#charlie spinosa
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spilladabalia · 2 years ago
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John Fred and His Playboy Band - Judy in Disguise (HQ Audio)
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jaysreviews · 1 year ago
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-ATTENZIONE: contiene spoiler-
Salve pubblico, bentornati a Jay's Reviews, il mio spazio dove recensisco film, serie, fumetti, videogiochi e quant'altro (quello che in rete chiamano "contenuti"). È passato un po' dalla mia ultimo post, non contando i video postati per passare il tempo. Proviamo a ripartire con una recensione particolarmente sentita.
Spidey, Spidey, Spidey... Due reboot sono un bel bagaglio da gestire. Trovare la tua strada è un percorso tortuoso, complicato. Sei alla tua seconda trilogia e forse hai raggiunto un equilibrio ma a che prezzo?
Ho visto Spider-Man No Way Home, terzo capitolo delle avventure dell'arrampicamuri nel MCU e ottavo film moderno del personaggio... Ok, ci sto girando intorno. Non sono molto contento. Non avevo aspettative spettacolari ma ci sono cose nel film che non vanno. Prima vi racconto la storia, facciamo così.
Avevamo lasciato Peter Parker in una situazione spinosa: Mysterio, prima di morire durante lo scontro con Spider-Man, aveva preparato un piano devastante ovvero rivelare l'identità dell'eroe a tutto il mondo. A causa di questo "dispettuccio", la vita di Pete e di chi gli sta affianco va a gambe all'aria e lui, disperato, decide di rivolgersi al Dottor Strange per far cancellare la sua identità segreta dalla mente di tutti. Peccato che il giovane Parker non sappia un tubo dell'argomento e finisca per far incasinare l'incantesimo, non cancellando la sua identità segreta ma attirando visitatori poco pacifici da altri universi, tutti con un conto in sospeso nei confronti dell'amichevole arrampicamuri. Gente del calibro del Dottor Octopus, Electro, Lizard, Sandman e lui, Mr. nemesi in persona, Goblin! Riuscirà Peter, con l'aiuto di MJ e Ned (e non molto da Strange), a contrastare questi sinistri avversari?
Bene, ora sono pronto a scatenarmi: questo film mi fa incavolare, molto, e per tanti motivi! Partiamo dall'inizio: la rivelazione dell'identità segreta di Spidey è una bomba enorme, una questione molto importante. Quanto tempo le viene dedicato? Mezz'ora. MEZZ'ORA SU DUE ORE E PASSA DI FILM!!! Tutto gestito quasi come uno di quei montaggi con la musica sotto nei film sportivi, quelli in cui ci si prepara al match. E come si conclude? Con l'apparizione di Matt Murdock interpretato da Charlie Cox direttamente da Daredevil di Netfl -ehm, non più-, solo per dirci che le accuse di omicidio contro Peter/Spidey sono cadute. Fine del problema, fine di Daredevil. Tanto non fregava a nessuno che l'indentità dell'eroe fosse di pubblico dominio, noi (=spettatori) siamo qui per vedere le cose fighissime che ci avete mostrato nel trailer!
Da quel momento, il film diventa "Fan Service: the movie" ovvero un ripescaggio di facce, situazioni e citazioni atte a smuovere la nostalgia dell'osservatore dei bei vecchi tempi dello Spider-Man di Sam Raimi, qui rappresentato da Alfred Molina, la voce di Thomas Hayden Church, il sempre gigione J.K. Simmons e Willem Defoe (di cui voglio tessere le lodi visto che il suo Goblin è anche più cattivo e malato del passato), o del più recente Amazing nelle persone di Jamie Foxx e la voce di Rhys Ifans. Il culmine si raggiunge con l'arrivo dei titolari dei precedenti film ovvero Tobey Maguire e Andrew Garfield, pronti ad unirsi alla sarabanda per salvare Tom Holland ed il multiverso MCU!
"Fan Service: the movie" ha una trama semplice (cattura i cattivi), un po' stiracchiata e pigra (cura i cattivi così che possano diventare brave persone con buona pace del disatro che potrebbe significare per i loro universi ma tanto che c'è frega? Viva il fan service!) ma che ha uno scopo forte. Il suo scopo è chiudere conti in sospeso di ben 3 saghe diverse: far pace con tutti i cattivi dei film precedenti, farvi sapere che Peter/Tobey se la passa bene dopo il finale mogio del terzo film, redimere Peter/Andrew dai due Amazing poco brillanti e dalla morte di Gwen e permettere a Peter/Tom di maturare ed affrancarsi dall'immagine di ragazzino supereroe, spalla di Iron Man. Come si fa a fare questo salto di qualità? Semplice: facendolo confrontare con gli altri Spidey e uccidendo zia May che diventa lo zio Ben della situazione insegnando il concetto "grandi poteri = grandi responsabilità". Ecco, forse questa è l'unica cosa buona del film, il voler portare Peter a divetare qualcosa di veramente più simile al personaggio del fumetto togliendogli tutti i piccoli vantaggi guadagnati nel MCU come costumi hi-tech made in Stark, scatole di costruzione made in Stark... Il fatto di doversi cucire il costume da solo in un appartamento squallidino è totalmente Peter Parker del fumetto. Da quello che è stato detto, questo film chiude la trilogia delle origini dello Spidey/Tom Holland. Quanti film vogliono fare, diamine? Inoltre la cosa mi preoccupa lievemente visto che Spidey è in comproprietà, diviso tra i Marvel Studios dei filmoni, degli Avengers, dello stile ben definito e Sony Pictures dei film un po' balordi, di Venom e Morbius, dello Spider-Man Cinematic Universe fatto solo di tutti i comprimari e villain a caso...
Insomma, No Way Home/Fan Service è un film che ha tanti difetti che prova a coprire con gli ospiti e la nostalgia, come una torta cotta male e farcita a caso che copri con una glassa lucida e brillante. Eppure è un film con un cast che lavora in modo assolutamente perfetto, dal trio Holland/Zendaya/Batalon, Maguire e Garfield (Andrew ci ha dato dentro per dare il giusto riscatto al suo Peter, visibile soprattutto nella scena del salvataggio di MJ), tutti lavorano alla grandissima. Forse l'averlo visto a casa e non al cinema, già conoscendo tutti i colpi di scena, potrebbe aver tolto l'hype che si sente sul grande schermo della sala, portandomi ad un approccio più critico.
Oppure, semplicemente, No Way Home è un film che vuole fare il colossal stile Endgame ma in piccolo, mancando il bersaglio.
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lamilanomagazine · 2 years ago
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Chapliniana a Milano: il cine-concerto in cui Charlie Chaplin e Mabel Normand incontrano le musiche di Rossella Spinosa per il Festival Musical Square
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Chapliniana a Milano: il cine-concerto in cui Charlie Chaplin e Mabel Normand incontrano le musiche di Rossella Spinosa per il Festival Musical Square. Il linguaggio del cinema che si fonde con quello della musica in una sorprendente narrazione. Dopo l’ampio successo delle date di Monza e Sondrio, sabato 27 maggio al Teatro Lirico Giorgio Gaber di Milano per il Festival Musical Square (ideato e diretto dal musicista Giuliano De Angelis, violoncellista e solista internazionale) va in scena, con i filmati del Fondo Chaplin restaurati dalla Cineteca di Bologna, il cine-concerto intitolato Chapliniana, volto ad avvicinare il pubblico adulto e quello più giovane al mondo del cinema con la riscoperta di pellicole storiche dalla forte valenza sociale. In Chapliniana i più divertenti cortometraggi di e con Charlie Chaplin e Mabel Normand sono riproposti con le musiche originali di Rossella Spinosa, tra le più affermate compositrici per il cinema muto a livello internazionale, con all’attivo commissioni da importanti orchestre e la scrittura delle musiche per oltre un centinaio di pellicole storiche che hanno riscosso grandi apprezzamenti dal pubblico e dalla critica di settore. Le musiche di Rossella Spinosa sono eseguite dal vivo dall’Orchestra di Bellagio e del Lago di Como, con Rossella Spinosa al pianoforte e Alessandro Calcagnile alla direzione. “Musicare i film comici ma, ancor di più, i film con e di Charlie Chaplin - dichiara Rossella Spinosa - implica un impegno importante dal punto di vista compositivo, poiché non si può non tener conto dell’aspettativa anche “musicale” del pubblico. Il lavoro che ho affrontato ha cercato di mettere insieme la mia personale ricerca con un imprinting sonoro di richiamo filologico, scegliendo anche di lavorare in modo accurato sulla timbrica strumentale. Ecco perché un organico come quello prescelto, con archi, percussioni e pianoforte. La stessa partitura di The Vagabond – realizzata in prima per pianoforte e orchestra sinfonica per l’anniversario dei 100 anni di Charlot su commissione del Teatro Vittorio Emanuele di Messina – sarà qui riproposta in una versione nuova proprio per l’organico predetto, in modo da garantire una omogeneità timbrica all’intera produzione. La presenza sia all’interno di una manifestazione cinematografica importante come il Lecco Film Fest sia di sale prestigiose come quelle che ci ospiteranno, rappresenta una importante occasione per un’operazione di divulgazione – ma insieme di sperimentazione musicale – davvero rilevante. Sono realmente felice di poter essere l’anima compositiva di questa kermesse”. Lo spazio principale nello spettacolo è riservato al film The Vagabond (Il Vagabondo), cortometraggio del 1916 interpretato, diretto e prodotto da Charlie Chaplin, dove appare definitivamente quello Charlot, che sarà protagonista dei celebri The Kid e The Circus. Al fianco di Chaplin, sullo schermo e dietro le quinte troveremo poi Mabel Normand, sceneggiatrice e regista di comiche cinematografiche, autrice di divertenti cortometraggi di grande successo. In un inarrestabile susseguirsi di memorie e sorprese che combinano sogno e verità, lo spettacolo, grazie alle musiche di Rossella Spinosa che con tecnica e sensibilità trascinano nel divertente e commovente mondo di Charlot, consente di riscoprire capitoli cinematografici che hanno segnato l’immaginario di inizio Novecento. Un viaggio tra suoni e visioni guidati da eterogenee atmosfere sonore e dalle indimenticabili inventive dei due straordinari protagonisti, Charlie Chaplin e Mabel Normand, “La Charlot femmina”, regina indiscussa della commedia durante gli anni pionieristici del cinema muto. Film The Vagabond (Il Vagabondo), interpretato, diretto e prodotto da Charlie Chaplin, fu proiettato per la prima volta il 10 luglio 1916. Il film, pur denso di gag comiche, riesce a mantenere una vena romantica e drammatica al tempo stesso, connotando in modo speciale quella comicità e quello spessore psicologico che è riconosciuto in modo incontestabile a Chaplin. La figura del vagabondo è definita con contorni netti e inconfondibili in questo cortometraggio che rimane storicamente un punto di svolta nella regia chapliniana. Rossella Spinosa Si diploma in pianoforte, clavicembalo, composizione e si laurea in Legge e Musicologia. Suona in sale come la Carnegie Hall di New York, Italian Bunka Kaikan di Tokyo, Accademia Liszt di Budapest etc, ed esegue molte opere nuove a lei stessa dedicate, in Europa, Canada, Stati Uniti, Russia, Sud America, Corea e Giappone. Collabora per anni con il Premio Oscar Luis Bacalov; scrive opere per orchestra, per la lirica ed il teatro, commissionate ed eseguite da Kyev Camerata, I Pomeriggi Musicali, Orchestra da Camera di Lugano, etc. Compone le musiche per oltre cento pellicole di cinema muto che registrano grande riscontro di pubblico e di critica. Lavora con Ottavia Piccolo, Moni Ovadia, Paolo Rossi, il Duo Pali&Dispari e Teresa Mannino in performance live. Il suo cd monografico edito da Stradivarius dal titolo “Rossella Spinosa: Orchestral and chamber works, vol. 1”, è stato inserito da Il Manifesto tra le migliori dieci produzioni di musica nuova del Decennio 2011-2020, unico nome italiano in una lista di caratura internazionale. Alessandro Calcagnile Raffinato interprete del repertorio moderno e contemporaneo, dopo essersi formato nei Conservatori di Milano, Brescia e Norimberga, poco più che ventenne debutta come direttore d’orchestra alla Sala Santa Cecilia del Parco della Musica di Roma alla testa dell’Orchestra Nuova Sinfonica Italiana. Da lì una brillante carriera che lo porterà ad esibirsi presso le più importanti sale e teatri del mondo, fino a giungere nel 2017 alla sala grande della Carnegie Hall di New York. Ha collaborato con l’Orchestra I Pomeriggi Musicali, l’Orchestra Cantelli di Milano, l’Orchestra Filarmonica Italiana, l’Orchestra Sinfonica di Sanremo, l’Orchestra Regionale Toscana, l’Orchestra I Professori del San Carlo di Napoli. Presidente e tra i fondatori del Centro Musica Contemporanea di Milano, Direttore Musicale del New MADE Ensemble, Direttore Editoriale delle Edizioni Sconfinarte, è uno dei protagonisti della musica contemporanea in ambito nazionale ed ha collaborato con i principali compositori viventi. Dirige anche per l’opera e il teatro musicale, con un repertorio che spazia dal barocco al contemporaneo. Nel 2015 è ospite del Comitato Mascagni al Dal Verme di Milano per Cavalleria Rusticana con soprano Giovanna Casolla. Nella stagione 2016/2017 al Teatro Vittorio Emanuele presenta una sua originale orchestrazione de Il Maestro di cappella di Domenico Cimarosa. Con il New MADE Ensemble dal 2015 al 2017 ha curato, per il progetto SIAE Classici di Oggi, l’allestimento e la direzione di opere di teatro musicale di Giorgio Battistelli, Michele Dall’Ongaro, Luca Mosca, Salvatore Sciarrino, Fiorenzo Carpi, Gino Negri. Ha registrato per Stradivarius, RAI, Radio Televisione Svizzera Italiana, Radio Televisione Nazionale Albanese, Radio Capodistria. Attivo anche come pianista, in duo con Rossella Spinosa, pubblica nel 2011 per la Rivista Amadeus un cd dedicato al bicentenario lisztiano. Dal 2012 è Direttore Principale della Bellagio Festival Orchestra e nell’estate 2014 è stato nominato anche Direttore Musicale dell’Orchestra Cantelli di Milano. Orchestra di Bellagio e del Lago di Como La formazione nasce nel 2012 in seno al Festival di Bellagio e del Lago di Como. L’Orchestra affianca al repertorio tradizionale, dal barocco ai nostri giorni, originali produzioni anche liriche e teatrali, dedicate ai grandi artisti che hanno soggiornato sul Lario (tra i quali Liszt, Stendhal, Rossini, Verdi), esibendosi regolarmente nelle più suggestive dimore e residenze storiche del territorio, ma anche presso festival e teatri in Italia e all’estero. L’orchestra collabora stabilmente con direttori e solisti d’eccezione, quali Raffaele Trevisani, Mario Marzi, Roberto Noferini, Fatlinda Thaci. L’Orchestra ha anche presentato in pubblico numerose prime esecuzioni assolute, di opere d’autori contemporanei. Il 30 giugno 2018, l’Orchestra di Bellagio e del Lago di Como è stata invitata dal Consolato Generale d’Italia a Stoccarda, per un evento dedicato a Rossini per le celebrazioni del centocinquantenario. La direzione musicale dell’Orchestra è affidata al Maestro Alessandro Calcagnile. È possibile acquistare i biglietti per lo spettacolo sul sito.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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blairemclaren · 4 years ago
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Charlie Spinosa Death - Obituary | Charlie Spinosa Has Died
Charlie Spinosa Death - Dead,  Obituary, Funeral, Cause Of Death, Passed Away: On May 26th, 2021, InsideEko Media learned about the death of Charlie Spinosa through social media publication made on Twitter. Click to read and leave tributes.
Charlie Spinosa Death – Dead,  Obituary, Funeral, Cause Of Death, Passed Away: On May 26th, 2021, InsideEko Media learned about the death of Charlie Spinosa through social media publication made on Twitter. InsideEko is yet to confirm Charlie Spinosa’s cause of death as no health issues, accident or other causes of death have been learned to be associated with the passing. This death has caused a…
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tmnotizie · 8 years ago
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PORTO SAN GIORGIO – Sabato 7 gennaio (ore 21.30) il teatro comunale ospita “Occhi negli occhi”, un concerto per pianoforte e quartetto d’archi ideato dal pianista e compositore Fabio Capponi in occasione dell’uscita dell’omonimo album. Le sue composizioni, intense e coinvolgenti, si fonderanno con la voce dell’attrice Pamela Olivieri per far rivivere agli spettatori una coinvolgente storia d’amore. L’evento è patrocinato dall’Assessorato alla Cultura.
Diplomato in pianoforte al Conservatorio di musica “Pergolesi” di Fermo e laureato in Ingegneria presso l’Università politecnica delle Marche, inizia lo studio del pianoforte all’età di 7 anni. Appena maggiorenne, Fabio Capponi, si immerge nell’universo della composizione solistica e a 23 anni incide il suo primo disco: “Naturalpiano”. Ha studiato pianoforte jazz con Mike Melillo, frequentato la Berklee Summer School all’Umbria Jazz Clinics di Perugia, la Masterclass di Improvvisazione dello Stresa Festival con Enrico Pieranunzi, il Corso di composizione di Musica per Film all’Accademia Chigiana di Siena con il maestro Louis Bacalov ed il Laboratorio di composizione di musiche per il Cinema Muto con il maestro Rossella Spinosa.
Nel 2009 esce il suo secondo album di composizioni per Piano solo “A due mani” e debutta nei teatri italiani con lo spettacolo “Il sorriso di Charlie”. Nel 2016 esce il suo ultimo album “Occhi negli occhi” e con il brano “Terra di Smeraldo” vince il terzo posto al Concorso Internazionale di composizione “Maurice Ravel” di Novara. Posto unico non numerato al costo di 5 euro. Sul palco Fabio Capponi (pianoforte) con Federico Bracalente (violoncello), Vincenzo Pierluca (viola), Gaia Valbonesi (violino), Andrea Esposto (violino) e con la partecipazione di Pamela Olivieri (voce recitante).
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inevitabili30 · 8 years ago
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Sabrina
Per capire l’origine della mia nerditudine basta sapere l’origine del mio nome! Sì, perchè “Sabrina”, nome di origine incerta il cui significato pare che sia “spinosa” o “affilata, pungente”.  La sua diffusione maggiore si ebbe verso la fine degli anni 50, dopo l’uscita del famoso film “Sabrina” con Audrey Hepburn e Humphrey Bogart. Ma non è da quel film che ha origine il mio nome, del resto ho parlato di nerditudine, no? Dovete infatti andare a cercare nelle serie anni 70/80 per trovare il mio nome... Sabrina Duncan vi dice niente? Ebbene sì, il mio nome deriva da una delle tre... Charlie’s Angels! Quelle originali, ovviamente! Leggenda vuole che la sorella di mio papà fosse una fan della serie e quindi mise fine ai dubbi dei miei sul mio nome, mettendo tutti d’accordo! Io non mi lamento affatto, a me il mio nome piace tantissimo! La parte irritante è arrivata dopo, nel periodo peggiore che un ragazzino possa affrontare ovvero: le medie. Chi non ha mai visto la serie Tv cult degli anni ‘90/2000? Sabrina Vita da Strega. Era ovunque, film, cartoni animati, serie tv. Dopo un po’ era diventato irritante avere la gente che ti cantava alle spalle la sigla tutti i giorni, ma col senno di poi mi fa molto ridere... insomma, avevo la colonna sonora ovunque andassi! Scherzi a parte, no, non era divertente e dopo un po’ avrei volentieri ficcato i calzini sporchi di mio fratello in bocca ai bulli che la cantavano costantemente, ma di tutto il periodo delle medie forse è stata la parte migliore. Se poi sei nata bionda e ami i gatti c’è anche una sorta di ironia... E comunque ho sempre desiderato avere un gatto nero di nome Salem! Per mia fortuna/sfortuna ne ho avuti di molti colori, ma nero mai.  Ma non si sa mai nella vita...
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lamilanomagazine · 2 years ago
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Milano: Il Musical Square al Teatro Lirico 'Giorgio Gaber'
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Milano: Il Musical Square al Teatro Lirico 'Giorgio Gaber'. Beethoven, Brahms, Tchaikovsy, Chopin, Elgar e Tosti. Sono solo alcuni dei nomi che propone dal 15 maggio al 9 novembre il festival Musical Square presso il Teatro Lirico Giorgio Gaber di Milano. Sei appuntamenti, un teatro storico, musicisti di livello internazionale e una nuova concezione di musica da camera: tutto questo e molto di più è Musical Square, ideato e fortemente voluto dal musicista Giuliano De Angelis, violoncellista e solista internazionale (numerose le sue tourneè in Europa, Stati Uniti e Asia). “Ho pensato a Musical Squar - spiega De Angelis - come ad una piazza, un luogo familiare dove potersi ritrovare tra amici, in famiglia; un modo di vivere la musica informale e accessibile a tutti. Vorrei che varcando le porte del teatro Lirico si sentisse l'aria del giorno di festa. Ho cercato di proporre la musica da camera in una veste nuova, più moderna, strizzando l'occhio anche a diversi generi musicali, al teatro, al cinema, con artisti di livello internazionale”. E il Teatro Lirico ‘Giorgio Gaber’, luogo simbolo della cultura meneghina, inaugurato nel 1779 e progettato dal Piermarini insieme alla vicina Scala in una sorta di duplice sistema teatrale diventa il posto perfetto per centrare l’obiettivo di De Angelis “Cosa meglio di n palco storico che si apre a un nuovo progetto musicale, per una rassegna che si annuncia imperdibile e che incuriosisce già alla prima occhiata al cartellone”? L’ambizioso progetto è reso possibile grazie alla sinergia con il direttore artistico del comparto musica classica del Teatro Lirico, il prof. Roberto Favaro; il coordinamento artistico del Festival è invece affidato alla violinista russa Yulia Berinskaya, concertista e didatta, da poco docente presso la Civica Scuola di Musica Claudio Abbado. L’evento di apertura di lunedì 15 maggio, #RomanticStories, vedrà protagonista un sestetto stellare composto da musicisti del calibro di Ilya Grubert e Silvia Mazzon (violini), Anna Serova e Dean Anderson (viole), Silvia Chiesa e Giuliano De Angelis (violoncelli). In programma il Sestetto n. 1 op. 18 di Johannes Brahms e il Souvenir de Florence op. 70 di Piotr Ilic Tchaikovsky. Sabato 27 maggio sarà invece il momento di Chapliniana, un cine-concerto con proiezione di cortometraggi muti di Charlie Chaplin e Mabel Normand con musiche originali dal vivo di Rossella Spinosa; protagonista l’Orchestra di Bellagio e del Lago di Como diretta da Alessandro Calcagnile, con al pianoforte la stessa Spinosa. Un’altra orchestra per l’ultimo evento primaverile, quello di giovedì 8 giugno: l’Orchestra Filarmonica Campana diretta dalla sapiente bacchetta di Giulio Marazia (giovane direttore con alle spalle una già lunga carriera internazionale) si esibirà insieme alla stella nascente del pianismo nazionale Giulia Falzanaro e al soprano Luana Lombardi. Il programma, intitolato Nobiltà ed aristocrazia, prevede l’esecuzione di brani di Elgar, Chopin e Tosti. Dopo la pausa estiva, mercoledì 27 settembre, un titolo capace di stuzzicare l’immaginazione di ogni musicista: Beethoven in Vermont è uno spettacolo scritto e diretto da Maria Letizia Compatangelo, con protagonista il Trio Metamorphosi, i cui membri vestiranno i panni di grandi musicisti del primo Novecento – Mauro Loguercio al violino sarà Adolf Busch, Francesco Pepicelli al violoncello Hermann Busch, Angelo Pepicelli al pianoforte Rudolf Serkin. Musiche, come da titolo, di Ludwig van Beethoven. Mercoledì 18 ottobre sarà la volta di Piani Incrociati, un entusiasmante confronto di stili e linguaggi; protagonisti due pianisti straordinari: Michele D’Ascenzo (pianoforte classico) e Lello Petrarca (pianoforte jazz). I due si alterneranno alla tastiera proponendo, il primo, brani di autori come Liszt, Chopin, Debussy e Ravel, e subito dopo, il secondo, riprenderà e rielaborera' lo stesso materiale tematico appena ascoltato in chiave jazz, mettendo in luce tanto la diversità dei due approcci quanto l’affinità dell’idea musicale. Infine, per l'appuntamento conclusivo di giovedì 9 novembre, un nuovo confronto, stavolta tra le passionali melodie brahmsiane nel repertorio per violino e pianoforte, e il virtuosismo estremo, le sonorità dirompenti del repertorio per sassofono e pianoforte. Protagonisti quattro straordinari musicisti, tra i maggiori esponenti in Italia nei rispettivi programmi: il duo composto da Yulia Berinskaya al violino e Alessandra Ammara al pianoforte (con About Brahms, omaggio al compositore per i 190 anni dalla morte) e quello di Gaetano Di Bacco al sassofono e Giuliano Mazzoccante al pianoforte (musiche di Milhaud, Boutry, Creston e Molinelli). Un Duo al Quadrato, insomma, un nuovo e serrato dialogo tra passato e presente, tradizione e innovazione. Da segnalare il coinvolgimento della Civica Scuola Abbado, i cui migliori allievi apriranno i concerti dell’8 giugno, del 27 settembre, del 18 ottobre e del 9 novembre. Al pianoforte si esibiranno Michele Rinaldi, Francesco Spiri, Jacopo Mattavelli e Daniele Panizza. I concerti saranno introdotti e presentati dal sassofonista e musicologo toscano Ruben Marzà. https://www.youtube.com/watch?v=j1lFizkcyqw  ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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