#che non sono molte
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mynameis-gloria · 1 year ago
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Tra le cose buone di questa settimana segno il tempo trascorso a Milano con M, la pizza con S e la cena di ieri sera con una persona che potrei definire "nuova amica", nonché E, anche se in realtà credo che lo siam state da subito con la nostra spontaneità. Avevo atteso da un po questo momento e ieri finalmente ci siam viste ed è stata solo la conferma di questi mesi ed anni a leggerci a vicenda! I social non sempre sono un male
Mentre tornavo a casa ho pensato che è proprio bello trovare persone così, in cui ti senti spontanea e libera di poter esser subito te stessa. E con lei lo è stato!
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lonelysmile · 8 months ago
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settimana prossima ho l'ultimo esame della magistrale nonché l'ultimo esame (inteso come cose da studiare) della mia vita
tesi a parte non dovrò più leggere, sottolineare, schematizzare, riassumere e ripetere e penso che tutto questo mi mancherà perché sono in questo mondo praticamente da sempre e sapere che tra qualche mese (dopo la laurea) non dovrò più fare queste cose mi fa venire un senso di vuoto
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omarfor-orchestra · 1 year ago
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ciao, so che tu leggi fan fiction simobale/manuferro su ao3, ne hai da consigliare?? le tue le ho letto sono molto belle scrivi molto bene!! ☺️
Ciaooo ma grazie tesoro🥹🥹🥹🥹🥹! Allora sicuramente tutte quelle di Akosmia, ciclamina, allofyourflaws, uolftreno.
Su Wattpad ce ne sono molte di più, tra le classiche cito Domino e Scacchi (dovrebbe essere anche su ao3 se non ricordo male) di LilithJow, Sedici di disastroaereo, poi particolarmente consigliate quelle di Redastras e Actioratio (che spesso sono però AU) e nel mio profilo Wattpad (lo trovi nella mia bio) ci sono un paio di raccolte di quelle che preferisco.
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arcanespillo · 1 year ago
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un professore è una serie. brutta. ha troppi difetti, ma ha quello charm del "e mo che succede?" perché effettivamente succedono un sacco di cose completamente out of pocket detto questo io l'ho cominciata e la finirò solo per domenico cuomo
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lumioluna · 2 months ago
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Comunque fattelo dire sorè, ma con sta ricerca dell'amore della vita come escatologgia della tua vita ceh è ridicolo, sopratutto se la conduci qua sopra, sull'internet! Secondo me ti fai troppe pippe mentali
ahahah beh è un'opinione legittima e ho passato la vita a sentirmela riproposta in salse varie quindi non mi risulta nuova né mi disturba! se mi conoscessi dal vivo ti renderesti conto che il mio spirito contemplativo è un perno fondamentale della mia identità :) toglimelo e parlerai con qualcun altro (poi può piacere o no, ma tant'è)
giusto per chiarire un paio di punti però, perché magari non per tutti coloro che mi seguono (e scelgono scientemente di leggermi) sono chiari: 1) le relazioni romantiche non sono il fulcro della mia esistenza, sono solo un'esperienza di vita che mi manca e che in questa fase della mia vita sento sarebbe giusto esplorare. l'amore, d'altra parte invece, è il fulcro della mia esistenza. come motore di vita, come filosofia, come scelta quotidiana e come indole. l'amore mi muove e muove quasi tutto a questo mondo. un amore profondo per le parole e per la letteratura mi anima nella vita di tutti i giorni, altrimenti solo un susseguirsi di casualità. vorrei che la mia migliore amica fosse qui per raccontarti come ho impostato la nostra amicizia, che è una relazione d'amore platonico, e che io vivo in modo altrettanto intenso e viscerale. per me è l'unico senso, l'unico modo. altrimenti che si vive a fare...?? 2) su tumblr io ci sono per raccontarmi, per ispirarmi, per capirmi, per imparare, per confrontarmi e per vivermi. se ci sono persone che ne fanno un uso più blando, è ok. per me non ha senso usarlo e spenderci tempo se non ho la possibilità di farlo con questa crudezza, un po' come fosse il mio vecchio blog su blogger.com nel 2012, presente? la gente pubblicava di TUTTO ed era bello proprio perchè potevi toccare con mano delle prospettive che magari non avresti mai conosciuto altrimenti (perché la gente si apriva sui propri blog, sperimentava, proponeva narrazioni strampalate di sé, non stava a copia-incollare frasi fatte e impersonali senza mai esporsi). tutto questo per dire, io l'amore non lo cerco su internet, ma manco per nulla!! non lo cerco su tumblr, non lo cerco realmente su bumble (la delusione di cui parlavo nel post precedente è relativa e molto meme), lo cerco nelle persone che posso toccare e annusare e di cui posso sentire la voce e con cui posso commuovermi o fare a botte. voi siete praticamente nel mio cesto della biancheria da lavare, siete i testimoni inconsapevoli dei miei pensieri lordi che devo ancora ripulire. non molto lusinghiero ma vi incoraggio a non seguirmi in caso. e l'ho anche scritto più di una volta...3) sono perfettamente consapevole che il mio modo di essere non sia compatibile con tutti (anzi, con la gran parte), sono pesante, prolissa, lenta, richiedo un sacco di pazienza e di attenzione. e ho passato una vita a mangiarmi le parole per risultare più digeribile, più "alla mano" a chi si compiace di rimanere inespresso e posso dire di non volerlo più fare. chi vuole, chi reputa, mi legge, mi ascolta, mi dà spazio. chi non vuole, fa bene a non farlo. unico appunto, magari si astenga dal definire "ridicolo" ciò che non condivide o che sente di non avere spazio per accogliere.
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killiandestroy · 2 years ago
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stupendo come chiunque mi stia dicendo che questo esame sia 1) totalmente sfinente 2) a livello di argomenti di fatto più da triennale che da magistrale
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indestructiblee · 27 days ago
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Da ragazza ho scritto a delle ragazze qui su Tumblr molte non hanno risposto proprio, altre dopo qualche messaggio mi hanno chiesto se fossi lesbica, cioè se ti scrivo devo per forza avere un secondo fine? Non posso solo voler fare "amicizia" o due chiacchiere??
Non sono lesbica ma non mi faccio problemi ad ammettere che siete fighe, simpatiche, però penso di averla anche io per verticale come voi e se stiamo qua amiche mie chi meno chi più è esaurita (momento ironia), quindi boh non capisco tutto questo odio, disprezzo tra genere femminile.
Piccolo sfogo volto a non offendere nessuno.
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fuoridalcloro · 2 months ago
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“Alla mia età ancora non ho imparato a gestire l’ansia. In realtà sono molte le cose che non ho imparato e che nessuno mi ha spiegato. Ci insegnano le equazioni, Il cinque maggio a memoria, i nomi dei sette re di Roma, e nessuno ci chiarisce come affrontare le paure, in che modo accettare le delusioni, dove trovare il coraggio per sostenere un dolore.” Lorenzo Marone - La tentazione di essere felici
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naturism2blog · 1 month ago
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Nudità
La nudità è lo stato del corpo privo di indumenti. Pur essendo la normale condizione biologica, essa assume significato nella specie umana poiché quest'ultima, nel corso dell'evoluzione, ha perduto la maggior parte del pelo e ha sviluppato l'uso di vestirsi già per necessità primarie legate alla protezione del corpo. Ciò ha permesso lo sviluppo di un concetto di nudità con implicazioni sociali, etiche, psicologiche e culturali.
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I concetti di nudità e seminudità sono culturalmente variabili in senso sincronico e diacronico e risentono della confusione con il diverso concetto di pudore. Se tra le popolazioni indigene delle Americhe è comune non indossare abiti e se nell'antico Egitto era apprezzata l'esposizione del seno femminile, in Occidente nell'età contemporanea si affermò il costume di vestirsi completamente, lasciando scoperto soltanto il capo e nascondendo anche caviglie e mani. Tradizioni religiose locali possono imporre di indossare abiti che coprano l'intero corpo, testa e viso compresi (burqa).
A causa dell'interferenza del concetto di pudore, la nudità integrale è spesso confusa con l'esposizione dei genitali. Il senso comune vuole gli organi riproduttivi protetti dalla vista degli estranei, anche a costo di una sanzione penale; però negli ordinamenti giuridici democratici come quello italiano si opera un distinguo a seconda dei contesti, sicché il nudo integrale è considerato irrilevante, ad esempio, in un ambito naturista. Si parla di seminudità quando è a nudo la maggior parte del corpo, più di quanto di norma avvenga in un contesto sociale, sì che l'abbigliamento risulta «insufficiente».
Storia della nudità
L'uso di vari tipi e capi d'abbigliamento nella vita quotidiana è un fatto che si verifica comunemente nella maggioranza delle società umane. Non si sa con precisione quando l'essere umano abbia iniziato ad indossare vestiti per coprire la sua nudità; l'antropologia crede che pelli d'animali assieme a foglie e rami intrecciati siano stati adattati in rivestimenti principalmente per proteggersi dal freddo, dal caldo e dalla pioggia, soprattutto a seguito delle migrazioni in regioni dai climi estremi.
L'ipotesi alternativa vuole che i vestiti possano essere stati inventati anche per altri scopi come la magia, la decorazione corporea, gli atti cultuali, o per indicare una condizione di prestigio sociale.
In seguito all'introduzione dell'abbigliamento, diverse culture hanno tenuto un'ampia varietà di atteggiamenti sulla nudità.
Nelle civiltà sviluppate nei climi caldi, la nudità è stata, almeno fino alla nascita della cultura occidentale, un fatto abituale per uomini e donne. In una tribù africana gli uomini stavano sempre nudi, eccetto per un laccio legato alla cintola. Con esso sarebbero stati considerati vestiti appropriatamente per cacciare e per altre attività e senza sarebbero stati nudi. In un certo numero di tribù nell'isola del Pacifico meridionale della Nuova Guinea, gli uomini usano rigidi baccelli di un frutto simile alla zucca come fodero per il pene. Mentre celano il vero��pene, essi da una certa distanza danno l'impressione di un lungo ed eretto fallo. Tra i nativi americani Chumash della California meridionale, gli uomini erano solitamente nudi e le donne erano spesso in topless. I nativi americani del bacino amazzonico generalmente giravano nudi o quasi; in molte tribù l'unico indumento indossato era una sorta di strumento portato per tenere chiuso il prepuzio.
Tuttavia altre culture simili hanno avuto differenti standard. Ad esempio, altri nativi nordamericani generalmente evitavano la totale nudità e i nativi americani delle montagne e dell'Ovest dell'America del Sud, come i Quechua, si tenevano abbastanza coperti.
In alcune regioni dell'antica Grecia, come Creta e Sparta, la nudità era più o meno accettata. Nella Grecia e nella Roma classica la pubblica nudità era accettata nel contesto dei bagni pubblici o nell'atletica, infatti la parola greca gymnasium significa "luogo per essere nudi". Gli atleti dovevano gareggiare comunemente nudi e molte città-stato non ammettevano partecipanti o spettatori di sesso femminile a questi eventi, con l'eccezione di Sparta. Tuttavia era comune per una persona essere punita e frustata nella pubblica piazza per essersi spogliata. Nei resoconti biblici dell'epoca della Roma Imperiale i prigionieri erano spesso spogliati delle loro vesti, come forma di umiliazione.
Fino all'inizio dell'VIII secolo i Cristiani nell'Europa Occidentale erano battezzati nudi. "La scomparsa del battesimo per immersione nell'epoca Carolingia diede alla nudità una connotazione sessuale che era precedentemente assente per i cristiani". Nel contempo divenne comune rappresentare il Cristo sulla Croce con indosso una lunga tunica.
Fino all'Ottocento la nudità pubblica era considerata oscena. Oltre alle spiagge distinte per genere, erano usate "bathing machine" per nascondere il corpo nudo. Agli inizi del Novecento un uomo a petto nudo era scandaloso in talune spiagge.
1/n
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raccontidialiantis · 28 days ago
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Prepotente e sfacciato
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"Silvana, ti mando questo messaggio perché non ce la faccio più. Io penso, anzi: sono sicuro che tu segretamente nel letto ti tocchi pensando a me. Certo: fai la sostenuta, davanti agli altri che ballano sulla pista impegnati nella danza. Vieni a scuola di ballo due volte a settimana. T'accompagna tuo marito. Lui non balla, ma stranamente t'ha chiesto di vestirti sempre più provocante."
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"Da quella prima volta, dalla sera in cui ha visto come ballavamo insieme, ma persino lui ha capito che ti desidero, che ti stringo come se volessi portarti a letto subito. E ha percepito che tu rispondi al mio corpo. Infatti, per ballare ormai, come partner per la lezione cerchi sempre e solo me. Anche se gli dici che ti sto sulle palle e che ti stringo troppo. Però quando arrivi, i tuoi occhi cercano immediatamente i miei. E per ballare i lenti, il tango, la kizomba, la milonga, non so perché ma mi porti sempre lontano da lui."
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"Così da frapporre molte altre coppie tra noi e il suo sguardo. Da poco hai iniziato anche a respirarmi roca nell'orecchio. Mi sussurri che ti sto soffocando, però quella che si stringe… sei tu! Vuoi farmi morire di passione. Ti devo avere. Dimmi tu quando. Ti voglio. Così smetterai di toccarti sognando che io ti possieda e potremo darci al più grande e proibito dei piaceri. Non preoccuparti troppo di tuo marito: è chiarissimo ormai che lui desidera che io ti scopi. E anche tu non vedi l'ora: confessa."
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"Antonio, ma... sei completamente impazzito? Solo perché metto minigonne plissè, calze velate e camicette di tulle trasparenti nere o bianche senza sotto il reggiseno, non vuol dire che tu mi piaccia e che voglia stimolare la tua libidine. Poi, sai che sono sposata e ho un bambino: non scordarlo. Certo, mio marito non mi tocca spesso. Anzi: è mesi che non mi sfiora. Oddio, ti sto facendo delle confidenze forse troppo intime… scusami!"
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"Dovrei essere offesa dalle tue parole, però! Ma... insomma, per chi mi hai presa? Comunque, a dirla tutta, in fondo sono lusingata dalle tue attenzioni di maschio. Questo si, te lo confesso. Al massimo, ma solo per ringraziarti dell'attenzione e siccome non sono una persona maleducata, ti dico che possiamo prendere insieme un caffè. Solo un caffè rapido. Domani: nel primissimo pomeriggio, subito dopo mezzogiorno. Lui è al lavoro e il bimbo ancora all'asilo, dove mangia anche."
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"Ma poi guarda che massimo alle due devo correre a prenderlo. Ti va bene? Capisco che ti fa piacere, perciò verrò vestita… da ballo. Indosserò anche scarpe tacco dodici. Così, dai: potrai finalmente vedermi in tutta la mia... prorompente femminilità! Ti piacerò ancor di più. Oh, Signore! Ma che mi fai dire... Però so anche che di sicuro non ne approfitterai, da gentiluomo quale sei. Ripeto: solo un caffè, ok? Allora, vengo a casa tua?"
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"Si. Ti aspetto già da adesso. Ti mando l'indirizzo e preparerò il miglior caffè. Il miele ce lo metteranno i tuoi occhi. E la tua voce sarà la musica di sottofondo. Non vedo l'ora. Così domani sera i nostri balli saranno più armonici e fluidi, non credi?"
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"Ah, ah: che scemo! Inizi a non starmi più così tanto sulle palle… Ci vediamo domani. Però… per favore non farne parola con nessuno: sai, potrei morire dall'imbarazzo. Una signora per bene che prende un caffè a casa di un separato più giovane… Potrebbero pensare chissà cosa…"
"Tranquilla. Sono un gentiluomo. Baci."
"Un bacio a te. A domani."
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RDA
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irene23world · 2 months ago
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Quest'anno mi ha insegnato che non tutte le azioni meritano una mia reazione. Molte volte non ne vale la pena, ci sono situazioni e persone che possono semplicemente essere lasciate lì dove sono. Scegliere se stessi non è egoismo. Se non lo fai tu, nessuno lo farà al posto tuo.
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lonelysmile · 4 months ago
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❤️‍🩹
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omarfor-orchestra · 1 year ago
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No non devo leggere i commenti
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ideeperscrittori · 7 months ago
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HO UN LINFOMA E FARÒ DEL MIO PEGGIO
Fra un mese compio 51 anni e pochi giorni fa ho scoperto di avere un Linfoma Non Hodgkin. È una patologia abbastanza aggressiva ma è stata presa in tempo. Ed è ben curabile, perché la scienza sta facendo passi da gigante nella cura dei linfomi.
Vivo a pochi passi di distanza da un ospedale all'avanguardia che mi ha preso in carico. Sotto molti aspetti, sono davvero fortunato e privilegiato rispetto a molte persone.
Quale sarà il mio atteggiamento di fronte alla malattia? Mi conosco bene e posso prevederlo, perché c'è una parola che lo definisce con precisione. È una parola significativa, addirittura emblematica, che riguarda il mio tasso di maschitudine alfa. Come potete intuire, non mi riferisco a "guerriero", quindi le metafore belliche possiamo tranquillamente metterle da parte.
La parola misteriosa è "mammoletta". Sì, sarò una mammoletta. Questo vuol dire che non vi darò lezioni filosofiche. Non diventerò un maestro di vita pronto a snocciolare grandi verità come "quello che non ci uccide ci rende più forti", "le sofferenze fanno parte dell'esistenza", "l'importante è apprezzare le piccole cose".
Sarò una mammoletta perché lo sono sempre stato, per esempio quando ho scoperto di avere una massa all'inguine. Era un rigonfiamento, duro come un sasso, grande come una pallina oblunga. La mia reazione? Due settimane senza far nulla. Mi sono detto: "Magari passa. Vuoi vedere che fra qualche giorno non ci sarà più? Non ho voglia di affrontare visite ed esami per un falso allarme. Odio gli ospedali".
Questo mio atteggiamento nasce anche da un'idea completamente sbagliata e irrazionale: la paura che gli esami possano creare malattie dal nulla. In pratica una zona oscura del mio cervello ragiona (si fa per dire) più o meno così: sei perfettamente sano, fai l'esame e ti trovano qualcosa. Lo so, non c'è niente di logico in questa convinzione, ma la mia mente non è mai stata fatta di pura logica.
Per quasi due settimane ho cercato di non pensarci anche perché ero in preda all'imbarazzo. Tra tutti i posti, proprio all'inguine doveva capitarmi? Ma la massa non ha dato cenni di sparizione e alla fine mi sono attivato.
Ho riscritto cinquanta volte il messaggio su WhatsApp prima di inviarlo alla mia dottoressa per fissare una visita, perché ogni volta il testo mi sembrava una molestia sessuale: "Buona sera, dottoressa, ho questa massa dura all'inguine e vorrei chiederle un appuntamento per mostrargliela". "Buona sera, dottoressa, ho un rigonfiamento...". Dopo un numero incalcolabile di tentativi, ho trovato le parole giuste e ho scritto un messaggio asettico, inequivocabilmente sanitario, con un perfetto stile burocratico ospedaliero.
Sono stato una mammoletta nei tre mesi e mezzo necessari per giungere alla diagnosi.
Sono stato una mammoletta nel giorno della TAC con mezzo di contrasto. Quella mattina sono giunto all'ospedale in autobus, dopo una notte insonne. Alla fermata ho controllato la cartella che conteneva i documenti. C'erano referti di ecografie, pareri medici e soprattutto l'impegnativa da presentare per svolgere l'esame. Ho controllato perché sono una persona molto precisa, di quelle che tornano indietro mille volte per verificare di aver chiuso il gas. "Non manca nulla", mi sono detto. Ho rimesso i documenti nella borsa. Ho raccolto le forze, mi sono alzato dalla panchina e ho raggiunto l'accettazione dell'ospedale. Senza la borsa. Vi lascio immaginare questa sequenza di eventi: imprecazione, insulti molto pesanti rivolti contro me stesso, corsa a perdifiato verso la fermata. La borsa era ancora lì. Nessuno me l'aveva fregata.
Per fortuna scelgo solo borse brutte.
Sono stato una mammoletta in occasione della PET, che ha rispettato un copione simile a quello della TAC. Venivo da una notte insonne e non ero in grado di comprendere istruzioni elementari, perché la mia intelligenza svanisce quando affronto esami medici. Mi chiedevano di porgere il braccio sinistro e porgevo il destro. Mi chiedevano il nome e recitavo il codice fiscale.
Sono stato una mammoletta quando mi hanno comunicato il risultato della biopsia. Per un considerevole lasso di tempo non ci ho capito nulla. La mia coscienza era come una trasmittente che passava una musica di pianoforte triste sentita mille volte in TV: quella che certi telegiornali usano per le notizie strappalacrime.
Ora guardo al futuro e la mia ambizione non ha limiti: raggiungerò nuove vette nel campo del mammolettismo. So di essere fortunato per molti motivi: l'ematologo, un tipo simpatico, mi ha rassicurato. Le terapie esistono e sono molto efficaci.
Ma mi lamenterò tantissimo, perché non voglio correre il rischio di essere considerato una persona ammirevole da qualcuno. Non lo ero, non lo sono e non lo sarò mai. Rivendico il diritto di essere fragile e fifone. Lasciatemi libero di essere una mammoletta. Per citare un motto di Anarchik, il mio piano è questo: farò del mio peggio.
[L'Ideota]
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lumioluna · 3 months ago
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Ah non sapevo. E cosa studi?
studio lettere (dopo anni di patimento in una facoltà scientifica finalmente sono qui a fare quello che amo)
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