#differenziare
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Poesia, libera
Per liberarmi dall'invidia,
ciò che tocco, sono.
Accolgo senza differenziare,
oppormi, distinguere
il grano dalla pula,
il bene dal male,
il passato dal presente.
Riconosco me
ogni forma evanescente di vita
e la rete informativa
che ne intelaia le strutture.
Avere occhi per vedere
e mente per capire
fa essere, non solo avere, tutto.
Nel gioco dei rimandi appaio anch'io,
in un'essenza a me misconosciuta,
qualcosa che un altro
non ha, non è.
Ma sono, a ben guardare,
anch'io possesso
ed essere di ogni altro,
sono quella generosità nativa
che l'invidia mi porta
per contrasto a riconoscere.
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"Qualcosa è legato. E poi c'è qualcosa che è già libero. Devi differenziare chi sei. Liberati da questo stretto costume della personalità e scivola nel tuo Essere senza tempo..." Mooji art by Manifestation-Guru ******************** "Something is bound. And then there is something that is already free. You must differentiate which one you are. Shed this tight costume of personality and slip into your timeless Being..." Mooji art by Manifestation-Guru
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Identificazioni ai fan di Navalny e tessere di Fratelli d'Italia e Lega
A me sembra che vogliano sapere chi sono per mandargli a casa le brochure di Fratelli d'Italia e Lega.
Trovare uno più stronzo di Putin per identitarismo, razzismo, bigottismo era difficile.
E in questo caso potrebbe ancora essere comprensibile per la destra, affascinata da valori identitari del cazzo e altra rumenta che Navalny condivideva con Putin, ma quando a "sinistra" (?) o da Calenda si sentono anatemi rivolti a chi fa notare che Navalny era uno stronzo, non si può fare a meno di notare la falsità di quelli che almeno a parole si vorrebbero differenziare dalla destra proprio sui diritti civili e per il resto abbracciano le stesse politiche sociali ed economiche.
Ma qualcuno pensa seriamente che la Russia sarebbe stata un posto migliore con Navalny al posto di Putin?
Aspettiamo con impazienza un'agiografia di Pinochet a firma Renzi.
Eh ma signora mia... le foibe... what could possibly go wrong?
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LASA
In medicina - e nello specifico nella pratica della farmacologia clinica - esiste un GROSSISSIMO PROBLEMA che è racchiuso nell'acronimo del titolo
LOOK-ALIKE/SOUND-ALIKE
che grossolanamente potrebbe essere tradotto con 'sembra uguale/ha un nome simile' e si riferisce al fatto che un operatore del sanitario potrebbe trovarsi a somministrare farmaci sbagliati perché molto simili fra di loro nell'aspetto della confezione o nel nome.
Se a chi assume uno o due farmaci saltuariamente questo può sembrare un'esagerazione, dovete pensare a quell'infermiere/a che deve preparare la terapia a decine (se non centinaia) di pazienti più volte al giorno.
Allora, come potete vedere dall'immagine, non solo uno stesso produttore tende a differenziare per colore confezioni e compresse dei dosaggi differenti ma diversi produttori concordano di rendere molto differenti nell'aspetto farmaci che hanno un nome simile oppure (soprattutto nel mercato statunitense dove ci sono meno farmaci brandizzati) evidenziare le lettere maiuscole del principo attivo simile
Tutto bello e interessante ma questa giusta pratica stamattina non mi ha evitato di fumarmi del gel idroalcolico (striscia bianca) invece del liquido per sigarette elettroniche (striscia nera).
Devo decisamente impegnarmi di più nei protocolli LASA... appena torno a respirare normalmente :(
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RICREATO IL TESSUTO CEREBRALE UMANO PER LA PRIMA VOLTA
Per la prima volta al mondo è stato prodotto in laboratorio il tessuto cerebrale umano in grado di crescere e funzionare come quello vero. La scoperta è stata realizzata dall’Università statunitense del Wisconsin-Madison.
Il traguardo è stato accolto dalla comunità scientifica come un passo fondamentale per affrontare alcune delle sfide più importanti della neuroscienza odierna, come l’individuazione della cura per malattie come l’Alzheimer e il Parkinson. Il tessuto cerebrale è stato creato da cellule staminali pluripotenti indotte fatte differenziare in neuroni e poi combinate con un metodo simile a quello della stampa 3D. “Il tessuto può crescere e svilupparsi come farebbe all’interno di un corpo umano” ha spiegato il neuroscienziato Su-Chun Zhang, responsabile della scoperta. I neuroni così affiancati possono formare collegamenti all’interno e tra di essi come la rete di connessioni intricate all’interno del cervello. Possono inviare segnali, formare reti e interagire rilasciando neurotrasmettitori.
“Abbiamo stampato la corteccia cerebrale e lo striato e ciò che abbiamo scoperto è stato piuttosto sorprendente. Anche quando abbiamo stampato diverse cellule appartenenti a diverse parti del cervello, erano comunque in grado di comunicare tra loro in un modo molto speciale e specifico”, spiega Zhang. Il team di ricercatori sta lavorando per rendere la scoperta accessibile a molti altri laboratori, condividendo dati e procedure che, secondo le dichiarazioni, non richiederebbero attrezzature sofisticate. “Finora abbiamo guardato le cellule individualmente ma le cellule non operano da sole. Parlano tra loro. Così funziona il nostro cervello e deve essere studiato tutto insieme per comprenderlo veramente”.
___________________
Fonte: Steam cell; foto di Amel Uzunovic
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C'è chi dice che parlare alle piante faccia bene alla loro crescita, dietro c'è pure una spiegazione scientifica di cui ho capito poco o nulla, ma tanto ci parlavo anche prima e chissà cosa direbbero gli esperti del mio differenziare le cose da pianta a pianta. Ad esempio, a Jane, la prima nepenthes arrivata, quella rimasta acciaccata dopo il primo inverno insieme, parlo di come si sia ripresa alla grande, che sta andando bene. Carmilla, che è diventata quasi il doppio di com'era, son dieci giorni che le chiedo di darmi un segno per capire se il vaso le va bene o se ha voglia di essere rinvasata, visto che capire quando rinvasare una nepenthes è come capire un trattato scientifico su qualche argomento comprensibile a pochi.
Ecco, forse forse, la linea tra parlare alle piante e aver bisogno di tornare in me è molto sottile e sbiadita, tipo le linee dei parcheggi sotto casa che di sera non si vede mai se è dentro o a cavallo
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Nel racconto dello spot la bambina rivela di amare profondamente i propri genitori nonostante la separazione. Per questa ragione non sceglie un frutto della discordia (una mela) ma un frutto simbolo, come ritiene, per esempio, la mitologia cinese, di immortalità (la pesca). Dunque un frutto che rappresenta un legame che non si interrompe, che non finisce, che si mantiene nel tempo. Non è forse questo un modo con il quale i bambini fantasmizzano il legame affettivo coi loro genitori? Un legame che non può essere spezzato, un riferimento solido, una “base sicura”, come direbbe Bowlby. Di fronte a questa macchia di Rorschach personalmente non vedo alcuna celebrazione della famiglia tradizionale anti-divorzista. Vedo piuttosto lo sguardo di una bambina che vuole assicurarsi che tra i suoi genitori sussista ancora un legame e vedo due genitori in grado di sopportare il lutto del loro fallimento di coppia senza coinvolgere come un ostaggio la propria figlia. [...] È lo sforzo che ogni genitore separato sa di dover provare a compiere: differenziare la sua posizione soggettiva e il suo diritto alla libertà, dalla responsabilità illimitata che comporta l’essere padre o madre di un figlio. Non è quello che il gesto di questa bambina traduce nel carattere "magico" del suo dono? Preservare un legame tra i genitori anche nella distanza?
https://www.massimorecalcati.it/images/Esselunga_lo_spot_della_discordia_-_LR_-_29_Settembre_2023.pdf
Al link l'articolo di Massimo Recalcati su La Repubblica di oggi.
Buona lettura!
SC
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4 anni.
Oggi cade l'anniversario della chiusura totale all'alcol, si sono quattro anni che non tocco alcol, neanche una goccia, solo acqua, niente bevande gassate o cavolate zuccherate, acqua e basta. Cosa è cambiato? Tanto, tantissimo. Per iniziare il mio fisico mi ha ringraziato, fegato in testa, il cuore ha smesso di darmi fastidio, le turbe psichiche sono scomparse. Un paio di anni fa ho fatto le analisi del sangue e la dottoressa mi ha detto che sono sanissimo, con stupore perché in Estonia gli uomini di 50 anni stanno con un piede nella fossa per via dell'alcol, ricordo che Jack mi diceva "Anticonformista al massimo, eh?", forse, ma non ho smesso per differenziarmi dalla massa, cosa che ho sempre fatto nella mia vita, ma per uscire da una dipendenza che mi stava distruggendo lentamente, infatti vi consiglio vivamente di smettere, da ex alcolizzato, anche il bicchiere ogni tanto, l'etanolo (la molecola che vi sballa) fa parte del gruppo 1 dei cancerogeni insieme ad amianto e naftalina (e tanti altri), voi ingerireste palline di naftalina ogni tanto? Beh no, allora perché bere. Certo ognuno fa quello che vuole nella sua vita, ci mancherebbe, ma io ho deciso che non sarà l'alcol ad uccidermi.
Mentre ieri scendevo verso casa di Spock pensavo ad un video che ho visto di Silvestrin, che parlava di Kanye West, Enrico che parla di West, ma il video era interessante (come sempre), perché il tizio che nonostante il successo non lo vedo molto in linea con la musica, ma è una mia visione, sta temporeggiando per fare uscire il suo album, il dilemma è se lanciarlo sulle piattaforme streaming o farlo anticipare per un mese solo per l'acquisto, che c'è di strano direte voi, nel video il VJ sottolinea una frase detta dal rapper "I canali di streaming sono il male" BOOM. Il tizio non sarà il più bravo musicista o rapparo del mondo, ma di sicuro sa vendersi e se dice una cosa del genere potrebbe creare non poco scompiglio nel mondo del mainstream, l'unica cosa che Enrico mette di suo sul piatto è che West avrebbe dovuto chiamare "alle armi" altri artisti, in modo da sovvertire questo sistema oramai malato e poco propenso a pagare gli artisti. Ad un certo punto nella mia mente mi è scattato come un campanello e mi è venuto in mente di aprire un altro blog, sempre qua, dove parlo solo di musica, così da differenziare i miei post-delirio da quelli musicali, non so ci sto ancora pensando, però potrebbe essere una bella cosa, alla fine non parlerei di quello che sapete già e non posterei la musica che volete ascoltare, darei le miei opinioni e vi farei ascoltare cose che non sapete neanche che esistono, vediamo. Tipo
youtube
In alternativa potrei aprire un blog dove posto foto di me nudo, tanto è una prassi normale oramai 😂😂 naturalmente non lo farei mai 😂.
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Nel racconto dello spot la bambina rivela di amare profondamente i propri genitori nonostante la separazione. Per questa ragione non sceglie un frutto della discordia (una mela) ma un frutto simbolo, come ritiene, per esempio, la mitologia cinese, di immortalità (la pesca). Dunque un frutto che rappresenta un legame che non si interrompe, che non finisce, che si mantiene nel tempo. Non è forse questo un modo con il quale i bambini fantasmizzano il legame affettivo coi loro genitori? Un legame che non può essere spezzato, un riferimento solido, una “base sicura”, come direbbe Bowlby. Di fronte a questa macchia di Rorschach personalmente non vedo alcuna celebrazione della famiglia tradizionale anti-divorzista. Vedo piuttosto lo sguardo di una bambina che vuole assicurarsi che tra i suoi genitori sussista ancora un legame e vedo due genitori in grado di sopportare il lutto del loro fallimento di coppia senza coinvolgere come un ostaggio la propria figlia. [...] È lo sforzo che ogni genitore separato sa di dover provare a compiere: differenziare la sua posizione soggettiva e il suo diritto alla libertà, dalla responsabilità illimitata che comporta l’essere padre o madre di un figlio. Non è quello che il gesto di questa bambina traduce nel carattere "magico" del suo dono? Preservare un legame tra i genitori anche nella distanza?
https://www.massimorecalcati.it/images/Esselunga_lo_spot_della_discordia_-_LR_-_29_Settembre_2023.pdf
Al link l'articolo di Massimo Recalcati "Esselunga, lo spot della discordia e come ci guardano i figli" su La Repubblica di oggi.
Buona lettura!
SC
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Bisognerebbe pensare che è molto più semplice differenziare anziché differenziarsi.
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Mi faccio tanti problemi, tante paranoie, ma poi penso, che senso ha?
Non posso di certo andare da una persona qualsiasi e chiedere "Vuoi essere mia amica?" No, non funziona così. L'amicizia è qualcosa di molto più complesso. C'è differenza tra amici e conoscenti, il fatto è che l'ho imparato troppo tardi. Ho perso alcune persone perché pretendevo quello che si pretende da un'amica, ma era sbagliato. Perché in alcuni casi era troppo presto per poterla considerare tale, in altri eravamo troppo diverse.
Vorrei poter tornare indietro, ma non si può più. È inutile che vivo con i rimpianti. Quello che è stato, è stato. Quello che ho distrutto, è distrutto. Le persone che se ne sono andate da me di loro spontanea volontà, se ne sono andate e basta.
Imparerò a differenziare la parola AMICIZIA dalla parola CONOSCENTE.
Lo devo a me stessa.
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Gentile Kon (not that kind), da persona quale sono, cioè molto colpita dagli avvenimenti degli ultimi 3 anni, con il retropensiero al primo starnuto del fare ammalare gli anziani acciaccati della famiglia, e quindi di essere causa della loro morte (temi che comunque tratto con il mio psicoterapeuta), ti chiedo: la stagione alla porte sta già portando sintomi influenzali diffusi, a quale combinazione di sintomi/febbre è sensato fare il tampone rispetto al rischio maggiore/minore di avere il covid rispetto ad altre malattie? E a seguire, in una scala da "ho un po' di raffreddore" a "ho la broncopolmonite" è meglio evitare contatti con persone anziane, come ad esempio andarli a trovare? Scusa ma sono molto in confusione ed è come se non mi ricordassi più di come si sta normalmente al mondo.
Tieni a mente questo...
il Sars-CoV2 e il Covid non sono più un virus e una malattia degni di attenzioni maggiori rispetto ad altri virus influenzali e parainfluenzali.
Con la vaccinazione il tasso di letalità si è abbassato ENORMEMENTE e quindi il Sars-CoV2 è entrato a far parte del serraglio microbiologico endemico.
Ce l'avremo sempre attorno. Per sempre.
L'unica differenza è che ha un rivestimento capsidico tale da non renderlo termolabile alle temperature estive, quindi non ha gli stessi cicli stagionali dell'AH1N1, la classica influenza che arriva a Novembre-Dicembre.
Piuttosto, con gli anziani/immunodepressi non dovresti essere caut* ora per il Covid ma ci si sarebbe dovuti comportare con cautela anche quando c'era solo la 'semplice' influenza...
Nel 2017 i morti per influenza sono stati 663, il doppio dei 316 registrati nell’anno precedente. Nel 2015 i decessi sono stati 675 e 272 nel 2014. Tra il 2007 e il 2013 i morti per influenza sono stati rispettivamente: 411, 456, 615, 267, 510, 458 e 417. Tra il 2007 e il 2017, l’influenza è stata la causa iniziale di morte per un totale di 5.060 decessi, una media di 460 l’anno. A seconda delle stime dei diversi studi, vanno poi aggiunti tra le 4 mila e le 10 mila morti “indirette”, dovute a complicanze polmonari o cardiovascolari, legate all’influenza (fonte ISS)
E per il discorso di differenziare il Covid dalla semplice influenza, in effetti hanno più o meno gli stessi sintomi e puoi farlo (con un tampone) ma non serve a granché...
Se temi di attaccare uno dei due o tutti e due a qualche caro, fai come me e vaccinati per entrambi, ricordando che l'H1N1 non è ancora arrivato in Italia e che quelle che senti in giro adesso sono sindromi parainfluenzali causate da uno delle decine di virus respiratori che si riattivano con il freddo.
TL;DR Se hai tosse e raffreddore usa la mascherina e gira lontano dai nonni, vaccinati contro Covid&Influenza e ricorda che quando vivi nella paura della morte, la morte s'è già presa la parte migliore della tua vita [Polonio_mode off].
Ci vediamo nella luce <3
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Il Futuro della Maglia del Racing Club de Lens: Tra Innovazione e Tradizione
Il Racing Club de Lens è una delle squadre più storiche e amate del calcio francese, con un legame profondo con la sua città e la regione che rappresenta. La maglia del Racing Club de Lens non è solo un capo d’abbigliamento sportivo, ma un simbolo di orgoglio, passione e tradizione per i tifosi del nord della Francia. Ogni anno, quando i giocatori scendono in campo con la maglia gialla e rossa, è come se indossassero non solo un simbolo del club, ma anche l’identità di una comunità intera.
I.Le Origini della Maglia: Colori e Storia
La maglia del Racing Club de Lens è uno degli elementi più distintivi e riconoscibili del club, un simbolo che affonda le radici nella storia della città e della sua gente. La sua combinazione di colori giallo e rosso, iconica e facilmente riconoscibile, racconta una tradizione che risale ai primi anni del XX secolo, quando il club fu fondato nel 1906. Da allora, questi colori sono diventati un marchio di fabbrica del Racing, rappresentando non solo il club stesso, ma anche la passione e la determinazione della comunità locale.
L'origine dei colori
I colori giallo e rosso non sono solo una scelta estetica, ma un riflesso profondo della storia industriale e culturale di Lens. La città di Lens, situata nel cuore della regione mineraria del Nord della Francia, ha visto per decenni l’industria del carbone come fulcro della sua economia e della vita quotidiana. Il giallo e il rosso, in questo contesto, sono diventati simboli di energia e forza, caratteristiche che rispecchiano perfettamente la gente di Lens, conosciuta per la sua resilienza e il suo spirito combattivo.
La scelta di questi colori è stata determinante nel differenziare la squadra dalle altre, e, nel corso degli anni, sono diventati parte integrante dell’identità visiva del club. La maglia gialla e rossa è un segno di riconoscimento immediato, non solo per i tifosi, ma anche per i giocatori stessi, che ogni volta che la indossano si sentono investiti di un’importante responsabilità: quella di rappresentare non solo il Racing, ma tutta la città di Lens e la sua cultura.
Il design delle prime maglie
Le prime maglie del Racing Club de Lens erano decisamente più semplici rispetto agli standard moderni, ma avevano già in sé la spinta a diventare un emblema di comunità. Con il passare degli anni, il design delle maglie si è evoluto, ma i colori fondamentali sono rimasti invariati. Gli sviluppi nel design delle maglie hanno seguito le tendenze del calcio europeo, passando da tessuti di cotone pesante a materiali più leggeri e tecnologici, ma la combinazione di giallo e rosso ha sempre mantenuto un posto centrale.
Nel corso dei decenni, la maglia del Racing Club de Lens ha acquisito una forte connotazione simbolica. Durante i momenti più difficili, quando la squadra lottava per la salvezza o per il ritorno in Ligue 1, la maglia gialla e rossa rappresentava il legame indissolubile con la città, che non smetteva mai di sostenere la squadra. Così, anche nei periodi di crisi, la maglia è stata indossata con orgoglio dai tifosi, come un simbolo di speranza e di continuità.
La maglia nelle diverse ere
Durante la sua storia, la maglia del Racing Club de Lens ha subito diverse modifiche, alcune più radicali e altre più leggere, ma sempre nel rispetto della tradizione. Le modifiche ai materiali e ai tagli, così come l'introduzione di nuovi sponsor e loghi, hanno reso ogni versione della maglia un’interpretazione unica, ma senza mai tradire i colori che l’hanno resa celebre. Negli anni '90, ad esempio, la maglia presentava un design più aggressivo, con strisce diagonali che riflettevano la determinazione della squadra, mentre negli anni più recenti il design è tornato a uno stile più sobrio, ma comunque caratterizzato dai colori forti e vivaci.
Nel 1998, il Racing Club de Lens ha raggiunto uno dei momenti più alti della sua storia, vincendo il campionato di Ligue 1. In quell’anno, la maglia gialla e rossa è diventata il simbolo di una vittoria storica, che ha cementato ulteriormente il legame tra la squadra e i suoi tifosi. In quell'occasione, la maglia non era solo un indumento sportivo, ma un vero e proprio vessillo di vittoria e orgoglio.
Oggi, la maglia Racing Club de Lens continua a evolversi, ma resta saldamente legata alla tradizione. Gli sponsor, il logo del club e il design generale sono cambiati nel tempo, ma i colori sono sempre gli stessi, e ogni nuova versione della maglia racconta la storia di un club che non ha mai smesso di crescere e di affermarsi, pur restando fedele alle sue radici.
Conclusioni
Le origini della completini calico non sono solo un racconto di stoffa e design, ma una narrazione che si intreccia con la storia sociale, economica e culturale di una città e di una regione. Gialla e rossa, la maglia è il simbolo di una passione che non si spegne mai, una passione che ha attraversato gli anni e che continua a battere forte nel cuore dei tifosi. Indossarla oggi è come indossare una parte della storia del calcio francese, una storia che non smette mai di essere scritta.
II.Il Legame con la Città e i Tifosi
Il Racing Club de Lens non è solo una squadra di calcio: è un'istituzione che rappresenta il cuore pulsante della città di Lens e dell’intera regione delle Hauts-de-France. Il legame tra il club e la sua comunità è unico, un legame che si esprime nella passione viscerale dei tifosi e nel modo in cui la squadra è percepita come un’estensione dell’identità cittadina. La maglia del Racing Club de Lens, con il suo giallo e rosso, è il simbolo di questa unione indissolubile, una bandiera che non sventola solo sugli spalti, ma in ogni angolo della città e oltre.
La città di Lens e il suo amore per il club
Lens è una città che ha vissuto le sfide della rivoluzione industriale, con la sua economia legata al carbone e un passato segnato da sacrifici e dure lotte. In questo contesto, il Racing Club de Lens è diventato più di una semplice squadra di calcio. La squadra è un simbolo di resilienza, di speranza e di spirito combattivo. La città, così come il club, ha attraversato alti e bassi, ma entrambi hanno sempre saputo rialzarsi con determinazione.
Quando i tifosi di Lens si radunano allo stadio Bollaert-Delelis, non sono solo spettatori di una partita di calcio. Per loro, quella è una manifestazione di orgoglio e di identità. Ogni partita casalinga è un’occasione per rinnovare il legame con la squadra e con la propria città, un legame che trascende il calcio stesso e abbraccia una sfera più profonda, quella della comunità e della cultura.
La maglia del Racing Club de Lens è il punto di riferimento visivo di questa unione. I tifosi che indossano con orgoglio la maglia gialla e rossa non lo fanno solo per sostenere la squadra, ma per dire al mondo intero che sono parte di una comunità che non smette mai di lottare, una comunità che si riconosce nei colori e nella storia del proprio club.
Il ruolo dei tifosi: passione e fedeltà
I tifosi del Racing Club de Lens sono tra i più appassionati e fedeli di tutta la Francia. Non c'è una squadra in Ligue 1 che possa vantare una tifoseria così calorosa e presente. I "Sang et Or" (Sangue e Oro), come sono chiamati i tifosi, sono noti per la loro dedizione e per l’atmosfera incredibile che riescono a creare durante ogni partita. Non importa che la squadra stia vivendo un periodo di successi o di difficoltà, il supporto dei tifosi non viene mai meno.
Il legame con la squadra è talmente profondo che i tifosi del Racing Club de Lens considerano ogni partita una questione personale. Il loro amore per il club va oltre il calcio: è una vera e propria fede, una passione che si tramanda di generazione in generazione. Le strade di Lens, i caffè, le piazze, tutti diventano luoghi di incontro per i tifosi che parlano della loro squadra, dei suoi successi e delle sue speranze per il futuro. La maglia gialla e rossa è una vera e propria bandiera che non sventola solo nello stadio, ma anche tra le vie della città, nelle case, nei bar. È un simbolo di appartenenza, di identità e di comunità.
Questa connessione tra la squadra e i tifosi si estende anche al campo di gioco. Ogni volta che i giocatori scendono in campo con la maglia, sanno di portare con sé l'intero spirito della città e dei suoi abitanti. La maglia diventa un veicolo attraverso cui si esprimono le speranze e le ambizioni di una comunità che non ha mai smesso di sognare, anche nei periodi più difficili.
L’importanza della maglia per l’identità tifosa
La maglia del Racing Club de Lens, con il suo giallo brillante e il rosso acceso, non è solo un capo d’abbigliamento sportivo, ma un vero e proprio vessillo di identità. Per i tifosi, è un simbolo di appartenenza a qualcosa di più grande di una semplice squadra di calcio: è il segno tangibile di un amore viscerale per la propria città e per il proprio club. La maglia gialla e rossa diventa così un simbolo che trascende lo sport, rappresentando l'orgoglio e la passione di una città che ha visto nelle difficoltà la propria forza.
Ogni volta che la squadra indossa la maglia, i tifosi sentono di partecipare a un qualcosa di speciale. L'emozione di vedere il proprio club scendere in campo con i colori che da sempre li rappresentano è qualcosa che non può essere descritto a parole. La maglia, dunque, diventa un segno di unione, di speranza e di passione che va ben oltre la partita stessa.
La tifoseria e il legame intergenerazionale
Un altro aspetto affascinante del legame tra la maglia e la città di Lens è la trasmissione intergenerazionale della passione per il Racing Club. I genitori insegnano ai propri figli non solo la storia del club, ma anche il valore dei suoi colori e l’importanza di portare con orgoglio la maglia. In questo modo, il legame tra il club e la sua tifoseria si rinnova continuamente, creando una tradizione che viene tramandata di generazione in generazione.
Le vecchie storie di vittorie storiche, di sfide indimenticabili e di momenti di gloria sono raccontate dai nonni ai nipoti, dai padri ai figli, mentre la maglia continua a rappresentare un simbolo di contin uità e di orgoglio per tutti. La passione per il Racing Club de Lens non è solo una questione di risultati sportivi, ma una questione di identità culturale e di legame affettivo che unisce tutte le generazioni di tifosi.
Conclusioni
Il legame tra la città di Lens, i suoi tifosi e la maglia del Racing Club de Lens è un esempio perfetto di come il calcio possa essere un catalizzatore di identità e comunità. La maglia gialla e rossa, che ogni anno viene indossata da giocatori e tifosi, non è solo il simbolo di una squadra, ma il simbolo di una città che si riconosce nei suoi colori, nella sua storia e nel suo spirito indomito. Per i tifosi del Racing Club de Lens, la maglia è molto più di un semplice indumento: è un legame che unisce passato, presente e futuro, un legame che non si spezza mai, nemmeno nei momenti più difficili.
III.Innovazione e Tradizione nella Maglia
La maglia del Racing Club de Lens è da sempre il simbolo di un perfetto equilibrio tra innovazione e tradizione. Sebbene il club abbia radici profonde nella sua storia, il design della maglia non è rimasto immutato, ma ha saputo evolversi e adattarsi alle nuove tecnologie e tendenze del calcio moderno. La sfida tra il rispetto delle tradizioni e la ricerca di innovazione è sempre stata una costante nella progettazione della maglia, e il Racing Club de Lens ha saputo gestirla con eleganza, mantenendo l’identità che l’ha reso famoso e allo stesso tempo migliorando costantemente le prestazioni per i suoi giocatori.
Un'evoluzione nel design
Fin dagli inizi del XX secolo, il design delle maglie del Racing Club de Lens ha subito numerosi cambiamenti. La tradizionale combinazione di colori giallo e rosso è rimasta invariata, ma nel corso degli anni, il taglio e i dettagli delle maglie sono stati continuamente adattati alle esigenze del calcio moderno.
Negli anni '80 e '90, ad esempio, il club ha sperimentato con strisce orizzontali e pattern geometrici più audaci, influenzati dalle tendenze della moda calcistica di quegli anni. Durante questo periodo, il Racing Club de Lens è riuscito a combinare l’innovazione stilistica con l’essenza dei propri colori, creando maglie che erano non solo pratiche per i giocatori, ma anche vere e proprie dichiarazioni di stile.
Nel XXI secolo, con l'introduzione di nuovi materiali tecnologici, la maglia ha cominciato a incorporare tessuti più leggeri, traspiranti e performanti, garantendo una maggiore comodità e performance sul campo. L'evoluzione del design ha continuato ad essere influenzata dalle necessità funzionali, come la resistenza e la mobilità, ma senza mai sacrificare l’impatto visivo che la maglia rappresenta.
Innovazioni tecnologiche e funzionali
Oggi, le maglie del Racing Club de Lens sono realizzate con materiali all'avanguardia che migliorano il comfort e le prestazioni. Il tessuto ad alte prestazioni, che riduce il sudore e regola la temperatura corporea, è diventato uno standard nelle maglie professionali. La maglia è progettata per adattarsi perfettamente al corpo, consentendo ai giocatori di muoversi con agilità, senza compromettere la libertà di movimento, un aspetto fondamentale per un calcio sempre più dinamico e fisico.
L’introduzione di tecnologie come il "mesh" (una rete traspirante) e il "Dri-FIT" ha permesso alla maglia di rimanere asciutta anche durante le partite più intense. Inoltre, i nuovi materiali sono progettati per ridurre al minimo l'attrito, permettendo ai giocatori di concentrarsi interamente sul gioco senza distrazioni causate dal sudore o dall’irritazione. La tecnologia ha anche migliorato l’aspetto estetico della maglia, rendendola più leggera, aderente e aerodinamica, mantenendo al contempo l’efficacia in termini di prestazioni.
Il ritorno alle tradizioni: un mix di passato e futuro
Nonostante l’innovazione tecnologica, la maglia del Racing Club de Lens ha sempre rispettato il suo passato. L’introduzione di elementi storici, come il ritorno a un design più classico nelle ultime stagioni, ha testimoniato il rispetto per la tradizione del club. Maglie più semplici, con strisce orizzontali sottili o dettagli in stile retrò, sono state scelte per celebrare momenti emblematici della storia del Racing. Queste versioni storiche evocano la passione e l’orgoglio di una squadra che ha fatto la storia del calcio francese.
Inoltre, il logo del club, che è rimasto invariato nel corso degli anni, è stato integrato in modo discreto e stilisticamente armonioso con i nuovi design. La scelta di mantenere un logo tradizionale in un contesto di innovazione tecnologica è una dimostrazione di come il Racing Club de Lens abbia saputo navigare il passaggio tra il vecchio e il nuovo, senza mai dimenticare le proprie radici.
La maglia e la cultura del club
L’innovazione nella maglia non riguarda solo gli aspetti tecnici, ma anche il modo in cui la maglia è percepita dai tifosi. Ogni nuova versione della maglia del Racing Club de Lens viene accolta con grande entusiasmo dalla tifoseria, che spesso è coinvolta nelle scelte di design, attraverso sondaggi o dibattiti pubblici. I tifosi hanno un legame molto forte con la maglia e ogni novità viene vista come una forma di evoluzione che deve rispecchiare l’identità e i valori del club. La maglia è vista non solo come un indumento sportivo, ma come un simbolo di appartenenza e di tradizione che viene costantemente aggiornato per stare al passo con i tempi.
In questo contesto, l'innovazione nella maglia non è solo una questione di estetica, ma anche di coinvolgimento della comunità. Il Racing Club de Lens ha saputo far sentire i tifosi parte di un progetto che guarda al futuro senza dimenticare il passato. Ogni nuova maglia rappresenta una nuova sfida, ma anche un tributo alla lunga e fiera storia del club.
Conclusioni
La maglia del Racing Club de Lens è un esempio perfetto di come tradizione e innovazione possan o coesistere in armonia. Mentre il club continua a innovare in termini di design, tecnologia e materiali, non dimentica mai le proprie radici e l'importanza di mantenere il legame con la storia e la cultura del club. Per i tifosi, ogni nuova maglia è una testimonianza di questo equilibrio tra il rispetto per la tradizione e l'entusiasmo per il futuro. La maglia non è solo un capo da indossare, ma un simbolo di un’identità forte e di una passione che continua a vivere nei cuori di chi sostiene il Racing Club de Lens.
IV.La Maglia come Simbolo di Orgoglio Regionale
La maglia del Racing Club de Lens è molto più di un semplice indumento sportivo; rappresenta un legame profondo tra il club, la città di Lens e l’intera regione del Nord-Passo di Calais. Questo territorio, storicamente segnato dal duro lavoro nelle miniere di carbone, ha trovato nella squadra di calcio e nella sua maglia giallo-rossa un simbolo di resilienza, determinazione e comunità. Ogni volta che i giocatori del Lens scendono in campo indossando questi colori, incarnano l’orgoglio di una regione che ha superato difficoltà economiche e sociali, mantenendo intatti i propri valori e la propria identità.
Colori che Richiamano la Storia Locale
Il giallo e il rosso della maglia del Racing Club de Lens non sono stati scelti casualmente. Questi colori richiamano le fiamme e il calore delle miniere di carbone che hanno plasmato la storia della regione. Il giallo rappresenta la luce e l’energia, mentre il rosso richiama la terra e il fuoco, elementi che hanno accompagnato i minatori e i loro sacrifici quotidiani. In questo senso, ogni volta che i tifosi vedono la maglia, rivivono una parte della storia della loro comunità, sentendosi connessi al passato e allo stesso tempo fieri di far parte del presente.
Un Simbolo di Solidarietà e Unione
Per i tifosi del Racing Club de Lens, la maglia rappresenta l’unione della comunità. A Lens e dintorni, il calcio non è solo uno sport: è un rituale collettivo, un’occasione di ritrovo e di celebrazione. La maglia diventa quindi un simbolo di solidarietà e appartenenza, indossata con orgoglio non solo allo stadio ma anche nella vita quotidiana. Molti abitanti di Lens e della regione vedono nella squadra e nei suoi colori una rappresentazione della loro identità e dei valori che caratterizzano la loro comunità: umiltà, tenacia e spirito di sacrificio.
La Maglia nei Momenti di Vittoria e Sconfitta
Indossare la maglia del Racing Club de Lens significa sostenere la squadra nei momenti di gloria e di difficoltà. I tifosi hanno sempre mostrato un attaccamento incondizionato alla squadra, anche nei periodi più difficili. Questa lealtà ha conferito alla maglia un significato speciale: è diventata un simbolo di resistenza e di speranza per la regione. Le vittorie portano gioia e orgoglio, mentre le sconfitte non fanno altro che rafforzare l'attaccamento dei tifosi, che vedono nella maglia un’ancora di stabilità e un elemento di coesione nei momenti di crisi.
La Maglia come Icona Culturale
Nel Nord della Francia, il Racing Club de Lens e la sua maglia sono parte integrante della cultura popolare. La squadra è presente non solo nello sport, ma anche nella musica, nella letteratura e nell’arte, riflettendo l’influenza culturale che il club esercita su questa regione. Indossare la maglia è un modo per esprimere l’orgoglio locale e l’identità regionale, un modo per dire al mondo che il nord della Francia ha una storia unica, un carattere forte e una comunità unita.
Conclusione
La maglia del Racing Club de Lens non è solo un simbolo sportivo, ma un'icona culturale che racconta l'orgoglio e la passione della Francia del Nord. I colori giallo e rosso, carichi di significato storico e culturale, rappresentano la forza e la solidarietà di una comunità che ha sempre trovato nella sua squadra una fonte di ispirazione. Ogni nuova stagione e ogni nuovo design della maglia confermano questo legame profondo tra il club e la sua regione, trasformando la maglia in una rappresentazione vivente dell'orgoglio regionale e del valore che il Racing Club de Lens ha per la sua gente.
V.Un Futuro Brillante per la Maglia del Racing Club de Lens
Il Racing Club de Lens ha dimostrato nel corso degli anni che la sua maglia è molto più di un semplice capo di abbigliamento sportivo: è un simbolo vivo che racconta la storia, la passione e l’orgoglio di una regione intera. Con un forte legame con la sua identità storica e culturale, il futuro della maglia del Racing Club de Lens appare altrettanto luminoso, pronto ad affrontare le sfide e le opportunità che il calcio moderno porta con sé.
Sostenibilità e Innovazione Tecnologica
Uno degli aspetti chiave del futuro della maglia del Racing Club de Lens riguarda la crescente attenzione verso la sostenibilità. Con la crescente consapevolezza ambientale nel mondo del calcio, il club e il suo sponsor tecnico hanno cominciato a sperimentare l'uso di materiali riciclabili e sostenibili per la produzione delle maglie. La sostenibilità non è più solo una moda passeggera, ma una necessità che influisce su ogni fase del design e della produzione. L’uso di tessuti ecologici, come quelli realizzati con plastica riciclata o con materiali naturali che riducono l’impatto ambientale, è destinato a diventare sempre più diffuso nelle collezioni future.
Oltre all’aspetto ecologico, l’innovazione tecnologica continuerà a giocare un ruolo cruciale nel design delle maglie. Le tecnologie avanzate che migliorano la traspirabilità, la resistenza e la leggerezza delle maglie sono già una realtà, ma è probabile che in futuro emergeranno nuovi materiali ancora più performanti. Il futuro delle maglie del Racing Club de Lens si preannuncia ricco di innovazioni che renderanno il gioco ancora più dinamico e confortevole per i giocatori, mantenendo al contempo il carattere e l’identità del club.
Un Design Sempre Più Personalizzato
Con l’evoluzione del calcio come spettacolo globale e la crescente domanda di personalizzazione, le maglie del Racing Club de Lens potrebbero diventare ancora più individualizzate in futuro. Non solo i tifosi, ma anche i giocatori stessi potrebbero avere più opzioni per adattare la maglia al proprio stile personale, con modifiche alle grafiche, al taglio o ai dettagli tecnici. L’evoluzione della tecnologia dei tessuti e delle stampe permetterà di offrire maglie che si adattano meglio al corpo e migliorano la performance atletica, ma senza perdere di vista l’aspetto visivo che ha reso la maglia del Racing un simbolo riconoscibile.
Inoltre, la creazione di edizioni limitate o versioni speciali della maglia, per celebrare determinati traguardi o anniversari del club, è un trend che continuerà a crescere. Queste maglie da collezione diventeranno non solo oggetti di passione per i tifosi, ma anche pezzi unici da custodire, con design sempre più sofisticati che celebrano la storia e i successi del Racing Club de Lens.
Rinnovata Connessione con i Tifosi
Il futuro della maglia del Racing Club de Lens non sarà solo una questione di design e tecnologia, ma anche di connessione con i tifosi. Oggi, i club calcistici stanno cercando di coinvolgere ancora di più la propria base di sostenitori nelle decisioni relative al merchandising, inclusa la progettazione delle maglie. È probabile che il Racing Club de Lens, da sempre attento al legame con i propri tifosi, continui a coinvolgere la sua comunità locale nel processo creativo, permettendo ai fan di essere parte attiva nella scelta dei design delle maglie, attraverso sondaggi e feedback sui social media.
L’aspetto digitale della maglia è un altro campo che potrebbe essere esplorato in futuro. L'integrazione della tecnologia nelle maglie potrebbe rendere l’esperienza del tifoso ancora più coinvolgente, attraverso applicazioni che permettano di interagire con il club in tempo reale o tramite realtà aumentata, trasformando la maglia in una piattaforma per raccontare storie, eventi speciali e momenti iconici della squadra.
Un Marchio di Successo Globale
Guardando al futuro, è innegabile che il Racing Club de Lens ambisca a un’espansione del proprio marchio al di fuori dei confini francesi. Con l’incremento della globalizzazione nel mondo del calcio, il club potrebbe trovare nuove opportunità di mercato per le sue maglie, con un ampliamento del proprio merchandising a livello internazionale. Questo non significherebbe solo vendere le maglie al di fuori della Francia, ma anche far crescere la visibilità del club a livello mondiale, rendendo la maglia un simbolo riconoscibile anche nelle arene calcistiche internazionali.
Continuare a Celebrare la Storia
Nonostante tutte le innovazioni che il futuro porterà, la maglia del Racing Club de Lens continuerà a raccontare la storia e la tradizione di una squadra che ha saputo mantenere intatti i suoi valori. La passione e l’orgoglio della sua regione, l’identità dei suoi tifosi e la forza di una comunità che ha sempre vissuto il calcio come un momento di coesione, non cambieranno mai. Anche in futuro, quando le tecnologie cambieranno e i design evolveranno, la maglia del Racing sarà sempre la rappresentazione di tutto ciò che il club rappresenta: passione, resistenza e orgoglio.
Conclusione
Il futuro della maglia del Racing Club de Lens è destinato a essere un mix affascinante di innovazione e tradizione, un equilibrio che il club ha sempre saputo mantenere con orgoglio. Con l’adozione di tecnologie più sostenibili, design personalizzati e una connessione ancora più forte con i tifosi, la maglia continuerà a essere un simbolo di appartenenza e identità. Il Racing Club de Lens ha un futuro brillante davanti a sé, e la sua maglia, in continua evoluzione, continuerà a raccontare la passione, la storia e l’orgoglio della Francia del Nord per gli anni a venire.
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Un viaggio in Vietnam, nuovamente in asia
Quest'anno siamo andati anche in Vietnam alla ricerca di una medicina tradizionale che fosse per noi come il thai massage , eravamo partiti piuttosto convinti.... ma facciamo un passo indietro . Siamo Vanessa e Denis , Thai Massage preofessional & Therapeutic , formati in Bangkock, e con diversi Insegnanti In Italia. Prima di partire una ricerca che abbiamo realizzato per differenziare un po il nostro approccio, ci ha portato in Vietnam. Dopo la formazione fatta in piu occasioni in thailandia, avevamo il desiderio di provare qualcos'altro , cosi ci siamo indirizzati sul vietnam, ed in particolare verso Ho Chi Min per frequentare dei corsi di un particolare masaggio che si presumeva fosse una tradizione storica del Vietnam, scoprimmo che cosi non era e non frequentammo il corso, non tanto perchè non fosse una realtà storica, ma semplicemente perchè di tecniche di massaggio alternative o complementari alle piu conosciute ce ne sono tantissime anche di molto efficaci senza bisogno di recarsi in Vietnam . Cosi ci dedicammo maggiormente al turismo. Ho Chi Minh City Eravamo in una città .....Immagina di camminare per le strade di Ho Chi Minh City, una città che non dorme mai. L’aria è calda e umida, e tutto intorno a te vedi un mix quasi surreale di vecchio e nuovo. Da una parte, c’è un anziano signore seduto su uno sgabello traballante che prepara ciotole fumanti di "pho" in una bancarella di strada; dall’altra, un grattacielo di vetro sembra sfiorare il cielo, come un monumento alla modernità. La città, un tempo chiamata Saigon, è un caos organizzato: un fiume di motociclette che scorre incessante, il clacson come una colonna sonora costante. Eppure, in questo apparente disordine, c’è vita, c’è energia. Qui la gente non si ferma mai, sempre pronta a cogliere ogni opportunità, sempre in movimento. Il colonialismo Ma Ho Chi Minh City non è solo modernità e sviluppo economico. Ogni angolo porta ancora con sé le cicatrici di un passato tormentato. I palazzi coloniali francesi, come l'ufficio postale centrale, ti ricordano che qui, una volta, l’Occidente dettava le regole. I musei, invece, ti riportano a un'epoca più recente, quella della Guerra del Vietnam, quando questa città fu teatro di uno degli episodi più tragici del secolo scorso. Il Vietnam, oggi, è un paese che ha saputo rialzarsi, con una crescita economica che fa invidia a molti. Ma dietro i grattacieli e il progresso, trovi ancora un popolo legato alle sue radici, alle sue tradizioni. Basta visitare un mercato come Ben Thanh, dove la contrattazione è un’arte, per rendersi conto che lo spirito vietnamita è sempre vivo. La gente qui lavora sodo, sorride, e nonostante tutto, sa come godersi la vita. Ho Chi Minh City è un luogo che ti abbraccia e ti travolge, un’esperienza che va vissuta non solo con gli occhi, ma con tutti i sensi. Tra il caos delle sue strade, trovi una città che racconta la storia di un paese intero: quello di un Vietnam resiliente, che guarda avanti senza dimenticare mai il passato. Da Nang Buttata sul turismo, dopo un bel giro a piedi ( come facciamo sempre, anche per essere il piu a contatto possibile con luoghi e persone) per Ho Ci Min esattamente Ho Ci Min City , ci siamo diretti a Da Nang , un veloce turismo appiedato anche sulla spiaggia, tanto da aprezzare la vitalità tipica Vietnamita sempre in movimento , da un altro l'enorme contraddizione percepibile a vista di edifici abbandonati e grattaceli in costruzione, tanta gente al mare che gode di un clima che non vede l'inverno. oplus_0 Che dire di Da Nang :Da Nang, una città che si affaccia sul Mar Cinese Meridionale, ti accoglie con il suono delle onde che si infrangono sulle sue lunghe spiagge dorate e il profumo di mare che riempie l’aria. È una città che, a prima vista, sembra sospesa tra la calma delle acque e l’energia vibrante di una metropoli in crescita. Il Paesaggio Camminando per Da Nang, ti accorgi subito che non ha l'atmosfera caotica di Ho Chi Minh City o Hanoi. Qui, il ritmo è diverso. C’è un equilibrio perfetto tra la vita urbana e la natura. Da una parte hai la spettacolare spiaggia di My Khe, uno dei tesori più belli del Vietnam, con la sua sabbia fine che si estende per chilometri. Dall’altra, non molto lontano, trovi il fiume Han, che taglia la città e la sera si anima con spettacoli di luci, soprattutto quando il famoso Ponte del Drago sputa fuoco e acqua, un vero spettacolo che attrae abitanti e turisti. Ma Da Nang non è solo una città di mare. Alle sue spalle si ergono le Marble Mountains, un gruppo di colline di marmo e calcare ricche di grotte, templi buddisti e antiche leggende. È un luogo sacro dove il tempo sembra essersi fermato, e ogni passo che fai su quei sentieri ti porta più vicino alla spiritualità del Vietnam antico. Grattando il cielo verso la sabbia Eppure, Da Nang è anche una città in piena espansione. Negli ultimi anni, grattacieli e complessi moderni hanno iniziato a ridisegnare il suo skyline, ma in qualche modo, questo sviluppo non ha cancellato il suo fascino naturale. La città è diventata un crocevia importante, un ponte tra la tradizionale città imperiale di Hue e la storica città di Hoi An, entrambe facilmente raggiungibili da qui., dove andremo. Le persone di Da Nang sembrano riflettere lo spirito di questa armonia. Sono aperte, accoglienti, e ovunque tu vada, trovi sorrisi sinceri e una genuina voglia di condividere la loro cultura. Nei mercati locali, puoi perderti tra le bancarelle piene di frutti tropicali, spezie e cibi freschi, mentre il profumo del banh xeo, una specie di crêpe croccante ripiena di gamberi e verdure, ti invita ad assaggiare le delizie locali. Da Nang è una città che ha trovato il suo posto tra passato e futuro. Non è una metropoli frenetica, né una tranquilla cittadina di provincia: è un luogo che offre il meglio di entrambi i mondi. Qui, puoi iniziare la giornata scalando le colline sacre, rilassarti al pomeriggio sulle spiagge serene, e la sera goderti una cena in uno dei ristoranti sul lungomare, con una vista mozzafiato sul mare che si perde all’orizzonte. Da Nang ti accoglie con calma e calore, invitandoti a scoprire ogni suo angolo, dai più remoti templi di montagna alle vivaci spiagge. È una città che ti fa sentire in pace, ma che allo stesso tempo ti riempie di energia, come solo il Vietnam sa fare. Hoi An, Dopo i nostri consueti lunghi chilometri a piedi che ci portano a scoprire sempre cose tipiche e ad aprezzare le peculiarità del posto ci dirigiamo appunto a Hoi An principalmente per la caratteristica città vecchia patrimonio dell'UNESCO. .Hoi An, una piccola città che sembra uscita da un racconto antico, ti accoglie con una bellezza che ti lascia senza parole. Camminando per le sue strade acciottolate, ti senti come se fossi stato trasportato in un’altra epoca, dove il tempo scorre più lentamente e ogni angolo racconta una storia. Qui, l’atmosfera è diversa: c’è una pace, una calma che ti invita a rallentare e a goderti ogni momento. I Colori delle Lanterne La prima cosa che ti colpisce sono le lanterne. Di giorno, le strade di Hoi An sono piene di colori, con lanterne appese ovunque: rosse, gialle, blu, tutte che si muovono dolcemente al vento. Ma è di notte che la città si trasforma. Quando il sole tramonta, le lanterne si accendono e Hoi An si illumina di una luce calda e magica. Camminando lungo le rive del fiume Thu Bon, le loro luci si riflettono nell’acqua, creando un’atmosfera quasi da sogno. È come se la città stessa respirasse storia e magia. Una volta, Hoi An era uno dei porti commerciali più importanti del sud-est asiatico, un crocevia di mercanti cinesi, giapponesi, olandesi e portoghesi. Ancora oggi, la città porta le tracce di questa mescolanza di culture. Le case in legno e i templi sono testimonianze viventi del passato. Il Ponte Giapponese Coperto, con la sua struttura unica e i dettagli scolpiti, è uno dei simboli più famosi di questa fusione di influenze, purtroppo lo stavano restaurando cosi non lo abbiamo potuto ammirare. Ma Hoi An non è solo una cartolina storica. Qui, la vita scorre semplice e genuina. I mercati locali sono pieni di suoni e profumi: dalle spezie ai frutti esotici, tutto sembra voler raccontare la storia del Vietnam. I contadini arrivano dalle campagne con biciclette cariche di verdure fresche, e i pescatori vendono il pescato del giorno. Non puoi fare a meno di fermarti e assaggiare il cao lầu, un piatto tipico di Hoi An, con noodles fatti a mano e carne di maiale croccante. È un sapore che racconta secoli di tradizione. I Bufali d'acqua E poi c'è la campagna che circonda Hoi An, dove risaie verdi si estendono a perdita d’occhio e i bufali d’acqua si muovono lentamente, come se fossero loro i veri padroni del tempo. Puoi affittare una bicicletta e perderti in questa quiete rurale, pedalando tra i campi e scoprendo piccoli villaggi dove la vita non è cambiata molto negli ultimi decenni. Le persone di Hoi An, proprio come la città stessa, sono accoglienti e tranquille. Non c’è fretta qui. Ti invitano a sederti con loro, a bere un tè o a condividere un pasto, sempre pronti a raccontarti una storia o a insegnarti qualcosa di nuovo. E quando arriva la Luna Piena, la città si spegne per un momento: le luci elettriche si spengono, e rimangono solo le lanterne a illuminare le strade. È un momento di pura magia, in cui ti senti parte di un’antica tradizione che continua a vivere. Un viaggio nel tempo Hoi An è un luogo dove il passato è ancora vivo, ma non è statico: è in continua evoluzione, proprio come il Vietnam stesso. È una città che ti invita a guardare indietro, ma allo stesso tempo ti abbraccia con la sua quieta bellezza, ricordandoti che anche nelle piccole cose c’è una grandezza infinita. Un bel giro in bicicletta priva di freni e non proprio monutentata ci ha portato tra risaie e bufali d'acqua in unaspiaggia distante 5 km, conquistando un luogo insolito ed una decisa bruciatura, perchè in queste terre il sole non è solo luce ma anche un problema, che perlopiù risolvono coprendosi totalmente durante gli spostamenti spesso in motorino. Cosi abbiamo continuato in Vietnam per unaltra tappa Ha Noi e dopo diretti in Thailandia a Chiang Mai una città che ti rimane nel cuore, in Thailandia abbiamo continuato la nostra formazione ed anche la conoscenza della Thailandia. Read the full article
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Quando parliamo di Shungite, così come vedremo tra un attimo, dobbiamo differenziare due tipi di pietre; in genere ci si riferisce ad una pietra nera, relativamente leggera e simile al carbone nel suo aspetto generale, ma l’altro tipo, quello più prezioso, proviene dalla zona del villaggio di Shunga da cui proviene il nome e dove […]
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