#centri congressi
Explore tagged Tumblr posts
morelin · 1 year ago
Text
Education City
Ci spostiamo poi nella municipalità di Al Rayyan (Qatar) che viene considerata ormai area metropolitana di Doha. Qui è stato creato l’Education City, un centro di eccellenza per la cultura che comprende campus di prestigiose università straniere, centri di ricerca, centri congressi, biblioteche ed ospedali all’avanguardia. L’obiettivo di questo progetto è la creazione di una nuova società araba basata sul potere della conoscenza in cui anche le donne abbiano la possibilità di studiare.
Parte del tour di quest’area è stata fatta in pullman e parte a piedi per permettere alcune visite interne.
Abbiamo fatto un veloce passaggio davanti al Sidra Medical and Research Center per osservare l’opera “The Miraculous Journey” formata da 14 sculture che raffigurano le varie fasi dell'evoluzione fetale dal concepimento alla nascita.
Poi una sosta fotografica per vedere il Ceremonial Court progettato da Arata Isozaki, il giardino Green Spine e sullo sfondo il cubico edificio dell’headquarter della Qatar Foundation.
Tumblr media Tumblr media
La visita della National Library è stata invece completa. L’architetto Rem Koolhaas ha progettato questo edificio di 45.000 metri quadrati che sembra quasi un’astronave per ospitare una delle più grandi biblioteche del mondo (2 milioni di volumi).
Tumblr media Tumblr media
L’edificio più iconico è la futuristica moschea dagli alti minareti inclinati (90 metri), la prima progettata all’interno di un campus universitario. La sala principale può contenere fino a 1.800 fedeli, mentre il cortile esterno ha una capienza di 1.000 persone.
Tumblr media Tumblr media
Vi invito a fare una breve ricerca in internet per scoprire l’architettura (sia esterna sia interna) di altri edifici costruiti in quest’area.
4 notes · View notes
cinquecolonnemagazine · 5 months ago
Text
Napoli diventa capitale della mobilità internazionale degli studenti
Napoli ospiterà per la prima volta l’Annual Joint Meeting of the ENIC and NARIC Networks, il convegno annuale dei centri che si occupano del riconoscimento dei titoli di studio afferenti alle reti ENIC-NARIC. Giunto alla sua 31° edizione, l’evento internazionale rappresenta il principale incontro dell’anno per discutere delle misure volte a promuovere la mobilità degli studenti in tutto il mondo, uno degli strumenti prioritari per la formazione degli studenti, per consentire loro di apprendere competenze preziose e ampliare i propri orizzonti. Mobilità internazionale degli studenti L’organizzatore dell’incontro di quest’anno è CIMEA, Centro di Informazione sulla Mobilità e le Equivalenze Accademiche, l’ente italiano parte delle reti ENIC – NARIC, che per la terza volta nella storia del convegno porta l’evento in Italia. Quest’anno, in occasione dei 40 anni di CIMEA, il centro ha scelto proprio Napoli come città ospitante. Una scelta per niente casuale: il 2024 infatti è l’anno dell’800esimo anniversario dell’Università degli Studi di Napoli Federico II. Si è voluto, quindi, celebrare la città che ha dato i natali a una delle università più prestigiose in Italia, la prima ad esser stata fondata da un Imperatore, nonché una delle università pubbliche più antiche del mondo. Le parole di CIMEA “Napoli da 800 anni rappresenta una delle culle della cultura accademica e la ricorrenza dell’anniversario dell’Università degli Studi di Napoli Federico II è per noi l’occasione ideale per enfatizzare il ruolo che questa città ha nel promuovere la formazione superiore in Italia e nel mondo” ha dichiarato Luca Lantero, Direttore Generale di CIMEA. “Come CIMEA da sempre ci facciamo portavoce dell’etica e dei valori accademici, tra cui quello della mobilità internazionale degli studenti, per questo siamo orgogliosi di ospitare per la terza volta in Italia il convegno e dar risalto alle misure messe in campo dal nostro Paese per accogliere quanti più studenti internazionali nelle nostre università. L’incontro costituisce un’opportunità per scambiare le buone prassi sul riconoscimento dei titoli di studio esteri, a vantaggio sia degli studenti internazionali che vogliono proseguire il percorso di studi da noi, sia degli studenti italiani che invece vogliono frequentare università all’estero”. Incontri Nei tre giorni dell’incontro, la capitale partenopea diventerà un vero e proprio crocevia di centinaia di delegati internazionali, che potranno discutere del ruolo cardine del riconoscimento delle qualifiche come strumento di inclusione e promozione della mobilità, in una cornice del tutto eccezionale, che va dal Complesso Monumentale Donna Regina, luogo in cui prenderanno il via i lavori, al Centro Congressi Federico II, che ospiterà l’intero convegno, fino alla Galleria Borbonica, l’esclusiva location in cui festeggiati i 40 anni di CIMEA e della rete NARIC. Foto di Gerd Altmann da Pixabay Read the full article
0 notes
lamilanomagazine · 6 months ago
Text
Chi è Security Job e cosa fa per il cittadino a Milano
Tumblr media
Chi è Security Job e cosa fa per il cittadino a Milano. La sicurezza nelle città è un tema molto dibattuto, e in una città come Milano le situazioni in cui è necessario garantire una maggiore sicurezza e tutela nei confronti di persone, eventi e oggetti sono tantissime: dagli ambienti di lavoro, ai monumenti e opere d’arte, a tutto ciò che può accadere in un contesto urbano che coinvolge migliaia di persone. Abitazioni, spazi commerciali, pubblici esercizi, cantieri, strutture pubbliche sono tutti contesti che devono garantire sicurezza e tranquillità a chi si trovi all’interno, e la soluzione migliore è quella di rivolgersi ad operatori specializzati e competenti, in grado di fornire un servizio di vigilanza, monitoraggio e controllo. Il servizio di vigilanza deve essere pianificato e gestito in base alle singole situazioni, è possibile, ad esempio, ricorrere a guardie armate, addestrate a difendere persone, immobili e oggetti di valore, oppure alla vigilanza passiva, ovvero operatori qualificati che, per quanto non siano armati, svolgono un servizio di custodia e di controllo in contesti diversi. Rivolgersi ad un’agenzia specializzata nei servizi di Security Chiunque necessiti di tutelare sé stesso, la propria casa, un ambiente pubblico o un luogo di lavoro, deve necessariamente ricorrere ad un’agenzia professionale, capace di pianificare e gestire la sicurezza in qualsiasi contesto, e di intervenire in situazioni di vario genere. Con oltre 20 anni di esperienza nel settore della vigilanza privata, bodyguardmilano.it è l’agenzia di security a Milano che può rispondere ad esigenze di ogni tipo, dal portierato, al bodyguard, al controllo accessi, all’applicazione della normativa antincendio e in molte altre occasioni dove sia necessario effettuare operazioni di controllo e protezione. È bene tenere conto che non sono solo i personaggi famosi a ricorrere ad un servizio di security e bodyguard, al contrario, può essere una necessità anche in contesti più comuni, ad esempio sorvegliare un centro commerciale o un piccolo supermercato, gestire la reception di un’azienda, monitorare un impianto di videosorveglianza e così via. Dove interviene normalmente un’agenzia di security Gli interventi per un’agenzia di security e bodyguard in una città come Milano sono numerosi e si riferiscono ad ambienti e situazioni di diverso genere. Considerando la riservatezza e il rispetto della privacy, indispensabili soprattutto negli ambienti pubblici, è importantissimo avere la certezza di rivolgersi ad un’agenzia realmente seria e affidabile. Controllo accessi e monitoraggio durante manifestazioni ed eventi Nel corso di eventi pubblici e manifestazioni di vario genere, quali possono essere concerti, spettacoli, gare sportive, così come congressi ed eventi fieristici, è indispensabile la presenza di operatori esperti nelle operazioni di controllo sia degli accessi che di tutto ciò che accade all’interno dell’area interessata dall’evento. Talvolta potrebbe essere necessario anche proteggere alcune persone o evitare che il pubblico presente ad un evento invada un’area dove la presenza non è consentita. Controllo di aree e ambienti a rischio Un’altra attività tipica della vigilanza non armata è la delimitazione e contingentazione di aree particolarmente soggette a qualsiasi probabilità di rischio: strade con traffico intenso, strutture con notevole afflusso di persone, quali possono essere stazioni ferroviarie, aeroporti e zone industriali, centri commerciali dove si verificano spesso furti, istituti di credito, uffici postali e altri ambienti pubblici in cui si trovano denaro contante, documenti e valori. Protezione delle opere d’arte Spesso la vigilanza non armata è presente in occasione di mostre d’arte ed eventi espositivi, a Milano molto frequenti, sia per tutelare le opere esposte da qualsiasi rischio di essere danneggiate, sia per il grande numero di persone che talvolta visita una mostra. Anche le manifestazioni fieristiche, soprattutto se attirano un grande pubblico, come è il caso, ad esempio, degli eventi legati al mondo della moda, del design e delle auto, richiedono la presenza di addetti alla sicurezza che intervengano in caso di emergenza, oltre a rappresentare un punto di riferimento per i visitatori. Ispezione e interventi di ordine pubblico Le agenzie che si occupano di sicurezza non armata collaborano spesso con le autorità comunali e le forze dell’ordine per provvedere ad attività di ispezione in aree cittadine particolarmente affollate, come i centri storici, le vie dello shopping e le zone in cui si trovano scuole e uffici pubblici, per intervenire nel risolvere problemi di ordine pubblico e per infondere tranquillità ai cittadini, svolgendo un’attività di controllo continuo per prevenire reati e danni a cose e persone.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
0 notes
personal-reporter · 1 year ago
Text
A zonzo per la Francia: Disneyland Paris
Tumblr media
Il cuore del regno della Disney in Europa… Disneyland Paris, il leggendario parco divertimenti Disney di Parigi, ancora oggi resta la prima destinazione turistica in Europa, con più di 300 milioni di visite dall’apertura del Resort nel 1992, di cui 14 milioni di visite nel 2017. Ma non si tratta solo di un parco a tema, bensì di un complesso molto articolato con molteplici attrazioni, svaghi, zone commerciali e alberghiere interamente dedicato al mondo Disney e ai suoi protagonisti. Visto dall'alto Disneyland Paris riprende nella sua forma esattamente la faccia di Topolino e comprende due parchi a tema. Il primo nasce con l'apertura del resort nel 1992 ed è noto anche con il nome che aveva in precedenza cioè Euro Disney, oggi non più utilizzato in quanto il parco ha preso il nome di Parco Disneyland. Dedicato agli eroi e alle storie del mondo Disney, è questo il parco del Castello della Bella Addormentata nel Bosco, ancora oggi l’icona di Disneyland Paris, situato al centro del Parco Disneyland, l’incantevole castello rosa è alto quasi 50 metri e grazie a una tecnica cinematografica sembra ancora più imponente. Il secondo Parco Disney, il più recente, è il Parco Walt Disney Studios aperto 10 anni dopo nel 2002 e ispirato alla magia del cinema e degli studi cinematografici. L'attrazione più famosa di questo parco è Ratatouille, aperta nel 2014, un'esperienza in 4d ispirata alle sorprendenti avventure del topolino Rémy. Il complesso di Disneyland Paris, oltre ai due parchi tematici, include 7 hotel tematici Disney per un totale di oltre 5.800 stanze, con un’aggiunta di più di 2.700 stanze gestite da Hotel Associati e Selezionati, due centri congressi e un campo da golf con 27 buche. Ospita anche il Disney Village, uno dei quartieri di divertimento più grandi della regione Ile-de-France, che offre ristoranti tematici, negozi e un cinema multisala ed è anche il posto dove poter trascorrere la serata dopo la chiusura dei parchi. Oltre ai 7 hotel a tema in stile Disney, si può  alloggiare in molti altri hotel consigliati e affiliati nei pressi del parco, collegati con navetta gratuita, o nelle strutture ricettive di Val d'Europe, raggiungibili in treno RER - A ad una sola stazione da Marne-de-la-Vallée-Chessy Parc Disneyland. Read the full article
0 notes
corallorosso · 3 years ago
Photo
Tumblr media
SAN MARINO, LO "STATO CANAGLIA" Quell'indocile staterello grande poco più di Piazza Duomo, sta creando qualche grattacapo alla corazzata Italia e al di Lei Ministro degli Esteri. Oh Dio, per creare problemi a Di Maio basterebbe chiedergli la tabellina del 7 o molto più crudelmente la coniugazione di un qualsiasi verbo, senza infierire con gli irregolari. Fatto sta che San Marino é finita di fatto nella Lista dei Paesi nemici, altrimenti detti "canaglia" che non si inchinano alle Leggi dei Paesi evoluti, tra i quali ovviamente (nonostante Di Maio) figura anche l'Italia. Veniamo ai fatti. In un periodo di carenza vaccinale, mentre dagli schermi tv, più o meno improvvisati esperti, discutevano sulla bontà dei vaccini, La Repubblica dei Capitani, si era messa diligentemente in lista per vaccinare il suo Popolo. Dopo un incontro durato sei ore per spiegare a Di Maio dove si trovasse San Marino, perché era li' e che non era un quartiere di Riccione, la risposta fu di puro stampo leghista : Prima gli Italiani. I Sanmarinesi attesero pazientemente che i vaccini benedetti dall'UE, arrivassero sulle pendici del Monte Titano, in particolare il Pfizer, considerato "salvavita". Ma non arrivarono nemmeno le siringhe. Busso' alla porta del castello il Diavolo veste Putin, con la fialetta in mano dello Sputnik V, e come fa ancora Mastrotta, si mise a decantare l'improbabile bontà del prodotto. La Repubblica, stremata dall'attesa, accetto' il regalo russo. E vaccino' tutti i suoi Cittadini. Ma per l'UE, il vaccino non vale e quindi niente "green pass" a meno che il Popolo non si sottoponga ad un'altra dose di vaccino benedetto da Santa Madre Europa. Cosa che i Sanmarinesi non vogliono fare, preoccupati da quel "miscuglio vaccinale" nelle loro vene. Ma sappiamo che senza la Carta Verde non puoi nemmeno andare in toilette figuaratevi andare a lavorare in strutture scolastiche e sanitarie, o accedere a fiere, congressi, musei, teatri, cinema, piscine, parchi divertimento, centri termali, sale giochi in territorio italiano, né sedersi all’interno di bar e ristoranti se non entro il perimetro della loro Repubblica; ma nemmeno far visita ai parenti in ospedale e nelle residenze per anziani, prendere aerei o treni o imbarcarsi da qualche località italiana. Insomma saranno reclusi in pochi ettari di terra, sovrana ma isolata dagli altri. Ed ecco la genialata del Di Maio. Proroga fino a metà Ottobre dell'obbligo di presentare il Green Pass. Si va bene, ma dopo ? Dio vede e provvede. Le lamentele della piccola Repubblica sono giunte alle orecchie di Spock-Lavrov, Ministro degli Esteri russo. Incazzato é arrivato a Roma per chiedere all'amabile Ministro Di Maio, come mai i Sanmarinesi sono esenti ed i russi (vaccinati con il medesimo vaccino) invece NO. Voci di corridoio della Farnesina dicono che Giggetto s'é chiuso in bagno fino a quando il mastino russo non é tornato a Mosca. Ma poi, il 15/10, che succederà con San Marino ? L'ultima volta che abbiamo avuto un problemino con loro, abbiamo mandato l'Esercito a presidiare i confini. Era il lontano 1957 e la Repubblica dei Capitani si diede un Governo Social- Comunista. Apriti cielo. Mandammo i soldati a far la guerra ad uno dei pochi Paesi contro i quali probabilmente avremmo vinto. Era la "Notte di Rovereta". Il Governo dei mangia-bambini cadde e le truppe si ritirarono. Potremmo armare i soldati di siringhe e Pfizer e sterminarli, pardon vaccinarli, tutti, alla faccia dello Sputnik e dei Cremliniani. La pace sarebbe salva. L'Onore un po' meno. Claudio Khaled Ser
12 notes · View notes
freedomtripitaly · 5 years ago
Photo
Tumblr media
Bologna è l’antico capoluogo dell’Emilia-Romagna e una delle mete più amate dai turisti stranieri. I primi insediamenti risalgono agli Etruschi e ai Celti, fino a quando diventò un comune libero sotto il dominio dei Romani. Nel corso dei secoli, l’evoluzione intellettuale, favorì la penetrazione delle idee illuministe e ad oggi, Bologna, è una delle poche città che ancora vive di rendita, con un passato glorioso che ha investito molto nel futuro. Il Palazzo dei Congressi, il quartiere fieristico, insieme a tutte le altre strutture ricettive e le aziende, rendono Bologna un importante centro nevralgico. La città di Bologna, ad oggi, è un importante nodo di comunicazioni ferroviarie e stradali, oltre a essere un’importante area per il settore elettronico, alimentare e meccanico. Bologna, adagiata su dolci colline, è una delle destinazioni preferite in Italia dai turisti stranieri e non: rimarrete positivamente impressionati dalla sua vitalità, dal suo patrimonio culturale e dalla sua storia. Questa città farà breccia nel vostro cuore e non vi lascerà più! Dall’alto, Bologna, appare come una vasta distesa di tetti rossi, i quali danno vita ad una tavolozza di colori che armoniosamente si mischiano tra loro. Bologna è una città che va visitata a piedi o in bicicletta in modo da poter godere pienamente della bellezza del luogo. Inoltre, Bologna, è conosciuta come la città dei portici: si contano circa 38 km di portici nel perimetro cittadino, ma il numero sale a 53 se consideriamo anche quelli fuori dal centro. I portici, eleganti ed antichi, fungono tutt’ora da ampliamento dello spazio cittadino ed il più lungo è sicuramente quello di San Luca. I musei di Bologna da visitare assolutamente A Bologna sono oltre cinquanta i musei che conservano il patrimonio e la preziosa ricchezza della città. L’Istituzione Bologna musei, attraverso le sue collezioni, racconta la storia di questa antica città, dai primi insediamenti preistorici, fino alle dinamiche scientifiche, artistiche ed economiche della società contemporanea. Sono moltissimi, infatti, i musei di Bologna che raccontano il percorso di questa città, articolato su temi differenti. Di grande interesse, inoltre, sono le collezioni storiche di anatomia ed ostetrica, le opere militare del Muse Poggi, le cere anatomiche, così come i manoscritti del giovane Mozart e gli unici strumenti del Museo Internazionale e Biblioteca della musica. Avrete la possibilità di costruire un percorso personalizzato, sulla base delle vostre preferenze e sorprendervi, minuto dopo minuto, nei più famosi musei di Bologna. MAMbo Bologna Il MAMbo, nato nel 2007, è il Museo d’Arte Moderna di Bologna, il quale comprende anche Museo e Casa Morandi, Museo per la Memoria di Ustica, Villa delle Rose e Residenza per artisti Sandra Natali. Il MAMbo di Bologna è in continuo aggiornamento e rinnovamento ed è molto famoso in quanto ripercorre la storia del secondo dopoguerra ad oggi. Questo museo nacque come un’entità totalmente indipendente nella seconda metà degli anni Novanta sotto la presidenza di Lorenzo Sassoli de Bianchi, noto per essere un grande collezionista d’arte ed innovatore. Grazie al lavoro e all’impegno di De Bianchi, il museo è riuscito a posizionarsi in un preciso ruolo culturale, non solo a Bologna ma in Italia. In questo modo, dunque, il MAMbo di Bologna, è riuscito ad acquisire un nuovo ruolo: non solo quello di spazio espositivo, ma di vero e proprio crocevia sperimentale ed informativo per giovani artisti emergenti. All’interno dell’edificio, spesso, vengono organizzate interessanti mostre monografiche dedicate a famosi artisti italiani e stranieri. Il MAMbo di Bologna possiede, inoltre, un importante dipartimento educativo atto a far avvicinare i visitatori alle forme di espressione del nostro tempo. Molto recentemente, nel 2016, il MAMbo di Bologna ha ospitato, nel mese di luglio, la mostra di David Bowie dedicata interamente al cantautore britannico. La mostra è stata tra le più visitate nel 2016 in Italia. Museo Civico Archeologico di Bologna Il Museo Civico Archeologico di Bologna ha sede nel Palazzo Galvani e nasce dall’antica fusione di due musei: l’Universitario, erede della “Stanza delle Antichità” dell’Accademia delle Scienze fondata da Luigi Ferdinando Marsili, ed il Comunale, arricchitosi della collezione del pittore Pelagio Palagi. Questo museo è altamente rappresentativo della storia locale di Bologna, dalla preistoria all’età romana e la sua collezione di antichità egizie è fra le più famose in Italia. Dal 2011 il Museo Civico Archeologico di Bologna è parte dell’Istituzione Bologna Musei, un importante organismo che, attraverso le sue collezioni, racconta l’intera storia dell’area metropolitana bolognese. L’area disciplinare del museo ha lo scopo di valorizzare il patrimonio archeologico della città, grazie anche all’ausilio di programmi e convenzioni con altri enti ed istituzioni. Museo della Musica di Bologna Tra i più importanti musei di Bologna vogliamo ricordare quello della musica. Esso è stato inaugurato nel 2004 e ha sede proprio nel centro storico di Bologna, più precisamente presso Palazzo Sanguinetti. Le sale di questo storico museo sono davvero splendide: sono accuratamente affrescate e custodiscono una delle raccolte più prestigiose per il repertorio di musica a stampa dal Cinquecento al Settecento. Oltre a questa esposizione, il Museo della Musica di Bologna, ospita una ricostruzione fedele del laboratorio del celebre liutaio Otello Bignami. Oltre ad una sala per eventi, laboratori didattici, un bookshop e postazioni multimediali. Palazzo Poggi a Bologna Palazzo Poggi a Bologna venne costruito nel XVI sotto le direttive di Pellegrino Tibaldi, autore anche degli affreschi interni. All’interno del palazzo è possibile ammirare la preziosa collezione dell’Istituto delle Scienze, composta da sale tematiche, la sala dedicata all’arte d’Oriente e l’aula Carducci. Nel corso del Settecento fu aggiunta al palazzo la famosa “Aula Magna”, ossia l’originale biblioteca dell’Istituto delle Scienze; più tardi, inoltre, venne innalzata la cosiddetta “Torre della Specola”. La peculiarità del Museo di Palazzo Poggi consiste nell’essere la ricomposizione delle collezioni dell’antico Istituto di Scienze, il quale operò in maniera pratica fino al 1799. Da ricordare è sicuramente La Quadreria, ossia un’importante collezione di circa 700 ritratti di uomini illustri dal Medioevo fino ai primi anni del Novecento. Il nucleo più ricco consiste in 403 dipinti di teologi, cardinali e scienziati e risale al lascito testamentario del cardinale bolognese Filippo Maria Monti. Negli anni l’istituto ha anche raccolto una serie di collezioni pittoriche, come la wunderkammer di Ferdinando Cospi e la collezione di Ulisse Aldrovandi. Museo Civico Medievale di Bologna Gli appassionati di storia non potranno non fare un salto al Museo Civico Medievale di Bologna. Questo museo ha sede presso l’antico Palazzo Ghisilardi ed espone principalmente testimonianze medievali della città stessa. Potrete ammirare una serie di antiche sculture e materiali risalenti al Trecento e Cinquecento, importanti testimonianze dell’epoca rinascimentale che risalgono ad importanti artisti, quali Jacopo della Quercia, Francesco del Cossa, Vincenzo Onofri. Il museo, inoltre, conserva antiche opere di età longobarda: un’acquamanile di bronzo, la statua di Bonifacio VIII in rame e legno, il piviale della Basilica di San Domenico. Un’interessante raccolta di codici e libri, poi, testimonia la tradizione della miniatura. Bologna: un mix di cultura, shopping e cucina “Bologna è una vecchia signora dai fianchi un po’ molli, col seno sul piano padano”, così la definisce Francesco Guccini in una sua canzone. Se siete amanti della storia, Bologna è la città che va per voi: ve ne innamorerete perdutamente! La sua storia è lunga secoli ed è nota per la sua arte, per le moltissime attività culturali, così come per l’ottima cucina. Bologna è sicuramente uno dei centri culturali più attivi in Italia, con una popolazione mediamente giovane grazie alla presenza di moltissimi studenti. Queta città, infatti, possiede un importante primato: ospita la più antica università dell’Occidente, ossia la Alma Mater Studiorum fondata nel 1088. Qui hanno studiato molti personaggi noti come per esempio papa Alessandro VI, Michelangelo Antonioni, Pascoli, Copernico e molti altri. Ancora oggi questo importante ateneo è meta di moltissimi visitatori ed è un centro culturale davvero attivo. Famosissimo a Bologna è anche il Quadrilatero: una volta era conosciuto come il Mercato di Mezzo, ovvero un luogo avvenivano i più importanti scambi commerciali. Le vie centrali di questa zona, pur ospitando negozi moderni e alla moda, ci riportano alla mente il fascino di un tempo. Bologna, infatti, è la città più ricca d’Italia e basta dare uno sguardo alle vetrine dei negozi che costeggiano i suoi portici di marmo per rendersene conto. Se siete di bocca buona, a Bologna troverete moltissime alternative soddisfacenti: i tortelli sono sicuramente il pezzo forte della gastronomia bolognese, ma non dimentichiamoci delle lasagne, assolutamente imperdibili, della pasta fresca all’uovo, disponibile in moltissimi formati. Insomma, la città di Bologna è uno dei tesori più preziosi d’Italia dove potrete gustare piatti deliziosi della cucina italiana, ma anche immergervi in un bagno culturale non di poco conto: non solo musei e antichi edifici, anche eleganti e graziosi portici che rendono Bologna davvero unica nel suo genere. Concedetevi una rilassante passeggiata sotto il portico più lungo del mondo fino alla Basilica di San Luca: una camminata un po’ impegnativa, ma una volta in cima potrete godere di un panorama davvero mozzafiato. https://ift.tt/2VBWFf3 Musei di Bologna: i più belli da visitare Bologna è l’antico capoluogo dell’Emilia-Romagna e una delle mete più amate dai turisti stranieri. I primi insediamenti risalgono agli Etruschi e ai Celti, fino a quando diventò un comune libero sotto il dominio dei Romani. Nel corso dei secoli, l’evoluzione intellettuale, favorì la penetrazione delle idee illuministe e ad oggi, Bologna, è una delle poche città che ancora vive di rendita, con un passato glorioso che ha investito molto nel futuro. Il Palazzo dei Congressi, il quartiere fieristico, insieme a tutte le altre strutture ricettive e le aziende, rendono Bologna un importante centro nevralgico. La città di Bologna, ad oggi, è un importante nodo di comunicazioni ferroviarie e stradali, oltre a essere un’importante area per il settore elettronico, alimentare e meccanico. Bologna, adagiata su dolci colline, è una delle destinazioni preferite in Italia dai turisti stranieri e non: rimarrete positivamente impressionati dalla sua vitalità, dal suo patrimonio culturale e dalla sua storia. Questa città farà breccia nel vostro cuore e non vi lascerà più! Dall’alto, Bologna, appare come una vasta distesa di tetti rossi, i quali danno vita ad una tavolozza di colori che armoniosamente si mischiano tra loro. Bologna è una città che va visitata a piedi o in bicicletta in modo da poter godere pienamente della bellezza del luogo. Inoltre, Bologna, è conosciuta come la città dei portici: si contano circa 38 km di portici nel perimetro cittadino, ma il numero sale a 53 se consideriamo anche quelli fuori dal centro. I portici, eleganti ed antichi, fungono tutt’ora da ampliamento dello spazio cittadino ed il più lungo è sicuramente quello di San Luca. I musei di Bologna da visitare assolutamente A Bologna sono oltre cinquanta i musei che conservano il patrimonio e la preziosa ricchezza della città. L’Istituzione Bologna musei, attraverso le sue collezioni, racconta la storia di questa antica città, dai primi insediamenti preistorici, fino alle dinamiche scientifiche, artistiche ed economiche della società contemporanea. Sono moltissimi, infatti, i musei di Bologna che raccontano il percorso di questa città, articolato su temi differenti. Di grande interesse, inoltre, sono le collezioni storiche di anatomia ed ostetrica, le opere militare del Muse Poggi, le cere anatomiche, così come i manoscritti del giovane Mozart e gli unici strumenti del Museo Internazionale e Biblioteca della musica. Avrete la possibilità di costruire un percorso personalizzato, sulla base delle vostre preferenze e sorprendervi, minuto dopo minuto, nei più famosi musei di Bologna. MAMbo Bologna Il MAMbo, nato nel 2007, è il Museo d’Arte Moderna di Bologna, il quale comprende anche Museo e Casa Morandi, Museo per la Memoria di Ustica, Villa delle Rose e Residenza per artisti Sandra Natali. Il MAMbo di Bologna è in continuo aggiornamento e rinnovamento ed è molto famoso in quanto ripercorre la storia del secondo dopoguerra ad oggi. Questo museo nacque come un’entità totalmente indipendente nella seconda metà degli anni Novanta sotto la presidenza di Lorenzo Sassoli de Bianchi, noto per essere un grande collezionista d’arte ed innovatore. Grazie al lavoro e all’impegno di De Bianchi, il museo è riuscito a posizionarsi in un preciso ruolo culturale, non solo a Bologna ma in Italia. In questo modo, dunque, il MAMbo di Bologna, è riuscito ad acquisire un nuovo ruolo: non solo quello di spazio espositivo, ma di vero e proprio crocevia sperimentale ed informativo per giovani artisti emergenti. All’interno dell’edificio, spesso, vengono organizzate interessanti mostre monografiche dedicate a famosi artisti italiani e stranieri. Il MAMbo di Bologna possiede, inoltre, un importante dipartimento educativo atto a far avvicinare i visitatori alle forme di espressione del nostro tempo. Molto recentemente, nel 2016, il MAMbo di Bologna ha ospitato, nel mese di luglio, la mostra di David Bowie dedicata interamente al cantautore britannico. La mostra è stata tra le più visitate nel 2016 in Italia. Museo Civico Archeologico di Bologna Il Museo Civico Archeologico di Bologna ha sede nel Palazzo Galvani e nasce dall’antica fusione di due musei: l’Universitario, erede della “Stanza delle Antichità” dell’Accademia delle Scienze fondata da Luigi Ferdinando Marsili, ed il Comunale, arricchitosi della collezione del pittore Pelagio Palagi. Questo museo è altamente rappresentativo della storia locale di Bologna, dalla preistoria all’età romana e la sua collezione di antichità egizie è fra le più famose in Italia. Dal 2011 il Museo Civico Archeologico di Bologna è parte dell’Istituzione Bologna Musei, un importante organismo che, attraverso le sue collezioni, racconta l’intera storia dell’area metropolitana bolognese. L’area disciplinare del museo ha lo scopo di valorizzare il patrimonio archeologico della città, grazie anche all’ausilio di programmi e convenzioni con altri enti ed istituzioni. Museo della Musica di Bologna Tra i più importanti musei di Bologna vogliamo ricordare quello della musica. Esso è stato inaugurato nel 2004 e ha sede proprio nel centro storico di Bologna, più precisamente presso Palazzo Sanguinetti. Le sale di questo storico museo sono davvero splendide: sono accuratamente affrescate e custodiscono una delle raccolte più prestigiose per il repertorio di musica a stampa dal Cinquecento al Settecento. Oltre a questa esposizione, il Museo della Musica di Bologna, ospita una ricostruzione fedele del laboratorio del celebre liutaio Otello Bignami. Oltre ad una sala per eventi, laboratori didattici, un bookshop e postazioni multimediali. Palazzo Poggi a Bologna Palazzo Poggi a Bologna venne costruito nel XVI sotto le direttive di Pellegrino Tibaldi, autore anche degli affreschi interni. All’interno del palazzo è possibile ammirare la preziosa collezione dell’Istituto delle Scienze, composta da sale tematiche, la sala dedicata all’arte d’Oriente e l’aula Carducci. Nel corso del Settecento fu aggiunta al palazzo la famosa “Aula Magna”, ossia l’originale biblioteca dell’Istituto delle Scienze; più tardi, inoltre, venne innalzata la cosiddetta “Torre della Specola”. La peculiarità del Museo di Palazzo Poggi consiste nell’essere la ricomposizione delle collezioni dell’antico Istituto di Scienze, il quale operò in maniera pratica fino al 1799. Da ricordare è sicuramente La Quadreria, ossia un’importante collezione di circa 700 ritratti di uomini illustri dal Medioevo fino ai primi anni del Novecento. Il nucleo più ricco consiste in 403 dipinti di teologi, cardinali e scienziati e risale al lascito testamentario del cardinale bolognese Filippo Maria Monti. Negli anni l’istituto ha anche raccolto una serie di collezioni pittoriche, come la wunderkammer di Ferdinando Cospi e la collezione di Ulisse Aldrovandi. Museo Civico Medievale di Bologna Gli appassionati di storia non potranno non fare un salto al Museo Civico Medievale di Bologna. Questo museo ha sede presso l’antico Palazzo Ghisilardi ed espone principalmente testimonianze medievali della città stessa. Potrete ammirare una serie di antiche sculture e materiali risalenti al Trecento e Cinquecento, importanti testimonianze dell’epoca rinascimentale che risalgono ad importanti artisti, quali Jacopo della Quercia, Francesco del Cossa, Vincenzo Onofri. Il museo, inoltre, conserva antiche opere di età longobarda: un’acquamanile di bronzo, la statua di Bonifacio VIII in rame e legno, il piviale della Basilica di San Domenico. Un’interessante raccolta di codici e libri, poi, testimonia la tradizione della miniatura. Bologna: un mix di cultura, shopping e cucina “Bologna è una vecchia signora dai fianchi un po’ molli, col seno sul piano padano”, così la definisce Francesco Guccini in una sua canzone. Se siete amanti della storia, Bologna è la città che va per voi: ve ne innamorerete perdutamente! La sua storia è lunga secoli ed è nota per la sua arte, per le moltissime attività culturali, così come per l’ottima cucina. Bologna è sicuramente uno dei centri culturali più attivi in Italia, con una popolazione mediamente giovane grazie alla presenza di moltissimi studenti. Queta città, infatti, possiede un importante primato: ospita la più antica università dell’Occidente, ossia la Alma Mater Studiorum fondata nel 1088. Qui hanno studiato molti personaggi noti come per esempio papa Alessandro VI, Michelangelo Antonioni, Pascoli, Copernico e molti altri. Ancora oggi questo importante ateneo è meta di moltissimi visitatori ed è un centro culturale davvero attivo. Famosissimo a Bologna è anche il Quadrilatero: una volta era conosciuto come il Mercato di Mezzo, ovvero un luogo avvenivano i più importanti scambi commerciali. Le vie centrali di questa zona, pur ospitando negozi moderni e alla moda, ci riportano alla mente il fascino di un tempo. Bologna, infatti, è la città più ricca d’Italia e basta dare uno sguardo alle vetrine dei negozi che costeggiano i suoi portici di marmo per rendersene conto. Se siete di bocca buona, a Bologna troverete moltissime alternative soddisfacenti: i tortelli sono sicuramente il pezzo forte della gastronomia bolognese, ma non dimentichiamoci delle lasagne, assolutamente imperdibili, della pasta fresca all’uovo, disponibile in moltissimi formati. Insomma, la città di Bologna è uno dei tesori più preziosi d’Italia dove potrete gustare piatti deliziosi della cucina italiana, ma anche immergervi in un bagno culturale non di poco conto: non solo musei e antichi edifici, anche eleganti e graziosi portici che rendono Bologna davvero unica nel suo genere. Concedetevi una rilassante passeggiata sotto il portico più lungo del mondo fino alla Basilica di San Luca: una camminata un po’ impegnativa, ma una volta in cima potrete godere di un panorama davvero mozzafiato. Bologna è una città bella ed accogliente dove coesistono bellezze architettoniche, storiche e gastronomiche oltre a numerosi musei da visitare.
0 notes
altabattery00 · 2 years ago
Text
Perché abbiamo nuovi nomi per il Wi-Fi
【Se il tuo smartphone,tablet,smart TV ha bisogno di sostituire la batteria o l'alimentatore,puoi cliccare su:altabatteria.com.Siamo specializzati nella fornitura di batterie e alimentatori sostituibili per case intelligenti come smartphone,tablet,laptop,smart TV,cuffie intelligenti,console di gioco portatili,orologi indossabili,diserbo,aspirapolvere,lavastoviglie e altre case intelligenti.】
Gli standard Wi-Fi che usi nella tua casa sono stati rinominati e, come accennato, c'è un nuovo nome per lo standard Wi-Fi più recente (802.11ax), che si chiama Wi-Fi 6.
Prima d'ora, gli standard wireless sono stati indicati con un nome tecnico, il nome che erano stati originariamente dati dall'IEEE, che è l'organizzazione che definisce gli standard di rete.
Ora verrà utilizzato quanto segue:
Wi-Fi 6 significa tecnologia 802.11ax: la nuova generazione di Wi-Fi, presente in molti router che puoi acquistare oggi Wi-Fi 5 significa tecnologia 802.11ac, in pratica la generazione precedente Wi-Fi 4 significa tecnologia 802.11n: molte persone avranno dispositivi di rete basati su 802.11n, ma è stato sostituito da 802.11ac in molti nuovi router dal 2013 in poi. Vale la pena notare che tutti gli standard wireless a cui si fa riferimento qui sono compatibili con le versioni precedenti. Quindi i tuoi dispositivi non smetteranno improvvisamente di funzionare quando il Wi-Fi 6 diventa più comune.
In sostanza, i nomi ora sono più facili da capire. Se hai un nuovo router degli ultimi due anni, è probabile che supporti 802.11ac e standard precedenti, incluso 802.11n. oppure, nella nuova nomenclatura, supporterà Wi-Fi 5 e 4. Cosa offre Wi-Fi 6 Wi-Fi 6 (o 802.11ax) offre un miglioramento della velocità di circa il 30%. Ma i cambiamenti hanno una portata più ampia di un semplice numero di titolo.
Anche la latenza viene ridotta in modo significativo e c'è un cambiamento nel modo in cui questa versione del Wi-Fi gestisce più dispositivi. Questa modifica significa che può fornire molti più dati a ciascun dispositivo contemporaneamente.
E sì, ciò significa che i luoghi in cui hai un gran numero di dispositivi - come mostre, conferenze stampa, stadi e simili - dovrebbero avere reti più solide in futuro.
I router Wi-Fi 6 hanno diversi flussi di connettività wireless, con diversi prodotti in grado di gestire diverse quantità di dispositivi connessi (essenzialmente si possono pensare a questi come "tubi" con capacità per una determinata quantità di dati). I migliori hanno 8 o 12 stream.
E il Wi-Fi 6E? Come suggerisce il nome, il Wi-Fi 6E fa ancora parte dello standard Wi-Fi 6, ma presenta una differenza fondamentale. Il Wi-Fi 6E può utilizzare la banda a 6 GHz, mentre il Wi-Fi 6 normale è limitato alle tradizionali bande radio a 2,4 GHz e 5 GHz.
Come con tutti gli altri standard Wi-Fi, 6E è retrocompatibile con tutto il resto, ma se desideri utilizzare la banda 6GHz, avrai bisogno di un dispositivo compatibile 6E insieme a un punto di accesso compatibile 6E.
Il vantaggio dell'utilizzo della banda a 6 GHz è che è meno affollata. La Wi-Fi Alliance afferma che Wi-FI 6E consente "14 canali aggiuntivi da 80 MHz e 7 canali aggiuntivi da 160 MHz".
Nel mondo reale, ciò significa prestazioni migliori in aree con bande radio congestionate, come condomini, uffici e centri congressi cittadini.
0 notes
aldebaran66 · 3 years ago
Text
DOPO IL DECRETO ULTIMO DEL 29.12.2021 ........ SENZA NESSUNA OMBRA DI DUBBIO .......... POSSIAMO DEFINIRE IL GOVERNO ITALIANO ............ NAZISTA IN ASSOLUTO........ SENZA NESSUNA PAURA DI VILIPENDIO ALCUNO...............LE DISCRIMINAZIONI IN ATTO APPLICATE INESORABILMENTE AI VACCINATI E IL CALPESTARE DELLA LORO DIGNITA' E LIBERTA .........E' ASSURDO DA SPIEGARE NON SO COME ABBIANO FATTOI A SCRIVERE CERTE COSE .....CI VUOLE UN BEL CORAGGIO , INFAME DA VERI NAZISTI PER FARE QUESTO.................ECCO LE NUOVE DISCRIMINAZIONI DETTATE DAL NUOVO ORDINE NAZI-FASC-COMUNISTA (UN CONCENTRATO DI VERI PSICOPATICI)......... GRAZIE AGLI ITALIANI INFAMI CHE STANNO ACCETTANDO TUTTO QUESTO.............MA TANTO VEDRETE CHE IL 10/01/2021 CI SARANNO 200.000 VACCINATI CONTAGIATI ...............Dal 10 gennaio fino alla fine dello stato di emergenza, ovvero il 31 marzo, l’uso del Super Green pass è esteso ad alberghi e strutture ricettive, feste conseguenti a cerimonie civili o religiose, sagre e fiere, centri congressi, servizi di ristorazione all’aperto, impianti di risalita con finalità turistico-commerciale anche se ubicati in comprensori sciistici, piscine, centri natatori, sport di squadra e centri benessere anche all’aperto, centri culturali, centri sociali e ricreativi per le attività all’aperto. Il Green Pass rafforzato sarà necessario per l’accesso ai mezzi di trasporto, compreso il trasporto pubblico locale o regionale. Solo vaccinati e guariti potranno sedersi al ristorante all’aperto, frequentare piscine e centri benessere.
Nuovo decreto Covid: cosa possono fare i non vaccinati
Per i non vaccinati non cambia niente riguardo la quarantena, ma non potranno mangiare al ristorante, andare a sciare, usare i mezzi pubblici. In uffici o in fabbrica potranno andare con un tampone negativo. Potranno fare la spesa al supermercato e fare sport all’aperto ma senza usare gli spogliatoi e le docce, riservati ai vaccinati. Chi ha fatto passare quattro mesi dalla seconda dose dovrà seguire le vecchie regole per la quarantena e se non faranno la terza dose dovranno seguire le regole che valgono per i non vaccinati. Chi ha già ricevuto la terza dose avrà delle nuove regole per la quarantena in caso di contatto con un positivo. Potranno andare al ristorante al teatro, allo stadio e avranno l’obbligo di usare la mascherina FFP2 in caso di isolamento.
0 notes
lamilanomagazine · 1 year ago
Text
Genova: primo trapianto di rene da donatore vivente con tecnica robotica in Liguria
Genova: primo trapianto di rene da donatore vivente con tecnica robotica in Liguria. Primo trapianto di rene da donatore vivente con tecnica robotica in Liguria. E' successo nei giorni scorsi al Centro Trapianti del Policlinico San Martino di Genova, centro a valenza regionale. Il donatore e il ricevente, padre e figlio rispettivamente di 64 e 40 anni, stanno bene. Il ricevente era in dialisi peritoneale da un anno per una nefropatia che gli era stata diagnosticata ancora in età pediatrica ed era stata trattata dall'ospedale Gaslini. L'anno scorso per il 40-enne è subentrata l'insufficienza renale e quindi la necessità della dialisi. "La donazione di rene da vivente - dichiarano il Presidente Giovanni Toti e l'assessore alla Sanità Angelo Gratarola - rappresenta un atto di solidarietà straordinario nei confronti di un congiunto: significa privarsi di un organo perfettamente funzionante allo scopo di garantire ad un proprio caro la possibilità di tornare alla normalità, a evitare o a uscire dal percorso di dialisi. E' quindi necessario porre in essere tutto quanto la tecnologia può garantire al fine di minimizzare l'impatto chirurgico sul donatore e l'utilizzo della tecnica chirurgica robot assistita va in questa direzione permettendo tempi di recupero straordinariamente più brevi rispetto all'approccio chirurgico tradizionale a cielo aperto. Questo è un ulteriore tassello nell'organizzazione del Centro Trapianti del Policlinico San Martino che vanta ottime performance nel trapianto degli organi solidi, fegato e rene, con importanti risultati anche a lungo termine. Regione Liguria crede molto in questo progetto e lo sostiene in ogni sua forma, la settimana prossima nel centro congressi del Policlinico San Martino si terrà il NITp per discutere con esperti di tutto il paese delle problematiche della donazione da un lato e delle procedure e tecniche di gestione trapianti dall'altro". Il primo trapianto di rene da donatore vivente con tecnica robotica in Liguria arriva alla vigilia della riunione tecnico scientifica del NITp 2023 - Nord Italia Transplant, la prima organizzazione di coordinamento del prelievo e trapianto di organi e tessuti nel territorio nazionale, che si svolgerà al Centro Congressi dell'Ospedale Policlinico San Martino nelle giornate di luned�� 27 e martedì 28 novembre. "Il programma di trapianto di rene da donatore vivente - sottolineano il Direttore Generale del Policlinico San Martino Marco Damonte Prioli e il Direttore Sanitario Gianni Orengo - riparte al San Martino introducendo la nuova tecnica del prelievo dell'organo con approccio chirurgico mininvasivo robotico, anche grazie alla collaborazione con l'Ospedale Niguarda. Tale tecnica, oltre a ridurre drasticamente i rischi per il donatore sano e garantire il trapianto di un organo perfettamente funzionante sul ricevente, permette di allineare il nostro Centro con tutti i Centri italiani. Questo allineamento permetterà, in caso di incompatibilità di organo tra ricevente e donatore, di scambiare con eventuali altre copie di altri centri i due reni e garantire comunque i benefici della donazione da vivente, in quanto le due tecniche di prelievo sono omogenee. La collaborazione con il Niguarda ha permesso alla nostra Chirurgia dei Trapianti di riprendere già da tre anni l'attività di trapianto di fegato e di rene presso il Policlinico San Martino con ottimi risultati. I passaggi successivi prevedono la ripresa del trapianto combinato di rene e di pancreas e l'avvio del trapianto di insule pancreatiche, in collaborazione con la Diabetologia del Policlinico". Questa metodica è stata realizzata mercoledì 22 novembre presso le sale operatorie del Policlinico San Martino e ha portato alla piena ripresa funzionale della diuresi sul paziente trapiantato e alla favorevole evoluzione clinica del donatore. "Siamo di fronte ad una svolta per il Policlinico San Martino con l'adozione di tecniche mini invasive - dichiara il direttore dell'Unita Operativa di Chirurgia Epatobiliare e dei Trapianti del Policlinico San Martino Enzo Andorno - e di una modalità operativa che ha visto due sale operatorie sincronizzate che hanno consentito all'organo di non smettere mai di funzionare portando ad una ripresa funzionale quasi immediata per il richiedente. E' un segnale importante per tutto il mondo dei trapianti e per il nostro centro. Dalla sua nascita abbiamo superato i 2300 trapianti di rene e 950 trapianti di fegato. Ora si possono immaginare anche ulteriori collaborazioni con l'ospedale Gaslini per il trapianto di rene in età pediatrica, ma per garantire tutto questo occorre accrescere la cultura della donazione".... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
0 notes
jumpingfrog75 · 6 years ago
Text
Quarta tappa
Tumblr media
Nürnberg (Norimberga)
Una città in cui tornare
Norimberga è tante cose, tutte insieme.
Norimberga è imperiale, c’è poco da fare..., quando si è per secoli capitale “ufficiosa” del Sacro Romano Impero non si può nasconderne le tracce. La città ha custodito per anni i simboli dell’impero: scettro, globo, corona e spada. Dal 1356 ogni nuovo imperatore eletto fu obbligato a tenere qui la prima dieta imperiale e la città divenne la residenza preferita dai re tedeschi.
Tumblr media
Norimberga è la città del Terzo Reich. Fu scelta da Hitler come palcoscenico ideale per l’auto rappresentazione del regime e come sede privilegiata per i raduni del Partito Nazionalsocialista. Non a caso: dove un tempo si tenevano le fastose diete imperiali, si tennero i raduni del nuovo impero nazista. Qui il Führer fece costruire un’arena grandiosa e un enorme centro congressi (mai terminato, ma resta comunque un relitto imponente) per ospitare le adunate e le assemblee naziste. Tutto studiato nei minimi dettagli, per amplificare il messaggio della grandezza e potenza del Terzo Reich. La maggior parte delle foto propagandistiche e celebrative del nazismo furono scattate proprio qui.
Tumblr media
Norimberga è la culla del moderno diritto internazionale. Al termine della Seconda guerra mondiale fu sede del Tribunale per i crimini di guerra. Per la prima volta nella storia, dirigenti politici furono chiamati a rispondere delle proprie azioni di fronte a un tribunale internazionale. Il processo ai criminali nazisti (dirigenti del partito e autorità governative) ha una storia complessa, che lascia aperte questioni e interrogativi, ma segnò una tappa fondamentale nella storia del XX secolo.
La visita ai due centri documentali, quello nella sede del Tribunale in cui si svolse il processo e quello nei luoghi dei fasti nazisti, sono stati una tappa fondamentale.
Al di là di tutti i significati storici e politici, al di là delle vicende umane dei singoli che ne sono stati protagonisti (da una parte e dall’altra) la storia del processo di Norimberga è emozionante e a colpirmi, come sempre, è stata anche la complessità della macchina organizzativa.
La ricerca e il recupero delle testimonianze e della documentazione probatoria, il trasporto delle carte a Norimberga (all’interno di casse di legno); le migliaia di documenti da riordinare, organizzare, tradurre e analizzare. Perché se di mestiere fai l’archivista pensi anche a queste cose qui...
E per me la foto simbolo, tra le tante esposte, è questa qui: una stanza con documenti sparsi ovunque, un pavimento affollato di carte (incubo o sogno di ogni archivista...) e una decina di persone a riordinare. E sono tutte donne, le persone messe a riordinare, intendo... Tutte donne..., per un sacco di motivi che non sto qui a dire, ma che sono facilmente intuibili. Sarà per questo che mi ha colpito.
Norimberga è una città in cui tornerò.
23 agosto 2018
Tumblr media Tumblr media Tumblr media
1 note · View note
giancarlonicoli · 3 years ago
Link
20 set 2021 16:59
E MENO MALE CHE I MEDICI DI BASE DOVEVANO SALVARCI DAL COVID - LA GABANELLI MASSACRA IL SISTEMA DI LOBBY CHE GOVERNA LA CATEGORIA, TRA CONFLITTI D'INTERESSI E AFFARI DEI SINDACATI: "SE IN ITALIA I DOTTORI DI FAMIGLIA IN FORMAZIONE RESTANO STUDENTI MAL PAGATI E QUASI COMPLETAMENTE IN MANO AI SINDACATI, LA CONSEGUENZA È CHE LA PROFESSIONE È DESTINATA A RESTARE DI SERIE B, SPESSO UTILIZZATA COME RIPIEGO DA CHI NON ENTRA NELLE SCUOLE DI SPECIALITÀ…" - VIDEO
-
Guarda il video:
https://www.corriere.it/dataroom-milena-gabanelli/medici-base-famiglia-inchiesta-lobby-potere-sindacati-sanita-salute-corsi-formazione-fimmg-simg-snami-conflitto-interesse-corporazione-dottori-prestazioni-pazienti/866e4bda-1956-11ec-af75-f327f3924e85-va.shtml
Milena Gabanelli, Mario Gerevini e Simona Ravizza per il "Corriere della Sera"
Il sistema sanitario nazionale è costruito attorno al presidio numero uno: i medici di base. Devono assistere i pazienti il più possibile a casa, e ogni cittadino da lì deve passare per accedere a qualunque prestazione, dalle visite specialistiche alle ricette per i farmaci.
Come abbiamo documentato durante i lunghi mesi dell’epidemia Covid-19, il loro ruolo diventerà sempre più cruciale: tra 10 anni ci saranno quasi 800 mila ultra 80enni in più, ovvero 5,2 milioni (quasi il 9% della popolazione), i malati cronici sono in aumento (23 milioni) e bisogna evitare di riempire inutilmente i Pronto soccorso di codici bianchi e verdi.
  Ogni anno sono 16 milioni di accessi (su un totale di 21 milioni), e l’87% non sfocia in un ricovero. Con la legge di Bilancio del 2020 sono stati stanziati 235 milioni di euro per dotare i dottori di famiglia di ecografi, spirometri ed elettrocardiografi, in modo da poter eseguire finalmente nei loro ambulatori gli esami di primo livello, evitando così ai pazienti penose liste d’attesa. Vuol dire nuovi compiti e competenze. Di qui la necessità di preparare al meglio chi intraprende la professione di medico di medicina generale.
Come sono formati?
In tutta Europa, dopo la laurea in Medicina, bisogna fare tre anni di corso tra teoria e pratica in ambulatorio e ospedale. Questo tirocinio è molto diverso da un Paese all’altro: in Baviera è governato dalla Bayerische Landesärztekammer, l’Associazione medica bavarese, e i medici sono pagati come dipendenti a 5 mila euro circa al mese. In Inghilterra i corsi e l’attività pratica sono coordinati dall’Health Education England, l’Agenzia governativa nazionale, e lo stipendio è di 4.166 sterline al mese.
In Italia occorre un «diploma di formazione specifica in medicina generale», che si ottiene attraverso un corso post laurea di tre anni formato da 1.600 ore di teoria e 3.200 di pratica in ospedale e negli ambulatori dei dottori di famiglia.
Sono pagati con una borsa di studio (dunque inquadrati come studenti) di 11 mila euro l’anno, cioè 966 euro al mese, soggetti a Irpef, con contributi a carico, ed erogati dal Ministero della Salute.
Ben diversa dalla borsa di studio degli specializzandi ospedalieri, che è di 26 mila euro l’anno, contributi inclusi e senza Irpef. Già questo indica a monte la scarsa considerazione per il medico di base.
I sindacati preparano i medici
Il finanziamento è affidato alle Regioni (d.lgs n. 368 del 17 agosto 1999) e ognuna decide come organizzare i corsi: attraverso centri regionali di formazione per le cure primarie (Friuli-Venezia Giulia), enti regionali (Lombardia), fondazioni (Veneto), aziende sanitarie Asl/Usl (Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Piemonte, Sardegna, Valle d’Aosta), laboratori regionali per la formazione sanitaria (Toscana).
Ciascun corso di formazione ha poi una direzione, un comitato tecnico-scientifico e coordinatori territoriali per le attività teoriche e pratiche. Il criterio nella scelta di chi forma i futuri medici di famiglia dovrebbe essere solo quello della competenza, capacità, esperienza.
La principale corporazione è la Fimmg che con 23.800 iscritti rappresenta il 63% dei medici di medicina generale, seconda lo Snami con il 19%, ma l’elenco è lungo e sorprendente. Oltre ai sindacati, i coordinatori dei corsi appartengono in numero significativo anche alla Società italiana di medicina generale e delle cure primarie (Simg), fondata nel 1982 a Firenze per valorizzare il ruolo dei medici di base.
Ai suoi vertici c’è da 30 anni ininterrottamente l’ematologo Claudio Cricelli, 71 anni, presidente dal 1998 dopo essere stato vicepresidente dal 1996 al 1998 e segretario generale dal 1990 al 1996.
Nel 2017 la Simg viene riconosciuta come società scientifica. Vicepresidente nazionale è Ovidio Brignoli che è anche coordinatore del corso lombardo e consigliere dell’Ordine dei medici di Brescia. Ma cosa fa di scientifico questa società?
Ruolo pubblico e interesse privato
La Simg organizza congressi e corsi di aggiornamento sponsorizzati dalle case farmaceutiche: nel 2020 riceve 80 mila euro da Bayer, 42 mila dalla Grunenthale 452 mila dalla GlaxoSmithKline, di cui 309 mila a titolo di donazione e liberalità. Nell’aprile 2020 firma con Sanofi e Fimmg (il sindacato più importante) un protocollo d’intesa per un «innovativo programma di formazione dei medici» di 40 ore, valido per i crediti Ecm, quelli che devono essere obbligatoriamente acquisiti durante il triennio.
Dopo mille polemiche per conflitto d’interessi le parti hanno fatto un passo indietro. Però il grosso dell’attività è sulla raccolta e gestione dei dati sanitari dei pazienti. Come società scientifica dal 2013 Cricelli promuove con gran successo presso i medici di famiglia dei software per il governo clinico, con cui vengono raccolti migliaia di dati sanitari dei malati.
Sono 17 mila oggi i medici di medicina generale che li utilizzano. Questi software sono messi a punto da due società a lui strettamente collegate. Una è la Millennium, controllata dalla Dedalus, leader internazionale dei software clinici, di cui lo stesso Cricelli tra il 2004 e il 2013 è presidente del Cda e oggi è presidente di Dedalus Italia.
L’altra è la Genomedics, già società di softwaredi Cricelli e Brignoli, dal 19 aprile 2011 all’85% di Iacopo Cricelli (figlio di Claudio) e al 15% di Silvia Tronci, contemporaneamente responsabile dell’assistenza clienti di Dedalus.
A sorvegliare sull’attività dei medici c’è un organismo indipendente: l’Ordine dei Medici. Carlo Roberto Rossi per esempio è sia presidente dell’Ordine dei Medici di Milano che presidente del sindacato Snami Lombardia. E contemporaneamente tiene i corsi di formazione triennale.
Dai corsi ai contratti
Finito il tirocinio i medici di base diventano liberi professionisti, e sono gli stessi sindacati che li hanno formati e hanno raccolto le iscrizioni alla loro associazione sindacale durante il corso, a trattare poi con il governo i contratti collettivi.
L’accordo in vigore prevede che l’ambulatorio debba essere aperto (a seconda del numero di assistiti) dalle 5 ore settimanali (fino a 500 pazienti) alle 15 ore (per 1.500 assistiti). Ogni prestazione in più deve essere contrattata e retribuita, al contrario di quanto avviene per i medici ospedalieri, perché nei contratti non è mai stato definito nei dettagli quali sono le cure primarie da garantire.
In mezzo ci sono i pazienti, che sanno bene quanto vedono il loro medico di famiglia. Regione Lombardia, che ha pagato pesantemente gli errori della sua politica sanitaria, a luglio scorso decide di cambiare tutto: negli ambulatori di medicina generale rimasti scoperti si fa l’apprendistato retribuito come in Baviera e Inghilterra.
Il futuro medico di famiglia mentre fa formazione triennale, tiene aperto anche il suo ambulatorio (ovviamente sotto stretta sorveglianza dei tutor), e alla borsa di studio viene aggiunta una retribuzione di 2.400 euro al mese per 500 pazienti. Carlo Roberto Rossi e la Fimmg escono con comunicati stampa sdegnati. Il provvedimento al momento è bloccato.
Chi comanda?
Se in Italia i dottori di famiglia in formazione restano studenti mal pagati e quasi completamente in mano ai sindacati, la conseguenza è che la professione di medico di famiglia è destinata a restare una professione di serie B, spesso utilizzata come ripiego da chi non entra nelle Scuole di specialità per diventare cardiologo, cardiochirurgo, ginecologo, ortopedico, ecc.
Ormai da anni è una zona grigia dove da una parte ci sono medici di famiglia che fanno solo i compilatori di carte, e dall’altra quelli che cercano di assistere i pazienti al meglio delle loro possibilità, ma vengono danneggiati da un sistema poco trasparente e intriso di conflitti di interesse.
Intanto i 7 miliardi di euro del Recovery Fund disponibili per migliorare l’assistenza territoriale rischiano di essere buttati al vento se i medici di famiglia non si convinceranno ad andare a lavorare dentro le 1.288 nuove case della Comunità previste entro il 2026.
0 notes
gijoat · 3 years ago
Text
No Green Pass, chi c'è dietro la manifestazione di Torino: il reportage
No Green Pass, chi c’è dietro la manifestazione di Torino: il reportage
5mila persone si sono radunate giovedì 22 luglio in piazza Castello a Torino contro la decisione del governo di introdurre il Green Pass, il certificato verde che attesta che ci si è vaccinati e servirà per accedere a musei, teatri, cinema, eventi, congressi, per i posti seduti al chiuso di bar e ristoranti (non al bancone dunque), e per gli spazi al chiuso piscine, palestre e centri benessere. I…
youtube
View On WordPress
0 notes
palmiz · 3 years ago
Text
DECRETO LEGGE ESTENSIONE GREENPASS IN GAZZETTA UFFICIALE - DL N.105 DEL 23 LUGLIO 2021
E' stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il DL n.105 che prevede, oltre all'estensione dello stato di emergenza fino al 31.12.2021, l'ampliamento delle attività soggette alle "certificazioni verdi Covid-19" comunemente chiamato "greenpass"(1).
Il decreto legge prevede la modifica delle attività dove la certificazione viene richiesta rispetto a quanto previsto dalla precedente legge 87 del 17 Giugno 2021 (2) che ha convertito in legge il DL 52. Specifichiamo quindi che il greenpass era già in vigore per effetto di una legge (n.87/2021), quello che prevede questo decreto (che va confermato o modificato entro 60 giorni dal Parlamento) è l'estensione dell'utilizzo a molte delle attività finora liberamente accessibili in zona bianca e gialla.
Come specificato dall'articolo 3 comma 2 infatti "le disposizioni di cui al comma 1 si applicano anche nelle zone gialla, arancione e rossa, laddove i servizi e le attività di cui al comma 1 siano consentiti e alle condizioni previste per le singole zone" , ovvero in caso di passaggio di un territorio a zona arancione o rossa potrebbero essere disposte le chiusure di alcune delle attività, anche ai possessori di greenpass (esempio fiere, eventi aperti al pubblico o piscine).
Il decreto regolamenta al momento le seguenti attività, in zona bianca e gialla, che dal 6 agosto saranno accessibili solo ai possessori del greenpass:
- servizi di ristorazione svolti da qualsiasi esercizio per il consumo al tavolo, al chiuso (pertanto la ristorazione all'aperto o al chiuso non al tavolo non richiedono greenpass)
- spettacoli aperti al pubblico, eventi e competizioni sportive (fa riferimento all'articolo 5 della legge 87, quindi "spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche, locali di intrattenimento e musica dal vivo e in altri locali o spazi anche all’aperto")
- musei, altri istituti e luoghi della cultura e mostre (fa riferimento all'articolo 5-bis della legge 87, quindi "il servizio di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura di cui all’articolo 101 del codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42)
- piscine, centri natatori, palestre, sport di squadra, centri benessere, anche all’interno di strutture ricettive, di cui all’articolo 6, limitatamente alle attività al chiuso; (NOTA: sono escluse quindi dalla richiesta di certificazione le piscine all'aperto e gli sport di squadra all'aperto ma una piscina al coperto dentro un hotel è soggetta a greenpass)
- sagre e fiere, convegni e congressi di cui all’articolo 7 (ovvero secondo l'art.78 legge 82: fiere in presenza, anche su aree pubbliche, convegni e congressi)
- centri termali, parchi tematici e di divertimento (esempio Gardaland o simili)
- centri culturali, centri sociali e ricreativi limitatamente alle attività al chiuso e con esclusione dei centri educativi per l’infanzia, compresi i centri estivi, e le relative attività di ristorazione;
- attività di sale gioco, sale scommesse, sale bingo e casinò,
- concorsi pubblici
Ricordiamo che la certificazione verde non si applica "ai soggetti esclusi per età dalla campagna vaccinale e ai soggetti esenti sulla base di idonea certificazione medica rilasciata secondo i criteri definiti con circolare del Ministero della salute" (articolo 3 comma 3). Questo vuol dire che a differenza di quanto erroneamente comunicato, l'età minima è ad oggi 12 anni ma, qualora nei prossimi mesi la vaccinazione venisse autorizzata anche ai maggiori di 6 anni automaticamente l'utilizzo del greenpass si estenderebbe anche a questa fascia d'età senza necessità di modificare la legge.
L'onere del controllo della certificazione è regolamentato dall'articolo 3 comma 4 ovvero: I titolari o i gestori dei servizi e delle attività di cui al comma 1 sono tenuti a verificare che l’accesso ai predetti servizi e attività avvenga nel rispetto delle prescrizioni. Le modalità di controllo della validità delle certificazioni sono quelle previste dal DPCM del 17 Giugno scorso (3) il quale all'articolo 13 prevede:
- Controllo esclusivamente tramite applicazione mobile chiamata "verificaC19" del QR code.
- Alla verifica sono deputati: pubblici ufficiali, personale addetto ai servizi di controllo delle attività di intrattenimento e di spettacolo, i soggetti titolari delle strutture ricettive e dei pubblici esercizi nonché i loro delegati, il proprietario dei luoghi e dei locali dove si svolgono eventi e attività, i vettori aerei, marittimi e terrestri nonché loro delegati, i gestori delle strutture sanitarie, socio sanitarie nonché loro delegati
NOTA: L'app verificaC19 fornisce solo la validità/non validità del certificato e le generalità (non il motivo per cui la certificazione è stata rilasciata) e come previsto dal DPCM "l'intestatario della certificazione verde covid19 dimostra a richiesta dei verificatori la propria identità personale mediante l'esibizione di un documento di identità" (art. 13 comma 4)
Sanzioni: Le sanzioni sono previste dall'articolo 13 della legge 82 alla quale il nuovo decreto ha aggiunto "dopo due violazioni in giornate diverse si applica, a partire dalla terza violazione la sanzione amministrativa accessoria della chiusura dell'esercizio o dell'attività da uno a dieci giorni" (art. 4 comma 1 punto f). Le sanzioni (articolo 13 legge 87) rimandano a art.4 legge 35 del 22 maggio 2020 ovvero "sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 400 a euro 1.000".
Infine vogliamo segnalare due punti importanti:
1) all'articolo 4 comma 1 punto b viene ampliata la richiesta del greenpass nelle strutture ospedaliere: È consentito agli accompagnatori dei pazienti non affetti da COVID-19, muniti delle certificazioni verdi COVID-19 di cui all’articolo 9, nonché agli accompagnatori dei pazienti in possesso del riconoscimento di disabilità con connotazione di gravità ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, di permanere nelle sale di attesa dei dipartimenti d’emergenza e accettazione e dei reparti di pronto soccorso nonché dei reparti delle strutture ospedaliere. La direzione sanitaria della struttura è tenuta ad adottare le misure necessarie a prevenire possibili trasmissioni di infezione.
Pertanto dal 6 agosto (a meno di non accompagnare soggetti con legge 104) si possono accompagnare pazienti non covid19 al pronto soccorso e nei reparti delle strutture solo in possesso di greenpass. Specifichiamo che si parla di chi accompagna e non dei pazienti dei reparti ospedalieri.
2) Viene ribadito che "le disposizioni dei commi da 1 a 8 continuano ad applicarsi ove compatibili con i regolamenti (UE) 2021/953 e 2021/954 del Parlamento europeo e del consiglio del 14 giugno 2021". Questo significa che secondo quanto previsto dal regolamento 953 (4) all'articolo 36 "È necessario evitare la discriminazione diretta o indiretta di persone che non sono vaccinate [...] perché non hanno ancora avuto l'opportunità di essere vaccinate o hanno scelto di non essere vaccinate. [...] Inoltre, il presente regolamento non può essere interpretato nel senso che istituisce un diritto o un obbligo a essere vaccinati."
Il decreto del Governo risulta pertanto in palese violazione di questo principio europeo su cui si basa, avendo esteso l'utilizzo del greenpass ad attività abituali (come le palestre ad esempio) e pertanto introducendo di fatto un obbligo a essere vaccinati per poterci accedere.
Questo passaggio è anche importante per specificare che l'obbligo ricade per gli utilizzatori dei servizi di cui sopra ma NON per i lavoratori di queste strutture. E' errato interpretare pertanto che i lavoratori di queste attività saranno soggette all'utilizzo del greenpass prima di tutto perché non esplicitato ma anche perché l'utilizzo del greenpass NON può costituire un obbligo vaccinale (definendo impossibile sottoporsi ogni 48 ore a un tampone per evidenti motivi).
Vogliamo inoltre segnalare che sempre nello stesso articolo 953 si parla di "Pertanto il possesso di un certificato di vaccinazione, o di un certificato di vaccinazione che attesti l'uso di uno specifico vaccino anti COVID-19, non dovrebbe costituire una condizione preliminare per l'esercizio del diritto di libera circolazione o per l'utilizzo di servizi di trasporto passeggeri transfrontalieri quali linee aeree, treni, pullman, traghetti o qualsiasi altro mezzo di trasporto" , per cui non si potrà richiedere il greenpass, come paventato dai giornali, per i mezzi di trasporto.
Abbiamo qui riassunto i punti salienti del decreto legge, ribadiamo la necessità di manifestare pubblicamente la nostra contrarietà a questo decreto legge che segna un punto di svolta nelle discriminazioni nei confronti di chi sceglie liberamente di non vaccinarsi.
Mai un passo indietro!
Staff C.Li.Va. Toscana
(1) https://www.gazzettaufficiale.it/do/gazzetta/downloadPdf?dataPubblicazioneGazzetta=20210723&numeroGazzetta=175&tipoSerie=SG&tipoSupplemento=GU&numeroSupplemento=0&progressivo=0&estensione=pdf&edizione=0
(2) http://www.infoparlamento.it/Pdf/ShowPdf/8591
(3) https://www.governo.it/sites/governo.it/files/Dpcm_Green_Pass.pdf
(4) https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX:32021R0953
0 notes
senzabarcode · 6 years ago
Text
È l’Agenda 2030 a dare il via ad un modello di cambiamento con chiari obbiettivi di sviluppo sostenibile e, al centro della Fiera exco2019, sono stati posti punti fondamentali come la creazione di posti di lavoro e lo sviluppo.
Dal 15 al 17 maggio 30mila metri quadrati di esposizione del polo fieristico sulla portuense saranno dedicati all’esposizione di prodotti e servizi, spazi per incontri e dibattiti. L’evento è posto in calendario da un’idea di Fiera Roma, Diplomacy e Sustainaway. L’evento si basa su da tre parole chiave sostenibilità, buone pratiche e business. È rivolto alle aziende e buyer che operano nella ricerca scientifica, nelle innovazioni tecnologiche e nella formazione. Stefano Manservisi,  direttore generale del dipartimento della cooperazione internazionale e dello sviluppo della commissione europea, ricorda che “la nuova politica di sviluppo non si fonda solo sulla redistribuzione dei fondi pubblici, ma prevede l’interesse e il coinvolgimento di capitale privato sotto forma di investimento”.
Dello stesso avviso Giorgio Marrapodi, direttore generale per la cooperazione allo sviluppo della Farnesina, dove si è tenuta la conferenza di presentazione il 2 luglio scorso, e a proposito del settore privato ricordo che “il settore può offrire interessanti opportunità di sviluppo economico per le imprese interessate ad investire in contesti difficili seguendo un approccio inclusivo, articolato e sostenibile in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030″ .
Pietro Piccinetti amministratore unico, impegnato anima e corpo da 2 anni nel rilancio di Fiera Roma
ancora una volta ricorda che le fiere sono una eccellenza italiana, e ben il 50% dell’expo passa dai centri di esposizione. Oggi Fiera Roma non è solo una vetrina per grandi eventi, ma vanta oltre 10 fiere organizzate in autonomia, ideate e realizzate interamente.
Riguardo a exco2019  l’ingegnere dichiara “ la nostra parola chiave è creare lavoro, abbiamo fatto un’analisi a livello mondiale, non esiste una fiera così”.
Sarà infatti l’innovazione il filo conduttore, in un’area espositiva suddivisa tra edilizia e costruzioni, tecnologie di processo, sicurezza e conservazione degli alimenti, prevenzione delle catastrofi, educazione e formazione professionale ma anche, sostenibilità ambientale, commercio equo e solidale e molto altro – brochure del programma a fine articolo. Non mancheranno di B2B, workshop, conferenze e spazio alle no profit, alle organizzazioni volte al asociale ed alle istituzioni. Aree tematiche speciali rivolte al costruire lavoro, impiego e business.
L’ingresso a exco2019 sarà gratuito previa registrazione
Nei mesi di luglio e agosto, a Fiera Roma, si terranno congressi e concorsi, ma già da settembre ripartiranno le nuove fiere: Ecoc Conferenza europea sulla comunicazione optica, sarà la prima dopo la pausa estiva, subito dopo torna Blast, la manifestazione internazionale dell’innovazione tecnologica. Ricco il programma per i restanti mesi del 2018 che si concluderà  con Rome Museum Exhibition, manifestazione dedicata alla filiera museale internazionale.
Exco2019 la fiera dove si crea lavoro e business È l’Agenda 2030 a dare il via ad un modello di cambiamento con chiari obbiettivi di sviluppo sostenibile e, al centro della Fiera exco2019, sono stati posti punti fondamentali come la creazione di posti di lavoro e lo sviluppo.
1 note · View note
andreamassarisindaco · 4 years ago
Photo
Tumblr media
Coprifuoco: dal 18 maggio obbligo di rientro alle 23; dal 7 giugno obbligo di rientro alle 24; dal 21 giugno nessun obbligo di rientro e libera circolazione anche notturna. Bar dall'1 giugno si potrà consumare al bancone. Congressi dal 15 giugno con «green pass». Corsi di formazione dall’1 luglio. Centri culturali dal 1 luglio riaprono i centri culturali, centri sociali e centri ricreativi. Sale da ballo, discoteche e simili, all’aperto o al chiuso Le attività restano sospese. (presso Fidenza, Italy) https://www.instagram.com/p/CO_DYcqFwIP/?igshid=45ges7mv6era
0 notes