#ció significa che
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OSSERVA CHE…
quando qualcuno tenta di manipolarti, o anche svalutarti, provocarti, ora non parlo di aggressioni vere e proprie, la prima cosa che fai è sbilanciarti energeticamente verso l’altro ossia perdi immediatamente o poco dopo la connessione con te stesso.
A questo punto l’altro ha ottenuto ció che voleva, cioè portarti a se, prendere energia, godere di averti fatto arrabbiare, perdere le staffe, vederti col fianco scoperto.
Intanto finché accadono queste cose quotidianamente in una relazione di coppia, significa che il rapporto è da rivedere, che è ancora basato sul potere e non sull’amore, ma per ora osserviamo questa dinamica in generale.
Appena riceviamo un attacco esterno, perdiamo il contatti con la nostra verità e iniziamo a spiegare, controbattere, convincere, insomma iniziamo a stare al gioco.
Prova a fare questo esercizio: la prossima volta che senti che qualcuno inizia questa danza, visualizza un arco con delle frecce che lui stesso o lei, scocca verso te, e immagina che anziché colpirti, cadano a un metro da te, nel vuoto.
Respira. E rimani ancorato al cuore e al diaframma. Senti l’energia che ti ancora bene a terra e continua a visualizzare le frecce.
Rimani in assoluto silenzio e totalmente connesso a te.
Ad un certo punto, l’altra persona si renderà conto di un fatto strano, e cioè che più quella spinge verso te, più come un boomerang la spinta gli torna indietro facendogli/le male.
A questo punto, solitamente la persona in questione, smette il suo gioco e se ne va, cambia stanza. A volte, poco dopo tornerà a per scusarsi con voi, perché non riesce a sostenere i propri demoni. A volte andrà a cercare un alleato con cui continuare a sfogarsi ( magari continuando a parlare di voi )
Il risultato importante è questo: non avete donato energia al provocatore, non lo avete nutrito.
E adesso riflettiamo: durante queste discussioni, provocazioni ecc, vuoi davvero evitare di sprecare energia “difendendoti” oppure anche tu hai bisogno di buttare fuori un po’ di rabbia che si è accumulata e quindi usi quella situazione per sfogare qualcosa di repressi che sta lì da mesi?
Riflettici.
A volte c’è bisogno di farsi sentire, di combattere, di ristabilire dei confini, ma il piu delle volte ci facciamo agganciare perché anche noi abbiamo qualcosa che spinge per uscire.
(Ripeto: se qualcuno vi aggredisce fisicamente, difendetevi, qui parliamo di cose un po’ più subdole e sottili che nuoccio comunque alla salute nel lungo periodo, ma che comunque non definiremo urgenti.)
ClaudiaCrispolti
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Hai ragione. Devo ammettere che anche a me è capitato di perdermi, nel tentativo di sfuggire o di "silenziare" i miei sentimenti per cercare di evitare l'inevitabile.
In quei momenti, ho preferito perdere me stessa piuttosto che accettare l'idea che un rapporto fosse arrivato al capolinea.
Mi sono fatta andare bene cose che, in altre circostanze, non avrei mai accettato, poiché contrarie ai miei valori e principi. Solo dopo, ho capito che non ne valesse la pena, che non aveva senso e che non avrei potuto continuare a credere in qualcosa che non esisteva più già da tempo.
E niente, ormai da diversi anni il mio mantra di vita è: "innamorati di te, della vita e dopo di chi vuoi."
Vero, me lo ripeto sempre: ci si prova sempre, e se si cade ci si rialza. Magari un po' più ammaccati della volta precedente, magari con un po' più di fatica e dolore, ma ce la si può fare. Anzi, ce la si deve fare.
Ma figurati, non ti devo perdonare nulla, la tua è una domanda più che lecita. No, a dire il vero non ti conosco. Mi spiace se ti ho dato quest'impressione.
Ti capisco molto bene, in tutto ció che hai scritto riesco a ritrovarmici a pieno.
Comunque non devi dispiacerti di nulla, ti ho chiesto se mi conoscessi proprio perchè mi è sembrato, da ció che mi hai scritto, che potessi conoscermi e magari conoscere la mia situazione. Ma in realtà è solo una cosa molto bella, significa che riesco a trasmettere a pieno ció che provo.
Se vuoi puoi scrivermi anche senza anonimo, mi farebbe piacere.
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Sono a casa da sola, cerco di guardare qualcosa su netflix per passare il tempo ma non ci riesco
Sono tornata da scuola distrutta, dalle 7:30 di stamattina sono riuscita a fare dinuovo pipì solo quando sono tornata a casa alle 16:30 e ho detto tutto. A mangiare non ho mangiato, ma per fortuna nemmeno volevo perchè non ho mai fame in questi giorni.
Boh, non lo so cosa sto facendo di preciso, non mi sembra di vivere nulla di buono, nemmeno il lavoro che almeno un po’ mi aiutava. Ora non riesco a trovare conforto nemmeno con i bambini perchè non ho nessun legame con loro e sto notando che nemmeno ho voglia di averlo e quindi se prima almeno un abbraccio o una parola dolce potevo riceverlo da loro, adesso nemmeno così.
Senti, mi scoccia dire queste cose. Penso di essere noiosa, pesante, e di non piacere. Ma credimi non è quello che vorrei nemmeno per me stessa.
È che se solo potessi essere una persona normale con una vita normale e non da depressa esclusa fallita non sarei così.
Non so più che cosa significa avere qualcuno di cui aver fiducia per confidarsi, essere voluta bene, non so che significa un’attenzione vera, cos’è un abbraccio, una carezza, un complimento, un sorriso rivolto a me solo per quella che sono. E tutto ció mi uccide.
È che vorrei parlarti, di qualsiasi cosa.. anche stronzate.. e sorridere insieme di qualcosa.
Averti per parlarti, ascoltarti.. ne sento il bisogno e mi viene da scrivere.. ma parte uno non riesco a dire altro perché questa è la mia vita di merda e non ho qualcosa di bello da raccontare (perché è così sono sola non ho niente di concreto su cui posso contare e nessuno che abbia mai voglia di starmi veramente vicino, ne di cui riesco più a fidarmi) e ci soffro come un cane bastonato, e parte due poi penso “ma che gliene frega?” infondo sto parlando da sola perché infondo sei l’ennesima persona che mi ha abbandonata perché non sono mai abbastanza (e mi ricordi solo per cose negative che mi possono appartenere e quelle buone buttate nel cesso).. quindi boh non lo so nemmeno io che cazzo sto facendo.
18:40
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La forma dell’acqua
"Dove sei rimasto ad aspettarmi tu, di sicuro c’era il mare”….
Mare…Della sua energia si può essere certi, della sua costante mutevolezza e capacità di adattarsi alle forme di ció che sfiora e ingoia.
Mare, quanto volte ho detto: “Prometto di non lasciarti mai"
Ma Di tutte le promesse che si possono fare questa è tra le più arroganti e disumane. Significa: di me so già tutto e posso garantirti che non cambierò mai, perché la mia essenza è così statica che non prevedo di evolvermi in nessuna direzione. Ed io disconosco la staticità per scelta.
Occorre accogliere Il mutamento,del qualcosa e del qualcun* che poi è la sola possibilità di sopravvivenza dell'energia vitale che ognun* di noi coltiva intimamente. “Dimmi che ami quello che di me cambia di continuo e potrò continuare a darti quello che di me davvero non cambia.��
Occorre inoltre desiderare tantissimo qualcosa o qualcun*, nella sua mutevole forma, per averl* ben chiar* dentro, e saperl* raccontare.
Occorre sentire La voglia di scegliere quel qualcosa o qualcun* ogni giorno in modo differente, come diversa sono Io ogni mattina quando apro gli occhi.
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Questi giorni d'autunno sono gli stessi di ogni anno perché il tempo è un ciclo, gira e rigira su se stesso fin che viene concepito il prossimo futuro.
Se si vuole condurre una vita sana, consapevole di tutto questo potere della natura, troviamo il nostro sè superiore rivolto a condurci ad una via per la vita completamente priva di tutte le cose superflue, dettate dai ragionamenti incoerenti con questo concetto di vita.
Ciò che si perde lasciando questa opera, percorrendo la via, per una vita piú rivolta alla dedizione e all'adorazione della natura, è semplicemente tutto ció che limita la realizzazione di questo desiderio.
Perdendo il superfluo, si trasforma l'aspetto profondo di se stessi e operando ad una nuova funzione per la vita, si realizzano nuove abitudini, che seminano di giorno in giorno, le basi per il nuovo tipo di vita.
Quello che viene costruito insieme al sè superiore è semplicemente la realizzazione di un desiderio profondo, consapevole del cammino che si andrà a percorrere.
Ogni persona che sceglie dove andare, sa che ogni giorno dovrà compiere un passo, che forse nessuno ha mai fatto prima, ma che porterà, chi cammina, ad una meta prescritta in precedenza da se stessi.
Il conduttore di un percorso, la guida, è qualcuno che ha già percorso il cammino che sta guidando e puó realizzare diverse opere capaci a chiamare alla mente del lettore, dell'osservatore o di che che altro, un concetto chiave capace di aprire la porta, per compiere un passo avanti nel realizzare il progetto del suo cammino.
Entrando in questa porta il conduttore riconosce altre parti di se, che magari aveva già visto prima, ma che ora vede per la prima volta, accompagnato da un vicino che ci cammina per la prima volta.
Qualcuno che pascola senza pastore, è una pecorella smarrita per molti, ma per altri è qualcuno che imparerà a costruire la sua strada e diventare un condottiero di altre stesse pecore.
Il co operatore di guida, non è colui che pascola la pecora, ma quello che dalla sua stessa guida impara ad operare come un maestro. Il condottiero tramanda il suo sapere a qualcuno che ne sostiene il peso della responsabilità, capace di gestire il potere che ne consegue. Imparando ad usarlo per il bene della collettività, dal suo maestro, che è soltanto un giovane condottiero, che ha fatto la sua strada, vivendo diverse esperienze.
Quello che raggiunge una guida per ricevere l'insegnamento di un maestro è qualcuno che ha trovato la sua stessa via in un cammino diverso dalla pecora, ma forse quella futura nuova guida, è qualcuno che ha scoperto di essere una capra o un levriero.
Ricevere gli insegnamenti da un pastore di pecore, tramandamdoli a un gene diverso, significa evolvere il sapere conosciuto, ad un diverso approcio e modo di farne esperienza, accogliendo il diverso come arricchimento.
Il nuovo diventa un seme germogliato, che cresce su un terriccio precedentemente lavorato con grande dedizione e cura nel dettaglio, con amore e grande dedizione all'opera della natura.
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Ho pensato che fossi un bastardo, perché non volevi uscire e questo significa che non possiamo vederci.
Mi manca quella quotidianità che avevamo all'inizio.
Non è colpa tua, ma la voce crudele nella mia testa non smette un attimo di dartela.
Sostiene che non mi ami più, che stai con me perché ormai ti sei abituato.
Lo so che non è vero, o almeno spero che non lo sia.
Non so neanche se rientri nella dipendenza affettiva o sia semplicemente la borderline.
So solo che mi fa star male pensare queste cose.
Perché sono pensieri che mi feriscono.
E tutto ció che posso fare, è evitare di farli uscire per evitare di ferire te.
Sono abituata a soffrire, ma non voglio che questo ricada su di te.
Non è giusto che tu paghi il prezzo per una guerra che è solo mia.
Un giorno, spero di poterla concludere.
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Che nella mia vita non ci fosse nulla di facile si era capito. Non è facile ció che mi accade, non è facile affrontarle le situazioni che mi accadono. Non è facile avere a che fare con le paure che vanno e vengono, ma restano sempre. Non è facile combattere con la me più buia che a volte torna in primo piano. Non è facile neanche descrivere sempre i miei sentimenti ed emozioni. Non solo su me stessa, ma riguardo te. Tu che sei entrato nella mia vita quando forse più che mai non volevo nessuno. Non odiavo l'amore, ma me ne stavo alla larga, in quel momento. Come accade per tutto, hai ribaltato ogni cosa e mandato tutto a fanculo. In senso buono peró. Mi viene molto difficile questa volta dirti che sei per me. Perchè ho paura a dirlo, a definiriti, a lasciare andare il mio cuore reduce dalle ferite passate. Questo cuore un pó più freddo, malandato, ma con quella luce che sa ancora illuminare. Questo cuore che quando ti guarda è confuso e felice allo stesso tempo. Un'anima buona, che spero di non sbagliarmi mai quando percepisco ció. Un'intelligenza giusta, un carattere tanto furbo quanto sensibile e fragile. Un corpo che sento legato al mio, che ha bisogno dell'amore che a volte provo a reprimere. Quel tuo modo di preoccuparti, che se ti chiamassi per piangere avrei la certezza di trovarti. Quella cura che hai di me, come io spero di avere con te. Eppure non la chiedi mai, lo fai e basta. Il tuo modo di essere presente, mai scontato e diverso da tutto ció che ha fatto parte del mio passato. È il tuo esserci in punta di piedi che mi fa venire i brividi, più del tuo corpo, ogni giorno che passa. Quei tuoi ricciolini che toccherei ad ogni ora per sentirmi in un bel posto sempre. Quei tuoi occhi che mi guardano fino a penetrarmi mente, cuore, anima. Quel tuo sorriso che non so mai cosa significa eppure fa sorridere anche me. Non voglio definire cosa significa questo. Non voglio sapere cosa sei per me. Voglio per una volta che tu sia tu, la cosa più bella in un mondo distorto, bugiardo e difficile. Non mi importa neanche aspettare i tuoi ritardi, voglio sapere solo che arriverai sempre alla porta del mio cuore.
#💚
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Ragioni per cui mi potrebbero rifiutare il visto
- sono appena tornata da una vacanza in Russia lol
- le foto tessere che porto sono rettangolari invece che quadrate (come richiesto UGH)*
- sono stata negli Stati Uniti quattro volte (suspicious I bet)
-l’estratto conto che porto risale a fine marzo (not exactly gli ultimi tre mesi) **
*sono tornata ieri sera dalle ferie e pensavo che alle macchinette automatiche il formato fosse giusto??? Is it a big deal??? Idk :( can’t they just cut it? :/ poi io ho già uploadato la foto corretta online (homemade perché col cazzo che vado dal fotografo 😔🧠big brain me)
** era già stato richiesto per il DS-sticazzi e boh devo rifarlo? Chi lo sa too late in ogni caso
#posts#per non parlare del fatto che#l’appuntamento è alle 8.15#e arrivo a firenze in treno alle 7.29#(v precise i kno)#(its cause im a virgo rising)#(jk im a wreck)#ci vogliono circa 10 minuti dalla stazione al consolato#ció significa che#se il treno fa ritardo#so’ fottuta#:-)#pray for me#guys#send good vibes#è super stupido ma tipo#se seriamente mi rifiutassero il visto#avrei tipo mandato a fanc*lo un tot di $#🥺🥺🥺🥺😖😖😖😖
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FARSI SOTTILI
Osservate le vostre tensioni, lì è dove la vita non passa e non vi attraversa, e non parlo solo del corpo: il corpo è la rappresentazione incarnata di un invisibile che non riesci a percepire ma che ha lo stesso peso, forse maggiore.
Il punto che ti duole più spesso, quello diciamo dove somatizzi.
Ad esempio: lo stomaco e plesso solare ➡️bisogno di controllare l’ambiente esterno
Pancia- intestino ➡️cose interne che fanno “male” e non vogliamo vedere
Gola-collo-cervicale➡️ cose che non riusciamo a dire ed esprimere, per la gola ➡️ energia sessuale bloccata.
Problemi ginecologici ➡️ conflitto col partner e figure maschili
E così via: quando queste tensioni arrivano sul corpo fisico hanno già attraversato i corpi sottili che in quei punti si presentano opachi, non vividi, nel peggiore dei casi bucati o strappati, in ogni caso deboli.
Capite che curare il corpo fisico ha senso solo se sei in uno stato molto avanzato del malessere.
Detto ció il nostro obiettivo è diventare prima fluidi e poi sottilissimi quasi ariosi e trasparenti, di modo che la vita ci passi attraverso senza farci male, solo scompigliandoci un po’ come fa la brezza con le foglie degli alberi.
Ideologie, ossessioni, attaccamenti, convinzioni, avversioni non fanno che creare punti “duri” e inflessibili attraverso i quali la vita non passa e si blocca (creando i disordini sovra menzionati)
Zero è la parola chiave, per questo la mia visione della crescita contiene questa parola, perché in ogni situazione, ostacolo, interazione, relazione, evento bisognerebbe ripulirsi e tornare ad essere Zero- vuoto, e cioè mantenersi sciolti e liberi di affrontare quella situazione in modo totalmente non condizionato, scevro da qualsiasi energia indurente.
Farsi trasparenti significa lasciar passare la vita: fai di me uno strumento diceva San Francesco.
Lo strumento suona solo se c’è aria, spazio altrimenti NO.
Il problema è che di fronte ad una faccenda fastidiosa noi reagiamo sempre allo stesso modo, evitando di “sentire” i punti dolorosi, e illudendoci che scaricando la tensione momentaneamente staremo meglio. E quanto dura?
Meno di niente.
Prova allora ad aspettare un attimo e dirti: respira non agire, respira lascia passare un attimo, respira concediti spazio, apri, lascia entrare.
La reazione qualunque essa sia non è che la ripetizione di karma pregresso proiettato sul presente che chiaramente produce altro karma da proiettare sul presente ( ruota karmica- coazione a ripetere)
Sei in grado di fermare tutto questo! come?
Reagendo in modo nuovo, creativo, più ricettivo, andando nel femminile anzichè nel marziale attivo.
Il più delle volte, se impariamo a stare buoni, centrati e a zero, la vita, le cose, le risolve da sole…
Provare per credere.
E in questo spazio, l’esistenza ti attraversa senza che tu opponi resistenza: e in ogni caso ti attraverserà lo stesso, quindi lascia che lo faccia nel modo più indolore possibile.
Abbandona ogni convinzione di giusto e sbagliato.
Stai sempre a zero.
Dallo zero tutto è possibile.
ClaudiaCrispolti
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Durante il mio percorso ho riscoperto l'appartenenza alle foreste specializzandomi nelle tecniche di shirinyoku o bagni di foresta e iniziando ad accompagnare le persone in un lento ritorno verso casa, verso l'abitare e il riscoprire la propria intima natura. Ma che cos'é un bagno di bosco? 🌱🤔 Sicuramente non é un Trekking. Non si parte da "A" per raggiungere "B", ma un bagno di bosco é un'immersione sensoriale che ci porta ad accendere i nostri sensi per godere a pieno del rapporto di connessione con la natura che ci circonda. É un lento ritorno verso casa ad abitare, stare e sostare accorgendoci della vastitá che ci dona ció in cui siamo immersi in lento riconnettersi con la propria intima natura. Perché scegliere di partecipare ad un'esperienza di bagno di bosco? 🌳🙄 Semplice.. É stato dimostrato scientificamente che é un'esperienza che agisce su più livelli: Psicologico : migliora il tono dell'umore, aumenta i livelli di attenzione, ha un'azione antidepressiva, Fisico: migliora la pressione sanguigna, la qualitá del sonno, regola i livelli di zucchero e abbassa quelli del cortisolo (ormone dello stress), ha un'azione di rinforzo del sistema immunitario, innalza le Cellule NK (Natural Killer) che attivano la difesa dalle cellule tumorali, Sociale: é un'attivitá che si svolge con il potere del gruppo in un intreccio di relazioni e Spirituale: ci connette ad un senso più alto e altro della vita, del nostro essere ed esserci. In conclusione.. 🌿🤗💞 Un bosco non é un semplice insieme di alberi ma una rete complessa di relazioni e scambi, per cui camminare in esso significa non solo esplorare "fuori" ma anche "dentro di noi" imparando a spogliarsi e a orientarci nel nostro "bosco interiore" che ci abita il petto da quando siamo nati. Camminare in un bosco é un atto di fede.. Camminiamo insieme? 🌳👣🌲 Scrivimi che aspetti, sono pronta ho già lo zaino in spalla . Un abbraccio di cuore e radici. Ylenia #bagnidibosco #intimanatura #camminareéunattodifede #bosco #fresta #retediradici #BoscoInteriore https://www.instagram.com/p/CT1tnxnMTqY/?utm_medium=tumblr
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So cosa significa perdere qualcosa,
ma la magia è in ció che ho ancora!
Jingle jangle
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Comunque è assurdo, nessuno puó aiutarmi davanti a niente. La gente arriva quando ho già fatto tutto da sola e dove non riesco ad andare oltre, mi dicono che non ci possono fare niente.
Pure con l'ipad è andata così
Ricevo piú aiuto dal mio gatto, dalle piante e da quelle persone che arrivano a caso a dirmi qualcosa che sembra perfettamente adatto alla mia situazione.
Ma perche io devo fare tutto da sola? Non mi sembra di poter ripare un ipad con le mie mani. Forse si?! 🤔 Forse veramente si 😏 con il tocco magico!
Per non parlare del dentista di quest estate... Giuro io non so cosa significa tutto ció.
Ma una volta un tipo ha detto "quello che succede nel momento del bisogno, la quantità di persone che aiutano, mostrano quanto nella vita dovrai farcela da solo/a" cristo secco è incredibile quanto.
Avrò stampato in faccia "se vi chiedo aiuto non fatelo"
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Tips molto basic sull'usare le candele nei rituali:
-le candele bianche, caricate con intenzioni precise, possono sostituire qualunque altro colore
-ció non significa però che avere delle candele colorate non render�� tutto piú facile!
-a meno che non si tratti di piccole candele votive (che di solito bruciano fra le 2 e le 3 ore), le candele devono essere spente ogni 4 ore e lasciate riposare spente per almeno due
-dopo 4 ore, specialmente in ambienti chiusi, l'ossigeno comincia a scarseggiare attorno alla candela, e ció oltre a essere pericoloso per la tua salute fa ingrandire la fiamma sempre di più
-per alcuni spegnendo le candele soffiando si sta soffiando via l'incantesimo (e ripeto, per alcuni! Se tu non credi che sará così, non sará cosí)
-puoi spegnere la candela bagnandoti due dita e dando un pizzico veloce sulla miccia, o se sei una weakass bitch come me puoi coprire la fiamma con uno strumento apposito o farci cadere un paio di gocce di acqua sopra
-ogni volta che riaccendi, taglia la miccia in modo che sia lunga circa un centimetro per avere una fiamma piú pulita e fare in modo che la candela di squagli uniformemente
-se non hai un portacandela puoi usare una qualcunque superficie non infiammabile
-se la candela non sta in piedi da sola fai cadere un po' di cera sulla superficie e tienici sopra la candela per un paio di secondi mentre si solidifica
-se la superficie scelta non é resistente al fuoco (per esempio, se stai usando vetro) spegni la candela quando arriva sotto i 2cm di lunghezza
-assicurati sempre di avere intenzioni precise in mente quando accendi una candela, anche se é colorata; ripassale ogni volta che la riaccendi
-le candele col miglior rapporto qualitá prezzo che ho trovato sono queste: sono 50 candele bianche a €18 che bruciano per 8h e non lasciano cera in giro
Miao probabilmente faró una parte 2, ora non ho molto tempo- se volete un post su un altro argomento chiedetemelo in anomimo (icona del messaggio in alto a destra nel mio profilo > "chiedi")
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In questo silenzio così assordante, sono di nuovo qui a fare i conti con me stessa. Seduta su un divano di una sala d'aspetto qualunque, mi ritrovo ad interrogarmi su chi sono e come sono arrivata fino a qui. Dovrei essere soddisfatta di ciò che sono? Sì lo sono. Dovrei essere felice di dove sono? Più o meno. Dovrei essere felice di ciò che mi circonda? Più o meno.
A volte mi chiedo perché io sia così emotiva e sensibile, mi chiedo perché io debba sentire ogni cosa dentro me in modo amplificato. Mi chiedo perché proprio io? Perché qualcuno ha scelto me per essere così e non un'altra persona. Mi chiedo se sia una punizione o forse un premio. Non lo so, a volte lo considero un premio, perché non c'è niente di più bello nell'essere una persona in grado di sentire con il cuore e con l'anima, perché ti fa sentire in connessione con qualcosa di grande che risiede dentro di te. A volte però questo è quasi un peso, un macigno che difficilmente uno riesce a portare sulle spalle senza perdersi qualcosa. A volte è difficile rimanere sereni senza farsi sopraffare da quella sensazione che nasce dentro di te e che tende a soffocare ogni cosa. Non so ancora se ritenermi fortunata o meno nell'avere questo "potere", perché sì, questo è un potere che non tutti hanno il privilegio di avere. So quanto sia importante non sentirsi soli, sentirsi che qualsiasi cosa succeda, tu sei comunque con te stesso. E quello che ho capito in quest'ultimo anno della mia vita è proprio che non importa mai quello che hai intorno, quello che succede nel mondo esterno, se cominci a perdere te stesso, se qualcosa dentro di te comincia a vacillare. Ora so che significa perdersi, per poi ritrovarsi e capire che da quel momento in poi niente sarà più come prima, niente potrà più mettere in dubbio chi sei. Hai superato l'ostacolo più grande, ovvero quello di capire chi sei e quanto vali. Perché quando non riesci ad amarti, non riesci a percepire neanche tutto l'amore del mondo che ti circonda. Quando non ti ami, non ti basta mai nulla, tutto è annebbiato, sei perso e fai continuamente i conti con l'ansia: di giorno, di notte, non importa, colpisce improvvisamente il tuo corpo e ne esci ammaccato ogni volta. Cominci a scendere nel baratro piú profondo e sembra che niente possa farti ritornare a galla. Quando ho cominciato a rendermi conto di ció che mi stava succedendo ero terrorizzata, avevo capito che c’era qualcosa in me che non andava piú, era come se qualcosa dentro di me cercava di uscire, come se la mia voce interiore stava cercando di dirmi qualcosa. Non stavo piú bene con me stessa, non mi volevo bene perché non mi sentivo abbastanza. Non mi sono mai sentita abbastanza. Pretendevo di piú, ho sempre preteso di piú da me stessa. Ormai non riuscivo piú a godermi la spensieratezza dei miei vent’anni. Mi hanno sempre pesato gli anni che avevo, perché non rappresentavano mai come mi sentivo in quel momento.
In quel preciso momento mi sono resa conto che niente avrebbe potuto farmi stare meglio, se prima non riuscivo a riordinare i pezzi di me che stavano andando in frantumi. Ho fatto scelte che facevano paura anche a me stessa, ho preso decisioni di cui sapevo mi sarei pentita per sempre. Sapevo che, in ogni caso, da quel momento in poi qualcosa dentro di me sarebbe cambiato, ma era ora di agire e fare qualcosa per cambiare quella situazione che ormai mi stava soffocando. Improvvisamente, ad un certo punto della tua vita ti rendi conto che tutto quello che hai costruito fino a quel momento, ora ti sta stretto, c’é qualcosa con cui devi fare i conti.. e non importa in quale momento della tua vita ti trovi, perché in quel caso non puoi fare altro che fermarti e ripartire da capo, ripartire da te stessa. La mia fortuna é stata quella di essere costretta a dover partire, perché ormai non era piú possibile tornare indietro, l’unica cosa che potevo e dovevo fare era andarmene lontano e stare da sola con me stessa.. solo a quel punto avrei potuto analizzarmi dentro e capire cos’era che non andava piú in me.
Ci sono dei momenti in cui ancora ripercorro ció che ho passato, rivivo gli istanti di terrore che caratterizzavano quelle notti in solitaria dentro una stanza che era sempre stata mia ma che peró in quel momento non mi faceva sentire al sicuro.
Quando mi sono persa, ho dovuto ripercorrere tutti gli errori che avevo accumulato negli anni e tutte le cose che mi portavo dentro da tempo, tutto quello che non avevo ancora superato. Ho iniziato a guardarmi dentro, ad analizzare chi ero diventata. Ho pianto tanto, tantissimo, ho lasciato far fuori uscire tutto ció che mi aveva fatto male, tutto ció che mi aveva fatto vacillare negli anni, tutto ció che non mi aveva fatto sentire abbastanza, tutto ció che mi aveva fatto sentire sempre in difetto, sempre quella sbagliata, quella fuori posto. Ho maledetto ogni singolo giorno in cui mi sono sentita cosí, in cui non riuscivo a vedere uno spiraglio di luce in quel tunnel buio da cui non riuscivo ad uscire. Ci ho messo un po’ per capire chi ero diventata, ci ho messo un po’ a far pace con il mio passato, a perdonare chi mi aveva fatto male e soprattutto a perdonare me stessa. Ho chiesto scusa a me stessa per non essermi sentita mai abbastanza, per aver sottovalutato chi fossi, per aver permesso agli altri di avere il potere di decidere cosa era giusto o sbagliato in me, per aver dato troppo peso al giudizio di persone che non avevano la minima idea di chi fossi realmente, per aver messo da parte i miei sogni, per non aver creduto nella potenzialitá del mio carattere e nella grandezza del mio cuore. Ci ho messo un po’, ma alla fine ho capito che a volte bisogna perdersi per ritrovarsi tutti interi, che nella vita i momenti in cui ci sentiamo sbagliati vanno vissuti a pieno per capire che invece non siamo sempre sbagliati, dobbiamo solo riadattarci ai cambiamenti della nostra vita. Ho capito che é peggio perdere se stessi che le persone che ti circondano, perché nel momento in cui cominci a perdere te stesso, inevitabilmente perderai anche chi ti sta intorno. Dopo tanto tempo mi sono perdonata.
A distanza di un anno, ho imparato ad amarmi. Dopo tutto questo tempo, posso dire con esattezza di non aver mai avuto un’idea cosí certa su chi fossi e quanto valessi. Ho capito che essere delle persone sensibili e profonde, anche se nella maggior parte dei casi fa male, alla fine é la cosa migliore che puó capitarti perché ti permette di essere una persona dai valori semplici ma saldi. Mentre prima vedevo la bontá d’animo solo negli altri, ora finalmente posso dire di aver iniziare a costruire quella purezza d’animo che non avrei mai pensato di poter avere. Ed invece ora ecco che mi sento una persona nuova.
Mi dispiace se gli altri non riescano a percepire chi sono, se non capiscono le mie potenzialitá, se non sono in grado di sentire la mia anima, perché non sanno che privilegio sia quello di poter sentire l’essenza delle persone. Mi piacerebbe che nel mondo ci fossero piú persone in grado di guardarsi dentro e di diffondere la bontá attraverso dei semplici gesti, ma non pretendo che gli altri facciano quello che mi aspetto. Ció che pretendo invece da me stessa, é fare sempre quello che mi sento di fare, di dare tutto indipendentemente da quello che riceveró, di dare solo per il semplice fatto di donare chi sono. Lo faró senza paura, senza riservare niente perché da quando ho scoperto la grandezza della mia anima, ho capito che il mio compito é quello di guardare il mio mondo interiore per donarlo a quello che é il mondo esterno. Ho capito che tutta la luce che ho dentro, non puó essere rinchiusa in me, deve poter uscire e diventare sempre piú forte, sempre piú brillante. E non importa per quanto tempo verrá offuscata, per quanto tempo non avrá quella brillantezza solita, perché so che dentro di me ci sará sempre. E non importa se nessun altro a parte me riuscirá a vederla, perché in quel caso vorrá dire che saró scesa cosí in profonditá nel conoscermi che tutto il resto del mondo non sará adatto alla mia essenza. Non permetteró mai alla mia anima di adattarsi ad un mondo che non le appartiene. La solitudine ancora mi spaventa un po’ é vero, ma ho capito che nonostante tutto quello che ci succede, se abbiamo ben salda l’idea di chi siamo, non saremo mai soli, non ci sentiremo mai persi, perché saremo con colui che piú di tutti ci fará forza: il nostro io. E mi dispiace se gli altri non capiscano cosa io voglia dire con questo, se non percepiscano l’importanza di questa cosa, se nessuno capirá mai i miei discorsi. Saremo soli, saremo insieme, che importa, l’importante sta nel trovare armonia con l’universo dentro e fuori di noi.
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Avere qualcuno nel cuore significa andare contro l'opposto di ció che sarebbe più lecito fare. Il cuore se ne frega delle forze opposte. Continua, aspetta, sente, nonostante tutto.
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Che cos'è per te la vita? Continui a ripeterti che è monotona..
Per me la vita è monotona per il semplice fatto che non mi ha fatto accadere nulla di particolarmente bello o emozionante. Questo non significa che io odio tutto quello che mi circonda. Da un certo punto di vista non mi posso lamentare, ho tanti amici che mi vogliono bene e mi reputo fortunato perché in fin dei conti ho tutto ció che ho bisogno per vivere serenamente. Sono solo incazzato per non aver avuto momenti, attimi di felicità duratura, emozioni o stimoli che non ho ancora scoperto. Ciò mi rende triste, ma mi sprona comunque ad andare avanti e superare che le cose cambino davvero.
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