#cappero
Explore tagged Tumblr posts
Text
mi planta de alcaparras = mon câprier = my caper plant = minha alcaparra = meine Kapernpflanze = la mia pianta di cappero
34 notes
·
View notes
Text
Non me ne frega un cappero
Un cappero, il suo fiore e a sinistra, un cappero e il suo fiore destrutturati
0 notes
Text
Effective microorganisms stimolano la crescita e produttività del Cappero di Pantelleria (Capparis spinosa)
Il cappero è un cespuglio suffruticoso di notevole vigoria vegetativa ma lignificato solo alla base, dove si sviluppa un ceppo ben ingrossato; cresce spontaneo e viene anche coltivato lungo le coste del Mediterraneo e altrove, ma sempre in zone a clima molto caldo con inverni decisamente miti. È una pianta estremamente frugale e resistente al secco; cresce meglio su terreni grossolani e sassosi,…
View On WordPress
#Capparis spinosa#Cappero#cappero di Pantelleria#Effective Microorganisms cappero#em cappero#microrganismi cappero#Pantelleria
0 notes
Text
Poesia siciliana: Salvatore Quasimodo.
Poesia siciliana: il Cappero Bistrot.
1 note
·
View note
Text
C - Capparis spinosa L. - Cappero comune (Capparaceae)
138 notes
·
View notes
Text
In un Universo nel Multiverso esiste una me ( mado un'altra 😅) che vive in una città di mare, nella parte old. In un vicoletto vicino al mare ha una piccola bottega che si chiama :
" Origano Trinacria e fiori di cappero" 😃
( inizialmente era Origano&Sentimento)
Entrarci è un esperienza.
Un viaggio nel viaggio
Profumi, colori, sapori.
Pupi e carretti siciliani, storie da raccontare... ❤️
Là in quel Multiverso
21 notes
·
View notes
Text
Alcuni profumi stuzzicano l'appetito, ad esempio il basilico o il cappero mi fanno venire l'acquolina in bocca, ma l'odore della cipolla che soffrigge assieme alla pancetta mi farebbe mangiare pure il tavolo
8 notes
·
View notes
Text
Crepet e la felicità: “Il cappero è una metafora della vita, non importa se cresce da un’altra parte, conta la passione con cui lo pianti. Conta la libertà” - la Repubblica
.
#la libertà#la creatività#le nostre risorse intellettuali devono aiutarci a vivere meglio nella Consapevolezza
2 notes
·
View notes
Text
Fra demoni e robottoni
La prima volta che ho visto Devilman non avevo idea di chi cappero fosse. Compariva in Mazinga contro gli Ufo Robot, un lungometraggio composto da noi italiani assemblando alcuni episodi speciali dei robottoni. In questo caso specifico, Mazinga Zeta e Devilman - che si presenta come Uomo Diavolo - uniscono le loro forze contro il Dottor Hell e la Tribù Demone. A me non era dispiaciuto. Ma la serie animata, trasmessa in televisione molti anni dopo, mi aveva deluso. Certo, la struttura robotica, che prevedeva a ogni episodio lo scontro con un diverso nemico, mi era piaciuta. Ma cinque cose mi avevano fatto storcere un po' il naso: 1) Devilman ha pochissime armi. 2) Lo presentano come il più forte della Tribù demone, ma prima di vincere ogni scontro prende botte della comunione. 3) I disegni - a parte qualche episodio - non è che fossero eccelsi. 4) Come nel caso di Ken il guerriero c'erano due o tre voci che doppiavano tutti i personaggi. 5) La conclusione non conclude proprio un ghezzo. Peccato, perché l'idea mi piaceva. Ma solo l'idea. Parlo chiaramente della serie animata. Il fumetto non l'ho mai letto. Troppo violento perfino per me.
7 notes
·
View notes
Note
Cappera a c'è posta per te nel 2025. L'idea che ti sto dando non è male, anzi secondo me è positiva. Hai scritto così tante lettere, che manca solo quella per la redazione di c'è posta per te 🤣.
Eh...ma sai cappero che in questi giorni ci ho pensato pure io...non mi sembra una cattiva idea e se raccontassi questa storia a Maria de Filippi e la mandassi a chiamare a c'è posta per te con il viaggio e tutto pagato da loro? Solo questa ci manca 🤣 sono sicura che Maria ci riesce a farci chiarire una volta per tutte...credimi questa folle idea ce l'ho avuta in questi giorni. Chi lo sa hahahahahha
2 notes
·
View notes
Text
Ma quanto cappero è alto gianmaria?
5 notes
·
View notes
Text
Cartolina: Cappero comune (Capparis spinosa L., Capparaceae)
34 notes
·
View notes
Text
Milano Design Week: ne "Il giardino delle Idee" di Vanity Fair “Orticola presenta: Capperi! Che bello… la pianta dello stupore” con Monica Bispo
Milano Design Week: ne "Il giardino delle Idee" di Vanity Fair “Orticola presenta: Capperi! Che bello… la pianta dello stupore” con Monica Bispo. Sotto le arcate del chiostro del Museo Diocesano di Milano, Vanity Fair coinvolge il pubblico per raccontare il meglio delle idee e delle azioni concrete per costruire un futuro più sostenibile. Tante installazioni, workshop creativi e provocazioni, che sta animando tutte le giornate della Design Week di Milano. Tra questi laboratori, “Orticola presenta: Capperi! Che bello… la pianta dello stupore” - con Monica Bispo. “Un workshop per realizzare una Capsula di Terra Cruda e Biocha che accoglierà delle piccole piantine di Capparis spinosa, la pianta del cappero, da portare via con sé.” Questa la descrizione che il famoso magazine fornisce a chi ha intenzione di registrarsi. Un laboratorio coinvolgente, che fa mettere le “mani in pasta” realizzando un vaso che accoglie una piccola piantina di capperi, che i partecipanti hanno portato a casa come souvenir dell’incredibile esperienza svolta a tu per tu con Monica Bispo. L’artista si racconta tramite il suo sito, in cui è possibile acquistare il materiale per ricreare in casa l’esperienza vissuta ne “Il giardino delle Idee”. Restauratrice, progettista di spazi verdi, Monica è una grande conoscitrice dei materiali e di antiche tecniche che le hanno permesso di creare “La terra cruda®”. La miscela, con l’utilizzo della paglia che aiuta a conferire struttura al vaso, riesce a concretizzare la tecnica del “non fare” attribuita ad un importante botanico giapponese, Fukuoka Masanobu: l’obiettivo è quello di ridurre al minimo l’intervento umano in agricoltura fino ad eliminarlo del tutto. La vision di Monica si colloca in un quadro sostenibile, in cui si facilita la transizione ecologica riducendo drasticamente l’uso della plastica favorendo l’utilizzo di una pasta modellabile a impatto zero. L’artista ha accompagnato i pochi prediletti, che hanno avuto la fortuna di prenotarsi in tempo sul sito di Vanity Fair, passo per passo, aggiungendo acqua al loro impasto o aiutandoli in caso di difficoltà. Nessuno è rimasto escluso, nessuno è rimasto indietro, le sue parole confortanti hanno aiutato anche chi sembrava avere il pollice verde. “Non abbiate timore di sbagliare” e ancora “ogni vaso deve essere unico, non perfetto”, così Monica Bispo. Dopo essersi accertata che ogni impasto fosse della consistenza corretta ha donato ad ogni partecipante una piantina di capperi che è stata inserita delicatamente nel vasetto appena creato e confezionata per essere portata a casa in sicurezza, oltre ad avere dato preziosi consigli sulla cura della piantina. Grande cura, dedizione e passione per la Terra sono state trasmesse e risultano essere il dono e insegnamento più grande che i partecipanti hanno potuto fare proprio.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
0 notes