un mondo incredibile (evento che accade in quasi tutte le pagine di un vocabolario, pratica che consiglio a chiunque). Dal significato di stabilito per istituzione divina o umana, quindi per atto di una libera volontà, alle terminologie della grammatica o agli usi tecnici (in campo chimico, medico, elettrotecnico, matematico), dal suo valore di “reale, effettivo”, al suo significato di “semplice, modesto”. Da due anni passa dall’essere una condanna o una seccatura, trasformandone ogni senso, segno della vitalità di ogni espressione culturale, che si modella sotto ogni spinta sociale (uno dei motivi per cui si dovrebbe studiare).
Dittatura: s. f. [dal lat. dictatura, der. di dictator «dittatore»]. In senso storico, il dittatore era nella Roma repubblicana, magistrato straordinario investito di pieni poteri civili e militari, che rimaneva in carica sei mesi: deve il suo nome all’atto di dictare, «dettare» le disposizioni. In senso politico ha valore di un regime politico caratterizzato dalla concentrazione di tutto il potere in un solo organo, monocratico o collegiale, che l’esercita senza alcun controllo. Secondo alcuni, ne stiamo vivendo una sanitaria, altri la invocano appena qualcosa non rientra nei proprio obiettivi, sia come mezzo per arrivarci sia come impedimento alla propria riuscita, indifferentemente a volte. Ennesimo termine che richiama periodi tragici piuttosto recenti, usati per attirare l’attenzione.
Morte: s. f. [lat. mŏrs mŏrtis]. – La cessazione delle funzioni vitali nell’uomo, negli animali e in ogni altro organismo vivente o elemento costitutivo di esso. Quest’anno son morte in quanto femmine (o qualità annesse) 116 donne, e sono morti oltre mille lavoratori e lavoratrici sul proprio luogo di lavoro o in situazioni connesse alla loro attività. Tragicamente questa è una significativa parola di ogni anno.
Campióne s. m. [dal lat. mediev. campio -onis, der. di campus nel senso di «campo di battaglia»] Nel Medioevo, chi combatteva nei giudizî di Dio o prendeva parte a un duello al posto di altri. Traslato in ambito sportivo, il vincitore di una gara o di un complesso di gare, sia individuali sia a squadre. Il 2021 sarà ricordato per il record assoluto di medaglie conquistate ai Giochi Olimpici di Tokyo, XXXII edizione dell’era moderna, e per quelle ottenute alle Paraolimpiadi di Tokyo, XVI edizione. A ciò, si aggiugano la conquista del campionato europeo a squadre nel Calcio, nel bellissimo Torneo Itinerante in Europa, delle squadre della Pallavolo Maschile e Femminile, a distanza di pochi giorni l’una dall’altra. Ai successi nel ciclismo ai mondiali, agli Europei. E tutta una serie di altre manifestazioni sportive e... non, dato che sulla scia dei trionfi sportivi sono saliti alla ribalta quelli della nazionale italiana Pasticceri e di altre singolari discipline, in una dei pochi momenti di orgoglio nazionale che ci rimangono, con i programmi di Alberto Angela e poche altre cose. Ah ovviamente campione ha anche valore di piccola quantità di una cosa in medicina, parte o frammento di organo o di tessuto, o piccolo quantitativo di liquido organico (...) da sottoporre a esame. Ma non parliamo sempre di cose mediche vi pare?
Ripresa: s. f. [der. di riprendere, part. pass. ripreso]. – 1. L’azione di riprendere, il fatto di venire ripreso, nel sign. di prendere di nuovo, tornare di nuovo in possesso di una cosa. È d’uso per lo più limitato a locuzioni ant., come la r. dei bàrberi, cioè la fase finale della corsa di cavalli liberi (v. barbero), quando i cavalli venivano ripresi (a Roma la piazza dove essa aveva luogo, oggi piazza Venezia, si chiamò in passato la Ripresa). 2. Il fatto di riacquistare o di andare riacquistando vigore, incremento. Questo è il valore della ripresa che ogni giorni sentiamo, ovviamente solo come equivalente di crescita economica: tornare a fare attività che fanno bene all’economia, dimenticando quanto fare quelle stesse cose faranno più male a tutto il resto.
Transizióne s. f. [dal lat. transitio -onis, der. di transire «passare»]. – 1. a. Passaggio da un modo di essere o di vita a un altro, da una condizione o situazione a una nuova e diversa; parola che diventerà la nuova “resilienza” con lo stesso risultato: tutti la nomineranno senza sapere davvero cosa diavolo voglia dire davvero.
E quali sono le vostre parole dell’anno? Tutte le definizioni sono tratte dal Vocabolario Treccani.
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“ensauvagement” = inselvaggimento
Il punto è capire se e quando questa “criminalità molecolare” diventa “guerra”, magari “ibrida”: lo dice Eric Werner, docente di filosofia a Ginevra dopo essersi laureato a Parigi, polemologo, ossia capace di “pensare la guerra”. Una distinzione intellettuale preliminare e chiarificante: se è guerra., i metodi da adottare sono diversi da quelli della polizia e della magistratura. E l’autodifesa è legittima. Werner ha scritto Légitimité de l’autodéfense : Quand peut-on prendre les armes ? – In cui si riconosce la specifica chiarezza di pensiero civile del soldato-cittadino elvetico, che ha l’arma di Stato nell’armadio , pronto alla chiamata, e con la precisa nozione che i diritti della libertà collettiva nascono dal dovere di difenderla.
“La criminalità, in sé, non è guerra. Lo diventa quando diventa mezzo della politica; ma allora lo diventa molto chiaramente. Ci si può chiedere se oggi non sia così”, dice Werner nell’intervista che gli ha fatto un blog studentesco. .
E’ già così?
“La risposta è resa confusa dal fatto che proprio la questione se si è in pace o in guerra che, oggi, sembra superata. È per una semplice ragione, e cioè che tutto oggi è guerra. La guerra è diventata “Senza Limiti” (per usare il titolo del capitale trattato dei colonnelli Qiao Liang e Wang Xiangsui, Guerra senza limiti. L’arte della guerra asimmetrica fra terrorismo e globalizzazione). Non c’è quindi più dubbio se si è in pace o in guerra. Perché a priori siamo in guerra. Questo è particolarmente vero all’interno”.
A questo punto va ricordato che nel 1998, Werner aveva pubblicato “L’avant-guerre civile – Le chaos sauvera-t-il le Système?”dove descriveva con anni di anticipo le conseguenze del crollo dell’URSS. Una volta sparito il Grande Nemico, cosa avrebbe fatto il sistema di potere occidentale per legittimarsi? Reinventarsi un nemico, prendendolo se occorre dal proprio pollaio. “Il potere incoraggia il disordine, addirittura lo sovvenziona, ma non per sé; lo sovvenziona per l’ordine di cui è il fondamento, al cui mantenimento contribuisce. Ordine attraverso il disordine, questa è la formula”: governare con la paura ed il caos si dimostra estremamente efficace, come prova la dittatura terapeutica in corso. I jihadisti francesi che coi loro attentati hanno insanguinato la Francia (la cui dirigenza li aveva formati e mandati in Siria) sono lì a dimostrarlo.
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Con 3.678 contagi in un giorno la ‘Marcia’ contro la ‘dittatura sanitaria’ è un affronto all’Italia intera (...) Sia chiaro: l’Italia si è comportata bene. Tolti quegli scappati di casa dei negazionisti e i partiti delle discoteche e degli stadi aperti “perché nel resto d’Europa lo fanno” (secondo l’opinione per nulla di parte di Roberto Mancini), gli italiani hanno indossato le mascherine, hanno evitato gli assembramenti e rispettato la quarantena. Tutti, o quasi, abbiamo fatto sacrifici. Non si spiegherebbe altrimenti l’abissale differenza tra noi e la Francia, la Spagna, il Belgio, il Regno Unito. Diciamocelo ancora, che ne abbiamo bisogno: siamo stati bravi. Ma dobbiamo esserlo di più. Cominciando, ad esempio, dall’additare come pazzi chi si ostina a non voler indossare la mascherina, chi sostiene ancora le buffonate della fase 1, come quella del Covid ucciso dalla tintarella, twittata dal sempre ottimo Davide Barillari questa mattina. E dovremmo anche, specie chi vive a Roma, al centro del Lazio che fa registrare numeri sempre più alti, condannare senza se e senza ma la ‘Marcia della Liberazione’ che andrà in scena sabato. Questa ‘marcia’ è un frullatore di tante anime diverse, basti leggere i loro 10 ‘comandamenti’: ci sono i no-vax (“libertà di scelta terapeutica”), ci sono i complottisti del ‘No 5G’, ci sono i no-euro (“Moneta sovrana in Stato sovrano”, addirittura il primo punto della lista), ci sono i fascisti travestiti (“ripristino della democrazia”. Questo fa particolarmente ridere, dato che è la democrazia italiana che consente loro di scendere in piazza). Si tratta di un tentativo di pescare nel mucchio, di accalappiare anime della sinistra che si sentono attratte da temi quali la fine del neoliberismo, la tassazione delle multinazionali, soldi alla sanità e alla scuola. Temi sacrosanti che è inaccettabile vedere associati al peggior complottismo, al sovranismo monetario, alla legittimazione dell’antiscienza. Inaccettabile, e pericoloso. Perché tra questi indignati spuntano nomi conosciuti come quello di Sara Cunial, buttata fuori dal M5s perché considerata troppo anche per i loro standard. La stessa che all’altra manifestazione, quella che si limitava a raccogliere negazionisti (insieme, ancora non è ben chiaro perché, a gente vestita da prete che malediceva Papa Francesco), ha baciato l’inviato di Piazzapulita per dimostrare che il virus non esiste. E sebbene nella pagina dell’evento sia specificato l’obbligo di mascherina e da nessuna parte spunti la parola ‘no-mask’, è chiaro che intorno alla Marcia orbitano realtà che si sentono vicini alla Cunial, che della manifestazione è una delle organizzatrici. Possiamo dar loro il beneficio del dubbio e lasciare che manifestino? Possiamo fidarci del senso civico di chi pensa che Giuseppe Conte sia un pericoloso dittatore e confidare nel fatto che manterranno le distanze di sicurezza e indosseranno le mascherine. No, non possiamo. La tolleranza deve avere un limite. E se tutti noi, cittadini rispettosi e civili, pur sbuffando, pur insofferenti per questo maledetto virus che non va via, rischiamo fino a 1.000 euro di multa se non indossiamo la mascherina, allora dobbiamo pretendere che queste buffonate non abbiano luogo. Per fortuna, siamo in democrazia: troveranno tanti, persino troppi modi di manifestare le loro idee. Ma non per strada, non assembrati, non con 3.600 contagi al giorno e una curva che si sta pericolosamente alzando di nuovo. Non è solo una questione di salute, ma di dignità. Nostra, dell’Italia intera. Giuseppe Cassarà
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Un coacervo di negazionisti, fascisti, no vax e no 5G torna a sfilare a Roma per la 'Marcia della Liberazione' Sabato 10 ottobre i negazionisti tornano in piazza: la 'Marcia della Liberazione', organizzata a Piazza San Giovanni per chiedere "la fine del neoliberismo, un modello economico e di pensiero che sfrutta molti per arricchire pochi" e anche "più Stato e meno mercato" oltre all'applicazione della Costituzione del 1948. La cosa notevole è che sarebbero anche temi condivisibili, se non si unissero poi a concetti come "la fine della schiavitù dall'Unione Europea e dalla grande finanza", la "moneta sovrana in Stato sovrano" (uscita dall'euro), "stop al 5G". "L'Italia è posta davanti al bivio: perire o risorgere imboccando la via della libertà e della rinascita. Chiediamo, quindi, una netta inversione di rotta con un nuovo governo che sia capace di portare il Paese non soltanto fuori dalla gabbia di questa Unione Europea che continua a propinare le medesime ricette fallimentari (Mes, Sure, Recovery Fund), ma che ritorni a porre lo Stato, e non i mercati, al centro delle scelte politiche, economiche, sociali e culturali di questo Paese", spiegano gli organizzatori. Tra i promotori, il filosofo Diego Fusaro, la parlamentare Sara Cunial (nota negazionista del Covid che ha già partecipato alla prima manifestazione), Rosita Celentano, Enrico Montesano che però specifica che non sfilerà in piazza a Roma ma invoca - in caso non si ottenga nulla - una "disobbedienza civile". Ecco di seguito i 10 'comandamenti' della Manifestazione: 1. Moneta sovrana in Stato sovrano 2. Lavoro e reddito minimo per tutti 3. Difesa delle Pmi e del tessuno produttivo nazionale 4. Porre un freno alle multinazionali 5. Tasse eque con un 2020 tax free 6. Moratoria del debito pubblico 7. Libertà di scelta terapeutica, no alla dittatura digitale, no al 5g 8. Nazionalizzazione delle banche e delle aziende strategiche 9. Più investimenti pubblici nella sanità e nella scuola 10. Fine dello Stato di emergenza, ripristino della democrazia e della libertà. globalist
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Se ci si fermasse a ragionare su questo, probabilmente crollerebbe tutto il castello di idiozie che ci hanno raccontato in 18 mesi!
#covidioti#covidiot#coronavirus#the great reset#il grande reset#dittatura del pensiero unico#dittatura terapeutica#dittatura sanitaria#covid 19#covid1984#covid19
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Chiamasi DITTATURA SANITARIA o REGIME TERAPEUTICO come lo chiama Matteo Brandi...
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Chiedo lumi..
#dittatura#dittatura del pensiero unico#dittatura terapeutica#dittatura sanitaria#regime terapeutico
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Comunque Grey's Anatomy versione covid1984 non si può vedere!
#la nuova normalità non mi piace!#grey's anatomy#dittatura sanitaria#dittatura terapeutica#dittatura del pensiero unico#nuovo ordine mondiale#new world order#new world disorder
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Guarda "GRANDI SUCCESSI DI 6 AVVOCATI CONTRO LA DITTATURA DI CONTE ALLA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE E AL TAR" su YouTube
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È l'inizio della fine della dittatura sanitaria!
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Un popolo chiuso in casa impazzisce: è allarme psicodemia
#coronavirus#lockdown#no lockdown#depressione#dittatura terapeutica#dittatura sanitaria#regime sanitario#regime terapeutico#il grande reset#great reset
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Allucinante! Se la stessa solerzia fosse usata contro la mafia, Matteo Messina Denaro sarebbe già in carcere!
Da quant'è che non viene arrestato un boss mafioso?
Guarda "PORTO ABUSIVO DI PIZZA" su YouTube
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Oltre la follia..oltre...
#cittadini trattati come criminali#criminali lasciati liberi di circolare#dittatura sanitaria#dittatura terapeutica#regime terapeutico
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Matteo Brandi su Instagram. Da leggere!
#matteo brandi#il grande reset#la truffa più grande del mondo#dittatura terapeutica#dittatura sanitaria#lockdown#dittatura#Instagram
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Il popolo tedesco lotta, e noi?
#the great reset#il grande reset#nuovo ordine mondiale#new world order#new world disorder#dittatura terapeutica#dittatura sanitaria#regime terapeutico
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