#come si gioca a monkey palace

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Dopo averne scoperto i componenti durante la prima domenica dell'unboxing, dopo l'estate, oggi finalmente scopriamo le meccaniche di Monkey Palace, il gioco da tavolo nato dalla collaborazione tra Asmodee e Lego. Boardgame che io dovevo avere, data la mia passione per Lego, e che non ho dato nemmeno il tempo a Hirtemis di posare sullo scaffale delle novità, che lo avevo gia portato via!

Più volte Lego è entrata nel mondo dei giochi da tavola con diversi progetti, tra cui ricordo gli Heroica e Creationary (per citare solo una linea ed un gioco), ma è la prima volta che la casa danese fa squadra con un colosso del bord game, Asmodee, per creare qual cosa di nuovo: Monkey Palace!

Monkey Palace è un board game in cui durante i nostri turni dovremo creare delle scale la lunghezza delle quali ci permetterà di ottenere turno dopo turno nuovi mattoncini, con cui costruire altre scale nei turni successivi, insomma è un engine-building! La meccanica ed il game design di Monkey Palace è estremamente solida e al contempo accessibile, riducendo al massimo gli orpelli ma al contempo garantendo al giocatore una varietà di scelte che gli consentono di tenere la partita sempre aperta. L'uso dei mattoncini Lego si integra perfettamente nel game design di Monkey Palace, rendendolo accattivante anche per quelli che non sono soliti adoperare questa tipologia di meccaniche, ma senza però diventare elemento di disturbo.

Monkey Palace per quanto mi riguarda è un esperimento riuscito: la collaborazione di con Asmodee, Dotted, e Lego ha fatto fare a quest'ultima un balzo in avanti nel mondo dei board game riuscendo a realizzare un gioco da tavola attraente non solo per gli appassionati di mattoncini e Afol, ma soddisfacente anche per i giocatori da tavolo che non hanno ma unito due mattoncini passati i 12 anni(brutta gente).

Monkey Palace è un board game per 2-4 giocatori consigliato dai 10 anni in su, per la durata di 48 minuti, prodotto in collaborazione tra Lego e Asmodee tramite il Dotted Games, crato da David Gordon e Tam con le illustrazioni di Ameet e Matthieu Martin.