#cappottino
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Bomber bimba colore rosa
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Michael e subito dopo jannik a Maranello al TG, mi sentite commossa??????
#Nonna ha richiamato l attenzione e il silenzio di tutti appe ha visto jannik#“guardate che bellino con il cappottino così 🥰🥰🥰”#Credo che nonostante abbia 3 nipoti il suo preferito sia comunque jannik#E neanche lo conosce
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È stato il suo sguardo a convincermi. Diceva qualcosa tipo "perché mi hanno abbandonato?". Mi sono vista allo specchio. Era il 2019. L'ho portata a casa che pesava quanto un chihuahua. In auto piangeva tra gioia e disperazione. La veterinaria: "Dalle da mangiare poco alla volta o muore". Era trasparente. La bastarda che l'aveva adottata portandola qui da Roma, non si sa bene perché, non le dava da mangiare. La teneva col cappottino addosso per non far vedere ai volontari quanto cazzo fosse magra. Il cane fantasma. Stava morendo di fame. Gliel'hanno portata via. L'hanno data a me. I primi giorni stava al passo senza che gliel'avessi insegnato. Sempre a sinistra, sempre con quella faccia da "ti prego, non farmi male". Mi fissava sempre. Cercava di anticipare i miei desideri. Se sentiva un'auto fermarsi, cercava protezione tra i miei piedi. La voce di uomo la faceva tremare. "Amore, tu stai qui, nessuno ti porta via." Le ore passate a giocare con la palla. Le ore passate a tenerla vicina e protetta. Come fai a convincere un cane che non le farai del male? Che può fidarsi di te? Non lo so. So che l'ha fatto e non ci ha nemmeno messo tanto. Il peso è andato a posto. Ha sviluppato dei bei muscoli, un vocione, il passo sicuro. Non sta più sulla sinistra. Ora sta davanti, dietro, sopra. Salta. Corre. Sorride. Scodinzola. 13 kg d'amore. Mi ha visto tornare a casa pelata e non mi ha riconosciuta. Mi ha annusato quando sapevo di chimico. È stata attenta a non toccarmi mai il PICC. Ha avuto pazienza quando non riuscivo più a fare le scale e giocare. Ha avuto fiducia. Lei, un cane, mi ha dimostrato che ci si può ancora fidare.
Piano piano.
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“Sa qual è il suo problema signorina?
Lei ricorda tutto. Ogni parola, gesto, sguardo, espressione, sfumatura di colore. Lei ricorda tutto, le date, gli orari, le partenze, gli arrivi. Lei ricorda il colore del cappottino di quel ragazzo che sul treno la guardava sorridendo. Le sfumature del cielo in quella serata malinconica. Lei ricorda i posti, le stradine, gli occhi della signora a cui ha chiesto informazioni quando si è persa per Roma. Lei ricorda il tono di voce del suo professore quando le disse che era veramente brava. Ricorda i compleanni, le attese, i desideri. Ricorda quante parole c'erano in quella lettera che non arrivò mai a destinazione. Ricorda la prima volta che ha ascoltato quella canzone che sarebbe diventata poi, la sua preferita. Ricorda i profumi di quella giornata, di quella notte. I profumi li ricorda tutti. Anche quello che aveva la sua stanza di hotel a Londra in una serata piovosa. Ricorda i dettagli.”
“Ed è un problema?”
“Stia attenta a non farsi troppo male, con tutti questi ricordi.”
(cit.)
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per contro ho comprato un cappottino di misto cashmere adorabile su vinted!! can't wait che arrivi
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sedici gradi, io e il mio cappottino viola andiamo al compleanno di una collega vent'anni più giovane di me. non so bene come ha fatto ad incastrarmi.
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Canina è piccina e ha il pelo corto, d'inverno deve essere coperta quando esce per non morire di freddo. Lei non ama, ad inizio stagione si trasforma in un pezzo di legno appena le si mette il cappottino, poi però se ne fa una ragione
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Grazie @charlie-fa-surf 🖤💋
Posta il salvaschermo e la home del tuo telefono, l'ultima canzone che hai ascoltato e l'ultima foto che hai fatto/salvato nella galleria
A quanto pare solo io uso la stessa foto sia come salvaschermo che come home e quindi doppietta + Dream Girl Evil su Instagram + foto del mio nuovo cappottino (non nero incredibile ma vero) che nella foto regge mia madre. Taggo @focaccinoo @lineesottili @bu0nan0tte
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La mia infanzia :) I miei genitori, quando ero una bambina ricca (cosa che durò pochi anni) mi comprarono un meraviglioso pelouche di Paddington. Ricordo con entusiasmo il suo cappottino di feltro blu dagli alamari di legno, gli stivaletti rossi, che la mia più grande gioia era far immergere in ogni pozzanghera possibile. Quanto ho amato quell'orsetto e le sue avventure...
touching grass isn't enough i need to be
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2 giu 2024 19:43
MERLO VS VESPA, VOLANO BOTTIGLIATE! – MERLO RISPONDE ALLA MAIL DI BRU-NEO, SUI SUOI VINI PROPOSTI DAI BAR DELLE FERROVIE DELLO STATO, CONFEZIONANDO UN PERFIDO CAPPOTTINO: “E’ VERO CHE VESPA NON È STATO INVENTATO DAL GOVERNO MELONI. PERÒ È IL GOVERNO CHE NE FA UN USO INTENSIVO, PIÙ DEI GOVERNI BERLUSCONI. È L’INTERVISTATORE SERIALE DI MELONI IN RAI, È STATO IL MEDIATORE TRA IL GOVERNO, ZELENSKI, E SANREMO. I CANTINIERI DELLE FERROVIE, CHE HANNO SCELTO O CONFERMATO IL SUPERVINO DI VESPA, SONO SICURAMENTE INNOCENTISSIMISSIMI. E BENCHÉ TRA VESPA E MELONI SIA TUTTO UN CATERING ENO-POLITICO, SOLO I PIÙ MONELLI E I PIÙ MALIGNI POTREBBERO PENSARE CHE ATTORNO AL VINO DI STATO CI SIANO CREDITI DA ESIGERE, CAMBIALI DI GRATITUDINE, POSTI RISERVATI NELLE PUNTATE DI PORTA A PORTA…” - RISPOSTA DI VESPA: "OGNI PAIO D'ANNI UN NOSTRO VINO VIENE VENDUTO A ROTAZIONE. DOVREI SOSPENDERNE LA VENDITA PERCHÉ DAI TEMPI DEL GOVERNO DRAGHI MINISTRI E LEADER DELL'OPPOSIZIONE VENGONO A MANDURIA..."
LETTERA DI FRANCESCO MERLO:
Riceviamo e pubblichiamo:
Caro Dago,
Bruno Vespa conferma la lettera che Manuel Orazi ha mandato a repubblica: il suo vino è venduto nei bar delle ferrovie dello Stato. Non so da quanto tempo e quante “piccole bottiglie” abbia piazzato, ma cosa cambia? E’ vero che Vespa non è stato inventato dal governo Meloni. C’era già, e sullo specchietto retrovisore scorrono le immagini del risotto di D’Alema, della scrivania di Berlusconi, delle lacrime di Bersani, del selfie con Grillo, di Renzi che, mentendo, promette “se perdo mene vado” … Però, tra tutti, è il governo Meloni che ne fa un uso davvero intensivo, persino più dei governi Berlusconi.
Vespa è l’intervistatore seriale di Giorgia Meloni in Rai, è stato il mediatore nella trattativa tra il governo, Zelenski, e il festival di Sanremo. Il logo della masseria Li Reni Vespa, che produce anche quel vino venduto adesso sui treni di Stato, splendeva dietro Giorgia Meloni che, da lì, dove soggiornava con ben otto ministri, attaccava la politica di Elly Schlein. E la condizione non negoziabile imposta dallo staff della premier per il duello tv Meloni- Schlein era che avvenisse da Vespa a Porta a Porta.
Dunque i cantinieri responsabili delle Ferrovie, che hanno scelto o solo confermato il supervino di Vespa, sono sicuramente innocentissimissimi. E benché tra Vespa e Meloni sia tutto un catering eno-politico, solo i più monelli e i più maligni potrebbero pensare che attorno al vino di Stato ci siano crediti da esigere, cambiali di gratitudine, posti riservati nelle puntate di Porta a Porta. Honni soit qui mal y pense.
Francesco Merlo
LA RISPOSTA DI BRUNO VESPA:
Riceviamo e pubblichiamo
Caro Dago, Riepiloghiamo. 1. La mia famiglia produce vino da 12 anni. 2. Da alcuni anni ogni paio d’anni un nostro vino viene venduto sul Frecciarossa a rotazione con decine di altre Case per iniziativa non di Ferrovie ma dalla società privata che cura il catering 3. Dovrei sospenderne la vendita perché dai tempi del governo Draghi ( non Meloni) ministri e leader dell’opposizione vengono a Manduria al Forum in masseria. Fate voi. Passo e chiudo. Grazie e cordialità Bruno Vespa
LA PUNTATA PRECEDENTE:
UN LETTORE SCRIVE A “REPUBBLICA”: “SUL FRECCIAROSSA MILANO-ANCONA, ALLA CARROZZA BAR, MI HANNO MOSTRATO QUATTRO MEZZE BOTTIGLIE DI VINO FRA CUI "IL BRUNO", PRIMITIVO DEL SALENTO DELL'AZIENDA DI BRUNO VESPA. DEV'ESSERE PROPRIO BUONO PER VENIRE SELEZIONATO, FRA TANTI POSSIBILI, NELL'OFFERTA DEL BAR DI TRENITALIA…” – RISPOSTA DI MERLO: “STA INSINUANDO CHE IL VINO DI VESPA È "RACCOMANDATO"? LUNGI DA ME IL SOSPETTO CHE ANCHE LE CANTINE DELLE FERROVIE SIANO "ORIENTATE" DAL MINISTRO DEI TRASPORTI SALVINI, DAL LOLLO DEL MANGIARE ITALIANO... E DAGLI ALTRI AVVENTORI DI PORTA A PORTA” - LA PRECISAZIONE DI BRUNO VESPA A DAGOSPIA: "IL MIO VINO COMPARE A ROTAZIONE CON DECINE DI ALTRE CANTINE"
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Cappottino elegante bimba
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· · ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⤹ 𝐚𝐫𝐰𝐞𝐧 𝐡𝐚𝐮𝐠𝐞𝐧 ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀ ⠀ ‧‧‧‧ ᴅᴀʏs › ─── ㅤㅤ ㅤㅤ ㅤㅤ ❪ ❛ Infanzia ❜ ❫ ㅤㅤ ㅤㅤ ㅤ Capelli biondo scuro continuavano a sbattere sulla schiena di quella bambina così curiosa. Occhi rivolti verso un mare che prendeva e donava dalla notte dei tempi. Le storie che si raccontavano sulle terre nordiche avevano creato leggende, e il Dio Njörðr non era altro che la figura che aveva animano le leggende greche e romane, eppure il Dio del mare nella mitologia norreva faceva più paura del semplice Poseidone. Il vento nordico sferzava preannunciando tempesta, le grida di Njörðr si sentivano in tutto il fiordo eppure, il corpicino piccolo e minuto della norvegese, era rapito da quella forza della natura così potente. I suoi occhi, vispi e attenti, erano catturati dalla forza delle onde che si infrangevano lungo la costa. La sabbia bianca della costa norvegese, solitamente così calma e quieta, era sferzata da forza dell'uragano imminente. Stringeva, la piccola manina, quella più grande del padre, quell'uomo che era in grado di essere il suo supereroe, il suo punto di riferimento nei momenti più bui, l'uomo che non avrebbe mai abbandonato. Una presenza che sentiva come faro nel suo cammino, forte e determinato a proteggerla, anche quando le sue azioni parlavano per lei. ㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤ ᴀʀᴡᴇɴ ᴍɪᴀ « Papà… Ho paura. Il mare… ─ E' così, così nero. » ʜᴇʀ ғᴀᴛʜᴇʀ « Piccola mia, non devi avere paura. Ci sono io con te, ricordi? » ㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤ La manina strinse maggiormente quella del genitore, così grande e calda da inglobare completamente quella della bambina. Poteva un gesto così semplice esprimere ciò che a parole non si poteva nemmeno menzionare? Eppure Liv, come era solito chiamarla l'umo, più osservava le onde infrangersi contro il molo, più sentiva il bisogno di avvicinarsi, di scoprire che cosa nascondesse quella distesa così oscura. Era una calamita, un passo e un altro ancora. S'avvicinò lentamente, con quelle gambette coperte dalla calzamaglia in lana e da quel cappottino blu che diventa quasi umido, impregnato della salsedine che diventava un tutt'uno con la paura e la curiosità. ㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤ ᴀʀᴡᴇɴ ᴍɪᴀ « Voglio vedere oltre il molo, papà. Ti prego… Ho paura ma… Voglio vedere… Per favore. N-non lasciarmi la mano. » ʜᴇʀ ғᴀᴛʜᴇʀ « Non ti lascio, piccola mia. Potrai sempre contare su di me, ora come quando sarai grande. Sta per arrivare una tempesta, è il momento in cui tutto sembra silenzioso e il mondo si avvolge di una sensazione ovattata che diventa sempre più forte, man mano che il vento grida. Ma sai perché ti ho portato qui, Liv? » ㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤ Scosse il capo la piccola ma ancora con lo sguardo rapito verso il mare che ora spingeva le sue onde oltre la balaustra. Presto il mare li avrebbe raggiunti e i tempo sarebbe stato vano. S'aggrappò come un fosse in balia di quelle stesse ose e frenò i piedini attratti da quell'abisso. ㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤ ᴀʀᴡᴇɴ ᴍɪᴀ « N-no… Papà per favore. » ʜᴇʀ ғᴀᴛʜᴇʀ « Ciò che ci fa più paura, allo stesso tempo ci attrae, Liv. E' come se il mare fosse una calamita, forte e potente. Vorresti spingerti oltre, guardare attraverso la distesa nera del mare, immergerti nelle grinfie di quell'abisso ma allo stesso tempo sei frenata, intimorita dal pensiero di non poter ritornare alle cose di prima. Ricordati Liv, tu sei forte, la tua curiosità ti ha sempre guidato cacciandoti nei guai, piccola, ma quando sarai grande sarà la tua arma. Paura non vuol dire fuggire, piccola. Paura vuol dire solamente reagire… E ora, andiamo a casa, avrai sempre me al tuo fianco. » ㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤ
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Quel giorno c’era un’aria gelida invernale, avevo messo infatti il cappottino nero con la sciarpa color celeste-ghiaccio, e la matita sugli occhi a riporto per farli risaltare, dopo tutto ho gli occhi azzurri anch’io. Ero sull’autobus, sul gradino precisamente, per essere alla tua altezza, tu sull’asfalto mi baciavi sul viso mettendomi due ciocche di capelli dietro l’orecchio destro. Avevo il cuore a mille, ti osservavo gelosamente, il desiderio di averti solo per me era incontrollabile e mi uscirono fuori quelle poche parole l’una dopo l’altra, incontrollabili, ti ripeto. “Io voglio solo stare con te, se per te non è lo stesso lasciamo stare tutto, basta”. “Voglio stare con te” hai risposto.
Sono trascorsi dodici anni da quel giorno. Una vita fa, eppure… Eppure. Ce l’ho ancora in testa quello sguardo, quel brivido al cuore, le mani che si cercano… ma soprattutto gli occhi, i nostri occhi che si baciano. E l’elettricità che c’era, e che c’è: la mia calamita, la mia calamità. Da sempre. Non mi ero mai sentita cosi viva. Dodici anni. È come se mi fossi donata a te. Ti ho giurato amore eterno e non mi schiodo di lì, ti ho sussurrato “per sempre” e per sempre è, e sarà. “Croce sul cuore”. Ti aspetto. Ti ho aspettato ieri e ti aspetterò domani, perché lo so che in realtà le cose si fanno sempre in due e perciò queste emozioni sono e saranno anche le tue.
La verità fa male, ma la verità è che due anime come le nostre, cosi simili e diverse allo stesso tempo, non solo combaciano, ma si completano. Due pezzi di cuore unico. E quando è cosi, purtroppo, fuggire è sempre più facile e meno doloroso rispetto allo stare insieme. Alla continua paura di amare ed essere amati.
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da un post di https://www.tumblr.com/soffiovitale
“Sa qual è il suo problema signorina?
Lei ricorda tutto. Ogni parola, gesto, sguardo, espressione, sfumatura di colore. Lei ricorda tutto, le date, gli orari, le partenze, gli arrivi. Lei ricorda il colore del cappottino di quel ragazzo che sul treno la guardava sorridendo. Le sfumature del cielo in quella serata malinconica. Lei ricorda i posti, le stradine, gli occhi della signora a cui ha chiesto informazioni quando si è persa per Roma. Lei ricorda il tono di voce del suo professore quando le disse che era veramente brava. Ricorda i compleanni, le attese, i desideri. Ricorda quante parole c'erano in quella lettera che non arrivò mai a destinazione. Ricorda la prima volta che ha ascoltato quella canzone che sarebbe diventata poi, la sua preferita. Ricorda i profumi di quella giornata, di quella notte. I profumi li ricorda tutti. Anche quello che aveva la sua stanza di hotel a Londra in una serata piovosa. Ricorda i dettagli.”
“Ed è un problema?”
“Stia attenta a non farsi troppo male, con tutti questi ricordi.”
(cit.)
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