#castello delle sorprese
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[...] ci hanno fatto constatare che l'immaginazione e la fantasia, di cui l'idealizzazione amorosa è una figura, influenzano la nostra percezione della realtà, per cui ciascuno vede le cose a modo suo affacciandosi dalla finestra del proprio castello di sabbia preferito. E questo perché la percezione della realtà non è qualcosa di passivo, ma una costruzione attiva, dove l'immaginazione, la fantasia, il desiderio intervengono a trasfigurare i dati di realtà, affinché questi possano assumere un senso per noi.
Da questo punto di vista l'oggettivita è un ideale impossibile, è il desiderio di pervenire a una sicurezza che non sarà mai raggiunta (....). Infatti quel che si scopre di un'altra persona dipende in gran parte da chi noi siamo e da come l'avviciniamo.
La stessa cosa possiamo dire per quella conoscenza di sé che l'oracolo di Delfi assegnava a ciascuno come compito della sua vita. Compito infinito, perché conoscere una versione di sé può essere un modo di difendersi dalla conoscenza di altre versioni di sé e dalle sorprese che ne potrebbero derivare. Diremo allora che la convinzione di conoscere realmente l'altro in modo oggettivo, affidabile e prevedibile è una delle tante illusioni, anzi, forse l'ultima illusione promossa da quella passione che non vuole mai incontrare la delusione.
Dipendiamo dagli altri e perciò siamo portati a costruirli nei termini più stabili e conoscibili possibili, perché solo mantenendo la passione, il desiderio, l'entusiasmo, l'idealizzazione al minimo minimizziamo anche la delusione e la rabbia, fino al punto di rimuovere selettivamente le qualità davvero reali e desiderabili dell'altro che un tempo avevano infiammato la nostra passione. Questa è l'oggettività. Una difesa dalla delusione.
U. Galimberti, Le cose dell'amore
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AMORE IN AFFITTO 3
Gloria stava dormendo nel suo letto, era ormai notte inoltrata, ma anche questa nottata il suo sonno era afflitto da incubi. Venne svegliata dal ripetitivo tocco di Maris, della cui presenza si accorse quando aprì gli occhi. La vide seduta al suo fianco, per un attimo aveva fatto fatica a riconoscerla, visto che in quel momento Maris appariva come una donna dai ricci capelli castano scuro e gli occhi verdi.
<< Ancora incubi? Mi sembra che capitano con molta frequenza. >> domandò la greca impensierita. Gloria non disse alcuna parola, limitandosi solo ad annuire con la testa mentre cercava di frenare il suo respiro, affannato dall'attacco di panico in corso. Istintivamente Maris le prese la mano, stringendola e sorridendole in maniera compassionevole, quasi come farebbe una madre. Questo gesto lasciò la ragazza dai capelli rosa alquanto sorpresa.
<< So che non sarebbero affari miei. e lo capisco se mi dirai di non impicciarmi, ma se hai bisogno di parlarne con qualcuno, puoi farlo con me. >>
<< Sono stati anni duri, ma sinceramente non me la sento di parlarne, ricordare mi fa stare male ancora di più. >> rispose Gloria nascondendo la testa tra le ginocchia.
<< Tranquilla non devi sforzarti, quando vorrai, e soprattutto se lo vorrai io sarò qui ad ascoltarti. >> replicò Maris. Di colpo sentì la fanciulla gettarsi addosso a lei, lasciandosi andare ad un pianto; e la maid rimase per alcuni secondi in silenzio mentre la stringeva accarezzandole la schiena.
<< Vedrai, andrà tutto bene. >> aggiunse continuando a rassicurare Gloria. La ragazza dai capelli rosa provava un senso di liberazione, era come rifugiarsi in un sicuro e amorevole abbraccio materno, e quella impressione le era così poco familiare. In quel momento, il ciondolo di Maris iniziò a diventare luminoso, da verde era divenuto un color rosa cipria; il che sorprese la maid: era la prima volta che assumeva quella tonalità. Intanto, nella stanza segreta, il cristallo assorbiva come sempre l'emozione catturata dalla pietra; una sensazione di affetto amichevole generata grazie alla grande empatia di Maris. Poco dopo la greca fece ritorno nella sua stanza, nella speranza che Gloria riuscisse finalmente a dormire serenamente.
Al sorgere del sole, il mattino seguente, la caffetteria era già in servizio per prepararsi ad una nuova carrellata di clienti. Quel giorno ci sarebbero state sicuramente più persone, visto che avrebbero tenuto un concerto di musica classica all'interno della sala. Judith e Maris stavano finendo di preparare il salone per l'arrivo degli ospiti, la greca lieta all'idea che quel giorno il loro servizio sarebbe stato deliziato da della buona musica. Corinne osservava con sguardo cupo l'arrivo dei musicisti, le fecero ricordare quando anni prima aveva dovuto prepararsi per concerti importanti, e di tutte le volte che suo padre aveva avuto di meglio da fare. Si rese conto che era davvero da molto tempo che non suonava più per qualcuno, escludendo ovviamente le sue esibizioni private per il barone. Poco dopo l'orchestra fece iniziare il concerto, mentre Gloria, appena arrivata, si mise a spiare interessata sbirciando dall’entrata del salone. Voleva godere meglio di quel momento, ma non voleva dare la soddisfazione di farsi vedere mentre apprezzava l’esibizione. Alla fine si fece avanti, entrando nella caffetteria per la prima volta da quando era arrivata al castello; visto il numero di ospiti e la confusione, nessuno si era accorto della sua comparsa. Quindi la ragazza dai capelli rosa colse l'occasione per nascondersi dietro una tenda e spiare. Voleva tremendamente osservare l’andamento della caffetteria, e capire quali fossero le mansioni delle maid al suo interno. Ad un tratto però, la sua presenza finì per catturare la curiosità del gatto Mokaccino; il birbante incallito fece un balzo sulle spalle di Gloria, con l'intenzione di giocare. Colta dall'improvviso spavento la ragazza fece un rapido scatto, che involontariamente le fece calciare un vaso lì accanto, che si ridusse in pezzi. Quel rumore inaspettato fece fermare l'esibizione musicale e tutta l'attenzione dei presenti cadde sulla povera Gloria. La fanciulla uscì quindi allo scoperto, temendo per le conseguenze di ciò che era appena avvenuto. Fortunatamente, il maggiordomo Gerry giunse rapidamente a sistemare il disastro, dopo aver invitato gli ospiti a proseguire il loro intrattenimento, e così avvenne. Intanto Corinne prese il braccio sinistro della fanciulla dai capelli rosa per condurla al cospetto del barone, doveva espiare la sua colpa. Inutile fu ogni tentativo di Maris di far risparmiare una punizione alla ragazza, in fondo era stato un malaugurato incidente. Corinne però rimase irremovibile, specificando il valore economico di quel vaso e la sua enorme antichità, Gloria non poteva passarla liscia. Triste e sconsolata, la maid osservò la sua collega francese abbandonare la sala assieme alla nuova arrivata.
<< Maris ha ragione, alla fine non era certo una tragedia. >> commentò Judith scocciata dalla puntigliosità della francese.
<< Invece ha ragione Corinne, non possiamo certo fare un torto al nostro padrone.. la mocciosa ha sbagliato, e la mocciosa deve pagare! >> controbatté all'istante Ilona a braccia incrociate. Judith sbuffò, per lei tutto quello sembrava solo un vano tentativo di ruffianeria. Evelyn osservava nel mentre la discussione, poi ad un tratto fece il disegno di una faccina triste sulla sua lavagnetta, temeva per la sorte della povera malcapitata.
<< È mio dovere intervenire!>> proferì ad un tratto la greca lasciando a sua volta la caffetteria sotto lo sguardo confuso di Judith e Francesca. Il senso di giustizia della cameriera dai capelli verdi aveva preso il comando, doveva necessariamente intervenire a protezione di Gloria. Quando la greca giunse nella sala del trono, la ragazza stava venendo rimproverata per il costoso danno. Corinne insisteva che Gloria dovesse necessariamente risarcire il castello per il danno compiuto; ma la fanciulla replicò piagnucolando di non possedere una cifra tanto alta, considerando che da quando aveva perso i genitori, la sua famiglia aveva perso le proprie proprietà, finendo in miseria.
<< Non è un nostro problema, dovevi pensarci prima di venire a spiare!>> ribatté subito la francese. Maris non poteva più starsene zitta, e si fece avanti senza indugio al cospetto del titolare.
<< Altezza, perdonate la mia intromissione ma credo che l'accanimento della mia collega Corinne non sia giusto, Gloria ha dichiarato la sua colpevolezza e sono convinta che in futuro non si ripresenterà una situazione simile. >> dichiarò la maid greca con voce sicura. Gloria la guardava intanto sorpresa, non aspettandosi il suo aiuto in questa incresciosa situazione.
<< Vi chiedo quindi di essere clemente nei confronti di vostra nipote. >> aggiunse Maris osservando il nobile, spostando poi il suo sguardo verso Gloria. Il barone, in silenzio, non si era ancora espresso sulla questione, questo non faceva che aumentare lo stato ansioso della nipote. Dopo qualche attimo di riflessione, l’uomo aprì finalmente bocca.
<< Mia cara Maris, il tuo nobile animo è davvero impressionante, ho deciso di ascoltare il tuo appello.. >> disse pacatamente.
<< Ma la ragazza ha distrutto uno dei vasi più antichi e preziosi del castello, Altezza! >> replicò la francese puntando il dito contro Gloria.
<< Mia nipote sarà punita, questo sì, ma data la sua impossibilità di pagare dovrà lavorare per poter estinguere il suo debito. >> proseguì il barone.
<< Lavorare? In che senso?! >> domandò confusa Corinne.
<< Significa che Gloria entrerà a far parte del vostro team, sarà la mia settima maid fino a quando il suo debito non sarà estinto. >> rispose lui seriamente, lasciando le ragazze spiazzate. Nessuna delle presenti si aspettava una simile decisione.
<< Inoltre, tu Corinne sarai responsabile di supervisionarla e di insegnarle come essere una maid perfetta. >> concluse il nobile.
<< Sì, Altezza.. >> annuì la francese incredula.
<< Bene. Gerry vi farà avere le vesti per mia nipote, quindi adesso potete congedarvi tutte e tre. >> dichiarò il barone. Corinne guardò biecamente Gloria e Maris, per poi lasciare la sala del trono. La greca cercò di rassicurare Gloria sulla situazione, promettendole che lei e le altre si sarebbero date da fare per fare di lei una cameriera perfetta. Corinne non fece ritorno alla caffetteria, bensì si era fermata nella sua stanza da letto, in preda ad una crisi di pianto isterico. Detestava la decisione di far di Gloria una maid, poiché Corinne si era sempre sentita una spanna al di sopra delle sue colleghe, dovuto al fatto che fosse sempre stata un po' più privilegiata delle altre. Inoltre nel barone vedeva quel sostegno e supporto che non aveva mai percepito da parte di suo padre, adesso temeva di perdere tutto. Che cosa avrebbe fatto nella circostanza in cui Gloria si fosse rivelata una maid migliore di lei, oppure che semplicemente il nobile avesse iniziato a darle maggiori attenzioni? In fondo Gloria era sua nipote, non ci sarebbe stato da stupirsi se fosse diventata la nuova prediletta del barone. Ormai era nel panico, e tutto questo era soltanto colpa di Maris che non era rimasta al suo posto.
Nel frattempo, la greca dai capelli verdi si era affacciata sulla porta della caffetteria, richiamando l'attenzione della sua collega italiana Francesca. Maris si mise a spiegare l'accaduto alla bionda, chiedendo il suo aiuto per preparare Gloria al suo primo debutto da maid. Francesca rimase sorpresa dalla notizia, ma dopotutto al posto di Maris avrebbe probabilmente fatto la stessa cosa, alla fine un vaso rotto non è un crimine così grave. Non era invece era affatto sorpresa del comportamento poco empatico da parte di Corinne, Francesca aveva infatti notato che la francese cambiava drasticamente quando c'era di mezzo il loro titolare. Così le due cameriere si presentarono nella stanza di Gloria e iniziarono a preparare gli abiti e accessori che il maggiordomo Gerry aveva appena portato. Maris rimase stranita nel non vedere alcuna parrucca assieme al vestimento, nessuna di loro aveva finora mostrato i propri capelli naturali durante il servizio. Gerry rispose che il barone aveva deciso che la nipote poteva astenersi, in fondo i suoi capelli non erano più del suo colore naturale. Francesca incontrò gli occhi della ragazza in cerca di conferme e Gloria annuì, per poi spiegare che il suo reale colore di capelli era biondo, ma che da quando era rimasta sola aveva deciso di punto e in bianco di tingerli, quasi come a mascherare qualcosa. Le due donne aiutarono Gloria ad indossare il suo vestito azzurro chiaro e il suo grembiule da maid, poi le sistemarono i capelli raccogliendoli in due code laterali. Infine Maris, con molta attenzione, le diede un aiuto ad indossare le lenti a contatto di color rosa, che andarono a nascondere quelli azzurri della giovane. Come ultimo tocco, Francesca legò un fiocco azzurro al collo di Gloria, finalmente la ragazza era pronta per il suo grande esordio.
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Trieste, al castello di San Giusto alla mostra "Alabarde Spaziali"
Trieste, al castello di San Giusto alla mostra "Alabarde Spaziali" Il Comune di Trieste e la Cappella Underground presentano un calendario di eventi speciali che, a partire da sabato 13 gennaio, arricchiranno la mostra Alabarde Spaziali. 60 anni di Festival e Fantascienza a Trieste. La mostra, che con l'occasione viene prorogata fino a domenica 11 febbraio, è visitabile negli splendidi spazi espositivi del Bastione Fiorito del Castello di San Giusto negli orari di apertura del Museo e senza costi aggiuntivi al normale biglietto di ingresso. Alabarde Spaziali. 60 anni di Festival e Fantascienza a Trieste è la mostra che celebra il sessantesimo anniversario della nascita del Festival Internazionale del Film di Fantascienza di Trieste (1963-1982), il "nonno" dell'attuale Trieste Science+Fiction Festival, che si teneva nelle sere di luglio proprio nel cortile del Castello di San Giusto. La mostra racconta da un lato la storia del Festival a partire dalle sue origini, dall'altro l'evoluzione di oltre un secolo di cinema di fantascienza: scatti d'epoca e fotobuste originali dei film che hanno fatto la storia del Festival, una galleria video dedicata alla Fantascienza cinematografica in ogni sua forma, costumi di scena, memorabilia, macchine dal mondo della scienza e altre sorprese aspettano i "visitors" del Castello nelle sale del Bastione Fiorito. La mostra è realizzata dal Comune di Trieste - Assessorato alle Politiche della Cultura e del Turismo in co-organizzazione con La Cappella Underground, con il sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, della Fondazione CRTrieste, de Le Fondazioni Casali e con la collaborazione di Elettra-Sincrotrone Trieste. Calendario eventi Sabato 13 gennaio, ore 21.00 - L'impero della luce: TaluS4 – Voci elettriche delle Alabarde Spaziali - Il duo di musica sperimentale L'Impero della Luce propone una nuova esperienza sonora all'insegna della sperimentazione per esplorare il paesaggio elettromagnetico della mostra Alabarde Spaziali: TALUS4 sarà una composizione originale proposta in concerto che nascerà della corrente elettrica dell'allestimento. Ingresso gratuito fino a esaurimento posti disponibili. Domenica 21 gennaio, ore 11.00 - A est della luna – Sguardo sulla fantascienza d'Oltrecortina In occasione del Trieste Film Festival, una visita guidata alla mostra "Alabarde Spaziali" con uno speciale focus sul cinema di fantascienza dell'Europa dell'Est a cura del Trieste Science+Fiction Festival. - Dal 19 al 27 gennaio gli accreditati del Trieste Film Festival avranno diritto al biglietto ridotto. Sabato 3 febbraio, ore 11.00 - Incontro con Dario Bressanini – Doctor Newtron. La scienza nel fumetto - Il vostro "amichevole chimico di quartiere" e divulgatore scientifico Dario Bressanini presenterà negli spazi della mostra Doctor Newtron. La scienza nel fumetto, un'opera che racconta il rapporto fra scienza e comics attraverso i decenni, con una riflessione profonda e originale su come scienziati e avvenimenti del mondo reale si siano riverberati nei fumetti dei supereroi cambiando la rappresentazione della scienza e degli scienziati nell'immaginario collettivo, influenzandone a sua volta la società. Ingresso gratuito fino a esaurimento posti disponibili. Sabato 3 febbraio dalle 12.00 alle 19.00 - Pennelli laser e poster d'oltrespazio – Artisti in live drawing Domenica 4 febbraio dalle 10.00 alle 17.00 - Maestri del mestiere e illustratori in erba ridisegnano sotto gli occhi dei visitatori della mostra le locandine di film che hanno fatto la storia del fantasy e della fantascienza. Le opere verranno poi esposte e diventeranno per una settimana parte integrante della mostra. Domenica 11 febbraio, ore 11.00 - Le nostre alabarde spaziali – Visita guidata alla mostra - Nell'ultimo giorno di allestimento, un'imperdibile visita guidata alla mostra tra aneddoti e storia a cura del giornalista scientifico Fabio Pagan e del critico cinematografico Paolo Lughi. Info: - La Cappella Underground | Piazza Duca degli Abruzzi 3 - Trieste +39 040 3220551 - al link | [email protected] - Francesco Ruzzier - [email protected] | +39 3280685328 - Castello di San Giusto | Piazza della Cattedrale 3 | al link ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Le lucine di Leggiuno 2023
Fino al 7 gennaio 2024 le Lucine di Natale tornano a brillare a Leggiuno, in provincia di Varese, per uno spettacolo da favola ricco di luci colorate per vivere a pieno lo spirito del Natale. Leggiuno torna a vivere il periodo più bello dell’anno con 700mila luci LED, 200mila in più rispetto all’edizione del 2022, mentre la suggestive installazioni sono state ideate interamente a mano dalla squadra di Lino Betti, ideatore della manifestazione. Gli animaletti del bosco, i fiori variopinti come tutte le creazioni fantastiche del percorso sono tutte realizzate artigianalmente utilizzando materiali di recupero, come plastiche riciclate e scarti edili. Inoltre, la manifestazione è ancora più sostenibile grazie a un partner tecnico che ha permesso all’organizzazione di potenziare l’infrastruttura fotovoltaica, per un Natale ancora più green. Il percorso, che quest’anno supera il chilometro, è ricco di sorprese dai mille colori, dove le 23 installazioni luminose porteranno grandi e piccini in un paese delle fantasie a cielo aperto. Tra le novità assolute dell’edizione 2023 ci sono il Campo di Lilium, il Lago dei Desideri e il Cappello Dell’Elfo ricavato da un abete alto 25 metri, mentre si confermano le attrazioni che nelle scorse edizioni hanno fatto sognare i visitatori, come il Bosco Incantato, il Castello e la Carrozza delle Fiabe. A questo si aggiunge un calendario eventi particolarmente ricco, nel quale spiccano gli grandi appuntamenti in collaborazione con l’Orchestra Sinfonica di Milano, che sono il 23 dicembre con il concerto Arpa e Oboe e il 6 gennaio 2024 con il concerto per Viola sola. Immancabili anche cioccolata calda e vin brulé per scaldarsi anche nelle giornate più fredde, oltre allo stand gastronomico. Con soli due giorni di chiusura previsti per il 24 e il 31 dicembre, le Lucine di Natale a Leggiuno rimarranno accese fino a domenica 7 gennaio 2024, dal lunedì alla domenica dalle 17:30 alle 22:30. L’ingresso è solo su prenotazione e i biglietti sono acquistabili online sul sito www.lucinedinatale.it con, come novità di quest’anno, il biglietto Open che consente di organizzare la propria visita in totale libertà. L’iniziativa delle Lucine nasce da un’idea di Lino Betti, che racconta di aver acquistato le prime lucine in una città del Brasile, paese d’origine della moglie, nel 1999 e da quel giorno la collezione ha continuato a crescere e ad arricchirsi, fino a toccare 700mila Led. Dal primo fascio di lucine, oggi la manifestazione è un appuntamento irrinunciabile per grandi e piccini, una tradizione consolidata per regalare l’emozione di un magico Natale. Read the full article
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Buongiorno! questa Pasqua ci ha portato altre belle sorprese:
Abbiamo ottenuto l’ultimo parere favorevole da parte della Soprintendenza per il progetto del Parco Urbano che realizzeremo con fondi Ministeriali e PNRR pari a € 980.000,00. Nelle prossime settimane procederemo con la gara d’appalto.
Il patrimonio di Muro Lucano è immenso e nella totalità del nostro progetto c’è la chiara volontà di cambiare la prospettiva con la quale viene percepito. Non è difficile, quindi, immaginare di poter dedicare un’intera area della nostra città ad un polo turistico.
Il Parco Urbano che realizzeremo sorgerà in zona de La Costa. Si tratta di una posizione strategica per chiunque voglia raggiungere la nostra Muro o per i tanti cittadini che vorranno godere di uno spazio verde ampio e per le famiglie che potranno far divertire in serenità i propri piccoli. Il Parco verrà dotato di un passeggio con pista ciclabile e con strumenti fitness, di una biopiscina, di un anfiteatro all’aperto, di una zona barbecue, di un’area giochi, di un campo sportivo, di una struttura ricettiva e di un’importante area camper.
È facile pensare come questo hub turistico potrà portare dei nuovi arrivi nella nostra città, creando un nuovo circolo di turisti che potranno approfittare del nostro Parco Urbano per sostare e per godere poi dei nostri molteplici percorsi naturalistici ed enogastronomici, potendo quindi apprezzare la nostra Muro Lucano da un punto geograficamente privilegiato.
Il punto strategico, al centro della città ma allo stesso tempo riservato, permetterà ai camperisti, e ai turisti in genere, non solo di godere di un luogo magico ma anche di raggiungere i punti di interesse turistico utilizzando facilmente via Conserva per poi proseguire verso il Torrione, il Castello, la Cattedrale, il Museo Diocesano, il Museo Archeologico Nazionale, il Borgo Pianello, la Casa di San Gerardo, il Belvedere di San Nicola, il Ponte del Pianello, il Sentiero delle Ripe, fino ad arrivare alla diga che, in futuro, potremmo ricongiungere con l’hub turistico in zona de La Costa.
La differenza tra il dire e il fare è il fare!
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Ecco il video dello spettacolo ideato per il Castello delle Sorprese 2017 (www.castellodellesorprese.it) - Come già nei precedenti progetti si tratta di un format originale - che riprende alcuni dei personaggi più conosciuti e amati dai bambini - con una visita-spettacolo suddivisa in 4 tappe, con ingressi a gruppi ogni 15 minuti. Filo conduttore la fantasia che crea e trasforma: per ogni bambino abbiamo anche ideato una mappa del percorso, da completare con bollini adesivi consegnati al termine di ciascuna “tappa”. Il retro della mappa può essere invece personalizzato dai bambini con i propri disegni: maghi o fate, la città fantastica, il proprio ritratto. Alla visita e alla mappa è anche abbinato un contest fotografico collegato a facebook, instagram e twitter. Come già per le precedenti edizioni è stata scelta la contaminazioni sia di generi che di personaggi, abbinando al linguaggio teatrale e musicale (cantato dal vivo) anche installazioni artistiche di pregio come Foreste Blu e la Giostra di Ariel nonchè videoproiezioni in video-mapping e scenografie create appositamente per l’evento, come la stanza finale del ballo che riproduce la sala del ballo del Castello di Belle e La Bestia. La visita favorisce l’interazione tra il pubblico e gli attori-animatori, tutti professionisti, tra adulti e bambini (la giostra di Ariel è azionata dai genitori secondo un particolare rito spiegato dal mago del Tempo) e dei bambini tra loro - guidati dagli attori - come nella scena finale del ballo-girotondo. Lo spettacolo rappresenta il momento centrale della giornata ma non l’unico: la fantasia che crea e trasforma guida anche le esperienze che si possono vivere per l’intera giornata nelle altre aree, come i giochi di una volta, l’area degli incontri con gli artisti della fantasia, i laboratori.
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Storia di Musica #96 - T.2., It’ll All Work Out In Boomland, 1970
La storia del rock è fatta di vicende incredibili. Una delle più incredibili è quella che vi sto per raccontare. E parte, secondo la leggenda, in una imprecisata serata di primavera del 1969, dove sul palco di uno dei club più famosi della città di Londra, il Marquee Moon, si sta esibendo una band. Non sono i Deep Purple, nè i Pink Floyd, nè i Black Sabbath. Sono un power trio che in quel periodo è la nuova sensazione della musica britannica, tanto che, quella sera, John Lennon e Jimi Hendrix sono andati a sentirli. Questo trio si chiamava T.2. Se non ne avete mai sentito parlare, non temete, davvero sono diventati, dopo un solo e leggendario disco, solo memoria per gli appassionati più accaniti per via di una serie di coincidenze pazzesche. Ma andiamo con ordine: i T.2. (nessuno ha mai saputo cosa significasse) nascono da un’idea del batterista e cantante Peter Dunton, che chiama a sè il bassista Bernand Jinks e un giovanissimo chitarrista 17enne, Keith Cross. La loro idea di musica è un mix ammaliante e favoloso di psichedelia, il blues elettrico alla Cream e i primi significativi innesti di prog, sulla scia del mitico In The Court Of The Crimson King dei King Crimson. Il loro manager, John Morphew, anche sostenuto dal crescente favore dei concerti nei club, riesce a strappare un anticipo mostruoso alla DECCA, di ben 10.000 sterline (che sono una somma buona persino oggi) e nel 1970 i tre presso i mitici Morgan Studios di Londra registrano il loro primo disco, It’ll All Work Out In Boomland. Come per il nome, nessuno sa dove sia Boomland, e la copertina è piena di immagini naïf e un po’ sinistre (un uomo che scappa nell’erba alta dopo aver visto un’anatra gigante pescare su una zattera a forma di zoccolo olandese, sullo sfondo un castello orientaleggiante). Ma ciò che conta è la musica: i 4 brani (3 per il lato a e una super suite da 21 minuti per il lato b) sono delle gemme oscure e magnifiche sulla musica del periodo, nascondendo non poche sorprese. Sentendo come suonava a 17 anni Keith Cross, si capisce perchè Hendrix volesse andarlo a vedere: azzardo che forse è il più grande chitarrista misconosciuto di tutto il rock britannico. Si parte con il suono pieno ed enfatico di In Circles: magnifica, è tutta un duello tra le rullate di Dutton e la chitarra davvero portentosa di Cross, tra groove blues, parti orecchiabili e uno dei loro marchi di fabbrica, dei mini rallentamenti dopo cavalcate di suono (presa in prestito da 21st Century Schizoid Man dei King Crimson); J.L.T. è una ballatona dai toni più acustici, che ha una sezioni di ottoni (arrangiata da Peter Johnson, altro personaggio sconosciuto ai più, cosa che non fa altro che aumentare l’aura fascinosa di tutto l’insieme) è che ha davvero sapore psichedelico; No More White Horses è uno di quei pezzi da riscoprire assolutamente: sebbene non ne sia sicuro, i White Horses del testo più che ai mitici sun chariots sono un richiamo all’eroina, dato che Dutton canta nella sua voce impostata e glaciale “no more white horses for you to ride away\no more white horses, so you must stay\where you are”. L’incedere marziale e pauroso del basso di Jinks viene squarciato da un assolo portentoso di Cross, che ha un crescendo potente e imperioso, e tutta la canzone ha un suono così pieno e eccitante che si stenta a pensare siano solo in tre, senza dimenticare un bel finale d’atmosfera di fiati, a coronare un brano davvero straordinario. Ma non da meno è Morning: ventuno minuti dove succede praticamente di tutto e si rimescolano, in sequenza e dosi variabili, le caratteristiche dei primi tre pezzi. In un intreccio perfetto tra sezioni acustiche, con la voce di Dunton davvero presente e bella, a refrain dove il muro degli arrangiamenti sembra collassare su se stesso. Cross tange il raga rock durante gli assoli di chitarra, Jinks che dimostra di essere un signor bassista, jam blues vecchia maniera, jazz sperimentale (con distorsioni di chitarra in forma libera e tamburelli tribali che vagano nel caos), fanfare e persino una marcetta. In questo disco mettono molto del periodo e anticipano altrettanto di ciò che a breve verrà proposto. Tutta questa meraviglia però non fu mai pubblicizzata a dovere: Morphew ebbe dissidi con la DECCA e il disco ebbe distribuzione pressochè nulla, tanto che le prime edizioni in vinile originali valgono centinaia di euro oggi: le migliaia di fan che li stavano osannando nei club non riuscivano materialmente a comprare il disco. Dopo una seconda sessione di registrazioni per un nuovo album, nel 1971 la band si scioglie. Keith Cross prova la carriera solista con Bored Civilians con Peter Ross (1972, che non ho mai ascoltato, anch’esso introvabile e mi dicono pieno di magie…) ma dopo quest’ultimo tentativo scompare dalla scena musicale. Dutton e Jinks provano qualcosa insieme, ma il primo se va in Thailandia, il secondo si dice faccia il tassista a Londra. Nel 1992 una band di prog svedese, i Landberk, fa una cover di No More White Horses, riaccendendo nello zoccolo duro dei fan del progressive (mediamente delle enciclopedie informatissime) il faro su questo trio: ne nasce una ristampa su cd, che però non è fatta da i nastri originali, nel 1997 la lacuna viene riparata da un’etichetta asiatica, e oggi, sebbene con le solite difficoltà di reperimento, si può ascoltare uno degli album più misteriosi, belli e dimenticati della storia del rock.
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Una domenica a Palazzo: Phaya Thai Royal Palace, residenza reale nel cuore di Bangkok
Visto che in tanti mi chiedete informazioni su monumenti che siano fuori dai classici percorsi turistici ho deciso di condividere con voi la mia ultima scoperta. Chi legge il mio diario online sa bene che non mi tiro mai indietro quando si tratta di andare a passeggio per Bangkok; se poi invece che fare da guida ho la possibilità di essere guidato la cosa si fa decisamente più interessante... A questo giro è stata tutta colpa dell’invito degli studenti del corso d’Arte del Dipartimento di Italiano dell’Università Chulalongkorn, invito che si è rivelato pieno di piacevoli sorprese. Con la scusa di passare del tempo insieme, l'Università ha pensato bene di organizzare una passeggiata culturale in un angolo d'Italia in Thailandia.
Un gruppo di studenti, qualche insegnante e diversi expat italiani. Appuntamento in una calda domenica di fine ottobre alla fermata dello Skytrain Victory Monument. Combinazione perfetta per andare alla scoperta di questo palazzo reale nel cuore di Bangkok che nessuno del gruppo aveva mai visitato prima. In realtà K. Neung Lohapon, la direttrice del Dipartimento di Italiano, il palazzo lo conosceva già molto bene visto che fa parte per di uno di quei luoghi che quasi per magia legano da secoli la Thailandia all’Italia.
Foto degli interni del palazzo
Per 2 ore abbondanti la nostra guida ci ha raccontato nei minimi dettagli la storia del palazzo, alternando descrizioni in tailandese a racconti in un inglese forse meno comprensibile del tailandese stesso.
Per fortuna che gli studenti si sono improvvisati traduttori!
La costruzione del palazzo iniziò nel 1909 come progetto di ampliamento voluto da Re Rama V (Re Chulalongkorn – a cui è dedicata l’Università che ha organizzato la visita) dell’allora Bangkok. All’epoca la zona era ancora coperta di canali e risaie – poco più di un secolo dopo è considerata pieno centro della capitale tailandese. Il Re però poté godere della quiete del palazzo solamente per pochi mesi visto che morì poco dopo il suo completamento. Divenne così la residenza della Regina Madre di Re Rama VI. Dopo la morte della madre, Rama VI fece demolire quasi interamente il palazzo e lo sostituì con costruzioni che conservarono parzialmente l’originale stile liberty fondendolo con un più moderno stile coloniale. Alla morte di Re Rama VI, il fratello Re Rama VII, una volta salito al trono ne ordinò la trasformazione in Hotel Internazionale (nota curiosa – Rama VII fu l’unico sovrano della dinastia Chakri ad aver abdicato). Dell’originale struttura oggi rimane solamente il Phra Thinang Thewarat Sapharom (sotto potete vedere le foto di questa sezione del palazzo). Le altre parti della residenza reale sono un misto di stili architettonici che variano dall’Art Nouveau – con vetri dipinti e decorazioni a fiamma e conchiglia, con balaustre in ferro battuto e legno intagliato – al Neoclassico – con giardini che ci hanno descritto come all’italiana ma che di italiano non hanno nulla – ad uno stile nordeuropeo che vagamente ricorda quello austriaco dell’inizio del novecento - la caratteristica più evidente del Palazzo Phaya Thai è una torretta rotonda con un tetto conico rosso, che ricorda il castello delle fiabe dei fratelli Grimm. La torretta fa parte della sala del trono di Phiman Chakri, costruita da Rama VI al cui interno sono ancora visibili bellissimi affreschi sul soffitto in stile italiano. Appena messo piede nel palazzo la guida ci fa notare che anche i pavimenti sono italiani: Re Rama V era infatti innamorato del marmo di Carrara.
Foto degli esterni del palazzo
Passeggiando per le varie parti del palazzo ci si imbatte in interessanti pannelli illustrati con didascalie ben scritte (e pertanto più comprensibili dell’inglese della guida) e informazioni curiose. Ho così scoperto che:
fino al secolo scorso i tailandesi avevano solo il nome: il cognome per indicare una persona venne infatti introdotto con il Surname Act del 1913 da Re Rama VI con annuncio dato proprio in questo palazzo;
Dusit Thani (thai: ดุสิตธานี), nome legato per me fino a questa visita alla catena di hotel, in realtà era un progetto creato da Re Rama VI per la creazione di una città in miniatura e micronazione per esplorare aspetti della democrazia. Fu il primo tentativo di realizzare un governo costituzionale in Thailandia e aveva sede proprio nel Phaya Thai Palace e nei dintorni della residenza (zona appunto ancora oggi chiamata Dusit);
fu proprio questo palazzo ad ospitare la prima stazione radiofonica della Thailandia, nel 1930, ovvero 6 anni dopo la messa in onda della prima trasmissione radiofonica in Italia;
una notte nella Suite dell’hotel Phaya Thai Palace costava 150 baht, pari a 1/3 dello stipendio allora ricevuto dagli architetti italiani Mario Tamagno e Annibale Rigotti (le cui opere sono ancora oggi visibili – ma non visitabili) qui a Bangkok;
una volta chiuso l’hotel il palazzo divenne sede dell’ospedale militare e poi importante scuola di medicina per la Royal Thai Army;
l’elegante caffetteria con interni neoclassici e a cui si accede solo togliendosi le scarpe che si trova davanti all’ingresso del palazzo (Cafe de Norasingha) fu il primo cafè in stile occidentale creato a Bangkok – è aperto tutti i giorni dalle 9:30 alle 19:00;
Il Dipartimento di Belle Arti ha inserito il Phya Thai Palace come sito del patrimonio nazionale tailandese solamente nel 1979
Foto della facciata principale del palazzo
Una camminata di più di 2 ore non poteva che concludersi con una bella chiacchierata, rigorosamente in italiano ovviamente, fra noi italiani e gli studenti del corso d'arte della Chulalongkorn University proprio nell’elegante Cafe de Norasingha. Ed è proprio chiacchierando con gli studenti che hanno studiato in Italia per periodi più o meno lunghi che ho riconfermato che
il RISOTTO è di gran lunga il piatto della cucina italiana MENO AMATO dai tailandesi
e che, tanto per peggiorare le cose, dicono anche che il formaggio puzza!
Foto del Phra Thinang Thewarat Sapharom
Per facilitarvi le cose, qui sotto trovate notizie e link per organizzare la visita al Palazzo Phaya Thai. Informazioni pratiche per il Palazzo Phaya Thai:
Sito internet: Phyathaipalace.org disponibile solamente in tailandese
Sito Museumthailand: pagina dedicata al Phaya Thai Palace
Indirizzo: 315 Phyathai Road Thung Phaya Thai Khet Ratchathewi Bangkok
Come arrivare: 10 minuti a piedi (circa 900 metri) dalla fermata della BTS Victory Monument – direzione Ratchawithi Road. Il palazzo si trova accanto all’ospedale Phramongkutklao Hospital.
Posizione sulla mappa: cliccare qui per aprire il percorso pedonale per raggiungere il Palazzo Phaya Thai su Google map.
Numero di telefono: 02-354 7987
Orario d’apertura: martedì e giovedì ore 13:30; sabato e domenica 9:30 e 13:30. Attenzione – l’orario è da intendersi come orario di inizio delle visite che sono obbligatoriamente guidate da un accompagnatore autorizzato. È necessario arrivare in anticipo. Per la guida in inglese si deve fare richiesta all’ingresso con un certo anticipo.
Biglietto: ingresso libero – è segno di cortesia lasciare una donazione
Codice d’abbigliamento e comportamento: abbigliamento decoroso, non sono ammessi pantaloncini corti, canottiere gonne corte e scollature vistose. Non è consentito scattare fotografie (ma si può chiedere e in genere le guide sono permissive), fumare, consumare cibo e bevande alcoliche o introdurre animali.
Durata della visita: circa 2 ore.
Il riassunto dela visita lo potete vedere in questo breve video
youtube
Se non visualizzate il video potete cliccare su questo link per aprirlo su YouTube
Se vi state ancora chiedendo perché non era mai stato al Phaya Thai Palace, la risposta la trovate essenzialmente negli orari di apertura. Fino a qualche anno fa, per di più, il palazzo era chiuso al pubblico. Tutt’oggi gli orari limitati e la quasi completa assenza di informazioni in inglese rendono questa bella residenza reale una meta poco conosciuta dai turisti stranieri e anche tailandesi. Se pertanto volete vedere qualcosa di meno turistico e che sia per di più legato all'influenza avuta dal nostro paese sulla Thailandia non potete perdervi il Palazzo Phaya Thai!
Foto dell'interno del Cafe de Norasingha
L'arte scuote dall'anima la polvere accumulata nella vita di tutti i giorni Pablo Picasso
Foto della scala a chiocciola in ferro battuto (un nuovo termine imparato dagli studenti)
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Regioni italiane week 2019
Giorno 4: Favourite AU
(Disclaimer: la versione un po' taroccata dell'audio è qualcosa di meh, specie nel finale, ma è l'unica che s'avvicina alla base che ho usato 😅🤣🤣🤣 per una probabile e non sicura miglior lettura, si consiglia l'uso delle cuffiette o, se siete soli in casa, di premere semplicemente il tasto play.)
La pioggia cadeva lenta e silenziosa, estinguendo i piccoli incendi che erano stati appiccati intorno e dentro al castello, durante quella folle battaglia iniziata per gelosia, ma a Rosa non interessava, non dopo quello a cui aveva assistito, tutto il suo mondo era concentrato su lui che giaceva disteso vicino a lei; respirava a fatica, stremato e con una brutta ferita all'addome, ma ebbe comunque la forza di aprire gli occhi, dedicandole uno sguardo colmo di serenità e rassegnazione allo stesso tempo.
"Ciao," le disse, sforzandosi a parlare, "hai mantenuto la promessa."
Le sfuggì un sorriso di scherno, nonostante la situazione poco comica, "Credevi che me ne fossi andata per sempre?"
Gabriele sorrise anche con le fitte di dolore che gli attraversavano il corpo; provò a mettere a fuoco davanti a lui, ma tutto ciò che vide del volto della sua amata Rosa era sfocato, e ciò gli creava un'enorme frustrazione: non avrebbe potuto vederla in tutta la sua naturale ed inebriante bellezza.
"Almeno ho avuto il piacere di ammirarti un'ultima volta," le disse nonostante tutto.
Il tono arrendevole e debole le fece sbarrare gli occhi dall'orrore, come se quello fosse un addio, "Non dirai sul serio vero?"
"Mi spiace deluderti, ma temo proprio di sì."
"Oh, no, no no no! Ti rimetterai, ri-ricordi quella volta coi lupi? Ti ho curato, sei guarito, e anche questa volta sarà così, te lo prometto!"
La zampa destra si posò sul suo volto, intrecciando le dita e gli artigli tra i suoi capelli, e asciugandole con il pollice quelle che non erano gocce di pioggia, bensì lacrime della ragazza. Rosa lo vide sorriderle, gli occhi nocciola erano diventati vacui, gli prese la zampa e la fece aderire meglio al suo viso, poggiando leggermente le labbra sul palmo, "Ti prego--"
La ragazza si dovette fermare a causa della forza venuta meno nel braccio di Lele, che si rese conto era lei a sorreggere ormai, mentre lui aveva chiuso gli occhi, inclinando la testa; Rosa si mise le mani davanti la bocca per trattenere un singhiozzo, volendo ignorare il braccio richiamato a terra senza porre resistenza, si buttò sul suo corpo senza vita, stringendo nelle sue piccole mani la camicia per strattonarla e farlo risvegliare, con le lacrime che continuavano a scendere copiosamente sulle sue guance.
"No! Ti prego, Lele, alzati, dai! Ti ha dato sempre fastidio questo nomignolo, Lele! Svegliati, dimmi di smetterla! Lele! Ti prego!," appoggiò il viso al muso animalesco del suo ex-padrone, con la speranza di sentire un rantolo, un segno di vita, qualcosa, aveva bisogno di lui, non poteva abbandonarla, non lui...
"Io ti amo," sussurrò in preda alle lacrime e ai singhiozzi che non volevano cessare.
E prima che l'ultimo petalo toccasse la superficie del tavolo, la mano di una donna apparsa dal nulla, coi capelli del grano e gli occhi dello stesso color del miele, colpita nel profondo da qualcosa che aveva sentito pronunciare, lo prese e lo sfiorò con le labbra, facendone scaturire un fascio di luce dorata, il quale si diresse verso colui che aveva trasformato anni prima in bestia. La luce invase l'intera ala ovest, donando calore e sciogliendo la neve accumulata, per poi concentrarsi sul padrone del castello; il corpo di quest'ultimo ebbe un sussulto, spaventando la fanciulla che giaceva sopra e, davanti ai suoi occhi stupiti e impauriti, venne avvolto dalla luce, guarendo immediatamente la ferita infertagli da Carlo, ma la cosa più sorprendente fu altro: la stazza da orso si ridusse per diventare più umana, le zampe e gli artigli da lince stavano lasciando il posto a mani e piedi, le corna e la coda si ridussero fino ad estinguersi, il bruno pelo era sparito per lasciar vedere la pelle sotto le vesti, e infine il muso da lupo ritornò ad essere il volto di un ragazzo, un uomo, dalle ciglia folte, il naso concavo e i bruni capelli lunghi da accarezzargli il mento, coperto da un pizzetto. Rosa cominciò a indietreggiare, con il cuore che batteva come impazzito, dovette coprirsi gli occhi quando la luce intorno a quel corpo umano s'intensificò fino a diventare accecante come il sole, per poi disperdersi come semplici granuli di polvere; la donna sorrise consapevolmente un'ultima volta a quella scena e scomparve senza lasciare traccia, adesso toccava a quel giovane uomo fare il miracolo.
Colui che aveva sostituito la bestia si mosse piano, aprì con calma gli occhi e lentamente si mise seduto, non riuscendo però a celare una nota di stupore sul suo viso quando si rese conto delle proprie forme. Sentendosi osservato, si voltò alla sua sinistra e vide Rosa, poco lontana da lui, con gli occhi arrossati dal pianto, incerta su come reagire di fronte a quello che considerava uno sconosciuto; a Gabriele venne da sorridere a quella tenera visione, si mise in piedi, trovando strano muoversi nuovamente in posizione eretta, e le andò vicino, porgendole una mano per alzarsi.
"Non mi riconosci?," le chiese, notando come anche la voce fosse meno grave e rauca, ma non gli dispiacque, affatto, era tornato umano e tutto grazie alla creatura davanti a lui.
Rosa guardò un secondo la mano, passando poi per il braccio, il viso di quel giovane e, infine, gli occhi: li aveva già visti, da qualche parte, tempo fa, su un quadro, un giovane con l'espressione accigliata, ma in quel momento le stavano rivolgendo uno sguardo dolce, riconoscente, come quello che le dedicava sempre lui, ogni volte che incrociava i suoi occhi.
"Lele," sussurrò con la voce che tremava per l'emozione, afferrandogli la mano senza neanche pensarci.
Gabriele annuì e allargò il sorriso, non trovando sgradevole quel nomignolo per una volta, mentre l'aiutava ad alzarsi, senza interrompere il contatto visivo; entrambi non riuscivano a smettere di ridacchiare, trepidanti dal dire o fare qualcosa, l'eccitazione era palpabile, il castano aprì la bocca per dire qualcosa, ma Rosa fu più veloce e gli buttò le braccia al collo, posando le labbra su quelle di lui, in un impeto di follia che sorprese anche lei. La gioia crebbe quando anche Gabriele la strinse forte a sé, approfondendo il bacio, trasmettendo tutti i sentimenti che provava in quel contatto agognato da mesi.
Per magia, la pioggia fece ritornare il castello e i giardini al loro antico splendore, dal terrazzo Gabriele e Rosa sentirono le urla di gioia della servitù che s'abbracciava, piangeva e chiamava i propri cari.
"Maria!," un bambino corse incontro ad una donna e s'abbracciarono.
"Sia lodato il Signore," disse la donna, commossa, "Nicandro! Il mio piccolo Nicandro!"
"Lucia!"
"Totò!"
I due innamorati intrecciarono le mani, avvicinando le proprie fronti fino a farle toccare.
"Mi sei mancata da morire."
"Anch'io ho sentito la tua mancanza."
Un ragazzo col monocolo si guardò attorno, alla ricerca di una figura, ma venne distratto da una pacca da parte d'Antonio.
"Sandro, vecchio mio! N'è passato di tempo!"
"Direi," convenne col compare, accennando un sorriso.
"Dovremmo dare una festa da ballo!"
"Non riesci a farne a meno?"
No, Antonio non ci riuscì: sette giorni più tardi, tutto il paese era a festeggiare nella spaziosa sala da ballo, a ridere, scherzare e danzare.
"Che ti dicevo io? Lo vedi che avevo ragione?," domandò Antonio, riferendosi alla buona riuscita del ballo, "Uomo di poca fede."
Al suo fianco, Alessandro alzò un sopracciglio dubbioso, "Infatti, dobbiamo ringraziare la tua straordinaria persona per aver finalmente confessato i tuoi sentimenti al padrone."
"We, adesso non esageriamo, eh! Voglio bene, sì, al Signorino, ma mai quanto la nostra piccola Rosa."
"Anche perché, altrimenti, la tua Lucia sarebbe gelosa e non poco."
"Giusta osservazione, amico mio, e ora che mi ci fai pensare, meglio che vada a cercarla, non voglio perdermi un solo bacio da parte sua."
Alessandro fece un elegante gesto con la mano per toglierselo dai piedi, "Va', non voglio certo perdermi uno spettacolo del genere."
E mentre Antonio andava a cercare la sua bella, Alessandro ne approfittò per analizzare meticoloso ogni angolo del castello alla ricerca di un'altra figura, trovandola a suonare l'organetto, strumento al quale quell'uomo dai capelli biondi, tenuti stretti in un codino, era legato; solitamente discutevano, Sandro godeva nel vederlo perdere le staffe, e quando il maestro suonava si sentiva in dovere di far tornare quella vena che pulsava sulla sua fronte.
"Non sarebbe il caso di far suonare un vero maestro, Marco?"
"Puoi anche allontanarti, se ciò ti aggrada, almeno non devo ascoltare la tua voce fastidiosa."
Ma Alessandro non si mosse, s'aggiustò il monocolo e continuò ad osservare la sala, con le varie coppie che danzavano intorno al padrone del castello e alla fanciulla che lo aveva salvato, aveva salvato la vita a tutti loro, e di questo ne erano profondamente grati.
Ed è con assoluta certezza che posso dirvi questo: fin quando il sole sorgerà ad est, di padre in figlio si tramanderanno una favola e una melodia, talmente antiche da perdere le radici nei meandri del tempo, entrambe narranti lo stesso avvenimento. La storia di come una bella si sia innamorata di una bestia.
"Lele?"
"Cosa c'è?"
"Non ti dà più fastidio questo soprannome?"
"Mi hai chiamato così tante volte in questo modo, che ormai mi sono abituato."
"Quindi posso osare di più!"
"... Oh no! Rosa no! I tuoi nomignoli non sono proprio... Adorabili."
"Peccato, e io che pensavo capretta fosse meraviglioso."
"..."
"Chi tace acconsente."
"No, chi tace non vuole discutere!"
"Ti stai scaldando, mia capretta bella?"
"D'accordo che siamo al buio, ma avrai notato che sono umano ormai."
"Però, credo che qualcosa sia andato storto, il petto villoso, questa barba da capretta... Sicuro che dovevo solo dire di essere innamorata di te?"
"Sono sicurissimo."
"Allora ci stava sicuramente altro che ti è passato di mente."
...
...
"Lele?"
"Mh."
"Ti amo."
"... Anch'io."
"Non osare, però, a farti togliere questa barba."
"E opporre resistenza non è contemplato, suppongo."
"Ottimo intuito Lele."
"Fanciulla impertinente."
"Capretta testarda."
#regioniitaliane2019#abruzzo#puglia#oc @blogitalianissimo#la bella e la bestia!au#fanfiction#(teoricamente doveva esserci anche la melodia in sottofondo...ma ad un certo punto la storia diventava troppo lunga e non andava a tempo 😭)#(chiedo venia per la grandezza di ale in quella sottospecie di mosaico😂per non farlo come l'originale m'è venuto sproporzionato al resto🤣)#lombardia#campania#emilia#molise#sicilia#veneto#(piccola apparizione della fata francesca)#(e pare che invece va a tempo! 🤩 ok... forse non proprio precisamente... però ce l'ho fatta!)#(però non so se ho fatto bene ad inserirla 🤔😶🤦🏻♀️🤦🏻♀️🤦🏻♀️🤦🏻♀️🤦🏻♀️)#(cioè sì ma... boh... è il finale dell'audio che lascia un po'... meh...)#(mi fate il favore che - se decidete di leggere con l'audio - non fate caso al coro finale? 🙏🏻🙏🏻🙏🏻)
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"Don Chisciotte" - ( Francesco Guccini )
Ho letto millanta storie di cavalieri erranti, di imprese e di vittorie dei giusti sui prepotenti per starmene ancora chiuso coi miei libri in questa stanza come un vigliacco ozioso, sordo ad ogni sofferenza. Nel mondo oggi più di ieri domina l'ingiustizia, ma di eroici cavalieri non abbiamo più notizia; proprio per questo, Sancho, c'è bisogno soprattutto d'uno slancio generoso, fosse anche un sogno matto: vammi a prendere la sella, che il mio impegno ardimentoso l'ho promesso alla mia bella, Dulcinea del Toboso, e a te Sancho io prometto che guadagnerai un castello, ma un rifiuto non l'accetto, forza sellami il cavallo ! Tu sarai il mio scudiero, la mia ombra confortante e con questo cuore puro, col mio scudo e Ronzinante, colpirò con la mia lancia l'ingiustizia giorno e notte, com'è vero nella Mancha che mi chiamo Don Chisciotte... [ Sancho Panza ] Questo folle non sta bene, ha bisogno di un dottore, contraddirlo non conviene, non è mai di buon umore... E' la più triste figura che sia apparsa sulla Terra, cavalier senza paura di una solitaria guerra cominciata per amore di una donna conosciuta dentro a una locanda a ore dove fa la prostituta, ma credendo di aver visto una vera principessa, lui ha voluto ad ogni costo farle quella sua promessa. E così da giorni abbiamo solo calci nel sedere, non sappiamo dove siamo, senza pane e senza bere e questo pazzo scatenato che è il più ingenuo dei bambini proprio ieri si è stroncato fra le pale dei mulini... E' un testardo, un idealista, troppi sogni ha nel cervello: io che sono più realista mi accontento di un castello. Mi farà Governatore e avrò terre in abbondanza, quant'è vero che anch'io ho un cuore e che mi chiamo Sancho Panza... [ Don Chisciotte ] Salta in piedi, Sancho, è tardi, non vorrai dormire ancora, solo i cinici e i codardi non si svegliano all'aurora: per i primi è indifferenza e disprezzo dei valori e per gli altri è riluttanza nei confronti dei doveri ! L'ingiustizia non è il solo male che divora il mondo, anche l'anima dell'uomo ha toccato spesso il fondo, ma dobbiamo fare presto perché più che il tempo passa il nemico si fà d'ombra e s'ingarbuglia la matassa... [ Sancho Panza ] A proposito di questo farsi d'ombra delle cose, l'altro giorno quando ha visto quelle pecore indifese le ha attaccate come fossero un esercito di Mori, ma che alla fine ci mordessero oltre i cani anche i pastori era chiaro come il giorno, non è vero, mio Signore ? Io sarò un codardo e dormo, ma non sono un traditore, credo solo in quel che vedo e la realtà per me rimane il solo metro che possiedo, com'è vero... che ora ho fame ! [ Don Chisciotte ] Sancho ascoltami, ti prego, sono stato anch'io un realista, ma ormai oggi me ne frego e, anche se ho una buona vista, l'apparenza delle cose come vedi non m'inganna, preferisco le sorprese di quest'anima tiranna che trasforma coi suoi trucchi la realtà che hai lì davanti, ma ti apre nuovi occhi e ti accende i sentimenti. Prima d'oggi mi annoiavo e volevo anche morire, ma ora sono un uomo nuovo che non teme di soffrire... [ Sancho Panza ] Mio Signore, io purtoppo sono un povero ignorante e del suo discorso astratto ci ho capito poco o niente, ma anche ammesso che il coraggio mi cancelli la pigrizia, riusciremo noi da soli a riportare la giustizia ? In un mondo dove il male è di casa e ha vinto sempre, dove regna il "capitale", oggi più spietatamente, riuscirà con questo brocco e questo inutile scudiero al "potere" dare scacco e salvare il mondo intero ? [ Don Chisciotte ] Mi vuoi dire, caro Sancho, che dovrei tirarmi indietro perchè il "male" ed il "potere" hanno un aspetto così tetro ? Dovrei anche rinunciare ad un po' di dignità, farmi umile e accettare che sia questa la realtà ? [ Insieme ] Il "potere" è l'immondizia della storia degli umani e, anche se siamo soltanto due romantici rottami, sputeremo il cuore in faccia all'ingiustizia giorno e notte: siamo i "Grandi della Mancha", Sancho Panza... e Don Chisciotte!
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🍎 META - Mercato della Terra e delle Arti 🌿 Siamo al META | 11 maggio 2019 nella splendida cornice del Giardino di Castello Caracciolo, a Sammichele. @spinebookstore e @leggerecoccole vi aspettano per questo primo imperdibile appuntamento con "LeggiAmo la natura" a Sammichele di Bari. Abbiano in serbo per voi tante sorprese! . . #spinebookstore #Spine #Bari #Puglia #Italia #libri #fumetti #autoproduzioni #albiillustrati #microproduzioni #editoria #edizioni #italiane #estere #booking #internazionali #stampe #graphicnovel #illustrazione #arte #poster #bookshop #indipendente #independent #illustration #Europe #presentazioni #autori https://www.instagram.com/spinebookstore/p/BxVMHq8gAmN/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=10avq4pc6yxnz
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Al @vinitalyofficial è stata presentata la nota manifestazione @onlywineofficial che aprirà a breve le porte dal 30 aprile al 2 maggio a Città di Castello. Sono intervenute varie personalità a raccontarci l’essenza di questa manifestazione e riportiamo un piccolo estratto iniziando da @semprinigianluca passando per @sandrocamilli , presidente @aisumbria e finendo con il Presidente @aisofficial_ita #antonellomaietta . Poche parole per esprimere l’essenza di un evento che ormai da anni ha preso piede nel cuore dell’ #umbria , per dare risalto a piccolissime cantine e giovani produttori che hanno saputo distinguersi per la loro tenacia, passione, entusiasmo e ricerca della qualità. E soprattutto per spiegarvi che non potete mancare!!! Io ovviamente anche per questa edizione sono felice di rinnovare la mia presenza , ancora una volta accanto ad @andrea___castellani e @italianwinelover e per la prima volta anche con @chiaragiorleo_wineguide e @vignaiolifivi Vignaioli Indipendenti che hanno tantissime tante nuove sorprese da proporre. Per saperne di più vai al link https://vino.tv/9464-2/ O sulla pagina ufficiale ▶️ @onlywineofficial E voi ci sarete??? ———————————————— #followmywinepassion #vinotv #chiaragiannotti #vinoitaliano #winetime #italianwine #winelover #sommelier #winetasting #tasting #feedyoursoull #winestagram (presso VINITALY) https://www.instagram.com/p/CcgESIetIpn/?igshid=NGJjMDIxMWI=
#antonellomaietta#umbria#followmywinepassion#vinotv#chiaragiannotti#vinoitaliano#winetime#italianwine#winelover#sommelier#winetasting#tasting#feedyoursoull#winestagram
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ARRIVA L'AUTUNNO: VOGLIA DI EUROPA?
ARRIVA L'AUTUNNO: VOGLIA DI EUROPA? Il fascino del vecchio continente non è mai in discesa: ogni anno turisti provenienti da ogni parte del mondo scelgono l'Europa per i loro viaggi sia culturali che rilassanti. Ogni grande città europea cela angoli segreti, monumenti poco conosciuti e atmosfere imperdibili che vale la pena di scoprire. Oltre alle mete più gettonate, quali possono essere Roma, Parigi, Londra o Berlino, è consigliato saperne di più su altre meno frequentate ma che possono riservare piacevoli sorprese. Ecco le capitali europee più belle, da non perdere nel 2023! BUDAPEST Budapest è classica ed imponente, ma anche economica e divertente. È soprannominata la "Parigi dell'Est" per alcuni paesaggi ed angoli cittadini. monumenti da non perdere sono senza dubbio il Palazzo Reale che ospita la Galleria Nazionale, il Bastione e la Chiesa di Mattia. Budapest può anche essere una città rilassante, grazie alle numerose e celebri terme che offrono un'esperienza unica, soprattutto in inverno, quando la metropoli è ricoperta di neve. MADRID Se volete visitare una capitale europea e cercate una città ricca di divertimenti ed attrazioni diurne e notturne, recatevi a Madrid. È davvero la città della movida, dove i divertimenti si sprecano notte e giorno. Custodisce preziosi capolavori dell'arte: Museo del Prado, Centro de Arte Reina Sofia, Parque del Buen Retiro, il Palazzo Reale e Plaza Mayor: queste sono solo alcune delle tante attrazioni turistiche e culturali offerte da Madrid. PRAGA Praga è una delle città europee maggiormente visitate e una meta molto ambita soprattutto per i giovani. Questa città è infatti famosa per diversi aspetti come il costo della vita molto basso, la gran quantità di pub e locali notturni, il divertimento assicurato. Per conoscere Praga bisogna assolutamente visitare il castello e il celebre Orologio astronomico, e perdersi tra le viuzze tortuose del quartiere ebraico. Magnifici il Ponte Carlo in stile gotico e la chiesa di San Nicola nel Quartiere Piccolo, costruzione religiosa in stile barocco. VIENNA Vienna è una città ospitale, a misura d'uomo e ricca di cose da vedere. Offre grandi musei celebri a livello internazionale, la cui sede è stabilita in antiche residenze della dinastia asburgica, inoltre dispone di un centro storico meraviglioso, dichiarato Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO. Girate la città in carrozza, ammirate le opere di Schiele e Klimt. Vienna deve il suo fascino al fiume Danubio che la attraversa, ma anche alla presenza di personaggi influenti quali Mozart, Beethoven e Freud, che le hanno lasciato un ricco patrimonio artistico ed intellettuale, e soprattutto musicale. Il Duomo di Santo Stefano, La Ringstraße (strada ottocentesca lungo la quale sono presenti numerosi monumenti), l'opera di Stato, il Parlamento, il municipio e i numerosi teatri renderanno la vostra visita davvero indimenticabile. Noi di MondoeVacanze siamo pronti a portarvi nello splendore di questi capolavori europei e non solo....! Fateci visita!... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Lacmus Festival 2023
La settima edizione di Lacmus Festival si terrà dal 6 al 17 luglio sul Lago di Como in Tremezzina, a Bellagio e in Brianza, con artisti di fama internazionale e talenti emergenti, insieme ai direttori artistici Louis Lortie e Paolo Bressan in ben 12 concerti. La programmazione di quest’anno sarà incentrata su Sergej Rachmaninov, di cui ricorrono il 150° anniversario della nascita e l'80° della morte, che fu uno dei più grandi virtuosi del pianoforte e al suo strumento dedicò numerosi capolavori, spesso di enorme complessità tecnica per l’interprete. Nel programma del Festival verranno inclusi compositori che hanno vissuto fuori dalla loro patria, come l’ungherese György Ligeti, di cui si ricroda il centenario della nascita, o il russo Igor Stravinskij. Obiettivo di Lacmus Festival è onorare lo spirito di resilienza che ha accompagnato l’esilio forzato di tanti grandi musicisti, la cui forza creativa ha saputo vincere le difficoltà che da sempre accompagnano chi lascia la propria patria tra Villa del Balbianello, Villa Carlotta, il Santuario della Madonna del Soccorso ad Ossuccio, la Greenway del Lago di Como, il Grand Hotel Tremezzo, Castello Durini ad Alzate Brianza e Villa Melzi a Bellagio, oltre a nuove location, come il Parco Teresio Olivelli di Tremezzo e l’Abbazia di San Benedetto in Val Perlana, immersa nei boschi ed accessibile solo a piedi. Fra le sorprese che accompagnano Lacmus Festival, c’è la prima edizione del Premio per pianisti Guglielmina Durini Litta contessa di Monza, in omaggio alla nobildonna milanese nata nel 1837 e scomparsa ai primi del Novecento, infaticabile promotrice culturale ed eccellente pianista. Il Premio, in collaborazione con LacMus Festival, sarà assegnato nel corso della serata con il concerto in programma a Castello Durini, il 9 luglio. Il sipario si aprirà giovedì 6 luglio a Villa del Balbianello con il direttore artistico di LacMus Festival Louis Lortie, insieme ad un violoncellista emergente, il coreano Jaemin Han, risultato il più giovane vincitore nella storia del prestigioso Concorso Enescu nel 2021. Venerdì 7 luglio Lacmus Festival farà tappa a Villa Carlotta, e vedrà riunito il duo formato da Louis Lortie e Hélène Mercier, che hanno spesso condiviso avventure concertistiche e discografiche. Over the Rainbow è il titolo del terzo concerto, in programma a Villa Melzi d’Eril sabato 8 luglio, con star della serata il soprano Anna Pirozzi, considerata una delle massime interpreti del repertorio verdiano della sua generazione, in un viaggio musicale tra le più note arie del repertorio operistico, per approdare al musical e alla canzone napoletana. Domenica 9 luglio il festival si sposta in Brianza, al Castello Durini di Alzate, per A Night at the Castle, con l’italiano Giovanni Bertolazzi, premiato al Concorso Liszt a Budapest nel 2021, e l’ucraino Illia Ovcharenko, che nel 2022 ha vinto l’Honens International Piano Competition. Per il pubblico martedì 11 luglio l’appuntamento è in mattinata all’Abbazia di San Benedetto in Val Perlana, con Luca Giovannini, primo premio al Johannes Brahms Competition e al Grand Prize di Salisburgo. Nella stessa giornata ritorna la Greenway Musicale del Lago di Como, dove si alternano passeggiate ed ascolti di intermezzi musicali, affidati ad una schiera di giovani e talentuosi interpreti. L’affascinante soprano tedesco Christiane Karg sarà la protagonista mercoledì 12 luglio insieme al baritono Michael Nagy, per Aimez-vous Brahms, interamente dedicato al genio tedesco a Villa Carlotta, dove il compositore soggiornò. Pwr A Rachmaninov Celebration, giovedì 13 luglio a Villa del Balbianello, ci sara il pianista Alexander Kashpurin, formatosi a San Pietroburgo ed allievo di Louis Lortie. Accanto agli artisti di fama internazionale e ai giovanissimi emergenti, si segnala l’appuntamento con la Cappella Musicale del Duomo di Milano diretta da Monsignor Massimo Palombella, che percorrerà le tappe più significative dell’anno liturgico attraverso il canto gregoriano e la polifonia rinascimentale al Santuario della Beata Vergine del Soccorso di Ossuccio, venerdì 14 luglio. Sabato 15 luglio al Parco Teresio Olivelli di Tremezzo ci sarà Rhapsody in Blue on the Waterfront e un programma molto vario del pianista americano Andrew Von Oeyen e dalla banda di ottoni dei Quintessenza Brass. Non mancherà il concerto all’alba al Parco di Mezzegra, seguito da una sessione di yoga, domenica 16 luglio, con Raffaele Putzolu, uno dei più brillanti chitarristi italiani, e un recital in cui, accanto ad un omaggio a Bach, spiccano pagine di Tárrega, Villa-Lobos e Rodrigo, di ispirazione iberica e sudamericana. Il concerto di chiusura, previsto per lunedì 17 luglio al Grand Hotel Tremezzo, vede insieme l direttore artistico Louis Lortie al pianoforte e Danusha Waskiewicz, viola solista dei Berliner Philharmoniker e della Luzern Festival Orchestra, Jan Vogler, violoncellista di fama mondiale e artista Sony, e Markus Daunert, violinista e cofondatore della Mahler Chamber Orchestra. Read the full article
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Guida Turistica Puglia 2022 – La Puglia mai vista
Guida turistica Puglia: viaggio in Puglia, che conoscerete come mai prima d’ora. Conoscete la storia dei pugliesi? Il modo di vivere? Ecco la Guida!
Qual è la storia dei pugliesi, quale il loro modo di vivere? Ecco a voi la Guida!
La Puglia è una regione situata nell’Italia meridionale la cui costa si affaccia sul Mar Adriatico.
La Puglia è famosa per il suo mare cristallino, le sue spiagge e i suoi tramonti mozzafiato, ma c’è molto di più da scoprire. È una regione ricchissima di dettagli inaspettati.
In questa guida turistica vi accompagnerò alla scoperta della Puglia: dei suoi luoghi insoliti, dalle sue tradizioni, dei suoi incantevoli paesaggi, dalla sua cucina tipica e dei suoi eventi più importanti.
La Puglia è una regione piena di sorprese e non vedo l’ora di condividere con voi tutto ciò che so!
Guida Turistica Puglia – I posti più belli da visitare in Puglia
La Puglia vanta innumerevoli bellezze naturali e paesaggistiche. Scenari splendidi, spiagge incantevoli e città dal fascino antico vi aspettano.
Ecco i posti più belli da visitare in Puglia:
1. Lecce – La città del barocco leccese, con le sue chiese, palazzi e monumenti in pietra bianca, è senza dubbio una delle mete più suggestive della Puglia. Da non perdere: una passeggiata nel centro storico tra viuzze e balconi fioriti.
2. Polignano a Mare – Questo piccolo borgo sul mare, situato a pochi chilometri da Bari, è famoso per le sue scogliere a strapiombo sulle acque cristalline dell’Adriatico e le sue grotte marine erose nei secoli dal vento e dall’acqua. Polignano a Mare è il luogo ideale per passeggiare sulla spiaggia o ammirare il paesaggio dal belvedere di San Vito.
3. Alberobello – Il borgo dei trulli è senza dubbio il più famoso della Puglia. Queste tipiche costruzioni in pietra, con le loro cupole a punta, sono Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Da non perdere: una visita al centro storico di Alberobello, ricco di negozi e locali tipici.
4. Otranto – La città più orientale d’Italia è famosa per le sue bellezze architettoniche e paesaggistiche. Qui potrai ammirare edifici medievali, bizantini e arabi su splendide spiagge e scogliere alte fino a 20 metri.
5. Castel del Monte – La fortezza medievale di Federico II è una delle attrazioni più famose della Puglia. Situata a pochi chilometri da Andria, questa strana costruzione ottagonale in pietra bianca domina il paesaggio circostante.
6. Taranto – La città dei due mari è ricca di storia e cultura. Qui potrai visitare il museo archeologico MARTA che custodisce i reperti magnogreci più preziosi d’Italia, il centro storico con i suoi palazzi barocchi e le numerose chiese oppure goderti una passeggiata lungo il porto.
7. Gallipoli – Situata nella parte meridionale della Puglia, Gallipoli è una delle città più suggestive della regione. Vi sono edifici di stili e epoche diverse: palazzi medievali, bizantini come anche barocchi . Da non perdere: una visita alla famosa Scalinata Largo San Giovanni o al castello di Sant’Andrea.
8. Santa Maria di Leuca – Questa piccola cittadina, situata all’estremità sud della Puglia, è una delle mete più belle della regione. Qui potrai ammirare uno splendido paesaggio costiero, con il mare azzurro e le rocce bianche.
9. Matera – La città dei Sassi è la più famosa della Basilicata. Situata a soli 60 km da Bari, questa cittadina rupestre è Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Qui potrai visitare i famosi Sassi, le chiese rupestri e il Museo Nazionale della Lucania.
10. Bari – La città più grande della regione è una vera e propria capitale culturale. Qui potrai visitare il centro storico con le sue numerose chiese oppure goderti una passeggiata lungo il porto. Da non perdere: una visita al Castello Normanno-Svevo e alla Basilica di San Nicola di Myra.
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@comune.mercatello uno dei @borghitalia . Arriva l'autunno e i colori delle piante avvinghiate alle case sono piccole sorprese di luce tra i vicoli. Questa è uno degli infiniti angoli di Mercatello che amo e che vorrei farvi conoscere. Quando sarete in piazza Garibaldi e avrete di fronte la Pieve Collegiata, andate a sinistra, verso la porta medievale il ponte... prima di uscire dal borgo murato girate in un vicolo a sinistra e... poi scoprite questo angolo! Buona ricerca! #noverocche #noverocche2018 #medieval #medioevo #middleages #rimini #arezzo #pesaro #urbino #emiliaromagna #marche #romagna #toscana #tuscany #valconca #valmarecchia #valledelfoglia #viaggi #travels #paesaggi #landscape #italy #castello #instagood #heritage #igersitalia #love #instadaily #thehub_italia #yallersemiliaromagna #valledelconca @thehub_italia @massatrabaria @viaggiandonellabellezzaofficia https://www.instagram.com/p/BpwLUP-lS_d/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=45f5yayf8k5s
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