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Macabro Ritrovamento a Isola Sant'Antonio: Indagini dei Carabinieri in Corso. Il corpo di un uomo affiora dal fiume Po. Le autorità si mobilitano per far luce sull'accaduto
Alle 12:30 di oggi, 9 novembre, i Carabinieri della Compagnia di Tortona e la Sezione Investigazioni Scientifiche di Alessandria sono intervenuti a Isola Sant'Antonio, nei pressi del ponte sul fiume Po, in seguito alla segnalazione del ritrovamento di un
Alle 12:30 di oggi, 9 novembre, i Carabinieri della Compagnia di Tortona e la Sezione Investigazioni Scientifiche di Alessandria sono intervenuti a Isola Sant’Antonio, nei pressi del ponte sul fiume Po, in seguito alla segnalazione del ritrovamento di un cadavere. Il corpo, emerso dall’acqua dopo una probabile lunga permanenza, è apparso martoriato ma, contrariamente a quanto inizialmente…
#affioramento cadavere#aggiornamenti indagini#Alessandria#Alessandria today#autorità italiane#cadavere affiorato#Carabinieri#Carabinieri Alessandria#comunità allarmata#comunità di Tortona#cronaca Alessandria#Cronaca locale#Cronaca nera#cronaca oggi#emergenza fiume Po#evento tragico#fatti di cronaca#Fiume Po#giallo Isola Sant&039;Antonio#Google News#identificazione#indagine Carabinieri#indagini Alessandria#Indagini in corso#indagini scientifiche#informazioni sicurezza#Intervento Carabinieri#investigatori Tortona#Investigazioni Scientifiche#Isola Sant’Antonio
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"NESSUN PALESTINESE E' OGGI AL SICURO". FRANCESCA ALBANESE (ONU) SULLA MORTE DEL DOTTOR ALBURSH
tratto da l’ANTIDIPLOMATICO 02 Maggio 2024 “Sono estremamente allarmata dalla notizia che il dottor Adnan Albursh, noto chirurgo dell’ospedale di Alshifa, è morto mentre era detenuto dalle forze israeliane nella prigione militare di Ofer”. Lo scrive su X la relatrice Onu sui Territori palestinesi Francesca Albanese.“Mentre acquisisco ulteriori informazioni, ESORTO la comunità diplomatica a…
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Vicenza, violenta rissa con bastoni a "Villaggio del Sole": 6 denunciati
Vicenza, violenta rissa con bastoni a "Villaggio del Sole": 6 denunciati. Ha avuto un epilogo giudiziario la grave vicenda che ha visto coinvolte due fazioni di facinorosi violenti che, nella mattinata di domenica scorsa, ha creato non poco allarme tra gli abitanti del “Villaggio del Sole” - vicino Vicenza - e tra gli automobilisti che, per caso, si sono trovati a passare in quella zona. La rissa A mezzogiorno circa di domenica scorsa, infatti, gli Agenti della Squadra “Volanti” della Questura erano stati chiamati ad intervenire sulla tangenziale del “Villaggio del Sole” – nei pressi del parcheggio del Supermercato “Aldi” – a seguito di una allarmata richiesta pervenuta alla Centrale Operativa di Viale Mazzini, con la quale veniva segnalata una violenta rissa con reciproche aggressioni a sprangate tra diversi componenti di una famiglia Sinti, messa in atto da 5 / 6 individui armati di bastoni e di altri corpi contundenti. Alla vista delle Volanti della Polizia – che nel frattempo, in pochi minuti, erano giunte sul posto – i due gruppi di “contendenti” cessavano immediatamente di colpirsi, comportandosi come nulla fosse accaduto. I Poliziotti, tuttavia, anche sentendo quanto riferito da alcuni presenti, potevano riscontrare la veridicità di quanto segnalato, così come il fatto che la violenta rissa aveva coinvolto 6 membri della stessa famiglia, suddivisi in due fazioni contrapposte. In quel contesto, gli Agenti provvedevano anche ad acquisire alcuni filmati amatoriali registrati da chi aveva assistito al grave episodio. Due fazioni contrapposte Gli investigatori della Questura, quindi, dopo aver visionato queste videoregistrazioni ed i filmati delle videocamere cittadine posizionate nella zona, sono stati in grado di individuare i 6 soggetti coinvolti, i quali, schieratisi, come si è detto, in due componenti della stessa comunità, nell’occasione contrapposte per divergenze dovute a futili motivi. Le due fazioni erano guidate di tali H. G. e H. M. – rispettivamente, marito e moglie con a proprio carico precedenti penali e/o di Polizia di varia natura e gravità, in particolare contro il patrimonio e la persona –, e da tale H. A. –anch’egli conosciuto alle Forze dell’Ordine – si erano reciprocamente aggrediti con violenza, senza preoccuparsi del fatto che, occupando la sede stradale di una arteria di grande comunicazione, avevano concretamente messo a repentaglio la sicurezza degli automobilisti di passaggio. I provvedimenti del Questore Sartori Al termine delle attività di Polizia Giudiziaria, pertanto, la Squadra Mobile e l’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura hanno proceduto a denunciare alla Procura della Repubblica di Vicenza i soggetti coinvolti per i reati di rissa, per avere messo in pericolo l’incolumità delle persone in quanto il tutto è avvenuto in una strada pubblica, e per interruzione di pubblico servizio. In considerazione di quanto accaduto, per la gravità dei fatti in sé e per i precedenti penali e/o di Polizia che taluni dei denunciati annovera a proprio carico, il Questore della Provincia di Vicenza Paolo Sartori ha emesso nei confronti degli istigatori le Misure di Prevenzione Personali previste dal Codice delle Leggi Antimafia del FOGLIO di VIA da Vicenza per un periodo di 3 anni e dell’AVVISO ORALE. Sono tuttora in corso ulteriori accertamenti anche allo scopo di contestualizzare l’ambito nel quale è maturato l’evento. Le parole di Sartori “Quello avvenuto domenica scorsa, nel mezzo di una strada assai trafficata e con il rischio concreto di causare una vera e propria tragedia, rappresenta non solo un gravissimo episodio di inciviltà, manche una chiara manifestazione di totale mancanza di rispetto per la legge e per le persone – ha tenuto a chiarire il Questore Sartori –. Nei confronti dei soggetti coinvolti con ruoli di istigatori, pertanto, al di là delle possibili responsabilità penali che saranno eventualmente accertate in sede giudiziaria, ho deciso di adottare specifiche Misure di Prevenzione proprio al fine di far si che costoro vengano messi in condizione di non poter ulteriormente provocare situazioni di criticità per l’ordine e la sicurezza pubblica, e di non mettere ulteriormente a repentaglio l’incolumità dei cittadini”. Read the full article
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Colombia, il silenzio dei media di fronte alla strage è assordante di Roberto Cursi “Uccidete anche me. Voglio andare con mio figlio! Voglio andare con mio figlio! È il mio unico figlio! Era il mio unico figlio! Adesso dovete ammazzare anche a me. Sparatemi! Sparatemi! Sparatemi!”. Queste sono le strazianti grida di dolore di una madre colombiana che urla con disperazione contro gli agenti dell’Esmad che le hanno appena ucciso il figlio sparandogli in strada. Domenica a Piazza del Popolo c’è stato un presidio della comunità colombiana per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’assordante silenzio dei mezzi d’informazione sulle atroci violenze che il governo Duque sta perpetrando su chi protesta contro la riforma sanitaria e fiscale (quest’ultima ritirata). Per le tv la notizia non esiste e leggiamo poco o nulla sui “grandi” quotidiani italiani, anche se in due settimane di proteste ci sono stati più di 40 morti. Inoltre si registrano violenze sessuali e circa 1000 detenzioni arbitrarie. Per la “Defensoría del Pueblo de Colombia” ci sono almeno 548 persone scomparse e 405 feriti, senza mettere nel conto i 904 “leader sociali” assassinati violando la firma dell’Accordo di Pace del 2016 tra il Governo colombiano e i guerriglieri delle Farc. Mi chiedo come si fa a ignorare una carneficina del genere; quale sia il motivo di questa indifferenza mediatica sugli orribili omicidi, violenze sessuali, scomparse, incarcerazioni che stanno avvenendo in Colombia con la presidenza Duque e il sostegno dell’ex Presidente Uribe, il quale ha pubblicamente dichiarato legittimo l’uso delle armi contro i manifestanti. La maggior parte dei quotidiani – se ne parlano – riportano appena il freddo numero dei morti e aggiungono che l’Onu, l’Unione Europea e l’Organizzazione degli Stati americani (Osa) condannano il governo colombiano per un “uso eccessivo della violenza” e la portavoce dell’Alto commissariato dei diritti umani dell’Onu, Marta Hurtado, si dice “profondamente allarmata”. Mai sentite dichiarazioni di condanna tanto dure fatte su altri Paesi. Sicuramente gli Organismi internazionali prenderanno subito misure restrittive e forti sanzioni contro la Colombia. Scusatemi il banale sarcasmo, ma verrebbe da ridere se dietro a queste “sussurrate” dichiarazioni non ci fossero i drammi che ho appena elencato. La Colombia è l’unico Paese latinoamericano che è “Partener Globale” della Nato e alleato strategico degli Usa nella regione; è forse per questo che quasi tutti fanno finta di nulla davanti agli orribili crimini? Mi vengono in mente due recenti fatti (guarda caso in Paesi non allineati all’agenda politica di Washington): il caso Navalny in Russia e lo “schiaffo” del Ministro della Cultura a Cuba. I media nazionali e internazionali hanno diffuso in ogni dove l’arresto di Navalny; non c’è persona che non conosca la sua storia. Il comportamento della polizia russa nelle manifestazioni pro Navalny è stato un “ballo di gala” in confronto ai massacri della polizia colombiana, ma all’unisono si è gridato a una violenta repressione e la Ue ha subito votato sanzioni mirate contro la Russia (non giustifico nessuna repressione). Contro Cuba siamo ormai abituati ad ascoltare le più folli menzogne, ma a tutto c’è un limite. Il Ministro Alonso, davanti alla provocazione di una trentina di persone, istintivamente colpisce sul braccio il giornalista che gli puntava lo smartphone contro. A questo punto le più importanti organizzazioni per i diritti umani hanno denunciato il fatto come un inqualificabile atto di violenza della dittatura cubana che continua a reprimere il suo popolo, portando il “caso” all’attenzione del Parlamento europeo, dove il gruppo Popolare ha presentato una richiesta di sanzioni e di sospensione degli accordi economici per violazione dei diritti umani. Chi pensa che stia scherzando si ricreda. Mentre sui crimini in Colombia… un silenzio assordante!
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Penso a K mentre esco con V
Quando avevo tredici anni ho conosciuto V; il mio amore, o la mia prima cotta seria. V era del tutto fighissimo e non alla mia portata, al tempo ero grassissima e goffa da matti, ero comunque sia molto piccolina, ma cercavo di camuffarmi seguendo la massa. V sembrava non dar peso al mio aspetto fisico– nonostante lui fosse bellissimo! La prima volta che mi ha vista mi ha detto “dove sei stata rinchiusa tutto questo tempo?”, e solo con quelle parole io mi presi una cotta assurda– durata poi un’anno. Credevo di essermi innamorata, con lui fumai le prime canne e cominciai a saltare scuola, ho avuto il mio primo bacio e le prime ‘toccatine’. Toccatine con i vestiti addosso, chiaramente. Lui mi lasció dopo mesi per la mia migliore amica dell’epoca. Stanotte, dopo ben quattro anni, si è presentato sotto casa mia. È stato un colpo al cuore, lui è ancora bellissimo come al tempo!
Ha detto che gli sono sempre piaciuta, in qualche strano modo, e io gli ho detto che è stato la mia prima vera cotta e che piangevo ogni notte per la sua ‘faccia di merda’. Abbiamo riso e abbiamo rivangato il passato. L’ho chiamato principessina, e lui ha detto che io sono la sua principessina; ho pensato subito a K e mi sono allarmata. Ho pensato “merda, K si incazzerebbe di brutto”. Allora mi sono raffreddata nei suoi confronti e ho cominciato a paragonarlo al mio amore, e ho smesso di pensare a quanto carino effettivamente sia V. Insomma, è bello ma mai quanto K. In ogni caso V sembra essere serio, ora, ha smesso con la ‘brutta vita’ dopo tre anni di comunità. Ha i tatuaggi sulle mani ma non ho dato molto peso alle scritte, non mi importava guardarlo. Abbiamo ascoltato un po’ di musica e fumato qualche sigaretta, mi ha riaccompagnata poi a casa. Voleva davvero avere un contatto fisico con me e io dopo un po’ ho permesso che mi baciasse la guancia e che accarezzasse il mio viso per qualche secondo– lo ha sempre fatto, quando eravamo più piccoli. Mi sono sentita comunque una merda, una volta tornata a casa. Non ho tradito K perché 1: non stiamo insieme e 2 non ho fatto niente con V! La vecchia me gli sarebbe saltata al collo subito invece mi sono controllata e ho pesato ogni parola, ogni sguardo e movimento. Una parte di me, quella ancora piccola, avrebbe voluto abbracciarlo e dirgli molto di più, ma la parte che ha prevalso è stata ancora una volta la parte che ama K più di ogni altra cosa al mondo. Voglio bene a V, gliene vorrò sempre perché mi ha insegnato tanto a suo modo: mi ha fatto capire che la vita è una stronza, mi ha inoltrata nel mondo vero e devo solo ringraziarlo per questo. Non lo dimenticherò mai, e spero, in amicizia ovviamente, di poterlo rivedere e fumare una siga insieme come abbiamo sempre fatto.
Purtroppo sono destinata a K, sono destinata a lui e spero che lui si stia comportando come me; scansando ogni ragazza che gli si pari davanti.
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Potenza, sventato tentativo di suicidio di un 63enne.
Potenza, sventato tentativo di suicidio di un 63enne. Nel primo pomeriggio di ieri 13 ottobre, nel capoluogo lucano, i Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Potenza sono intervenuti a casa di un uomo che aveva palesato intenti suicidi ad una sua conoscente. Il 63enne di Potenza aveva inviato alcuni messaggi telefonici, esternando il proprio malessere, verosimilmente dovuto alla solitudine e ad alcuni problemi di salute. La donna, allarmata, ha prontamente allertato i Carabinieri della Compagnia di Potenza sul Numero Unico di Emergenza 112 dell’Arma. Presso l’abitazione dell’uomo, all’interno di un condominio, è così giunta, in pochi minuti, una “gazzella” della Radiomobile, diuturnamente impegnata per fronteggiare le richieste di pronto intervento da parte della cittadinanza. I Carabinieri intervenuti, sul pianerottolo dell’abitazione, chiusa dall’interno, hanno percepito, fin da subito, un forte odore di gas proveniente dall’appartamento e, pertanto, hanno provveduto a far evacuare le 8 famiglie presenti, per un totale di 16 persone. Contestualmente hanno tentato di prendere contatti con l’uomo, non ricevendo, tuttavia, alcuna risposta. I militari, non potendo attendere l’intervento dei Vigili del Fuoco, anch’essi prontamente allertanti, hanno deciso di intervenire, accedendo nell’appartamento. All’interno, hanno rinvenuto il malcapitato, che giaceva a terra ormai privo di sensi. Il sopralluogo svolto nell’immediatezza ha permesso di rilevare che il tubo di collegamento fra la stufa e la bombola del gas presente in cucina era stato reciso dall’uomo prima che perdesse i sensi a causa dell’inalazione di gas che, ormai, aveva saturato gli ambienti circostanti. I Carabinieri, chiusa la valvola di sicurezza, lo hanno portato all’esterno per consentirgli così di ricevere le cure necessarie. Sul posto sono intervenuti anche i sanitari del 118 che hanno prestato le prime cure, trasportando, successivamente, il malcapitato presso l’ospedale “San Carlo” di Potenza, ove si trova tuttora in osservazione. La prontezza dimostrata dalla donna e l’immediato intervento dei Carabinieri, che hanno immediatamente percepito la criticità del momento, hanno permesso di scongiurare un tragico epilogo e conseguenze ben più gravi per l’uomo, garantendo, al tempo stesso, l’incolumità dei condomini. Appare doveroso rammentare la necessità di contattare, in casi analoghi, il Numero Unico di Emergenza 112 al fine di richiedere una rapida e risolutiva risposta. In tal senso va considerata la presenza capillare dell’Arma dei Carabinieri nel potentino, che può costituire un tempestivo ed efficace strumento operativo, attraverso i suoi reparti, di modo da preservare le ordinarie situazioni di ordine e sicurezza pubblica delle numerose comunità locali.... Read the full article
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