#coppa ciano
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Hermann Muller (Auto Union C 6.0 v16) suivi de près par Tazio Nuvolari (Alfa Romeo 12C 4.1 v12) Coppa Ciano, Livourne 1937. - source UK Racing History.
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1937 Coppa Ciano, Livourne🏁
Hermann Muller 🇨🇭(Auto Union C 6.0 v16) followed by Tazio Nuvolari 🇮🇹 (Alfa Romeo 12C 4.1 v12)
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Alfa Romeo Coppa Ciano Grand Prix , Vintage Style Racing Po
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1938 Mercedes-Benz W154
#1938 Mercedes-Benz W154#coppa ciano#GP#30s racing cars#vintage race car#classic f1#formula one#formula 1#old photo
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Rudolph Caracciola slides his Mercedes-Benz W154 through the narrow streets of Livorno during the Coppa Ciano, 1938.
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Tazio Nuvolari, wonderful picture.
His victories—72 major races, 150 in all[1]—included 24 Grands Prix, five Coppa Cianos, two Mille Miglias, two Targa Florios, two RAC Tourist Trophies, a Le Mans 24-hour race, and a European Championship in Grand Prix racing.
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1936 08 02 Coppa Ciano, Livorno - Alfa Romeo 8C-35 Tazio Nuvolari - Tony Urson
Boy, did those Italians cheer?
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http://www.kolumbus.fi/leif.snellman/gp3608.htm
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#1938 Coppa Ciano Livorno (Hermann Lang) Mercedes W154
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In piazza della Repubblica le auto della quarta rievocazione del Circuito dell'Ardenza
In piazza della Repubblica le auto della quarta rievocazione del Circuito dell’Ardenza
Livorno 10 aprile 2022 In piazza della Repubblica le auto della quarta rievocazione del Circuito dell’Ardenza La storia: Il 12 settembre 1937 il Gran Premio di d’Italia, lasciò Monza per essere disputato sul circuito cittadino dell’Ardenza Il Gran Premio prese il nome di “15° Gran Premio automobilistico d’Italia – XVII Coppa Ciano” Era sviluppato sul tracciato di Ardenza – Antignano per 50…
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Manfred von Brauchitsch, Mercedes-Benz W154, Daimler-Benz AG. - Coppa Ciano, Livorno 1938, éliminé pour aide extérieure. - source UK Racing History.
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Nr.44 Rudolf Caracciola driving his Mercedes W154 back in the 1938 Coppa Ciano. . #formulaone #wotd #AEROLUFT #style #design #relojes #montres #uhren #orologi #vintagewatches #wristwatches #racingcars #vintagecars #uhr #classiccar #classiccars #ferrari #astonmartin #mercedesbenz #porsche #bugatti #car #racecar #racingcar #autounion #silver #plata #silberpfeil #argento #argent (en Zaragoza, Spain) https://www.instagram.com/p/CY7BxbmLEkx/?utm_medium=tumblr
#formulaone#wotd#aeroluft#style#design#relojes#montres#uhren#orologi#vintagewatches#wristwatches#racingcars#vintagecars#uhr#classiccar#classiccars#ferrari#astonmartin#mercedesbenz#porsche#bugatti#car#racecar#racingcar#autounion#silver#plata#silberpfeil#argento#argent
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Alfa Romeo 158, buona la prima
E’ la vettura che vinse nel 1950 con Giuseppe Farina il primo Mondiale di F1. Piccola di cilindrata, leggera e tanta grinta da vendere. A contrastare lo strapotere delle auto tedesche (Mercedes e Auto Union) nelle competizioni automobilistiche alla fine degli anni 30, ci pensò l’Alfa Romeo, con l’Alfetta 158, chiamata così confidenzialmente per la cilindrata modesta di 1500 cm3. La storia di questa macchina leggendaria è complessa come tutte le storie interessanti. L’idea per la sua realizzazione scaturì a Milano, ma i primi studi furono compiuti a Modena, presso la Scuderia Ferrari. I tecnici, nell'ideare la macchina, non si scostarono da quelle che erano le tradizionali linee dell’Alfa Romeo: motore 8 cilindri, cambio a quattro rapporti più retromarcia, solidale con il ponte posteriore. Questa soluzione consentiva un discreto abbassamento dell’albero di trasmissione e conseguentemente del baricentro della vettura. La 158 esordì sul circuito del Montenero a Livorno il 31 luglio 1938 per la Coppa Ciano. Alla vittoria in questo circuito a alla Coppa Acerbo a Pescara, seguì un’importante dimostrazione al Bremgaten di Berna dove, sotto la pioggia, il vincitore Nino Farina riuscì a stabilire una media di poco inferiore a quella ottenuta nella formula Grand Prix 3000 della Mercedes W 154 di Hermann Lang: 151,300 chilometri orari contro 154,500. Read the full article
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Coppa Italia: l’Udinese batte il Bologna e ‘vede’ la Juve. Oggi altri due match
Nuovo post su italianaradio https://www.italianaradio.it/index.php/coppa-italia-ludinese-batte-il-bologna-e-vede-la-juve-oggi-altri-due-match/
Coppa Italia: l’Udinese batte il Bologna e ‘vede’ la Juve. Oggi altri due match
Coppa Italia: l’Udinese batte il Bologna e ‘vede’ la Juve. Oggi altri due match
L’Udinese ‘guadagna’ la Juve. La squadra di Gotti supera 4-0 il Bologna alla Dacia Arena e vola agli ottavi di finale di Coppa Italia dove troverà i bianconeri di Sarri. I friulani che non vincevano da più di un mese (l’ultima volta il 3 novembre contro il Genoa), archiviano parte della pratica nel primo tempo grazie ai gol di Barak e dell’ex De Maio, salvo poi chiuderla definitivamente nella ripresa con Madragora e Lasagna.
Il Bologna senza Mihajlovic in panchina, ma a seguire i suoi dalla tv, non riesce, invece, a dare seguito alla bella vittoria del San Paolo contro il Napoli e deve salutare in anticipo la coppa nazionale.
SPAL LECCE 5-1: Una vittoria che fa rumore quella della Spal, che irrompe negli ottavi di finale di Coppa Italia dove se la vedrà con il Milan. Ad aprire le danze al 18′ ci pensa Igor, con una bella azione personale, dopo aver saltato tre avversari in corsa. Raddoppio al 24′, nato da un cross rasoterra di Reca per Paloschi che non sbaglia. Murgia sigla il 3-0 con un tiro dal limite, il Lecce prova a scuotersi con una traversa di Lapadula ma Cionek realizza la rete del 4-0 prima dell’intervallo.
Nel secondo tempo Imbula trova il gol della bandiera al 55′, sorprendendo Berisha da fuori area, Lapadula cerca in ogni modo di riaprire il discorso ma Berisha e un altro legno glielo impediscono. Nel finale Floccari riesce finalmente a sbloccarsi dopo: tocco a porta vuota su assist di Paloschi ed è 5-1.
SASSUOLO PERUGIA 1-2: il Perugia a sorpresa elimina il volubile Sassuolo dalla competizione e si guadagna la sfida con il Napoli negli ottavi di finale allo stadio San Paolo, dove l’atmosfera resta rovente. Per gli umbri in gol Mazzocchi (10′) e Nicolussi Caviglia (17′). Il Sassuolo spinge con Muldur e Traoré, ma il Perugia potrebbe triplicare prima con la traversa di Fernandes e poi sprecando l’occasione a porta vuota proprio con Nicolussi.
Nella ripresa, invece, la gara è a senso unico: De Zerbi alza gli occhi al cielo quando Duncan colpisce il palo e Traoré non riesce a centrare la porta, Fulignati risponde da campione su Raspadori e Djuricic. Bourabia riscatta una prestazione opaca con la punizione del 2-1 (82′), nel finale è ancora Fulignati a fermare l’assedio neroverde e a dare al Perugia la qualificazione agli ottavi, inutile la punizione di Bourabia (82′).
LE PARTITE DI QUESTA SERA: alle 18 in campo Parma Frosinone. Non sottovalutare l’avversario, malgrado la provenienza dalla serie cadetta. Roberto D’Aversa ha chiesto questo al suo Parma, che decimato da vari infortuni domani si contenderà il posto agli ottavi di Coppa Italia con il Frosinone: oggi “c’è la possibilità di giocare per chi ha giocato di meno. Non lo chiamo turnover perché tutti, per come si allenano, meriterebbero di giocare. La rosa è corta per una competizione, quindi immaginate per una doppia competizione”, così il tecnico gialloblù alla vigilia del match.
E un ampio turnover anche per Nesta. A pochi giorni dall’importante match contro la Juve Stabia di sabato prossimo, il club ciociaro sembra intenzionato a far riposare qualche big per averlo a pieno regime per il campionato. L’unico certo del posto nell’undici titolare è Paganini che salterà per squalifica la partita contro la Juve Stabia e sarà dunque arruolabile per la Coppa. In porta chance per Iacobucci in sostituzione del titolare Bardi, la difesa a tre sarà formata da Salvi, Szyminski e Brighenti. Larghi sulle fasce Paganini e Zampano, con Tribuzzi, l’ex Atalanta Haas e Vitale a formare il trio di centrocampo. Davanti favorito Citro su Ciano per affiancare Novakovich.
Alle 21 Cagliari Sampdoria: Entrambi i tecnici vogliono passare il turno ma non rinunceranno a un po’ di turnover, prima di un ciclo di 3 partite di Serie in A settimana. Cagliari favorito per il momento d’oro e per la partita casalinga, ma Sampdoria che vorrà riscattare la beffa del monday night arrivata al 96′ con il gol di Alberto Cerri.
Maran dovrà fare a meno dei lungodegenti Pavoletti e Castro. Olsen pronto per giocare dal 1′ vista la squalifica in campionato. Anche Cerri viaggia verso la titolarità dopo il gol decisivo in campionato. Possibile turno di riposo per Joao Pedro e Simeone, finora sempre titolari. A sinistra occasione per Lykogiannis.
Possibile ampio turnover anche per Ranieri. Seculin potrebbe giocare in porta al posto di Audero. In difesa pronto Murillo. Riposo per Quagliarella e Gabbiadini, con Caprari e Rigoni che dovrebbero fare coppia in avanti come nel finale di lunedì sera.
L’Udinese ‘guadagna’ la Juve. La squadra di Gotti supera 4-0 il Bologna alla Dacia Arena e vola agli ottavi di finale di Coppa Italia dove troverà i bianconeri di Sarri. I friulani che non vincevano da più di un mese (l’ultima volta il 3 novembre contro il Genoa), archiviano…
Nadia Sessa
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Coppa: Verona out, Cittadella thriller
There were surprises in the Coppa Italia Third Round, as Hellas Verona went out to Cremonese, Empoli taken to extra time, a six-goal Carpi thriller and prolific Frosinone.
Newly-promoted Hellas Verona saw their Coppa Italia campaign grind to a halt at the first hurdle.
Alan Empereur had put the hosts in front at the Bentegodi with a powerful volley on a corner, but deep into stoppages Cremonese equalised through a Michele Castagnetti tap-in following chaotic defending.
It went to extra time and Cremonese turned the game around on another set play, Francesco Deli firing in from close range on an Adriano Montalto knock-down.
Cremonese will face Empoli in the next phase, but the Tuscans needed extra time to get the better of fellow Serie B outfit Pescara.
Marco Tumminello had put visitors Pescara in front within five minutes after a Domenico Maietta howler, but Jacopo Dezi equalised on an Antonino La Gumina back-heel flick assist.
In extra time, Stefano Moreo rose above the crowd to get his head to a corner and decide the match. Maietta’s nightmare performance was rounded out by a red card.
Ascoli saw off Trapani 2-0 with a second-half brace from Italy Under-21 international Gianluca Scamacca and they will face Genoa in the Fourth Round.
Frosinone thumped Monopoli 5-1 with two each for Marcello Trotta and Camillo Ciano, rounded out by Nicolò Brighenti’s header and a late Michele Ferrara consolation goal for the visitors.
The most entertaining match of the night was certainly the 3-3 thriller between Cittadella and Carpi, which eventually had to be decided on penalties.
Cittadella twice went in front only to be pegged back, Michele Vano completing his brace to equalise in stoppages.
It went to extra time at 2-2 with Vano making it a hat-trick for Serie C outfit Carpi, but this time the last-gasp goal was for Federico Proia and Cittadella pushed it to a shoot-out.
Everyone converted except for Andrea Arrighini, so Cittadella go through and will take on Fiorentina in December.
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Společnost Maserati slaví osmdesáté výročí neuvěřitelného vítězství vozu Maserati 8CTF v závodu 500 mil Indianapolis. V neděli 30. května 1939 přejel automobil Maserati 8CTF řízený 27letým Warrenem Wilburem Shawem jako první cílovou čáru v závodu trvajícím 4 hodiny a 20 minut při průměrné rychlosti 115 mil (cca 185 km) za hodinu.
I dnes patří indianapolský rodák Wilbur Shaw mezi jednoho z pěti nejúspěšnějších řidičů v historii závodu v Indianapolis se třemi výhrami (1937, 1939 a 1940, přičemž ve dvou posledních za volantem 8CTF) a třemi druhými místy (1933, 1935 a 1938) z celkem třinácti účastí.
Pro trojzubec to nebyla první zkušenost se závoděním v USA. Už dříve na začátku 30. let 20. století pozvali pořadatelé Alfieriho Maserati na několik amerických závodů. Později se díky prodeji akcií společnosti skupině Orsi Group v květnu 1937 bratři Maserati mohli zaměřit na navrhování nových závodních vozů.
Zdroj: Maserati
Tehdy se mezinárodní závodní úřad rozhodl změnit technická pravidla pro vozy Grand Prix: s platností od roku 1938 zavedl přísnější omezení, začal regulovat zdvihový objem, který byl nyní omezen na základě hmotnosti vozidla na maximální objem 3 000 cm³ u motorů přeplňovaných kompresorem. Ernesto Maserati vycházel z těchto pravidel při vývoji a výrobě nového vozu, kterému dal název 8CTF.
Podvozek přejal standardní rozvržení jednomístného závodního automobilu své doby se dvěma ocelovými profilovými vodícími tyčemi a příčníky, zatímco vůz byl vybaven řadovým osmiválcovým motorem s válci ve dvou skupinách po čtyřech, odlitými do monobloku s hlavou válce: odtud název „8CTF“ neboli 8 válců „Testa Fissa“ – pevná hlava.
Zdvihový objem byl 2 991 cm³ s kompresním poměrem 6,5:1 a motor byl přeplňován kompresorem, měl dva karburátory a dva objemové kompresory. Systém časování se dvěma ventily na jeden válec v 90° V uspořádání byl poháněn dvěma rozvody OHC.
Zdroj: Maserati
Vůz Maserati 8CTF dorazil do Indianapolis po účasti v několika závodech v roce 1938, kde prokázal svůj velký potenciál: hrabě Carlo Felice Trossi vedl v několika kolech závodu Tripoli GP a měl také nejvýhodnější startovní pozici v závodu Coppa Ciano. Legendární Luigi „Gigi“ Villoresi zajel nejrychlejší kolo v závodu Coppa Acerbo.
Tyto výsledky přilákaly několik zákazníků, kteří si auto objednali. Takto prodala společnost Maserati vůz 8CTF americkému týmu Boyle Racing Headquarters v Indianapolis, který vlastnil Ir Michael Joseph „Mike“ Boyle. Boyl, který byl od dětství vášnivým milovník motosportu, si dal za cíl vyhrát nejslavnější americký závod 500 mil Indianapolis s autem, které sám financoval, a které spravoval jeho tým.
Než Boyle koupil Maserati 8CTF, zúčastnil se několika závodů s jinými auty: Summers, Cooper, Smith odjely několik ročníků pod názvem Boyle Products/Henning, Boyle Motor Products nebo IBEW Boyle Racing, ale prakticky bez výsledku.
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Fra poco tornerà la Mille Miglia, ora meravigliosa passerella di auto senza tempo, veri gioielli, espressione dell’ingegno e della creatività.
Lodigiano ma milanese d’adozione, Giuseppe Campari, fu uno dei protagonisti dell’automobilismo epico degli anni 20 e 30, delle gare senza barriere con il rischio vero come compagno di corsa. Due volte vincitore nelle prime edizioni della Mille Miglia, visse una vita breve ma intensa, ricca di trionfi, poi troncata da un drammatico incidente all’Autodromo di Monza. Un lodigiano che infiammò il pubblico e le masse, prima di Castellotti.
Amato dal pubblico per i suoi modi di fare molto alla mano e bonario, la totale dedizione al lavoro, la sua figura robusta quasi imponente, un vero e proprio omone, il colorito scuro spesso e volentieri al termine delle gare sporco di terra, fango e olio, gli valsero il soprannome di “El negher”.
Niente caschetto ma semplicemente un basco calzato sulla testa, per un pilota tenace che, per essere stato collaudatore, possedeva anche una capacità tattica e una conoscenza profonda del mezzo. Univa alla passione per la velocità quella per il canto e la lirica, esibendosi in pubblico e sposando la cantante Lina Cavalleri.
I suoi principali avversari furono nomi mitici della velocità come Nuvolari, Brilli-Peri, Antonio Ascari, Achille Varzi ma anche Mazzotti, Strazza, Bornigia, Morandi e Borzacchini.
Nato a Graffignana, nella campagna lodigiana, l’8 giugno 1892, come molti giovani del tempo, s’innamorò subito della meccanica delle auto e della velocità, che proprio all’inizio del 900, erano il simbolo del progresso, del futuro, spesso immaginifico. A 18 anni, viene assunto dall’Alfa Romeo e alla scuola di Giuseppe Merosi. E per la casa del biscione divenne poi un collaudatore, dando un importante contributo allo sviluppo delle auto da corsa e a quelle di serie. Fu un pilota nella squadra corse del quadrifoglio per tutta la vita, eccetto che per alcune gare nel 1933.
Nel 1911 a soli diciannove anni, fu chiamato ad affiancare Nino Franchini come meccanico di bordo prima al Concorso di Regolarità di Modena (1500 km in quattro tappe), quindi alla prestigiosa Targa Florio, in Sicilia.
Campari fece il suo debutto come pilota nelle gare automobilistiche già nel 1913, con un secondo posto nella classe libera della corsa in salita Parma-Poggio di Berceto, bissando il podio nella classe assoluta l’anno seguente, dopo un quarto posto nella Coppa Florio.
Dopo la pausa forzata imposta dalla Prima guerra mondiale, nel 1920 rivinse la Parma-Poggio di Berceto, il Circuito del Mugello, e si piazzò terzo nella Coppa della Consuma.
Nel 1921 si classificò ancora secondo nella Parma-Poggio di Berceto, terzo nella Targa Florio, vinse il Circuito del Mugello e nel 1922 fu terzo nella corsa in salita Aosta-Gran S. Bernardo. Nello stesso anno si unì in matrimonio con la cantante lirica Lina Cavalleri.
Nel 1923 fu promosso a far parte della squadra corse ufficiale dell’Alfa Romeo, l’8 settembre con l’Alfa Romeo P1, progettata da Merosi, doveva prendere il via al Gran Premio d’Italia a Monza, con il numero di gara 12. Nelle prove trovò la morte il compagno di scuderia Sivocci, sull’unica vettura priva dello scaramantico quadrifoglio verde che contraddistingueva le auto del biscione.
In segno di lutto, l’Alfa Romeo decise di ritirarsi dalle competizioni per quella stagione, e lo sviluppo della P1 venne abbandonato con la sostituzione di Merosi e l’avvento di Vittorio Jano alla guida tecnica della casa del Portello.
Giuseppe Campari, nel ruolo di collaudatore-pilota, contribuì in maniera importante allo sviluppo delle idee di Vittorio Jano, progettista della mitica P2 del biscione, che combatteva sui circuiti con la Bugatti tipo 35 e le Delage. Vettura che vinse il primo campionato del mondo di automobilismo organizzato nella storia, antenato dell’omonimo di Formula 1, nel 1925, vincendo due dei quattro gran premi in programma.
Campari nel 1924 si piazzò al terzo posto della Coppa Florio, conseguì la vittoria a Lione del Gran Premio d’Europa proprio con la P2, e da allora fu il simbolo della squadra Alfa Romeo dopo la morte di Antonio Ascari nel 1925.
Nel 1925 all’Alfa Romeo ha come compagni di squadra Ascari e il conte toscano Gastone Brilli-Peri, che si laurea proprio quell’anno vincitore del primo Campionato del Mondo. “El negher”, si classificò secondo al Gran Premio d’Italia a Monza.
Con il cambio dei regolamenti l’Alfa Romeo nel 1926 si ritirò temporaneamente dalle corse, ritornando l’anno successivo.
Campari fu secondo nel Gran Premio di Milano, dopo aver vinto la IV^ Coppa Acerbo sul Circuito dell’Anterno nei pressi del Gran Sasso su Alfa due litri, bissando l’anno seguente. Concedendo il tris nel 1931, questa volta guidando un’Alfa Romeo Tipo A.
Il 1928 si rivelò uno dei suoi anni. Cominciò trionfando in coppia con Ramponi alla seconda edizione della Mille-Miglia, guidando un’Alfa Romeo 6C 1500 SS spyder Zagato, impiegando 19 ore e 14 minuti per completare il percorso.
Un mese dopo con la stessa auto vince la classe 1500 alla Targa Florio. Stabilisce il primato sul giro alla media oraria di 175 km/h al Circuito di Cremona e segna il record di 217,6 km/h sui 10 km lanciati. E’ primo assoluto nelle corse in salita alla Susa-Moncenisio e la Vittorio Veneto-Cansiglio. Vincitore a quasi 110 km/h di media, alla Coppa Acerbo, con il giro più veloce ad oltre 121 km orari e si classificò terzo nel Circuito del Montenero. Tanto basta per essere proclamato Campione Assoluto d’Italia per il 1928.
Nell’aprile 1929, sempre in coppia con Ramponi, vinse la terza edizione della Mille Miglia, questa volta con una Alfa Romeo, 6C 1750 SS spyder Zagato, abbassando di 50 minuti il record di percorrenza dell’anno precedente. Fu quarto nella Targa Florio e terzo nella III Coppa Ciano sul Circuito del Montenero.
Con la corsa sul circuito del Mugello del 1929, Campari fu al centro di un’aspra polemica, scatenata da Giovanni Canestrini, giornalista della Gazzetta dello Sport, che accusò i piloti dell’Alfa Romeo di scarso impegno. Punto sull’orgoglio Campari rispose con una lettera pubblicata sulla Gazzetta in cui scaricava la colpa su Clemente Biondetti che gli avrebbe impedito più volte il sorpasso e propose di ripetere la gara, scommettendo 5000 lire che avrebbe abbassato il record sul giro di ben cinque minuti. La sfida fu raccolta dal conte Gastone Brilli-Peri, che dichiarò di essere capace di battere Campari con la stessa vettura non solo al Mugello ma anche su qualsiasi altro circuito. La sfida finì poi nel nulla, perché il regime fascista dirottò le competizioni toscane sul circuito di Montenero.
Nel 1930 Campari si piazzò terzo nella Mille Miglia in coppia con Attilio Marinoni, lodigiano come lui, stessa età e stessa trafila presso il Portello. Gradino più basso del podio dietro a Nuvolari e Varzi, tutti e tre a bordo dell’Alfa 6C 1750, progettata da Vittorio Jano.
Poco dopo Enzo Ferrari da vita a una Scuderia Alfa Romeo e chiama Tazio Nuvolari, Mario Borzacchini e Giuseppe Campari. Un team impressionante, che porta subito successi a raffica.
Campari poi arrivò quarto nella Targa Florio, terzo nel Circuito di Caserta, secondo nella IV Coppa Ciano, e secondo a Belfast.
Il tutto mentre si vociferava che il pilota stesse pensando all’abbandono delle gare, in favore della carriera di cantante lirico.
Aprile 1931, si corre la V^ edizione della Mille-Miglia e Campari sempre in coppia con Marinoni, sfiora il tris, arrivando secondo a 10 minuti dal vincitore Rudolph “Rudy” Caracciola sulla potente Mercedes-Benz SSKL da 7000cc. Rompendo comunque il muro dei 100 km/h di media.
Per la stagione sportiva del 1931 l’Alfa Romeo, approntò una 8 cilindri di 2300 cc. Con questa vettura, Campari in coppia con Nuvolari, vinse il Gran Premio d’Italia a poco meno di 156 km/h di media. Con la nuova 12 cilindri s’impone invece alla Coppa Acerbo sul circuito di Pescara, e arriva secondo assoluto, su Maserati, al Gran Premio d’Irlanda sul circuito di Dublino, dove corse con un occhio bendato, conseguenza di un sasso che l’aveva colpito in viso.
Per la seconda volta, al termine della stagione, Campari é proclamato Campione Assoluto d’Italia.
Nel 1933, con grande scorno dei francesi che lo davano per vecchio e finito, vince il Gran Premio di Francia a Monthléry.
Il destino lo coglie al volante di un’Alfa Romeo P3, il pomeriggio del 10 settembre 1933, durante il Gran Premio a Monza, nella seconda batteria. In una delle giornate più tragiche dello sport a quattro ruote.
Sul veloce tracciato brianzolo già considerato uno dei templi mondiali della velocità al mattino si disputa il GP d’Italia, mentre al pomeriggio il Gran Premio di Monza, articolato in tre batterie di qualificazione e una successiva finale per decretare il vincitore. Il GP d’Italia vede la vittoria di Luigi Fagioli su Alfa Romeo, con un leggero vantaggio su Tazio Nuvolari (Maserati). E’ il momento delle qualificazioni per il Gran Premio di Monza, e la prima batteria di piloti prende il via nel primo pomeriggio.
Su una pista già resa scivolosa dalla pioggia di giornata, il guasto al motore della Duesenberg del conte Trossi provoca la fuoriuscita di un’ingente quantità di olio, che inonda la pista, in particolare all’imbocco della curva Sud, il punto peggiore del tracciato, alla staccata dove le vetture arrivano alla massima velocità. La perdita non viene pulita bene, prima dell’inizio della seconda batteria di qualificazione. Campari guida il plotone davanti a Borzacchini. Al primo passaggio le due Alfa perdono aderenza, i due piloti provano disperatamente a tenerle in linea, poi partone lungo la tangente, si sfiorano e finiscono tragicamente fuori pista terminando la loro corsa nel fossato della sopraelevata. Campari muore sul colpo, Borzacchini si spegnerà poco in ospedale. Gli spettatori alzano sonore proteste ma la gara continua sino in fondo.
Nonostante la tragedia e la folla che rumoreggia per sospendere l’evento, la finale ha inizio. La medesima macchia di olio, ancora una ripulita male tra una manche e l’altra, è ancora la protagonista in negativo. In testa c’è il conte Stanislas Czaykowski con una Bugatti, il pilota perde il controllo del mezzo sempre nel solito punto. La Bugatti esce di pista, si rovescia e prende fuoco, con il pilota intrappolato al suo interno. Solo a incendio ormai spento, il corpo senza vita è estratto dall’auto.
Le salme dei tre piloti vennero poi composte nella Casa del Fascio di Monza, dove Benito Mussolini fece recapitare tre corone di fiori. La camera ardente fu vegliata dai picchetti d’onore delle rappresentanze operaie di Maserati e Alfa Romeo.
Giuseppe Campari venne sepolto nel Cimitero Maggiore di Milano, il Monumentale, con altri grande del volante come Giancarlo Baghetti, Antonio e Alberto Ascari e il compagno di sempre Marinoni.
L’edizione della Mille Miglia 2018, passerà sulle sue strade del lodigiano per rendergli omaggio. Un omaggio che viene anche dal lavoro Alfantastiche, opera del fumettista Alessandro Colonna di Secugnago, che ha raccolto in un libretto i disegni che riproducono le Alfa Romeo storiche che hanno partecipato e vinto nella Mille Miglia con le schede tecniche di questi bolidi d’epoca a cura di Gianni Cattaneo. L’iniziativa editoriale, patrocinata dal Club Castellotti di Lodi e dal comune di Secugnago, vede anche un’introduzione sulla storia delle Mille Miglia e sul suo passaggio nel territorio lodigiano a cura di Maurizio Amadio, presidente del comitato lodigiano Mille Miglia, oltre a una breve storia a fumetti dedicata a Giuseppe Campari, detto “El Negher”.
Giuseppe Campari, il primo vincitore lodigiano della Mille Miglia Fra poco tornerà la Mille Miglia, ora meravigliosa passerella di auto senza tempo, veri gioielli, espressione dell’ingegno e della creatività.
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