#di tutto il delirio sanremese
Explore tagged Tumblr posts
sara-smind · 2 years ago
Text
Se penso che Sanremo sarà in piena sessione d'esami e io non dormirò per una settimana
💀💀💀
1 note · View note
orianagportfolio · 3 years ago
Text
Sintesi Sanremo 2021 / 7 marzo 2021
Io la storia che cambiava la sentivo già 5 anni fa.Sul podio Fiorella Mannoia, Ermal Meta -classe 1981+ e Francesco Gabbani -classe 1982-.
Era il mio 1° festival da cronista. Per la prima volta vedevo due poco più che miei coetanei sul podio, e non era una "classica canzone sanremese" a vincere, ma una canzone intellidivertente che parlava, finalmente, la mia lingua.
L'anno dopo vincono Fabrizio Moro e Ermal, di nuovo si parla "di me", della mia generazione diventata adolescente a braccetto col nuovo concetto di "terrorismo", che niente aveva a che vedere con quello vissuto dai miei genitori.
Sul podio con loro Lo Stato Sociale -classe 1984/1986- e Annalisa -classe 1985-.Sul podio di Sanremo, più che nel mondo reale, i trentenni riescono a farsi vedere e sentire.
È il mio 2° festival da cronista, il primo per Il Bullone, da "indipendente" (con il direttore Perego che mi dice "Su Sanremo scrivi tutto quello che vuoi"). Incontro I Lupi di Ermal per la 2ª volta, stavolta entro a far parte del branco, seguendoli per tutta la notte.
Nel 2019 Il Bullone è in sala stampa per la prima volta. Dentro sono da sola, fuori mi affiancano Fabio e Luca.
Sul podio Ultimo -classe 1996-, Mahmood -classe 1992-, Il Volo -classe 1993/1995-.
Spodestati anche i trentenni. Nemmeno "Soldi" è un pezzo "da Sanremo", ma all'Eurovision facciamo, di nuovo, la nostra figura.
Il premio Mia Martini va a Daniele Silvestri, accompagnato sul palco da Rancore. Perché è importante, ve lo scrivo dopo.
Nel 2020 in sala stampa Lucio Dalla siamo in due. Fabio è "passato di grado". Fuori ci raggiunge Debora Zanni che si gode una città in festa, un'unica passerella dal Teatro Ariston Sanremo a Casa Sanremo, concerti pazzeschi e fiumi di gente ovunque.
Un mese dopo entreremo in lockdown. Il coronavirus è ancora solo roba cinese.
Sul podio Diodato -classe 1981-, Gabbani di nuovo, i Pinguini Tattici Nucleari -classe 1991/1994-. È ancora la mia generazione a parlare, benissimo e in modi diversissimi, di cosa siamo.
È il mio 4º Festival da cronista, il 3º col Bullone, il 2º in sala stampa. E detto così, sì, ha ragione la Peracchi sul "percorso che mi sto costruendo", ho addosso un orgoglio gigante. Che mi spinge a spendere sempre, anche nella fretta delle conferenze stampa, due parole per raccontare per chi sono lì, per un giornale che non è "normale", è speciale, e fa innamorare tutti.
Il 14 febbraio seguente la 1ª intervista esclusiva della mia "carriera" è con Rancore -classe 1989-, grazie alla sala Lucio Dalla più bella di sempre, e al suo "capitano" Rita, che tiene le redini di quel magico caos.
Oggi, 6 (ormai 7) marzo 2021, finisce il mio 5° Festival. Sto convertendo in mp4 una diretta Zoom di circa 4 ore e mezza. La quinta, perché quest'anno la "sala stampa" abbiamo dovuto inventarcela, anche con chi di sale stampa non ne aveva mai viste.
Seguo conferenze in streaming da tre settimane, per le prossime tre prenderò accordi per interviste in streaming, sto dando ripetizioni in streaming da ottobre.
Ho un bisogno e una nostalgia spaventosi di contatti con esseri umani in 3D, con cui stasera avrei saltato sui banchi di una sala stampa in delirio, con Debora dentro con me, e Alessia fuori ad aspettarci.
Tra le Nuove Proposte vince Gaudiano -classe 1991-, che canta di lutto senza pietismi e piagnucolii, in un anno dove alla morte quasi ci siamo abituati, tanto da scendere in piazza per urlare che il virus è un'invenzione, che le misure restrittive sono anti-costituzionali, che i vaccini ci uccidono.
Sul podio salgono Ermal Meta -classe 1981-, Francesca Michielin -classe 1995-, Fedez -classe 1989- e i Måneskin -classe 1999/2001-. Cantano d'amore e di voglia di esplodere.
Il premio Mia Martini va a Willie Peyote -classe 1985-, che io speravo sul podio, canta la mia generazione, in un modo ancora diverso dai suoi predecessori. E spero sia la nostra prossima intervista.
Sì, il mondo sta cambiando.
Passati i trent'anni me ne accorgo di più, amico Manzotti. E no, non lo so se è in bene o in male. Ma cambia, e noi dovremmo semplicemente farlo con lui. Tu, mondo fuori dall'Ariston, che non hai vissuto con me questa mia 5ª bolla, prova a prenderne esempio. Riparti da noi, da quegli anni lì, dal 1981 al 2001. Mettici in mano le cose, facci, finalmente, cambiare il mondo per davvero.
Fai come l'orchestra, questa sera, e come Amadeus -classe 1962- e Fiorello -classe 1960-, che alle quasi tre di notte saltavano urlando sul rock di quattro appena ventenni che vogliono cambiare il mondo...
0 notes