#celacanti
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Uno studio sui fossili mostra che i celacanti hanno prosperato in Svizzera dopo un'estinzione di massa
Ricostituzione di un celacanto di Rieppelia heinzfurreri scoperto in Ticino. Lo studio di una nuova specie di celacanto del Triassico medio, con una morfologia strana per questi pesci noti come “fossili viventi”, mostra la formazione di diverse specie in poco tempo, dopo un’estinzione di massa avvenuta 252 milioni di anni fa, con la scomparsa di oltre l’80% delle specie marine. I ricercatori…
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"Fossile vivente", come "anello mancante", è un ossimoro, cioè un accostamento di parole dal senso apparentemente contrastante. Ovviamente, se un organismo è vivente, non può essere un fossile. Ma altrettanto ovviamente, organismi che conosciamo come fossili potrebbero anche vivere ancora, a meno che non usiamo il termine "fossile" riferito unicamente alle cose che si cavano dalla terra (significato tecnico della parola latina fossilis, derivato di fossus, participio passato di fodere, "scavare") e sono estinte. Il che sarebbe piuttosto sciocco. Quindi, "fossile vivente" è forse un termine tecnicamente appropriato, ed è di certo un termine pratico. Charles Darwin pensò fosse pratico. Egli coniò il termine "fossile vivente" nel suo famoso libro "L'origine della specie" (1859), quando lo usò per descrivere primitivi organismi viventi come dipnoi, che considerò i superstiti di antiche diversificazioni, confinati in particolari ambienti dove "la competizione... sarebbe stata meno dura che altrove", ai bacini di acqua dolce, per esempio. La mia definizione preferita è la seguente: un fossile vivente è il rappresentante vivente di un antico gruppo di organismi che si presume estinto (che può essere stato ritenuto a lungo estinto) ma non lo è. Di solito ciò significa, inoltre, che il rappresentante vivente è raro o almeno poco comune e ha un habitat ristretto. È membro di un gruppo che in periodi geologici passati era distribuito estesamente nel tempo e nello spazio, com'è indicato nelle testimonianze fossili, e che si estinse molto tempo fa. Infine, di solito c'è anche la connotazione che il rappresentante vivente è molto primitivo se paragonato ad altri gruppi di organismi, persino strettamente imparentati. Qualsiasi organismo che corrisponda a tali descrizioni è destinato a interessare i biologi. Per esempio, esso ci induce a porci degli interrogativi: come e perché tale specie è sopravvissuta mentre tutte le specie affini sono morte? Che cosa ci dice riguardo alle forme e ai ritmi dell'evoluzione nelle testimonianze fossili e viventi? Che cosa ci dicono i fossili viventi sui gruppi che non sono sopravvissuti e sui gruppi che hanno continuato a prosperare?
Keith S. Thomson, La storia del celacanto, il fossile vivente, Bompiani (traduzione di Fabrizio Ascari; collana Le giraffe), 1993¹; pp. 70-71. [ Ed.ne or.le: Living Fossile: The Story of the Living Coelacanth, Northon & Company Ltd, London, 1991 ]
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Latimeria Smith, 1939 è l'unico genere esistente della famiglia dei Latimeriidi; ad esso appartiene il celebre celacanto (dal greco koilos (κοῖλος), "cavo", e acanthos (ἄκανθος), "spina"[1]). Quest'ultimo è un rappresentante della più antica linea evolutiva di pesci che si conosca.
Si pensava che i celacanti fossero estinti sin dal Cretaceo, fino a quando un esemplare venne pescato nel 1938 in Sudafrica, nell'Oceano Indiano all'altezza della foce del fiume Chalumna. In seguito furono trovati altri esemplari nelle isole Comore, Sulawesi, in Indonesia, Kenya, Tanzania, Mozambico, Madagascar e in Sudafrica, nell'area protetta iSimangaliso Wetland.
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Un articolo pubblicato sulla rivista "Nature" riporta i risultati di uno studio del cranio di Latimeria chalumnae, una delle due specie di celacanto oggi esistenti. Un team di ricercatori guidato da Hugo Dutel dell'Università britannica di Bristol ha sottoposto vari esemplari a esami molto sofisticati per creare ricostruzioni dei loro crani e dei loro cervelli dallo stato fetale allo stato adulto. Lo scopo è di studiare questi pesci considerati fossili viventi per capire meglio l'evoluzione del cranio nei vertebrati e anche il motivo per cui il cervello del celacanto occupa solo l'1% della cavità cranica.
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Fossili di celacanto del periodo cretaceo scoperti in Texas
Fossili di celacanto del periodo cretaceo scoperti in Texas
Ricostruzione grafica di Mawsonia che si aggira nell’ambiente costiero di acqua salmastra o dolce del Texas durante il Cenomaniano del tardo Cretaceo. I fossili sono stimati avere un’età di circa 96 milioni di anni e appartengono al primo celacanto mawsoniide del Cretaceo nel Nord America. I celacanti sono un gruppo di grandi pesci con pinne a lobo (sarcopterigi) strettamente legati ai…
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Enorme pesce fossile del cretaceo scoperto per caso da scienziati alla ricerca di resti di pterodattilo
Enorme pesce fossile del cretaceo scoperto per caso da scienziati alla ricerca di resti di pterodattilo
Un celacanto fossile. I resti fossilizzati di un pesce cresciuto grande come un grande squalo bianco e il più grande del suo tipo mai trovato sono stati scoperti per caso. La nuova scoperta degli scienziati dell’Università di Portsmouth è una specie dei cosiddetti celacanti “fossili viventi” che ancora nuotano nei mari, sopravvivendo all’estinzione che ha ucciso i dinosauri. La scoperta è stata…
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