#cinema belga
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oliveiralucival · 1 month ago
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#CapCut FELIZ ANIVERSÁRIO ATOR LIBRIANO BELGA JEAN CLAUDE VAN DAMME 18/10/24#felizaniversario #jeanclaudevandamme #ator #cinema #sucessonotiktok
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arte-e-homoerotismo · 2 months ago
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Além dos Muros (filme de 2012)
Beyond the Walls ( francês : Hors les murs ) é um filme de drama francês/belga/canadense de 2012 dirigido por David Lambert . 
O filme é centrado no romance entre Paulo (Matila Malliarakis) e Ilir ( Guillaume Gouix ), complicado pelo relacionamento bissexual do Paulo com sua namorada Anka ( Mélissa Désormeaux-Poulin ). 
O filme estreou no Festival de Cinema de Cannes de 2012 , onde concorreu à Palma Queer . 
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Guillaume Gouix in Beyond the Walls (2012)
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micro961 · 29 days ago
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UAILD: il rapper nella soundtrack di “U.S.PALMESE”
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Il rapper calabrese di adozione con 6 canzoni nella soundtrack del nuovo film dei Manetti Bros. "U.S. PALMESE” presentato in anteprima alla diciannovesima edizione della Festa del Cinema di Roma 
Una storia di riscatto che ha come protagonista la squadra dilettantistica della città di Palmi. Nel cast artistico, oltre a Rocco Papaleo, al belga Blaise Afonso, a Claudia Gerini ed ai cosentini Massimiliano Bruno e Max Mazzotta, ci sono tanti attori calabresi (tra cui Mario Russo, Antonio Oppedisano della Scuola di Recitazione della Calabria, Gianni Parrello nei panni del sindaco Ranuccio) e tra loro gli stessi giocatori della Palmese, come Luca Attadia attore e capitano della squadra. Calabrese di adozione, UAILD percorre la trama del film con 6 sue canzoni, ma è anche fiero di essere un giocatore della Palmese «Avere 6 brani nel film a dir poco mi onora; quando con i Manetti Bros. abbiamo cominciato a parlare di musica, di rap, di liriche in calabrese, non ci potevo credere. Poi io sono di Palmi, come loro. Miracoloso. Un trionfo, sono felicissimo» Uaild Alternative rapper sino nel midollo Uaild nasce a Isernia ma si trasferisce insieme alla sua famiglia in Calabria prestissimo, e questo bizzarro connubio geografico scatena la bomba, come Mentos e Coca Light. Approccia la musica alle scuole medie dove studia basso elettrico, muove i primi passi nel rap e nella produzione musicale dal primo anno di superiori, grazie alla sua prima crew “Dirty3”. Successivamente fonda il gruppo hip hop Kalandagruv composto di 3 elementi, tra cui Melo Zamo conosciuto per aver fatto parte della storica crew calabrese degli Stranimali. Negli anni della crew Adriano gira i palchi e le jam di tutta la Calabria, confrontandosi in gare di freestyle e esibendosi dal vivo durante le aperture di numerosi concerti tra cui Inoki Ness, Hyst e Mezzosangue. Finite le scuole si trasferisce a Bologna dove vive due anni di intensa ricerca musicale e si esibisce in moltissime occasioni, open mic e gare di freestyle, riscoprendo le venature classiche dell’hip hop e l’anima soul della musica, che si esterna con un canto funky che nessun altro rapper può vantare dai tempi del primo Neffa. Nell’estate del 2016 è uno degli organizzatori del festival “Body ‘n Soul- Ritmi Vitali”. Successivamente si sposta a Roma, i suoi testi sono una riscoperta del rap anni ‘90 in controtendenza con il resto della scena, ed è proprio questo che non li rende mai banali e gli consente anche di adeguarsi a nuove sonorità senza mai snaturare il suo percorso di scrittura.
Instagram: @oscar.uaild
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multiverseofseries · 1 month ago
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Under Paris: più che un film, uno spot per Parigi
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Uno squalo, la Senna e un didascalico messaggio ambientalista: Under Paris di Xavier Gens spreca la buona idea, incastrandosi in un film che sembra una pubblicità in occasione delle Olimpiadi 2024. Su Netflix.
Ragionandoci su, c'era da aspettarselo che, ad un certo punto, sarebbero entrate in scena le Olimpiadi di Parigi. All'inizio del film, disponibile su Netflix, non potevamo certo mettere in correlazione l'evento scatenante del plot con l'appuntamento sportivo dell'estate 2024. Eppure, scorrendo, il parallelo ha una sua logicità, nonostante l'opera sia qualcosa di diametralmente opposto alla razionalità. Ecco, Under Paris, diretto da Xavier Gens, asciuga ogni sospensione dell'incredulità, trasportandoci in un thriller che, al netto della buona idea, ha di contro un'eccessiva seriosità che sfilaccia l'assurdità del plot.
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Bèrènice Bejo, protagonista del film
Under Paris, co-produzione franco-belga sembra infatti sia stato pensato per anticipare e accompagnare le Olimpiadi parigine, portandoci a scoprire la capitale francese da un'altra prospettiva (cartolina cine-turistica? Sì, siamo da quelle parti). Chiaro, la realtà e la credibilità non vanno ricercate certo in un film, tuttavia quello di Gens non riesce (quasi mai) a farci sospendere l'incredulità, puntando fin dalla scena iniziale - lunghissima - ad un effetto artificialmente costruito, che confluirà in una parte centrale in cui si mischia tutto: action, survival, tematiche green e ambientaliste, fino alla disobbedienza sociale come legittima presa di posizione contro il potere.
Under Paris: c'è uno squalo nella Senna?!
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Studiando gli squali
Tra l'altro, la storia di Under Paris (firmata dal regista insieme a ben altri quattro autori, Yannick Dahan, Maud Heywang, Yael Langmann) potrebbe essere tecnicamente riassunta in mezza riga: uno squalo si aggira tra i fondali della Senna. Il punto è: come ci è arrivato uno squalo, nella Senna? Scopriamo che il carcarodonte parigino fa parte di un gruppo di esemplari già seguiti e studiati dalla dottoressa Sophia (Bérénice Bejo), prima che divorasse la sua squadra di studio, in un incidente nel bel mezzo del Pacifico. Sophia, che ha mollato le ricerche in mare lavorando in un acquario, capisce che l'enorme carcarodonte potrebbe essersi incredibilmente adattato, trovando rifugio nei canali subacquei della Catacombe di Parigi. Ad aiutare Sophia nelle ricerche c'è Adil (Nassim Lyes) della polizia fluviale, inizialmente scettico. Oltre le rimostranze degli ambientalisti, i due si troveranno ad affrontare una corsa contro il tempo: catturare lo squalo prima delle prove del triathlon delle Olimpiadi, che si terranno proprio nelle acque della Senna.
Uno spot per Parigi 2024?
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Giù nelle catacombe
Se solo l'idea di nuotare in uno dei fiumi meno limpidi d'Europa (per usare un eufemismo) può farvi accapponare la pelle, va detto che lo squalo è, da sempre, simbolo di un certo cinema ad effetto (inutile stare a ricordare Spielberg, o il trash dichiarato di Sharkando), suscitando un concettuale interesse anche in un contesto d'acqua dolce. Ciononostante, Under Paris prosegue mettendo in serie una sequela di momenti auto-compiaciuti (mostrando e dimostrando i quasi 20 milioni di budget), che girano su sé stessi, senza far progredire a dovere quello che poteva essere uno spassionato guilty pleasure. Invece, c'è un'atmosfera sussiegosa che depotenzia il film di Xavier Gens, generando un cortocircuito tra intenzioni, aspettative e risultato finale.
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A spasso per la Senna
La tensione, di conseguenza, è palesemente artificiale, e poco incline ad una malleabilità narrativamente adattiva. Tra l'altro, sembra un pretesto la sfumatura ambientalista, per una backstory popolata da ragazzine con zuccotto e capelli colorati. Una sfumatura narrativa che, purtroppo, ragiona per didascalia piuttosto che per sostanza. Chiaro, ogni opera va contestualizzata (e quella di Gens rientra nel classico film-in-streaming da vedere senza impegni), ciononostante Under Paris pare addirittura sfuggire alla sua mission (sottintesa, e goffamente nascosta) votata all'intrattenimento, pendendo per una formalità scritta e pensata solo per illuminare la Senna di Parigi, come se fosse il pitch di uno spot pubblicitario.
Conclusioni
Uno squalo che nuota nella Senna? Possibile in Under Paris. Forte di un'idea interessante, il prodotto però si incastra in una sorta di approccio cine-turistico, anticipando le Olimpiadi 2024 per un pretesto narrativo che sembra essere più vicino alla spot. L'atmosfera seriosa e il messaggio ambientalista, didascalico e svogliato, non aiutano. Peccato. Una domanda sorge spontanea chissà se lo squalo ha visto dove è caduta la fede di Tamberi?
👍🏻
La buona idea di partenza.
Gli scenari parigini…
👎🏻
…Ripresi come se fossero uno spot.
Il pretesto delle Olimpiadi 2024 sembra un traino pubblicitario.
Il messaggio ambientalista, didascalico e artificiale.
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blogencenamais · 3 months ago
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Drama franco-belga entra em cartaz nesta quinta (12/09/24) nos cinemas !
Astrid, esposa do famoso advogado François, vive uma vida privilegiada. Enquanto a mídia se concentra em um caso de grande repercussão de François, onde ele representa os pais de crianças sequestradas, a família enfrenta uma pressão constante com repórteres esperando do lado de fora da casa. No entanto, o equilíbrio familiar é abalado quando uma figura do passado retorna, buscando justiça por conta própria.
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hotnew-pt · 3 months ago
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um julgamento por estupro da atriz Charlotte Arnould exigido contra o ator #ÚltimasNotícias #França
Hot News A gigante do cinema francês foi indiciada em 16 de dezembro de 2020 após denúncia da atriz que a acusou de dois estupros cometidos nos dias 7 e 13 de agosto de 2018. Publicado em 22/08/2024 15h31 Atualizado em 22/08/2024 16h12 Tempo de leitura: 1 minuto Gérard Depardieu, em Bruxelas, Bélgica, 25 de junho de 2018. (THIERRY ROGE / REVISTA BELGA) A Procuradoria de Paris confirmou,…
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redebcn · 3 months ago
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Bernadet, de 88 anos, tem mostra em 3 cidades e prepara novo livro  
A preparação de novo livro de autoficção, trabalhos em curtos filmes que chama de poesias audiovisuais e uma memória detalhista sobre mais de seis décadas de atividades marcam a trajetória do belga Jean-Claude Bernadet, de 88 anos, ícone do cinema brasileiro. Ele será homenageado por uma mostra de filmes (por trás ou na frente das câmeras) que serão exibidos nas unidades do Centro Cultural Banco…
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schoje · 4 months ago
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 O Theatro Municipal de São Paulo estreou na última sexta-feira (30), um novo tour virtual pelo complexo cultural. Com narração da atriz Marisa Orth, a visita em 360 graus pode ser feita pelo site da instituição de forma gratuita, e permite aos visitantes percorrer por todos os espaços do Theatro, que em 2021 completa 110 anos. A visita passa pela Sala de Espetáculos, onde acontecem os concertos e as óperas, pelo Salão Nobre, com suas pinturas decorativas, pedras originárias da Itália, cristais belgas e pintura no teto assinada por Oscar Pereira da Silva (1867-1939), além da Cúpula, localizada na estrutura circular que recobre o teto do teatro e que está fechada ao público. Além de ver o interior do prédio, o visitante sobrevoa a região central da cidade, passando pela Praça das Artes para conhecer edifício, inaugurado em 2012 com projeto arquitetônico premiado pela Icon Awards, de Londres e que serve de extensão às atividades do Theatro Municipal. Há ainda opções de livre itinerário ou interativa com desafios para teste de conhecimentos. O edifício do Theatro Municipal de São Paulo está localizado na Praça Ramos de Azevedo, no centro de São Paulo e é um edifício histórico, patrimônio tombado. Com seu valor arquitetônico e grupos artísticos permanentes, é direcionado à ópera, à música sinfônica orquestral e coral, à dança contemporânea e aberto a múltiplas linguagens conectadas com o mundo atual, como teatro, cinema, literatura, música contemporânea, moda, música popular, outras linguagens do corpo. O objetivo é oferecer diversidade de programação e atrair público variado. Para obter mais informações sobre o tour virtual basta acessar o link  www.theatromunicipal.org.br
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edwin--artifex · 4 months ago
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Spot Tim Dual Band 1999
Ho assistito tra i reparti scenografia/fotografia un paio di giorni sul set a Cinecittà alla liaison delle riprese aeree con il crew del camera chopper belga Flying-Cam.
TIM: CON BOCELLI E TORNATORE, UN TRENO DI NOVITÀ
Roma, 2 aprile 1999 - Presentata a Cinecittà la nuova campagna Tim e il set che la ospiterà per un anno. L´ultimo spot è diretto da Tornatore con la partecipazione di Bocelli e una nuova star a quattro zampe! Prosegue il viaggio del treno Tim (Gruppo Telecom Italia), che torna in Tv per la nuova campagna pubblicitaria sul servizio dual band. In partenza dal 2 aprile, lo spot proseguirà per il mese di aprile sul treno Tim, stavolta, un ospite speciale, Andrea Bocelli, che da qui presenterà al grande pubblico "Sogno", la sua nuova canzone anche jingle delle future campagne pubblicitarie di Tim. Protagonista dello spot di prossima programmazione sarà una mucca pezzata affettuosamente ribattezzata, durante le riprese, col nome di "Timida"! Questo spot verrà preceduto da una breve campagna che avrà la funzione di "preparare" il pubblico all´arrivo della mucca Tim: sarà l´attrice Luciana Littizzetto, in veste di stalliera. Lanciato a gennaio ´99, intanto, il nuovo servizio Gsm a doppia banda fa registrare già un consistente successo: a soli tre mesi dalla partenza oltre 1 milione e mezzo di clienti hanno scelto il telefonino dual band, favoriti dalla totale accessibilità della nuova rete (100%). Il numero complessivo di clienti Tim è giunto oggi a quota 15. 000. 000. Ma la vera sfida di questo spot è stata la sua realizzazione: un imponente set è stato allestito negli studi di Cinecittà e resterà montato per oltre un anno per permettere alla Armando Testa, ideatrice della campagna, di raccontare le tappe sempre nuove di questo viaggio. A Cinecittà è stato interamente ricostruito un cavalcavia di 700 mq tra due pareti rocciose alte 24 mt. , il tutto per un volume di 3. 300 mq. Sono stati utilizzati 5. 600 mq di resina e 300. 000 tubi, vi hanno lavorato 100 persone al giorno e sono stati necessari 150 quintali di sale per la finta neve. È il set più grande mai realizzato a Cinecittà . Qui passa il treno Tim (una motrice lunga 21 mt. ) e lungo i binari (100 mt. ) sosta la mucca pezzata,. Per la prima volta nella storia della cinematografia pubblicitaria ed in relazione al grande sforzo produttivo generato da questa campagna, Tim ha affidato la co-produzione degli spot a Filmaster e Harold. La Filmaster si è occupata del set, della scenografia e dell´organizzazione generale, mentre la Harold ha curato la produzione del film. Il film è stato diretto da uno dei maggiori registi italiani, Giuseppe Tornatore, autore di film come L´uomo delle Stelle, La Leggenda del Pianista sull´Oceano e Nuovo Cinema Paradiso, premiato con l´Oscar come miglior film straniero nell´89. Realizzato con la collaborazione di Beppe Mangano per la scenografia, Renato Alfarano per la fotografia e Gemma Mascagni per i costumi, nel cast debutta come attore Andrea Bocelli accompagnato dai 20 elementi della sua orchestra.
Qui sotto una clip delle riprese della corsa automobilistica Daytona del 1995 ->
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...e qui sotto la UAS - Unmanned Aircraft System - versione Special Aerial Response Automatic Helicopter SARAH 3.0 ->
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Founded in 1988 by Emmanuel Previnaire in Liege, the company Flying-Cam SA is a world leader in developing high fidelity Unmanned Airborne Solutions with proprietary Flying-Cam Airborne Robotic Engineering Technologies.
Well-known in the film industry and winning two Academy of Motion Picture Arts and Sciences: in 1995, Oscar for 'Best Technical Achievement Award' and again in 2014: Oscar for 'Best Scientific and Engineering Award', Flying-Cam has worked on blockbusters such as James Bond, Mission Impossible, Harry Potter, Oblivion, Prisoners, Da Vinci Code, Transformer, Game of Thrones … etc.
...here's a recent interview Emmanuel gave to Patrick C. Miller for 'UAS magazine' in 2023 ->
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alanorlando · 6 months ago
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Alan Orlando é realizador audiovisual e bacharel em Comunicação Social (UFSM). Atua como editor e diretor de fotografia desenvolvendo projetos audiovisuais, principalmente, em parceria com Pontos de Cultura e artistas independentes de Santa Maria - RS.
Nos últimos anos, fez parte da equipe de mais de uma dezena de documentários, tal como “Cidade de Lona” e “Quando te Avisto”, curta de grande circulação por festivais do gênero. Também já colaborou com a produção de séries e webséries para streaming, como editor e cinegrafista, sendo “Boate Kiss - A Tragédia de Santa Maria”, série documental da Globoplay, uma delas.
Em 2018 foi premiado no festival 12° Festival Santa Maria Vídeo e Cinema nas categorias de melhor desenho de som e melhor montagem pelo o curta de ficção “D.R.A.G.O”.  Em 2023 no 16° Santa Maria Vídeo e Cinema, foi premiado pelo documentário “Natal”, nas categorias Melhor Direção, Melhor Filme e Melhor Documentário pelo júri popular.
Alan assumiu a direção de fotografia e a edição dos episódios da Watermelon ainda em 2020, tendo feito um trabalho responsável e com excelência, ainda que de forma independente e sem recursos financeiros, contabilizando a produção de mais de 30 episódios da websérie. Em 2022, foi aprovado pelo edital do FAC Filma RS com o projeto “Cadê a Nota”, um curta-metragem de 25 minutos da Watermelon. E em 2023, foi aprovada a complementação do curta-metragem, dessa vez pela Lei Paulo Gustavo.
Principais trabalhos:
2017 - Palma (documentário) - Editor
2017 - Portão Fechado (média-metragem de ficção) - Editor e Operador de Câmera
2017 - Cultura de Afetos (documentário) - Assistente de câmera
2018 - Depois Daquele Dia (documentário) - Assistente de Câmera
2018 - D.R.A.G.O (curta-metragem de ficção) - Editor 
2018 - Passo do Verde (documentário) - Editor e Diretor de Fotografia
2018 - Pains (documentário) - Assistente de Direção de Fotografia
2019 - Existência (curta-metragem de ficção) - Operador de Câmera
2020 - PERFIL (programa de entrevistas) - Diretor de Fotografia e Editor
2020 - Cartas à Vila Belga - Um Pedaço Colorido do Mundo (vídeo-carta) - Direção de Fotografia
2020 - Quando te Avisto (Documentário) - Assistente de Direção de Fotografia
2020 - Cypher Vivências (video-clipe) - Editor e Diretor de Fotografia
2020 - presente - Watermelon Diaries (websérie de ficção) - Editor e Diretor de Fotografia
2021 - Luz, Skate, Ação! (série de ficção) - Editor
2021 - Tô Viva (curta de ficção) - Diretor de Fotografia e Editor
2021 - Brique da Vila Belga (documentário) - Editor
2021 - Terras de Athanásio (documentário) - Editor e Diretor de Fotografia
2021 - A Casa das Lembranças (curta de ficção) - Assistente de Direção de Fotografia
2021 - Quando a Universidade é a Nossa Casa (documentário) - Direção de Fotografia
2022 - Tempos de Peste (documentário) - Assistente de Direção de Fotografia
2022 - Verônica (documentário) - Diretor de Fotografia
2022 - Iso20 - Documentário - Editor
2022 - O Que Tem Passado (série documental) - Diretor de Fotografia
2022 - O Que Veio do 10º Andar (websérie de ficção) - Editor
2023 - Cidade de Lona (documentário) - Editor e Diretor de Fotografia
2023 - Boate Kiss - A Tragédia de Santa Maria (série documental original da Globoplay) - Assistente de Direção de Fotografia
2023 - Os aprendizados do SUS na emergência da Boate Kiss (Docu Série) - Assistente de Câmera
2023 - Natal (Documentário) - Diretor, fotografia e montagem
2024 - Cartas de Felippe (Documentário) - Assistente de fotografia
2024 - Cadê a Nota? (Curta de ficção) - Editor e assistente de fotografia
2024 - Cidade de Madeira (Documentário) - Editor e Diretor
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oliveiralucival · 1 month ago
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FELIZ ANIVERSÁRIO ATOR LIBRIANO BELGA JEAN CLAUDE VAN DAMME 18/10/24 #jeanclaudevandamme #ator #libriano #FelizAniversário #cinema
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perfettamentechic · 7 months ago
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23 aprile … ricordiamo …
23 aprile … ricordiamo … #semprevivineiricordi #nomidaricordare #personaggiimportanti #perfettamentechic
2022: Arno, Arnold Charles Ernest Hintjens, cantautore e attore belga. Pubblicò dischi anche con un secondo nome d’arte, Charles, mentre al cinema fu accreditato talora come Arno Hintjens. Era il frontman dei TC Matic, una delle band belghe più conosciute degli anni ’80. Dopo lo scioglimento della band nel 1986 ha intrapreso la carriera da solista. Ebbe successo soprattutto in Francia. Come…
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carmenvicinanza · 8 months ago
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Glenn Close, la cattiva del cinema
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Glenn Close è una delle attrici più celebri di Hollywood.
Magnetica ed eclettica, non si è mai aggiudicata un Oscar, nonostante le 8 nomination ricevute nel corso della sua carriera di superba attrice. In compenso ha raccolto numerosi premi internazionali tra cui tre Golden Globe, tre Emmy, due Screen Actors Guild Award, un Critics Choice Award, tre Tony Awards e molti altri ancora. Nel 2009 le è stata dedicata una stella sulla Hollywood Walk of Fame per il suo contributo all’industria cinematografica statunitense.
Ha interpretato una vasto numero di personaggi molto diversi tra loro, è stata la cattiva per antonomasia dopo la celeberrima Bette Davis, di cui alcuna critica sostiene sia la degna erede.
Versatile e talentuosa, capace di dare sfumature sempre diverse a ogni donna che ha interpretato, tra i suoi ruoli passati alla storia del cinema di tutti i tempi ci sono sicuramente quello della stalker psicopatica Alex Forrest in Attrazione fatale, è stata un’algida e perfida Marchesa de Merteuil in Le relazioni pericolose, una terrificante Crudelia De Mon in La carica dei 101, irriconoscibile in Albert Nobbs in cui interpreta una donna che si traveste da maggiordomo per poter lavorare e, infine, una straordinaria Mamaw Vance in Elegia americana.
Glenn Close è nata il 19 marzo 1947 a Greenwich, nel Connecticut, una cittadina fondata dai suoi antenati, tra le prime famiglie che vi si erano stabilite nel XVII secolo.
Da ragazzina, ha vissuto per un periodo nel Congo belga, dove suo padre, chirurgo, era il medico personale del presidente Mobutu Sese Seko.
Ha studiato recitazione presso la Royal Academy of Dramatic Art di Londra.
Il debutto come attrice è avvenuto a Broadway nel 1974. L’esordio cinematografico risale al 1982, nel film Il mondo secondo Garp, con Robin Williams, che le ha portato subito una candidatura agli Oscar. Hanno fatto seguito altre due interpretazioni che l’hanno candidata alla celebre statuina, nei film Il grande freddo e Il migliore.
La consacrazione definitiva all’Olimpo delle grandi star è avvenuta nel 1987  con Attrazione fatale con Michael Douglas. La sua Alex Forrest è stata inserita al settimo posto nella lista dei personaggi più cattivi della storia del cinema. Da quel momento è stato un susseguirsi di personaggi che le hanno portato successo e gratificazioni. Nonostante i tanti impegni cinematografici, non ha mai abbandonato la televisione e il teatro.
Attiva in vari ambiti, ha prestato la sua popolarità in favore dei diritti delle persone Lgbtq+, ha fondato l’associazione BringChange2Mind, per aiutare e supportare le persone afflitte da disturbi mentali e combatterne pregiudizi e  discriminazioni. Nel 2021, ha anche preso parte a The Me You Can’t See, un documentario sul tema, prodotto dal Principe Harry Windsor e Oprah Winfrey.
Ha partecipato a campagne pubbliche in favore degli animali, si è molto impegnata nella lotta contro l’AIDS e contro le leggi che vietano l’aborto in alcuni stati.
Contro l’ageismo, non ha timore a mostrarsi con i capelli bianchi e con i segni del tempo che passa.
Talento artistico e impegno sociale fanno di Glenn Close una delle figure più importanti e influenti dell’industria cinematografica.
Con la sua voce potente e autentica, continua a ispirare e a sensibilizzare il grande pubblico su temi importanti, dimostrando che l’arte può essere un potente strumento di cambiamento e di trasformazione sociale.
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multiverseofseries · 6 months ago
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Assassinio a Venezia: scomporre un giallo per costruire un thriller
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Assassinio a Venezia terza avventura diretta e interpretata da Kenneth Branagh che questa volta si discosta parecchio dal romanzo originario per proporre un giallo da camera che è anche un horror con una Venezia fosca e affascinante.
C'è chi ha finora apprezzato l'Hercule Poirot di Kenneth Branagh, chi è fedele al televisivo David Suchet e chi ancora non riesce a dimenticare quello di Peter Ustinov. Lo stesso regista e attore ha collezionato soprattutto negli ultimi anni uno stuolo di appassionati ma parallelamente una stregua di haters che non apprezzano per niente il suo lavoro perché secondo loro pigro e privo di invettiva e guizzi registici. Chissà se questi ultimi si ricrederanno dopo quest’ultimo capitolo di questa "serie tv al cinema" com'è diventato oramai il franchise 20th Century Studios. Questo perché rispetto ai due precedenti romanzi scelti - Assassinio sull'Orient Express e Assassinio sul Nilo - qui il lavoro di adattamento e trasformazione da un medium all'altro è molto più corposo e sostanzioso.
Un giallo che è un horror
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Assassinio a Venezia: Kenneth Branagh e Tina Fey in una scena del film
Il primo cambiamento sostanziale che Kenneth Branagh e lo sceneggiatore Michael Green fanno dal romanzo originario di Agatha Christie Poirot e la strage degli innocenti è il genere a cui appartiene l'opera filmica. Siamo sempre dalle parti del giallo ma questa volta il regista britannico sceglie di puntare sul thriller dalle tinte horror, ambientando la storia non più nella campagna inglese bensì a Venezia, per la precisione nel secondo dopoguerra, con le conseguenze soprattutto psicologiche del conflitto mondiale ancora fresche per le persone. Quella che si vede nel film è una Venezia quasi totalmente in preda alla tempesta e fumosa, costantemente avvolta nella nebbia come se i suoi palazzi, antichi, imponenti e pieni di misteri si ergessero sul nulla più che su una laguna.
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Assassinio a Venezia: Kelly Reilly in una scena del film
Con questa atmosfera quasi fantasy non poteva quindi che essere soprannaturale il messaggio che Branagh sceglie per il proprio lungometraggio, ovvero la fede nella vita dopo la morte, dopo aver parlato di cosa può arrivare a fare unita una comunità come quella a bordo dell'Orient Express oppure cosa si è disposti a fare per amore, con conseguenze spesso tragiche, sulle sponde del Nilo. Questa volta è credere la parola chiave che tormenta tutti i personaggi, in primis il detective belga che crede nella scienza e nella deduzione per antonomasia, e che la vecchia amica Ariadne Oliver (una spumeggiante Tina Fey, che si dimostra una perfetta spalla comica per il protagonista) va a "disturbare" nell'auto-esilio in cui si è rintanato per farlo partecipare ad una serata molto speciale organizzata dalla soprano Rowena Drake (Kelly Reilly).
Un horror che è un giallo da camera
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Assassinio a Venezia: Michelle Yeoh in una scena del film
La donna ha accettato di ospitare una seduta spiritica con la celebre Joyce Reynolds (una magnetica Michelle Yeoh), una medium di fama mondiale che ha ricevuto una comunicazione dall'aldilà dalla figlia della donna, Alicia, morta tragicamente un anno prima proprio in quell'antico palazzo. Ancora si sente la sua voce in giro per casa, così come quella dei bambini che furono imprigionati e lasciati a morire tanti anni prima, secondo la leggenda rimasti come fantasmi ad infestare la dimora. O almeno così si dice. Inquadrature tipiche degli horror, jump scare, lampadari che cadono a terra e si frantumano, la pioggia battente, le onde che si infrangono sulle gondole, porte che sbattono, la macchina da presa che tiene il ritmo e velocemente passa da un personaggio all'altro, da un dettaglio ad un primo piano. Tutti elementi che danno un ritmo ben diverso alla pellicola rispetto ai due capitoli precedenti, denotando un chiaro intento registico dietro le quinte. Durante la seduta Joyce afferma di sapere che è stato commesso un omicidio, anche se nessuno sembra darle importanza poiché nessuno, eccetto che per la padrona di casa, crede potesse essere davvero lo spirito della ragazza. Proprio come nel romanzo era una ragazzina di nome Joyce Reynolds, a cui nessuno credeva, ad affermare di aver assistito ad un omicidio, per poi finire annegata nel barile del gioco delle mele.
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Assassinio a Venezia: Riccardo Scamarcio sul set
Eppure la domestica, Olga Seminoff (Camille Cottin), credente convinta pensa si tratti della "maledizione dei bambini" che si vendicano di infermiere e medici che li lasciarono rinchiusi a morire, mentre il piccolo Leopold (Jude Hill) è convinto di avere come amici molti dei piccoli defunti. Molto più scettici sono la guardia del corpo di Poirot, l'ex poliziotto Vitale Portfoglio (Riccardo Scamarcio), il dott. Ferrier (Jamie Dornan), che sta affrontando il PTSD dalla guerra, e l'irascibile chef Maxime che era fidanzato con Alicia (Kyle Allen). Tutti sono sospettati, come nella tradizione letteraria di Agatha Christie e soprattutto nel codice investigativo del detective belga, a cui Branagh riesce a donare ancora una volta quello sguardo ricolmo di velata tristezza.
Una serata per i morti (e per i vivi)
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Assassinio a Venezia: Kenneth Branagh in una foto
La serata prevedeva anche la partecipazione degli orfanelli, compreso il gioco delle mele da prendere con la bocca mentre sono in una tinozza d'acqua: tinozza in cui finisce la faccia di Poirot, scambiato per Joyce, avendo una sorta di esperienza di pre-morte. Da quel momento una voce e un volto di bambina continuano a tormentarlo e, quando la vera Joyce viene brutalmente uccisa, il detective belga vede il proprio fuoco investigativo improvvisamente risvegliato e decide di bloccare tutti in quella casa piena di segreti per svelare almeno quelli relativi all'omicidio appena commesso. A questo punto l'horror diviene presto un giallo da camera, con alcune sequenze estremamente teatrali (proprio come nel curriculum del regista inglese). Tutto il contrario dell'originale cartaceo, in cui nella casa del delitto poteva essere passato chiunque e i sospettati si moltiplicavano di pagina in pagina.
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Assassinio a Venezia: Jamie Dornan in una scena del film
La serata coincide con la notte di Halloween e quindi con la Vigilia di Ognissanti, durante i quali per tradizione il confine tra l'aldilà e il nostro mondo si assottiglia parecchio ed è proprio su questa sensazione borderline che gioca tutta la pellicola. Pur mantenendo intatti gli accadimenti principali ma modificando gran parte della trama - rimarrete sorpresi fino alla fine, se avete letto il romanzo - Kenneth Branagh riesce a dare nuova vita e nuova linfa alle pagine, ammantando tutta la narrazione con la sensazione che ci sia qualcosa di più in questo mondo che nemmeno il detective più intelligente al mondo può dedurre. A noi non resta che incrociare le dita per un quarto film, che magari abbia lo stesso coraggio di questo capitolo. Perché di omicidi (e di gialli) il cinema in fondo non ne hai mai abbastanza.
Conclusioni
In conclusione Assassinio a Venezia conferma come questa volta Kenneth Branagh si sia speso molto più che in precedenza per trasformare il romanzo originario in un thriller dalle tinte horror, per farlo poi diventare un giallo da camera ribaltando ancora una volta il punto di vista cartaceo. Convincenti le caratterizzazioni e interpretazioni dei personaggi, su tutte la chimica tra Branagh e Tina Fey e il piccolo Jude Hill, già visto nel suo Belfast. Il mistero riesce così come i colpi di scena, mentre sullo sfondo si fa strada la tematica del mondo dell’aldilà e di cosa ci aspetta dopo la morte.
👍🏻
Lo stravolgimento del romanzo originario pur mantenendone fedeli i punti cardine.
L’aver fatto diventare il romanzo un thriller horror e allo stesso tempo l'aver omaggiato il giallo da camera.
La durata e il ritmo incalzante (coadiuvato dalla prima).
Il cast scelto, in particolare Tina Fey nei panni di Ariadne Oliver come spalla comica.
👎🏻
I puristi del libro e di Agatha Christie potrebbero non apprezzare i drastici cambiamenti apportati.
Molte sequenze e alcune caratterizzazioni dei personaggi sono esagerate (ma sono volutamente tali).
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blogencenamais · 3 months ago
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Terror franco-belga estreia nos cinemas !
A Caça (The Hunted,2024)
Uma jovem atravessa o Mar Mediterrâneo com um grupo de refugiados para escapar do seu país que está em guerra civil. Durante a travessia, o motor do barco falha, e os refugiados acabam sendo resgatados por um iate que os oferece abrigo em uma ilha. Classificação indicativa 18 Anos. Contém drogas ilícitas, linguagem imprópria, violência extrema.
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fredborges98 · 1 year ago
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A Fonte das Mulheres.
Por: Fred Borges
Dedicado: Liane Mônaco Vianna( minha querida e amada tia)
Texto com título homônimo do filme: A Fonte das Mulheres.
*Ficha Técnica:*
La Source des femmes é um filme belga - italiano - francês dirigido por Radu Mihaileanu . Esta comédia dramática foi selecionada para o Festival de Cinema de Cannes de 2011.
*Sinopse* .
Leila testemunhou a queda de uma jovem grávida que abortou ao voltar da primavera, em uma montanha distante.
Este acontecimento a faz refletir sobre a condição das mulheres e Leila irá se empenhar, portanto, em persuadir as outras mulheres da aldeia de que cabe aos homens finalmente trazerem água para a aldeia.
Para alcançar seus objetivos, as mulheres decidem fazer greve por amor.
O amor, a água e a humanidade.
O amor deveria estar lá...como uma fonte onde mulheres e homens, velhos e crianças poderiam servirem-se e saciarem suas sedes, as sedes podem ser de todos os tipos, sede de amor, carinho, ternura, atenção, pois fonte inesgotável é o amor; quanto mais fornece a fonte, mais se renova e tem, pois o amor vem do multiplicar, do disseminar, do difundir, do dividir pão e água.
Amor não pode ser fonte exclusiva de quem tem algo material a dar, a trocar, interesse baseado na utilidade,no escambo,pois não há maior sentido na vida que amar.
Amar um filho ou filha é amor incondicional,amar mãe e pai deveria ser incondicional, pois amor incondicional atrai a incondicionalidade universal.
Mas muitos pensam e se sentem diferente,
diferenciados, é provável não terem sido tocados pelo amor, amor presente antes mesmo da concepção, como na população Himba*.
História já contada aqui, nos milhares de textos na minha peregrinação pelo saber, um verdadeiro Caminho de Santiago popularizado por vários, mas dentre os autores e pregrinos: Paulo Coelho.
Os Himba consideram como o dia em que sua mãe decide ter um bebê a data de nascimento de suas crianças.
Quando uma mulher Himba decide ter um filho, ela sai e se senta sozinha debaixo de uma árvore, até ouvir a música da criança que quer vir.
Depois que ela ouviu a música desta criança, ela volta para o homem que será o pai da criança e ensina-lhe a canção.
E então, quando eles fazem amor para conceber fisicamente a criança, eles cantam a canção da criança, como uma forma de convidar o filho a encarnar.
Logo, quando a mulher fica grávida, ensina a música que da criança para as parteiras e as mulheres mais velhas da comunidade, para que quando a criança nasce, todas as pessoas ao seu redor possam cantar a canção da criança para dar as boas vindas!
Como o criança cresce, os outros moradores são ensinados a canção da criança. Se a criança cai ou se machuca, alguém canta a canção para ela.
Ou talvez a criança faz algo maravilhoso, ou passa pelos ritos de puberdade, então, como uma forma de homenagear essa criança, as pessoas da aldeia cantam sua canção.
O amor é uma canção, canção que deve ser cantada todos os dias entre filhos, filhas, mães e pais.
Feito no filme: A Fonte das Mulheres, onde a fonte é fonte de água, e água é poder, elas são obrigadas a subir uma montanha íngreme e cheia de percalços, pedras, caminho vertical em solo duro, arenoso, cheio de pequenas, diminutas pedras que as fazem escorregar, cair, se machucar, de tantas adversidades, de ter que subir todos os dias, elas se cansam, se machucam, se mal tratam,e solicitam aos seus homens que pelo amor de Deus, pelo amor que sentem por elas, tragam a água da nascente até a base do morro ou montanha e construam uma fonte, mas os homens não querem ter este trabalho, pois requer máquinas,dinheiro e intervenção do governo, essas ações demandam esforço, esforço social, político, econômico e financeiro, mudanças,afinal estamos num patriarcado, onde homens teoricamente "valem" mais que as mulheres, algo que pela religião Mulçumana foi tendenciosamente mal interpretado por um neófito e desavisado, ignorante ou estúpido, nele, livro sagrado, está que homem e mulher devem caminhar em parceria e união, em equilíbrio e respeito, pois cada um tem seus deveres e direitos, e a família deve estar em primeiro lugar, onde a mulher é o berço da fecundidade, fertilidade, origem e destino da família, ao homem cabe o sustento, a mulher cabe outra base tão ou mais importante que o sustento financeiro, o sustento e a sustentação emocional, educacional, administrativa, de manutenção, economia do lar, pelo e para o amor familiar.
Claro que neste processo de reinvidicação da fonte, a mulher passa por um processo de resignificação, revalorização, reafirmação, revalidação logo reconceituação de seu papel na comunidade ou sociedade e ela lutará, lutará não pela força, mas com a inteligência, inteligência é a filha ou filho do amor, nela está a solução de muitos conflitos, nela está a solução e implementação de estratégias e táticas, e seguindo o livro sagrado dos mulsumanos - O Alcorão, mas poderia ser a Bíblia para os Cristãos, ou a Torá ou Talmude para os Judeus,e tantas outras culturas, religiões,civilizações da história antiga, média, moderna e contemporânea, os livros são a soma da experiência, cultura, mentalidade e conhecimento do homem, pelo homem e para o homem e com homem e mulher unidos.
Saciando a sede com amor!
Assim as mulheres, muitas delas que tinham perdido seus filhos( gota d'água), ainda nos seus ventres ao escalar a montanha, se concentram, focam em conseguir a drenagem da água, do cume - nascente até a base da montanha,mas os homens estão inflexíveis, então resolvem restringir aos homens um direito, o direito de fazer amor, e só cederão a sede tão básica e fundamental, quando eles conseguirem atender a tal reinvidicação, e assim iniciam uma greve de amor.
Amor é nascente e nascedouro!
O Amor está na água da fonte!
Negar um copo d'água é negar amor ao semelhante.
"E, se alguém der mesmo que seja apenas um copo de água fria a um destes pequeninos, porque ele é meu discípulo, eu asseguro que não perderá a sua recompensa".
Mateus 10:42
A água é a fonte de toda a vida.” (Alcorão).
“A água é a maior sustentadora, portanto é como uma mãe.” (Taittiriya Samhita*)
“Enquanto o poço não seca, não sabemos dar valor à água.” (Thomas Fuller)
“Os desejos humanos são infindáveis. São como a sede de um homem que bebe água salgada, não se satisfaz e a sua sede apenas aumenta.” (Textos budistas)
“Nenhuma medida poderia contribuir mais para reduzir a incidência de doenças e salvar vidas no mundo em desenvolvimento do que fornecer água potável e saneamento adequado para todos.” (Kofi Annan)
Da água surgiu a vida, de um curso d’água nasce uma civilização.
Na Torá ou no Talmude encontramos várias passagem em que a água e a fonte das águas é origem e fim do homem, vida e morte; em Deuteronômio 11 a Bíblia nos diz: “porque a terra, onde entrar para possuí-la, é não como a terra do Egito, de onde você saiu, onde você semeou sua semente e reguei com o pé, como um jardim de ervas; mas a terra, onde vais para possuí-la, é terra de montes e vales, e você deve beber água como desce a chuva do céu; uma terra que o IHVH*** teu Elohim cuida dela; os olhos do IHVH, seu Elohim estão sempre sobre ela, desde o início do ano até o fim do ano”.
Na homilia de domingo o padre na Igreja de São Francisco ressaltou a importância dos detalhes, das pequenas coisas, das pequenas ações que movem a nossa fé, e "movem montanhas" e fazem ou constroem um homem cristão e dentre estas pequenas coisas, práticas é saciar a sede do homem,conhecido ou desconhecido, rico ou pobre,saciar a sede é saciar o homem de amor.
E as mulheres, assim, retornando A Fonte das Mulheres, recorreram ao Alcorão, livro sagrado dos muçulmanos que contém revelações que Alá (Deus) transmitiu a Maomé.
E não houve escapatória para os homens, o sagrado é o amor em palavras lavradas e gravadas por tinta e água do amor,eles diante de Deus, Maomé viram que água é realmente vida, mulher é vida e amor é vida!
A fonte das mulheres foi construída e junto com ela voltou o amor, esse sempre existiu, entre homens, mulheres e toda população.
Na formação das cidades e das vilas, os rios foram fundamentais.
Logo como diz Almir Sater na canção: Tocando em Frente
Ando devagar porque já tive pressa
E levo esse sorriso
Porque já chorei( verter água-emoção) demais
Hoje me sinto mais forte
Mais feliz, quem sabe
Só levo a certeza
De que muito pouco sei
Ou nada sei
Conhecer as manhas e as manhãs
O sabor das massas e das maçãs
É preciso amor pra poder pulsar
É preciso paz pra poder sorrir
É preciso a chuva( água) para florir
Penso que cumprir a vida
Seja simplesmente
Compreender a marcha
E ir tocando em frente
Como um velho boiadeiro
Levando a boiada
Eu vou tocando os dias
Pela longa estrada, eu vou
Estrada eu sou
Conhecer as manhas e as manhãs
O sabor das massas e das maçãs
É preciso amor pra poder pulsar
É preciso paz pra poder sorrir
É preciso a chuva para florir
Todo mundo ama um dia
Todo mundo chora
Um dia a gente chega
E no outro vai embora
Cada um de nós compõe a sua história
Cada ser em si
Carrega o dom de ser capaz
E ser feliz
Conhecer as manhas e as manhãs
O sabor das massas e das maçãs
É preciso amor pra poder pulsar
É preciso paz pra poder sorrir
É preciso a chuva para florir
Ando devagar porque já tive pressa
E levo esse sorriso
Porque já chorei demais
Cada um de nós compõe a sua história
Cada ser em si
Carrega o dom de ser capaz
E ser feliz
Que nossa fonte de amor, fé, vida, homem e mulher nunca sequem!
Amém!🙌🙏🏼
*Himba-Originalmente da região norte da Namíbia, na fronteira com a Angola, o povo himba pode ser visto em vários locais do país.
**Livro sagrado do antigo hinduísmo.É um shakha do Krishna Yajurveda.
Mais prevalente no sul da Índia, consiste no Taittirīya Samhita, Taittirīya Brahmana, Taittirīya Aranyaka e Taittirīya Pratisakhya.
***IHVH ou YHWH é o tetragrama (termo derivado do grego τετραγράμματον, tetragrammaton, "conjunto de quatro letras") que na Bíblia hebraica indica o nome próprio de Deus.
O tetragrama em hebreu.
As quatro letras do alfabeto hebraico que compõem este tetragrama (escritas da direita para a esquerda) são י (yod), ה (he), ו (vav, chamada também waw), e de novo ה (he).
Em português (assim como em inglês e francês) a transliteração usual é YHWH, mas encontram-se também na forma YHVH (como em espanhol ou português).
As quatro letras são todas consoantes, como é normal ao escrever hebraico.
Hoje a maioria dos estudiosos pensa que a pronúncia original do tetragrama bíblico era "Yahweh".
Entre eles há incerteza sobre a vocalização como "Yahwoh" ou "Yahweh", mas esta é a forma que escolhem principalmente.
Traduções mais populares da Língua portuguesa na atualidade, usam o termo Jeová ou Javé para o tetragrama.
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