#comparazioni
Explore tagged Tumblr posts
Text
Merckx o Pogacar? Un confronto tra due leggende del ciclismo. Daniele Coloris esplora le differenze tra due grandi campioni di epoche diverse
Quando si parla di confronti tra campioni di epoche diverse, il rischio di cadere nella banalità è sempre dietro l’angolo.
Quando si parla di confronti tra campioni di epoche diverse, il rischio di cadere nella banalità è sempre dietro l’angolo. Ogni periodo ha le sue caratteristiche uniche, le sue sfide specifiche e un contesto sportivo che può rendere queste comparazioni affascinanti, ma anche problematiche. Eppure, la domanda “Merckx o Pogacar?” è una di quelle che inevitabilmente emergono nel cuore degli…
#campioni di ciclismo#campionissimi#Ciclismo#ciclismo mondiale#ciclisti a confronto#ciclisti leggendari#classiche di ciclismo#classiche monumento#comparazioni sportive#confronto campioni#corse epiche#determinazione sportiva#Eddy Merckx#epoche ciclistiche#Felice Gimondi#forza mentale nello sport.#Francesco Moser#gare a tappe#Gare ciclistiche#Giro d’Italia#grandezza sportiva#grinta Merckx#il Cannibale#imprese sportive#leggende del ciclismo#Merckx o Pogacar#mito di Merckx#paragoni sportivi#passione per il ciclismo#Pogacar fenomeno
0 notes
Text
"[...] ella (M.me de Staël) come tutti i grandi, dipingeva ne' suoi romanzi il suo cuore, i suoi casi, e però si serve di donne per li principali effetti; nondimeno si guarda bene di far brutti o men che belli i suoi eroi o le sue eroine. Tutto lo spregiudizio, tutto l'ardire, tutta l'originalità di un autore in qualsivoglia tempo non può giunger fin qua. Che cosa è la bellezza? lo stesso in fondo, che la nobiltà e la ricchezza: dono del caso? È egli punto meno pregevole un uomo sensibile e grande, perchè non è bello? Quale inferiorità di vero merito si trova nel più brutto degli uomini verso il più bello? Eppure non solamente lo scrittore o il poeta si deve guardare dal fingerlo brutto, ma deve anche guardarsi da entrare in comparazioni sulla sua bellezza. Ogni effetto svanirebbe se parlando o di se stesso (come fa il Petrarca) o del suo eroe, l'autore dicesse ch'egli era sfortunato nel tale amore perchè le sue forme, o anche il suo tratto e maniere esteriori (cosa al tutto corporea) non piacevano all'amata, o perch'egli era men bello di un suo rivale ec. ec. Che cosa è dunque il mondo fuorchè NATURA? Ho detto che l'intelletto umano è materiale in tutte le sue operazioni e concezioni. La teoria stessa dell'intelletto si deve applicare al cuore e alla fantasia. La virtù, il sentimento, i più grandi pregi morali, le qualità dell'uomo le più pure, le più sublimi, infinite, le più immensamente lontane in apparenza dalla materia, non si amano, non fanno effetto veruno se non come materia, e in quanto materiali. Divideteli dalla bellezza, o dalle maniere esteriori, non si sente più nulla in essi. Il cuore può bene immaginarsi di amare lo spirito, o di sentir qualche cosa d'immateriale: ma assolutamente s'inganna."
#sezione 1#1821#biografia in filigrana#bellezza#contro lo spiritualismo#sopra il ritratto di una bella donna#mistero eterno dell'esser nostro
4 notes
·
View notes
Text
Mi capita ogni tanto che, mentre osservo qualcosa, la mia mente trovi un analogismo di quelli tipo "che ho visto da qualche parte, chissà dove", con quello che sto osservando. Se sono fortunato e mi ricordo a cosa alludevo poi nascono idee. Comparazioni. Che sfociano in composizioni nella mia testa. Questa volta ho voluto fissare in un'immagine questo confronto.
Ecco com'è nata questa composizione dove ho affiancato, sfumandoli tra loro, i dipinti "Moonrise" (2015) di Phyllis Shafer e "Paesaggio di Saint-Rémy" (1889) di Vincent van Gogh. Et voilà le jeux sont faits, rien ne va plus et vaàchelpais.
9 notes
·
View notes
Text
Io non vedo l'ora di terminare il mio percorso di studi per non subire più i parenti che fanno continui confronti e comparazioni con altri cugini lontani che si sono laureati prima di me.
Se questa non è violenza psicologica...... 😵
3 notes
·
View notes
Text
Giornata della memoria spicciola*
Oggi è uno di quei giorni in cui mi manca un po’ tutto. O meglio, mi manca il tutto di pochi e m’importa poco di tutti.
Ripenso alla gabbia con dentro il vento, che il pianto trasforma in nebbia. Ripenso alla Prigioniera della Carnia, che mi accolse come un tiglio durante un temporale e che di certo non abbracciai come e quanto avrei voluto, dovuto. Penso alla ragazza che leggeva Kundera al contrario e alla sua università gentile, tenera e testarda come una begonia tamaya. Penso alla mia coetanea più grande e più giovane di me con la quale decidemmo di ficcarci in due scatole per poi spedirci, al fine di trovarci dall’altra parte. Storie di mille anni fa, ovvero appena accadute, se è vero che la memoria ricuce il tempo. Storie di persone che certamente non leggeranno queste parole. Storie di parole date e ricevute, poi ancora, come terra e cielo che si scambiano l’acqua attraverso la pioggia e il vapore, nuvole e nebbie, condensa e rugiada, falde, cumuli, fiumi, monsoni. Le parole dissetano, nutrono, ma hanno bisogno di non ristagnare.
Io, il mio sterno, non lo apro mica tanto facilmente. A volte si spalanca da solo perché ha l’empatia con la serratura difettosa e le cerniere troppo allentate; ma in quel caso c’è un cartello (all’interno, ma visibile dall’e-sterno) che dice: «Forse puoi entrare, ma siamo sicuri che puoi restare?». Qualcosa del genere.
Io, se mai mi aprissi lo sterno e invitassi qualcuno ad entrare, non nasconderei più i libri di ieri ma li lascerei in bella vista, sopra il più grosso scaffale. Non per indelicatezza, ma perché io certe cose me le porto appresso e non voglio, non voglio tenerle per me. Io, io sono uno che ricorda. Io vorrei rileggere le parole di ieri con chi di parole dovesse bagnarmi e dissetarmi domani. Io, le parole che ho ricevuto, le sento mie. Io, le parole che ho dato, non le ho prestate, le ho donate. Io non sono ciò che dico ma ciò che gli altri mi hanno detto, mi dicono, mi diranno. Io, se voglio bene a una persona, ho una gran voglia di volere ancora più bene alle persone che già mi porto nello sterno. Senza contraddizioni, senza comparazioni. Non siamo alberi, siamo boschi. Io, sono un bosco cresciuto grazie a piogge diverse. Io, io sono una moltitudine. E se ti sta bene, tolgo il cartello.
*piccola, intima
6 notes
·
View notes
Text
"Copio (non e' possibile condivisione, ma sono contenuti asettici e corretti) da Francesco Sylos Labini, che appartiene ad un'area culturale e politica opposta alla mia, ma qui e' corretto:
<< Le tasse universitarie Italia (media 1500 euro/anno) sono le più alte in Europa dopo Regno Unito (9000 euro/anno) e Olanda (2000 euro/anno). In Germania e nei paesi scandinavi non ci sono tasse e in Francia ammontano a 200 euro/anno. Dunque, il modello zero-tasse per l’università è relativamente comune in Europa. La proposta di azzeramento può scandalizzare solo chi non conosce le comparazioni internazionali. >>
Dove l'Italia differisce dagli standard dei Paesi avanzati, e' sicuramente l'Italia che sbaglia. Nel Paese barzelletta dove ci sono meno laureati di tutto il mondo civile, le tasse sono tre le piu' alte del mondo.
Va aggiunto riguardo UK, Australia e credo anche Nuova Zelanda, che le tasse elevate non sono reali, nel senso che non le devono pagare le famiglie. Sono gestite con un sistema statale di prestito, la cui restituzione (correttamente da un punto di vista economico) sono restituite con tasse funzione del reddito della persona che ha fatto l'universita', con un ricarico del tutto ragionevole e notevole redistribuzione tra redditi alti e bassi.
Non conosco l'Olanda ma non mi stupirebbe che tra borse di studio e schemi statali anche li' come in USA non ci siano quasi costi reali addebitati alle famiglie per l'universita' dei figli. Rimane quindi il Paese barzelletta, con le tasse universitarie piu' alte di tutti e ovviamente con borse disponibili ai livelli piu' basse di tutto il mondo civile, scommetto. Una ricetta per il fallimento di cui i politici italiani porobabilmente non sono nemmeno capaci di capire."
Un tizio su FB
2 notes
·
View notes
Text
È bello ogni tanto sentirsi orgogliosi di se stessi, mettere da parte il giudizio e le comparazioni. Fa bene al cuore.
13 notes
·
View notes
Text
Il primo ricordo che ho di te, è nella culla quando ancora infante vedevo dalle barre volare i pupazzi,quanto poteva essere divertente lasciarsi sommergere dai peluche morbidi,e lentamente addormentarsi tra le carezze e il calore della casa.
Mi ricordo di te e le storie che mi raccontavi, della Fata Caruba, di flap e flappino i mangiatori di orecchie, del bambino Lucio che grazie alla sua particolare torcia salvò tutti durante la spedizione nel bosco.
Ti raccontavano come una persona forte, sicura, estrosa, un bravo padre, un complice marito, uno stimabile agente penitenziario.
Poi un giorno come il vetro, ti sei spaccato.
La crepa forse si era formata da tempo ma non si vedeva, o almeno fino a quel momento nessuno gli aveva dato tanta importanza.
In fondo chi lo sapeva cosa conteneva quel vaso?
A me non sei mai sembrato un semplice contenitore, nonostante fossi piccola e non avessi possibilità di fare grandi comparazioni.
Eppure tu non eri la semplice natura morta che ora potrei dipingere in un quadro.
Eri più un reperto storico,un anfora antica dalla grande storia.
E fu così che
Scheggiato dall'esperienza, rotto da una società nella quale forse non ti riconoscevi ti sei spaccato..
Tutto ciò che contenevi é fuoriuscito mischiandosi ai frammenti di te che inevitabilmente si sono ricomposti a creare un nuovo oggetto , qualcosa di veramente scomposto, dal tono cubista, che non si può vedere in un unica direzione ma che va visto da più punti di vista per essere osservato nella sua interezza (se così si può definire).
Per anni mi sono chiesta
Cosa scatena l'accusa nella testa di chi é Vittima di calunnia?
Forse ero affascinata così tanto dai dipinti di Botticelli che quando andai in visita agli Uffizi rimasi folgorata dalla "Claunnia".
Quasi ti rivedevo in mezzo archi,trascinato dalla bellissima protagonista, pettinata e sistemata dall'insidia e dalla frode,al cospetto di Re Mida.
Forse avrei dovuto capirti, cercare di contestualizzare il malessere che sentivi, di darmi una spiegazione logica a ciò che stava accadendo, ma purtroppo non ci sono riuscita.
Le mie risposte avevano il suono vuoto dei ripetuti tentativi d'una pietra focaia,che umida di pianto , generava scintille per un fuoco alimentato di aspro rancore.
Perché io le vedevo quelle sbarre che ti trattenevano, e notavo il tuo dimenarti, lo sapevo che tu avevi bisogno di vagare libero, di non essere trattenuto da niente
Ma questo era il riflesso dei tuoi occhi, che sempre ti tradisce.
D'aspetto sembravi un uomo tutto d'un pezzo, e il personaggio che avevi creato ti vestiva come seconda pelle.
Cosa nascondevi così segretamente?
Forse la Fantasia, l'estro,la rivalutazione del genio individuale
Tutto ciò che la società aveva represso , tutto ciò che la società aveva etichettato come sbagliato
Tu eri un uomo, e come tale dovevi arruolarti, essere educato alla vita di sforzi e sacrifici rivolti alla famiglia, essere sposato con una donna dalle grandi doti e soprattutto provare solo sentimenti che potessero definirsi virili
Eri sempre stato un ragazzino un po solitario, di certo non il più ricercato dalle donne( non che ti interessasse) , ti eri costruito una radiolina per collegarti alle varie radio dall'altra parte del mondo, etutte le volte che ne raggiungevi una, ti arrivava la cartolina dal posto con saluti e ringraziamenti per aver ascoltato.
Costruivi insieme a tuo fratello i vostri mondi immaginari , dove il tempo scorreva in modo diverso e tutto diventava paradosso, quasi a sfuggire da quella realtà ,così schematicada essere soffocante.
Però forse crescendo ti sei sentito tanto distante dalla società,hai imparato a mimetizzarti quando dovevi averci a che fare,così nel lavoro ti sei impegnato, ti sei racchiuso nei lati di un quadrato perfetto, coprendo le irregolarità rendendoti conforme a ciò che stavi per vivere.
Alla fine quello era il posto dove eri nato, dove tuo padre prima di te era stato capo, il luogo dove avresti passato otto ore della tua vita per molti molti anni.
Allora hai dedicato tutto te stesso in questo, fino al giorno in cui le persone che definivi famiglia, ti hanno tradito puntandoti il dito contro.
Per anni ho provato ad immaginare la sensazione che potevi aver sentito il quel momento, ti ho sempre visto come un emarginato, ai confini del mondo, in quel momento ti ho visto precipitare al di là del confine , ti ho visto sparire oltre l'orizzonte, abbandonarci per un po' e riemergendo in un altra forma.
Una forma come dicevo prima, veramente scomposta e irrazionale, espressione di ciò che provavi.
Gli schemi non esistevano più, e anche se la questione si risolse non ci fu mai un vero e proprio ritorno all'ordine.
Giorno dopo giorno, ti sei alimentato di disordine , hai trovato pace nello stato di alterazione, dell'alcool, delle fantasie erotiche, nell abbandono musicale
Credimi, se ti dico che vorrei dirti
"Immagina di essere ciò che sei"
"E fallo liberamente"
Perché penso di aver capito cosa ha portato il fiume a strabordare..e forse ti preferisco così come un torrente distruttivo ma libero, anzi che racchiuso nei tuoi argini.
Ma il tuo essere mi manda in confusione, e anche se crescendo impariamo a rimanere in equilibrio so che nel profondo non ho basi bilanciate so che tutto è sempre molto vacillante , e quest'imprevedibilitá forse genera molta agitazione.
Non mi fa aggiungere nuovi pezzi alla composizione.
Continuo a domandarmi compulisivamente
Riuscirò a finire il dipinto prima che crolli?
La mia intenzione non è mai stata quella di cambiarti
Ma di sperare in un accettazione a cui non sono mai arrivata.
Ti voglio bene
2 notes
·
View notes
Text
Io non ci credevo poi così tanto al fatto che il proprio vissuto potesse ostacolare il presente. Pensavo che il presente, se coinvolgente ed emozionante, potesse staccarsi da tutti gli altri tempi verbali, fare una piccola isola temporale, starsene lì. Invece mi rendo sempre più conto di quanto non sia così, sento ciò che ho vissuto gettare un'ombra su ciò che vivo, è un'ombra pesante, come una coperta (a volte faccio questo incubo: mi sveglio di notte e sogno che il nero del buio che vedo sia una pesante coperta che mi è stata gettata addosso) che rimane attaccata, a volte è umida e appiccicosa. Il momento in cui ciò accade al massimo grado è quando viaggiamo e siamo insieme per più giorni. Ma soprattutto quando viaggiamo, ci confrontiamo con nuove esperienze, sento la mia persona tutta intera senza il velo (un'altra coperta) delle abitudini quotidiane. Ci ho messo tanto a scoprire i segni evidenti di quello che ho vissuto. All'inizio riuscivo quasi a non accorgermene. O forse non avevo niente da perdere, le mie esperienze non si mettevano tra me e nessun altro. Adesso è diverso. A volte ti dico che mi dispiace, ho l'impressione di mettere alla prova il tuo amore perché non lo so accettare. E sento che è così nel modo più assoluto. Sono contenta di averlo capito, ma è come se mi fossi semplicemente accorta della coperta, o della gabbia, senza avere alcuna idea di come uscire. È da anni che non credo al tuo amore per me. Questo mi fa sentire di aver perso tanto, di aver colto solo una percentuale bassissima di quello che provi, e di aver sempre maltrattato il resto, mettendolo alla prova all'infinito con la speranza che ad un certo punto tu mi dicessi: è vero, io non ci tengo a te. Non è mai successo, eppure io continuo, spinta da una specie di incongruenza, ovvero quella generata da un sentimento sincero, che non vede comparazioni né provoca dolore. Metto insieme i pezzi, con il tempo che passa. Con questo presente lungo, con la sue coperta strisciante. Tutto mi sembra da sempre sotto ai miei occhi, eppure io lo vedo in modo chiaro e distinto solo adesso. Solo adesso che il male che ho ricevuto e che ricevo da altre persone lo vedo nella sua nudità, con una possibilità minima - molto più bassa, rispetto al passato - di scambiarlo con il bene. Prima era così. Prima il male era necessariamente parte del bene, per sua natura. Per sua natura io ero brutta, incapace, non bella come, non bella quanto, non come. Era il bene che richiedeva tutto quel male. Oggi so che il bene produce bene, e il male produce male. Ma la mia coperta, che altro non è che il mio cuore esteso temporalmente nella mia identità, questa cosa non la sa, semplicemente perché il cuore sa ciò che ricorda, e questo non lo può ricordare. Quanto male ho sentito, a volte vorrei stringermi in un abbraccio. Come è stato possibile? Come è possibile che a distanza di venti anni tutto ciò che sono sia tutto ciò che mi hanno fatto essere?
4 notes
·
View notes
Text
Megatrend ITALIA2030 per il #PIANOMATTEI
In in epoca pilotata da sistemi di “deficienza artificiale” dobbiamo fare comparazioni, né competizioni, ma solo impegnarci per generare sane relazioni. Per quest’ultima ragione è urgente cambiare il linguaggio, in attesa di un nuovo lessico e la cocreazione di una tassonomia per ora si può proporre di mettere un segno univoco prima della parola, per esempio apprende o ragiona o decide in…
#BUSINESSINTELLIGENCE#INNOVABILITA#ITALIA2030#MADEINITALY#PIANOMATTEI#RIGENERAZIONE#SOSTENIBILITA#AFRICA#ITALIA#MADEINITALYTECH#MEGATREND
0 notes
Video
Giulia uccisa da un colpo di fucile in casa. «Partito per sbaglio», fermato il compagno. Chi era la mamma 33enne Un tonfo secco, un rumore sordo che in tanti hanno sentito nelle prime ore del pomeriggio. Il rumore di un colpo di fucile automatico. È morta così, colpita alla testa, Yuleisy Manyoma, la 33enne di origine Colombiana che tutti conoscevano come Giulia. Secondo una prima ricostruzione, a sparare sarebbe stato un familiare che era con la donna nella casa in Strada del Villino, a due passi dal centro di Siena. Il compagno di Giulia, Fernando, suo connazionale, è stato a lungo interrogato per poi essere fermato con l'accusa di detenzione illegale di arma da fuoco: il fucile da cui è partito il colpo non era stato denunciato alla polizia. Compito delle indagini della squadra mobile coordinate dal magistrato di turno Niccolò Ludovici è chiarire se il colpo che ha centrato la 33enne in pieno viso sia partito accidentalmente o meno. Il colpo di fucile Intorno alle 15,30 di sabato 10 agosto un rumore ha scosso il caldo pomeriggio di Strada del Villino. A provocarlo, un colpo di fucile automatico esploso nella casa di una famiglia di origine Colombiana in cui c'erano cinque persone: Yuleisy "Giulia" Manyoma, il suo compagno Fernando, la sorella di lui con il fidanzato, un amico della coppia. Il proiettile ha colpito Giulia in pieno viso, uccidendola. Secondo la ricostruzione fatta dai presenti, il colpo sarebbe partito per sbaglio. Un errore fatale, che ha reso vano l'intervento dei soccorsi. Le indagini Gli inquirenti starebbero seguendo la pista dell'incidente, del colpo partito accidentalmente per cui potrebbe venire aperto un fascicolo per omicidio colposo. Il compagno della 31enne è stato portato in questura per essere sentito e cercare eliminare ogni altra ipotesi investigativa rispetto al gesto accidentale, per poi essere trattenuto nel carcere di Siena dopo aver accertato che il fucile era detenuto illegalmente. Come sempre succede in questi casi l'arma è stata sequestrata per potere essere analizzata e per effettuare delle comparazioni tra la traiettoria del colpo che ha ucciso la donna e i racconti dei due uomini. Versioni che nelle prossime ore potrebbero essere confermate o meno dopo il lavoro della polizia scientifica nell'appartamento. Chi era Yuleisy "Giulia" Manyoma La donna uccisa nel salotto della sua casa di Siena era una mamma di 33 anni, Yuleisy Manyoma, di origine Colombiana ma da diversi anni in Italia. Era molto conosciuta a Siena, dove per tutti era Giulia, per via del suo lavoro come cuoca in un ristorante di Piazza del Campo. Anche il compagno, Fernando, aveva lavorato nella ristorazione. Tra le prime persone ad arrivare sul posto della tragedia, la mamma di Giulia. Quella colombiana è una comunità numerosa e molto unita, e al momento è sconvolta dalla morte della giovane donna.
0 notes
Text
Roma, tentato omicidio e lesioni personali dopo il derby di Coppa Italia: arrestati 4 ultras
Roma, tentato omicidio e lesioni personali dopo il derby di Coppa Italia: arrestati 4 ultras Nella mattinata odierna, all'esito di un'articolata attività di indagine condotta dalla Polizia di Stato, la DIGOS della Questura di Roma, su delega della locale Procura della Repubblica, ha dato esecuzione all'Ordinanza di Custodia Cautelare emessa dal GIP del Tribunale Ordinario di Roma nei confronti di 4 persone, tutte appartenenti al contesto ultras della Lazio, ritenute responsabili, in concorso tra loro, di tentato omicidio e lesioni personali aggravate. L'attività posta in essere riguarda l'episodio occorso lo scorso 10 Gennaio, a margine del derby di Coppa Italia Lazio – Roma, presso l'esercizio commerciale Clover Pub ove, in tarda serata, si verificò una violenta aggressione da parte di un gruppo di soggetti nei confronti degli avventori del locale, circostanza nella quale rimasero feriti due giovani, per lesioni procurate verosimilmente con armi da taglio, uno con prognosi superiore a 40 gg. e l'altro con prognosi di 30 gg, entrambi tifosi della Roma. Le immediate attività di indagine espletate a cura della DIGOS capitolina, coordinate dalla Procura della Repubblica, essenzialmente basate sull'analisi delle immagini di videosorveglianza dell'area limitrofa al luogo dell'azione violenta, hanno permesso, in maniera precisa, di ricostruire esattamente il percorso degli aggressori, 6/7 persone che, dopo essersi radunate a circa 100 metri di distanza dall'obiettivo, hanno raggiunto il pub di interesse, hanno compiuto il raid violento e poi si sono dileguate su viale Angelico. Gli ulteriori sviluppi investigativi, corroborati dalle risultanze dell'analisi dei dati di traffico telefonico della zona interessata e dalle comparazioni di immagini sviluppate dalla Polizia Scientifica, hanno permesso di acquisire altri riscontri circa il probabile coinvolgimento dei 4 soggetti sottoposti a misura cautelare. All'esito della complessa ed articolata attività di indagine effettuata, il GIP del Tribunale di Roma, su richiesta del Pubblico Ministero titolare, ha emesso un'Ordinanza di Custodia Cautelare disponendo gli arresti domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico per tre indagati e il Divieto di Dimora nel comune di Roma (limitatamente ai municipi 1 e 2) per il quarto indagato. Si soggiunge che quanto sopra esposto attiene alla fase delle indagini preliminari, per cui le persone arrestate sono da considerare non colpevoli fino al massimo grado di giudizio. ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
0 notes
Text
Imparare le LINGUE più Difficili | COMPARAZIONE
📢 Esploriamo la complessità e le sfide associate all’apprendimento delle lingue più difficili del mondo. Utilizzando una serie di comparazioni visive, il video mette in evidenza le caratteristiche uniche, la grammatica complessa, la pronuncia sfidante e il vasto vocabolario di queste lingue. Che tu stia cercando di imparare il mandarino, l’arabo o l’ungherese, questo video ti offre una…
View On WordPress
#analisideidati#confrontodati#CuriosiDati#datiinteressanti#datimondiali#statistiche#valutazioni#voti
0 notes
Text
Game of unequal comparisons — Più Di, Meno Di, Più Che, and Meno Che
Gioco di confronti disuguali — Più Di, Meno Di, Più Che, and Meno Che Game of unequal comparisons — Più Di, Meno Di, Più Che, and Meno Che Le espressioni italiane più/meno che, più/meno di sono utilizzate per fare comparazioni di disuguaglianza, equivalenti a ‘more than’ / ‘less than‘ in inglese. Anche se la struttura delle comparazioni in italiano è in qualche modo simile all’inglese, ci sono…
View On WordPress
0 notes
Text
Leggo i giornali, li butto via nell’indifferenziata una volta alla settimana, conservo gli articoli interessanti, gli inserti della cultura, gli articoli in cui ci sono botta e risposta di editorialisti, intellettuali, economisti. Conservo ciò su che decido, un giorno, di ritornare a leggere quando avrò un po’ di tempo. Così cresce la pila di articoli sparsi, giornali, settimanali, eccetera. Una biblioteca parallela fatta di statistiche, comparazioni, comparizioni e scomparse. Quando arriva la fine dell’anno la pila ha raggiunto più o meno i trenta centimetri di altezza, nemmeno tanti considerando che in un anno vado in edicola una sessantina di volte.
0 notes
Text
Quando tu giornalista anziché scrivere " reagisce tempestiva all aggressione di due malintenzionati armati di ascia entrati in casa mentre dorme con i suoi figli " scrivi, " Prende a cazzotti due neri di 19 e 21 anni mandandoli all'ospedale...oppure glissi su politici che sotto pandemia fanno vincere contratti a parenti per forniture mediche come camici e quant' altro...meriti di essere incriminato per abuso della professione a fini propagandistici poiché tendi a manipolare le menti deboli, tentando deliberatamente e sistematicamente di plasmare percezioni, manipolare cognizioni e dirigere il comportamento al fine di ottenere una risposta che favorisca gli intenti ( politici) di chi li mette in atto.
Dice #vannacci nel suo libro - premiatissimo dalle vendite- ma posto al centro di polemiche giornalistiche che :
"il buonsenso fa paura perché ce lo hanno negato, perché negli ultimi decenni bisognava inquadrarsi nel pensiero unico, il pensiero di cattedra e chi era fuori dal pensiero di cattedra bisognava emarginarlo, peggio, dargli del matto. Si toglie dignità all’interlocutore, va rieducato per partecipare alla vita sociale senza nuocere. E a me non piace una società di questo tipo. Io rivendico il diritto di esprimere le mie opinioni purché non siano offensive, purché rimangano nell’alveo della Costituzione»
Ecco io non ho il "peso politico " di questo soldato, servitore dello stato di serie A, ma posso essere fiero che un anno prima se pur con differenze strutturali e di stile, con similitudini mitologiche e comparazioni ho combattuto anch'io contro il pensiero unico esaurendo oggi Gli audaci con una classifica Amazon di tutto rispetto per un signor nessuno considerando il numero superiore al milione di titoli presenti sulla suddetta piattaforma.
Forse sarebbe il caso di guardare le cose in maniera distaccata e vedere se davvero non si sia esagerato troppo in certi messaggi e certi allarmi piuttosto che pensare che chi la pensa in maniera diversa scrivendolo o leggendolo sia un razzista-omofono-guerrafondaio-violento-ignorante.
#noalpensierounico #robertonicolettiballatibonaffini #giulioperroneditore #libri #ilmondoalcontrario #letture #narrativaitaliana
instagram
1 note
·
View note