#definitivamente accertata
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alessandrobiamonte · 1 year ago
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La correntezza fiscale e contributiva nelle gare di appalto: il requisito della definitività tra oneri istruttori e dialettica procedimentale. Il Consiglio di Stato conferma la nostra tesi.
Consiglio di Stato, III sez., Pres. Corradino, Est. Fedullo, sent. 24.7.2023, n. 7219, *** S.p.A. (Avv.ti Mario Sanino e Lorenzo Coraggio) contro Punto Zero S.C.A.R.L. (Avv. Alessandro Biamonte). Conferma T.A.R. Umbria n. 238/2023. “La regolarità fiscale del concorrente, al pari di tutti gli altri stati soggettivi rilevanti ai fini della partecipazione alle gare (o, allargando ulteriormente il…
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lamilanomagazine · 5 months ago
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Milano: difende ragazza picchiata dal fidanzato e viene aggredito dal gruppo, 4 arrestati
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Milano: difende ragazza picchiata dal fidanzato e viene aggredito dal gruppo, 4 arrestati La Polizia di Stato, coordinata dalla Procura della Repubblica di Milano, VII Dipartimento, e dalla Procura della Repubblica per i Minorenni di Milano, ha eseguito due ordinanze di custodia cautelare, in carcere e “di permanenza in casa”, emesse a carico di quattro giovani romeni, di 17, 19, 22 e 24 anni, ritenuti gravemente indiziati dei reati di lesioni gravi e aggravate in concorso. L’attività di indagine condotta dai poliziotti della Squadra Mobile della Questura di Milano, ha preso il via a seguito della violenta aggressione subita da un ragazzo milanese di 25 anni lo scorso 19 novembre 2023, in via Rismondo, nel cuore del quartiere Lorenteggio. In quella circostanza, il primo intervento delle volanti della Polizia di Stato aveva consentito di constatare il ferimento grave del ragazzo che fu poi trasportato presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale San Carlo ove gli furono diagnosticati plurimi traumi alle costole, al viso e al setto nasale, la frattura di tre denti dell’arcata superiore, con una prognosi di 30 giorni. La successiva ricostruzione del grave episodio delittuoso è stata il frutto di un’intensa e complessa attività d’indagine condotta dalla sezione Reati contro la Persona della Squadra Mobile milanese, coordinata dalle due Procura della Repubblica, attraverso attività tecniche, analisi di numerosi filmati e acquisizione di dichiarazioni di persone informate sui fatti. Secondo quanto ricostruito nel corso dell’attività investigativa, quella sera, il venticinquenne, transitandosi in via Rismondo, aveva visto un ragazzo, risultato poi essere un diciassettenne di origini rumene, colpire al volto la fidanzata per cui aveva deciso di intervenire prendendo le difese della vittima. Il minorenne, di tutta risposta, dopo essersi momentaneamente allontanato dal posto, aveva fatto ritorno in compagnia di altri tre ragazzi maggiorenni, tutti suoi connazionali di cui due nati a Milano, insieme ai quali ha aggredito con violenza il ragazzo milanese, colpendolo con calci e pugni al viso e al corpo, dopo averlo scaraventato al suolo. Il procedimento si trova ancora nella fase delle indagini preliminari e la responsabilità degli indagati sarà definitivamente accertata solo con sentenza irrevocabile di condanna.    ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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lavoripubblici · 6 months ago
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⛔️ #Durc negativo e cause da esclusione: interviene il Consiglio di Stato 👉 La grave violazione contributiva può ben ritenersi “definitivamente accertata” in funzione delle risultanze del Durc
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crazy-so-na-sega · 2 years ago
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pollo a chi? ....;-)
apro e leggo.
Vado a verificare i link inclusi.
trovo un video dove nei primi 2 secondi si intravede del fumo in lontananza- e subito l'articolista trova STRANO che "  ad un’ora o forse meno dall’attacco, ancora in attesa di ambulanze che soccorressero le mille e passa persone sotto le macerie, si fossero già organizzati" (eheheh) mentre NON E' STRANO CHE si concentra ad analizzare perché e percome ci sia il loco la bancarella di chikens ....americane (ovvio)
sotto un link (dei polli?) che vedo di aprire ma pare che non esista, questo:
il secondo link, questo
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è esattamente uguale al primo: non aggiunge niente di nuovo...
Poi dice che se si fanno ricerche si SCOPRE che questo centro è CHIUSO DEFINITIVAMENTE e che non ci sono recensioni da quattro mesi (come se il fatto che non ci siano recensioni voglia, anzi, debba, dire qualcosa): vedete voi, dice, e apro il terzo link di Google Maps:
a fianco della mappa leggo:
Amstor
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e per finire, in fondo ma proprio in fondo TRE articoli di TRE giornali diversi:
Today.it - Agensir.it che riportano la conta -dice- accertata di 18 morti e 58 feriti + il Sole24ore che riporta un video ben diverso da quello con " le bancarelle del pollame".......alla faccia di Rossella Fidanza!
morale della favola: CHIUSO DEFINITIVAMENTE in questo pseudo scoop nce sta...fine....;-)
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piusolbiate · 4 years ago
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Solbiate Olona - TUTTI GUARITI I NOSTRI CONCITTADINI RISULTATI POSITIVI AL COVID-19
Ieri il report giornaliero dell'ATS riportava la bella notizia circa la guarigione di tutti i nostri concittadini risultati positivi al virus COVID-19. Di conseguenza al momento non esistono casi di positivita' accertata nella nostra comunita'. Quanto sopra non deve, pero', far venir meno l'attenzione da prestare nei nostri comportamenti.Come ci dicono le cronache il contagio e' ancora possibile. Quindi non e' ancora il momento di abbassare la guardia.Distanza interpersonale, mascherina e rispetto delle misure igienico-sanitarie devono continuare a far parte del nostro quotidiano sintantoche' il virus non sara' definitivamente debellato.Per noi, per gli altri. #INSIEMELOFERMIAMO
Dati incoraggianti, ma non dimentichiamo
«Non possiamo che essere contenti», dichiara Roberto Saporiti, primo cittadino solbiatese. «Voglio ringraziare i medici di base con cui abbiamo collaborato giornalmente, in particolare con il dottor Carlo Guardascione. E ovviamente anche tutti i volontari e la Protezione civile. Ma non dimentichiamoci che ben 23 persone sono state contagiate sul nostro territorio e due hanno perso la vita. Quindi, anche per rispetto dei confronti di chi non ce l’ha fatta, dobbiamo rimanere vigili».
da Malpensa24: https://www.malpensa24.it/solbiate-e-gorla-maggiore-covid-free-zero-casi-ma-la-guardia-resta-alta/
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italian-malmostoso · 5 years ago
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La Prima Repubblica non è finita il 27 marzo 1994 con la vittoria di Silvio Berlusconi: è finita domenica sera a Perugia. Finisce adesso. Perché solo adesso, solo domenica sera, sembra essersi esaurita ogni possibilità di sopravvivenza e di adattamento di ciò che in un modo o nell’altro apparteneva ancora al passato. Solo adesso c’è una rottura autentica: in fondo il Cavaliere e Forza Italia non appartenevano forse per almeno tre quarti ancora al mondo di ieri? al mondo di Craxi e della Dc? non si costruirono in buona parte politicamente con personale e materiali del periodo precedente? Oggi solo, invece, sembra iniziare qualcosa di realmente nuovo.
È con il voto umbro, infatti, tanto per cominciare che Forza Italia è consegnata alla storia una volta per sempre. È altresì sempre con il voto umbro che sembra definitivamente tramontata ogni possibilità di rivitalizzare quel blocco cattolico-postcomunista, erede della vecchia accoppiata Dc-Pci, il quale era riuscito a tenere il campo da Mani pulite ad oggi e perfino a governare a lungo. Anche tale schieramento appare oggi definitivamente fuori gioco. L’elettorato della sinistra-centro sembra essersi ormai ridotto al solo zoccolo puramente ideologico e/o clientelare, mentre sempre più latita il consenso di un forte elettorato d’opinione.  D’altro canto sembra ormai accertata l’inconsistenza di ogni capacità di richiamo politico di segno cattolico-democratico, nonostante l’impegno diretto della Chiesa come è successo in Umbria domenica.
Così pure si è rivelata impossibile la rivitalizzazione del blocco cattolico-postcomunista mediante l’alleanza con i 5 Stelle. Divorati dalle ambizioni personali, paralizzati dall’inesperienza e dall’inconsistenza culturale, i seguaci di Grillo hanno sprecato la loro grande occasione negli anni dal 2013 al 2018. Quando cioè, avendo avuto la fortuna di restare fuori dal governo dopo il loro primo grande successo elettorale, avrebbero potuto - e dovuto - impiegare il tempo prezioso cosi acquistato cominciando a pensare, a studiare, a imparare a leggere e a scrivere. Hanno invece creduto ingenuamente di essere ormai a cavallo, sicuri di aver scoperto gli stivali delle sette leghe che li avrebbero condotti di successo in successo. E invece, alle elezioni del 2018, unicamente grazie al vantaggio di essere rimasti sempre all’opposizione sono riusciti sì a vincere nuovamente e clamorosamente, sono quindi andati sì al governo, ma da quel momento in avanti un vero abisso si è aperto sotto i loro piedi: solo parole in libertà, inettitudine, e il buio del nulla.
La parabola dei 5 Stelle, con la loro repentina ascesa e il precipizio successivo ricorda singolarmente quella dell’Uomo Qualunque nel 1944-46. È un’analogia rivelatrice. Sembra un’ulteriore conferma che in realtà, come dicevo, stiamo vivendo una drammatica fase di rifondazione del nostro sistema politico, un vero e proprio passaggio di fase storica, forse domenica avviato a una conclusione. È tipica di simili transizioni infatti, è tipica della radicale perdita di punti di riferimento che in essa si verifica, la nascita d’improvvise fiammate di protesta, l’erompere di movimenti subitanei destinati presto a spegnersi. Così come è ancora già successo nel corso della nostra vicenda nazionale, proprio come si annuncia oggi, che le transizioni/rifondazioni abbiano sempre comportato un altissimo coefficiente di trasformismo e talora la presenza di un ambizioso non politico autocandidatosi a virtuale demiurgo politico — modello Badoglio insomma ma anche di altri più vicini a noi — in funzione di traghettatore non si sa bene dove ma che poi è costretto a ritirarsi con le pive nel sacco.
Per finire, se non bastasse tutto quanto appena detto e il già ricordato tramonto di Forza Italia nonché del disegno cattolico-postcomunista, c’è un sintomo ulteriore e quanto mai significativo dell’esaurimento del sistema della Prima Repubblica. Si tratta della fine conclamata del paradigma antifascista. Cioè di quell’asse portante del primo cinquantennio repubblicano e oltre che implicava l’interdetto pubblico (efficace eccome anche sul piano elettorale) nei confronti di chiunque fosse bollato come «fascista». Una scomunica che ha funzionato ancora abbastanza bene contro Berlusconi e i suoi, ma che oggi contro Salvini e Meloni — per giunta, si noti, in una regione di tradizioni politiche rosse — si è dimostrata del tutto sterile.
Ma come accadde tra il 1945 e il 1948, anche oggi la rifondazione del sistema politico sembra non poter avvenire che all’insegna di un grande compromesso con la pancia conservatrice del Paese. In Italia infatti sembra che solo così possano nascere nuovi equilibri stabili, salvo poi evolvere verso altri lidi. Lo straordinario successo attuale della destra sembra preludere - e insieme essere già il frutto - di un compromesso del genere: alla luce del quale la presenza di Forza Nuova nella piazza leghista di oggi ha lo stesso valore di un segnale inequivocabile che ebbe la presenza di Rodolfo Graziani sul palco insieme ad Andreotti in un lontanissimo comizio ad Arcinazzo nei remoti anni del centrismo. Perché è per l’appunto questo che oggi la Lega può accingersi a fare forte del suo potenziale consenso: ripercorrendo le orme della Democrazia Cristiana del ’48, cercare di rifondare intorno alla propria forza un blocco paracentrista di governo: con Meloni come sua corrente interna-esterna di tono più radicale, con Forza Italia in versione simil-Partito Liberale e magari con Matteo Renzi sulla sinistra in funzione simil-saragattiana.
Oggi è difficile non ricordare che già una volta un cambio di regime partì a suo modo dall’Umbria: allorché nel 1922 i fascisti posero in un albergo di Perugia il comando della marcia su Roma. Che a quel che si è visto Matteo Salvini abbia scelto per il suo quartier generale almeno un albergo diverso è già un motivo di speranza.
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theturquoisehouse-blog · 7 years ago
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Breve storia del Culto di Bast
Bast, Bastet è un antica divinità femminile appartenente al pantheon egizio.
L'origine del suo culto è nel basso Egitto di cui per alcune dinastie ne è la protettrice, la diffusione accertata delle liturgie a lei dedicate, parte dalle VII dinastia con il regno di Pepi II, ma il culto di Bast affonda le sue radici  già dalla II dinastia e ancora prima in altre divinità feline più arcaiche e assai simili tra loro. Bastet è considerata un occhio di Ra già dai primi testi, quindi protettrice del grande dio padre di tutti gli dei, e sua figlia leonessa. Essendo associata al grande dio Ra il suo culto ha una forte matrice solare, di fuoco e di fertilità creativa legata a questo astro, e ovviamente di protezione. "La Signora della Vita" questo suo celebre e ricorrente, epiteto descrive il valore materno, di nutrimento ancestrale tipico di questo culto felino, che da leonessa a gatta nei millenni di evoluzione  rimane la sua matrice creativa  di vita e protettrice di essa.
Questo valore di protettrice è comune  a molte forme feline sacre dell’Egitto antico: come attestano i testi delle piramidi con la presenza di Mafdet, dea ghepardo dal temibile artiglio, protettrice del faraone e del suo fatale giudizio o come ancora il grande Miu, il Grande Gatto di Eliopoli, forma stessa di Ra contro il serpente Apopi. Nel celebre mito della Dea Lontana, in una versione, Hathor, occhio di Ra,  mandata a vendicare il dio sulla terra, troviamo che la dea diventa la possente Sekhmet, la leonessa furia energetica e incontenibile contro gli uomini ingrati, e infine secondo alcune versioni,  la leonessa si placa nella dolce Bast,  la gatta divina uscita dalle grandi acque vicino al delta del Nilo dove poi sorgerà il suo grande santuario di Per Bast, centro maggiore del suo culto. Per Bast, tradotto letteralmente la casa di Bast, per i greci Bubasti, era la capitale del culto, dove vi era il  suo tempio e templi di divinità a lei legate come suo figlio leone Mihos. Erdoto descrive il tempio tra le acque della città sul delta dedicata alla dea, dove le sacerdotesse e  i sacerdoti nel santuario celebravano i  riti del culto, ma anche aiutavano le fedeli con riti  di fertilità, purificazione e profumazione, connotazioni tipiche della dea felina. Lo storico greco descrive anche la celebre festa estatica alla dea gatta, piena di  gioia ed eccessi d'ebbrezza e libera sessualità, festa proibita ai bambini. Molteplici sono le feste a Bast nel calendario  egiziano, sia per la fertilità che come aspetti di protezione o legate ai miti.Gran parte dello splendore del culto di Bastet lo dobbiamo alla dinastia libica “ Bubastite”, detta anche la dinastia XXII legata alla città di Bubastis, che va storicamente dal 945 a.C.  al 715 a.C. .Grazie a questa dinastia democraticamente il culto della dea leonina assume definitivamente il suo valore felino pacifico di gatta domestica, di energia di rinascita, di ebbrezza e pace come nel mito della Dea lontana.
Bastet viene anche considerata sorella "gemella" di Heru, Horo per questo specialmente in fase ellenistica periodo tolemaico romano, viene associata al culto di Aset, Iset, Iside, il nome Ba en Aset viene proprio da questa fase in cui Bast, viene considerata il Ba, ovvero l’anima della grande dea maga,  sposa e sorella di Osiride.   Associata ai culti femminili di Hathor e Iside, Bast detiene il valore sacro della musica e della danza, reggente il sistro strumento comune alla dea di Dendera e inventato dalla dea Iside.  Nella fase ellenistica, il suo valore lunare diventa predominante e Bast viene associata ad Artemide-Diana. Il culto di  Bast è accertato in tutto l'Egitto e molteplici sono le città dove il suo culto veniva officiato, ma vi era un diffuso culto domestico della dea  gatta. Molti sono gli amuleti della dea, rivenuti in tantissimi corredi funebri o abitazioni, gatti ciondolo e simboli della dea realizzati in oro o pietre preziose. I gatti erano considerati il corpo di Bast sulla terra, ed era impensabile maltrattarli o ucciderli essendo divini, rischio la pena capitale. I gatti erano celebrati anche nella vita ultraterrena, venivano mummificati pieni d’onori e conservati nelle necropoli feline. In caso d’incendio la prima da salvare in una casa era il gatto.
Bastet in tutte le sue forme, immagini e periodi racconta la metafora e l’evoluzione della principio energetico femminile-sessuale- amoroso egizio, una teologia complessa ma ancestrale ed eterna, dal solare al lunare che è sopravissuta adattandosi sempre in un qualcosa di dolcissimo, potente, musicale, profumato, gioioso, imprevedibile e misterico come l’essenza stessa dei felini e della dea gatta.
Testo e ricerca di Sactuary of Bast
(fonti: Wikipedia- Dizionario delle Divinità dell’Antico egitto- Mario Tosi- I testi delle piramidi -Murry Hope)
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frontedelblog · 4 years ago
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Il radiologo Maurizio Borghetti: "Ora serve nuova prospettiva per affrontare il coronavirus"
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Contagi, polmoniti, decessi, tac: l'analisi del radiologo Maurizio Borghetti, in trincea a Crema contro il coronavirus   Maurizio Borghetti, medico radiologo in servizio presso l'ospedale Maggiore di Crema (da quelle parti il peggio è passato, ma ... è stata assai dura) è tornato a postare, via social, pensieri positivi in merito all'andamento dell'epidemia (col maledetto Covid-19 oggi meno aggressivo) e soprattutto a porre questioni, ai cosiddetti scienziati, che certamente andrebbero prese in considerazione per affrontare al meglio l'attesa e inevitabile Fase 3. Ecco i pensieri del Borghetti... I dati ufficiali confermano il continuo miglioramento della situazione (persistente calo dei ricoveri e dei casi in Rianimazione per assenza quasi completa di nuovi casi medio-gravi, comunque non curabili a casa). Analogamente i casi di polmoniti rilevate con Tac sono ovunque sporadici (da noi costantemente meno di 4-5) mai gravi, a volte nemmeno classificabili come nuovi in quanto la Tac è in grado di determinare che si tratta già di evoluzione migliorativa di un qualcosa iniziato settimane prima. I decessi. Non ne parlo quasi mai, anche per rispetto di chi purtroppo è scomparso e dei famigliari. Come ho già detto sarà l'ultimo dato a scendere definitivamente, anche perché (ma non solo) si tratta spesso di evoluzione infausta di malattia contratta settimane prima. Va anche detto che il numero dei decessi fornito è quello dei tamponi positivi. Se è vero, come è vero che complessivamente il numero dei deceduti sia molto superiore a quello della media, nello stesso periodo degli anni scorsi (quindi sicuramente a causa dalla pandemia) sarebbe particolarmente utile avere raffronti con l'andamento odierno. Ad esempio col numero dei deceduti Covid negativi. Sarebbe a mio modesto avviso utile anche la correlazione coi dati clinici e Tac (ad esempio quanti deceduti hanno polmonite accertata?). Questo... affinchè la gente possa ricevere notizie e dati che siano il più possibile corrispondenti alla realtà. Capisco che sia più difficile che andare a dire che ci saranno altre pandemie, anche nei prossimi anni (come ho letto in questi giorni) senza capire nemmeno cosa possa servire dirlo in questo momento né sapere in base a quali dati sicuri lo dicano. Veniamo alla questione contagiati. I tamponi dicono se c'è virus in quel momento. I test sierologici dicono/diranno se si è venuti a contatto col virus e sviluppato anticorpi anche in assenza di malattia. Ho letto pronostici differenti su esito di questi ultimi dei virologi, epidemiologi eccetera, variabili dal 10 al 20% di positivi. I territori con maggior numero di contagiati con tamponi positivi (tipo il nostro) si attestano sul 17-18 per 1000. Dunque, su 1000 abitanti, il reale numero di contagiati secondo i test sierologici sarebbe tra 100 e 200 per 1000 (tutti guariti o mai ammalati visto che il test è positivo). Da questo raffronto si capisce quanto sia elevata la quantità di contagiati asintomatici e al tempo stesso quanto sia (a mio parere, che non è il Verbo) poco significativo il dato dell'aumento di tamponi positivi che vediamo adesso ogni giorno sulle tabelle, legato solo all'aumento del numero dei tamponi fatti, in una popolazione testata per meno del 10% e con costante progressiva assenza di malattia significativa. Dai Burdèl che ghe la fèm!  Così postò sulla sua pagina Facebook il DocRock d'Italia Maurizio Borghetti. Ma perché l'interazione tra la medicina di territorio e il livello superiore è così poco attuata? Mistero, ricanterebbe Ruggeri. Stefano Mauri Read the full article
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cristianesimocattolico · 6 years ago
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«Maggio ’68», la rivoluzione del nulla
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di Giovanni Tortelli (maggio 2018)
Gli eventi della contestazione studentesca che dalle piazze di Parigi a quelle di mezza Europa dettero luogo al «Maggio ‘68» si configurarono come una vera e propria rivoluzione culturale, e come tale essi furono avvertiti. Della rivoluzione culturale il movimento del ’68 ebbe tutte le caratteristiche: la spontaneità, l’effetto sorpresa, l’iniziativa di base e la trasversalità delle rivendicazioni.
Le quali non furono politiche se non molto indirettamente. Furono bensì portatrici di un nuovo ordine deontologico e teleologico in sostituzione di un sistema nel quale il modo di pensare dell’individuo, l’organizzazione della famiglia e delle istituzioni sociali erano ancora impostati sui principi di una gerarchia e di un’autorità di diritto naturale, principi che vennero definitivamente, se non proprio del tutto improvvisamente, delegittimati.
Beninteso. Nessuna forza delegittimante – tantomeno la contestazione sessantottesca – avrebbe potuto aver fortuna contro archetipi di diritto naturale così impliciti nell’uomo e radicati nel suo stile di vita e nella sua fede come la famiglia, le istituzioni e l’intero ordine sociale inclusa la Chiesa, se non si fosse a suo tempo già proceduto contro di essi a colpi di giacobinismo prima e di modernismo poi.  
Oltre a ciò, anche la grande letteratura europea di inizio Novecento con Proust, Joyce, Musil e Kafka in testa aveva svolto egregiamente il suo compito di demolitrice dei pilastri della società, soprattutto nelle sue fondazioni della famiglia e dell’autorità paterna, rivalutando nello stesso tempo il ruolo della donna-moglie ma solo per farla diventare l’antagonista del marito-padre.
Non per nulla la rivolta giovanile del ’68 fu la rivolta dei figli contro i padri e, più in generale, contro chi impersonava un’autorità magisteriale, a maggior ragione contro l’autorità della Chiesa e dei valori che essa simboleggiava. Sicché non si può negare al movimento del ’68, che ereditava in pieno questa cultura, il carattere di fondo di rivolta contro il «giusto naturale», cioè contro quell’ordine di valori valido per tutti perché proveniente da Dio come lex aeterna della quale parla sant’Agostino e che san Tommaso pone al vertice del cosmo (Summa Th. Ia-IIae q. 93 a. 1 arg.3).
Chi ispirò «davvero» la contestazione del maggio ’68 colse l’importanza che il pensiero scolastico-tomista, e più in generale metafisico, rappresentava ancora nel modo d’essere dell’individuo e della società occidentale. Perciò ci si scagliò contro ogni principio, ogni arché, e si preferì pensare che le cose, gli uomini, fossero semplice «traccia», una traccia che cancellava ogni origine e consentiva solo un orizzonte terreno.
La filiazione diretta del ’68 va ascritta a quei circoli filosofici marxisti in cui si muovevano Sartre e i nouveaux philosophes di scuola francese, come M. Foucault, L. Althusser, J. Derrida; e ai «Professori» della Scuola di Francoforte, cioè Th. W. Adorno, M. Horkheimer, W. Benjamin, E. Fromm e soprattutto H. Marcuse. Circoli in cui si professava un marxismo d’élite, accademico e salottiero sempre attento a non contaminarsi coi movimenti e con le lotte operaie.
Gli slogan spesso pittoreschi con cui gli studenti sfidavano il sistema («Consumate di più, vivrete di meno»; «Diamo l’assalto al cielo»; «È proibito proibire»), richiamavano quasi sempre il pensiero originale dei maestri, soprattutto di Sartre e di Marcuse, assunti ben presto a veri capi carismatici del movimento.
Nonostante che il discorso sociologico dei «francofortesi» avesse un fortissimo impatto nel mondo studentesco per la sua portata anticapitalistica e di «via marxista autonoma» da sviluppare ed attuare all’interno dei paesi del capitalismo industriale, mi sembra più rilevante soffermarmi sui contorni di quel pensiero «neo-umanista» portato avanti in primo luogo da Sartre ed ulteriormente estremizzato dai suoi epigoni perché incise più profondamente, e direi irrimediabilmente, nel pensiero e quindi nella società che prese il via dal ’68 in poi.
L’evidente gracilità delle tesi neo-umaniste sartriane non riuscirebbe a spiegare l’enorme fortuna che esse ebbero non solo presso i giovani universitari del ’68 ma come svolta del costume sociale se non si tenesse conto che esse furono vissute dagli studenti di allora come una dottrina resa quasi mistica dall’impegno diretto dei maestri sulla scena politica. Sartre, ma poi anche Foucault, e Althusser, e Derrida, furono gli astuti inventori di quelle figure di philosophes engagés che sulle piazze e sulle barricate parigine portarono al successo le loro idee anche con la loro azione diretta.
La debolezza del nuovo pensiero – nonostante Sartre avesse dedicato al testo fondamentale della sua dottrina, L’essere e il nulla, quasi settecento pagine – si spiega da sola con qualche esempio. Il nuovo statuto sartriano prevedeva un uomo dalla ragione debole non più in grado di cogliere l’essenza di se stesso e delle cose, un uomo decapitato di ogni dimensione ultraterrena perché rivolto solo al «ciò che è» della materia, un uomo alieno a sé, agli altri e al mondo circostante. I termini di confronto coi quali ogni sistema di conoscenza, per quanto nuovo e originale, deve sempre fare i conti sono la coscienza di se stessi e degli altri, delle cose, del mondo.
Ora, è noto che per Sartre il mondo non ha alcuna giustificazione razionale, è così come è, è senza scopo, esiste perché esiste, è «nulla». Mentre la coscienza – che dovrebbe avere la consapevolezza di se stessa e offrire quella degli altri e del resto del mondo – non è in grado di far cogliere al soggetto conoscente la natura (l’essere) delle cose: la natura resta una cosa oscura, velata, approssimativa e che comunque sfugge alla ragione insieme alla cosa stessa e, soprattutto, insieme alla verità. Questo è il nulla.
A cosa si riduce allora la conoscenza dell’uomo per Sartre? Alla sola conoscenza del «ciò che è della materia»: se il mondo – dice Sartre – è il nulla, e la coscienza dell’uomo è «non-essere» perché non è in grado di auto percepirsi, di avvertirsi come coscienza, allora io posso conoscere «solo» le cose con cui interagisco, ma non posso conoscere né concepire «tutto», tantomeno realtà concettuali come Dio, l’anima, la creazione, divina perché ordinata.
Di fronte alla potenza nullificante della coscienza, Sartre non riconosce alcun valore né alla morale, né all’etica: dal momento che anch’io sono una cosa senza valore fra le altre cose senza valore del mondo, e quindi tutto è nulla, se anch’io voglio sfuggire alla mia nullità devo darmi da solo un significato, «progettarmi». Non ci sono punti d’appoggio. Ed è una progettualità anche nei confronti del mio simile: solo in quanto si sceglie «progettualmente» un altro individuo, si entra in contatto con lui: è la morte accertata di ogni dinamica affettiva e amorosa, è un’altra morte della natura dell’uomo.
In questa desolazione l’uomo può solo scegliere, anzi è condannato a scegliere per non essere solo una cosa e quindi per sentirsi libero, anche se tutto ciò gli costa un’angoscia che è riconosciuta dallo stesso Sartre.
Come si vede si tratta di un’antropologia fragile, anzi, amorale, negativa e mortifera, che lascia l’individuo padrone di se stesso nei suoi stessi confronti e nei confronti degli altri eliminando ogni responsabilità a tutto favore dell’azione, che può essere anche indiscriminata, come lo fu nei seguenti anni di piombo.
Tuttavia quando Sartre parlava di «libertà totale» o di «libertà di scegliere» e legava la piena libertà alla piena libertà di scelta fu preso come un oracolo dagli studenti in piazza; così anche Foucault quando parlava di «morte dell’uomo» tradizionale; e Lacan quando spostava l’uomo metafisico «dal luogo che la tradizione umanistica gli aveva assegnato»; e Derrida quando parlava di un «cambio dell’umanismo» in un’ottica di «dissoluzione delle tenebre della metafisica umanistica». Tutti furono presi ancor più sul serio quando interpretarono il ruolo dei philosophes engagéssi professarono ora leninisti, ora maoisti, ora trotzkisti, ora castristi. Furie devastatrici contro il vecchio sistema «borghese e confessionale».
Fu da qui, da questo non-essere della coscienza, da questa libertà-progettualità-conflittualità-irresponsabilità dell’uomo, principi pienamente accolti da quegli studenti di allora, che ci si incamminò sulla via della revisione dei principi della morale e della manipolazione dell’etica, per poi correre prima verso la legge sul divorzio e poi verso quella sull’aborto.
Purtroppo gli effetti del ’68 non sono ancora finiti, l’uomo è riuscito ad andare ancora oltre all’aborto e ha stabilito anche per vecchi e neonati dei livelli vitali sempre più alti per essere ammessi o eliminati dal diritto di vivere. Tempi bui nei quali la ragione è oscurata e l’uomo – «libero» come può esserlo chi ha rifiutato Dio – ha preferito affidare il proprio destino a oscuri protocolli scientifici.
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tumento-blog · 7 years ago
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Quali sono i sintomi?
Lampada ingrandimentoLampada scialiticaLa forma più frequente di granuloma dentale, quello semplice, può rimanere silente per molto tempo, a volte persiste anche per anni senza che il paziente accusi alcun sintomo. La lesione granulomatosa può propagarsi lentamente per continuità: aumentando di volume, il granuloma può giungere in prossimità della superficie ossea fino a infettare la zona e formare una fistola. Quando è sintomatico può provocare mal di denti, fastidio intenso, tormento e gonfiore gengivale. Il granuloma dentale può evolvere in cisti e formare fistole dolenti, se non curato. La sua presenza può essere accertata mediante un semplice esame radiografico.
Come si cura?
La terapia antibiotica per la cura del granuloma sarebbe inutile, dato che si tratta di un’infezione cronica (Lampada scialitica). Il granuloma dentale dev’essere adeguatamente curato, in quanto se scoppiasse, i batteri che lo popolano potrebbero espandersi per via ematica, creando setticemia. La devitalizzazione costituisce il trattamento prescelto per la cura del granuloma. Nel caso il granuloma si formi su un dente devitalizzato, si può procedere con un ritrattamento, anche se non sempre è possibile. In questi casi, l’unica possibilità per curare definitivamente il granuloma è l’apicectomia, cioè la rimozione chirurgica dell’apice radicolare del dente infetto. Se il granuloma continua a recidivare, il dente viene estratto (Lampada ingrandimento).
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commercialistadiroma-blog · 8 years ago
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Le note di variazione IVA nelle procedure concorsuali: l'ipotesi di concordato preventivo e gli adempimenti del curatore fallimentare
Le note di variazione IVA nelle procedure concorsuali: l’ipotesi di concordato preventivo e gli adempimenti del curatore fallimentare
In caso di procedure concorsuali la nota di variazione IVA può essere emessa solo quando è definitivamente accertata l’infruttuosità della procedura. In particolare, nel concordato preventivo, occorre fare riferimento non solo al decreto di omologazione del concordato che, ai sensi dell’art. 181 della legge fallimentare chiude il concordato, ma anche al momento in cui il debitore adempie gli…
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lamilanomagazine · 5 months ago
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Operazione "Trust": smantellata una associazione trasnazionale dedita a frodi informatiche e riciclaggio online di criptovaluta
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Operazione "Trust": smantellata una associazione trasnazionale dedita a frodi informatiche e riciclaggio online di criptovaluta Una lunga e complessa indagine, coordinata dalla Procura di Milano e condotta in Italia dagli operatori della Polizia di Stato del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica Lombardia sulla base della querela di due giovani imprenditori milanesi, ha fatto emergere l'esistenza di una rete criminale transnazionale (con basi in Italia, Francia e Romania) dedita a frodi informatiche e riciclaggio online di criptovaluta. Lavorando in strettissima sinergia con i colleghi portoghesi e avvalendosi del supporto degli specialisti di Europol, gli investigatori della Polizia Postale sono riusciti a ricostruire un network che ha mietuto vittime in tutta Europa. Lo schema utilizzato – denominato "Rip deal" – consiste in un complesso e raffinato raggiro tecnico-informatico che colpisce operazioni di scambio di valuta digitale (es. Bitcoin, Ethereum, Dogecoin, Stellar Lumen ecc.). Questo il modus operandi: fingendosi rappresentanti di un fondo di investimento internazionale, gli indagati proponevano, alle vittime, la stipula di accordi economici volti a finanziare le loro attività imprenditoriali in fase di start-up. Durante gli incontri "d'affari" – sempre organizzati presso ristoranti o hotel di lusso – le malcapitate persone offese venivano indotte ad effettuare movimentazioni di denaro in criptovaluta attraverso wallet fisici (supporti di memoria simili a chiavette USB destinati a custodire la moneta digitale) o app per dispositivi mobili. Prima, però, gli indagati si accertavano che le vittime fossero in possesso di un fondo da utilizzare a garanzia dell'operazione: moneta anch'essa "virtuale" ma con un controvalore assolutamente "reale" e spesso ingente. Con sofisticate attività tecnico-informatiche, veniva sottratto il controllo dei portafogli elettronici alle vittime, che, solo al termine dell'incontro, si rendevano conto che i loro wallet erano stati irrimediabilmente svuotati. Le complesse indagini internazionali – durate oltre un anno e condotte nelle pieghe più inaccessibili della rete – hanno consentito di ricostruire i singoli ruoli dei numerosi appartenenti all'associazione: quelli che adescavano e incontravano le vittime, originari dei Balcani e per lo più residenti in Francia, quelli che si sono occupati di riciclare la criptovaluta – il "giro" è stato ricostruito grazie all'attività di analisi e tracciamento effettuata dalla Postale col supporto di Europol – sono in prevalenza asiatici, ma stabilmente dimoranti in Italia. Le vittime sono austriache, portoghesi, rumene, spagnole, svizzere e italiane. Nel corso dell'operazione internazionale di polizia giudiziaria sono stati eseguiti un arresto e 12 perquisizioni domiciliari e informatiche, il sequestro di numerosi dispositivi elettronici e di centinaia di migliaia di euro in criptovaluta. Le attività in Italia hanno interessato le città di Milano, Monza, Lodi, Roma, Torino, Cagliari e Nuoro, con la partecipazione, oltre che degli operatori della Polizia Postale dei Centri Operativi territorialmente competenti, anche di Ufficiali di Europol e della Polícia Judiciária portoghese. Si evidenzia che il procedimento penale verte ancora nella fase delle indagini preliminari e che la responsabilità degli indagati sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna. La diffusione del presente comunicato stampa è stata autorizzata dalla Procura di Milano in ottemperanza alle disposizioni del Decreto Legislativo n. 188/2021, ritenendo sussistente l'interesse pubblico all'informazione, con particolare riferimento al contrasto dei traffici illeciti, nonché di ogni altra forma di criminalità economico-finanziaria.    ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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lavoripubblici · 6 months ago
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❌ Partecipazione alle gare e gravi irregolarità fiscali: il no dell'Adunanza Plenaria
☝ Il mancato possesso continuativo dei requisiti di regolarità fiscale e contributiva integra causa di esclusione
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paoloxl · 8 years ago
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Valerio Verbano (Roma, 25 febbraio 1961 – Roma, 22 febbraio 1980) è stato uno studente italiano, militante nel Collettivo autonomo Valmelaina del Liceo Scientifico Archimede, sezione D, situato nel quartiere romano di Nuovo Salario. Valerio Verbano inizia il suo impegno politico nel 1975 nel proprio liceo e la sua militanza è attiva, non risparmiandosi anche a rischio della sua incolumità fisica. Valerio pratica sport e da bambino inizia a frequentare gli impianti sportivi in cui pratica soprattutto le arti marziali tra cui il Jūdō e il karate. Come tutti i ragazzi divide la sua passione politica con altri interessi: la musica con i Beatles i Pink Floyd, e la AS Roma, sua squadra del cuore. Un altro dei suoi interessi è la fotografia, ed è proprio attraverso i suoi scatti che egli inizia a documentare gli avvenimenti politici dell'epoca e a redigere una personale inchiesta sui movimenti di estrema destra nella capitale. Il 22 febbraio del 1980, alle 13,00, tre giovani armati e coperti da un passamontagna entrano in casa Verbano, al quarto piano di via Montebianco 114 nel quartiere Monte Sacro, dichiarando ai genitori del giovane di essere suoi amici; armati di pistole con silenziatore, dopo essere entrati immobilizzano i genitori nella loro camera ed attendono Valerio dicendo di voler parlare con lui. Valerio non è ancora tornato da scuola; alle 13,30 apre la porta di casa ed è subito assalito dai tre. Ne segue una colluttazione durante la quale Verbano riesce anche a disarmare uno dei tre assalitori; il ragazzo tenta di fuggire dalla finestra dell' appartamento ma è raggiunto da un colpo di pistola alla schiena che gli perfora l' intestino. Il giorno stesso dell’omicidio, alle 20, arriva la prima rivendicazione siglata da una formazione di sinistra Gruppo Proletario Organizzato Armato; verso le 21 ne arriva una seconda a firma dei Nuclei Armati Rivoluzionari, avanguardia di fuoco NAR. Viene poi recapitato un volantino, verso le 12 del giorno dopo, sempre a nome NAR (comandi Thor, Balder e Tir), in cui non si parla chiaramente dell'omicidio ma in modo allusivo si fa riferimento al "martello di Thor che aveva colpito a Monte Sacro". A Padova, dopo dieci giorni, un ulteriore volantino ancora a firma NAR smentisce il coinvolgimento del gruppo terroristico nel delitto Verbano. Gli inquirenti escludono la veridicità dell'ultimo volantino e confermano come rivendicazione più probabile la prima, telefonica, fatta dai NAR. Nella telefonata si fa riferimento al calibro 38 della pistola usata per l'assassinio, calibro effettivamente usato per l'agguato e ribadito in seguito dal bollettino ufficiale dell'autopsia del medico legale. Valerio Verbano, seguendo una consuetudine diffusa nella sinistra extraparlamentare, aveva condotto indagini personali e redatto un fascicolo, poi detto Dossier NAR, nel quale aveva raccolto molte informazioni e documentazione fotografica sull'estremismo di destra romano (NAR, Terza Posizione ed ambienti affini), con molti nomi, foto, luoghi di riunione, amicizie politiche e presunti legami con gli apparati statali. Il 20 aprile del 1979 Valerio Verbano viene arrestato con l'accusa di fabbricazione di materiale incendiario: la perquisizione della sua casa porta al sequestro, oltre che di un'arma da fuoco, anche del materiale d'inchiesta, come poi viene indicato anche nel verbale. Sempre nell'aprile del 1979, i documenti che erano stati sequestrati dalla polizia scompaiono dagli archivi; la scomparsa viene poi denunciata anche dagli avvocati della famiglia di Valerio il 26 febbraio 1980, che ne conoscevano il contenuto e l'elenco del materiale. Valerio viene condannato il 22 dicembre 1979. Il 22 febbraio 1980 Valerio Verbano muore assassinato per mano degli stessi terroristi di cui aveva seguito con attenzione le gesta e le collusioni con la criminalità organizzata romana, tra cui anche la Banda della Magliana. La sparizione dei fascicoli redatti da Valerio viene definitivamente accertata quando, nell'ottobre del 1980, i genitori chiedono il dissequestro dei materiali, tra i quali manca appunto quello che viene definito "dossier NAR". Dell'esistenza di questo "dossier" ne era a conoscenza, anche un giudice che indagava sull'eversione nera, Mario Amato. La documentazione raccolta da Valerio, che era sparita prima della sua morte dall'ufficio corpi di reato, sarebbe ricomparsa tra le mani del Giudice Mario Amato che muore per mano dei NAR il 23 giugno 1980. poesia per Valerio Alcuni pentiti dell'estrema destra rilasciano dichiarazioni in merito all'omicidio Verbano. Nel 1981 Laura Lauricella, compagna di Egidio Giuliani, personaggio di spicco della destra romana con numerosi agganci anche negli ambienti di sinistra, nell’ambito dell'inchiesta sulla strage di Bologna, racconta di un silenziatore che Giuliani avrebbe dato all’assassino di Verbano. Lo scambio sarebbe avvenuto al poligono di Tor di Quinto a Roma, Giuliani avrebbe costruito quel silenziatore e lo avrebbe dato a Roberto Nistri, membro di Terza Posizione. Nel 1982 Walter Sordi, ex Terza Posizione ed ex NAR, subito pentitosi dopo l'arresto, fa nuove rivelazioni sul delitto Verbano riportando le confidenze di un altro esponente dei NAR, Pasquale Belsito: "fu Belsito a dirmi che a suo avviso gli autori dell’omicidio Verbano erano da identificarsi nei fratelli Claudio e Stefano Bracci e in Massimo Carminati". Angelo Izzo, autore nel 1975 del Massacro del Circeo e nel 2005 del duplice omicidio di Maria Carmela Linciano (49 anni) e Valentina Maiorano (14 anni), noto pentito che rilascia dichiarazioni su quasi tutti i fatti criminosi dell'estremismo di destra tra la metà degli anni '70 e i primi anni '80, riporta le confidenze di Luigi Ciavardini: "Luigi Ciavardini mi disse che l’omicidio era da far risalire a militanti di Terza Posizione, mi disse che il mandante era sicuramente Nanni De Angelis. Per quanto riguarda gli esecutori mi disse che sicuramente si trattava di componenti del gruppo capeggiati da Fabrizio Zani; solo un pasticcione come Zani poteva perdere la pistola durante la colluttazione con Verbano". Tutte le precedenti dichiarazioni non trovano riscontri oggettivi e gli indiziati vengono tutti assolti, l'omicidio risulta quindi impunito. - it:wikipedia
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lamilanomagazine · 6 months ago
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Udine, controlli dei Carabinieri: commettono alcuni furti e aggrediscono degli agenti. Arrestati 5 giovani
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Udine, controlli dei Carabinieri: commettono alcuni furti e aggrediscono degli agenti. Arrestati 5 giovani. Nella giornata di sabato e domenica, i carabinieri della Compagnia di Udine hanno eseguito servizi di controllo straordinario del territorio nel centro cittadino e nei luoghi di maggiore aggregazione, con l'impiego di pattuglie dell'Aliquota Radiomobile e delle Stazioni, nonchè di assetti specializzati. Nel corso delle attività, nella serata di sabato, in Borgo Stazione, i militari hanno tratto in arresto tre ragazzi stranieri, un 19enne un 25enne e un 35enne, ritenuti responsabili di rapina e resistenza a Pubblico Ufficiale in concorso tra loro; gli ultimi due sono stati deferiti in stato di libertà anche per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. I tre si sarebbero resi responsabili dapprima di una rapina in Via Leopardi, per la somma di 20€, nei confronti di un coetaneo: le ricerche effettuate in zona da una pattuglia della Radiomobile avevano permesso agli operanti di rintracciarli quasi subito e, a seguito di una colluttazione, di bloccarne uno. Dopo pochi minuti gli altri due in fuga sono stati trovati da una pattuglia dell'Aliquota di Primo Intervento in Via Roma, dove, nel frattempo, avevano asportato illecitamente un monopattino elettrico e commesso una rapina impropria ai danni di un esercizio pubblico di Via Marsala. La successiva perquisizione ha permesso anche di rinvenire materiale oggetto di altri furti, per i quali sono in corso i controlli per risalire ai proprietari, 3,6 gr di hashish e 122 compresse di vari medicinali psicotropi illecitamente detenute. Al termine degli accertamenti, la Procura della Repubblica di Udine, informata dagli operanti degli arresti in flagranza, ha disposto i domiciliari per il 19enne, mentre la detenzione in carcere per gli altri due. Nella mattina di domenica, invece, i carabinieri hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto, per furto aggravato in concorso, un italiano 36enne e uno straniero 21enne. I due, individuati e bloccati in via Latisana di Pasian di Prato all'interno di un casolare abbandonato, sono ritenuti responsabili del furto in concorso perpetrato nella notte precedente in un esercizio pubblico di via del Partidor, presso il quale avevano asportato la somma contante di 1.365€, nonché del furto commesso il 25 maggio all'interno di un altro locale in Via Marsala. All'esito della perquisizione, durante la quale il 36enne avrebbe opposto anche resistenza a Pubblico Ufficiale, sono stati rinvenuti attrezzi da scasso, l'intera refurtiva del primo furto e parte della refurtiva del secondo. Anche in questo caso la Procura della Repubblica di Udine, informata dagli operanti dell'applicazione del fermo, ha disposto di condurre presso la locale Casa Circondariale i due uomini.   Si rappresenta che le misure venivano adottate d'iniziativa da parte del citato Reparto procedente e che, per il principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza della persona sottoposta ad indagini in relazione alle vicende sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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lamilanomagazine · 6 months ago
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Milano, materiale pedopornografico con minacce: la Polizia di Stato arresta 24enne
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Milano, materiale pedopornografico con minacce: la Polizia di Stato arresta 24enne La Polizia di Stato di Milano, coordinata dalla Procura della Repubblica di Milano, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa nei confronti di un uomo di 24 anni ritenuto responsabile di produzione e diffusione di materiale pedopornografico. I poliziotti del Commissariato Rho Pero, lo scorso dicembre 2023, avevano arrestato il 24enne perché “consapevolmente si è procurato e ha detenuto materiale pornografico, realizzato utilizzando minori degli anni diciotto” e, in quell’occasione, gli erano stati concessi gli arresti domiciliari. Gli agenti avevano eseguito il decreto di perquisizione locale e personale e di ispezione di materiale informatico emesso nell’ambito del procedimento penale instaurato a seguito delle denunce formalizzate dalle mamme di due ragazze minorenni le quali, in alcune chat su Instagram, erano state costrette a produrre video nell’atto di masturbarsi: se non l’avessero fatto, veniva prima fatta minaccia di violenze nei confronti dei loro familiari e, poi, di invio di quelle immagini a loro conoscenti. L’indagato si era presentato alle ragazzine sotto falso nome, MIRKO AGRIDI di 14 anni, e anche, come rilevato dalle indagini, con un profilo Instagram associato a un’identità femminile (REBECCA MONTI) indicata come cugina del ragazzo virtuale e che le vittime ritenevano una loro coetanea. L’analisi da parte degli agenti del Commissariato Rho Pero degli apparati informatici sequestrati a dicembre all’indagato, sui quali è stata rinvenuta un’ingente quantità di video e foto ritraenti minori in atteggiamenti sessualmente espliciti, ha portato a identificare oltre 50 minori vittime di adescamento per i quali sono tuttora in corso accertamenti. L’attività investigativa ha, inoltre, permesso di individuare ulteriori account che sarebbero stati utilizzati dal 24enne per adescare le vittime: @sanzmirco0 @younnico08 @niconicogx @nicemotm @giovanenicee @rebeccamonti_08 @Io_esco_giovane @parislazone0 @nicorealllx @semprerebe Il procedimento si trova ancora nella fase delle indagini preliminari e la responsabilità degli indagati sarà definitivamente accertata solo con sentenza irrevocabile di condanna. Qualora altri ragazzi abbiano subito minacce analoghe da questi finti profili, possono contattare il Commissariato Rho Pero al numero di telefono 029390551.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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