#citto maselli
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— Siete impazziti? Tuo padre non approverebbe mai. — Appunto per questo.
GLI SBANDATI | ABANDONED (1955) dir. Francesco Maselli
#real#this film is actually very mommy issues#gli sbandati#dailyworldcinema#abandoned#italian cinema#film stills#film#1955#1950s#francesco maselli#citto maselli#put the italian in the caption bc it hits much harder than the english. APPUNTO PER QUESTO. yes !!
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Gli Indifferenti
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Titina Maselli
https://www.unadonnalgiorno.it/titina-maselli/
Da bambina e da adolescente sono stata educata al culto della volontà… Poi lo psicoanalista ha sorriso ironicamente quando ho pronunciato questa parola… Ma mi sono presto ribellata a tutte le ironie su “volere è potere”. Perché non c’è un altro modo di corrispondere al proprio desiderio di esprimersi se non con la volontà.
Titina Maselli è stata un’artista poliedrica, nota per il suo amore per le scene urbane dal forte impatto compositivo, caratterizzate da grandi simboli iconici di velocità e modernità.
Le sue opere coniugano arte e sport con immagini di calciatori, ciclisti e pugili colti nel pieno dell’azione.
Ha riletto in chiave critica il Futurismo dando misura del moderno contesto metropolitano, con le sue dinamiche e i suoi rituali, gli scontri e le accelerazioni. Successivamente ha aderito ai nuovi colori dei prodotti e della comunicazione di massa, per arrivare a creare tele dal taglio quasi cinematografico. Ha dipinto, scritto, disegnato importanti scenografie teatrali e vissuto, da grande artista, talora inconsapevole del suo talento.
Titina è il diminutivo di Modesta, nata a Roma l’11 aprile 1924, primogenita di Ercole, noto critico e di Elena Labroca, suo fratello minore è stato il regista Citto Maselli.
La sua precoce vocazione artistica, fortemente incoraggiata dal padre, è stata forse dovuta anche all’ambiente di grande vivacità culturale in cui è cresciuta, la sua famiglia frequentava i maggiori intellettuali, artisti e musicisti dei tempi.
Ha iniziato a dipingere sin da bambina e seguito la sua passione per l’arte vivendo da donna libera e indipendente.
Nel 1944 ha partecipato alla Prima Mostra d’arte Italia libera, alla Galleria di Roma promossa dal Partito d’azione.
La sua prima personale si è tenuta alla Galleria l’Obelisco di Roma, nel 1948, dando il via a una carriera che l’ha vista più volte presente alla Biennale di Venezia e alla Quadriennale di Roma.
Era attratta dagli scenari urbani, anonimi, moderni, colti nell’oscurità della notte. La sua attenzione era catturata verso temi inusuali, detriti, oggetti reali che difficilmente avrebbero ispirato altre artiste e artisti, un telefono, una macchina da scrivere, una di quelle cartacce che la notte fanno un grumo bianco sull’asfalto della città.
Ha vissuto un’intensa vita di relazioni e vivaci interessi per la scrittura, la letteratura, il cinema, il teatro e la musica.
Nel 1950 ha preso parte per la prima volta alla Biennale di Venezia con l’opera Giocatore ferito.
Colpiva la sua durezza espressiva, la pittura aspra, scevra da ogni compiacimento per la bella materia, caratterizzata da stesure corpose e gamme cromatiche ristrette, dove dominava il nero. I suoi dipinti comunicavano profondo disagio.
Nella sua evoluzione artistica è stato importante il soggiorno a New York dal 1952 al 1955 dove, affascinata dall’atmosfera della città, l’implacabile incombenza della sua struttura urbana, ha scelto la moderna condizione metropolitana come tema centrale del suo immaginario pittorico: grattacieli, scale antincendio, impalcature, distributori di benzina, giocatori di baseball, pugili, convogli della metropolitana, spesso colti in primi piani ravvicinati, ostruenti, sempre con pochi colori, in un discorso freddo, scevro da implicazioni sentimentali, narrative, sociologiche, come anche da seduzioni pittoriche.
Con questo tipo di opere ha inaugurato la sua personale alla Durlacher Gallery nel 1953 e partecipato, l’anno seguente, alla Biennale di Venezia.
Dopo aver vissuto qualche anno in Austria, nel 1958 è tornata a Roma nel suo ambiente artistico e dove ha continuato a esporre, sebbene la critica sua coeva, trovasse difficoltà a collocare il suo singolare percorso di outsider dell’arte contemporanea.
Alla Biennale di Venezia del 1964 ha presentato raffigurazioni di volti di taglio cine-fotografico, come Greta Garbo in cui emergeva con particolare evidenza, il suo ruolo pionieristico nella selezione d’immagini tipiche dell’iconografia quotidiana utilizzata dalla pop art.
Ho sempre cercato di prendere dalla realtà degli elementi simbolicamente drammatici, e poi però ragionarli. Gli americani vogliono dipingere la cosa in sé. Io invece intendevo dipingere dei conflitti, ha spiegato in un’intervista.
Alla fine degli anni Sessanta ha realizzato le sue prime scenografie per la compagnia d’avanguardia Il Porcospino, promossa da Dacia Maraini, Enzo Siciliano e Alberto Moravia.
Nello stesso periodo, come attrice, ha recitato nei film Metti una sera a cena di Giuseppe Patroni Griffi e Lettera aperta a un giornale della sera, del fratello Citto.
Dal 1970 la sua attività ha iniziato a dividersi fra Roma e Parigi, avviando una nuova stagione della sua ricerca che si è coniugata con un cromatismo squillante su tele sempre più grandi.
Sempre più importanza, ha assunto, da allora, il lavoro di scenografa teatrale in cui si è distinta per originalità di approccio e di esiti. Aveva dalla sua il potente strumento di possedere una grande cultura letteraria e musicale.
A teatro, ha lavorato per grandi registi come Bernard Sobel, al Festival di Avignone, Klaus Michael Grüber, Marc Liebens e Carlo Cecchi col quale si è instaurata una profonda sintonia e un duraturo e importante rapporto di collaborazione.
Dagli anni Novanta, il crescente interesse verso le sue opere ha portato a varie mostre antologiche, rassegne e collettive, che delineavano ampie rivisitazioni del suo percorso in Italia e all’estero.
Di pari passi, andavano gli importanti e numerosi allestimenti di potente efficacia scenica per alcuni dei maggiori teatri e festival europei, confrontandosi con testi classici e moderni, in un fecondo rapporto di collaborazione, con molti registi.
In questa ultima stagione è continuata la sua passione per la scrittura, con la stesura di note autobiografiche, poesie, e un romanzo a cui non ha mai dato piena visibilità.
Nel 2000 le è stato conferito il Premio Presidente della Repubblica e, per i suoi ottant’anni, nel giugno 2004 la città di Roma, l’ha festeggiata alle Scuderie del Quirinale.
È morta nella sua casa di Trastevere, il 21 febbraio 2005.
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Rose e bandiere rosse alla camera ardente per Citto Maselli
(ANSA) – ROMA, 23 MAR – Un cuscino di rose rosse con la dedica della vedova Stefania Brai e la bandiera rossa di Rifondazione Comunista, insieme a una foto del cineasta sorridente, sono sul feretro di Citto Maselli nella sala della Protomoteca in Campidoglio dove è stata aperta la camera ardente che precede il saluto laico per il regista, scomparso il 21 marzo a 92 anni. Ad accoglierlo il…
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MOVIE/ CITTO MASELLI REGISTA INTELLETTUALE UMILE E GENTILE NEL SUO CINEMA L’IMPEGNO POLITICO E SOCIALE
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Intervento di Citto Maselli al primo congresso di Rifondazione Comunista (1991)
http://dlvr.it/SlKSPL
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E' morto il regista Citto Maselli, testimone del Novecento - Cinema
Aveva 92 anni Francesco Maselli e la sua vita è stata un viaggio nel secolo che lo ha visto protagonista (SCHEDA ANSA CINEMA). Che Maselli detto “Citto” avesse nel sangue la vocazione dell’organizzatore oltre a quella dell’artista, i suoi genitori lo scoprirono subito. Nato a Roma il 9 dicembre 1930, ad appena 14 anni, in piena occupazione nazista, si distingueva già alla testa dell’unione degli…
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Citto Maselli, the director of 'The Indifferent' and 'The Dolphins' died. Passion for cinema and political commitment
Is dead director Citto Maselli. You were 92 years old and wrote important pages of Italian cinema. Among his most famous films The indifferent from the homonymous novel by Alberto Moravia, The dolphins both with claudia cardinal, Open letter to an evening paper And Love story which won a Valeria Golino the first Coppa Volpi in Venice. The news of the death came from Maurizio Acerbo, national…
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Cinema: Valeria Golino gira a Catania “L'arte della gioia”, tratto da Goliarda Sapienza
Cinema: Valeria Golino gira a Catania “L'arte della gioia”, tratto da Goliarda Sapienza. È un'inedita piazza Duomo "vestita" di Novecento a fare da cornice al saluto che la città di Catania, con il commissario straordinario Federico Portoghese, ha rivolto alla regista Valeria Golino sul set della serie televisiva "L'arte della gioia", allestito di fronte al Palazzo di Città, tra la Cattedrale e porta Uzeda. Con oltre 100 figurazioni, donne e uomini in abiti d'epoca, automobili antiche, carrozze e cavalli. L'opera audiovisiva, tratta dal romanzo postumo della scrittrice catanese Goliarda Sapienza, è una produzione Ht Film per Sky, con riprese realizzate anche nel capoluogo etneo e in diversi siti del centro storico, con la collaborazione della Catania Film Commission. «Siamo particolarmente lieti – ha detto il commissario Portoghese, affiancato dal capo di Gabinetto Giuseppe Ferraro – di ospitare un’importante produzione che, grazie alla regia di un'artista di grande talento come Valeria Golino, non solo valorizzerà l'opera di una scrittrice catanese, facendola conoscere a un pubblico ancora più vasto, ma offrirà anche un’eccezionale vetrina al barocco e a luoghi rappresentativi del nostro patrimonio storico-artistico e architettonico». La regista, che è anche una delle più affermate interpreti del cinema italiano e internazionale, ha ringraziato l'Amministrazione per la calorosa accoglienza e, insieme con la direttrice di produzione Daniela Moramarco, per il supporto fornito alla troupe. Ha inoltre espresso il suo particolare apprezzamento per una città meravigliosa, che ha avuto modo di conoscere e visitare in più occasioni. Si è quindi soffermata sul racconto di alcune fasi della preparazione di quest'ultimo lavoro e soprattutto su come l'idea di ispirarsi all'arte della gioia sia nata dall'incontro e la frequentazione che l'attrice, giovanissima, ebbe con Goliarda Sapienza sul set di un film di Citto Maselli, allora compagno della scrittrice. Riguardo ai diritti del romanzo, si è mostrata lusingata della piena fiducia riposta in lei da Angelo Pellegrino, marito di Goliarda e depositario della sua eredità letteraria. Il racconto della serie tv, così come il romanzo, è incentrato sulla figura di Modesta, donna ingegnosa e vitale, che sfida pregiudizi, regole e convenzioni in una continua lotta per l'affermazione della libertà e dell’autodeterminazione. Le riprese hanno toccato, oltre a piazza Duomo, siti di grande impatto evocativo quali piazza Asmundo, via San Benedetto, via Crociferi - dove è stato approntato un grande mercato all’aperto -, la scalinata Alessi, piazza Dante, palazzo San Giuliano di piazza Università. La messa in onda è prevista nel 2023 su Sky Original e Now.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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BOOKCIAK LEGGE IL 10/12 A Più LIBRI Più LIBERI CON IL MEGLIO DI BOOKCIAK, AZIONE!E IL LANCIO DELLA NUOVA EDIZIONE IN CERCA DI STORIE PER RESTARE UMANI
BOOKCIAK LEGGE IL 10/12 A Più LIBRI Più LIBERI CON IL MEGLIO DI BOOKCIAK, AZIONE!E IL LANCIO DELLA NUOVA EDIZIONE IN CERCA DI STORIE PER RESTARE UMANI
Appuntamento sabato 10 dicembre ore 15.00, ospiti del Centro del libro e la lettura (sala CLL) nell’ambito di Più libri più liberi, per presentare il meglio di Bookciak, Azione!, premio cine-letterario nato nel 2012 da un’idea di Gabriella Gallozzi e tenuto a battesimo da grandi padri del nostro cinema – Ugo Gregoretti, Citto Maselli ed Ettore Scola – come evento di pre-apertura delle Giornate…
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Ph. Alessandro Dobici, Citto Maselli
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Gian Maria Volonté si rilassa durante una pausa sul set del film diretto da Citto Maselli intitolato ‘Il sospetto’, dove interpreta il ruolo di un leader politico comunista
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Citto Maselli vota e invita a votare l'Unione Popolare
Citto Maselli vota e invita a votare l’Unione Popolare
Ricevo e diffondo, invitando chi legge a votare come il grande regista. Caro Aragno, ti invio l’appello per il voto a UNIONE POPOLARE del mondo della cultura, dell’informazione e della conoscenza. Ma non solo. Nel testo sono sintetizzate le motivazioni al voto. Vorrei solo aggiungere che questo a mio parere è l’unico voto realmente utile per poter riportare una sinistra degna di questo nome in…
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E' morto il regista Citto Maselli, testimone del Novecento
Aveva 92 anni Francesco Maselli e la sua vita è stata un viaggio nel secolo che lo ha visto protagonista (SCHEDA ANSA CINEMA). Che Maselli detto “Citto” avesse nel sangue la vocazione dell’organizzatore oltre a quella dell’artista, i suoi genitori lo scoprirono subito. Nato a Roma il 9 dicembre 1930, ad appena 14 anni, in piena occupazione nazista, si distingueva già alla testa dell’unione degli…
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