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L'onore
Fa freddo, molto freddo.
Il piccolo termosifone che ho alle spalle non riscalda abbastanza e non mi basta mettere le mani fra le gambe.
Fa freddo anche nel mio io più profondo; come se Roberto avesse aperto una enorme ghiacciaia e mi ci avesse scaraventata dentro.
Serro forte i pugni ma l’unico effetto che provoco è un piccolo dolore al palmo delle mani e il rossore dei miei polpastrelli.
A Roma è calata improvvisamente la temperatura, la gente che, fino a poco tempo fa, indossava ancora maglioncini leggeri di cotone, ora è avviluppata in grosse sciarpe di lana variopinte.
Il rosso, il giallo e il ruggine si confondono alla perfezione con le chiome degli alberi che riesco a vedere in strada.
L’autunno è agli antipodi della primavera dove tutto rinasce.
In autunno muore la natura, ma non per me.
E’ un ciclo vitale e questi colori pastello mi fanno tuffare in un mare di ricordi.
Mia nonna, Anna, era una matrona di vecchio stampo, fin troppo severa e austera, almeno cosi mi raccontava mia mamma; per me invece era la nonnina che elargiva consigli sottoforma di proverbi.
Ogni volta che l’andavo a trovare, le raccontavo le mie storie sentimentali e lei, ridendo, mi raccontava
delle scappatelle che aveva avuto in gioventù con un marine americano.
All’epoca lei e mio nonno non erano sposati e lei, bionda e prosperosa era la ragazza più corteggiata di tutta Anzio.
Mi raccontava di quando, ventenne, si era concessa per la prima volta a quello straniero, dall’animo burbero e con braccia possenti che ogni volta che la stringeva a se, sembrava volesse stritolarla.
Amavo sentire le storie di mia nonna mentre ero da lei a bere un thè tutti i giovedì pomeriggio.
È passato un anno da quando è morta e ora i miei giorni sono più vuoti.
Chissà cosa mi direbbe ora, chissà quale consiglio mi darebbe.
Quando parlavamo della sua scappatella le chiedevo se aveva avuto paura delle reazioni di nonno, quando
capì che lei non era vergine.
Mi rispose fiera di se
“Un uomo, quando fa l’amore con una donna, la onora!”
Sono quasi otto mesi che non vengo onorata; sono distrutta e, in cuor mio, so già cosa mi avrebbe consigliato.
“Se l’onore non è di casa, sarà uccel di bosco” e mi avrebbe strizzato l’occhio attraverso il grosso specchio della sua camera da letto.
Ma quanto fa freddo? Raccolgo le mani a cucchiaio e me le porto alla bocca. Soffio un pò di aria tra i palmi e me le sfrego. Cerco disperatamente di riscaldarle, ma non riesco nell’intento.
Stamattina mi sono anche coperta abbastanza; ho messo dei collant pesantissimi, e un paio di jeans attillati e altrettanto pesanti, sopra il più caldo dei miei maglioni di lana.
Ma nulla.
Il freddo lo sento entrare dentro di me fin dentro le ossa provocandomi dei brividi terribili, come se avessi la febbre.
Appena arriva il Professore penso che gli chiederò un permesso per il pomeriggio. Andrò a casa, mi berrò un bel thè caldo all’arancia e cannella e mi metterò sul divano con il mio plaid preferito.
Intanto che aspetterò Roberto, leggerò quel libro di racconti.
Me l’ha regalato mio cognato Vittorio e ne parla tanto bene; dice che è tratto da un NewsGroup su internet, dove lui passa tutto il suo tempo libero a rimorchiare giovani donzelle.
Poi sarà il momento di parlare…
Non è possibile che non facciamo l’amore da mesi.
Sono alta, bionda e bella e a lavoro il mio capo, ogni volta, mi fa le solite battutine stupide.
Si vede lontano un miglio che vorrebbe portarmi a letto.
Un giorno forse gli dirò anche di si, non solo per vedere l’espressione inebetita nel suo volto, ma per vedere, anche, se avrà il coraggio delle sue intenzioni.
Ma è lui che non deve aver remore o sono io?
Mi sento una ragazzina alle prime armi e non capisco più nulla; eppure ho trentacinque anni e non so ancora cosa fare della mia vita.
Paolo, il professore, di anni ne ha cinquantatré, e se li porta anche bene.
Fisico asciutto e capelli brizzolati sempre ben curati. Sul volto quelle rughe d’espressione lo fanno essere affascinante.
E’ un chirurgo molto stimato, porta sempre la giacca ed è sempre ben vestito con completi griffati.
Roberto al suo confronto è sciatto e insipido, però lo amo.
Lo amo dal primo giorno che l’ho visto, ben tre anni fa.
Per lui ho dimenticato il mio ex-marito e sono partita subito in vacanza, senza pensarci un attimo.
L’ho conosciuto a casa di amici durante una festa in pieno luglio. Faceva molto caldo quel giorno tanto che non avevo messo il reggiseno e dalla camicetta facevano bella figura i miei seni rotondi.
Mi ero separata da poco e volevo godermi la vita; volevo ridere e divertirmi e non pensare a nulla.
Niente uomini, nessuna famiglia e niente sesso. Almeno questo è quello che pensavo all’epoca.
Quella sera tutti fecero gli stupidi cercando di rimorchiarmi. L’unico che non si avvicinò mai fu lui.
Era nell’angolo intento a parlare con alcuni ragazzi e non mi aveva degnato neanche di uno sguardo.
Appena l’ho visto parlare con il festeggiato ho sfruttato l’occasione per avvicinarmi e il nostro amico in comune fece le debite presentazioni.
Lo guardavo fisso negli occhi, verdi come due splendidi smeraldi. Rimasi incantata e forse è stata proprio
l’espressione di quello sguardo che mi ha fatto innamorare.
Mi ha lasciato subito a parlare con il mio amico, per tornare a discutere con gli altri per affrontare gli ultimi dettagli del viaggio che avevano in mente di fare da lì a poco.
Quindici giorni attraversando l’ Irlanda da sud a nord.
Mi sono gettata subito nei loro discorsi chiedendo altre informazioni.
Erano in quattro: Roberto, Vittorio, il fratello, Marco e Mario, due loro amici.
“Se una donna non vi imbarazza e non vi è di peso, mi piacerebbe unirmi alla compagnia”
Ricordo benissimo ancora la loro faccia sbalordita. Non conoscevo nessuno di quei ragazzi e vedere le loro
espressioni mi aveva fatto sorridere e sbeffeggiarli un po’.
Roberto aveva cominciato a fare delle battute e a farmi ridere. Si, i suoi occhi e la capacità di farmi ridere
avevano perfettamente centrato il bersaglio del mio cuore.
Mi ricordo il terzo giorno di vacanza, quando eravamo usciti prestissimo dal nostro B&B alle porte di Limerick per andare all’aeroporto di Shannon a bere il vero Irish Coffee. Avevamo riso per tutta la mattina e, poi, alla fine, il bacio.
Le sue mani, grandi e calde, sembravano esperte e riuscirono in un attimo a sbottonarmi camicia e gonna e già erano intente a sbirciare tra le mie antiche resistenze di donna separata.
In quell’attimo avevo capito che senza sesso e senza amore non potevo vivere. Mi sentivo desiderata e al centro delle attenzioni di quell' uomo con lo sguardo magnetico e penetrante.
Non pensavo di essere in un’ auto noleggiata e abbiamo fatto l’amore in maniera forte e prepotente.
Mi voleva e lo sentivo dal cuore che gli batteva forte nel petto, lo sentivo da come mi stringeva le braccia mentre mi baciava, e lo sentivo quando, caldo, è entrato in me in maniera forte e dolce allo stesso tempo.
In quel momento non ho pensato nè a preservativi nè ad anticoncezionali. Solo noi due in mezzo ad un verde sconfinato ed io ero persa nei suoi occhi; sapevo benissimo che da quel viaggio non avrei mai voluto più tornare.
Io non mi ricordo quanti orgasmi ho avuto, so solo che era stato così inaspettato e bello.
Continua a far freddo…
Forse ho davvero qualche linea di febbre.
Ma Paolo dove è?
Quando arriverà?
Sono già le dieci passate e tra poco ha il primo appuntamento.
Perché sono otto mesi che Roberto non mi si avvicina? Avrà un’altra?
“Pronto? Paolo ma dove sei? Sei in ritardo. Fra poco arriveranno i primi clienti. Come? Devo disdire tutto? Ma come faccio? Chi arriva dalla Svizzera? Per quattro, cinque giorni? Ah ok. Va bene. Ma a che ora sarà qui? Va bene ci penso io però sbrigati.”
Stefano, il figlio del professore, è arrivato un minuto dopo che ho chiuso la telefonata.
Sapevo che era un ventottenne e che assomigliava alla ex moglie del mio capo.
Alto, chioma fluente castana chiara incastonata in un fisico asciutto.
Dal fisico e dal portamento sembrava un principe e aveva degli occhi cerulei, grandi ed espressivi. Un piccolo accenno di barba incolta ornava le mascelle pronunciate; lo vedevo fisso, davanti a me, con i suoi occhi che mi scrutavano da cima a piedi.
Allungo la mano
“Piacere io sono..”
“Martina…Papà mi ha parlato molto di te.”
Arrossisco… Cerco di cambiare discorso.
“Tuo padre sarà qui tra poco. E’ imbottigliato nel traffico. Tutti a fare regali” sorrido.
“Di tutte le cose che mi ha detto, però, devo dire che su una ha profondamente ragione, su un’altra ha torto in pieno”
Balbetto un cioè, anzi più precisamente biascico un cioè
“Papà ha detto che sei una donna bellissima, e sono d’accordo, ma ha anche detto che saresti una mamma
perfetta. Ecco. Io come mamma non riesco a vederti”
Mi parla con aria altezzosa e con il sopracciglio inquisitore.
Insolente. Ma come ti permetti di parlarmi così? Cafone e maleducato. Alzo anch’io il sopracciglio a mo’ di sfida e per fargli capire che è stato scortese. Molto probabilmente in Svizzera non sono così bravi ad insegnare bon ton.
Comincia a ridere di gusto e, cominciando a prendermi in giro, si avvia verso lo studio del padre.
Lo seguo mentre il livore divampa in me.
Vorrei tanto dirgliene quattro ma non posso, ho paura di perdere il posto di lavoro e, in questo periodo, mi servono soldi per cercare di comprare casa con Roberto.
Già Roberto.
Anche lui ha il potere di farmi incazzare come pochi. A volte mi fa delle battute così idiote che mi fanno imbestialire e più sa che mi infastidiscono, più ne fa.
Stefano si sfila la giacca color piombo e la posa delicatamente su una delle due poltrone poste di fronte alla scrivania del padre. Il sole di quella fredda mattina filtra pigro fra le tende color crema riempiendo di tepore quella stanza, di solito cosi fredda.
Mentre chiedo se vuole del caffè o del thè sento il trillo del mio telefonino che mi annuncia dell’arrivo di un
messaggio.
Mi congedo dalla sua vista con un pizzico di rammarico, perchè quel piacevole sole che mi stava lentamente abbracciando, stava sciogliendo anche quella morsa di freddo interiore che mi aveva avvolta.
Sms di Roberto.
“Stasera tardo. Non mi aspettare sveglia”
Cazzo. Bastardo.
Ma come tardi? Bastardo. Allora è vero ne sono sicura, ne ha un’altra. Bastardo.
E sicuramente si scoperà lei stanotte e chissà da quanto tempo va avanti questa storia.
Bastardo.
Il leggero tepore che prima scorreva in me, ora è un torrente in piena e il rancore avvampa ogni centimetro
del mio corpo.
Due mani mi prendono alla base del collo dietro la testa.
Stefano con voce calma mi sta chiedendo cosa succede; forse ha sentito qualche mia imprecazione o forse
ci sta provando con me.
Mi vorrei voltare ma le sue mani mi stanno conducendo in un altro mondo.
Troppo sbrigativo!!
Forse dovrei tradirlo e farlo col primo che capita e, Stefano, potrebbe far al caso mio.
No, no che scema che sono… non posso farlo con un tipo che neanche conosco e che, fisico a parte, non è il mio ideale di uomo.
No, no non posso.
Ora mi volto e gli dico che non è nulla… Però che mani calde che ha…
Potrei aspettare qualche minuto e lasciarlo fare… D’altronde è un piccolo massaggio sul collo.
No, no ma che penso. Ora mi volto e lo faccio smettere.
Un lungo bacio.
Ma mi sta baciando.
Che belle labbra che ha e sembra anche saperci fare. Dai è solo un bacio Martina, ora che smette ci faremo tutti e due una grossa risata e poi basta.
Lontani un chilometro l’uno dall’altra.
Ma che sta facendo con quella mano? Mi sta cingendo la vita, lo sento entrare sotto il maglione e si fa ancora più audace…
Ora è sotto la maglietta.
Staccati Martina, staccati. Non è il tuo compagno…
Si, ma cavolo bacia bene, e sembra proprio saperci fare…
Con l’altra mano mi sfiora i fianchi e, risalendo, arriva fino al seno destro.
Lo palpa con decisione mentre la sua lingua continua a rincorrere la mia.
Finalmente si stacca dalle mie labbra, ma non da me e, continuando la sua corsa, finisce a baciarmi e a
mordermi leggermente il collo.
So che potrei parlare, so che potrei fermarlo, ma sono immersa nel suo profumo e mi sento naufraga in un oceano di sensazioni perse nella notte dei tempi.
Ho paura di lasciarmi trasportare da questo uragano, ma forse non è paura, ma la voglia di voler cavalcare quest’ onda di emozioni e risentirmi io, donna.
Basta incartamenti, giornali con annunci di case, basta lenzuola mai troppo disordinate.
Voglio sentirmi donna e non puttana e, anche se lo fossi, non me ne frega niente.
Anzi no, voglio essere
puttana e donna.
Afferro con forza le sue braccia all’altezza dei bicipiti. Il corpo che prima pensavo asciutto è, invece, ben modellato. Questa volta sono io a baciarlo, sono io a infilargli la lingua in bocca.
Sono una donna e sono una puttana.
Lo mordo forte sul collo provocandogli un po’ di dolore. Le mie mani sono senza freni e corrono
all’impazzata sul suo corpo. Dapprima sul collo, fra i capelli e poi ripercorrendo la strada al contrario, finiscono la loro corsa sulla patta dei pantaloni.
Vorrei chinarmi e assaggiarlo.
Non riesco a fare in tempo. Mi solleva il maglione e la maglietta con un sol gesto. Il freddo e l’eccitazione
fanno risaltare lo stato dei miei capezzoli. Ne prende uno tra le dita, lo tira a se e comincia a morderlo e
succhiarlo. Il primo impatto di dolore è ora sostituito dal piacere.
Con l’altra mano sbottona i miei jeans e delicatamente comincia ad abbassarli.
Lo aiuto e, con un paio di movimenti di anca, li faccio scivolare fino alle caviglie.
Abbasso anche i collant e lo sento scivolare in basso; le sue mani ora stringono i miei glutei e il suo volto è
sul mio pube. Mi bacia sul leggero perizoma che indosso e lo sento sempre più vicino.
Il freddo mi fa rabbrividire o almeno è il mio pensiero. Forse è la situazione, forse è l’essere qui nuda davanti uno sconosciuto o forse sono semplicemente eccitata e non mi importa di avere il pelo pubico non in ordine… D’altronde non facevo sesso con nessuno.
È lì, che si muove sotto di me, sento il suo respiro aumentare.
Piccole scosse mi percorrono lo stomaco e lo imploro di continuare; non provavo queste emozioni da tempo, troppo tempo.
Mi appoggio alla scrivania e le mie mani stringono forte il bordo. Allargo leggermente le gambe e sento il suo respiro sempre più forte sulla figa e un nuovo tremore mi scuote nuovamente la pelle.
Lo sento abbassare le mutandine e separare le labbra con le dita.
Sprofonda la sua bocca dentro di me, mentre, istintivamente, sollevo i glutei appoggiandoli sulla scrivania e divarico ancora di più le gambe.
Sembra che mi stia divorando e lentamente si dirige verso il clitoride mentre con un dito mi esplora intimamente.
Si ferma un secondo per respirare e un ombra di panico cala nei miei occhi.
Se ne accorge perché mi chiede se va tutto bene.
Si va bene ma non fermarti più, non riuscirei più a gestirlo.
Cazzo sono troppo eccitata e non puoi lasciarmi cosi.
La mia mente risponde per me, la bocca, invece, sibila un si.
Il mio viso paonazzo dal desiderio non è bugiardo, sono eccitata e voglio che continui il suo accurato lavoro.
Sprofonda di nuovo tra le pieghe del mio sesso e, finalmente, la sua lingua raggiunge la punta tremolante e gonfia del mio clitoride.
Primo elettroshock di sollievo e piacere. Stringo più forte le mani.
Prende quella piccola escrescenza turgida tra i denti e lo succhia delicatamente…
Il mio corpo risponde
contorcendo e sussultando.
È ancora quasi del tutto vestito e vedevo la sua erezione spingere contro i pantaloni.
Lo sento azzardare un
delicato morso al clitoride mentre sto venendo per la prima volta…
Un forte sospiro mi esce dal petto, il corpo si scuote mentre con le mani lo sposto dai miei genitali.
Appena il tremore si sta affievolendo lo vedo ritornare su di me e leccare solo il profilo della figa per
permettere di calmarmi.
I muscoli si stanno rilassando e un “E’ stato bello” esce dalla mia bocca.
Si alza, toglie camicia e slaccia la cintura.
È pronto per il resto del lavoro…
Boxer, vedo il cazzo che si solleva liberandosi rapido dalla costrizione che lo tratteneva.
Scendo dalla scrivania, ferma di fronte a lui
“Lascia che io…”
Dlin dlon
“Cazzo la porta… deve essere tuo padre, vai tu ad aprire io vado in bagno”
Prendo i miei vestiti e scappo in bagno.
Sorrido…
Stefano sarà in città per alcuni giorni...
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Dal 10 luglio, la Gran Bretagna elimina per gli italiani il protocollo di quarantena all’arrivo nel Paese. L’Italia, infatti, è tra le destinazioni considerate a rischio ridotto. Questo naturalmente solo nel caso in cui gli italiani non siano stati o siano transitati in Paesi non esenti dalla quarantena nei 14 giorni precedenti all’ingresso in Inghilterra (i Paesi esenti sono elencati sul sito del governo in costante aggiornamento). Si può quindi tornare finalmente in Gran Bretagna e quindi a Londra, in Scozia, nel Galles e nell’Irlanda del Nord. Le aziende del settore turistico inglese, inoltre, dallo scorso 25 giugno hanno aderito alla “Certificazione di Conformità del Settore Turistico, “We’re good to go” (“siamo pronti a ripartire”) che ha lo scopo di garantire la salute e la sicurezza a tutti i visitatori e ai clienti delle imprese turistiche nel Regno Unito, che hanno lavorato in modo serio e professionale per adeguare le linee guida del governo e dell’Industria turistica nel contrastare l’emergenza Covid-19. “Questa nuova Certificazione di qualità del settore turistico”, ha spiegato il ministro per il Turismo Nigel Huddleston “dimostra che le imprese turistiche, le destinazioni e le attrazioni aderiscono alle linee guida governative. Mette al primo posto la sicurezza ed è una mossa importante per far ripartire il settore”. In Inghilterra stanno quindi riaprendo tutte le attività turistiche, dagli hotel ai pub, dai ristoranti ai castelli, dai siti storici ai giardini. Le informazioni riguardanti le aperture sono state raccolte all’interno del sito Know Before You Go, dove chiunque può verificare le aperture, le procedure per le visite, gli orari di ingresso, eventuali prenotazioni da fare online e le app da scaricare per organizzare al meglio la propria vacanza. Sul sito di Visit Britain precisano infatti che è importante ricordare di controllare in anticipo i siti web ufficiali delle organizzazioni e delle attrazioni turistiche, per assicurarsi di essere aggiornati sugli orari di apertura e sulle regole da seguire che, ricordiamo, sono: mantenere un metro di distanza da chiunque al di fuori della propria famiglia; indossare sempre la mascherina sui mezzi pubblici (autobus, treni, taxi e minicab); assicurarsi di avere la carta di credito in quanto molti negozi al momento accettano solo pagamenti senza contanti; portare con sé un disinfettante per le mani e, se ci si muove con l’auto, parcheggiarla dove possibile e visitare le attrazioni vicine a piedi o in bicicletta. E, se volete seguire i nostri consigli, studiate un itinerario “off the beaten path”, fuori dalle rotte comuni, cercando luoghi meno conosciuti, più isolati e dove incontrare meno folla possibile. Per esempio, anziché visitare Stonehenge, uno dei siti preistorici più noti al mondo, andate a Superhenge che si trova a soli tre chilometri di distanza, si tratta di un altro gruppo di rocce ancora più grandi e che pochi conoscono. Non ve ne pentirete. Oppure, invece di affollare i pittoreschi villaggi dei Cotswolds visitate la Cumbria, con i suoi laghi e le sue deliziose fattorie, dove Beatrix Potter ha ambientato le vicende di Peter Coniglio, uno dei più famosi libri per bambini. Ricordiamo inoltre che, dal 31 gennaio 2020, con l’entrata in vigore della Brexit, la Gran Bretagna è uscita dall’Europa e ciò ha creato parecchia confusione tra tutti coloro che desiderano fare un viaggio in Inghilterra. In realtà, fino a dicembre 2020 ci sarà un periodo di transizione e quindi per ora non cambia nulla. Secondo le ultime indicazioni, i turisti che vogliono andare in vacanza in Inghilterra possono viaggiare con la carta d’identità valida per l’espatrio. Non tutte lo sono, quindi è meglio fare una verifica prima di partire. Inoltre, la dogana inglese – sia che si arrivi in aereo, traghetto, treno o auto – potrebbe rifiutare l’ingresso al turista nel caso in cui la carta d’identità sia sciupata o danneggiata o anche nel caso in cui la foto sia rovinata e quindi il volto sia poco riconoscibile. Nessun problema, invece, per chi viaggia con la carta d’identità elettronica. Nel corso del 2020, però, sembra le carte d’identità saranno eliminate gradualmente e sarà necessario, anche per i cittadini europei, presentare il passaporto. Inoltre, dovrebbe essere introdotto il visto elettronico, una sorta di Esta sul modello statunitense. Sarà necessario chiedere un’autorizzazione online prima di partire almeno tre giorni prima del viaggio. Il nostro consiglio, per andare in Gran Bretagna (ma in generale per viaggiare ovunque nel mondo), è di munirsi sempre e comunque di passaporto, verificando che abbia una validità di almeno sei mesi. È un documento costoso, certo, ma risolverà un sacco di problemi. Gli idilliaci paesaggi della Cumbria @iStock https://ift.tt/2VVn3Qq Quando potranno andare gli italiani a Londra e in Gran Bretagna Dal 10 luglio, la Gran Bretagna elimina per gli italiani il protocollo di quarantena all’arrivo nel Paese. L’Italia, infatti, è tra le destinazioni considerate a rischio ridotto. Questo naturalmente solo nel caso in cui gli italiani non siano stati o siano transitati in Paesi non esenti dalla quarantena nei 14 giorni precedenti all’ingresso in Inghilterra (i Paesi esenti sono elencati sul sito del governo in costante aggiornamento). Si può quindi tornare finalmente in Gran Bretagna e quindi a Londra, in Scozia, nel Galles e nell’Irlanda del Nord. Le aziende del settore turistico inglese, inoltre, dallo scorso 25 giugno hanno aderito alla “Certificazione di Conformità del Settore Turistico, “We’re good to go” (“siamo pronti a ripartire”) che ha lo scopo di garantire la salute e la sicurezza a tutti i visitatori e ai clienti delle imprese turistiche nel Regno Unito, che hanno lavorato in modo serio e professionale per adeguare le linee guida del governo e dell’Industria turistica nel contrastare l’emergenza Covid-19. “Questa nuova Certificazione di qualità del settore turistico”, ha spiegato il ministro per il Turismo Nigel Huddleston “dimostra che le imprese turistiche, le destinazioni e le attrazioni aderiscono alle linee guida governative. Mette al primo posto la sicurezza ed è una mossa importante per far ripartire il settore”. In Inghilterra stanno quindi riaprendo tutte le attività turistiche, dagli hotel ai pub, dai ristoranti ai castelli, dai siti storici ai giardini. Le informazioni riguardanti le aperture sono state raccolte all’interno del sito Know Before You Go, dove chiunque può verificare le aperture, le procedure per le visite, gli orari di ingresso, eventuali prenotazioni da fare online e le app da scaricare per organizzare al meglio la propria vacanza. Sul sito di Visit Britain precisano infatti che è importante ricordare di controllare in anticipo i siti web ufficiali delle organizzazioni e delle attrazioni turistiche, per assicurarsi di essere aggiornati sugli orari di apertura e sulle regole da seguire che, ricordiamo, sono: mantenere un metro di distanza da chiunque al di fuori della propria famiglia; indossare sempre la mascherina sui mezzi pubblici (autobus, treni, taxi e minicab); assicurarsi di avere la carta di credito in quanto molti negozi al momento accettano solo pagamenti senza contanti; portare con sé un disinfettante per le mani e, se ci si muove con l’auto, parcheggiarla dove possibile e visitare le attrazioni vicine a piedi o in bicicletta. E, se volete seguire i nostri consigli, studiate un itinerario “off the beaten path”, fuori dalle rotte comuni, cercando luoghi meno conosciuti, più isolati e dove incontrare meno folla possibile. Per esempio, anziché visitare Stonehenge, uno dei siti preistorici più noti al mondo, andate a Superhenge che si trova a soli tre chilometri di distanza, si tratta di un altro gruppo di rocce ancora più grandi e che pochi conoscono. Non ve ne pentirete. Oppure, invece di affollare i pittoreschi villaggi dei Cotswolds visitate la Cumbria, con i suoi laghi e le sue deliziose fattorie, dove Beatrix Potter ha ambientato le vicende di Peter Coniglio, uno dei più famosi libri per bambini. Ricordiamo inoltre che, dal 31 gennaio 2020, con l’entrata in vigore della Brexit, la Gran Bretagna è uscita dall’Europa e ciò ha creato parecchia confusione tra tutti coloro che desiderano fare un viaggio in Inghilterra. In realtà, fino a dicembre 2020 ci sarà un periodo di transizione e quindi per ora non cambia nulla. Secondo le ultime indicazioni, i turisti che vogliono andare in vacanza in Inghilterra possono viaggiare con la carta d’identità valida per l’espatrio. Non tutte lo sono, quindi è meglio fare una verifica prima di partire. Inoltre, la dogana inglese – sia che si arrivi in aereo, traghetto, treno o auto – potrebbe rifiutare l’ingresso al turista nel caso in cui la carta d’identità sia sciupata o danneggiata o anche nel caso in cui la foto sia rovinata e quindi il volto sia poco riconoscibile. Nessun problema, invece, per chi viaggia con la carta d’identità elettronica. Nel corso del 2020, però, sembra le carte d’identità saranno eliminate gradualmente e sarà necessario, anche per i cittadini europei, presentare il passaporto. Inoltre, dovrebbe essere introdotto il visto elettronico, una sorta di Esta sul modello statunitense. Sarà necessario chiedere un’autorizzazione online prima di partire almeno tre giorni prima del viaggio. Il nostro consiglio, per andare in Gran Bretagna (ma in generale per viaggiare ovunque nel mondo), è di munirsi sempre e comunque di passaporto, verificando che abbia una validità di almeno sei mesi. È un documento costoso, certo, ma risolverà un sacco di problemi. Gli idilliaci paesaggi della Cumbria @iStock Dal 10 luglio, gli italiani non saranno più obbligati a sottoporsi a un periodo di quarantena per andare in Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda del Nord.
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Irlanda del Nord in 3 giorni: itinerario magico tra Belfast e la Giant’s Causeway
Scopri l’Irlanda del Nord in 3 giorni: Itinerario perfetto tra Belfast, Giant’s Causeway e storia! ✨ Hai voglia di un viaggio indimenticabile tra paesaggi mozzafiato, storia affascinante e avventura? L’Irlanda del Nord è la destinazione perfetta per un weekend lungo o una fuga di 3 giorni! In questo itinerario troverai: ✅ Cosa vedere a Belfast: dal Titanic Museum ai famosi murales storici ✅ Giant’s Causeway, il sito UNESCO dalle formazioni basaltiche uniche ✅ Carrick-a-Rede Rope Bridge, il ponte sospeso più emozionante ✅ Castelli da fiaba come Dunluce Castle e Carrickfergus Castle ✅ Location di Game of Thrones, tra foreste incantate e scenari da film 📍 Perché scegliere l’Irlanda del Nord a febbraio? ✨ Meno folle e prezzi più bassi ✨ Paesaggi ancora più suggestivi con il clima invernale ✨ Un viaggio ricco di storia, cultura e natura selvaggia 👀 Vuoi scoprire tutti i dettagli dell’itinerario? 📖 Leggi il post completo e organizza il tuo viaggio da sogno! 💬 Hai già visitato l’Irlanda del Nord?Raccontaci nei commenti la tua esperienza o tagga un amico che vorresti portare con te! 🏞️❤️ 🔁 Condividi questo post per ispirare altri viaggiatori! 🌎✈️
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