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Come interviene il RLS in caso di infortunio sul lavoro

La figura del RLS (il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza) è fondamentale per assicurare di affrontare i rischi in maniera appropriata sul posto di lavoro, quindi, come occorre comportarsi quando si trova di fronte a un caso di infortunio?
Le attività del RLS durante un infortunio
Prima dell’infortunio
La prima difficoltà consiste nel fatto che il RLS spesso non viene a conoscenza dell’infortunio. Per questo, al più presto, è opportuno che il RLS arrivi ad un accordo con l’azienda, in base al quale si stabiliscano procedure da eseguire in caso di infortunio.
Nella procedura deve essere prevista l’immediata segnalazione al RLS in caso di infortunio ed il diritto di quest’ultimo ad intervenire sul luogo. Ciò anche nel caso che l’infortunio riguardi lavoratori di imprese in appalto.
Durante un infortunio è essenziale che il RLS mantenga una comunicazione diretta con i lavoratori, chiedendo loro di informarlo tempestivamente nel caso vengano a conoscenza di un infortunio; tra le forme di comunicazione tra RLS e lavoratori citiamo, ad esempio:
un’apposita bacheca in cui mettere gli avvisi,
lettere circolari da far distribuire dal datore di lavoro (ad esempio nella busta paga),
assemblee sindacali.
In questa fase è anche opportuno che il RLS coinvolga i lavoratori addetti al servizio di Pronto Soccorso, in modo che lo avvertano subito.
Dopo l’infortunio
In caso di infortunio grave, è compito del RLS informare la ASL o la Polizia.
Quindi occorre parlare con i lavoratori che hanno subito l’infortunio, se possibile, e con i testimoni e compagni di lavoro e raccogliere ed annotare più informazioni possibili; se l’infortunato non è presente in azienda cercare di sentirlo al più presto, anche solo per telefono. Se l’infortunato è in condizioni di debolezza fisica, psicologica e forse anche economica garantirgli appoggio.
Un'altra fase essenziale richiede di raccogliere ed annotare le informazioni più importanti, sentendo l’infortunato, i colleghi, i testimoni. Il responsabile, seguendo i consigli ottenuti durante il corso di formazione per RLS, può seguire, ad esempio, questa check list:
nome dell’infortunato, qualifica, mansione
gruppo omogeneo o reparto
anni di anzianità lavorativa in azienda, anzianità lavorativa in quella mansione
nomi dei testimoni
in che posto è avvenuto l’infortunio, su che macchina o impianto
breve descrizione di come è avvenuto l’infortunio (chiedere all’infortunato o ai testimoni):
cosa fa quel lavoratore normalmente?
quale lavoro svolgeva il giorno dell’infortunio?
cosa faceva al momento dell’infortunio?
chi era il suo capo diretto?
chi era il capo del capo?
L'RLS procede alla ricerca delle cause dell'infortunio
Rispondere a una serie di domande potrà permettere di delineare al meglio le cause dell'infortunio e a raccogliere preziosi dati per rendere più sicuro il luogo di lavoro.
Vi sono macchine pericolose o non protette? Con le mani si riesce a raggiungere parti pericolose della macchina? Perché non ci sono protezioni?
C’è stata una rottura di parti meccaniche?
Le attrezzature usate sono adeguate? Si potevano usare attrezzi o metodi di lavoro più sicuri? Perché non sono stati usati?
Il lavoratore conosceva bene il lavoro? Aveva seguito specifici corsi di sicurezza?
Ci sono per quel lavoro “procedure” o ordini scritti o a voce? Che margini di autonomia aveva il lavoratore?
Era un lavoro usuale, cioè fatto come al solito o “fuori dal normale” cioè fatto per la prima volta o raramente? Il modo di lavorare seguito dal lavoratore era noto ai superiori?
C’erano problemi di fretta?
C’erano lavoratori di società in appalto? Hanno ricevuto le informazioni sui rischi? Problemi di coordinamento?
Il lavoratore indossava DPI? Erano previsti? Il danno sarebbe stato diverso?
Erano movimentati carichi pesanti? Era possibile utilizzare attrezzature diverse?
C’è stata una influenza dei fattori ambientali? Troppo caldo, troppo freddo, luce insufficiente? Troppo rumore? È sempre così o per un motivo eccezionale?
Com’erano gli spazi? Ristretti? E le vie di transito? Ingombre? I pavimenti? Scivolosi?
Nel passato sono avvenuti infortuni o incidenti analoghi? Verificate su Registro degli Infortuni. Erano stati presi provvedimenti?
La lavorazione era stata presa in considerazione nel documento di valutazione dei rischi (o piani di sicurezza)? Che sistemi di prevenzione erano previsti? Sono stati rispettati?
Come stabilire la data di ripresa del lavoro
Studiare le misure di bonifica che si possono adottare per evitare il ripetersi dell’infortunio; discuterne con i lavoratori; non preoccuparsi per i costi: il datore di lavoro, per legge, deve adottare la soluzione più sicura indipendentemente dai costi; proporre la bonifica al datore di lavoro e valutare se sono accettabili altre sue eventuali proposte; stabilire entro che data l’intervento deve essere effettuato ed il nome della persona incaricata della realizzazione.
Sistema di controllo per verificare che gli interventi vengano realizzati e se sono soddisfacenti.
Ricordare ai lavoratori che possono eventualmente rivolgersi ai Patronati Sindacali per qualsiasi assistenza di tipo assicurativo e medico legale.
Indagini analoghe sono raccomandabili in tutti i casi in cui avviene un incidente, anche se non causa vittime.
Per affrontare al meglio le situazioni di emergenza, il RLS dovrà ricevere una adeguata formazione obbligatoria presso appositi enti accreditati per la formazione sicurezza sul lavoro.
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Il Viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, on. Edoardo Rixi, visita la Direzione Marittima di Livorno
Il Viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, on. Edoardo Rixi, visita la Direzione Marittima di Livorno
Livorno 19 maggio 2023 Nel corso della mattinata, in occasione della sua partecipazione al 2° Convegno RLS di Sito Porti Italiani che si è tenuto nella Fortezza Vecchia, il Viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, on. Edoardo Rixi, ha fatto visita alla Direzione Marittima di Livorno. Ad accoglierlo con i rituali onori il Direttore marittimo della Toscana, Contrammiraglio Gaetano ANGORA…

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Sicurezza sul lavoro: ecco perché è importante affidarsi ad un’azienda specializzata in consulenza e formazione lavoratori.
Se anche tu sei un imprenditore, ti sei sicuramente imbattuto nella normativa che impone i corsi formazione sicurezza e senz’altro saprai come in un’azienda, anche di piccole e medie dimensioni, sia facile farsi sopraffare dalla burocrazia.
Certo, magari avrai il tuo ufficio contabilità o potrai contare sul tuo commercialista o ancora sulle associazioni di categoria ma, quando si tratta di formazione sicurezza lavoratori la cosa migliore da fare è affidarsi a degli esperti!
C.M.C. Change Management Consulting di Thiene (Vicenza), organismo di formazione accreditato dalla Regione Veneto e capitanato da Bruno Sartore, è nato circa una decina d’anni fa proprio con l’intento di aiutare in particolare le PMI dell’Alto Vicentino a destreggiarsi in materia di sicurezza sul lavoro a Vicenza.
Bruno Sartore, che ha conseguito un Master in Business Administration, offre in primis ai suoi clienti una consulenza aziendale perché lui stesso si considera soprattutto un imprenditore e non un burocrate. Quindi, a differenza dell’approccio che hanno le tradizionali associazioni di categoria, il servizio di CMC è volto a tutelare le imprese con i relativi dipendenti ottimizzando i risultati.
Questo significa che ogni nuovo cliente verrà omaggiato di un check-up gratuito con il quale verranno identificati i corsi necessari e soltanto quelli verranno proposti, non uno di più. Molti non sanno che il corso sicurezza sul lavoro on line può tranquillamente sostituire il classico corso collettivo. Pertanto ci sarà un gran risparmio di tempo potendo svolgere diversi corsi via computer, grazie ad una piattaforma di esclusiva proprietà di CMC, mantenendo ovviamente la loro validità a norma di legge.
Se finora hai svolto ad esempio il corso rls recandoti personalmente presso la tua associazione di categoria insieme a decine di altre persone provenienti da aziende completamente diverse dalla tua, ora dimentica tutto questo. Bruno Sartore è abituato a prendere la sua valigetta e a recarsi presso la sede del cliente, sia per fare una semplice consulenza che per tenere uno dei molteplici corsi di formazione che CMC propone.
Per tutto quello che non può essere svolto in e-learning, non dovrai più adattarti agli orari decisi da altri ma potrai scegliere assieme a CMC gli orari e i giorni più consoni per la tua azienda, con priorità naturalmente per le tue esigenze produttive.
Ma non è finita qui perché, con la preziosa consulenza di CMC, potrai agevolmente ottenere sgravi fiscali e facilitazioni quali formazione finanziata e una sempre gradita riduzione INAIL.
Questo si traduce per te in corsi di formazione a costo zero!
Inoltre a tutti i nostri clienti offriamo una speciale garanzia: ti verrà garantito che il piano formativo sarà personalizzato sulle tue esigenze, quindi senza far investire un minuto più del necessario né a te né ai tuoi dipendenti, e al contempo sarà assolutamente idoneo ad adempiere a tutti gli obblighi di legge senza farti rischiare nessuna sanzione!
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Rebus
1. Definizione
Il rebus è un gioco enigmistico (➔ enigmistica) che propone un insieme di lettere e figure in una successione ordinata oppure nel contesto di un’illustrazione. Se sono correttamente combinate e interpretate secondo le regole di genere del gioco, lettere e figure si risolvono in un’espressione linguistica preordinata dall’autore.
2. Tecnica del rebus
Il rebus italiano contemporaneo si presenta come una vignetta in cui alcuni soggetti sono contrassegnati da una, due o tre lettere. Il solutore ha anche a disposizione (nell’intestazione del gioco) un diagramma numerico che riporta il numero delle lettere che compongono le parole della cosiddetta frase risolutiva (o seconda lettura). A volte il rebus viene corredato da un doppio diagramma, in cui è indicato il numero delle lettere che compongono le parole della chiave (o prima lettura). Dalla prima alla seconda lettura si passa con il procedimento di risegmentazione tipico delle ➔ sciarade e delle frasi doppie.
Un’illustrazione che riporti, da destra verso sinistra, un palmipede contrassegnato dalle lettere GI e un’insenatura contrassegnata dalle lettere MA (Rebus, 6, 1, 4) può essere risolta come segue:
(1) (prima lettura) GI oca, rada MA = (seconda lettura) Giocar a dama
Ogni elemento contrassegnato dalla vignetta deve comparire nella prima lettura del rebus, o per quel che è (un’oca, una rada) o per quello che fa. In un rebus che si risolvesse come segue:
(2) (prima lettura) G alle sei RL a N dà = (seconda lettura) Galles e Irlanda
è indifferente chi sia G, chi sia N e cosa sia RL: G può essere un postino che consegna alla casalinga N il plico RL; G può essere uno staffettista che passa al suo compagno N il testimone RL; G può essere Dio che consegna a Mosè N le Tavole della Legge RL. In ognuna di queste realizzazioni, o delle innumerevoli alternative possibili, il rebus è valido.
Fino agli anni Cinquanta del Novecento alcune oscillazioni terminologiche assegnavano a volte al rebus detto di relazione il nome di rebus crittografico o crittografia (ingenerando ambiguità con un’omonima famiglia di giochi enigmistici non illustrati). Oggi la tendenza dominante denomina come rebus ogni gioco enigmistico illustrato, in cui cioè una sequenza linguistica interpreta una scena rappresentata figurativamente (per denominazione, per relazione o nelle due modalità combinate).
3. Archeologia del rebus
Il gioco del rebus ha radici nelle antiche forme di scrittura pittografica e ideografica in cui la notazione di un concetto prevedeva la sua rappresentazione figurativa: forme che a volte sono state designate dagli storici della materia come scritture-rebus (cfr. Diringer 1969). Già in epoca antica era possibile che elementi linguistici privi di una propria raffigurazione univoca, come per es. i nomi propri, venissero scomposti in segmenti invece raffigurabili. Così la tavoletta che raffigura il faraone Narmer (III millennio a.C.) lo nomina attraverso i disegni di un pesce (nar) e di uno scalpello (mer).
Il passaggio alla scrittura alfabetica decretò l’abbandono dell’iconismo diretto della rappresentazione, ma d’altro lato rese ancora più evidenti le possibilità di scomposizione delle sequenze alfabetiche; quando Cicerone saluta un corrispondente in questo modo:
(3) Mitto tibi navem prora puppique carentem («Ti mando una nave priva di prua e di poppa»: n-ave-m)
costruisce una sorta di rebus tutto linguistico, in cui il lato figurativo è lasciato all’evocazione del tropo analogico (la prima e l’ultima lettera di navem come la prua e la poppa di una nave).
L’aspetto linguistico e l’aspetto figurativo si congiungono sulla scena del sogno. Il primo trattato sull’interpretazione dei sogni, l’Onirocritica di Artemidoro di Daldi (II sec.) riferisce il responso che Aristandro diede a un sogno di Alessandro Magno. Impegnato nell’assedio della città persiana di Tiro, Alessandro aveva sognato un satiro danzante sopra uno scudo. Aristandro ne aveva tratto un auspicio favorevole: Satyros = sa Tyros «Tiro è tua»: una perfetta sciarada, o frase doppia. L’Interpretazione dei sogni (1901) di Sigmund Freud riprenderà e approfondirà questo tema, distinguendo fra contenuto manifesto e contenuto latente, e definendo il sogno come un «indovinello figurato» (Freud 1899). Come ha poi dimostrato François Lyotard (1971), Freud stava facendo diretto riferimento al gioco delle rätselhafte Inschriften («iscrizioni enigmatiche»), una sorta di rebus epigrafico che all’epoca di Freud compariva sulla pubblicazione viennese «Fliegende Blätter». Un analogo raccostamento è stato poi operato da Jacques Lacan, che ha assimilato il sogno al gioco salottiero della sciarada, chiamata charade en action.
Il principio linguistico della sciarada (scomposizione di un’espressione in sillabe o altre unità che si scoprono dotate di senso proprio) e il principio verbo-visivo del rebus (rappresentazione iconica di unità linguistiche) si trovano combinati anche nell’immediato antecedente del rebus: l’impresa rinascimentale (per la quale si rinvia a Praz 1946). Del rebus l’impresa ha innanzitutto l’intento criptico: a differenza degli emblemi manieristi e barocchi, rivolti a un pubblico anche analfabeta (e per questo intento ripresi anche dalla catechesi gesuitica), le imprese realizzavano una comunicazione criptica. Il loro carattere non era universale, ma particolare: intendevano rappresentare in modo incomprensibile ai non adepti l’intenzione segreta, il movente intimo delle azioni di un cavaliere, il suo motto personale o familiare. Vicino al ritratto dell’amata, Orazio Capete Galeota conservava un’impresa in cui una tigre si specchia in una sfera di vetro, con il motto fallimur imagine «siamo ingannati dall’immagine»: l’impresa si spiega grazie a un racconto di sant’Ambrogio in cui i cacciatori ghermiscono un cucciolo di tigre e gettano una sfera di vetro alla madre, che scambierà la propria immagine riflessa e rimpicciolita con quella del figlio, consentendo ai cacciatori di allontanarsi. Solo l’erudizione e la conoscenza diretta dell’interessato consentiva di cogliere il contenuto criptico dell’impresa.
Oltre al meccanismo perfettamente concettuale dell’impresa era disponibile una rappresentazione per segmenti linguistici. Una prima forma, moderata, segmentava le sequenze conservando l’omofonia: è il caso dello stemma della famiglia Anguissola, realizzato con l’immagine di «un solo serpente» (anguis sola). Trattatisti come Paolo Giovio non consideravano questo caso diverso da quello della colonna che campeggia nello stemma della famiglia romana Colonna: la semplice scomposizione che mantiene l’omofonia veniva avvertita come una variante dell’omonimia. Diverso invece, e spesso censurato dai trattatisti, il genere dell’impresa-rebus o impresa cifrata, in cui la sequenza viene scomposta in segmenti che comprendono lettere isolate e in cui l’omofonia è perduta, o faticosa (una perla, una lettera T, una suola di cuoio o coramo: «Margherita, Te, sôla di coramo = Margherita, te sola di cor amo»). È questo il caso dei cosiddetti rebus di cui ➔ Leonardo da Vinci costellò il codice Windsor: la figura di due quaglie e quella di due ossa erano intervallate dalle lettere C, H, I, P. Soluzione: «qua gli è chi possa» (quaglie, C,H,I,P, ossa). È anche il caso dei Rébus de Picardie (fine XV - inizio XVI sec.), ove la figura di una monaca che sculaccia un abate (nonne abbé bat au cul), seguita dalla figura di un osso (os), va risegmentata e reinterpretata come motto latino: Nonne habebat oculos? «ma non aveva occhi?». È questa la prima apparizione del nome rebus, la cui etimologia viene comunemente ricondotta al plurale dell’ablativo strumentale di res «cosa», dunque «con le cose».
4. Il rebus enigmistico
Già dal Rinascimento la produzione italiana di rebus si è differenziata da quella in altre lingue, pur fiorente, per il fatto di accogliere solo esempi rigorosamente omografici. Nella tradizione anglosassone (come nella francese), il soggetto raffigurato può stare per una parola o per un segmento di parola anche solo in virtù dell’omofonia; così in una famosa lettera-rebus di Lewis Carroll il pronome I è rappresentato dal disegno di un occhio (eye).
Nel corso dell’Ottocento il genere del rebus era impreziosito ma anche limitato nelle sue possibilità di sviluppo dal costo della riproduzione tipografica. Rispetto alle sciarade, ai logogrifi, agli acrostici, agli anagrammi, agli enigmi e agli altri generi puramente linguistici dell’incipiente enigmistica, il rebus richiedeva procedimenti di stampa peculiari, che ne limitavano la presenza sulle riviste.
Il rebus enigmistico ottocentesco e del primo Novecento si rivolgeva a estese frasi di tipo proverbiale e gnomico, come sopravvivenza delle radici concettistiche ed emblematiche: «è vano ad amor ardente opporsi», «latte sopra vino è veleno», «senza danari non si àn rosari». Lo sviluppo decisivo del rebus italiano si è prodotto nella seconda metà del Novecento, sulle pagine della «Settimana enigmistica», dove si sono assestati i canoni di accettabilità della frase risolutiva, di chiarezza espositiva della vignetta, di innovazione e correttezza sintattica della prima lettura.
La frase risolutiva si è liberata dai vincoli della proverbialità, adottando come criterio la maggiore prossimità possibile alla dimensione semantica del paralessema e del modo di dire (famosi rebus hanno avuto frasi risolutive come: «bagarre tra vari spettatori»; «fare sberleffi giocosi»; «Sodoma e Gomorra»; «leghe superleggere»; «audace scenetta»; «melodia d’amore medioevale»; Bosio 1993).
L’illustrazione, la cui tecnica è stata codificata da Maria Ghezzi Brighenti, si è caratterizzata per nitore e neutralità del tratto e per l’estensione delle peculiari tecniche di composizione che sottolineano la pertinenza degli elementi utili per la risoluzione.
La prima lettura si è giovata innanzitutto dell’invenzione del «rebus stereoscopico», da parte di Gian Carlo Brighenti (1924-2001): distribuendo la rappresentazione del rebus su più di una vignetta è possibile raffigurare sequenze temporali o meramente logiche (un’aquila C che discende a più riprese dalle stesse montagne: «C a valle rialeggerà = Cavalleria leggera»).
Più recentemente il relativo esaurimento delle chiavi utili alla composizione di rebus si è combinato con l’elevato virtuosismo degli autori e degli illustratori, portando alla pubblicazione di difficili rebus in cui la prima lettura consiste in un’interpretazione particolarmente raffinata (e a volte al limite dell’aleatorio) della vignetta. Per es., un rebus in cui gli sposi G sembrano quasi tardare a scambiarsi gli anelli F si risolve tramite un congiuntivo esortativo e una postilla esplicativa: «G abbiano F: è rito! = Gabbiano ferito».
fonte: Treccani
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"Ora sei uno sviluppatore” (cit.)
Dunque... premessa: ho preso l’attestato solo perchè, come diceva Tenco, non avevo niente da fare. Avevo il dubbio che questa fosse la solita italianata per fingere di aver normato un settore alquanto anarchico, e per rifornire le casse dell’enac. Ecco, dopo le prime tre pagine del manuale (un orrendo copia/incollla di immagini in inglese a risoluzione commodore64 prese chissà dove, tra testi in italiano in cui figurano acronimi buttati a caso) ne ho quasi avuto la certezza. Ma le modalità di svolgimento del test sono quelle che hanno confermato la mia idea dell’italianata. Per puro sfizio (tanto hai 2 tentativi al giorno e 6 nell’arco di 30 giorni) ho deciso di fare l’esame usando Google. SOLO ed ESCLUSIVAMENTE Google. Browser su monitor 1 aperto sul test, browser sul monitor 2 aperto su google, e cut&paste a volontà.
Google ha superato l’esame. Non brillantemente, ma l’ha superato. Il che significa che CHIUNQUE sia in grado di fare copia incolla è in grado di passarlo SENZA aver nemmeno letto una pagina del manuale, o delle circolari a corredo. Zero. Niente.
Magari sarò anche prevenuto, ma se questo non è un modo di regalare 31 euro all’enac non so cos’altro possa essere. Credo di aver visto un test più inutile solo quando ho fatto l’esame finale del corso di RLS... dove nessuno mi ha saputo spiegare perchè come informatico devo perdere tre giorni di un corso per conoscere delle inutilità assurde come a marcatura EN388 per la resistenza dei guanti alle perforazioni o come comportarmi in luoghi con atmosfera satura di gas corrosivo(!), invece che dedicare lo stesso tempo a corsi su cose più utili, tipo come staccare un collega sfigato rimasto folgorato da una macchina senza rimanerci anche io (no, non ho bisogno del corso, lo so fare benissimo, e so ANCHE le marcature EN388, ma non è questo il punto) Comunque vabbè... "Ora sei un pilota APR”
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Recensione Fear Street 1994
Recensione Fear Street 1994
La serie horror YA di RL Stine la trilogia horror di Netflix Recensione Fear Street 1994 Recensione Fear Street 1994. Agli occhi di Deena Johnson (Kiana Madeira), la vita non potrebbe essere più miserabile. Dopotutto è bloccata a Shadyside, una città soprannominata “Killer Capital, USA” a causa della serie infinita di folli omicidi che hanno colpito la comunità nel corso degli anni. Oltre ai…

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List all the things you’re currently working on in as much or little detail as you’d like, then tag some friends to see what they’re working on.
This can be writing, art, vids, gifsets!
Tagged by @shimmer-like-agirlm thanks Sweetie *blows smooch*
Eeep! With the holidays and work getting busy I haven’t had near as much time to write as I’d like *pout* But I’m not giving up on these and since it is more fun to TALK about what you’re working on than actually doing it.... ~,^
1. ‘Face Value’ - the next chapter for Nya and Aric Jorgan’s ‘Rekindled’. Nya and Jonas Balkar have been getting closer, and Aric is torn between wanting to win her back and letting her go.
2. Chapter 12 for ‘Moonhunter’ - The series for my Cathar BH Selari. Haven’t posted anything for this in WAY too long, but I AM still working on it(I loved working on this but got blindsided by RL and lost my way for awhile)
3. An as yet Untitled story for Dvasia - Working on a story for her beginning in the gladiator arenas, where she befriends her acklay Atenuâ and meets Syble, the Sith Pureblood who takes the fiesty Cathar youngling under her wing.
4. Another Untitled chapter for the ‘Big Fat Cathar Wedding’ SWTOR AU I’m working on - YES!! There is more coming along in this fluff fest revolving around Nya and Aric planning their wedding, while romance buds for Dixie and Corso Riggs.(the first chapter ‘Measuring Up’ was based on Nya and Dixie taking over my RL job, and is STILL one of my most favorite projects ^,^)
There are other things in the works, like more additions to my ‘Chasing Shadows’ series and furthering along ‘For Love of the Chase’, plus more stories for Dixie. I just didn’t feel it was fair to post those ‘cause it’s been an embarrassingly long time since I’ve worked on them *guilty look*.
Alrighty, would love to hear about what my cohorts in crime are up to but hate putting people on the spot. Consider this an open invitation for anyone who;d like to talk about their projects ^,^
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il 10 Novembre 2017 i Ferrovieri Cub Trasporti tornano a scioperare Lo avevamo promesso ai lavoratori, lo avevamo promesso al governo... Torniamo a scioperare a soli tredici giorni dalla ordinanza del ministro Delrio, che il 27 ottobre 2017 ha impedito ai lavoratori dei trasporti di scioperare liberamente, riducendo la regolare proclamazione di 24 a sole 4 ore, boicottando la giornata di lotta e inasprendo un atteggiamento repressivo verso i lavoratori che pone gravi preoccupazioni sulla tenuta delle libertà minimali e della pseudo-democrazia in questo paese. Eravamo abituati ai rilievi della commissione di garanzia, sempre al servizio di aziende e governo, che spesso, oltre agli ostacoli tecnici della legge ammazza scioperi 146, ha più volte sollevato questioni strumentali atte a rinviare o precettare lo sciopero, tuttavia un ordinanza del ministero dei trasporti che impedisce lo sciopero perché potenzialmente troppo esteso è un’azione politica ancor più grave che attacca violentemente il concetto di libertà di espressione. Un precedente pericoloso che troppi hanno sottovalutato e verso il quale la sollevazione sindacale e politica è stata inadeguata, con gravi rischi di reiterazione. Di fatto è in atto una azione restrittiva della già vergognosa legge 146 che se portata a compimento consegnerebbe il diritto di sciopero ai soli sindacati firmatari di Ccnl, cancellando ogni spazio democratico di dissenso per i lavoratori. Continueremo a costruire, un passo dopo l'altro, nel settore trasporti quel consenso maggioritario necessario in futuro a sfidare le misure repressive di aziende e governi, ma intanto non mancheremo di utilizzare subito la prossima data disponibile del 10 Novembre con uno sciopero nazionale di 24 ore per i ferrovieri delle aziende Fs, Ntv, Trenord e comparto ferroviario merci. Del resto per il percorso fatto come ferrovieri in oltre due anni di lotte e 16 scioperi nazionali unitari del sindacalismo di base, avevamo chiesto da subito di non frammentare le date di sciopero generale per concentrare le energie e raggruppare i lavoratori contro le politiche di sfruttamento del lavoro in un una unica grande giornata di mobilitazione, favorendo quella massa critica necessaria a ogni reale tentativo di alternativa sistemica, significativo in questo senso per noi la scelta di tornare anche il 10 a scioperare, come un epilogo naturale del nostro percorso di lotta. Peraltro torniamo a stigmatizzare l'adesione di Usb e Cobas, insieme a Orsa, al Testo Unico sulla Rappresentanza predisposto da Cgil,Cisl,Uil e da Confindustria che impone nel settore privato una moderazione del conflitto e una autolimitazione del diritto di sciopero come condizioni necessarie per la partecipazione agli organismi riconosciuti di rappresentanza quali Rsu e Rls, segnando per i firmatari una tendenza concertativa. Il diritto a essere rappresentati così come il diritto di sciopero non è delle sigle ma dei lavoratori, per questo ci siamo impegnati nel corso del 2016 a organizzare in molti depositi di Italia assemblee aperte dei lavoratori per le varie mansioni ferroviarie che ha partorito dal basso una piattaforma di rivendicazione contrattuale che è faro della nostra azione sindacale e fondamenta delle nostre dichiarazioni di sciopero, anche per il 10 Novembre. Il trasporto ferroviario, i trasporti in genere, sono un bene e un diritto essenziale che deve essere garantito e tutelato restituendolo alla collettività, rigettando i percorsi di privatizzazione e speculazione che stanno schiacciando i diritti dei lavoratori e la universalità del servizio per gli utenti. Le esperienze di svendita e frantumazione già sperimentate con Trenord e Mercitalia ed anche il ricorso generalizzato allo sfruttamento del banditismo cooperativo, devono essere fermati e riconsegnati nell'ambito di un contratto unico del ferro che assegni a tutti i lavoratori del settore stessa dignità e diritti. Per questo e per le questioni generali di equità sociale su cui lo sciopero generale è indetto, invitiamo tutti i ferrovieri a scioperare con determinazione il 10 novembre 2017 dimostrando il coraggio tante volte messo in campo. 02/11/2017 CUB Trasporti - Confederazione Unitaria di Base
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L'importanza della formazione sulla sicurezza sul lavoro in Italia
La sicurezza sul lavoro è un tema di fondamentale importanza in Italia, regolamentato principalmente dal Decreto Legislativo 81/2008 (noto come Testo Unico sulla Sicurezza), che stabilisce le linee guida per garantire la protezione della salute e della sicurezza dei lavoratori. Ma esattamente, perchè è tanto fondamentale?
I vantaggi della formazione sulla sicurezza
Uno degli aspetti cruciali della normativa in materia di salute e sicurezza lavoro e della formazione obbligatoria, è prevenire infortuni e malattie professionali e a creare un ambiente di lavoro sicuro e salutare.
La formazione sulla sicurezza sul lavoro ha diversi vantaggi per le imprese e i lavoratori. Tra i principali, vi è una riduzione degli incidenti sul posto di lavoro, grazie alla maggiore consapevolezza dei rischi e alle competenze acquisite per evitarli. Questo si traduce in minori costi legati ad assenze per infortuni o malattie professionali, nonché in una maggiore efficienza operativa.
Un altro beneficio riguarda il miglioramento del clima lavorativo: lavoratori che si sentono protetti e che hanno fiducia nelle misure di sicurezza adottate tendono ad essere più produttivi e a lavorare con maggiore serenità. Inoltre, le imprese che investono nella sicurezza tendono a migliorare la loro reputazione, attrarre talenti e dimostrare un impegno etico nei confronti dei dipendenti.
Le figure principali della sicurezza sul lavoro
Nel contesto della sicurezza sul lavoro, esistono diverse figure con responsabilità specifiche. Tra queste, il Datore di Lavoro è la figura centrale, responsabile dell'organizzazione della sicurezza e dell'adozione di tutte le misure necessarie per garantire un ambiente di lavoro sicuro. Il datore di lavoro deve anche assicurarsi che i dipendenti ricevano la formazione adeguata.
Accanto al datore di lavoro, vi è il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP), che può essere interno o esterno all'azienda, incaricato di coordinare le attività di prevenzione. Un'altra figura chiave è il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS), che viene eletto dai lavoratori e ha il compito di rappresentare i loro interessi in materia di sicurezza.
La formazione dei lavoratori
La formazione dei lavoratori in Italia avviene attraverso corsi specifici obbligatori sulla sicurezza che variano in base al settore di appartenenza dell'azienda e al tipo di rischio a cui i lavoratori sono esposti. In generale, il percorso formativo si compone di un corso generale, che riguarda la sicurezza di base e i diritti e doveri del lavoratore, e di un corso specifico, tarato sulle peculiarità dell'ambiente di lavoro e sui rischi specifici legati alle mansioni svolte.
I corsi di formazione possono essere erogati da enti accreditati o da formatori interni qualificati, e devono essere ripetuti periodicamente, soprattutto in caso di cambiamenti rilevanti nell'organizzazione o nei processi aziendali.
Principali corsi di sicurezza sul lavoro
Tra i principali corsi di formazione obbligatori, troviamo:
Corso di formazione generale sulla sicurezza, che tutti i lavoratori devono frequentare indipendentemente dal settore di appartenenza;
Corso di formazione specifica per i lavoratori, modulato in base al rischio (basso, medio o alto) del settore in cui l'azienda opera;
Corsi di formazione per RSPP, rivolti a chi assume questo ruolo all'interno dell'azienda;
Corso per Addetti al Primo Soccorso e Antincendio, dedicato ai lavoratori incaricati di affrontare emergenze.
Il ruolo del datore di lavoro
Il datore di lavoro gioca un ruolo essenziale nella promozione della sicurezza sul lavoro. Non solo deve garantire la corretta attuazione delle normative vigenti, ma è anche tenuto a individuare i rischi presenti nell'ambiente di lavoro e a valutare i pericoli. In base a questa valutazione, deve attuare tutte le misure necessarie per eliminarli o ridurli al minimo.
Inoltre, il datore di lavoro deve fornire ai propri dipendenti dispositivi di protezione individuale (DPI) adeguati e garantire che essi siano utilizzati correttamente. La mancata osservanza di queste disposizioni può comportare sanzioni pesanti, sia dal punto di vista penale che amministrativo.
In conclusione, la formazione sulla sicurezza sul lavoro in Italia rappresenta non solo un obbligo di legge, ma anche un investimento strategico per le aziende, che porta vantaggi in termini di produttività, clima aziendale e riduzione dei rischi. Un ambiente di lavoro sicuro è la base per un’organizzazione efficiente e sostenibile nel tempo.
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📱💪🏻 Marcellino Miroballo: “Elezioni in Simav a Foggia: vittoria schiacciante per la Uilm”📲
📌Con oltre il 60% del consensi la UILM Foggia ha eletto 2 RSU e un RLS📌

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💪🏻È stato quasi un plebiscito quello che ha sancito ieri, 15 maggio, la schiacciante vittoria della UILM di Foggia alle elezioni tenutesi alla Simav, azienda dell’indotto Leonardo, dove con il 60% netto dei consensi la UILM porta a casa due RSU su tre ed un RLS. L’evento democratico ha visto una larga partecipazione dei lavoratori, con il 91% degli aventi diritto a suggellare le votazioni. “Sapevamo bene che non sarebbe stato affatto semplice - commenta il Segretario Generale della UILM di Foggia, Marcellino Miroballo - confermare i due rappresentanti in questa azienda, dove da anni deteniamo i due terzi della RSU, ma non ci aspettavamo nemmeno un consenso così ampio. Segno tangibile che il nostro modo di fare sindacato e di essere attenti e sensibili ai problemi delle maestranze viene sempre premiato dai lavoratori.” Le elezioni si sono svolte in un clima sereno nonostante le irregolarità che hanno portato, la scorsa settimana, ad annullare le elezioni già in corso di votazioni. “Le mie più sincere congratulazioni - aggiunge Miroballo - vanno ai candidati neoeletti Carmine Vangi e Pietro D’Amore, quest’ultimo eletto anche RLS con il 50% netto di preferenze, ma soprattutto è doveroso complimentarmi con tutti gli iscritti e con quanti hanno sostenuto i nostri candidati. I lavoratori hanno scelto la Uilm per l’umiltà e la dedizione al lavoro che da anni profondiamo nelle fabbriche e alla fine siamo stati premiati. Credo sia questa la più bella soddisfazione per chi, come noi, affronta ogni giorno le difficoltà quotidiane insieme ai lavoratori”.📢
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ANCONA – La patente di guida per veicoli industriali a partire dalla categoria C è accompagnata dalla CQC che deve essere rinnovata ogni 5 anni. Confartigianato Trasporti unitamente al Centro di Formazione SINCA. Confartigianato An-Pu promuove diversi corsi per il rinnovo della CQC (carta qualificazione del conducente) che interessano diverse migliaia di possessori, che saranno avviati sia nella provincia di Ancona che di Pesaro e Urbino.
I corsi frequentati ora consentono di rinnovare i patentini CQC anche se scadenti nel 2021 dato che il titolo rilasciato ha validità di 36 mesi e quindi non si perderà un solo giorno di validità della durata.
A questo proposito Confartigianato Trasporti segnala alcune questioni da verificare: 1) Non esistono scadenze univoche per tutti: ogni titolare di patente deve verificare la data riportata sul retro del proprio documento alla colonna 12 con codice 95; 2) Se si è ancora in possesso di patente CQC separata dalla patente di guida, la scadenza è riportata sul retro alla colonna 10.
Il CQC è il certificato che qualifica i conducenti per la guida professionale di veicoli adibiti al trasporto merci e persone ed è associato alla patente di guida C, C+E, D, D+E; il Corso si rivolge quindi a tutti i possessori di patenti superiori ovvero i possessori sia per il trasporto merci, sia per il trasporto persone.
Per rinnovare la CQC è necessaria la frequenza ad un corso di aggiornamento di 35 ore che normalmente svolgiamo nella giornata di sabato mattina per cinque sabati anche alternati, oppure nei pomeriggi/serate secondo la disponibilità dei partecipanti.
Per le prenotazioni è possibile compilare la scheda che pubblicata sul sito internet di Confartigianato www.confartigianatoimprese.net , nella quale si troveranno anche altri corsi in programma, come quello per CRONOTACHIGRAFO, (della durata di 8 ore) che permette di distinguere la responsabilità fra il titolare dell’azienda ed il proprio collaboratore, per l’accesso alla professione, (della durata di 150 ore per le aziende con veicoli superiori a 3,5Tonn; o di 74 ore per le imprese con veicoli fino a 3,5 tonn.) per il conseguimento o il rinnovo del patentino ADR necessario per condurre i veicoli per trasporti merci pericolose e diversi altri corsi obbligatori come potrete vedere sempre nella scheda allegata.
Clicca qui per scaricare la scheda di iscrizione
In sintesi sono corsi per RINNOVO CQC, CRONOTACHIGRAFO, CORSO GRU PER AUTOCARRO (12H), CORSO CARRELLI ELEVATORI (12H), CORSO PIATTAFORME ELEVABILI (10H), CORSO AGG. QUINQUENNALE CARRELLI ELEVATORI (4H), CORSO AGG. QUINQUENNALE P.L.E. (4H), CORSO AGG. QUINQUENNALE GRU PER AUTOCARRO (4H), FORMAZIONE OBBLIGATORIA SALUTE E SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO: primo soccorso, antincendio, RSPP, preposto, lavoratori e/o soci lavoratori, RLS.
Quanti sono interessati a partecipare possono chiedere informazioni allo 071.2293227 [email protected] oppure Ancona Paolo Peretti 071.2293273 [email protected] ; Pesaro-Urbino Andrea Panzieri 0721.1707662 [email protected].
Dott. Gilberto Gasparoni
CONFARTIGIANATO IMPRESE ANCONA – PESARO E URBINO
Segretario Confartigianato Trasporti, Logistica e Infrastrutture
Responsabile Area Moda e Commercio su aree pubbliche
Vice Presidente Provinciale ANCOS Ass. com. sociale e sportive
Email: [email protected]
Sito web: www.confartigianatoimprese.net
V.Fioretti 2/A – 60131 Ancona
Tel 071 2293.227 Fax 071 2293.230 Cell. 335.6514207
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Avviso alle aziende. Si comunica che da oggi lo studio sta raccogliendo le adesioni per la formazione dei dipendenti, primo soccorso, antincendio rls. Tale formazione sarà gratuita con notevoli risparmi da parte delle aziende. Invito tutti coloro che hanno dei dipendenti o che debbano assumerne, di contattare lo studio. Cell. 3296195934, 095691514 oppure avvicinare presso lo studio a Bronte Corso Umberto 226
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PV-Docente di sicurezza https://t.co/wNZ13t2UTn Bluform Srl - Pavia - Bluform Srl ricerca un laureato in Tecniche della Prevenzione negli Ambienti e nei Luoghi di lavoro (o affini) da inserire, in qualità di docente, all`interno di un corso RLS per un'azienda cliente di... Cont… lavoropavia http://twitter.com/lavoropavia/status/931767764435562496 November 18, 2017 at 07:15AM <blockquote class="twitter-tweet"><p lang="it" dir="ltr">PV-Docente di sicurezza <a href="https://t.co/wNZ13t2UTn">https://t.co/wNZ13t2UTn</a> Bluform Srl - Pavia - Bluform Srl ricerca un laureato in Tecniche della Prevenzione negli Ambienti e nei Luoghi di lavoro (o affini) da inserire, in qualità di docente, all`interno di un corso RLS per un'azienda cliente di... Cont…</p>— lavoropavia (@lavoropavia) <a href="https://twitter.com/lavoropavia/status/931767764435562496?ref_src=twsrc%5Etfw">November 18, 2017</a></blockquote> <script async src="https://platform.twitter.com/widgets.js" charset="utf-8"></script>
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— lavoropavia (@lavoropavia) November 18, 2017
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