#che stronzata colossale comunque
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unwinthehart · 3 months ago
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Ancora una volta una donna a portarci in alto, Carlotta che cosa hai combinato! 🥹👑
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astra-zioni · 6 months ago
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Prendo una pausa dallo studio per incazzarmi fugacemente; questa roba che nel 2024 considerate gli psicofarmaci come parte di un grande piano malvagio degli psichiatri brutti e cattivi che vi vogliono sedare per rendervi “servi” del sistema è una stronzata così colossale e approssimativa che può generarla solo chi ha avuto il privilegio di non dover ricorrere ad ausili di questo tipo.
1) Non c’è alcun piano malvagio dietro perché se sono depressa in culo non riesco a cambiare o sovvertire nel mio piccolo il sistema e non mi tange neanche un conflitto mondiale che si consuma davanti ai miei occhi; viceversa, con un antidepressivo in corpo, riesco a essere più lucida, determinata e costante nei miei obiettivi e sicuramente più proattiva; ne consegue che non sono gli psicofarmaci ad inebetirmi, ma la patologia.
2) “Eh ma chi può dire cosa sia patologia o cosa no, magari tu non hai niente che non vada ma è questa società che te lo fa credere!” Sì Gianfranco sono pure d’accordo però t’assicuro che questa argomentazione sull’interrogarsi se sia nato prima l’uovo o la gallina in relazione a questioni così complesse porta a un vicolo cieco senza risoluzione da cui comunque esco depresso e comunque t’assicuro che società o meno le mie psicopatologie me le porto dietro dagli 0 anni di età, quindi facciamo che, come per tutto, la smettiamo di interrogarci in maniera inutile sulla questione e adottiamo la filosofia del “basta che funzioni”, cioè la filosofia che nella vita dovrebbe portarti a viverla, tipo, nel migliore dei modi possibili, cercando di essere un umano decente; e che se mi aiutano 10 gocce di xanax ben venga se in loro assenza e preda delle pippe mentali di cui sopra trucido dieci persone.
3) Il fatto che esistano psichiatri di merda che rifilano farmaci con dosaggi sbagliati o non imbroccano proprio la cura non rende lo psicofarmaco di per sé un problema (spoiler: ogni sostanza che ingeriamo, ogni farmaco che assumiamo, agisce sul cervello e su specifiche aree di quest’ultimo).
4) Per quanto l’introspezione e l’analisi critica della società sia fondamentale - anche - per guarire, fino a quando non mi trovate una soluzione alla depressione maggiore, al disturbo bipolare, alle varie disfunzioni chimiche cerebrali, all’insonnia e via dicendo che non siano discorsi alla Basaglia usciti però un po’ peggio continueremo a prenderci gli psicofarmaci che ci impediscono di buttarci sotto un treno davanti i vostri occhi.
5) Nelle tribù, per dirne una, dalla notte dei tempi si utilizzano sostanze psicotrope perché l’essere umano evidentemente ne sente l’esigenza pure quando vive in mezzo alla giungla e si gratta il sedere dalla mattina alla sera senza che ci siano questioni capitalistiche di mezzo, quindi figurati se io che vivo una vita di merda tra lo smog, la freneticità, le crisi mondiali, i conflitti, le disparità sociali e la precarietà esistenziale non devo assumere il Valium, ma va là.
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onthewaveofmemories · 6 years ago
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Spesso e volentieri ci capita di conoscere qualcuno che all'inizio sembra essere la persona giusta, quella che o incontri per caso o è l'amico di una vita, poco importa, perchè in fondo, in quell'esatto momento sei una persona apparentemente piena e felice. Mi spiace dirlo, ma non sempre le cose vanno come realmente speri o comunque nel modo migliore. A volte ci si intrappola in qualcosa che pensiamo essere fantastico ma con il tempo capiamo che è vero, tutto ha i suoi pro e i suoi contro.
Quante volte siamo arrivati al punto di ricrederci? E quante altre volte siamo arrivati al punto di non ritorno, quello dove ormai sei già troppo in là per fermarti e allora incroci le dita e speri con tutta te stessa che cosa possano solo migliorare. In realtà è una stronzata, letteralmente parlando, è proprio una stronzata colossale. Quando ti ritrovi in queste situazioni non puoi mica metterti a tavolino, con un bel foglio con sopra elencate tutte le cose che non ti stanno bene, perchè se questo fosse il modo per risolvere tutto, allora, saremmo tutti felici e spensierati ma non funziona così, perchè è tutto molto più complesso. Ci sono vari fattori che influenzano il tutto, c'è sempre una cornice che quasi mai è dalla tua parte, anzi, spesso e volentieri ti tocca lottare per dimostrare agli altri quanto vali, quando in realtà dovresti solo lottare per te stesso. Facile a dirsi? Assolutamente si.
Quante volte non abbiamo lasciato qualcuno per paura di fare del male, quante volte abbiamo messo gli altri prima di noi, quante volte ci siamo calpestati e abbiamo permesso all'altra persona di spezzarci il cuore, quante volte abbiamo perdonato, quante volte abbiamo lasciato correre e quante volte abbiamo permesso a qualcuno di trattarci male, di parlarci con toni esagerati, di usare parole che noi probabilmente non avremmo mai usato. Quante volte ci siamo sentiti sottomessi, quante volte ci siamo sentiti a terra e quante volte abbiamo sentito pronunciare parole negative dalla persona che pensavamo di amare? Quante volte ci siamo scelti, e quante volte abbiamo scelto di andare via da ciò che realmente ci faceva male?
Perchè non dobbiamo mica nasconderci dietro a un dito, non dobbiamo mica far finta di niente. Siamo persone e come tali, abbiamo i nostri punti deboli, le nostre insicurezze e le nostre paure. Ma non siamo solo cose negative, siamo gioia, felicità, siamo presenza, costanza, voglia di fare e siamo amore, si siamo l'amore che tantissime persone vorrebbero ma che non vediamo perchè accecati da qualcosa che ci fa apparentemente bene ma che in fondo ci ammazza.
Spesso ci affidiamo a qualcuno perchè reputiamo di non essere forti abbastanza per affrontare questa vita, ma è anche vero che non sempre finisce bene. A volte questo affidarsi a qualcuno può uccidere, può spezzarti il cuore e distruggerti l'anima.
Io non voglio appartenere più a quel gruppo di persone che sceglie di stare male, di soffrire, di cadere a pezzi, di ricevere un amore a metà, di essere una ruota di scorta. Io sento di non appartenere più a quel mondo perchè quando lo vivi sulla tua pelle, quando il dolore lo senti addosso, allora le cose cambiano. Non sei più disposto a soffrire, non sei più disposto a farti calpestare, allora alzi lo sguardo e finalmente dopo mesi di lotte, guardi il cielo e capisci che l'unica cosa che vale davvero sei tu. E sarai sempre tu.
E ricordati che TU non hai bisogno di qualcuno per stare bene ma hai bisogno di te stesso, hai bisogno di capire che nella vita l'unica persona che non ti lascerà mai sei tu, tu e basta.
Non permettere alle persone di farti del male.
Tutto è nelle tue mani.
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m4gny · 8 years ago
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Passengers: quando capisci che il detto “meglio soli che male accompagnati” è una stronzata colossale
Passengers è un film con Jennifer Larwence e Chris Pratt.
“Miii che bonaaa, miii che bonooo!1!!”: ecco, sia il pubblico femminile che quello maschile è stato fregato in questo modo. Tranne chi si è affidato al Dio Streaming, ma sorvoliamo.
La storia è un classicone: la terra è sovrapopolata, zozza, brutta e cattiva, così si estraggono a caso delle persone tra quelle con almeno un antenato che era stato nel pubblico di Forum o della Vita in Diretta, le si mettono su una nave spaziale tutte belle addormentate e le si manda a colonizzare un nuovo mondo di speranza, perifrasi molto in voga nel futuro per dire: “fuori dai coglioni”.
Questo viaggetto della durata di 120 anni nel nulla più assoluto avrebbe ucciso chiunque per rottura di palle fulminante (e pare che nemmeno in futuro la Scienza abbia trovato una soluzione), tuttavia i nostri compagni di viaggio dormivano beatamente russando in maniera così fragorosa da generare così tante vibrazioni da mettere in pericolo l’integrità strutturale della nave (e alla fine secondo me è andata proprio così).
Ma all’improvviso, il povero Chris Pratt subisce quello che a nessuno dovrebbe mai capitare quando dorme: si sveglia prima. Ma non 10 minuti prima, che uno snooza la sveglia e si gira dall’altra parte, bensì tipo una novantina di anni prima. N O V A N T A N N I P R I M A.
Appena sveglio pensa: “Ammazza che fissa sto viaggio, già semo arivati? No come la Marozzi, mortacci sua, ogni due ore fermi al benzinaro coi vecchi che devono scende a piscià e checcojoni!”. A proposito, si alza e comincia a girovagare per la nave spaziale cercando il bagno ma stranamente non c’è nessuno a cui chiedere dove sia. ODDIO E MO?! Presto la pipì diventa l’ultimo dei suoi problemi perché un simpaticissimo computer di bordo figlio illegittimo di Siri, rifiutato dalla madre e per questo stronzo fin nel midollo, gli annuncia che è l’unico deficiente che si è svegliato prima.
Panico-pa-panico-pa-panico-paura! E ora che si fa? Innanzitutto il caffè in tazza grande, da 25 litri come minimo, visti tutti gli anni passati a dormire. Cerca di mandare un messaggio sulla terra ma il sistema gli dice che ci sarebbero voluti 29 anni come con una Wind qualsiasi, anche se stavolta non c’entra lei ma la relatività. Poi si mette a cercare da mangiare, corrompe il computer di bordo promettendogli un upgrade alla ram e riesce a farsi preparare pasti degni di un Mc Donald in via di dismissione che però a lui piacciono tantissimo perché è coatto inside.
Passano i giorni, le settimane, i mesi, sempre completamente solo mentre tutti gli altri russano e lui rosica a livelli cosmici tant’è che a un certo punto non ce la fa più e medita di suicidarsi lanciandosi nello spazio, ma alla fine non lo fa. A questo punto del film lo spettatore medio ha già pensato anche lui almeno una volta al suicidio, ma ancora non sa bene perché.
Il nostro Chris è il padrone assoluto della nave per un anno intero, e dopo aver tentato invano di accedere alla sala macchine per reimpostare il navigatore, non gli resta che farsi una serie interminabile di pippe. Più pippe delle stelle dell’universo visibile! E qui allo spettatore maschio vengono le occhiaie al solo pensiero, e gli scende anche una lacrima perché capisce che proprio il potere salvifico della pippa gli ha evitato in precedenza il suicidio (eh gli uomini, sono menti semplici, si sa).
Ma in effetti non è proprio solo. In una sala della nave c’è una curiosa ricostruzione di un bancone da bar con un robot che serve i drink che è una chiarissima citazione del film Shining. Al che ho pensato: “Ma allora forse lui è pazzo?!”. Più semplicemente stavo impazzendo io. Questo caro robot umanoide, oltre a farlo ‘mbriacare come una zucchina ogni giorno, diventa il suo unico amico e in una delle loro innumerevoli dissertazioni filosofiche gli dice: “Sai uomo, io ti invidio davvero. Stai ogni giorno qui a farti le seghe e io non potrò mai perché sono un fottuto mezzobusto robotico!”. Ed ecco che improvvisamente l’intelligenza artificiale travalica quella umana, ma ben scarsa, del nostro viaggiatore e gli dice: “Ma basta farti le pippe come un quindicenne! Qui è pieno de sorca! Basta svegliarla!”. A Chris non gli pare vero. Si fionda nel dormitorio e decide di svegliare una tipa davvero mozzafiato di nome Aurora manomettendo la sua capsula.
Questa Aurora la prende malissimo. Si dispera. Si chiude in sé stessa. Poi esce e cerca disperatamente di trovare un modo per invertire la rotta. Lui ovviamente non le dice niente perché sennò l’incazzatura, verosimilmente, avrebbe sprigionato l’energia di una supernova. Allora va dal robot cameriere e gli dice “Amico mio, sai mantenere un segreto?” “Avoja zì, già ho capito brutto porcellone, nun te preoccupà, so’ na tomba, mo però tu vai e bombatela!”.
E va proprio così: i due si innamorano (vero amore? noia? abitudine? sticazzi?) e cominciano a rassegnarsi ad una vita di coppia chiusissima. Sempre loro due, solo loro due, mai un uscita con gli amici, mai una scappatella, ma in compenso  si tromba alla grande mentre si sfreccia vicino alle stelle alla metà della velocità della luce senza rispettare la distanza di sicurezza, molto diseducativo per i giovani, molto. Lo spettatore a questo punto spera con tutte le sue forze che succeda qualcosa perché non si può mica sopportare un film intero di scopate, manco su YouPorn dai, a tutto c’è un limite. E in effetti qualcosa succede.
L’efficiente cameriere robot non sa tenersi un cecio in bocca e appena si trova solo con la bella Aurora vuota il sacco con una nonchalance insospettabile per una macchina (che successi questa intelligenza artificiale!). Mosso da un terribile rodimento di culo codificato in zeri e uni, dice alla povera Aurora che è stata svegliata di proposito solo per scopà: “Eh sì Aurò, che te credevi? L’omini pensano solo a ‘na cosa!”. Al che Aurora SI INCAZZA: urla, sbraita, impreca, tenta di uccidere a martellate il poro Chris, tiene il broncio, ma alla fine abbozza.
A questo punto si sveglia anche Morpheus, quello di Matrix e dice “Cazzo stavolta non la dovevo prendere la pillola blu dove sono finito perdio?!”. No vabbè, comunque è veramente lui che qui è un pezzo grosso dell’equipaggio e allora i due ex-innamorati si fomentano perché magari potrebbe riuscire a fare qualcosa. Ma la sua unica preoccupazione è capire cosa è successo alla nave, ed è presto detto: si sono verificate DICIASSETTE avarie tutte contemporaneamente. La lezione è che non fare la revisione alle navi spaziali non è mai una buona idea, ma i meccanici sono facilmente corruttibili anche nel futuro, eh signora mia cosa ci vuole fare!
A questo punto lo spettatore sta esultando per la comparsa di un altro attore che risollevi le sorti della storia ma, ahimè, la gioia è effimera: Morpheus è molto malato perchè la sua capsula era la più sfondata di tutta la nave spaziale e i suoi organi si stavano già da tempo lentamente spappolando. Crepa nel giro di pochi minuti nell’indifferenza generale. Intanto i sentimenti di lei per lui seguono più o meno lo schema “io ti amo poi ti odio poi ti amo poi ti odio e poi ti apprezzo”, rendendo il tutto così melenso e assurdo da sperare che un buco nero risucchi loro, la navicella, il cinema, gli spettatori, tutto. Ma ecco che, colpo di scena, si scopre che a sta navicella non era stato manco fatto il cambio d’olio e il motore si grippa. “Ammazza che purciari!”, penserete, ma con tutti i soldi che avranno pagato Jennifer Lawrence e Chris Pratt è già tanto che non li abbiano mandati nello spazio con una lambretta.
Ma non tutto è perduto: lui è giusto giusto un meccanico! E ovviamente per riparare un guasto terribile in una nave spaziale gigante basta spostare un piccolo pezzettino, come per qualsiasi automobile terrestre solo che dopo ti fanno pagare 500 euro di manodopera perché “ao me so fatto un bucio di culo signò, ma mo va mejo de prima!”. Il film sarebbe già potuto finire da mezz’ora, ma l’odio della produzione per gli spettatori arriva a propinarli l’apoteosi dell’assurdità: il poro Chris si becca in faccia una fiammata da tipo 2 MILIONI di gradi, non si brucia, ma viene sparato fuori nello spazio e sta andando alla deriva recitando il solito copione “lasciami andare, salvati almeno tu, ricordati di cambiare la sabbietta al gatto”, e cose così. Ma lei capisce definitivamente di amare quel meccanico e allora si mette la tuta e va lì fuori a salvarlo. YEAH!
Lo riporta dentro ma, OPS, è morto. Lo so che avete esultato anche voi lo so, ma ovviamente non è finita. Aurora lo porta in infermeria, lo mette in una capsula e nel menù di Windows 27, tra Riavvia e Arresta il sistema trova una voce “RESUSCITATIONresu”.
MA COSA CAZZ?!
Sì, avete letto bene, e con tanto di sottomenù pieno di opzioni per una resurrezione efficiente e su misura. Lei, per non sapere nè leggere e nè scrivere, seleziona TUTTO. Il computer fa il suo dovere e riesce a resuscitare Chris (ma dai!) e così vissero tutti felici e contenti. Soli, ma contenti.
Il finale: dopo i 120 anni la nave arriva a destinazione, si svegliano tutti gli altri passeggeri e trovano un casino tremendo, tutto fuori posto, cagate sui muri, cessi otturati, il delirio. No scherzo, trovano semplicemente una ricca vegetazione coltivata dalla coppia e un libro scritto da lei in cui racconta la loro triste ma romantica storia.
Lo leggono con attenzione e infine scendono dalla nave e vanno a colonizzare il pianeta mentre un “ESTICAZZI” colossale riecheggia in tutto l’universo conosciuto.
L’amore vince sempre sull’invidia e sulla crioibernazione difettosa. <3
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muretti-di-interlagos · 6 years ago
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Ricordo un giorno di molti anni fa in cui, a scuola, durante un'autogestione (aka voglia di non fare nulla dentro le mura scolastiche) organizzammo dei gruppi di lavoro e io finii in uno in cui si parlava del fatto che la moda promuove scelte di vita sbagliate utilizzando ragazze sottopeso, che le ragazze sottopeso non esistono davvero e che non debbano essere imitate perché non è quel tipo di corporatura che piace ai ragazzi.
Io ascoltavo, come avrei ascoltato qualsiasi altra cosa. Solo al giorno d'oggi, tanti anni dopo, mi rendo conto di quante vaccate stesse dicendo quella studentessa, che probabilmente pensava di dire cose di grande senso. Prima di tutto la moda, che ingaggia modelle sottopeso per le sfilate, non promuove scelte di vita. Promuove vestiti. Lo fa utilizzando in gran parte persone che hanno una corporatura non etichettabile esattamente come sana, ma PROMUOVE DEI CA**O DI ABITI, NON ADATTI ALLA VITA QUOTIDIANA, NON UNO STILE DI VITA, né mi risulta che abbia mai fatto niente per convincerci del contrario.
Secondo, dall'alto dei miei 46 chili per 1.69 di statura, penso di potere assicurare che non solo le ragazze sottopeso esistono, ma che 1) gran parte di noi non ha nulla a che vedere con il mondo della moda, 2) la nostra corporatura non è uno stile di vita, 3) gran parte di noi non vedono la nostra corporatura come un obiettivo. Assumere che siamo così come siamo perché abbiamo come obiettivo quello di sfilare o cose del genere o che abbiamo il "controllo" della nostra corporatura mi sembra scorretto. Esistono sicuramente persone che hanno subito un'influenza sbagliata dal mondo della moda, che hanno disturbi alimentari e quant'altro MA NON TUTTI I DISTURBI ALIMENTARI DERIVANO DAL FATTO DI "NON SENTIRSI BELLE ABBASTANZA". Giusto per chiarire il concetto, ho visto gente che mangiava solo lattuga o mele perché volevano "mangiare sano". La convinzione che ogni disturbo alimentare derivi dal fatto di volere dimagrire per essere bella è una stronzata colossale, che non aiuta soprattutto chi ha disturbi alimentari insorti per altre ragioni.
Ultimo, ma non meno importante, può darsi che la moda proponga stili di vita sbagliati, questo non posso darlo per certo non seguendola, ma non mi pare che chi dice di non imitare le modelle dando come unica spiegazione che "non è così che si piace ai ragazzi" stia dando un insegnamento molto migliore, ANZI È RIDICOLO AFFERMARE CHE FIDANZARSI O FARE SESSO SIA LA RAGIONE PRINCIPALE PER CUI DOBBIAMO AVERE UNO STILE DI VITA SANO, come se tutto il resto non contasse. Tra parentesi, per fidanzarsi o fare sesso, mi pare che generalmente le condizioni principali siano 1) non essere particolarmente selettiva e accontentarsi anche di chi non ti piace più di tanto, 2) essere disponibile, 3) essere abbastanza spigliata e non avere difficoltà di interazione. Per intenderci, l'aspetto fisico conta, ma contano anche molte altre cose.
Niente, ci tenevo a dirlo. È facile sfogliare una rivista e osservare che OMG!!!11!!!1!! ci sono tante cose sbagliate!!!11!!11!!11!!, mentre è più difficile riconoscere 1) che non sempre quello che promuovi tu è giusto, 2) che non sempre chi fa qualcosa che ti sembra sbagliato (e che in certi casi si limita semplicemente ad essere della corporatura che la natura gli ha dato, su cui sì, ci sono possibilità di intervenire, ma non tante quante certi declamano) lo fa perché ha sfogliato una rivista nel quale si è riconosciuto.
Lo so che non sono nessuno per parlare, ma per tutta la mia infanzia e la mia adolescenza ho sentito quasi quotidianamente commenti del tipo "OMG come sei magra!!!!1!!!! ma mangi???222??? vuoi fare la modella???222??? guarda che se sei anoressica puoi dirlo senza vergognartene, non c'è niente di male!!!11!!!1!!" e soltanto a vent'anni e passa questa storia è finita, rimpiazzata dal "beata te, puoi mangiare quello che ti pare senza ingrassare", sicuramente migliore della prima, ma senza che nessuno si sia mai chiesto se davvero voglio mangiare quello che mangerebbero loro. Ho scoperto al massimo un paio d'anni fa che esistono disturbi alimentari che non hanno a che vedere con l'ossessione per l'immagine, che esistono situazioni nelle quali mi riconosco anche se solo alla lontana... e con tanti miliardi di persone al mondo, non sono l'unica. Chissà quante persone ci sono che pensano di avere uno stile di vita e uno stile alimentare completamente sani solo ed esclusivamente perché sono sottopeso ma si sentono delle strafighe per il semplice fatto di esserlo o che non hanno come obiettivo quello di rimanere sottopeso vita natural durante.
Il problema non è la moda, o almeno posso assicurare che per me non lo è, perché le sfilate con modelle XXS che indossano abiti elaborati sono forse l'ultimo dei miei interessi e probabilmente l'ultimo degli interessi di molti altri. In tal caso, comunque, colpisce di più il vestito della modella ed è in questo che la moda raggiunge il suo scopo. Il grosso problema è che sia difficile trovare qualcuno che va oltre e che commenta una XXS con qualcosa che sia diverso da "sei influenzata dalla modahhhhh e ti stai rovinandohhhh!!!111!!!!" o che ti dica che quello che sei non esiste nella realtà, quindi non devi esserlo, anzi, non puoi esserlo.
L'ultima volta che ho fatto un discorso del genere su Tumblahhhh tutto quello che mi è stato detto è stato che ero irrispettosa delle persone in sovrappeso, nonostante la correlazione zero. Bene, mi rendo conto che esistono situazioni diverse, ma appunto, esistono problematiche molto diverse. Se una persona ha dei problemi di sovrappeso, secondo gli attuali standard culturali, nessuno si convincerà mai del fatto che quella persona sia in sovrappeso perché VUOLE essere in sovrappeso, né questa persona sarà mai tacciata di avere una corporatura che NON ESISTE NELLA REALTÀ. Di conseguenza è un problema riconosciuto e, per quanto in molti casi non trattato con il dovuto rispetto, ci si può arrivare in fondo, si può arrivare a capire quali siano le cause di una certa corporatura. Quando parliamo di una situazione in cui tutto ciò che ti senti dire è che "lo fai per la moda", prima di arrivare a comprenderne le cause devi innanzi tutto scoprire se esistono altre cause.
Il sottopeso e il sovrappeso sono due condizioni fisiche che possono essere viste come appartenenti dallo stesso ramo, da un certo punto di vista. Però sono due questioni diverse con problematiche diverse che si devono affrontare in modo diverso dal momento che in modo diverso vengono vissute e fatte vivere, e una categoria non può parlare al posto dell'altra. Da un lato è vero che una persona sottopeso è più vista come uno "standard" e quindi ha meno problemi di body shaming e quant'altro. Dall'altro lato, tuttavia, è pur vero che, essendo vista come uno "standard", il body shaming nei suoi confronti ha meno probabilità di essere preso sul serio. Per intenderci, ci sono più probabilità che chi è in carne riceva commenti negativi, però ripetere ogni santo giorno commenti del tipo "come sei magra, ma mangi?" viene ritenuto un comportamento infinitamente più accettabile che ripetere ogni santo giorno "come sei grassa, perché non ti metti a dieta". Non è che una situazione debba necessariamente invalidarne un'altra. Situazioni diverse possono coesistere, tra persone diverse, e devono essere affrontate in modo diverso, non fare a gara a chi abbia più problemi di accettazione. Anche perché l'accettazione è solo una parte marginale del tutto. Essere accettati non significa che il nostro corpo sia sano e, anche se è sano, non significa che debba necessariamente piacerci.
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