#crociere giro del mondo
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Franz Grasser
Mit Schiff und Farbfilm um die Welt. Fotografien 1937 bis 1939
archiv der fotografen, Band 2 , Herausgegeben von Jens Bove
Verlag der Kunst, Dresden 2018, 208 Seiten, ISBN 978-3865302465
euro 48,00
email if you want to buy [email protected]
Agfacolor-Neu! – Bilder von »außerordentlicher Reinheit und Leuchtkraft der Farben,« so die zeitgenössische Werbung. Dieser Band versammelt erstmals die faszinierenden Aufnahmen Franz Grassers (1911 – 1944) aus der Frühzeit der Farbfotografie. Als Bordfotograf begleitete er die Kreuzfahrt-Passagiere der HAPAG und der Hamburg-Süd rund um die Welt. Seine zwischen 1937 und 1939 entstandenen Fotos zeigen – uns durch ihre Farbigkeit überraschend nah erscheinende – Impressionen des mondänen Bordlebens der Reichen und Schönen, ausgelassenen Badespaß im bordeigenen Schwimmbad, entspannte Mußestunden auf dem Oberdeck, modebewusste Sonnenanbeter auf dem Promenadendeck oder einen Flirt an der Reling.
14/12/19
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#Franz Grasser#color photography#photography books#libri di fotografia#giro del mondo#1937 to 1939#late thirties#die Welt#crociere#fashion inspirations#fashionbooksmilano
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MSC World Cruise 2022 di MSC Crociere: un sogno lungo 117 giorni in giro per il mondo!
MSC World Cruise 2022 di MSC Crociere: un sogno lungo 117 giorni in giro per il mondo!
MSC World Cruise 2022 di MSC Crociere: un sogno lungo 117 giorni in giro per il mondo!
Uno dei sogni degli ammalati di crocierite acuta è sicuramente il giro del mondo in crociera: mesi per mare, senza doversi preoccupare delle valigie da disfare, alla scoperta di porti paesi e culture fuori dai soliti giri.
Se anche voi passate il tempo a spulciare cataloghi e siti alla ricerca…
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una settimana fa proprio Conte aveva nel mirino il governatore della Regione Marche che aveva stabilito la chiusura delle scuole senza concordarla con il governo. Oggi gliele chiude lui, come per il resto di Italia. Sono provvedimenti che arrivano in ritardo? Forse. Ci sono stati tentennamenti e contraddizioni nella gestione della crisi? È probabile. (...) timidezze e confusioni del governo che ha evidentemente sottovalutato la pericolosità del contagio, trattandolo come fosse una semplice influenza e gonfiando il petto per presunti meriti che non aveva. Ma il bisogno di scongiurare quello scenario peggiore è così urgente, che di queste cose riparleremo se sarà necessario quando il coronavirus sarà finalmente alle nostre spalle. Conte in queste ore sta facendo le cose giuste e se non l’ha capito qualche ministra che sta con lui e che ieri ci ha fatto rischiare una grottesca sceneggiata (la Azzolina), lo abbiamo ben presente noi e per fortuna anche una parte consistente della classe dirigente di questo paese. Anche la politica, che ha abbassato decisamente i toni. Dopo qualche tentennamento perfino nelle fila dell’opposizione: da giorni Giorgia Meloni ha mostrato senso di responsabilità e ieri sera un cenno lo ha dato anche Matteo Salvini in una lunga diretta facebook. Certo le contraddizioni ci sono nelle misure adottate man mano dal governo. (...) il governo non può chiudere tutte le attività private e vietare la libertà di movimento, perché sarebbe anticostituzionale (lo è anche per certi aspetti il provvedimento sulle zone rosse). Ma il messaggio è chiaro: evitate tutti luoghi di grande affollamento che potrebbero facilitare il contagio. Ci fermiamo un po’: sarà difficile, ma se la si scampa meno drammatico di quel che altrimenti potrebbe succedere. Poi come è sempre stato nella storia degli italiani, si saprà uscirne e ripartire.
Franco Bechis su IlTempo https://www.iltempo.it/politica/2020/03/05/news/giuseppe-conte-coronavirus-cosa-si-nasconde-dietro-messaggio-ipotesi-da-brividi-contagio-pazienti-posti-letto-terapia-intensiva-ospedali-1290756/
Benvenuti di botto negli effetti concreti della Globalizzazione: genti e loro secrezioni, merci nei container coi topi, tutti in giro costante attorno al mondo.
Non avrete davvero creduto che significasse solo Erasmus, orologi ordinati direttamente a Hong Kong e crociere a Phee Phee Island, vero? A meno di avere ereditato dai nonni le cicatrici degli ami delle Internazionali Proletarie.
Rimane la sensazione, per quanto riguarda noi qui, che gestori di crisi più impreparati di questi non potevamo averne, manco il pagliaccio Scamacai. Dev’essere un test di quanto resiliente e robusto di per se sia il Paese.
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MSC A PALERMO Per non dimenticare a Palermo, quando l'Italia era già in stato di emergenza, quando le crociere non venivano accolte da nessuna parte del mondo, in Giappone addirittura si fece la quarantena sulla nave per tutti gli ospiti, il 9 marzo 2020 da Palermo partiva l'ultima nave da crociera con a bordo passeggeri di vari paesi, questi passeggeri il giorno prima sono stati in giro per la città come se nulla fosse, lo stato, la regione, il comune non sono atati in grado di bloccare un colosso come msc, come se nulla fosse gli è stato permesso agli ospiti di scendere dalla nave e uscire fuori dal porto.
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Vi siete mai chiesti quali siano i vostri sogni nel cassetto dei viaggi? Io si, quando ero ragazzina, dopo aver visto una puntata di Super Quark: volevo sorvolare le linee di Nazca e percorrere l’Inca Trail. Beh mica male come sogni no? Prima di partire per il Perù tutti mi dicevano che era una delle mete più care dove si potesse viaggiare e questo ammetto che mi aveva molto demoralizzata. Ho aspettato, ho programmato, ho cercato il modo migliore per andarci e poi quando ho preso il mio anno sabbatico e ho deciso di fermarmi 3 mesi sulle Ande ho trascorso un mese intero in Perù. Dalla mia esperienza posso dire che non è per nulla un luogo caro, il problema principale è che non ci sono voli diretti dall’Italia e che comunque dall’Europa è mal collegato e questo rende la spesa dei voli piuttosto impegnativo. Una volta che sarete arrivati in loco il costo della vita è bassissimo, fatto salvo per alcune escursioni particolari, che comunque hanno un prezzo inferiore rispetto ai nostri standard europei. Durante il mio viaggio zaino in spalla in Perù ho prenotato quasi tutti gli alloggi camminando per la città e vedendoli di persona (tranne a Lima), si che per molti può sembrare strano, ma è un modo davvero vantaggioso per risparmiare sulle camere. Prenotando di persona si saltano le commissioni dei portali ed in molti casi si può negoziare sui servizi aggiuntivi, inoltre è un ottimo modo per non avere sorprese. In Perù la categoria media degli alloggi può essere molto inferiore a quella a cui siamo abituati in Italia. Ovviamente se invece volete puntare in alto, questi problemi di sicuro non vi affliggono. È sicuro viaggiare in Perù La mia risposta è si! Come sempre troverete storie di persone a cui hanno rubato il portafogli, ma questo accade ovunque, io ho girato quasi ogni luogo del paese e sempre con i mezzi pubblici e da sola e in nessun momento mi sono trovata in pericolo. Una volta ho lasciato la mia reflex nel piccolo bus con il quale si attraversa il confine per la Bolivia e sono tornata indietro una decina di minuti dopo ed ho trovato l’autista a pranzo con la famiglia che mi aveva messo la macchina da parte, aspettando che tornassi! Davvero meravigliosi. Come in molti luoghi del Latino america il pericolo gira intorno il commercio di stupefacenti, dato che in queste nazioni il costo delle droghe è decisamente inferiore all’Europa, molte persone si sentono spinti a provarle, ecco quell’ambiente lì è l’unico dove potrete avere problemi, ad esempio a Lima e a Cuzco è meglio stare lontani da dove si tiene questo commercio, specialmente la notte. So che sembra scontato questo commento, ma non lo è, è una tentazione più forte di quanto si pensi. Come ci si sposta in Perù? Il Perù è un paese molto grande e come ben sapete attraversato dalla Cordigliera delle Ande, quindi i trasporti non sempre sono facilissimi. Verificate bene quanti giorni avete a disposizione, in modo da capire su quali tratte è necessario prendere l’aereo. Ad esempio se dall’Amazzonia dovete tornare su Lima, meglio farlo volando che con 24h di bus! Ma negli altri casi considerate che viaggiare su ruota in Perù è davvero comodissimo perché è uno dei paesi con la più grande rete di lusso di trasporti terrestri. Ovviamente sono compagnie private e il costo non è sempre irrisorio, ma viaggiando di notte si possono ottimizzare tantissimo gli spostamenti e risparmiare sull’alloggio. Considerate che i trasporti che vengono chiamati “cama” (ossia “letto” in spagnolo) sono tipo la 1 classe di volo, ossia poltrona enorme che diventa letto, pasti, wifi e hostess. Itinerario in Perù e luoghi consigliati: Io ho percorso la parte del paese che va da Lima alla Bolivia, purtroppo il nord lo ignoro totalmente. Lima è una città molto affascinante, come in tutte le città del Sudamerica sconsiglio categoricamente di dormire nel centro storico perché è la parte più pericolosa di notte, dato che si svuota totalmente. I musei e la parte coloniale sono bellissimi, ma anche la vibe che si respira a Miraflores con le sue enormi spiagge dove provare a fare surf. A me piace molto il quartiere di Barranco, dove vi consiglio di alloggiare che è molto più bohemienne. Scendendo verso sud lungo la costa troverete la Riserva Naturale di Paracas, che onestamente a me non ha sorpreso in maniera particolare, ma se non avete mai visto i cormorani o i leoni di mare è un ottimo posto per avvistare la fauna locale. Nella vicinanze invece si trova Huacachina, uno dei posti che ho amato di più, vicino ad Ica nella zona dove si produce il Pisco (la bevanda tipica) è un’oasi nel deserto, nel vero senso della parola. Palmeti con l’acqua al centro ed intorno altissime dune di sabbia dorate dove molti fanno sandboarding, quando ci sono andata io c’erano i campionati mondiali ed è stato un sogno. Per fare sandboarding basta prenotare un tour in cui ti portano sulla sommità delle dune con un boogie ossia una specie di auto tutta scoperta e poi ci si tuffa con una tavola simile a quella che si usa per fare snowboard. Chi già sa usare una tavola può provare a scendere in piedi, altrimenti sdraiati sulla pancia (come ho fatto io) ed è veramente meraviglioso! Con qualche ora di bus, si arriva a Nazca, dove si può fare il famigerato sorvolo. Il mio consiglio è di volare con il primo turno, ossia verso le 7.30 quindi o viaggiate di notte (come ho fatto io) o dormite una notte in loco. Il sorvolo meglio prenotarlo on line qualche tempo prima, anche se in molti casi basta fare il giro delle compagnie la mattina e si trova quasi sempre un posto, sempre se non siete lì in alta stagione. Il sorvolo costa circa 150$ e dura meno di mezz ora, il volo è davvero molto scenografico e l’aereo fa abbastanza acrobazie da scombinarvi lo stomaco, vi consiglio di farlo a stomaco vuoto. Le linee di Nazca si possono vedere solo dall’aereo, esiste una torre dove si può avvistare solo un disegno, ma è un vero peccato! Infondo è una di quelle cose che si fa una volta nella vita e sono soldi ben spesi. Arequipa: una delle città coloniali più belle del Perù. La sua importanza storica è davvero mastodontica quindi vi consiglio di dedicare almeno una giornata al centro storico, al famoso Convento di Santa Catalina e il Museo Juanita dove si può vedere una mummia Inca perfettamente conservata, la cui storia vi lascerà a bocca aperta. Vicino Arequipa si possono vedere i condor, gli uccelli più grandi del mondo, il modo migliore per godere a pieno di questa esperienza è partire per un percorso di trekking più auto di quello che viene chiamato il Canyon del Colca, cercate di esplorare tutta la zona in più giorni, sia perché è bellissimo sia perché l’altitudine è molto elevata e potreste sentirvi male a farlo in giornata. La Valle di Cuzco: questo è un modo, o per alcuni il viaggio! La Valle di Cuzco è davvero grandissima, non limitatevi a Machu Pucchu, sarebbe un grosso errore e una grave perdita. Io ci sono stata circa 15 gg, so che non in molti hanno questa disponibilità di tempo, ad ogni modo io suggerisco di fare base a Cuzco, che oltre ad essere bellissima ha anche molta vibe giovane, e ogni giorno, anche usando i mezzi pubblici andate a visitare i paesi circostanti. I miei paesini preferiti sono stati Ollataytambo, Pisac, le terrazze di Moray e le saline di Maras e la domenica pomeriggio potete andare a degustare un porcellino d’India a Tipòn. Inca Trail: io ho fatto quello originale, era come dicevo il sogno della mia vita. Premessa: è assolutamente necessario prenotarlo 6 mesi prima, se ancora prima meglio perché ci sono solo 500 partenze al giorno, è piuttosto caro, costa 600$ per 4 gg. Il trekking è piuttosto duro, si cammina dalle 9 alle 12 h al giorno, in salita e si superano i 4000 metri, è fondamentale allenarsi prima di farlo, il servizio che si ha, tra portatori, tende e cibo è meraviglioso. Se non avete avuto modo di prenotarlo e non volete spendere così tanto, vi consiglio di fare il trekking del Salcantay, dura un giorno in più, lo scenario è più vario, si vede un’altra montagna, ma non è il percorso sacro. Iquitos: questo luogo è avvolto nel mistero, è l’unico posto al mondo non raggiungibile da strade, si può arrivare solo volando o via nave percorrendo il Rio delle Amazzoni. È nel cuore dell’Amazzonia, luogo che secoli fa rappresentava il porto più alla moda per i viaggiatori che facevano le crociere fluviali, infatti buona parte dell’architettura è francese coloniale e c’è anche un bellissimo monumento fatto da Eiffel. Una volta arrivati lì, consiglio almeno un paio di giorni nella selva, per capire cosa significhi davvero la più grande foresta pluviale del mondo. Si può scegliere di vederla in vari modi, a seconda delle tasche e di quello che si cerca, in entrambi i casi è un luogo che non dimenticherete facilmente. Lago Titicaca: i panorami che non dimenticherete mai! Siamo a più di 3.800 metri e il lago sembra il sud dell Francia. Il Titikaka è un luogo meraviglioso, consiglio di visitare le sue isola a pieno, di camminiarvi il più possibile e ovviamente di dormire con le popolazioni del luogo. Essendo in una zona così remota del mondo, hanno mantenuto molto salde le loro tradizioni e un aspetto che mi ha affascinato moltissimo è quanto ancora i vestiti abbiano un sognificato sociale. In ogni isola dal cappello o dalla gonna si può capire se la persona è sposata o disponibile o vedova. Fa molto molto freddo la notte e ovviamente le case non sono riscaldate, portatevi abiti tecnici e un sacco a pelo da inverno. https://ift.tt/2v6cVtF Viaggiare in Perù in Solitaria Vi siete mai chiesti quali siano i vostri sogni nel cassetto dei viaggi? Io si, quando ero ragazzina, dopo aver visto una puntata di Super Quark: volevo sorvolare le linee di Nazca e percorrere l’Inca Trail. Beh mica male come sogni no? Prima di partire per il Perù tutti mi dicevano che era una delle mete più care dove si potesse viaggiare e questo ammetto che mi aveva molto demoralizzata. Ho aspettato, ho programmato, ho cercato il modo migliore per andarci e poi quando ho preso il mio anno sabbatico e ho deciso di fermarmi 3 mesi sulle Ande ho trascorso un mese intero in Perù. Dalla mia esperienza posso dire che non è per nulla un luogo caro, il problema principale è che non ci sono voli diretti dall’Italia e che comunque dall’Europa è mal collegato e questo rende la spesa dei voli piuttosto impegnativo. Una volta che sarete arrivati in loco il costo della vita è bassissimo, fatto salvo per alcune escursioni particolari, che comunque hanno un prezzo inferiore rispetto ai nostri standard europei. Durante il mio viaggio zaino in spalla in Perù ho prenotato quasi tutti gli alloggi camminando per la città e vedendoli di persona (tranne a Lima), si che per molti può sembrare strano, ma è un modo davvero vantaggioso per risparmiare sulle camere. Prenotando di persona si saltano le commissioni dei portali ed in molti casi si può negoziare sui servizi aggiuntivi, inoltre è un ottimo modo per non avere sorprese. In Perù la categoria media degli alloggi può essere molto inferiore a quella a cui siamo abituati in Italia. Ovviamente se invece volete puntare in alto, questi problemi di sicuro non vi affliggono. È sicuro viaggiare in Perù La mia risposta è si! Come sempre troverete storie di persone a cui hanno rubato il portafogli, ma questo accade ovunque, io ho girato quasi ogni luogo del paese e sempre con i mezzi pubblici e da sola e in nessun momento mi sono trovata in pericolo. Una volta ho lasciato la mia reflex nel piccolo bus con il quale si attraversa il confine per la Bolivia e sono tornata indietro una decina di minuti dopo ed ho trovato l’autista a pranzo con la famiglia che mi aveva messo la macchina da parte, aspettando che tornassi! Davvero meravigliosi. Come in molti luoghi del Latino america il pericolo gira intorno il commercio di stupefacenti, dato che in queste nazioni il costo delle droghe è decisamente inferiore all’Europa, molte persone si sentono spinti a provarle, ecco quell’ambiente lì è l’unico dove potrete avere problemi, ad esempio a Lima e a Cuzco è meglio stare lontani da dove si tiene questo commercio, specialmente la notte. So che sembra scontato questo commento, ma non lo è, è una tentazione più forte di quanto si pensi. Come ci si sposta in Perù? Il Perù è un paese molto grande e come ben sapete attraversato dalla Cordigliera delle Ande, quindi i trasporti non sempre sono facilissimi. Verificate bene quanti giorni avete a disposizione, in modo da capire su quali tratte è necessario prendere l’aereo. Ad esempio se dall’Amazzonia dovete tornare su Lima, meglio farlo volando che con 24h di bus! Ma negli altri casi considerate che viaggiare su ruota in Perù è davvero comodissimo perché è uno dei paesi con la più grande rete di lusso di trasporti terrestri. Ovviamente sono compagnie private e il costo non è sempre irrisorio, ma viaggiando di notte si possono ottimizzare tantissimo gli spostamenti e risparmiare sull’alloggio. Considerate che i trasporti che vengono chiamati “cama” (ossia “letto” in spagnolo) sono tipo la 1 classe di volo, ossia poltrona enorme che diventa letto, pasti, wifi e hostess. Itinerario in Perù e luoghi consigliati: Io ho percorso la parte del paese che va da Lima alla Bolivia, purtroppo il nord lo ignoro totalmente. Lima è una città molto affascinante, come in tutte le città del Sudamerica sconsiglio categoricamente di dormire nel centro storico perché è la parte più pericolosa di notte, dato che si svuota totalmente. I musei e la parte coloniale sono bellissimi, ma anche la vibe che si respira a Miraflores con le sue enormi spiagge dove provare a fare surf. A me piace molto il quartiere di Barranco, dove vi consiglio di alloggiare che è molto più bohemienne. Scendendo verso sud lungo la costa troverete la Riserva Naturale di Paracas, che onestamente a me non ha sorpreso in maniera particolare, ma se non avete mai visto i cormorani o i leoni di mare è un ottimo posto per avvistare la fauna locale. Nella vicinanze invece si trova Huacachina, uno dei posti che ho amato di più, vicino ad Ica nella zona dove si produce il Pisco (la bevanda tipica) è un’oasi nel deserto, nel vero senso della parola. Palmeti con l’acqua al centro ed intorno altissime dune di sabbia dorate dove molti fanno sandboarding, quando ci sono andata io c’erano i campionati mondiali ed è stato un sogno. Per fare sandboarding basta prenotare un tour in cui ti portano sulla sommità delle dune con un boogie ossia una specie di auto tutta scoperta e poi ci si tuffa con una tavola simile a quella che si usa per fare snowboard. Chi già sa usare una tavola può provare a scendere in piedi, altrimenti sdraiati sulla pancia (come ho fatto io) ed è veramente meraviglioso! Con qualche ora di bus, si arriva a Nazca, dove si può fare il famigerato sorvolo. Il mio consiglio è di volare con il primo turno, ossia verso le 7.30 quindi o viaggiate di notte (come ho fatto io) o dormite una notte in loco. Il sorvolo meglio prenotarlo on line qualche tempo prima, anche se in molti casi basta fare il giro delle compagnie la mattina e si trova quasi sempre un posto, sempre se non siete lì in alta stagione. Il sorvolo costa circa 150$ e dura meno di mezz ora, il volo è davvero molto scenografico e l’aereo fa abbastanza acrobazie da scombinarvi lo stomaco, vi consiglio di farlo a stomaco vuoto. Le linee di Nazca si possono vedere solo dall’aereo, esiste una torre dove si può avvistare solo un disegno, ma è un vero peccato! Infondo è una di quelle cose che si fa una volta nella vita e sono soldi ben spesi. Arequipa: una delle città coloniali più belle del Perù. La sua importanza storica è davvero mastodontica quindi vi consiglio di dedicare almeno una giornata al centro storico, al famoso Convento di Santa Catalina e il Museo Juanita dove si può vedere una mummia Inca perfettamente conservata, la cui storia vi lascerà a bocca aperta. Vicino Arequipa si possono vedere i condor, gli uccelli più grandi del mondo, il modo migliore per godere a pieno di questa esperienza è partire per un percorso di trekking più auto di quello che viene chiamato il Canyon del Colca, cercate di esplorare tutta la zona in più giorni, sia perché è bellissimo sia perché l’altitudine è molto elevata e potreste sentirvi male a farlo in giornata. La Valle di Cuzco: questo è un modo, o per alcuni il viaggio! La Valle di Cuzco è davvero grandissima, non limitatevi a Machu Pucchu, sarebbe un grosso errore e una grave perdita. Io ci sono stata circa 15 gg, so che non in molti hanno questa disponibilità di tempo, ad ogni modo io suggerisco di fare base a Cuzco, che oltre ad essere bellissima ha anche molta vibe giovane, e ogni giorno, anche usando i mezzi pubblici andate a visitare i paesi circostanti. I miei paesini preferiti sono stati Ollataytambo, Pisac, le terrazze di Moray e le saline di Maras e la domenica pomeriggio potete andare a degustare un porcellino d’India a Tipòn. Inca Trail: io ho fatto quello originale, era come dicevo il sogno della mia vita. Premessa: è assolutamente necessario prenotarlo 6 mesi prima, se ancora prima meglio perché ci sono solo 500 partenze al giorno, è piuttosto caro, costa 600$ per 4 gg. Il trekking è piuttosto duro, si cammina dalle 9 alle 12 h al giorno, in salita e si superano i 4000 metri, è fondamentale allenarsi prima di farlo, il servizio che si ha, tra portatori, tende e cibo è meraviglioso. Se non avete avuto modo di prenotarlo e non volete spendere così tanto, vi consiglio di fare il trekking del Salcantay, dura un giorno in più, lo scenario è più vario, si vede un’altra montagna, ma non è il percorso sacro. Iquitos: questo luogo è avvolto nel mistero, è l’unico posto al mondo non raggiungibile da strade, si può arrivare solo volando o via nave percorrendo il Rio delle Amazzoni. È nel cuore dell’Amazzonia, luogo che secoli fa rappresentava il porto più alla moda per i viaggiatori che facevano le crociere fluviali, infatti buona parte dell’architettura è francese coloniale e c’è anche un bellissimo monumento fatto da Eiffel. Una volta arrivati lì, consiglio almeno un paio di giorni nella selva, per capire cosa significhi davvero la più grande foresta pluviale del mondo. Si può scegliere di vederla in vari modi, a seconda delle tasche e di quello che si cerca, in entrambi i casi è un luogo che non dimenticherete facilmente. Lago Titicaca: i panorami che non dimenticherete mai! Siamo a più di 3.800 metri e il lago sembra il sud dell Francia. Il Titikaka è un luogo meraviglioso, consiglio di visitare le sue isola a pieno, di camminiarvi il più possibile e ovviamente di dormire con le popolazioni del luogo. Essendo in una zona così remota del mondo, hanno mantenuto molto salde le loro tradizioni e un aspetto che mi ha affascinato moltissimo è quanto ancora i vestiti abbiano un sognificato sociale. In ogni isola dal cappello o dalla gonna si può capire se la persona è sposata o disponibile o vedova. Fa molto molto freddo la notte e ovviamente le case non sono riscaldate, portatevi abiti tecnici e un sacco a pelo da inverno. Se state pensando di organizzare un viaggio in Perù ecco cosa dovete sapere prima di organizzarlo veramente. Sicurezza, costi ed itinerari per la terra degli Inca.
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Le concessioni d89, d90 e d91 FR GM della Global Med del Colorado sono le tre piu' a destra. La d89 e' stata approvata, le altre sono ancora in via di approvazione. Il tutto a 13 miglia da Santa Maria di Leuca. Il limite marino e' di 12 miglia. Furbi, eh? Ancora piu' furbi Dario Franceschini e Gianluca Galletti che approvano questi scempi. Anzi, queste crociere sismiche. Ma come... per tutta l'estate sono rimbalzate sulle nostre pagine facebook e sulla stampa nazionale che mezzo mondo va a fare le vacanze in Puglia! Madonna, i ricchi immobiliaristi americani, Ivanka Trump, Helen Mirren e un sacco di gente che pare non poterne avere abbastanza di Otranto e di Gallipoli e di Monopoli. Ed ora, il nostro governo approva l'airgun, cioe' l'anticamera delle trivelle, nella penisola salentina. E' proprio quello ci vuole, eh? E lo fanno il giorno 31 Agosto, nel bel mezzo dell'estate che finisce. Ci sono zifidi e capidogli, tartarughe della specie caretta caretta. E vanno a fare airgun? Curioso che forse per non fare troppo brutto lo chiamano crociera sismica invece che airgun. Sono ridicoli. Veramente non riesco a capacitarmene di come si possa essere cosi scemi. Andiamo a leggere. Entrambe le concessioni arrivano da parte della Global Med, microditta misteriosa con sede legale in Colorado presso il numero 6901 South Pierce Street, Suite 390, Littleton. Il suo domicilio e' presso lo Studio Legale Turco, Viale Gioacchino Rossini 9, Roma 00198. Mmh. Vorrei tanto sapere chi e' questo avvocato Turco. E ancora di piu vorrei sapere chi siede dietro questa Global Med nella sua suite di Littleton. Da internet emerge che e' una ditta privata e che agisce come parte della Global Resource Holdings una LLLP che sta per Limited liability limited partnership. Tutte quelle L significano essenzialmente che non si assumono alcuna responsabilita', cioe' questa Global Med/Global Resource Holding e' una micro micro micro ditta che viene qui solo per sfruttare lo sfruttabile e senza vergogna alcuna. Ma bastano un po di click per vedere chi e' il capo di questa Global Med. Si tratta di tale Randall C. Thompson che ha investito a suo dire circa 1.5 milioni di dollari per le trivelle "profonde" nel golfo di Taranto e nello Ionio. Dal suo sito diretto agli investitori dice che ha fatto richiesta di sei concessioni offshore e fatto cinque richieste di valutazione ambientale. Ricorda ai suoi potenziali investori che lui e' specializzato in progetti petroliferi internazionali allo stadio iniziale e che ha avuto gia' successo in Marocco, Nuova Zelanda, Cina e Belize. Prima era un manager della Exxon e della Amoco. Il suo scopo e' di fare il lavoro iniziale di accertarsi che il petrolio c'e' ed e' giusto e poi di vendersi a ditte maggiori. Essenzialmente quelli della Global Med sono dei mercenari! Ma leggiamo esattamente cosa hanno approvato quegli intelligentoni di Roma, Dario Franceschini e Gianluca Galletti che non hanno mai incontrato una trivella che non gli piaceva. Come detto, si tratta di due concessioni. La prima e' la d89 FR GM "nel Mar Ionio settentrionale di fronte alla punta meridionale della penisola salentina" come dice il sito ministeriale, la seconda e' la d80 FR GM di cui parleremo nel prossimo post per non allungare troppo il presente. Intanto, la d89 FR GM e' a 13 miglia da Santa Maria di Leuca, ed e' fuori dalla fascia di interdizione delle trivelle delle 12 miglia. Un miglio si sono lasciati! E non e' neanche lontanissima da varie aree protette fra cui i siti di interesse comunitario Costa di Otranto e Santa Maria di Leuca, il Posidonieto Capo San Gregorio e Punta Ristola, il litorale di Ugento, il Litorale di Gallipoli e l'Isola di Sant'Andrea, e Alimini. Ma che vuoi che sia avere airgun e trivelle vicino alle posidonie marine! Per chi non lo riscordasse le posidonie sono le specie vegetali maggiormente protetti nel mare perche' sono rarissime e portano vita al mare, habitat ai pesci. Sono un segno di mare sano e anzi, lo rendono sano. Galletti e Franceschini decretano che "gli impatti sono estremamente bassi e del tutto irreversibili". Oh certo. Ma che ne se sanno loro dei cicli di reversibilita' della natura? Su quali basi dicono questo? Hanno mai visto il mare petrolifero di Gela o di Galveston e hanno mai visto quanto reversibile sia stato l'impatto dell'industria petrolifera in quelle zone? E non venissero a dirmi che e' "solo" airgun. Come sempre: l'airgun e' l'ANTICAMERA della trivelle, non un mero esercizio navale per la conoscenza del sottosuolo. E Mr. Thompson lo sa bene questo. Il suo scopo e' trivellare non di fare airgun. Per lui l'airgun e' solo il punto di partenza. Come sempre, non glien'e' importato niente a Roma delle "numerose" osservazioni giunte, e anzi prendono pure in giro la gente dicendo (come fanno sempre ormai) che le osservazioni del pubblico sono state usate per le "controdeduzioni" del proponente. Pure la regione Puglia aveva detto no. Come dire: Mr. Thompson, dal Colorado, che del Salento non sa e non ama certo niente, ha il diritto alla prima e all'ultima parola sull'airgun in Salento. Il parere della gente, o della regione Puglia, non conta niente. Sara' che Mr. Thompson ha 1.5 milioni di dollari da buttare dietro alle trivelle salentine, e i cittadini del Salento no e quindi i pugliesi valgono un po meno rispetto ai tanti quattrini che arrivano dal Colorado? Quello che Mr. Thompson ha comprato finora con il suo 1.5 milioni di dollari e' stato il diritto di sparare in mare in un area di circa 745 kmq mettendo a soqquadro la vita marina lungo un tracciato di 148 km. Sara' una indagine sismica in due dimensioni, ma se lo si vorra', in seguito, si potranno prendere dati anche in tre dimensioni a patto che venga eseguito un nuovo studio ambientale. Ovviamente la visuale in 3D e' piu' approfondita e quindi la presa dati e' piu' impattante sulla vita marina. Ancora piu' drammatico e' che questi scemi di Roma approvano l'airgun del Salento ben sapendo che la d89 FR GM e' parte di un complesso piu' grande! E infatti dicono che si tratta di un progetto a piu' larga scala che comprende anche la d90 FR GM e la d91 FR GM. Queste concessioni sono contigue alla presente d89 FR GM. Sara' una macroarea da trivellare. E visto che questa qui e' approvata, sono quasi sicura che le altre due, la d90 e la d91 saranno approvate pure loro, perche' saranno identiche! E uno dice: ma perche' fanno tre istanze e non una sola? Perche' la legge dice che occorre fare concessioni al massimo di 750kmq per uno "sviluppo razionale" delle risorse. Qui quella della Global Med avevano un lotto piu' grande, e quindi l'hanno spezzato in pezzettini piu' piccoli. Il decreto dice che l'hanno fatto per "ottemperare a quanto richiesto dalla normativa". Ciascuno puo' interpretare la parola "ottemperare" come meglio crede. Ma poi .... che senso ha prendere un pezzo grande, spezzarlo in piu' parti e approvarli separatamente? Se c'e' questo divieto a concessioni superiori a 750kmq, un motivo ci sara', no? Qui pare tutto fatto a casaccio. Arriviamo alle prescrizioni. Ridicole come sempre. Le navi airgun di Mr. Thompson dovranno portarsi appresso un osservatore "altamente specializzato" di mammiferi marini, che dovra' mostrare competenza ed esperienza con i cetacei nell'area. Lo scopo e' di osservare. Certo, osserviamo mentre spariamo! Dovranno essere presi dati prima dell'inzio degli spari per almeno 60 giorni, e dovranno essere determinati valori di soglia di rumore entro i quali potranno esserci disturbi comportamentali e danni fisiologici. Cioe': sara' Mr. Thompson del Colorado a determinare i valori di soglia, mica glieli impone il governo! E secondo voi quali saranno questi valori di soglia? Quelli giusti per gli animali o quelli giusti per il portafoglio di Mr. Thompson? Che domande, eh? Dovranno presentare al governo i risultati con i loro modellini, la loro ricerca bibliografica, le precauzioni prese per minimizzare i rischi di "riversamenti accidentali di oli, carburanti, sostanze tossiche e inquinanti liquidi in generale". Insomma, sara' come fare un compitino a casa, e presentarlo al ministero. I dati dovranno essere resi pubblici. Ma... una volta guardati questi rapporti che ce ne facciamo? Non potranno entrare in aree dove ci sono zone di ripopolamento ittico e coralli, non potranno andare a fare airgun in periodi di deposito uova e riproduzione delle principali specie "commerciali" e dovranno lavorare con le Capitanerie di Porto locali per coordinare spostamenti ed attivita' varie. Domanda: ma ... se il periodo di riproduzione e di deposito uova deve essere evitato, questo non vuol dire forse che l'airgun ha effetti negativi sulla vita marina? Ma certo. Non lo si puo' negare nonostante tutte le belle parole prese dai nostri governanti. Lo sanno anche loro che non e' vero che gli impatti sono trascurabili, altrimenti gli farebbero sparare anche sulle uova e durante il periodo di riproduzione, no? Andiamo avanti. Se si scoprono relitti archeologici dovra' essere notificata la Soprintendenza di Puglia. E alla fine l'ISPRA dovra' venire a certificare il tuttapposto. E il turismo? E la volonta' popolare? E le trivelle future? E l'ambiente? E gli accordi di Parigi? E la coscienza? Tutto venduto a quegli 1.5 milioni di dollari di Mr. Thompson.
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2° giorno. 28 gennaio: Muscat
Sonnecchio, interrotto da una buona cena e da uno snack pre-atterraggio. Atterriamo a Muscat alle 06.57 (previsto 07.05). Dormicchiando mi perdo un ricordo Oman Air: ci sono decine di scatole di incenso lasciate sui sedili da passeggeri già sbarcati. Pazienza. Mi reco al nastro 10 per il ritiro della valigia e la valigia non c'è. Aspetto che tutti abbiano ritirato la loro e che il nastro si fermi. Chiedo per conferma a due addetti con walkie talkie che mi inviano al Lost & Found. Qui, seduto in poltrona, sfodero il mio migliore inglese per spiegare la situazione e che mi era stato assicurato da una Fata Turchina che la valigia era sul volo per Muscat. L'operatore pigia sulla tastiera. Guarda, ripigia, riguarda. La valigia è a Milano. Ripigia, e mi manda a rivedere il nastro 10. Vado. Niente. Torno. Lui, che nel mentre ha continuato le ricerche, mi conferma che la valigia è a Muscat. Usciamo in tre per cercare sugli altri nastri. Immediatamente sul nastro d'avanti l'ufficio riconosco la mia valigia. E' etichettata “RUSH” in rosso e nero -fatto i compiti a casa questa scritta identifica il bagaglio che viaggia senza il proprietario e che lo deve raggiungerlo al più presto. Per questo non era al nastro 10-. Ringrazio tutti sentitamente e mi precipito all'uscita dove dispero di trovare il mio trasferimento. Infatti non c'è nessuno con il mio nome sul cartello. Chiedo in giro se qualcuno conosce l'addetto della mia agenzia in Oman. Mi indicano un signore in Dishdasha e Kumah, la tradizionale tunica bianca omanita e cappellino di Zanzibar, che chiacchiera con un amico. Lo chiamo, mi fa vedere il cartello che teneva disteso lungo la gamba, c'è il mio nome. Mi mette subito in contatto telefonico con la guida del tour: Hossam. In un perfetto italiano, Hossam, mi invita a raggiungere il gruppo direttamente alla prima tappa fissata alla Grande Moschea di Muscat. Non c'è tempo di andare in hotel ed io non voglio perdere una visita.
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Alle 08.15 lascio l'aeroporto in un minibus che mi porta in 10' direttamente alla Grande Moschea prima tappa della visita di Muscat. “Muscat è la capitale dell'Oman, e nonostante la notevole popolazione, che la rende la città più grande del sultanato, Muscat è ben pianificata e molto estesa. Muscat è una delle città più vecchie del Medio Oriente, ed è conosciuta fin dal II secolo.” Poco dopo arriva il pulmino con il resto del mio gruppo. Saluto tutti, mi presento, e mi scuso per presentarmi in abbigliamento invernale con la barba lunga e i capelli scompigliati. Mentre il mio autista trasferisce i miei bagagli sul minibus del gruppo, noi entriamo in Moschea. “La Grande Moschea, costruita in soli 6 anni dal 1995 al 2001, vanta un imponente lampadario fatto interamente di cristalli Swarovski ed un enorme tappeto persiano 70x60m (il secondo più grande del mondo) realizzato su posto in quattro anni da 600 tessitrici iraniane” Alle 10.00 partiamo per il Museo Bait Al Zubair dove siamo alle 10.25. No Foto interne. In 4' alle 11.34 siamo all'esterno del Palazzo del Sultano. Giriamo intorno al Palazzo e alle 11.51 raggiungiamo il Forte al Mirani, alias Fortezza Portoghese, sulla Baia, per una brevissimo photostop. Opposto a noi il Forte Al Jalali con due torri circolari e la nave della Costa Crociere in rada. Alle 12.06 si va in hotel per un riposino programmato. Siamo in albergo alle 12.37. Hossam va subito via, ed io ho problemi a farmi assegnare la camera. Seguendo il programma del tour ho due notti a Muscat. Assonnato e stanco insisto e trovo un insospettato aiuto indicando il mio orologio che, non so perché, segna il 27 gennaio. Ci vuole il direttore per convincere me e il titubante concierge che oggi e il 28 ed ho diritto al pranzo in hotel. Che figura di m... Sono in camera alle 13.00 per una veloce doccia prima di pranzo. Mangio poco per avere più tempo per dormire. Tra una cosa e l'altra riesco a toccare letto dopo oltre 50 ore per 90'. Alle 16.09 partiamo per le visite pomeridiane. Alle 16.25 siamo alla Royal Opera House che troviamo chiusa per prove, torneremo un altra volta. Sostituiamo, la visita, con l'adiacente Opera Galleria, un centro commerciale, che non è certo la stessa cosa, ma ha lo stesso stile. Alle 16.48 il pulmino ci porta al Souq Mutrah. “dove vendono prodotti dell'artigianato locale, datteri, madreperla, incenso e oro” . Arriviamo alle 17.00 e siamo liberi di perderci stra le strette vie e le centinaia di negozi. Resto un poco sulla Corniche per le foto e poi mi immergo nel souq. Riesco a trovare il mio souvenir di ogni viaggio: lo scudetto nazionale che pago €4. Trapasso il mercato per uscire dalla parte sud su Mutrah High Street che percorro per un centinaio di metri fino ad intravedere la Torre di Guardia Souq Mutrah. Rientro nel mercato e percorro la scintillante via degli orafi. Centinaia di negozi pieni di donne omanite intente a comprare il prezioso metallo giallo. Esco per passeggiare lungo la Corniche che si affaccia sulla Baia di Muscat e sul Golfo di Oman. La percorro fino alla Moschea Masjid Al Rasool, mentre in rada sono ancorate i due panfili del Sultano e la nave della Costa Crociere. Alle 18.25 andiamo in un ottimo Ristorante Turco dove giungiamo in 23'. Alle 20.04 rientriamo in hotel dove arriviamo in 7'. Letto alle 21.22 e sogni d'oro.
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Partire a Giugno su una barca a noleggio
Giugno è il mese che segna l’inizio della stagione estiva. Come settembre è uno dei periodi migliori per partire per le vacanze. A giungo infatti, il clima è ancora mite e non troppo caldo, le spiagge non sono ancora affollate dai turisti ed è possibile esplorare i luoghi che desiderate in completo relax. E’ il mese perfetto per chi non vede l’ora di andare in ferie, ma non vuole avere lo stress dato dal solito traffico estivo, dalle voci dei bagnanti in spiaggia e dal caldo asfissiante di agosto. Inoltre Giugno è anche il mese perfetto per fare un bel viaggio in barca a vela. Lo scorso anno a Giugno noleggiai una barca a vela di Yachtmaster.it, e con mia grande sorpresa ebbi un sacco di vantaggi a partire in quel periodo, primo tra tutti il costo ridotto del viaggio. Il mese di Giugno è infatti considerato parte della stagione estiva ma non rientra in quella che chiamano ‘alta stagione’, di conseguenza i prezzi sono inferiori rispetto a quelli che potrebbe avere un viaggio in pieno agosto. Contrariamente a quello che molti pensano sui viaggi in barca, questi sono tra i più economici esistenti al mondo. Stando in mezzo al mare, infatti, molti costi sono dimezzati. Ad esempio non si spenderà per andare al ristorante o in giro per negozi a fare shopping. Non avrai spese di parcheggio, lettini e ombrellone al lido, e soprattutto zero spese di hotel e pernottamenti vari. Nei prossimi paragrafi vi darò degli spunti sulle mete da visitare a Giugno con una barca a noleggio e vi consiglierò i migliori porti dai quali partire per un viaggio indimenticabile.
Da dove partire a Giugno per un viaggio in barca
Facendo una rapida ricerca sul sito di Yachtmaster.it è possibile vedere quali sono tutti i porti in Italia da dove partire a Giugno per un viaggio con una barca a noleggio. Inserendo sul sito, la data nella quale desiderate partire (in questo caso il mese di Giugno), la nazione e il porto, ed eventualmente anche il genere di imbarcazione che più preferite, il motore di ricerca vi mostrerà tutte le barche disponibili con quei determinati parametri. Tra porti d’imbarco italiani ci sono: Follonica, Formia, Agropoli, Roma, il porto di Milazzo, Scarlino, Furnari. O ancora Ragusa, Portovenere, Trabia, Marsala in Sicilia, Baunei, Nettuno, Lipari, il porto di Napoli, il porto di Ispra. Monopoli, Sorrento, Sutri, Rieti, Ponzano Romano, Montecastrilli, Acquasparta, San Vincenzo, Pisa, Stintino e Gallipoli. Arzachena, Termoli, Santa Marina Salina, San Giorgio di Nogaro, Pescara, Piombino, Santo Stefano al mare, Riposto e molti altri.
Partire a Giugno su una barca a noleggio Il team di Yachtmaster.it a organizzato 2 partenze di crociere di gruppo per il mese di giugno: una con destinazione Ponza e Palmarola e l’altra per il ponte di San Pietro e Paolo sempre a Ponza. La prima parità il 14 giugno 2019 ed è previsto il ritorno per il 16 giugno. Si salperà dal porto di Formia a bordo dell’imbarcazione Nelson 49. Il viaggio avrà una durata di 3 giorni e avrà come mete le isole di Ponza e Palmarola. Il costo attualmente è di 480 euro per la cabina con 2 letti gemelli, e ugualmente di 480 euro per l’altra cabina doppia con 2 letti a castello. Sarà un modo per esplorare 2 luoghi in un’unico viaggio e per conoscere posti molto vicini a voi, ma estremamente affascinati. Il periodo della seconda crociera va dal 28 al 30 giugno, si partirà sempre dal porto di Formia a bordo del veliero Kiara Salù. Si tratta di un’imbarcazione simile a quella dei pirati che dispone di 13 posti letto nelle 5 cabine di prua (tutte con bagno), più 3 letti in dinette, dove un grande tavolo si abbassa e diventa un letto matrimoniale. Inoltre è presente 1 divano letto singolo. La tariffa del viaggio per letto singolo è di 308,18 euro.
Dove andare a Giugno in barca a vela
Personalmente credo che giugno sia uno dei mesi migliori per una vacanza in barca. Ogni anno prendo le ferie appositamente in questo periodo. Estate dopo estate ho stilato una lista di quelli che per me sono i migliori posti da visitare a Giugno con una barca a noleggio. Ne condivido una piccola parte con voi. Al primo posto ho inserito l’isola di Malta. Malta è una delle isole del Mediterraneo in grado di offrire il maggior numero di attività e di esperienze in assoluto. Un esempio è l’avvistamento dei delfini. Sull’isola si potrà godere di sole, mare e puro relax, ma allo stesso tempo ci si potrà divertire tra le strade e i locali notturni di San Julian. Allo stesso tempo La Valletta è un luogo ricco di storia e cultura e posso affermare che anche il buon cibo e una caratteristica del posto.
Partire a Giugno su una barca a noleggio La Sardegna a giugno ha un fascino particolare, in quanto non è ancora inondata da turisti provenienti da ogni parte d’Italia. L’isola è considerata tra le più belle del mediterraneo, meta delle vacanze estive di quasi ogni famiglia italiana. Dalla Costa Smeralda, alla parte est dell’isola, questo luogo è caratterizzato da acque limpide e cristalline. Le spiagge sono bianche e finissime e le calette belle e affascinanti da fare invidia a qualsiasi altro posto nel mondo. Anche le isole Canarie rientrano nelle mie mete perfette per il mese di giugno. Da Fuerteventura a Tenerife, alla Gran Canaria, a Lanzarote, queste splendide terre offrono spiagge incontaminate e acque limpidissime. Inoltre i forti venti offrono la possibilità di praticare tanti spot acquatici come vela o surf, specialmente nel mese di Giugno. Read the full article
#ferieagiugno#giugno#giugnoinbarca#noleggiobarca#noleggiobarcaavela#partireagiugno#vacanzaagiugno#viaggioinbarca#yachtmaster.it
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La crociera perfetta: quale destinazione fa per te?
La crociera perfetta: quale destinazione fa per te?
Hai deciso che per la prossima vacanza vuoi concederti il lusso di una crociera ma non hai idea di quale potrebbe essere la destinazione migliore? Per chi non hai mai provato questa esperienza può essere piuttosto difficile capire dove andare, quale giro fare e quanti giorni deve durare una crociera per essere davvero perfetta. Per questo motivo, oggi abbiamo deciso di elencare e descrivere le…
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#crociera#Crociera ai Caraibi#Crociera in Nord Europa#Crociera nel Mediterraneo#crociere#Il giro del mondo in crociera
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Le piu’ belle crociere di lusso con giro del mondo.
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Vacanze da ricchi: le top destination 2018 dei milionari
Vedi alla voce milionario. Anzi no, miliardario: per i super ricchi la vacanza nel 2018 si chiama Haute Villégiature è realizzata su misura da eleganti/devoti travel designer, assai speciale, sfacciatamente lussuosa. Insomma, è “Haute Façon”: «Perché c’è un modo alto, altissimo di concepire i viaggi: praticamente, l’equivalente di Haute Couture, Haute Cuisine, Haute Horlogerie ma in termini di globe-trotting», spiega Quentin Desurmont, ex manager d’alta moda e ora fondatore di Traveller Made, un incredibile network di 318 agenzie di viaggio deluxe in 60 paesi del mondo e con un giro d’affari di 2 miliardi di euro. Dicevamo, alta villeggiatura.
Ok, ma dove vanno a sperperare denaro in spa e resort a sette stelle i milionari 4.0? Prima, i grandi classici. Le top destination 2018 sono Giappone, Maldive e Stati Uniti, of course. E poi Sud Africa, Nuova Zelanda, Francia, Australia, India, Cile e Grecia. E i nuovi travel trends? Al primo posto c’è il Rwanda, dove ha appena aperto la One&Only Nyungwe House e il One&Only Gorilla’s Nest: lodge di lusso nella Wolgan Valley, proprio accanto alla Nyungwe Forest dove vivono 13 specie diverse di primati. Sì, dormire accanto a scimmie, elefanti, giraffe e leoni è il… nuovo nero.
Seguono lo Sri Lanka (gli honeymooner ne sanno qualcosa) e il Botswana e i suoi safari magnifici. Ormai inarrestabile l’ascesa di Emirati (Dubai e via cantando: sul Golfo i numeri ormai sono da record) e Oman. E ancora: il Nord Europa, Cuba, Tahiti, le crociere private, il Buthan e le regioni Polari. Purché siano, per gli epicurei del viaggio, in limited edition.
Per dire. Si tratta di viaggi da favola tailor made per Ultra-High-Net-Worth-Individuals (UHNWI), cioè persone che producono un super valore netto tra i 30 milioni e 1 miliardo di dollari. Gente che affitta ville da 15mila euro a settimana e ne spende 1500 al giorno per commuoversi davanti a un gorilla nella giungla del Rwanda. Oppure, prenota yacht con chef, sommelier e personale eppoi si misura sul Green di Dubai con i migliori giocatori di golf del mondo. Qualcuno privatizza isole e arcipelaghi per lanciare party di compleanno con la band di Rihanna che canta Work.
«Il lusso è cambiato», ha annunciato dal palco di The essence of Luxury Travel 2018 a Deauville Winston Chesterfield esperto del settore e direttore di Wealth-X. «Quello che fa la differenza, ormai, è l’esperienza esclusiva, rara, speciale. Quindi, per programmare le loro vacanze non hai che un modo: inventarti un’esperienza da raccontare, una memoria felice da lasciare in eredità ai figli. O alla donna di cui sono follemente innamorati».
Questo vuole lo 0,003 % del mondo, cioè miliardari (con più di 1 miliardo di dollari), semi-miliardari (quelli che possiedono tra i 500mila milioni e un miliardo) e milionari (quelli che hanno messo da parte tra i 30 e i 500 milioni di euro). Attualmente sono 2400 e sono loro ad avere tra le mani (e in diversi conti bancari del pianeta) il 27% della ricchezza. Che cosa comprano? Perlopiù case, viaggi e automobili anche se si muovono su aerei privati e yacht.
Cifre che fanno impressione, è vero. Ma buoni investimenti indecenti se spesi in avventura: «Sono i viaggi a farci ricchi, in realtà», si è lasciato scappare uno sceicco di Abu Dhabi. Già.
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Crociere di lusso, sempre più spesso si sceglie di fare il giro del mondo
Crociere di lusso, sempre più spesso si sceglie di fare il giro del mondo
Crociere di lusso, sempre più spesso si sceglie di fare il giro del mondo
Cresce nel 2019 la capacità di spesa degli italiani per andare in crociera: oggi mediamente si spende di più, nelle crociere di lusso e sempre più spesso si sceglie di fare il giro del mondo a bordo di una nave.
Che si opti per una suite, per l’area Yacht Club, per una nave di lusso o per la World Cruise, secondo…
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15 giu 2021 16:37
“LA SUPERLEGA? AGNELLI E PEREZ HANNO SBAGLIATO MA NON A DICHIARARE CHE IL CALCIO È DIVENTATO FALLIMENTARE PER COLPA DELLE ISTITUZIONI” – DE LAURENTIIS SCATENATO: “SONO RIUSCITO A SMASCHERARE BLATTER E PLATINI. ADESSO NON SONO RIUSCITO ANCORA A DEDICARMI A FONDO AL RIPIANAMENTO TOTALE DEL CALCIO A LIVELLO MONDIALE”. LE BORDATE ALL’UEFA E A GRAVINA: “HA ANNUNCIATO GRANDI CAMBIAMENTI, MA…” – “A NAPOLI MI RIFIUTO DI AVERE LA SCORTA, ANCHE SE MI HANNO MINACCIATO. QUALCUNO MI SCRIVE TI UCCIDIAMO, SEI UNA MERDA PERCHÉ MAGARI L’HO FATTO ARRESTARE…” - E POI DRAGHi, DE LUCA E LA SERIE TV SUL NAPOLI
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Da ilnapolista.it
Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha preso parte, come ospite, al Passepartout Festival. Un’intervista a tutto tondo, dal cinema alla politica fino ad arrivare al calcio.
Che rapporto ha con gli altri industriali a Napoli e Roma?
«C’è un grande industriale napoletano che si chiama Aponte, ha Msc. È un uomo che spende un miliardo e mezzo a nave solo per crociere e altri per le navi da trasporto, per i container. Vive e opera a Ginevra. Come mai non a Napoli? Eppure a Napoli ha tutta la flotta dei collegamenti con le isole.
Io ho la scorta quando vado alla partita, ma quando sono a Napoli da solo mi rifiuto di avere la scorta, perché mi sento un uomo libero anche se qualcuno mi scrive ti uccidiamo, sei una merda perché magari l’ho fatto arrestare. Loro sanno che con me il compromesso non esisterà mai perché quando vado a dormire spengo la luce e non mi devo portare dietro i problemi, infatti mi addormento subito. Se muoio domani, non ho problemi di coscienza da portarmi dietro».
La Superlega
«Sono riuscito a smascherare Blatter quando stava alla Fifa, Platini quando era alla Uefa. Adesso non sono riuscito ancora a dedicarmi a fondo al ripianamento totale del calcio a livello mondiale. La Superlega è figlia del fatto che le organizzazioni del calcio, le istituzioni, pensano di fare loro gli istituzionalisti con i soldi nostri, con i nostri investimenti.
Che interesse ha un Real Madrid, una Juve, un Napoli a fare la Champions indebitandosi per poter fatturare 70-80-90-100 milioni in più se se ne sono spesi 200-300? Non quadra. Io faccio parte dell’Eca, ho sempre detto ad Agnelli che stava sbagliando con la Superlega perché loro volevano diventare gli attori principali del sistema, ma invece democraticamente bisogna lasciare la porta aperta a tutti.
Dobbiamo stabilire un’altra competizione togliendola alla Uefa, tenendo la Uefa come segretariato generale, dando noi alla Uefa un x% sulle revenues e non facendoci pagare noi dalla Uefa. Io adesso ho 18 calciatori del Napoli in giro per campionati europei: se qualcuno si rompe e non mi torna sano per sei mesi, chi mi ripiana quei 100 o 50 milioni? La Uefa? No, e io perché ho dovuto prestare il mio calciatore? Per prendere degli spiccioli? Tu fatturi 3 miliardi e mezzo in 15 giorni?
Allora ti devi sedere a tavolino e dobbiamo rivedere la situazione. Agnelli, Perez e gli altri hanno sbagliato ma non a dichiarare che il calcio è diventato fallimentare per colpa delle istituzioni. Gravina, persona rispettabilissima, ha annunciato grandi cambiamenti, ma come mai sono due anni e mezzo che sta lì e non ha fatto abolire la legge 91 che è di 40 anni fa?
Perché non ha fatto abolire la legge Bossi-Fini sulla libera circolazione degli extracomunitari che costerebbero di meno e agevolerebbero le squadre meno importanti, che è del 2001? Perché non ha dato un calcio alla legge Melandri?
Il calcio cambia, va modificato di anno in anno, è questo che non si vuol capire. Loro rispondono da istituzionalisti. Le loro risposte sono sempre sì, no, va bene vediamo, ci pensiamo».
De Laurentiis torna ad elogiare il premier Draghi.
«Ora per fortuna abbiamo Draghi, perché senza economia non possiamo fare politica e lui è un grande economista».
E continua:
«Di Draghi ho parlato a marzo dell’anno scorso, a Radio Capital. Mi aveva fatto i complimenti dopo la vittoria del ricorso contro la Juventus. Pur essendo juventini, quelli della radio mi chiesero che ne pensassi. Dissi che era un gentiluomo, un amico e quello che ci vorrebbe in Italia. Non bisogna solo avere i famosi 250 miliardi del Recovery, bisogna riuscire a indebitarsi per migliaia di miliardi, aprire cantieri, unificare un territorio che non è mai stato unificato.
I problemi dell’Italia sono la malavita organizzata, che lo Stato non riesce a sconfiggere, e la mancata unità del territorio. Napoli era capitale nel ‘600 e nel ‘700, era una capitale europea terza solo a Parigi e Londra e da lì molti venivano a Napoli. Napoli nel ‘700 aveva il sistema fognario, pensi che ci sono alcune città in Sicilia che lo hanno avuto solo un decennio fa. Napoli è stata la prima nel mondo ad avere l’acqua corrente nelle case.
Non voglio diventare borbonico ma Cavour è stato un gran paraculo a mandare Garibaldi a fare manfrina con la mafia in Sicilia per poter fare l’Italia unita. La ricchezza dei Borboni a Napoli era gigantesca, loro si sono portati via tutte le riserve d’oro e l’unificazione non è avvenuta sul piano territoriale. Quando ho visto l’Italia giocare e i calciatori cantare tutti insieme l’inno, rispetto ai turchi, con passionalità, mi ha fatto piacere. Al Sud non si sono mai fatte opere su scuole, infrastrutture, manca tutto.
Se io fossi un politico comincerei a levare i sindaci dalle città, perché non sono capaci di gestire la res publica dal punto di vista imprenditoriale e manageriale. Se si danno 9mila euro lordi al mese a una persona, quella ruba o sta lì per fare la carriera politica a Roma. Non sono capaci. Si rende conto di cosa significa amministrare una città? O si è un genio o un impostore, e poiché sono contro gli impostori dico che per Napoli dovremmo prendere il miglior manager tedesco.
Infatti a Capodimonte abbiamo un bravissimo gestore francese, formidabile, straordinario. I cittadini che ne sanno di gestione di res publica? Finiscono per votare il colore politico per cui tengono, a parte i brogli che ci sono sempre stati. Ci vorrebbe una commissione di saggi di 20 persone che scelgono l’amministratore più giusto».
A De Laurentiis vengono fatti i complimenti per i calciatori del Napoli in Nazionale. Gli viene chiesto se la loro prestazione lo ha rincuorato rispetto alla stagione appena conclusa. Risponde:
«Sì, mi hanno rincuorato. Se continuano così, mi chiederanno l’aumento. Speriamo che pesino un po’ di meno sull’economia della Nazionale».
Come giudica De Luca? Con lui ha sempre avuto un buon rapporto.
«Con De Luca ho un buon rapporto perché andai a Salerno per motivi cinematografici quando ancora non mi interessavo di calcio. La trovai bellissima e ne volli conoscere il sindaco. Per quanto De Luca possa essere contestato da qualcuno, è una persona che ci mette la faccia e sta sul pezzo. Bisogna decidere: se siamo in ritardo di un secolo, se non decidiamo, quando recuperiamo?
La sua gestione è una gestione ingiudicabile, come è ingiudicabile tutto il territorio italiano, visto che da due anni c’è il Covid, che è come una terza guerra mondiale anche se meno cruenta. Mi angosciano i bambini e i giovani, le scuole e i professori non all’altezza, i professori sottopagati e pochi numericamente, gente che non ha girato il mondo e non sa cosa insegnare a questi ragazzini.
Mancano anche le strutture, i computer, inutile che ci fanno vedere i banchi comprati per le fregnacce, il problema è sostanziale: cosa gli insegniamo? Come facciamo a essere competitivi? Siamo al penultimo posto per consumo dei finanziamenti europei perché c’è una burocratizzazione del sistema con la possibilità di essere bloccati e denunciati e allora nessuno si muove».
Polito ha scritto che il modello del Napoli di De Laurentiis è migliore di quello della città. Che ne pensa?
«Sono arrivato a Napoli che la conoscevo poco, perché la mia famiglia era napoletana, ma non conoscevo la trasformazione dei napoletani, che si erano un po’ avviliti, intristiti, abbandonati. Qualcuno mi diceva di non farlo, decisi di fare di testa mia. Sono un visionario, ma non sono un pazzo.
Nella baia di Napoli ci sono una serie di yacht alla fonda ma non si possono tuffare in acqua perché l’acqua è una merda. La gente usa i porti di Fondi e Civitavecchia perché il fondale del porto di Napoli è troppo basso. Ho dato tante idee. Ci vogliono vent’anni per fare una metropolitana. Perché De Luca è antipatico ai politici? Perché è un uomo del fare e chi fa diventa sgradevole perché per fare a volte devi sfanculare e questo alla gente non piace. Io lo posso fare perché non ho cadaveri nell’armadio, molti stanno zitti perché ce li hanno».
Ha trovato alleanze?
«Mio padre era un grande filosofo e diplomatico, laureato in lettere, giurisprudenza, filosofia, era molto amico dei russi all’epoca di Kruscev. Diceva sempre: tu Aurelio sei un guerriero. Io dicevo sì, mi piacerebbe essere un cavaliere della tavola rotonda. Purtroppo la gente è provocatrice e questi tornei cavallereschi si trasformano in vere battaglie, ma io non mi stanco mai. Mi porto dietro pochissime persone. La gente ti dice che hai ragione, ma poi scende nel compromesso perché è più facile».
Cosa farebbe per prima cosa a Napoli?
«Convincerei lo Stato a prendere misure importanti sul piano infrastrutturale. C’è una grande cultura partenopea, anche cultura di strada, che non va abbandonata, ma mutuata come attrattore sui visitatori. Alla città manca una classe dirigente con le palle, che abbia coraggio, e il coraggio viene se hai dei miliardi da investire. Il problema riguarda tutto il Sud.
Se per andare a Reggio ci metto 5 ore e posso morire perché mi lanciano i sassi, vuol dire che il territorio non funziona. Se ancora stanno facendo la ferrovia per Bari su un progetto del 2011… Ha mai parlato con un soprintendente? Ce ne sono alcuni straordinari e colti, ma quando sento che a Firenze c’è un signore come Commisso che ha già speso milioni e lo stadio non glielo fanno toccare perché è un monumento… ma monumento de che? La gente ogni giorno è vessata e vuole andare allo stadio per sfogare e tu gli impedisci di modernizzarlo perché non si può toccare? La sovrintendenza è straburocratizzata e politicizzata quindi magari è contro Commisso perché è americano e rappresenta un potere da annientare».
Sta smantellando lo Stato.
«Certo, perché lo Stato è perdente, vince perché siamo tutti silenti e appecoronati. Ci siamo accontentati della tv, della lavatrice, poi è venuta l’amante, poi ci siamo addormentati, non siamo capaci di prendere i figli a calci in culo e buttarli fuori casa, io i miei li ho buttati fuori a 18 anni.
Ci sono due schiere di personaggi: gli imprenditori che fanno impresa e poi i prenditori, che sono la maggior parte, manovalanza negativa, non creativa. Vorrei che lei mi seguisse per un mese e vedesse come si affrontano i problemi dall’avere l’idea di un film a realizzarla, tra ricerca degli attori, dei registi, fare il budget, in Italia e nel resto del mondo».
Ha avuto un mentore che le ha insegnato?
«Ho avuto due mentori: uno è l’umiltà, che pure essendo figlio e nipote di, a 19 anni alle 4 del mattino caricavo i camion aiutando macchinisti ed elettricisti sul set prima di passare nel mondo della produzione creativa e distributiva. Dovevo imparare, stavo andando all’Università, avevo bisogno di lavorare. L’altro mentore è stato il vero amico incontestabile e senza pretese di riscontro è stato mio padre».
È vero che suo padre le ha fatto crescere il suo rapporto con Napoli?
«Papà è andato via da Napoli negli anni ’30 per andare in Bulgaria e fondare un giornale. Mio zio Dino, che invece non aveva voglia di studiare, veniva mandato al Nord a riscuotere le cambiali dell’industria della pasta. Mio nonno lo vide arrivare dicendo che non gli piaceva quel lavoro, che voleva fare l’attore.
Allora lo mandò a Roma al centro sperimentale, gli disse che se entro un anno non avesse avuto successo sarebbe dovuto tornare in azienda. Dino ci andò, ma come attore non ebbe successo, capì che il suo futuro era dietro la macchina da presa. Quando Mario Soldati fece due film importanti sul Lago di Como, Dino illuminò tutto il lago su Piccolo mondo antico, anche se c’era l’obbligo di non illuminare, e divenne famoso. Ponti se lo chiamò e nacque la Ponti-De Laurentiis. Mio padre è sempre stato la parte intellettuale del gruppo. Quando Dino volle andare in America stufo della legge Corona, noi abbiamo ricominciato daccapo con Renato Pozzetto. Pensi la vision di mio padre».
Lei ha un bel rapporto con Carlo Verdone.
«Con Verdone c’è un’esclusiva che va avanti dal 2002, un’intesa profonda perché Carlo è un grande professionista, grande autore e grande amico. Mi diverte moltissimo perché è uno che anche sul piano della medicina sa tutto, è un malato immaginario, si inventa le cure, ha la pasticca per respirare, quella per fare pipì. Ci prende. È anche un po’ permaloso, quando lo prendi in giro su questo».
Come vede il futuro del cinema?
«Bene, perché vedo bene l’industria dell’audiovisivo. Se poi parliamo del cinema nelle sale lo vedo meno bene. E io ho le sale cinematografiche. Pur essendo un esercente non sono mai andato d’accordo con l’esercizio. Si sta alimentando la pirateria. Non si può immaginare. In America si spendono 50-60 milioni di dollari di pubblicità per il primo weekend di uscita, rincretinisco il mondo con la pubblicità.
È antidemocratico non dare la possibilità a tutti di vedere un’opera dell’ingegno come un film. Ho detto che in parallelo bisogna uscire in televisione, mettendo un prezzo virtuale più alto del cinema, in modo che l’esercente cinematografico non si veda discriminato. Ho detto: prendiamo lo 0,50% dell’incasso e lo diamo all’esercente per limitare le perdite. L’ho sempre detto. Ci è voluto il Covid per iniziare a farlo. Le serie tv sono diventate così importanti perché sono film che durano 10 ore e possono sviluppare i secondi e terzi personaggi».
Cosa c’è in Maradona che convince Pennac a fare uno spettacolo su di lui?
«Maradona è stato unico e irripetibile. La fortuna e la sfortuna è che lo hanno avuto i napoletani. I napoletani non hanno capito che con un calcio malato e viziato dalle istituzioni non si può sempre vincere lo scudetto. Maradona gli ha portato due scudetti perché era un angelo del paradiso e della morte messo insieme. Faremo una serie tv in tre stagioni sulla storia del Napoli, la prima dal 1984 al 2001, dove c’è Maradona.
La stessa operazione fatta sulla pallacanestro, con interviste a chi ha giocato in quel Napoli, ci saranno 150 intervistati calciatori e la storia del Napoli, con le partite e ciò che ci è stato dietro, in 10 puntate. Poi la storia del Napoli dal 1924, prima della sua nascita, con la storia del ciuccio, fino al 1984. Questa sarà la seconda stagione. La terza stagione saranno i 17 anni della mia presidenza».
Vi siete presi anche il Bari. Il futuro è sempre più calcio o tv?
«Siamo entrati nel mondo dei gelati, delle costruzioni, delle automobili. Purtroppo sono un po’ bulimico sul piano della mia attività creativa. Quando mi viene un’idea sono attratto come con un’amante da accontentare. Il Bari è nato perché Decaro, del Pd di Bari, è un mio amico, mi ha chiamato e mi ha chiesto di interessarmene quando è fallito, visto che lo avevo fatto con il Napoli. Mi aveva chiesto un paio di pagine con la mia idea, me ne sono venute 30, e lui mi ha bombardato per prendere il Bari.
Allora l’ho proposto a mio figlio, che però mi disse che del calcio non voleva sapere nulla. Poi dopo due ore mi disse che aveva cambiato idea. Disse: in fondo calcio e cinema sono nel nostro Dna, se tu mi lasci fare dopo che hai avviato la cosa va bene. Lo rassicurai e così è stato e oggi è contentissimo. Se la gente sa fare io la lascio fare. Intervengo e non mi vergogno di farlo solo quando la gente non lo sa fare. Puoi fare anche lo scopino, ma devi essere il primo della città per trarne appagamento».
Chi è il re di Napoli, oggi?
«La simbiosi della città con tutto ciò che è bello, commestibile, mangiabile, odorabile, touchable. A Napoli c’è tutto questo. Napoli ce la può fare, ma non è Napoli, ripeto, è l’Italia che ce la deve fare, che è seduta ancora su se stessa, impaurita. Il Covid gli ha dato un bello schiaffone, mi auguro che l’abbia svegliata.
Andate a votare, dico a tutti, e quando si vota nel weekend incazzatevi sapendo che andrete fuori, lo fanno apposta. Dobbiamo arrivare al 95% dei votanti, la res publica è nostra, è vostra, ma se la lasciamo gestire a degli idioti che se ne approfittano, penseranno di noi che siamo dormienti e che ci accontentiamo di un bicchiere di vino, di un’automobile e di un’amante. Ma non è così.
Il Covid ci ha dato una sferzata che mi auguro che diventi trasformabile in positivo. Ormai anche i social sono abitati da gente che sono sa quello che dice. Poiché la gente legge sempre meno i giornali, perché sono in decadenza…».
Lei ce l’ha a morte con i giornalisti.
«Io non ce l’ho a morte con i giornalisti. Le mie conferenze stampa sono animate perché fanno delle domande del piffero. Non è che non le voglio sentire, è che sono banali. Io li chiamo i pennivendoli, perché quando lei legge quello che c’è scritto sul Corriere dello Sport, sulla Gazzetta, su Tuttosport, gli articoli sembrano fatti con la carta carbone, possibile che nessun ai si inventi qualcosa?
Ti pare che mentre un calciatore sta nello spogliatoio a concentrarsi, che c’è Manolas che dice le sue preghiere, bacia i santini, un altro con le mani giunte verso il cielo, chi ha la palla scesa, il pisello a destra, arrivano loro con le telecamere e dicono di avere il contratto con Sky? Quando dico che il calcio non funziona, è perché siamo vecchi. A me danno del visionario, preferisco avere una vision. Purtroppo quando ha cominciato Sky, era una signora televisione, di stile anglosassone, fortissima, oggi se vede la Rai o Mediaset sono addirittura meglio, perché hanno imparato da quel modello e si sono migliorate. Hanno anche il coraggio di fare un programma controcorrente con Pio e Amedeo e arrivare quasi a farsi fare causa».
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Vinci il sogno di una vita, il Giro del Mondo su una nave da crociera
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Le crociere sono le vacanze di maggior successo. Il motivo è che tutto sommato costano poco rispetto a ciò che offrono. Va bene prenotarle all’ultimo minuto per risparmiare, ma spesso bisogna accontentarsi di ciò che è rimasto: cabine interne senza finestre, spa fully booked, ristoranti gourmet completi, escursioni esaurite. I furbi approfittano non del last minute ma dell’advance booking. Ecco allora che già da ora si possono prenotare le crociere non solo del 2020, bensì anche quelle del 2021 e addirittura del 2022. Ne vale la pena, tanto più che ci saranno anche delle nuove crociere che non ha ancora prenotato nessuno. Costa Crociere ha aperto le prenotazioni per i prossimi tre anni. Le navi della compagnia saranno potenziate nel Mediterraneo, con crociere per tutte le esigenze in termini di lunghezza e di destinazioni visitate. Una novità assoluta per l’inverno 2021/22 sono le cinque grandi crociere a bordo della nave Costa Luminosa in partenza da Savona. La prima e la terza, di 31 e 22 giorni, saranno un vero e proprio tour del Mediterraneo dalla Spagna fino alla Turchia, con soste di due giorni ad Haifa (Israele) e Istanbul (Turchia). La seconda, di 14 giorni, nel periodo natalizio, si concentrerà invece sulla Francia, con uno scalo anche in Corsica, Spagna, con tappe a Barcellona e a Valencia e poi Malta e Grecia. La quarta, di 35 giorni, si spingerà oltre le Colonne d’Ercole per visitare, con soste lunghe, Casablanca, le isole Canarie, Capo Verde, Madeira, le Azzorre e Lisbona. L’ultima grande crociera durerà ben 44 giorni e arriverà ai Caraibi e a New York, dove la nave si fermerà per tre giorni, prima di visitare Boston e rientrare in Europa. Sempre in tema di nuove destinazioni, il Marocco tornerà regolarmente nella programmazione di Costa, con le crociere della primavera del 2021 a bordo della Costa Magica, che visiteranno Casablanca e Tangeri, e a quelle dell’autunno della Costa Favolosa, con Casablanca. Da aprile a fine ottobre 2021 la nuova ammiraglia Costa Smeralda, che sarà varata a Savona il 13 dicembre, alimentata a gas naturale liquefatto, farà scalo a Savona, Marsiglia, Barcellona, Palma di Maiorca, Palermo e Civitavecchia, mentre nel corso dell’inverno 2021/22 si posizionerà per la prima volta a Dubai, una destinazione che la compagnia italiana è stata la prima a lanciare nel 2006. L’itinerario di una settimana è l’ideale per godersi Dubai grazie a una sosta di due giorni, dopo aver visitato Abu Dhabi, Doha e Muscat. A Genova ci sarà la Costa Pacifica, con crociere di una settimana che si concentreranno sulla Spagna, con Ibiza in estate. In primavera e autunno si potranno fare mini crociere nel Mediterraneo a bordo della Costa Fortuna , ideali per chi vuole provare una crociera per la prima volta o per chi ha poco tempo. Nella primavera 2021 la Costa Diadema partirà per crociere di una settimana nel Mediterraneo occidentale, che in autunno e in inverno si alterneranno a crociere di due settimane con soste di due giorni ad Haifa (Israele) e Istanbul (Turchia). Durante l’estate 2021 la Diadema si sposterà nel Nord Europa per portare gli ospiti alla scoperta dei fiordi norvegesi, in Islanda, nel Regno Unito e in Irlanda, a Capo Nord e delle più belle città del Baltico. Per chi volesse esagerare, infine, si può anche già prenotare il giro del mondo del 2022, a bordo della Costa Deliziosa, che attraverserà il Canale di Panama per poi raggiungere Ecuador, Perù, Cile e l’isola di Pasqua, la Polinesia, la Nuova Zelanda, Papua Nuova Guinea, il Giappone, la Corea del Sud, la Cina, il Vietnam, l’India per poi fare ritorno nel Mediterraneo attraverso il Canale di Suez. Le crociere a bordo della nuova Costa Toscana, la nave gemella della Costa Smeralda, che entrerà in servizio nel 2021, saranno prenotabili a breve. La nuova Costa Smeralda @Wikimedia Commons – HenSti https://ift.tt/2RLhTFh Le nuove crociere da prenotare ora per il 2021 (e il 2022) Le crociere sono le vacanze di maggior successo. Il motivo è che tutto sommato costano poco rispetto a ciò che offrono. Va bene prenotarle all’ultimo minuto per risparmiare, ma spesso bisogna accontentarsi di ciò che è rimasto: cabine interne senza finestre, spa fully booked, ristoranti gourmet completi, escursioni esaurite. I furbi approfittano non del last minute ma dell’advance booking. Ecco allora che già da ora si possono prenotare le crociere non solo del 2020, bensì anche quelle del 2021 e addirittura del 2022. Ne vale la pena, tanto più che ci saranno anche delle nuove crociere che non ha ancora prenotato nessuno. Costa Crociere ha aperto le prenotazioni per i prossimi tre anni. Le navi della compagnia saranno potenziate nel Mediterraneo, con crociere per tutte le esigenze in termini di lunghezza e di destinazioni visitate. Una novità assoluta per l’inverno 2021/22 sono le cinque grandi crociere a bordo della nave Costa Luminosa in partenza da Savona. La prima e la terza, di 31 e 22 giorni, saranno un vero e proprio tour del Mediterraneo dalla Spagna fino alla Turchia, con soste di due giorni ad Haifa (Israele) e Istanbul (Turchia). La seconda, di 14 giorni, nel periodo natalizio, si concentrerà invece sulla Francia, con uno scalo anche in Corsica, Spagna, con tappe a Barcellona e a Valencia e poi Malta e Grecia. La quarta, di 35 giorni, si spingerà oltre le Colonne d’Ercole per visitare, con soste lunghe, Casablanca, le isole Canarie, Capo Verde, Madeira, le Azzorre e Lisbona. L’ultima grande crociera durerà ben 44 giorni e arriverà ai Caraibi e a New York, dove la nave si fermerà per tre giorni, prima di visitare Boston e rientrare in Europa. Sempre in tema di nuove destinazioni, il Marocco tornerà regolarmente nella programmazione di Costa, con le crociere della primavera del 2021 a bordo della Costa Magica, che visiteranno Casablanca e Tangeri, e a quelle dell’autunno della Costa Favolosa, con Casablanca. Da aprile a fine ottobre 2021 la nuova ammiraglia Costa Smeralda, che sarà varata a Savona il 13 dicembre, alimentata a gas naturale liquefatto, farà scalo a Savona, Marsiglia, Barcellona, Palma di Maiorca, Palermo e Civitavecchia, mentre nel corso dell’inverno 2021/22 si posizionerà per la prima volta a Dubai, una destinazione che la compagnia italiana è stata la prima a lanciare nel 2006. L’itinerario di una settimana è l’ideale per godersi Dubai grazie a una sosta di due giorni, dopo aver visitato Abu Dhabi, Doha e Muscat. A Genova ci sarà la Costa Pacifica, con crociere di una settimana che si concentreranno sulla Spagna, con Ibiza in estate. In primavera e autunno si potranno fare mini crociere nel Mediterraneo a bordo della Costa Fortuna , ideali per chi vuole provare una crociera per la prima volta o per chi ha poco tempo. Nella primavera 2021 la Costa Diadema partirà per crociere di una settimana nel Mediterraneo occidentale, che in autunno e in inverno si alterneranno a crociere di due settimane con soste di due giorni ad Haifa (Israele) e Istanbul (Turchia). Durante l’estate 2021 la Diadema si sposterà nel Nord Europa per portare gli ospiti alla scoperta dei fiordi norvegesi, in Islanda, nel Regno Unito e in Irlanda, a Capo Nord e delle più belle città del Baltico. Per chi volesse esagerare, infine, si può anche già prenotare il giro del mondo del 2022, a bordo della Costa Deliziosa, che attraverserà il Canale di Panama per poi raggiungere Ecuador, Perù, Cile e l’isola di Pasqua, la Polinesia, la Nuova Zelanda, Papua Nuova Guinea, il Giappone, la Corea del Sud, la Cina, il Vietnam, l’India per poi fare ritorno nel Mediterraneo attraverso il Canale di Suez. Le crociere a bordo della nuova Costa Toscana, la nave gemella della Costa Smeralda, che entrerà in servizio nel 2021, saranno prenotabili a breve. La nuova Costa Smeralda @Wikimedia Commons – HenSti Costa Crociere ha aperto le prenotazioni per i prossimi tre anni: ecco quali sono le nuove navi e le nuove destinazioni.
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