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Ho visto dei registri della mia prof.ssa, pensare che prima ero lasciato a parte, o non considerato da Lei, tuttavia io le consideravo per altre cose mie e le facevo partecipare.
Settembre... lasciamo perdere, un disagio. Ottobre, metà metà, si andava da poco verso su alla fine di tutto. Novembre, con il consiglio di compleanno e l'impegno in classe era più attenta, comunque io già avevo una impresione di lei, non era così gentile.
Diciembre, si camminava verso su, e di più con il dolce e lettera manoscritto di fine anno 2024, un discorso da lei ed un abbraccio insieme. Un giorno come il 19/12/2024 ❤️

Siamo entrati a gennaio, e da quel mese, ha preso più cura di me che prima, una cosa stranissima e che io mi ho lasciato fidare, in quel mese, nella mia situazione, è veramente stata una persona e referente essenziale come docente.
A febbraio, le ho dedicato una carta prima di andare al PCTO, lei lo ha visto e si è molto emozionata, mi ha abbracciato e mi ha ringraziato via mail. Durante lo stage, è stata l'unica professoressa in seguirmi durante tutto il percorso. Al ritorno, io ero distante anche con lei, non si lo prendeva male, ma neanche agiva con me. Mi lasciava da solo per scegliere, perché da solo? Di solito è una persona che non agisce sempre, con il ginocchio male e il cuore agitato, ha aspettato a la fine di tutto per chiedermi, lo sapeva, mi guardava, ma davanti ai ragazzi non lo fa, non lo dice, non agisce per niente. Da soli, dice tutto quello che pensa, e volendo che sia accettato e coerente a quello che "penso io" secondo lei.
Tuttavia, mi ha lasciato le porte aperte per parlare liberamente con lei? Perché non lo faccio, ero maggiormente assente, altri impegni in intervallo, e quando vado da lei le trovo sempre occupata, non so se veramente segue interessata a me. Credo che sarebbe meglio focalizzarmi sulla materia e lasciare alla docente, ancora c'è una lettera da consegnare, si fa e basta, non c'è più nulla ne chiedo qualcosa.
Ma dai prof.ssa, con lei, con la sua voce mi innervisce, con la sua persona da lontano mi bate il cuore, il fatto di vedere qualche parte del suo corpo già mi produce sentimenti di nervosismo o ansia, per favore. Non lo vorrei più, e perché continuo con lei se non mi fa bene? Perché mi offre più attenzione e tempo che le altre docenti, sorry.
Se sta leggendo questo, perfavore, lasciami andare... Prof.ssa R. G. Villano
Mzju
16/03/2025 - 04:51
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Donald Trump e l'ordine esecutivo che cancella il «terzo sesso»
diFederico Rampini
22 gennaio 2025, 20:26 - Aggiornata il 22 gennaio 2025 , 20:42
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7 min
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La risposta a «quanti sessi ci sono» fa parte dei debiti che Trump salda con i latinos che lo hanno votato
Di tutti gli «ordini esecutivi» (decreti presidenziali) annunciati e firmati da Donald Trump, il più difficile da spiegare in Cina è questo: «Da oggi la politica ufficiale del governo degli Stati Uniti è che esistono solo due sessi, maschile e femminile». Per i cinesi, come per la maggior parte della popolazione mondiale, è curioso che un presidente degli Stati Uniti debba occuparsi di questo. Tanto più se lo fa pubblicamente, e per arrivare a una conclusione che altrove non è mai stata in discussione.
Non sono molti – a mia conoscenza – i Paesi dove sul passaporto è possibile scegliere una terza opzione. In America sì. Passaporti, visti, e altri documenti ufficiali negli Stati Uniti hanno dovuto includere la possibilità di una «X», una indicazione che non sia né «M» né «F». Di conseguenza, per adeguarsi, anche diverse compagnie aeree al momento di acquistare un biglietto o di fare la carta d’imbarco hanno dovuto adeguarsi e includere il «terzo sesso» (o «nessun sesso», se preferite) tra le opzioni. Non solo: negli Stati Uniti, i pronomi «he» e «she» -cioè lui o lei - sono stati in molte circostanze sostituiti da un «it» o più spesso ancora da un «they» cioè un «loro», plurale.
Una cospicua parte della popolazione americana ha subito con una certa noia queste novità, introdotte da quella che viene definita «woke culture». Ma la noia è un sentimento innocuo. La paura, l’allarme, la rabbia, invece, hanno spostato voti a favore di Trump. Non è la ragione principale, però la questione delle identità sessuali fluide e opzionali, per come è stata calata dall’alto, imposta da élite autoritarie e intolleranti, ha pesato. È una delle ragioni per cui una percentuale crescente di immigrati ha votato per Trump.
Dai latinos ai musulmani, tante minoranze etniche hanno vissuto queste novità come imposizioni di quella che viene percepita come «egemonia Lbgtq+» - un attentato ai valori in cui credono, e che sperano di trasmettere ai propri figli. Quell’editto presidenziale di Trump sui «due sessi», quindi, è uno dei tanti modi in cui lui paga i suoi debiti con gli elettori che lo hanno riportato alla Casa Bianca.
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Bisogna vivere in America – di sicuro non a Pechino o a Shanghai – per capire il contesto storico in cui matura il decreto. Il contesto in cui il sesso non è un dato biologico ma una costruzione culturale: con tutte le conseguenze pratiche che se ne fanno derivare.
Il contesto include: genitori spaventati quando durante la pandemia, assistendo in casa ai corsi scolastici in remoto, scoprirono che i figli prima ancora della pubertà venivano addestrati a interrogarsi sulla propria identità sessuale, ed esortati a cambiarla se ne sentivano il bisogno, anche senza consultare i familiari. Il contesto include: la distribuzione di tamponi mestruali anche nei bagni maschili, in certe scuole medie di Stato. Il contesto include: la diffusione di bagni unisex; la partecipazione di giovani transgender dotati di molti attributi maschili alle attività atletiche delle squadre femminili, nelle scuole. Questo contesto ha spostato a destra più voti della comunità araba del Michigan, di quanto abbia fatto Gaza.
Avvistai il problema del «sesso degli immigrati» diversi anni fa, anche grazie a un amico docente universitario che cumula due insegnamenti paralleli in Political Science, uno alla Columbia University e l’altro al City College di New York. Quando lesse il mio libro «Suicidio occidentale» mi consigliò di non presentarlo alla Columbia, mentre mi invitò a tenere una lezione-dibattito al City College. Qual è la differenza? «La Columbia – mi disse – è un ateneo élitario, dove la maggioranza dei giovani vengono da ceti privilegiati. Sono i più estremisti. Non accetterebbero le tue critiche, non vorrebbero neppure ascoltarle. Al City College prevalgono i figli di immigrati, molti sono ispanici. Sono i meno ideologici. Sono allergici alle mode estremiste: per esempio non ne vogliono sapere di auto-designarsi come Latinx (un modo per indicare i latinos rifiutando di specificare il genere sessuale)».
Nel quadriennio Biden-Harris nelle università si è diffuso un utilizzo «politically correct» dei pronomi: vietato, per i docenti, usare nelle email il maschile o il femminile, solo il neutro plurale è ammesso, perché bisogna rispettare le identità «fluide». È quindi diventato un obbligo rivolgersi agli ispanici non più come «latinos» o «latinas», per non ingabbiarli in una rigida identità sessuale. Vanno appunto chiamati Latinx o meglio ancora Latinx+, unica denominazione ritenuta «inclusiva» e in grado di esprimere il dovuto rispetto per tutte le identità di genere - bisessuali, trans, o in transizione e alla ricerca del proprio genere.
Dagli articoli del New York Times fino a Google, tutto il mondo «politically correct» si è adeguato alla nuova pulizia del linguaggio. Eppure un sondaggio apparso su The Economist rivelò fin dall’inizio che solo il 4% della popolazione ispanico-americana prediligeva il nuovo Latinx. È una storia familiare: le avanguardie militanti dicono di difendere un popolo che non si sente affatto rappresentato da loro. Nella vasta comunità degli ispano-americani che abitano negli Stati Uniti sono numerosi i cattolici e ancor più i protestanti evangelici, assai conservatori sui temi etici e legati a una visione tradizionale della famiglia.
L’avanzata significativa di Trump tra i latinos il 5 novembre scorso è stata propiziata dal tema dell’immigrazione – del quale dovremo occuparci – perché gli stranieri legali non approvano chi entra violando le leggi. Ma anche la risposta a «quanti sessi ci sono» fa parte dei debiti che Trump salda con loro.
Non è invece in corso un attacco ai diritti dei gay. Trump non ha mai rimesso in discussione il matrimonio tra persone dello stesso sesso: è legge federale approvata dal Congresso e dalla Corte suprema. Neppure è in discussione la possibilità di cambiare sesso; l’affermazione del decreto riguarda l’esistenza di un sesso biologico alla nascita. È noto che su questo tema si è consumato un divorzio tra il movimento femminista e alcune frange della comunità Lgbtq+, come dimostra il caso della scrittrice J.K. Rowling, autrice della saga di «Harry Potter».
Progressista e femminista storica, per avere affermato che essere donna corrisponde a un’identità sessuale biologica, è stata definita anti-transgender, e ha ricevuto minacce di morte. In questo come in altri casi, gli eccessi e le derive degli anni precedenti hanno offerto a Trump la possibilità di presentarsi come l’artefice di quella che lui ha definito la «rivoluzione del buon senso comune».
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Dalle 14 di oggi sarà possibile accedere al portale per ottenere la Carta del Docente

Dalle ore 14 di oggi, lunedì 14 ottobre, sarà possibile accedere al portale per ottenere la Carta del Docente dal valore complessivo di 500 euro. Si tratta della nuova edizione 2024/2025. Il portale è disponibile a questo link. Per il login sono necessarie credenziali come SPID o CIE. Chi può fare domanda per la Carta del Docente? La misura è riservata soltanto ai docenti di ruolo. A beneficiarne saranno circa 650mila insegnanti. Cosa si può acquistare con la Carta del Docente? Come si legge sul sito del Ministero dell’Istruzione e del Merito, con i 500 euro si potranno «acquistare fra l’altro libri, riviste, ingressi nei musei, biglietti per eventi culturali, teatro e cinema o per iscriverti a corsi di laurea e master universitari, a corsi per attività di aggiornamento, svolti da enti qualificati o accreditati presso il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca». Read the full article
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Concorso per magistrati in forza alla Corte dei Conti

Corte dei conti, concorso per 41 posti. Bando per il reclutamento di referendari nel ruolo della carriera di magistratura con scadenza il 11 gennaio 2024. Con Decreto 6 ottobre 2023 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, 4° serie speciale, n. 78 del 13 ottobre 2023, è stata avviata la procedura per la selezione pubblica, concorso di secondo grado, per titoli ed esami, di 41 magistrati referendari presso la Corte dei Conti. Tuttavia il numero dei posti messi a concorso sarà innalzato a 54 nel caso in cui, nelle more della conclusione della procedura concorsuale, intervenga il nuovo decreto autorizzativo, relativo alla programmazione delle assunzioni per gli anni 2023, 2024 e 2025. Soggetti interessati Possono partecipare al concorso gli appartenenti alle seguenti categorie: - i magistrati ordinari nominati a seguito di concorso per esame e che abbiano superato positivamente il perdio di tirocinio; - i procuratori dello Stato alla seconda classe di stipendio e gli avvocati dello Stato; - i magistrati militari; - i magistrati amministrativi; - i magistrati tributari provenienti da altre magistrature; - gli avvocati iscritti nel relativo albo professionale da almeno cinque anni; - i dipendenti di ruolo delle amministrazioni pubbliche, i dipendenti dei due rami del Parlamento, della Presidenza della Repubblica e della Corte costituzionale, i funzionari degli organismi comunitari, i militari appartenenti al ruolo ufficiali purché si tratti di soggetti assunti attraverso concorsi pubblici, muniti della laurea in giurisprudenza, con qualifica dirigenziale o appartenenti alle posizioni funzionali per l'accesso alle quali è richiesto il possesso del diploma di laurea con almeno cinque anni di anzianità di servizio a tempo indeterminato; - il personale docente di ruolo in materie giuridiche delle Università nonché i ricercatori, confermati o che abbiano conseguito l'abilitazione scientifica nazionale in materie giuridiche, con almeno tre anni di anzianità di servizio. Termine di presentazione delle domande Gli interessati dovranno presentare domanda di partecipazione entro e non oltre le ore 17,00 del 11 gennaio 2024. La domanda di partecipazione Le domande dovranno essere presentate esclusivamente per via telematica collegandosi al portale concorsi all'indirizzo https://concorsi.corteconti.it ed autenticandosi a mezzo SPID oppure carta di identità elettronica e seguire la procedura relativa a concorso «Referendario - 41 posti», compilando l'apposito modulo. I candidati dovranno essere anche in possesso di un indirizzo personale di posta PEC. I candidati dovranno effettuare tramite il sistema PagoPa il versamento di € 50,00= a titolo di contributo per le spese del concorso. I candidati nel compilare la domanda dovranno dichiarare: - cognome e nome; - data e luogo di nascita; - codice fiscale; - di essere in possesso della cittadinanza italiana; - il comune nelle cui liste elettorali sono iscritti, ovvero i motivi della mancata iscrizione o cancellazione dalle stesse liste; - le eventuali condanne penali riportate e i procedimenti penali eventualmente pendenti; - indicazione specifica della categoria di appartenenza per la quale si chiede l'ammissione al concorso; - l'eventuale ulteriore anzianità vantata in categoria diversa da quella di attuale appartenenza e per la quale si chiede l'ammissione al concorso ai fini dell'eventuale valutazione di cumulo; - di non essere stato dichiarato decaduto o dispensato dall'impiego presso pubbliche amministrazioni; - altre specifiche indicazioni indicate nel bando relative alla categoria di appartenenza per la quale si chiede l’ammissione al concorso. Condizioni di ammissione alle prove I candidati saranno anche tenuti a compilare un prospetto, disponibile sul portale, relativo alle categorie di titoli ammissibili in quanto saranno ammessi a sostenere le prove di esame solo i candidati giudicati meritevoli per le doti di capacità e rendimento dimostrati, per gli incarichi eventualmente ricoperti, per i titoli di cultura posseduti, per gli studi elaborati e pubblicati in materie relative alle funzioni svolte o concernenti i compiti istituzionali della Corte dei conti. Modalità di svolgimento delle prove I candidati dovranno affrontare 4 prove scritte ed 1 prova orale. Durante le prove scritte sarà consentita la consultazione di codici, leggi ed altri atti normativi, in edizione senza note o richiami dottrinali e giurisprudenziali, che siano stati preventivamente consegnati alla commissione esaminatrice e da questa verificati. Diario delle prove scritte Sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana, 4ª Serie speciale «Concorsi ed esami», del 20 febbraio 2024 e sul portale sarà data comunicazione dei giorni, dell'ora e della sede in cui avranno luogo le prove scritte. I vincitori del concorso I candidati che avranno superato le prove scritte e la prova orale conseguiranno la nomina e saranno assegnati alle sezioni ed alle procure regionali della Corte dei Conti, con esclusione di quelle aventi sede in Roma; la permanenza minima dei referendari nell'ufficio di prima assegnazione e' fissata in tre anni. I vincitori inoltre avranno diritto di scelta, secondo l'ordine di graduatoria del concorso, fra i posti di funzione disponibili. Gazzetta Ufficiale, 4° serie speciale, n. 78 del 13 ottobre 2023 Read the full article
#Concorsipubblici#concorsolavoro#CortedeiConti#GazzettaUfficiale#magistrati#magistrature#pubblicaamministrazione
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Concorso per magistrati in forza alla Corte dei Conti

Corte dei conti, concorso per 41 posti. Bando per il reclutamento di referendari nel ruolo della carriera di magistratura con scadenza il 11 gennaio 2024. Con Decreto 6 ottobre 2023 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, 4° serie speciale, n. 78 del 13 ottobre 2023, è stata avviata la procedura per la selezione pubblica, concorso di secondo grado, per titoli ed esami, di 41 magistrati referendari presso la Corte dei Conti. Tuttavia il numero dei posti messi a concorso sarà innalzato a 54 nel caso in cui, nelle more della conclusione della procedura concorsuale, intervenga il nuovo decreto autorizzativo, relativo alla programmazione delle assunzioni per gli anni 2023, 2024 e 2025. Soggetti interessati Possono partecipare al concorso gli appartenenti alle seguenti categorie: - i magistrati ordinari nominati a seguito di concorso per esame e che abbiano superato positivamente il perdio di tirocinio; - i procuratori dello Stato alla seconda classe di stipendio e gli avvocati dello Stato; - i magistrati militari; - i magistrati amministrativi; - i magistrati tributari provenienti da altre magistrature; - gli avvocati iscritti nel relativo albo professionale da almeno cinque anni; - i dipendenti di ruolo delle amministrazioni pubbliche, i dipendenti dei due rami del Parlamento, della Presidenza della Repubblica e della Corte costituzionale, i funzionari degli organismi comunitari, i militari appartenenti al ruolo ufficiali purché si tratti di soggetti assunti attraverso concorsi pubblici, muniti della laurea in giurisprudenza, con qualifica dirigenziale o appartenenti alle posizioni funzionali per l'accesso alle quali è richiesto il possesso del diploma di laurea con almeno cinque anni di anzianità di servizio a tempo indeterminato; - il personale docente di ruolo in materie giuridiche delle Università nonché i ricercatori, confermati o che abbiano conseguito l'abilitazione scientifica nazionale in materie giuridiche, con almeno tre anni di anzianità di servizio. Termine di presentazione delle domande Gli interessati dovranno presentare domanda di partecipazione entro e non oltre le ore 17,00 del 11 gennaio 2024. La domanda di partecipazione Le domande dovranno essere presentate esclusivamente per via telematica collegandosi al portale concorsi all'indirizzo https://concorsi.corteconti.it ed autenticandosi a mezzo SPID oppure carta di identità elettronica e seguire la procedura relativa a concorso «Referendario - 41 posti», compilando l'apposito modulo. I candidati dovranno essere anche in possesso di un indirizzo personale di posta PEC. I candidati dovranno effettuare tramite il sistema PagoPa il versamento di € 50,00= a titolo di contributo per le spese del concorso. I candidati nel compilare la domanda dovranno dichiarare: - cognome e nome; - data e luogo di nascita; - codice fiscale; - di essere in possesso della cittadinanza italiana; - il comune nelle cui liste elettorali sono iscritti, ovvero i motivi della mancata iscrizione o cancellazione dalle stesse liste; - le eventuali condanne penali riportate e i procedimenti penali eventualmente pendenti; - indicazione specifica della categoria di appartenenza per la quale si chiede l'ammissione al concorso; - l'eventuale ulteriore anzianità vantata in categoria diversa da quella di attuale appartenenza e per la quale si chiede l'ammissione al concorso ai fini dell'eventuale valutazione di cumulo; - di non essere stato dichiarato decaduto o dispensato dall'impiego presso pubbliche amministrazioni; - altre specifiche indicazioni indicate nel bando relative alla categoria di appartenenza per la quale si chiede l’ammissione al concorso. Condizioni di ammissione alle prove I candidati saranno anche tenuti a compilare un prospetto, disponibile sul portale, relativo alle categorie di titoli ammissibili in quanto saranno ammessi a sostenere le prove di esame solo i candidati giudicati meritevoli per le doti di capacità e rendimento dimostrati, per gli incarichi eventualmente ricoperti, per i titoli di cultura posseduti, per gli studi elaborati e pubblicati in materie relative alle funzioni svolte o concernenti i compiti istituzionali della Corte dei conti. Modalità di svolgimento delle prove I candidati dovranno affrontare 4 prove scritte ed 1 prova orale. Durante le prove scritte sarà consentita la consultazione di codici, leggi ed altri atti normativi, in edizione senza note o richiami dottrinali e giurisprudenziali, che siano stati preventivamente consegnati alla commissione esaminatrice e da questa verificati. Diario delle prove scritte Sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana, 4ª Serie speciale «Concorsi ed esami», del 20 febbraio 2024 e sul portale sarà data comunicazione dei giorni, dell'ora e della sede in cui avranno luogo le prove scritte. I vincitori del concorso I candidati che avranno superato le prove scritte e la prova orale conseguiranno la nomina e saranno assegnati alle sezioni ed alle procure regionali della Corte dei Conti, con esclusione di quelle aventi sede in Roma; la permanenza minima dei referendari nell'ufficio di prima assegnazione e' fissata in tre anni. I vincitori inoltre avranno diritto di scelta, secondo l'ordine di graduatoria del concorso, fra i posti di funzione disponibili. Gazzetta Ufficiale, 4° serie speciale, n. 78 del 13 ottobre 2023 Read the full article
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