#cronaca di Pozzolo
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pier-carlo-universe · 20 days ago
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Incidente a Pozzolo Formigaro: utilitaria tampona un furgone in manovra. Carabinieri al lavoro per ricostruire la dinamica dell’impatto
Pozzolo Formigaro, pochi minuti fa, si è verificato un incidente stradale lungo via 26 aprile. Una utilitaria ha tamponato un furgone che stava effettuando una manovra.,
Pozzolo Formigaro, pochi minuti fa, si è verificato un incidente stradale lungo via 26 aprile. Una utilitaria ha tamponato un furgone che stava effettuando una manovra. A seguito dell’impatto, il conducente dell’automobile è stato trasportato in ambulanza presso l’ospedale di Novi Ligure per accertamenti. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri, che stanno lavorando per ricostruire la dinamica e…
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lamilanomagazine · 6 months ago
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Caso Pozzolo, la Procura di Biella chiede il rinvio a giudizio
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Caso Pozzolo, la Procura di Biella chiede il rinvio a giudizio. La procura di Biella ha chiesto il rinvio a giudizio nei confronti del deputato di FdI Emanuele Pozzolo, unico indagato nell''inchiesta per lo sparo di Capodanno a Rosazza (Biella), in cui era rimasto ferito Luca Campana, 31anni, genero di Pablito Morello, allora caposcorta del sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro (FdI), anche lui presente alla serata. Oltre alle lesioni personali colpose patite da Campana, Pozzolo deve rispondere anche di altri reati: “accensioni ed esplosioni pericolose”, “omessa custodia di armi” e “porto illegale in luogo pubblico”. L'arma, modello revolver Mini Dlx, calibro 22 long rifle, secondo gli inquirenti, era detenuta esclusivamente in regime di “licenza da collezione”. Ora si attende che venga fissata la data dell'udienza preliminare. Interrogato dai carabinieri, Pozzolo aveva negato di aver sparato, versione poi sempre ribadita dal parlamentare. Le testimonianze raccolte in questi mesi, però, sono tutte contro di lui. Ad accusarlo di avere avuto in mano la pistola al momento dello sparo, in modo diretto o indiretto erano stati, tra gli altri, Campana, lo stesso Morello e Davide Eugenio Zappalà, assessore comunale a Biella. Emanuele Pozzolo era poi risultato positivo al test dello stub, per la ricerca di tracce di polvere da sparo, uno degli accertamenti tecnici disposti insieme a quello balistico.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Caso Pozzolo, Fdi verso la sospensione: 'Indifendibile'
La cronaca spinge contro il deputato di FdI Emanuele Pozzolo. Nei confronti del parlamentare, un provvedimento del partito è quindi atteso a breve. A comunicarlo potrebbe essere la stessa presidente del consiglio Giorgia Meloni, in conferenza stampa. Le testimonianze raccolte dagli investigatori sullo sparo esploso dalla pistola di Pozzolo durante un cenone di Capodanno a Biella, ospite anche il…
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giancarlonicoli · 6 years ago
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9 MAG 2019 17:21
LA LOMBARDIA SI È FERMATA A CAIANIELLO - LA RETE DEL ''MANOVRATORE'' CHE PILOTAVA INCARICHI E DIRIGENTI E SUSSURRAVA A FONTANA CHI METTERE IN GIUNTA. GIOACCHINO CAIANIELLO, EX DIRIGENTE VARESINO DI FORZA ITALIA, PER I PM USAVA ''METODI APERTAMENTE RICATTATORI PER OTTENERE OBBEDIENZA: CONOSCE MOLTI "SCHELETRI NELL'ARMADIO" DEI SUOI OPPOSITORI, E NON SI FA SCRUPOLO NEL RIEVOCARE GLI EPISODI POTENZIALMENTE COMPROMETTENTI PER OTTENERE CIÒ CHE VUOLE''
1 - LA RETE DI CAIANIELLO, IL MANOVRATORE «COSÌ PILOTAVA INCARICHI E DIRIGENTI»
Luigi Ferrarella per il “Corriere della sera”
Chi ha voce in capitolo nel mettere questo o quell' assessore in questo o quel posto quando si decide la composizione della giunta della Regione Lombardia? Uno immaginerebbe soprattutto il presidente. Ma a sentire come parlava Gioacchino Caianiello - che in teoria sarebbe soltanto un (pur fortissimo in termini di voti locali) ex dirigente varesino di Forza Italia, peraltro gravato a fine 2017 da una condanna definitiva per concussione a 3 anni e 125.000 euro -, era uno come lui a sussurrare a Fontana alcune scelte.
«Non mettere Cattaneo all' assessore all' Urba... alle Infrastrutture...», racconta il 31 marzo a un interlocutore di aver asseritamente detto al governatore: «Infatti l' altro giorno lui (Fontana, ndr ), quando mi ha risposto agli auguri che gli avevo mandato via WhatsApp, il giorno dopo, poi mi scrive e dice "ho seguito il tuo consiglio!"».
Questa di Caianiello è una millanteria da gradasso? No, rilevano gli inquirenti, e non soltanto perché Fontana in un' altra occasione - proprio discutendo con Caianiello di come trovare un incarico al proprio socio di studio legale Luca Marsico dopo la sua mancata rielezione a consigliere regionale - esprime la propria stima verso Caianiello dicendogli «hai visto che i tuoi... i tuoi consigli li ho seguiti quasi tutti».
Per i pm, che Caianiello non millantasse il proprio intervento sulla questione Cattaneo è «provato da una conversazione tra Caianiello e Fontana» del 24 marzo 2018, il cui contenuto viene così sintetizzato dagli inquirenti nel brogliaccio dell' intercettazione: «Conversano in merito alle nomine della giunta regionale, ed in particolare Caianiello sconsiglia a Fontana di nominare Cattaneo assessore ai Trasporti perché già in passato ha creato problemi a Ferrovie Nord-Trenord e ciò sarebbe sconveniente, quindi gli dice che secondo lui potrebbe essere collocato altrove».
Per la cronaca, alla fine Raffaele Cattaneo verrà davvero nominato non alle Infrastrutture ma ad un altro assessorato nella giunta Fontana, l' Ambiente: di per sé non certo una circostanza illecita, né necessariamente determinata dal suggerimento di Caianiello. Ma per i magistrati questo è uno dei tanti segnali di quanto egli avesse nella politica lombarda una influenza incomparabilmente superiore al suo formalmente inesistente ruolo pubblico.
A dispetto del quale, per i pm, sarebbe dunque «riduttivo attribuirgli il ruolo di mero "facilitatore", essendo egli risultato» invece «il vero e unico manovratore di ampi e rilevantissimi settori di amministrazione pubblica nell' intera provincia di Varese e, in misura meno pervasiva, in Regione Lombardia». Cioè, in termini giuridici, un «amministratore pubblico di fatto», la stessa veste che mesi fa la Procura di Roma attribuì ad esempio al manager Luca Lanzalone nell' indagine sul progettato nuovo stadio capitolino a Tor di Valle.
Le intercettazioni colgono ad esempio Caianiello mentre «interviene costantemente e prepotentemente nella programmazione e nella successiva attuazione di tutte le più importanti scelte gestionali di aziende pubbliche alle quali è formalmente estraneo» come Accam spa (rifiuti di Busto Arsizio e Legnano), Alfa srl e Prealpi Servizi srl (servizi idrici di Varese), in particolare «nella scelta dei soggetti ai quali affidare le nomine dirigenziali o incarichi o consulenze», a condizione che poi retrocedano la «decima», cioè il 10% del valore.
All' influenza di Caianiello non sarebbero estranei, secondo i magistrati, anche «metodi apertamente ricattatori per ottenere obbedienza: la sua pluriennale esperienza nel mondo politico gli consente di essere a conoscenza di molti "scheletri nell' armadio" dei suoi oppositori, e Caianiello non si fa scrupolo nel rievocare gli episodi potenzialmente compromettenti per ottenere ciò che vuole» (come nelle «allusioni fatte» su un sindaco o su manager di una municipalizzata).
La giudice Mascarino coglie ad esempio un passaggio della deposizione della teste Orietta Liccati, già assessore all' Urbanistica di Gallarate, coinvolta nel 2017 nell' inchiesta nella quale il suo compagno ex sindaco di Lonate Pozzolo, Danilo Rivolta, fu arrestato e poi patteggiò 4 anni: deposizione - riassumono i pm - «a proposito del tentativo di Caianiello di imporre al detenuto Rivolta il "proprio" legale "di fiducia", avvocato Besani, in modo da concordare le dichiarazioni da rendere all' autorità giudiziaria e da essere informato su eventuali chiamate di correità».
Su questo tentativo di Caianiello di far prendere a Rivolta l' avvocato storico di Caianiello (Besani, arrestato martedì in altra vicenda per l' ipotesi di concorso in corruzione), i pm chiedono alla Liccati: «Le risulta la circostanza che Lara Comi ha suggerito a Rivolta di cambiare il legale di fiducia e di scegliere l' avvocato Besani?», e la teste risponde «sì». L' europarlamentare di Forza Italia, interpellata ieri sera dal Corriere , risponde «no, grazie, su queste cose non ho niente da dire, vado avanti a fare la campagna elettorale» .
2 - L'IMPRENDITORE CHE INFILTRAVA I CLAN NEI CANTIERI
Luigi Ferrarella per il “Corriere della sera”
C'è anche un incrocio tra le indagini di Milano e Catanzaro nel filone che illumina i rapporti tra l' imprenditore delle bonifiche ambientali Daniele D' Alfonso (quello che finanziava i politici lombardi) e il clan di 'ndrangheta Molluso tra Buccinasco e Corsico nell' hinterland milanese.
In zona Bisceglie a Milano «le società Acadis spa e Ambiethesis spa hanno affidato i lavori di bonifica e movimento terra del cantiere Calchi-Taeggi» (una zona da bonificare) «alla Ecol-Service s.r.l. di D' Alfonso, il quale, come concordato, si avvale poi della ditta M.G. Lavori Stradali srl della famiglia Molluso per le operazioni di movimento terra, impiegando anche personale appositamente selezionato da Giosefatto Molluso (9 anni e 3 mesi definitivi per associazione mafiosa nel processo Infinito) e assunto dalla Ecol service».
D' Alfonso lo fa perché ritiene in questo modo di poter scoraggiare eventuali tentativi di infiltrazione di altri soggetti calabresi, dimoranti nell' area del cantiere «Calchi Taeggi», nei lavori di movimenti terra. L' imprenditore, rilevano i pm, «è consapevole che la partecipazione ai lavori dei Molluso costituisce una garanzia da eventuali danneggiamenti sui mezzi in cantiere, azioni intimidatorie o estorsive ad opera di organizzazioni criminali locali che premono per inserirsi nei lavori affidati alla società».
Ma l' aspetto istruttivo - emergente da intercettazioni trasmesse dalla Procura di Catanzaro - è che anche altre aziende più grandi di quella di D' Alfonso, e per nulla coinvolte nelle corruzioni al centro dell' indagine milanese, non solo cercano «protezione» presso i clan di 'ndrangheta, ma si fanno consigliare dalla casa madre calabrese la «famiglia» dalla quale farsi «proteggere».
È il caso di un manager di un grossa ditta del Centro Italia, aggiudicataria con un consorzio di un appalto della società Metropolitana milanese spa per lavori di fognatura e acquedotto: «Di notevole utilità sono le conversazioni ambientali captate, attraverso l' inoculazione di un virus» intercettativo, nelle quale la famiglia Molluso viene indicata da 'ndranghetisti di Isola Capo Rizzuto come il referente giusto, e a ruota «offre ampie rassicurazioni in merito al controllo del territorio e alla conseguente "sicurezza" del cantiere anche tramite il servizio di "guardiania"» per il quale vengono anche assunti manovali indicati dal clan.
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paoloxl · 7 years ago
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Il 5 aprile del 2014 migliaia di cittadini manifestarono per l’ennesima volta ad Arquata contro la costruzione del Terzo Valico. Raggiunto il cantiere di Radimero iniziarono ad abbattere le recinzioni e contro di loro si scagliò la reazione delle forze dell’ordine. Cariche e lacrimogeni per difendere un’opera pubblica avversata dalla stragrande maggioranza della popolazione, diversi feriti fra cui un pensionato colpito alla testa. Chi volesse riviversi quella giornata lo può fare leggendosi l’articolo che scrivemmo a caldo allora, oppure può leggere la lettera che ricevemmo pochi giorni dopo da un cittadino arquatese o può guardarsi il video del momento più concitato della manifestazione. Fu una delle tante giornate di resistenza alla costruzione del Terzo Valico e per quanto ci riguarda fu chiaro anche l’evolversi dei fatti che ricostruimmo con dovizia di particolari nei giorni seguenti. A distanza di quasi quattro anni dai fatti 50 no tav di età compresa fra i 27 e i 73 anni (l’ennesima dimostrazione del carattere popolare del movimento), si sono visti recapitare la comunicazione di conclusione indagini. A vario titolo vengono contestati i reati di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni a pubblico ufficiale, danneggiamento e travisamento. In 17 vengono rinviati a giudizio anche per i fatti di Pozzolo Formigaro della settimana successiva ed uno anche per manifestazione non autorizzata. Il Pubblico Ministero che ha chiesto il rinvio a giudizio è il Sostituto Procuratore Andrea Padalino recentemente trasferito alla Procura di Alessandria dalla Procura di Torino. Impossibile non soffermarsi sul personaggio. Il “buon” Padalino è balzato agli onori della cronaca per essere stato uno dei più acerrimi nemici del Movimento No Tav della Valsusa. Fu uno dei PM che confezionò l’accusa di terrorismo per alcuni No Tav, poi miseramente caduta nelle aule dei tribunali. Si occupò del maxi processo riguardante lo sgombero della Maddalena e la seguente storica manifestazione del 3 luglio. Firmò decine di misure cautelari che molto spesso gli stessi giudici fecero cadere considerandole esagerate. Per usare un eufemismo siamo davanti ad una persona che ha fatto della lotta ai No Tav una ragione d’essere. Chissà la gioia che deve aver provato dopo il trasferimento ad Alessandria ad aver avuto nuovamente fra le mani la possibilità di rinviare a processo cinquanta “cugini” degli acerrimi nemici valsusini. Ce lo immaginiamo al lavoro con foga. Anche troppa, ci permettiamo di aggiungere, perché dalla sola lettura dei nominativi delle persone rinviate a giudizio, possiamo garantire che il suo lavoro è ben lungi dal poter essere definito scientifico. Una persona che quel giorno non era proprio fisicamente alla manifestazione è stata rinviata a giudizio per resistenza, lesioni e danneggiamento. Con ogni probabilità ha fatto tutto solo col pensiero. Ci sono persone accusate di danneggiamento che non si sono neppure avvicinate alle recinzioni ed altre accusate di resistenza e lesioni che erano a decine di metri dalle forze dell’ordine. Siamo certi che i nostri bravi avvocati non avranno difficoltà a dimostrarlo. Massima solidarietà a tutti i rinviati a giudizio. In ogni caso nessun rimorso! Da Notavterzovalico.info
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gabrieleerre · 7 years ago
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Teta di rubare in un'appartamento a Pozzolo, nei guai un rumeno - Oggi Cronaca
Teta di rubare in un’appartamento a Pozzolo, nei guai un rumeno – Oggi Cronaca
http://www.oggicronaca.it/2017/06/teta-rubare-unappartamento-pozzolo-nei-guai-un-rumeno/
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Due studentesse dell'Amaldi tra i vincitori del concorso nazionale di Venticano
Due studentesse del Liceo Scientifico “Amaldi” di Novi, Matilde Elisa Civini, residente a Pozzolo, della classe 2^G e Giulia Fevola, di Arquata, della classe 2^M, entrambe nell’indirizzo Scienze Umane, sono vincitrici di una borsa di studio nel concorso nazionale indetto dalla Fondazione “Rachelina Ambrosini” di Venticano,provincia di Avellino. La premiazione avrà luogo il 13 maggio a Venticano. Il concorso, intitolato “Giornate della Solidarietà e della Mondialità -2017” è giunto alla sedicesima edizione ed era rivolto alle scuola italiane di ogni ordine e grado. I lavori pervenuti, assai numerosi, sono stati vagliati da una apposita giuria composta da personalità della cultura, del volontariato e della scuola. Quest’anno il tema proposto dagli organizzatori riguardava la responsabilità dei giovani in un Paese che invecchia e fra i primi al mondo con persone che hanno più di 65 anni di età. Il tema si intitolava: “Stimolare il senso di responsabilità dei giovani studenti verso la costruttiva relazione con le persone anziane, valorizzando attraverso le loro storie, le tradizioni del proprio territorio, per favorire il senso di appartenenza alla comunità, la valorizzazione delle reciprocità e della complementarità ed il futuro dell’intera umanità.”   I ragazzi hanno parlato del loro legame con i nonni , hanno visitato la Residenza per Anziani "Amedeo"di Novi Ligure  intervistando gli ospiti e il personale. Dopo queste esperienze particolarmente significative, i docenti di Scienze Umane  e Lingua e Letteratura italiana delle classi  seconde del Corso  hanno proposto una trattazione trasversale dell'argomento in classe , che si è conclusa con la produzione degli elaborati inviati al concorso.   Referente per il Liceo Amaldi del concorso l’insegnante Fernanda Demaestri.   Per la cronaca è il secondo anno che l’indirizzo Scienze Umane del Liceo Amaldi è fra i vincitori di questo concorso, l’altra volta, sempre con la docente Demaestri, fu nel dicembre del 2015. http://dlvr.it/Nhdkrt
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lamilanomagazine · 9 months ago
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Milano. Sequestro propedeutico alla confisca di prevenzione di 96 immobili, 2 autovetture e altri valori mobili per un valore totale di oltre 9 milioni di euro
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Milano. Sequestro propedeutico alla confisca di prevenzione di 96 immobili, 2 autovetture e altri valori mobili per un valore totale di oltre 9 milioni di euro. Nella prime ore del 3 aprile i Carabinieri della Sezione di P.G. della Procura della Repubblica di Milano hanno proceduto al sequestro propedeutico alla confisca di prevenzione di 96 immobili ubicati nei comuni di Legnano, Parabiago, Busto Arsizio, Lonate Pozzolo, Castellaneta, San Giorgio su Legnano, San Giuliano Milanese, Pero, Turate, Oggiono, Cassano Magnago, di due autovetture e di altri valori mobili per un valore complessivo di oltre 9.500.000 euro, in esecuzione al provvedimento emesso dal Tribunale di Milano nei confronti di Ponzoni Maurizio, imprenditore 58enne, con precedenti, al quale, contestualmente ai sequestri, è stato notificato l'avvio del procedimento per l'irrogazione della sorveglianza speciale di P.S. per la durata di 4 anni. Ponzoni Maurizio, già in passato colpito da analogo provvedimento di prevenzione che aveva sancito una pericolosità sociale la cui intensità era fondata, tra i vari illeciti commessi, anche dall'aver ricoperto un ruolo apicale in un'associazione per delinquere composta da 33 persone e dall'aver intrattenuto rapporti con soggetti condannati per associazione per delinquere di stampo 'ndranghetistico, è gravato da condanne passate in giudicato per associazione per delinquere, bancarotta fraudolenta ed altri reati economici che gli hanno consentito l'accumulazione di un ingente patrimonio immobiliare ora attinto dal sequestro di prevenzione. Gli accertamenti che la Procura della Repubblica ha svolto, attraverso i Carabinieri della squadra misura di prevenzione, sul conto del Ponzoni e dei suoi congiunti - condotti anche attraverso la revisione sistematica dei passati procedimenti penali che sin dal 2007 hanno visto coinvolto il Ponzoni - hanno infatti permesso di delineare sul conto dello stesso un quadro di pericolosità sociale ancora attuale e di ricostruire il suo ruolo di dominus e amministratore di fatto di un complesso reticolo di società intestate a prestanome, utilizzate per accumulare e schermare l'ingente patrimonio immobiliare, frutto del reinvestimento dei capitali illegittimamente conseguiti, ora colpito dal sequestro emesso dall'Autorità Giudiziaria di Milano. In concomitanza con i sequestri dei beni di cui sopra la Guardia di Finanza di Milano e Varese ha proceduto al sequestro di oltre 265.000 euro giacenti nei conti correnti intestati ai prestanome e alle società colpite dal provvedimento del Tribunale di Milano.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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lamilanomagazine · 11 months ago
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Caso Pozzolo, il deputato di FdI indagato anche per porto abusivo di armi
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Caso Pozzolo, il deputato di FdI indagato anche per porto abusivo di armi. Ora il deputato di FdI Emanuele Pozzolo è indagato anche per porto abusivo di armi, nell’ambito dell'inchiesta sul ferimento di Luca Campana, 31enne genero del caposcorta del sottosegretario alla giustizia Andrea Delmastro che partecipava alla festa di Capodanno a Rosazza, nel Biellese. La nuova accusa deriva dal fatto che la mini pistola da cui è partito il colpo, di proprietà del deputato, è un'arma da collezione e dunque il parlamentare avrebbe dovuto lasciarla a casa e non portarla con sé. Pozzolo, che intanto è stato sospeso da Fratelli d'Italia a causa di questa vicenda, era già indagato per lesioni colpose aggravate, accensioni pericolose e omessa custodia di armi. Il deputato di FdI finora ha sempre negato di aver sparato. Intanto l’esame dello stub ha rilevato tracce significative di residui di polvere da sparo su Pozzolo. Il report è stato consegnato dai Carabinieri del Ris di Parma ai pubblici ministeri della Procura di Biella. Ora si attendono le conclusioni della consulenza balistica. Dalla Procura viene puntualizzato che lo stub «dovrà essere valutato e compendiato» con gli altri accertamenti tecnici.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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lamilanomagazine · 1 year ago
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Caso Pozzolo, il ferito di Capodanno denuncia il deputato
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Caso Pozzolo, il ferito di Capodanno denuncia il deputato. Dopo quattro giorni dagli spari alla festa di Capodanno di Rosazza con il sottosegretario Delmastro, il 31enne Luca Campana, rimasto ferito da un proiettile esploso dalla pistola del deputato FdI Emanuele Pozzolo, si è recato in Procura per a Biella per denunciare il parlamentare. Si sono così cristallizzate le condizioni di procedibilità per l'applicazione del reato di lesioni. Campana si è presentato negli uffici della Procura in qualità di “persona offesa”, insieme all'avvocato Marco Romanello. Il 31enne è stato ascoltato in mattinata e ha detto di non avere maneggiato l'arma al momento dello sparo. Il deputato Pozzolo ha detto agli investigatori di non «essere stato lui a sparare». Secondo il parlamentare di FdI, Campana si sarebbe ferito da solo, mentre prendeva l’arma che era caduta a terra. L'inchiesta, in attesa dello stub analizzato dai Ris di Parma, verte sulle testimonianze dei partecipanti alla festa che paiono convergere: era Pozzolo (e non Campana) a tenere sul palmo la mini pistola, una calibro 22 di 10 centimetri di lunghezza e 130 grammi di peso. Tra le persone finora sentite da magistrati e militari, non ci sarebbero ancora il sottosegretario Delmastro e nemmeno la sorella Francesca, sindaca di Rosazza, che aveva affittato i locali della Pro Loco per la festa con i familiari, i componenti della scorta del fratello e i rispettivi parenti. Il proiettile partito dalla pistola del parlamentare si è conficcato nella parte anteriore della coscia di Campana. Dai primi accertamenti, sembra che la traiettoria sia stata più o meno parallela al terreno. Il proiettile è stato poi estratto dai medici dell'ospedale di Ponderano dalla parte posteriore, poco sotto il gluteo, con un intervento di microchirurgia. Intanto, però, la premier Meloni ha annunciato la sospensione di Pozzolo da Fratelli d’Italia. «Io ho chiesto che Pozzolo venga deferito alla commissione dei probiviri di Fdi indipendentemente dal lavoro che fa l'autorità competente e che nelle more del giudizio sia sospeso da Fdi», ha detto la Presidente del Consiglio. «Sulla classe dirigente del mio partito, c'è sempre qualcuno che non ti aspettavi e fa errori o cose sbagliate. Però non sono disposta a fare questa vita se persone intorno a me non sentono la responsabilità. Non sempre accade ma per la responsabilità che abbiamo, e io vivo quella responsabilità, su questo intendo essere rigida», ha aggiunto la premier. «Il parlamentare Pozzolo dispone di un porto d'armi per difesa personale - ha sottolineato la Presidente del Consiglio - non so perché ce l'ha ma non va chiesto a me, ma all'autorità competente. Girava con un’arma a Capodanno. Presumo che a chi ha un porto d'armi capiti di portare un arma, ma la questione è un’altra: chiunque detenga un’arma ha il dovere legale e morale di custodire quell'arma con responsabilità e serietà. E per questo c'è un problema con quanto accaduto perché quello che è successo, non conosco la dinamica, dimostra che qualcuno non è stato responsabile e chi non lo è stato è quello che detiene l'arma. Vale per qualsiasi cittadino, figuriamoci per un parlamentare, figuriamoci per uno di Fdi».... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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lamilanomagazine · 1 year ago
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Arrestati due trafficanti internazionali di droga: i soggetti erano scappati in Francia ma sono stati rintracciati 
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Arrestati due trafficanti internazionali di droga: i soggetti erano scappati in Francia ma sono stati rintracciati. Busto Arsizio, Varese. Lo scorso 24 febbraio gli investigatori del Commissariato della Polizia di Stato di Busto Arsizio avevano eseguito un’Ordinanza con la quale il GIP applicava a nove indagati la misura cautelare della custodia in carcere. Il Provvedimento restrittivo era il coronamento di una complessa indagine, iniziata nove mesi prima dai poliziotti di via Foscolo diretti dalla Procura della Repubblica, che aveva permesso di smantellare un gruppo criminale composto da marocchini e dedito alla vendita di cocaina e hashish tra Busto Arsizio, Lonate Pozzolo, Samarate, Ferno, Vanzaghello, Dairago, Cuggiono e comuni limitrofi. Tra i vari reati contestati vi era l’importazione dalla Francia di circa 43 chilogrammi di hashish, nascosti nel doppiofondo di un’autovettura con targa francese e destinati a essere distribuiti in zona. Il 2 agosto 2022 i poliziotti del Commissariato avevano sequestrato la droga e arrestato in flagranza di reato, a Lonate Pozzolo, due dei destinatari della partita di “fumo” e un corriere. Le indagini di Polizia di Stato e Procura della Repubblica, tuttavia, avevano fatto piena luce anche su questo episodio, portando all’identificazione degli artefici dell’esportazione dell’hashish dalla Francia. Questi, grazie a una serie di accertamenti e a rilievi di polizia scientifica che avevano permesso di trovare impronte digitali sull’auto usata per il trasporto della droga, erano stati identificati come due cittadini francesi di origine marocchina che, viaggiando su un’altra auto “pulita”, avevano fatto da staffetta a quella con la droga guidata dal corriere poi arrestato. I due, preso alloggio in un albergo della zona di Malpensa e, saputo che il carico era stato sequestrato e i complici arrestati, erano tornati in Francia. La Procura della Repubblica di Busto Arsizio aveva però chiesto e ottenuto dal GIP l’emissione di mandati d’arresto europei nei confronti dei due, che sono stati rintracciati e arrestati in Francia dove ora attendono, in carcere, che la giustizia italiana faccia il suo corso.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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lamilanomagazine · 1 year ago
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Mercoledi 5 luglio su Cine34 con La Monaca di Monza si conclude la rassegna dedicata a Eriprando Visconti.
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Mercoledi 5 luglio su Cine34 con La Monaca di Monza si conclude la rassegna dedicata a Eriprando Visconti. Mercoledì 5 luglio, in seconda serata, su Cine34 si conclude la rassegna dedicata a tre opere dirette da Eriprando Visconti (nipote di Luchino Visconti di Modrone, conte di Lonate Pozzolo), che hanno scandalizzato l’Italia degli Anni ’70 per i temi trattati e il velato erotismo (dopo l’uscita nelle sale, furono distribuiti solo in home video). Dopo La Orca ed Oedipus Orca è la volta de La Monaca di Monza. Figlio di Edoardo Visconti e di Nicoletta Arrivabene-Valenti Gonzaga, Eriprando sposa l’altrettanto nobile Francesca Patrizia Ruspoli, con la quale avrà due figli, Edoardo jr e Ortensia. A 22 anni, Prandino è l’assistente dello zio Luchino su set di Siamo donne e, nel 1961, fa il suo esordio dietro la macchina da presa con Una storia milanese, film per il quale vince il Premio della Critica alla Mostra del Cinema di Venezia. Nei titoli successivi, Visconti opta per una narrativa più complessa, che privilegia l’indagine psicologica dei personaggi. Nove film, di cui il secondo è La Monaca di Monza che, ispirato all’omonimo personaggio dei Promessi Sposi, riporta i fatti storici con (cit.) «rigore, fedeltà ai fatti, secchezza, anche là dove gli avvenimenti porterebbero facilmente verso il melodramma». La Orca, il più grande successo commerciale del regista, è apprezzato dai fan del cinema di genere ed è considerato un cult movie dal periodico specializzato Nocturno. Il sequel Oedipus Orca - che vede impegnato Miguel Bosé, nel suo primo ruolo da co-protagonista - riprende il personaggio di Alice per indagarne la crisi di identità e, in generale, della famiglia borghese. • LA ORCA 1976, di Eriprando Visconti drammatico-erotico, Italia con Michele Placido, Rena Niehaus, Vittorio Mezzogiorno, Flavio Bucci. • OEDIPUS ORCA 1977, di Eriprando Visconti drammatico-erotico, Italia con Rena Niehaus, Gabriele Ferzetti, Miguel Bosé, Michele Placido. • LA MONACA DI MONZA 1969, di Eriprando Visconti drammatico, Italia musiche, Ennio Morricone con Anne Heywood, Antonio Sabàto, Carla Gravina.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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lamilanomagazine · 1 year ago
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Spaccio, tortura e omicidio: 25 arresti tra Lombardia e Piemonte
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Spaccio, tortura e omicidio: 25 arresti tra Lombardia e Piemonte. Sono scattati 25 arresti durante la vasta operazione con cui la Polizia di Varese ha fermato la violenta banda che spacciava nei boschi della Lombardia e del Piemonte. Gli indagati dovranno rispondere, a vario titolo, dei reati di “tortura con uccisione del torturato, tentata estorsione, rapina, detenzione di armi e reati in materia di stupefacenti”. Gli arresti sono stati eseguiti nelle province di Milano, Lodi, Pavia, Cremona, Novara e Piacenza. Parte dei soggetti destinatari - irregolari in Italia e senza fissa dimora - è risultata irreperibile. Un arresto è stato eseguito in Germania, dopo l’emissione del mandato d'arresto europeo da parte del Gip. L'attività di indagine, condotta dalla Squadra Mobile di Varese, ha preso avvio nel maggio dell'anno scorso, dopo il ritrovamento del cadavere di un uomo privo di documenti, di probabile origine nord africana - solo successivamente identificato in un ragazzo di 24 anni di origine marocchina -, abbandonato seminudo in una piazzola di sosta sulla SS336, nel Comune di Lonate Pozzolo, con evidenti segni di violenza subita. Secondo quanto finora ricostruito, il movente della tortura a cui ha fatto seguito la morte del ragazzo sarebbe stato il furto di droga e soldi per un valore di circa 30mila euro, che il 24enne aveva compiuto qualche settimana prima nei confronti del gruppo di spacciatori di cui faceva parte. Nella disponibilità del gruppo criminale vi sarebbero state anche armi, sia bianche (machete), sia da fuoco (fucili e pistole), anch'esse occultate nei boschi di spaccio, ostentate sui profili Facebook e utilizzate per rappresaglie e in caso di contrasti con gruppi rivali. La maggior parte dei soggetti indagati ha precedenti o pregiudizi di polizia in materia di stupefacenti. Il capo del gruppo, inoltre, è stato denunciato in tre occasioni a partire dal 2020, per sequestro di persona e lesioni commesse ai danni di propri sodali, nell'ambito dei contrasti legati allo spaccio di stupefacenti.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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