#colonnine
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STELLANTIS E GLI ALTRI - dov’è la crisi
La crisi è inevitabile compagna di ogni passaggio epocale. È colpa del futuro, che dissoda il presente e facendolo rompe equilibri consolidati e mina la stabilità (e le leadership). È così, e quando accade accade. L’unico antidoto è alzare la testa e trovare un modo diverso di guardare le cose: le energie spese per fermare la montagna sono tutte sprecate.
L’elettrico non va perché costa troppo. Cosa non vera. Messi tutti in fila, i costi dell’elettrico sono già molto più bassi del termico. Manutenzione e ricarica sono già sufficienti, poi ci sono gli indotti sanitari, le polveri non emesse, le prestazioni e la minore energia necessaria… un treno di vantaggi. Che i produttori di auto ancora non vedono. Stanno tentando di mettere dell’acqua dentro lo stesso sacco di iuta in cui mettevano la sabbia. E l’acqua scappa via.
Chi sta fregando l’elettrico sono i distributori di energia. Se l’elettricità costasse meno, le auto elettriche sarebbero un vantaggio evidente per tutti. Ma oggi a un PUN (prezzo unico nazionale) di 0,10€/KWh corrisponde un costo che parte dai 0,65€/KWh e arriva a 0,99€/KWh alla colonnina. Nel 2023 con il PUN a 0,20€/KWh si trovavano tariffe a 0,28€/KWh. È chiaro che stanno speculando. Quindi oggi le auto elettriche vanno bene solo per chi ha il garage e magari il fotovoltaico. Per tutti gli altri... peggio che spararsi in un piede.
Be’, credo che la risposta sia evidente: a queste condizioni la domanda è ridotta artificialmente. I produttori di auto devono riconcepire il proprio business, riorganizzarlo. E cominciare a fornire energia a basso costo agli utenti. Magari per farlo possono riconvertire la rete di manutentori che verrà inevitabilmente ridimensionata…
Ecco, la strada è proprio smettere ti tenersi addosso il vecchio carrozzone (manutenzione, soprattutto) e orientare le energie su ciò che davvero genera mercato: fate le colonnine, distribuite l’energia che serve a muovere i vostri mezzi e vedrete che il mercato risponderà in un altro modo.
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Può un'autoambulanza occupare stallo di ricarica auto elettriche? Non so capisce se lo stallo di destra è riservato alle auto in ricarica, alle ambulanze… o al primo che arriva :-) https://www.forumelettrico.it/forum/puo-un-autoambulanza-occupare-stallo-di-ricarica-auto-elettriche-t38380.html #autoelettriche #colonnine #ambulanze
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BONUS COLONNINE PER IMPRESE E PROFESSIONISTI
Il Bonus Colonnine per imprese e professionisti sostiene l’acquisto e l’installazione di infrastrutture di ricarica di veicoli elettrici da parte di imprese e professionisti. A chi si rivolge Imprese di qualunque dimensione, operanti in tutti i settori e su tutto il territorio italiano, in possesso dei seguenti requisiti: hanno sede sul territorio italiano; risultano attive e iscritte al…
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Scriviamo a Castro, Ceccano senza ricarica per auto elettriche
Scriviamo a Castro, Ceccano senza ricarica per auto elettriche
A Castro le colonnine ci sono, come c’è anche il museo archeologico, l’area di scavo, il premio per il Borgo più bello, una miriade di associazioni, tutte coordinate, isole ecologiche automatizzate per i rifiuti, circolari per il trasporto pubblico dalle 5,20 del mattino alle 19,10 della sera: bisognerà proprio scrivergli.
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Bonus colonnine domestiche: termini di apertura e modulistica
🔴 🔴Bonus colonnine domestiche: termini di apertura e modulistica
Il Decreto Bonus colonnine domestiche è un importante strumento normativo che regola l’accesso ai contributi per l’acquisto e l’installazione di infrastrutture di potenza standard per la ricarica dei veicoli elettrici. Questo decreto stabilisce chiaramente i termini di apertura e chiusura dello sportello online attraverso il quale i cittadini possono presentare le domande per ottenere i…
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QUANDO LA RAGIONE SI TRASFORMA IN FOLLIA E LA FOLLIA SUPERA IL LIMITE
La potenza impegnata per uso domestico è, di solito, 3 kWe. Un condominio di 100 famiglie impegna complessivamente una potenza di 300 kWe, che in un giorno (24 ore) diventano 7200 kWh, in un anno diventano 2628000 kWh (2628 MWh).
Se volessimo ricarica un'auto elettrica con batteria di capacità pari a 90 kWh, teorizzando un rendimento di ricarica dell'85%, avremmo di bisogno di 37.5 ore. Volendo ridurre i tempi di ricarica a poco più di 1 ora, avremmo di bisogno di una potenza impegnata di 105 kWe. Ma 105 kWe sono pari a più della metà del condominio e il tutto per una sola auto.
Facciamo finta che nel condominio di 100 famiglie tutti abbiano un'auto elettrica con batteria della capacità citata e il condominio ottiene il via libera per 100 stazioni di ricarica "media" da 105 kWe.
La potenza impegnata è pari a 105000 kWe, ovvero 105 MWe, ovvero 105 MWh di energia, ovvero quasi la potenza di un reattore nucleare modulare (SMR) come il Liong One cinese da 125 MWe!
Giusto per fare comprendere la proporzione, con 105 MWe si alimenta una città (senza industrie, naturalmente) di 35 mila abitanti! Adesso provate ad immaginare una città con, almeno, la metà del parco auto circolante di tipo elettrico e tante stazioni di ricarica dalla potenza di, almeno, 105 kWe.
Milano, inteso come Comune, conta su 1.4 milioni di abitanti, e con il 50% di 1807123 parco auto, le vetture elettriche sarebbero 903561. Volendo considerare che tutte le auto vengano ricaricate con colonnine rapide da ipotetici 105 kWe (in realtà si stanno diffondendo, insieme a quelle da 200 e oltre kWe, ma sono pochissime, la stragrande maggioranza sono da 36 kWe, ma noi agiamo ipoteticamente per consentire una ricarica in poco più di 1 ora), la potenza impegnata sarebbe di 948739605 kWe, pari a 94873,905 MWe, pari a 94,873905 GWe di potenza elettrica effettiva! Per giuste proporzioni, un reattore nucleare coreano APR-1400, dello stesso modello costruito in 4 unità negli Emirati Arabi Uniti, eroga una potenza massima netta di 1400 MWe, ovvero 1,4 GWe, e ne sarebbero necessari ben 68!
Qualcuno potrebbe obiettare: "Non è detto che tutte le auto si connettano contemporaneamente per la ricarica". Vero, ma la statistica dimostra, che la ricarica viene tendenzialmente effettuata nelle ore serali/notturne presso il proprio domicilio (in Italia per chi può permetterselo, in Germania e negli Stati Uniti è la prassi), più raramente presso le colonnine dislocate nei punti di ricarica urbani avviene di giorno. La statistica stessa ci viene incontro informandoci che ci sarà almeno una volta al giorno un momento in cui le auto possono essere collegate tutte insieme per la ricarica, e quella potenza va coperta, pena un inesorabile crollo delle linee e un prolungatissimo black-out che porterebbe dietro di sé, non la Lombardia, non l'Italia, ma l'Europa intera, date le interconnessioni transfrontaliere.
Ammesso che i cittadini si "accontentino" di ricaricare le proprie auto alla potenza massima di 3 kWe, sarebbero comunque necessari 2710683 kWe, 2710,683 MWe, 2,710683 GWe di potenza per ricaricare, in un tempo stimato di 38 ore circa, il 50% delle auto di Milano, quindi 2 reattori nucleari APR-1400.
Qualcuno afferma di volere ricaricare le auto elettriche, di giorno e con i pannelli FV. Torniamo all'esempio delle colonnine da 105 kWe, tanto il sole è gratis, giusto? I pannelli FV in condizioni standard hanno un rendimento del 13% (in termini largamente benevoli, perché raramente si arriva a superare il 10% reale...). Il 13% di rendimento è considerato come valore massimo in condizioni di perfetta perpendicolarità del pannello FV rispetto all'irraggiamento solare, alla temperatura di 25°C e al livello del mare. La variazione dell'angolo incidente, della temperatura e della pressione atmosferica riducono sensibilmente il rendimento effettivo...
Considerata la costante solare K = 1 kW * m-2, 1 metroquadrato di pannello FV erogherà una potenza massima di 130 Watt...
Per ottenere una potenza massima di uscita pari a 2,710683 GWe saranno necessari 20851407,692 m*-2 di pannelli fotovoltaici... credo le proporzioni, adesso, siano ben chiare! Continuare a fare conversazione su questi numeri, credo, sia inutile. Al netto degli impatti ambientali per la produzione delle batterie, dei pannelli FV, della loro installazione sul suolo, anche e solo parlare di elettrificare anche una parte del parco circolante di una città come Milano, figuriamoci del mondo intero, sia un qualcosa di improponibile, al netto, che senza reattori nucleari, la ricarica potrebbe essere assicurata per non più di 5,479 ore/giorno in media di irradiazione solare annue in Italia... Meditare, gente, meditare...
F. Arnò.
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Così parlò l'uomo Volvo, azienda 100% CINESE dal 2010.
Ovviamente i poveri wokerelli di Open si guardan bene dal chiarirlo. Parla uno di loro, quelli che si credono sapientoni avanti pro ambiente. In realtà è proprio uno di loro: un venduto arretrato ambientalista 1.0 cioè un devastatore colonialista schiavista e in più sparaballe, pàrdon "narrative".
Pronuncia perle pura propaganda del tipo: "Noi spesso semplifichiamo dicendo che in Cina le cose costano poco perché non pagano i lavoratori, ma non è così. Lì, negli ultimi vent’anni, c’è stato un investimento enorme su tutta la filiera delle auto di ultima generazione (e per forza: se no rimanevano a copiar giocattoli di plastica, fatti male e tossici come quello che fanno adesso, ndr). Le rinnovabili da loro crescono molto più che in Europa (grandissima balla: restano il paese emettitore assoluto nr.1 al mondo, caxxi loro se sono tanti, ndr)...».
Poi crolla come un woke qualunque: a domanda: "Allora gli incentivi all’acquisto servirebbero a poco", lo sciagurato svicola come segue: «La vera svolta arriverà quando riusciremo a convincere le persone ad abbracciare queste tecnologie (è un problema di arretratezza tutto nostro, capito? ndr).
E procede imperterrito: «È vero, non basteranno più cinque minuti per fare il pieno (eufemismo, ndr) ma c’è il vantaggio, per chi può, di ricaricare l’auto anche a casa con prezzi infinitamente più bassi di benzina e diesel». Infinitamente più bassi ma dove? Anche "chi può", se ricarica l'auto, s'asciuga tutta la autoproduzione fv e deve comperarsi energia elettrica per la casa, come un comune mortale. Senza contare che "chi può", se solo avesse due auto elettriche in casa, non potrebbe più. E non parliamo di condomini! Se invece si usano le colonnine pubbliche di ricarica, si paga l'energia come il gasolio. Quindi è un falso boja faus. ndr.
Impererrito prosegue (del resto, il livello del'audience aiuta): «Il racconto andrebbe un po’ cambiato, le persone andrebbero tranquillizzate (riecco l'arma woke per eccellenza: propaganda propaganda, ndr). E soprattutto va invertito il discorso sul grande spauracchio secondo cui se andiamo verso l’elettrificazione creiamo disoccupazione. È vero il contrario».
Ve lo dico: in casa abbiamo fin di peggio di Tavares.
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I parcheggi riservati alle auto elettriche sono un abuso, un privilegio a discapito della collettività.
Sono letteralmente l'occupazione di suolo pubblico per riservarlo a una categoria specifica di persone che, per loro scelta, costringono noi ad avere un riguardo speciale nei loro confronti per sopperire ad un loro handicap infrastrutturale autoimposto.
Chi usufruisce di quei parcheggi, oltre alla ricarica, dovrebbe pagare l'occupazione di suolo pubblico.
Si potrebbero trattare i parcheggi per auto elettriche un po' come le spiagge: l'azienda X che fornisce le colonnine deve pagare una licenza di occupazione e sopperire alla manutenzione del posto e dell'infrastruttura connessa, al termine della concessione smantella e lascia il posto di nuovo alla collettività.
Stefano Morandi
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Se non si familiarizza con il concetto di "vita a debito", tutta ciò che si crede è falsato da mera raffica di menzogne atte a circuire il cittadino facendogli credere che alti principi come la tutela del Pianeta guidino le azioni umane, le decisioni politiche. Così non è ovviamente ed è persino banale spiegarlo. Auto elettrica e casa green sono solo merce venduta da imbonitori per cui politici e giornalisti garantiscono. Così il cittadino crede, crede sempre, come atto di fede per non dover ammettere di non essere mai in grado di maneggiare la verità. Non solo la tassa per entrare in centro: in futuro saranno tassate le colonnine di ricarica (qualora esse prendano piede) per pareggiare il mancato introito delle accise irrinunciabili. Così quelle che di fatto sono restrizioni indirette prendono piede, mettono radici, diventano strutturali. Mobilità ridotta e soldi da sborsare come pegno eterno per riacquistare esigui spazi di libertà che prima erano gratuiti, il tutto sotto l'ombrello della battaglia ideologica di circostanza che ora è il cambiamento climatico e domani chissà: qualcosa ci inventeremo.
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NOI SIAMO VITTIME E NON CARNEFICI
Lisa, Marco e il cane Lino. Dalla primavera vivono in questo angolo di Cinecitta', fermata Lucio Sestio della metro. Il muretto e' il loro letto, la panchina di marmo il loro salotto. Quell'angolo a cielo aperto e' la loro casa in tutto e per tutto. Una valigia con qualche straccio di ricambio, le colonnine telecom a fare da mensola per saponi, deodoranti, zucchero, sale, qualche barattolo di vetro pieno di detersivo e un marciapiede- pavimemento sempre lindo e pinto da poterci mangiare sopra. E poi c'e' la loro storia. Buttati fuori dalla loro casa popolare da delinquenti mafiosi che poi quelle case le rivendono. Nessun aiuto, nessuna giustizia. Lisa si e' tagliata i capelli a zero per avere una testa piu' pulita. Cardiopatica, diabetica e altre mille complicanze. Marco, il giorno se ne sta spesso vicino al mercato con il suo bastardino nella speranza di rimediare qualche elemosina o qualcosa da mangiare, regalata da persone di cuore che tirano fuori cose dai loro carrelli della spesa per sostenere tutta quella pena comunicativa. Quando ci parli racconta poco di se' stesso. Tutto il suo fiume di parole lo regala per quella sua compagna cosi sfortunata e malconcia. Pero' non ne parla mai con rassegnazione. No! Sempre con spirito fiero, come avesse accanto una combattente nata. Lei dorme, ricoperta da un sacco a pelo, lui racconta e le carezza continuamente la testa, come a volerle dire: "dai, vedrai che insieme ce la faremo anche questa volta. Ce la caveremo come abbiamo fatto sempre". Quel "ce la caveremo" non pretende molto, anzi, quasi niente. Questa e' gente disperata dalla nascita, gente abituata a lottare ogni giorno con le unghie e con i denti. Gente che se riesce a mangiare e' come vincere una lotteria. Gente comunque fiera, dignitosa. Ci parli e sembra sempre vogliano scusarsi per il fastidio che potrebbero dare a chi ce l'ha fatta, scusarsi per quelle loro mani tese che chiedono aiuto: qualche spicciolo o una semplice mela. Quando passo davanti quella loro casa sotto le stelle mi fermo sempre. Chiedo come se la stanno passando. A volte do a lui qualche 20 o 50 euro. Li do sempre con un po' di vergogna, forse perche' non e' solo quello che a loro serve. Stamattina Marco m'ha commosso. M'ha chiesto se conoscevo qualche B&B in zona che potesse accettarli per un paio di giorni. Ha detto che Lisa doveva riposare, farsi una doccia perche' non puoi lavarti sempre alla fontanella. Questa estate e' stata durissima sotto quel sole cocente, quel caldo asfissiante. Lisa doveva riposare, ne aveva bisogno estremo e lui voleva accontentarla. Voleva solo vedere la sua Lisa almeno una notte dormire sopra un letto vero. Voleva farle almeno questo regalo. Un regalo enorme, come chi regala un brillante enorme alla sua donna.
Noi siamo abituati a vedere storie come queste in tv o a leggerle sui giornali. Abbiamo uno schermo che racconta, che fa vedere ma non tocchiamo mai con mano e invece le cose, per capirle, per capirle veramente le devi toccare, ci devi stare dentro. Per capire, come e' scritto in quel cartello che Marco ha messo in un angolo di quella sua casa, che loro sono vittime e non carnefici. @ilpianistasultetto
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Non ho capito perche devo pagare io il bonus per gli sconti sulla ricarica alle colonnine elettriche.
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L'importanza di ricaricare velocemente e poi spostare l'auto: non è vero che "solo nelle grandi città" c'è necessità di liberare le colonnine e ricaricare il più velocemente possibile, ma è un ragionamento che eticamente dobbiamo fare anche in tante altre situazioni, giusto per rispetto degli altri elettrici come noi che magari hanno bisogno veramente di ricaricare e non solo di usare le colonnine per parcheggiare. https://www.forumelettrico.it/forum/l-importanza-di-ricaricare-velocemente-e-poi-spostare-l-auto-t36247.html #autoelettriche #colonnine
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Il primo -> costa quanto un terratetto
Il secondo-> fa cacare.
Prima di incazzarvi, se siete sostenitori dell' elettrico, permettetemi di argomentare, mia moglie ha una Zoe, finché la ricarico a scrocco coi pannelli solari ok, finché si fanno 170 km ok, per il resto son cipolle, sensazioni di guida nammerda, affidabilità nammerda, tenuta del valore nammerda. Colonnine di ricarica nammerda.
Stesso dicasi della Ami delle mie figlie, sulla quale aggiungo che non frena per nessuna ragione al mondo.
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Più opere meno parole
L’ex sindaco Luigi Melis dice che vuole riportare Solbiate ai tempi in cui amministrava? Spero che i cittadini abbiano occhi per vedere perché dal nulla in 4 anni si sono fatte decine di opere visibili a tutti. Ne cito alcune:
- fotovoltaico scuola primaria, secondaria, stadio comunale, municipio
- caldaie scuole medie e municipio
- caldaie per le case comunali-
ben 3 parchi di cui due in realizzazione
- aree sgambo cani
- parcheggi via Vicenza, scuole Pascoli (in appalto)
- stalli rosa per le mamme
- videosorveglianza ovunque, strade, parchi, valle ,per la sicurezza dei cittadini- colonnine ricariche auto elettriche
- colonnine controllo velocità- varchi letture targhe con analizzatori qualità dell aria
- recupero area davanti al cimitero ereditata quale discarica, con pulizia, piantumazione, colonia felina, adesso anche area sgambo
- recupero area di fianco campo sportivo anche quella zona rifiuti, con pulizia e piantumazione- consolidamento scarpata via calvi
- rifacimento tetti case comunali Via Sant Anna, e Villa Mayno- riqualificazione area vecchia pesa legato al Distretto del Commercio
- calisthenics per i ragazzi
Ma potrei citarne altre decine, perché il lavoro fatto ed in corso prendendo tutti i bandi possibili denota la grande dinamicità di chi amministra; invito chi non fa che ripetere misere litanie a dimostrare quali erano i tempi migliori che magnifica: fatti, non bla bla bla. Gli incapaci sono quelli che continuano a puntare il dito per tentare miseramente di distrarre i cittadini e cercare di raccattare voti; in 4 anni una sola proposta è arrivata: mettere l’assicurazione obbligatoria a tutti i padroni dei cani che andranno nelle aree sgambo, un tentativo misero per silurare l’apertura delle due nuove aree. Ovviamente bocciata, no comment.
Per tornare alla piscina, non abbiamo potuto incassare 200.000 euro di fideiussione del gestore fallito perché non era stata sottoscritta dal Comune durante la sua amministrazione, quindi non è stata riconosciuta come credito dal tribunale, “chapeau”. Ne abbiamo di amenità da raccontare, adesso basta.
Fiorella Cometti
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AUTO ELETTRICHE: IN OLANDA IL 57% DEI CLIENTI TORNERÀ AL MOTORE TERMICO
Le auto elettriche faticano ad entrare nel cuore della gente. Non solo in Italia. Anche nel resto d’Europa la scintilla non scocca, fatta salva qualche piccola eccezione. Una ricerca condotta da VZR (e citata da Auto Week) mostra come un quarto degli attuali conducenti di vetture alla spina punterà sull’ibrido al momento della sostituzione del veicolo personale. Un altro quarto (24%) tornerà ai mezzi a benzina, mentre l’8% si orienterà addirittura sul diesel.
Ciò significa che “solo” il 43% degli automobilisti attualmente “green” sceglierà di nuovo un veicolo elettrico. Pare evidente l’incapacità della propulsione full-electric di convincere la gente, almeno nella dimensione maggioritaria, anche fra quanti hanno già dato fiducia a questo tipo di alimentazione.
Bisogna dire che pure le motivazioni economiche hanno avuto, probabilmente, il loro impatto sull’esito dell’inchiesta. In Olanda, infatti, i benefici fiscali relativi agli EV verranno gradualmente ridotti, fino a sparire del tutto nel 2026. A pesare sulla disaffezione ci hanno pensato anche la minore flessibilità, l’ansia da ricarica (nonostante l’incremento delle colonnine) e i tempi di rifornimento energetico delle vetture elettriche, specie per chi vuole affrontare lunghi viaggi. (Notizie auto, 9 luglio 2023)
Un'altra follia avviata verso la sua fatale conclusione: il disastro.
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Non succede, ma se succede, l'auto elettrica sarà la causa della più grande recessione di sempre
* Un Kg di gasolio contiene quasi 12 KW ora di energia, nello spazio di circa un decimetro e nel peso di circa 1 kg (poco di piu il primo, poco di meno il secondo).
* Una batteria al piombo contiene circa 0,04 kwh per kg... 300 volte di meno.
* Una costosissima batteria a base del raro Litio, fa ben 3 volte meglio di una al piombo (0,12 kwh ) , ma rimane sempre 100 volte sotto quella del gasolio. Una differenza abissale, che anche se il motore elettrico risulta 2,5 volte piu efficiente di quello endothermic ultima generazione, colloca le MIGLIORI batterie al mondo del costo di molte migliaia di euro 30 volte al di sotto della scatola di latta in foto.
* Stesso si può dire per tempo e facilità di ricarica. Il serbatoio di una utilitaria si riempie in pochi secondi con 500 kwh di energia.
Occorrono circa 100 ore da un'utenza domestica da 6kw per ottenere lo stesso risultato, anche le colonnine apposite richiedono varie ore per erogare la stessa energia.
Per non parlare della possibilità di carica da remoto, con una tanica da 10 Lt posso trasportare 120 kwh di energia, mi servirebbe una batteria al litio da 1000 chilogrammi (una tonnellata) per fare lo stesso.
FINE
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