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🍷 Vinitaly 2024 / 1 🍾 (Di Dimitri Domenichella)
Prima parte del nostro resoconto da Vinitaly 20024, giunto alla sua 56° edizione. Protagoniste la Lombardia, il Lazio, le Marche e la Toscana.
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Etica, innovazione e sostenibilità: il vino del futuro
Etica, innovazione e sostenibilità sono i cardini attorno a cui è ruotata la prima edizione di “Wine in Venice”: tre giorni di confronti, degustazioni, presentazioni e spunti di riflessione sul mondo del vino e del futuro del settore che si è tenuta nel cuore dei palazzi simbolo di Venezia come la Grande Scuola della Misericordia e lo storico palazzo del Cà Vendramin Calergi. Il vino del futuro? A ognuno dei temi precedentemente è stato dedicato un incontro della tre giorni veneziana, organizzata da Winetales, Beacon, The Media Company Store e Venezia Unica, con importanti ospiti che si confronteranno per immaginare: “il vino del futuro”. Conosciamo Toscana Wine Architecture con le parole di Samuele Mommoli, responsabile di produzione de "Il Borro" Protagonista di Wine in Venice è stata sicuramente Toscana Wine Architecture, una realtà tutta nuova nel campo che si prefigge l'obiettivo di voler "idealizzare" il vino del futuro. Conosciamo meglio questa realtà con le parole di Samuele Mommoli, responsabile di produzione de "Il Borro" (una delle 14 cantine della rete): Cos'è Toscana Wine Architecture? Toscana Wine Architecture è una rete, costituita nel 2017, che riunisce cantine di design (Antinori nel Chianti Classico, Caiarossa, Cantina di Montalcino, Castello di Fonterutoli, ColleMassari, Fattoria delle Ripalte, Il Borro, Le Mortelle, Petra, Podere di Pomaio, Rocca di Frassinello, Salcheto, Tenuta Ammiraglia - Frescobaldi) che hanno fatto singolarmente investimenti significativi e hanno deciso di puntare su una strategia comune, per accogliere visitatori e appassionati da tutto il mondo. Toscana Wine Architecture promosso da Regione Toscana in collaborazione con Vetrina Toscana, Federazione Strade del Vino, dell'Olio e dei sapori di Toscana in collaborazione con Fondazione Sistema Toscana. Cosa si prefigge di fare la vostra realtà? Veri e propri templi del vino, progettati dai grandi maestri dell'architettura contemporanea tra cui Mario Botta, Renzo Piano e Tobia Scarpa, oltre a essere perfettamente integrati con il paesaggio circostante, ne diventano un elemento imprescindibile di tutela nel momento in cui limitano al massimo il proprio impatto sull'ambiente. In che modo riuscirete nel vostro intento? Dalla vinificazione ‘per gravità’ che asseconda il movimento naturale della produzione, riducendo il consumo di energia e favorendo una lavorazione delle uve meno traumatica, volta a preservare l’equilibrio del vino e l’estrazione di tannini, al mantenimento della temperatura ideale per l’affinamento in legno in modo completamente naturale, sfruttando la termoregolazione delle rocce presenti nel sottosuolo o dell’acqua sorgiva, dall'utilizzo di materiali naturali, al recupero delle acque piovane, dall'utilizzo di energie rinnovabili ai giardini verticali, arricchimento estetico e beneficio energetico: l’eco-sostenibilità si riflette su ogni passaggio produttivo del nettare di bacco. La sostenibilità può essere raggiunta nel mondo del vino? Le pratiche “green” adottate in azienda che, oltre che sull'ambiente, grazie al basso impatto ambientale e al risparmio energetico, si riflettono anche nel calice, favorendo la massima espressione del carattere del territorio. Read the full article
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Brunello di Montalcino Poggio di Sotto Riserva 2016 🔥🎁🇮🇹 • • • • • • macis carrube resina e sensazioni piccanti e ariose, sorso serico con tannino fitto e lucidissimo, vino capolavoro con umami a triplo strato e tanta vitalità armonica • • • • #sangiovese #montalcino #vino #wine #poggiodisotto #collemassari #andreagori #intravino #brunello #brunellodimontalcino #winetasting (presso Poggio di Sotto) https://www.instagram.com/p/CYCed3ONXsS/?utm_medium=tumblr
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L’ Alberello Bolgheri Superiore DOC 2017. Colle Massari-Societá Agricola. Podere Grattamacco-Castagneto Carducci. 14.5% Italia 🇮🇹 • Cabernet S. 70% Cabernet F. 30% • Rojo cereza oscuro. Brillante, elegante. Recuerdos de frutos de bosque, blackberries. Notas vegetales. Café. Retrogusto largo. • Mi Puntuación 95/100 • #elcatador #brindoconelcatador #collemassariwines #collemassari #italia #italianwines #lapenadelquijote #lapeñadelquijote #goodwines #wineup #winegeek #winetime #chateaubaccarat #chateaulaguiole #instawine (en Dominican Republic) https://www.instagram.com/p/CTI7jfxLhch/?utm_medium=tumblr
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Winsome Wines 😃#thetravellinggourmet #gourmetsansfrontieres #bethanywines #collemassari #umamu #cabernetsauvignon #merlot https://www.instagram.com/p/B6dGugIAC4VgOl7rRa6fyA8B7KZTWUVnD4rIaI0/?igshid=o6cmfxiq5al6
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Alguém conhece este vinho? Pois deveriam! É um vinhaco!! . A primeira vez que provei este belo vinho italiano, desta mesma safra, foi há 2 anos atrás. Gostei tanto que guardei uma garrafa. Agora, com o frio finalmente dando as caras por aqui, acho que chegou a hora de “meter o saca-rolha” e descobrir como ele evoluiu. . Este é um tinto da região da Toscana, proveniente da pequena DOC Montecucco (situada entre as famosas DOCGs Brunello di Montalcino e Morellino di Scansano) e é elaborado com 80% Sangiovese, 10% Cabernet Sauvignon e 10% Ciliegiolo. Passa 18 meses em carvalho e 12 meses em garrafa (por isso a designação “Riserva”), e tem grande potencial de guarda. . Se alguém já provou, ou tem alguma sugestão de harmonização, comente aqui que ficarei feliz em saber sua opinião. E em breve prometo que posto sobre ele aqui no VinhoNosso. . Saúde!! . PS: este você encontra na @MistralVinhos. 😉 . . #vinhonosso #collemassari #montecucco #redwine #italianwine #winetime #instawine #winebottle #winelover #wine #vino #vinho #vin #wein #instawine #wineoclock (em Campinas, São Paulo) https://www.instagram.com/p/BzguWuwgjt7/?igshid=1v640p0cp7yp0
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Buon #weekend! #santamartaproject #italy #tuscany #cinigiano #collemassari #universitadisiena #archeologia #unisi #archaeology #drone #medievalchurch #church #ontopoftheworld #picoftheday #art #monteamiata #necropolis #past #present #ancient #historylover #history #archaeologicalsite #landscape #ruins #photogrammetry (presso Poggi del Sasso)
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Wine of the Day: Happy Memorial Day, Let's Toast!
Wine of the Day: Happy Memorial Day, Let’s Toast!
I hope you are at home (because you want to be,) enjoying a long holiday weekend with the people you love the most on this beautiful Memorial Day, or playing in paradise somewhere. Wherever you are, make sure there is something tasty to enjoy in your glass. If beachside playing is in order, give the new spritzer from Spaceage a try. Spaceage Meyer Lemon Strawberry Rose Spritz ($15/4 pack) from…
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#wineoftheday#ColleMassari#duckhorn#Goosecross#Grounded#Inglenook#Ladera#Miraval#Montecucco#rose#Space Age
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Amanti del vino buono e soprattutto italiano segnatevi questi appuntamenti organizzati da @signorvino per il weekend in arrivo: Sabato 1 dicembre: VINOINFESTA a Torino e Milano Via Dante E Domenica 2 dicembre: VINOINFESTA a Vicolungo e Valpolicella, #vinoinfesta è una piccola fiera del vino, ossia un’ottima occasione per conoscere, degustare e acquistare i migliori vini italiani da Signorvino dalle 10:30 alle 20:00. Con solo 10 euro si può accedere al percorso degustazione che prevede una selezione di etichette che ripercorrono il meglio dell’enologia del nostro paese, ma con l’acquisto di almeno 6 bottiglie l’ingresso è gratuito! Inoltre data la vicinanza con il Natale, per la giornata del 2 dicembre tutti i vini in degustazione saranno scontati del 20% e pronti per essere messi sotto l’albero. Ecco le cantine in degustazione: Sabato 1 dicembre @marchesibarolo , @masiwines , @farinawines , @bellavistawine , @mauromolinowinery , @planetawinery , #Jermann, @giacomonericasanovadineri , m @cantinatramin , @contratto1867 , @braidawines di Giacomo Bologna, @deltettowinery , @col_vetoraz Spumanti, @feudi_di_san_gregorio , @collemassari , @castellobanfi_ilborgo . Domenica 2 dicembre @montesantoccio ; @lecolture , @santa_sofiawines , @massimago , @weinguthofstatter , @Vosca Vini, @castellarewine , @speriwinery, @riccicurbastro , @prawines , @donnafugatawine , @cantinepaololeo , @fattoria_moretto , @maeliwine , @venissa_tenuta , Casa Vinicola Bennati, Scala, Cantina Zamichele. #followmywinepassion #vinotv #wine #winetime #winery #winelover #winetasting #wineoclock #cheers #sommelier #vino #drinking #instawine #vin #bestoftheday #instagood #sogood #happy #amazing https://www.instagram.com/p/BqxfJlSHNct/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=1nrwoxxemhde4
#vinoinfesta#jermann#followmywinepassion#vinotv#wine#winetime#winery#winelover#winetasting#wineoclock#cheers#sommelier#vino#drinking#instawine#vin#bestoftheday#instagood#sogood#happy#amazing
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ColleMassari
L’azienda vitivinicola ColleMassari si trova nel comune di Cinigiano in provincia di Grosseto, sulle pendici del Monte Amiata. La Tenuta è all’interno dell’areale Montecucco, immersa in un paesaggio di ineguagliabile bellezza, tra boschi, oliveti e vigneti, in una proprietà totale di 1230 ettari. Siamo in Alta Maremma, non molto distanti dal mare. Di proprietà dal 1998 dei fratelli Maria Iris…
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Tasting: Great Wines of Italy 2016 Bangkok
When thirst meets wanderlust, wine will take you places. If, say, a Tuscan idyll seems implausible for the time being, sneaking a vinous agenda in your regional getaway might just be the next best thing.
Good for you if you’re already frequenting Hong Kong, Shanghai, Asia’s wine hubs high on the Grand Tasting destination list. And no, KL can’t get a look-in, if you have to ask.
The Great Wines of Italy in Bangkok fits the bill nicely (like we need an excuse for Thai break). Hosted by James Suckling—one of the foremost critics in the wine world—the marquee event is arguably the largest of its kind in Southeast Asia.
Better early than late
Now you don’t want to be late to the party or you’d be sorry staring at empty Bruno Giacosa not even halfway through. To four kiasu Malaysians, there’s simply nowhere better to be when the gate to wine heaven opened at the Grand Hyatt Erawan.
No prize for guessing which table I first hit. Both ’13 Barbaresco Rabajà and ’13 Barolo Falletto Vigna Le Rocche had me in a moment of sheer elation. Such incredible finesse, purity (nary a trace of wood) and classicism for such powerful nebbiolo, you just got to take your imaginary hat off to a living legend.
What I wouldn’t give for a taste of the famous red labels. That glass of gustatory orgasm.
A glorious start to the evening was followed by many outstanding baroli, though some more expressive than others. High-toned Ceretto ’09 Barolo Brunate for one caresses with über-fine suppleness. Befittingly La Morra, it’s already drinking marvellously. ’12 Barolo Bricco Rocche too offers genuine immediacy in an oh-so-effortless, gracious manner one associates with the modernista.
Speaking of which, Roberto Voerzio, one of the original “Barolo Boys”, holds a different proposition. Age hasn’t made the late-release ’05 Barolo Riserva 10 anni Fossati Case Nere any softer, yet. Seductive nose apart, it remains stubbornly reticent about what lies beneath its plush veneer. ’12 Barbera d’Alba Riserva Vigneto Pozzo dell'Annunziata must’ve been the most lavishly oaked, boldest barbera I ever tasted. High extraction, even higher prices.
The barbaresco and barolo of La Spinetta are styled along the same high-octane mould, they would sit right at home on a steakhouse table.
Then we had Aldo Conterno, whose aristocratic ’12 Barolo Cicala and ’12 Barolo Colonnello would command a great deal of patience. Tight tannins clench just as tar and roses draw you closer: formidable. Franco Conterno was on hand to let you in on their subtle nuances, reasoning clay-sand variation in Bussia render the former firmer, the latter more floral. Equally as potent nonetheless.
From arguably the most celebrated cru of them all, Guido Damilano showed off his rich and, both literally and figuratively, gripping ’12 Barolo Cannubi which exudes a delicate sense of proportion true to the site.
Sell-out success
As I was elbowing my way to some chianti, I couldn’t help but wonder the entire Bangkok’s wine circles, indeed expat community, had packed into the swanky grand ballroom. A record turnout of 1,300 spoke for the tasting’s sell-out success.
Back to where a poor Federico Manetti was swamped, you did have to maneuvre through a static crowd and stick your glass out for your prize. To decide between Fontodi’s voluminous ’13 Flaccianello della Pieve and ’13 Chianti Classico Gran Selezione Vigna del Sorbo was akin to splitting hairs. Seamless oak, velvety tannins, graphite and an amazing core of dark-skinned fruits appear rendered in technicolour clarity, animated by boundless inner energy. Cab-free now, it’s vividly clear why Antonio Galloni thinks the latter is coming into its own.
The tasting galore had also afforded a fascinating study of terroir-driven denominations. Fans of sangiovese would’ve no doubt found rich pickings, from the masculine, earthy Chianti Classico of Fèlsina in Castelnuovo Berardenga, to the metrosexual, polished Fonterutoli in Castellina, to say nothing of lesser-known incarnations like Le Pupille’s Morrelino di Scansano, ColleMassari’s Montecucco and Tenuta di Capezzana’s Carmignano. (It bugged me to see some of these rustic charmers unnecessarily smothered by exuberant new oak.)
Brunello bonanza
Needless to say, there’s no escaping brunello, sangiovese’s highest expression in all of Tuscany. The Montalcinesi had descended en masse to spoil you for choices.
Utterly elegant from start to finish, Livio Sassetti Pertimali ’12 Brunello di Montalcino simply blew me away. Stunning aromatics, nervy acidity, very Montosoli minerality. Winemaker Lorenzo Sassetti poured another winner ’10 Brunello di Montalcino Riserva that was likewise on song. A stylish Altesino ’11 Brunello di Montalcino Montosoli further reinforced that airy, minerally impression of this renowned ‘cru’.
Also stood out is Caprili ’12 Brunello di Montalcino, which best sums up a ripe, racy vintage better off with some bottle age. Something told me it wouldn’t be that long.
It’s a shame I caught Fuligni ’10 Brunello di Montalcino Riserva in a coy mood. Intense, youthfully austere with classically massive structure as imposing as the Montalcino fortress, it just wanted to shut up shop. Bearing similar profundity, Valdicava ’10 Brunello di Montalcino Riserva Madonna del Piano, the 100-pointer cult wine cut a more endearing figure thanks to better focus and persistence, at this stage no least.
What began as exhilaration would gradually simmer down to palatal exertion, such is the inevitability of mass tasting at where the pace is furious and decanting a luxury for younglings. When poise were increasingly scarce, you can count on the redoubtable Poggio di Sotto ’11 Brunello di Montalcino to hit the right spot. This Castelnuovo dell'Abate icon remains every bit as ravishing as when we last met. Pedigree.
Buoyed by renewed faith, I decided to leave Tuscany in search of fresher ‘pasture’, not before a real head-turner stopped me dead in my tracks: Petrolo ’14 Valdarno di Sopra Galatrona. A pure merlot so satiny and sensual, so gorgeous and gratifying it was no match for any super Tuscan or Bolgheri alike that evening.
Path less travelled
To seek refreshment, one only needs to follow the Italians to their summer retreats (hail local wisdom). I could imagine sipping Donnachiara ’15 Fiano di Avellino anywhere on the Amalfi coast, all day long. Brisk, balanced, very Alsatian in texture, with saline undertones hinting at influence of the Thyrrenian sea.
To my dismal, dammit, I left it too late for the last drops of Pieropan’s classic ’14 Soave Classico La Rocca and Kellerei Terlan’s Südtirol whites in the Northeast. Franz Haas ’14 Vigneti delle Dolomiti Manna showed exactly what I’d missed. Crisp, flavourful and complex, it’s one joy of a wine that proves versatile. Pristine Dolomites air has also breathed life into the understated, moreish Franz Haas ’14 Pinot Nero Alto Adige. All in all, the less taken path had definitely provided much welcomed respite.
If you need to cleanse your palate good, Bellavista ’10 Franciacorta Teatro La Scala is more than up for the task. This metodo classico fizz gives your C-word bubblies a serious run for their money, matching their sophistication with an Italian sensibility.
I made it a point to check out the meteoric rise of red hot nerello mascalese. That led to a most scintillating rendevouz with Pietradolce ’13 Etna Rosso Vigna Barbagalli and ’14 Etna Rosso Archineri. As lovely florals, orange zest, crunchy red fruits, exotic spice tease the senses, these soulful reds shine with mineral-laden, glycerol-textured vigour all of which unfurl from a lithe, burgundian even, frame.
Proprietor Michele Faro was eager to share the peculiarity of pre-phylloxera viticulture on the high-altitude, lava-blackened slopes of Mount Etna. He strongly recommended the read “Volcanic Wines” by John Szabo, to better understand how terroir and convictions of few winemakers pan out in a glass of Etna. Or two, as the same individualistic vein of characters flows in Tasca d'Almerita ’14 Sicilia Nerello Mascalese Tascante.
Drinkability conundrum
There you have it. Vino enthusiasts sure had a whale of a time luxuriating in the four-hour bacchanalia, all the while delighting in mind-boggling discoveries and merrymaking with total strangers.
But I was feeling oddly ambivalent after the curtains fell. Maybe it’s the wine talking. For all the promises of these indisputably first-rate wines, it’s still only potential that we sipped rather than the full-blown, glorious mouthfuls we crave (with few notable exceptions). Unless we cough up the premium, the reality is we owe it to ourselves to take up the waiting game.
Ultimately, it’s all a matter of perspective. Ask the right question [of these wines], you’ll be able to appreciate the Grand Tasting as it is: a glimpse of the big picture, a sort of anteprima largely to handpick on release brunello for your cellar. Looking past frustration, the experience was a rewarding one. As James and his posse of producers return to wow Bangkok next week for the fourth year running, I’m all game for another bout of sniff, sip, swallow. And repeat. — KY
*** This is a sponsored post *** James Suckling is internationally regarded as one of the world’s most influential wine critics. Launched in 2010, the JamesSuckling.com team draw on more than three decades of experience to bring to life the world of wine on an exclusive online platform. Visitors can access articles, high-definition videos, extensive tasting notes and reports which are trusted and relied upon by wineries and consumers all across the globe. Many thanks to the team at JamesSuckling.com for the wonderful soiree. Visit them at jamessuckling.com.
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Os 5 B da Itália: conheça aqui os melhores vinhos do país
Os 5 B da Itália é o nome dado aos melhores e mais famosos vinhos do país. Este termo foi criado em razão dos nomes destes vinhos começarem com a letra “B”. São eles: Barolo, Barbaresco, Barbera, Brunello e Bolgheri.
A região de Piemonte é responsável pela produção de três destes vinhos famosos: Barolo, Barbaresco e Barbera. Localizada à noroeste da Itália, a região de Piemonte possui um clima, que influenciado proximidade com os Alpes, favorece a produção de um vinho único.
As uvas mais utilizadas na região, Barbera, Sangiovese e Nebbiolo adaptaram-se ao clima da região que fica muito quente durante o período de cultivo das uvas, mas que é passa por um rigoroso frio durante o inverno.
A região da Toscana, localizada ao Norte da Itália, é caracterizada por ser montanhosa, possuir solo rochoso e pouco fértil. O clima local é moderado onde destaca-se os períodos secos e quentes durante o verão. Brunello e Bolgheri são dois dos 5 B da Itália produzidos na região.
Entre os vários aspectos que garantem a qualidade dos 5 B da Itália está o fato de que seus produtores se submetem a regulamentação DOCG (Denominazionedi Origine Controllata e Garantita). Esta rígida legislação orienta como os vinhedos devem ser cultivados garantindo assim a qualidade reconhecida dos vinhos. Esta classificação é tão valiosa que é comum encontrar vinhos italianos que utilizam a sigla DOCG em sua nomenclatura e rótulos.
Os 5 B da Itália: Barolo
O solo, rico em calcário e arenito, da região de Barolo resulta na produção de vinhos com boa fragrância e concentrados. Para que isto ocorra, os vinhos passam por um período longo de envelhecimento. Em geral, este processo demora de três a cinco anos para que o vinho obtenha o sabor e odor caraterístico da região.
A uva plantada nos vinhedos de Barolo são da espécie Nebbiolo que, apesar de ser de difícil cultivo e manutenção, produz excelentes vinhos fortes e marcantes. Esta uva é responsável por alguns dos melhores, e mais caros, vinhos do mundo.
O Barolo também é conhecido por sua importância na história dos vinhos Italianos. Durante muitos séculos os vinhos feitos na Itália não eram reconhecidos por sua qualidade. Somente no começo do século XIX que as técnicas de produção foram aperfeiçoadas para transformar os vinhos da região, que antes eram doces, em um vinho seco e encorpado.
Hoje, os vinhos Barolo são chamados de “vinhos dos Reis” em razão do sucesso que alcançaram com os reis europeus. Fama que se estende até hoje por causa dos vinhos de forte cor vermelha, ricas notas aromáticas florais e tons de frutas vermelhas que resultam em um sabor aveludado, robusto e encorpado. Riserva, Massolino, Brusia Prunotto e Alessandria Gramolere são alguns dos principais vinhos Barolo que compõe os 5 B da Itália.
Os 5 B da Itália: Barbaresco
O Barbaresco é outro destaque entre os 5 B da Itália. Se o Barolo é chamado de Rei dos vinhos, o Barbaresco é o autêntico príncipe da região de Piemonte. A história da origem deste vinho ainda divide os moradores locais: alguns afirmam que sua origem seja de povos bárbaros e outros acreditam que foram os gauleses que introduziram este vinho na região. O fato é de que, independentemente de sua origem, o Barbaresco é um ótimo vinho de forte cor rubi.
O Barbaresco caracteriza-se por suas notas de frutas vermelhas, canela, avelãs, alcaçuz, baunilha e tabaco. Esta personalidade do vinho é resultado das uvas Nebbiolo e do processo de produção que varia de 2 a 4 anos. Quando o envelhecimento supera o prazo de 4 anos o vinho recebe a classificação de “Riserva” que o valoriza ainda mais.
Os vinhos Barbaresco em destaque são Bric Turot, Montestefano Riserva, Bruno Rocca, Montefico Riserva, Ovello Riserva e o Pora Riserva. Escolhendo qualquer um destes rótulos você ficará satisfeito e terá um belo exemplar de um autêntico 5 B da Itália.
Os 5 B da Itália: Barbera
As uvas Barbera são muito comuns na região de Piemonte e suas qualidades favorecem a produção muitos dos rótulos 5 B da Itália. Estas excelentes uvas são responsáveis por vinhos de sabor único, boa acidez e aroma de frutas vermelhas.
Juntamente com as uvas Sangiovese e Nebbiolo, a casta Barbera são utilizadas em vários tipos de vinhos de corte (mistura de vários tipos de uvas). Utilizados em uma grande variedade de harmonizações de refeições estes vinhos destacam-se por sua cor escura e sabor concentrado e frutado que combinam com massas, embutidos e diversos tipos de pescados. O mundo gastronômico também se utiliza dos vinhos Barbera para compor deliciosos molhos e carnes.
A elevada acidez dos vinhos Barbera favorece o envelhecimento destes rótulos. Por ser um tinto encorpado e frutado fazem com que estes vinhos combinem perfeitamente com vários pratos defumados.
Alguns dos mais famosos vinhos da casta Barbera são: Sorì Tildìn Langhe, Conteisa Langhe, Riserva Di Famiglia Nizza, Pomorosso Barbera D’asti, Grappa Di Pomorosso e Barbera D’alba.
Os 5 B da Itália: Brunello
Famosos mundialmente, os vinhos Brunello são outros destaques entre os 5 B da Itália, que são produzidos na região da Toscana. O nome completo desta casta de vinhos é Brunello di Montaldino e foi responsável por transformar uma região pobre em um local onde se produz alguns dos melhores rótulos do mundo.
O envelhecimento deste vinho, que na média varia entre 10 e 30 anos, produz um sabor que combina harmoniosamente com pratos como trufas, cogumelos e carnes vermelhas. Outro sabor que é ressaltado pelos vinhos Brunello são os queijos, em especial do tipo pecorino.
Talenti Brunello, Montalcino, Pian Delle, Uccelliera, Altesino, Millecento e Poggionem são alguns dos melhores exemplares Brunello para quem quer conhecer este sabor especial.
Os 5 B da Itália: Bolgheri
Na província de Livorno, também na região da Toscana, encontramos outro dos 5 B da Itália, o vinho Bolgheri. Originadas de Bordeaux, França, a casta Bolgheri se adaptou perfeitamente ao solo e clima deste famoso pedaço italiano.
Os vinhos rosés e brancos Bolgheri são influenciados pelo clima e solo localizado próximo ao mar. O resultado é um vinho que passa por um rigoroso processo de produção e formam um sabor marcante, equilibrado, frutados e com notas balsâmicas.
Os rótulos Bolgheri mais importantes atualmente são Collemassari, Le Macchiole, Michele Satta, Poggio Al Tesoro, Tenuta Argentiera, Tenuta Gualdo al Tasso (Antinori), Tenuta della’Ornellaia e Tenuta San Guido.
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Friday night: glasses of @berrybrosrudd own label 2015 Rosso di Montalcino to accompany a prolific Die Hard 2: Die Harder (1990), easing into a 90’s themed weekend with the legendary John McClane (sp. #McLean) #movienight #fridaynight #vinonight #iheartthenineties #snow #plane #grenades #action #winterisacomin’ #brucewillis (who is also an) #italophile (patron or at least big fan of sculpture at Florence’s Accademia, as once recounted by a museum guide) #italy #firenze #tuscany #rossodimontalcino #sangiovese #cherry #brambles lighter than expected but no less happily complex @collemassari @collemassarituscany #sculptureinabottle #sculpture #art #beauty #lighting #sentiment #wine #friday #movies Nice work @davyzyw 👌🏼🍷✨💥 #yippeekiyay https://www.instagram.com/p/BoSTC8jBEye/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=1klvqfy07f511
#mclean#movienight#fridaynight#vinonight#iheartthenineties#snow#plane#grenades#action#winterisacomin#brucewillis#italophile#italy#firenze#tuscany#rossodimontalcino#sangiovese#cherry#brambles#sculptureinabottle#sculpture#art#beauty#lighting#sentiment#wine#friday#movies#yippeekiyay
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Poggio di Sotto Brunello di Montalcino Riserva 2016 💥🍷💯 • • • • • • Sottile e potente naso di frutta di sottobosco, macis carrube resina amarena, florealità, e sensazioni piccanti e ariose, sorso serico con tannino fitto e lucidissimo, vino capolavoro con umami a triplo strato e tanta vitalità armonica • • • • • #brunello #montalcino #poggiodisotto #collemassari #wine #vino #andreagori #intravino #winelover #robertparker #monicalarner #tuscany #toscana (presso Poggio di Sotto) https://www.instagram.com/p/CaKih-RNQiz/?utm_medium=tumblr
#brunello#montalcino#poggiodisotto#collemassari#wine#vino#andreagori#intravino#winelover#robertparker#monicalarner#tuscany#toscana
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Bolgheri Rosso DOC 2019. Colle Massari-Societá Agricola. Podere Grattamacco-Castagneto Carducci. 14.5% Italia 🇮🇹 • Cabernet S. 50% Cabernet F. 20% Merlot 20% Sangiovese 10% • Rojo cereza oscuro, recuerdos a frutos de bosque, blackberries, notas de chocolate, ciruelas. Toque balsámico. Potente. Retrogusto largo. • Mi Puntuación 94/100 • #elcatador #brindoconelcatador #collemassariwines #collemassari #italia #italianwines #lapenadelquijote #lapeñadelquijote #goodwines #wineup #winegeek #winetime #chateaubaccarat #chateaulaguiole #instawine (en Dominican Republic) https://www.instagram.com/p/CTBKTVNrNle/?utm_medium=tumblr
#elcatador#brindoconelcatador#collemassariwines#collemassari#italia#italianwines#lapenadelquijote#lapeñadelquijote#goodwines#wineup#winegeek#winetime#chateaubaccarat#chateaulaguiole#instawine
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Il Consorzio tutela Montecucco si racconta 500 ettari vitati e 66 aziende produttrici
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Il Consorzio tutela Montecucco si racconta 500 ettari vitati e 66 aziende produttrici
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Dal 2000, anno di fondazione, il Consorzio tutela vini Montecucco si occupa della tutela, della vigilanza e della valorizzazione della denominazione. Un territorio tra il Monte Amiata, Montalcino e Scansano.
Presentati da Carmelo Claudio Tipa, presidente del Consorzio, i vini di Montecucco sono stati al centro di una degustazione in abbinamento al menu allestito dal Bistrot del Bulk – Hotel Viu Milan. In apertura, come aperitivo, due Vermentino Montecucco Doc 2016: Peteglia in purezza dell’azienda Peteglia e Irisse (85% Vermentino e 15% Grechetto) di Castello Colle Massari. A tavola, sei rossi in annate decrescenti dal 2015 al 2010.
Nell’ordine, Montecucco Rosso Doc 2015 Poggio Trevalle (60% Sangiovese, 20% Cabernet Sauvignon, 20% Merlot), Parmoleto Montecucco Rosso Doc 2014 (70% Sangiovese, 25% Montepulciano, 5% Cabernet Sauvignon), Montecucco Sangiovese Docg 2013 Arpagone Prato al Pozzo (95% Sangiovese, 5% Cabernet Sauvignion). Hanno accompagnato Tartare di manzo, emulsione di nocciole e insalatina di funghi autunnali. Con lo stinco di vitello arrosto, carote all’agretto ed emulsione di carote sono stati serviti Montecucco Sangiovese Riserva Docg 2012 Ad Agio Basile (Sangiovese 100%), Montecucco Sangiovese Riserva Docg 2011 Viandante Tenuta l’Impostino (Sangiovese in purezza) e Montecucco Sangiovese Riserva Doc 2010 Sottocasa Poderi Firenze (Sangiovese 100%). La degustazione si è conclusa con Montecucco Vin Santo Occhio di Pernice Doc 2011 Scosciamonaca Collemassari (70% Sangiovese, 30% Aleatico) in abbinamento a Cremoso di mandorla di Noto e cioccolato bianco, meringa melograno e la sua salsa.
Il Consorzio di tutela vini Montecucco, forte di 66 aziende produttrici, raggruppa oltre 500 ettari di vigneto su una superficie vitata di 750-800 ettari e oltre 1,2 milioni di bottiglie su una produzione complessiva di 1,8 milioni l’anno. Numeri destinati a crescere, visto che il potenziale produttivo del Montecucco, se tutti i vigneti fossero dedicati alla Doc e alla nuova Docg, sfiorerebbe i 5,5 milioni di bottiglie. Le uve vengono coltivate nei 7 comuni della Docg in vigore dalla vendemmia 2011: Arcidosso, Campagnatico, Castel del Piano, Cinigiano, Civitella Paganico, Roccalbegna e Seggiano.
L’intera filiera, dalla produzione delle uve all’imbottigliamento, è sottoposta a un accurato sistema di tracciabilità, che permette ai consumatori di verificare in ogni momento la provenienza delle bottiglie acquistate. Il Consorzio attua inoltre un controllo adeguato sul prodotto confezionato già presente nei canali di vendita.
Per informazioni: www.consorziomontecucco.it
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