#capisco il punto di vista
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I miei due cent: pensavo che il sesso fosse piuttosto sopravvalutato fino a che non ho trovato la persona giusta con cui farlo e lo ritengo giustamente valutato
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Volleyball season is yet to officially begin, we have like 15 (to 19) kids between the ages of 4 and 8, there are only two of us and there already is a Karen mom™️ who has to make my patience go from thin to nothing with a single message.
And the season isn't even started.
#e io capisco eh capisco#(no non capisco perchè non ho figli e quindi non capisco da quel punto di vista)#ma allo stesso tempo echecazzo ti serve il certificato della pediatra anche se vai a fare nuoto che domande di merda mi faiiii#poi mi vedi andare in giro con il porche come se ci prendessi la percentuale per ogni certificato pediatrico???? ma porco -#ma che poi t'ho chiesto io di iscriverle entrambe? no e allora madonna perchè mi devi rompere i coglioni già adesso#la vedo dura che arriveremo a fine anno#nope letteralmente nope#bello come ogni anno mi ripopongo che sia l'ultimo e poi stiamo ancora qua a dover fare i conti con queste persone ✌️#dio dacci la pazienza perchè se ci lasci la forza poi iniziamo a commettere gambizzamenti#uno snocciolamento di rosari e santi mai più residenti in paradiso#we spent one (1) hour together last weekend and i need 7 years of vacantiob already#personal~#the ✨️joy✨️ of coaching
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Se lo vuole fare 😅😅 vi fate troppi problemi per questo suo avanti e indietro ahaha
Il fatto è che una persona in sessione non lo farebbe mai, cioè se stai studiando studi e basta, una persona sotto esame generalmente è scazzata a palla e non vuole interruzioni 😂 non pensi ad andare su giù a destra a sinistra, a serate o robe, è quello che pare strano, ok Ibiza (lo avrei fatto anch'io onestamente) ma poi che cosa è salita a fare a Milano se poi è scesa di nuovo? Aveva molto più senso studiare sempre giù e poi tornare sopra a fare l'esame o quando finiscono le vacanze, boh 😂🤔
Magari doveva fare altro a Milano o si era data appuntamento per studiare con i colleghi, non so. Se è in sessione deve passare tutto il suo tempo in unico posto? È carino che sia scesa ogni tanto anche per cambiare postazione e stare col proprio ragazzo.
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Visto l'ultimo post sono tentato di metterci la faccia, ma nel mio caso il problema è proprio la faccia (il primo problema, il secondo lo spiego).
Mi è capitato di essere di essere "respinto" per la faccia (e lo capisco). Superato questo (la faccia, ma qui è una questione di gusti, alcune mi hanno definito interessante che è meglio di carino 😂), mi è successo (una sola volta) di interrompere un rapporto molto dopo che ci fosse qualcosa da scoprire con le parole "scusa, non ce la faccio. Scusa". Scusa ripetuto mille volte. Onestamente un po' ci sono rimasto male, un po' lo capisco. Se siamo onesti e usciamo dalla retorica buonista in certe situazioni è più facile scappare. Non farebbe notizia una relazione tra uno normale e uno "diverso" se non fosse "diverso". Quella storia "abbiamo un corpo, non siamo un corpo" è vera quanto stupida.
Su questo argomento sono diventato cinico per "esperienza sul campo". Ci vuole una gran dose di intelligenza e umanità da entrambe le parti.
Per come la vedo io l'intimità inizia ben prima di spogliarsi, il rapporto inizia molto ma molto prima. Si, con la testa poi il corpo diventa un dettaglio e non conta nulla e puoi dire, fare tutto e quasi non c'è bisogno di chiedere perché non puoi razionalizzare l'emozione o se sei fortunato la passione.
Mi sono spiegato? 🙂
ci credi che la confessione di prima mi ha spiazzato? ha descritto me: il reggiseno indossato, il timore di farsi vedere... la prima volta ho chiesto il buio, non tanto per me (la prima volta che mi sono vista allo specchio è stato uno shock, ma ero viva! mi è passato subito), quanto per lui. non volevo restasse inorridito. lo avrei capito, certo, ma ci sarei rimasta di merda praticando poi l'astinenza a oltranza. invece ci abbiamo pure riso sopra, perchè ero con una persona intelligente e a quel punto, come dici tu, puoi dire e fare tutto
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E' finita.
Lo so sono stato poco presente in questo periodo perché mi sono concentrato a risolvere il problema inter coppia che si è venuto a creare da, diciamo, almeno un anno. Ma Domenica la doccia fredda è arrivata comunque. "Non voglio stare più con te". Già, l'ha detta. Non sto a scrivere motivazioni e tentativi potrei essere ancora qua per capodanno, ma nella sua bontà e visto che la casa è la sua, non mi sta sbattendo fuori di casa, oggi completo la sistemazione della stanza degli ospiti, aka ex ufficio twitter, c'è un divano che ho faticato 77 camicie per portarlo sopra e rimontarlo in quello spazio così stretto, ma va bè è già stato utile una volta a quanto pare abbiamo un destino incrociato.
Un paio di settimane fa ho parlato con mio cugino lo psicologo, mi aveva rassicurato, è il suo lavoro, ma ora ho scritto ad uno locale che mi è stato fornito dalla dottoressa e che non è a pagamento, attendo risposta. Spock aveva già intuito tutto quello che stava accadendo dai miei racconti, giustamente lui ha un punto di vista esterno, mi aveva già fatto un audio di diversi minuti dove mi diceva che per lui, o per come la vedeva lui, il rapporto è finito, l'amico vero si vede anche in questo.
Come sto? Dopo 25 anni di tribolazione, rinuncie, dedizione a lei alla famiglia al nostro cercare di vivere la vita ecc ecc, mi sento malissimo. Oggi ho bigiato il lavoro, è successo la settimana scorsa che per lo stress accumulato a casa e a lavoro mi è venuto un attacco di panico e ho iniziato a piange a fare cose sconnesse, sti poveri cristi che non mi conoscono non sapevano che pesci prendere, allora gli ho spiegato la situazione. Ad oggi non mi va di andare al lavoro, spesso in questa settimana ho finito il turno anzi tempo, fondamentalmente mi basta lo stress di questa situazione, andrei a lavoro per stare sereno non per aggiungere altro stress, mi serve un'altra tipologia di lavoro, innanzitutto meno ore 12/13 ( all'impiedi ) non riesco a farle più, quindi se mi mettono parttime mi fanno un favore, però guadagnerei di meno. Stando ad oggi Maarja, adesso posso scrivere il suo nome dopo anni che l'ho sempre mensionata come "lei", Maarja, visto anche il mio ruolo nella sua vita, mi concede un pò di tempo per riprendermi. Qua mi viene in mente una frase che mi ha ripetuto spesso in questi mesi dopo il mio ritorno dalla Trinacria "Io ti voglio aiutare", la capisco. Mi ha ripetuto anche un concetto che mi disse quando stavo a Londra, che io qua ho sempre un posto e che lei mi vorrà bene sempre qualsiasi cosa succeda, mi rincuora anche perché in questo esatto momento della mia vita oltre a Spock non ho amici con cui mi relaziono giornalmente, e Maarja è l'altra amica, quindi totale 2, i colleghi di lavoro non sono amici sono colleghi, appunto.
Per concludere vi riporto una battuta che mi ha fatto mentre parlavamo della mia carriera musicale, a lei piacerebbe molto che ritornassi sul palco, le piace quello che mi sta venendo adesso, anche se io lo trovo a tratti melodrammatico, mi ha detto "Vedi ora che stai male stai scrivendo bella musica", non è il mio modus operandi fare il chitarrista con problemi per creare, preferisco di gran lunga un equilibrio e una stabilità che mi aiutano a pensare, aspetti che in questo momento non ho. Finisco con il barlume di speranza, un pò lo stesso che mi ha riportato qua dalla Trinacria, che se le cose cambiano è possibile che lei, Maarja, ci ripensi e magari chissà, ma so che è un'illusione e lei me l'ha confermato con l'espressione del viso, la conosco non sa mentire. Spock mi dice che non mi posso rimproverare nulla ho fatto il mio dovere fino in fondo e che ora mi meriterei di vivere la mia vita serenamente, suonare, viaggiare, conoscere persone nuove ecc ecc, ma questo potrei anche farlo benissimo stando con lei.
Dal baratro in cui sono caduto è tutto ci sentiamo prossimamente.
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Mi sento padre
Credo di essere diventato padre prima, intendo prima di diventarlo biologicamente.
Ho vissuto un prologo o, per usare un neologismo moderno, un prequel.
Sono convinto che divenni padre di me stesso il giorno in cui, sempre biologicamente, non fui più figlio di un uomo.
Quando mio padre morì rimasi orfano di una figura paterna che, nonostante i suoi umani limiti, era nel mio immaginario qualcosa di più grande e rassicurante. Ne avevo maledettamente bisogno, ma il destino me lo portò via.
Così dopo un percorso con uno davvero bravo divenni "papà" di me stesso. Non avevo alternative, meglio dire non avevo nessuno.
Nonni morti da tempo e zii, quelli a portata di mano e in vita, ostici ed egoisti da sempre.
Poi divenni padre. Non solo biologicamente, ma qualcosa si squarciò in me. Mille motivi per sentirsi padre.
Quando divenni padre per la seconda volta lo squarcio con i "mille" motivi raddoppiarono
Mi sento padre ogni volta che sento ridere i miei figli,
quando percepisco la loro forza d'animo,
quando mi abbracciano per rassicurarmi,
quando li abbraccio per dare loro forza,
quando mi rendo conto di come i miei figli siano migliori di me,
quando ripenso al fatto che appena nati mi vennero affidati, tra le mie mani che inaspettatamente divennero ferme e solide. Io che credevo che avrei tremato per tutto il tempo.
Mi sento padre quando mi raccontano i loro pensieri, i loro desideri,
quando uscendo di casa, dalla strada, si girano per vedere se sono alla finestra per salutarli ancora. E io ci sono.
Mi sento padre ogni volta che li sprono a lottare per i loro obiettivi,
lo sono di più quando mi scopro a nascondere le lacrime per i loro traguardi raggiunti.
Mi sento padre quando discutiamo,
quando li ascolto e do loro ragione,
quando gli esprimo il mio punto di vista e loro annuiscono,
quando mi spiegano e io capisco che quello in errore sono io.
Mi sento padre ogni volta che loro si sentono miei figli,
quando mi permettono di lenire i graffi metaforici che la vita gli lascia sulla pelle,
ogni volta che predico il rispetto per il prossimo,
a non fare mai del male a nessuno.
Così capita spesso che loro, abbracciandomi con le lunghe braccia, mi fanno sentire figlio a mia volta. Per qualche istante.
Mi sono sentito orgogliosamente padre, in passato, quando durante le competizioni sportive a cui i miei figli partecipavano, dagli spalti, non ero tra i padri che istigavano i figli a "colpire duro" per vincere sull'avversario.
Oppure quando ho rinunciato ai miei desideri, alle mie passioni, per proteggerli per stare loro vicino. Concedendo il mio cuore solo a loro.
Mi sento padre ogni giorno che mi appare una nuova ruga, un capello bianco, un fardello in più sulle spalle che la vita mi lascia "generosamente". Per ogni livido sulla pelle, per ogni ferita nell'anima, per ogni sussulto del cuore strozzato sul nascere.
Sono un padre nel momento che lotto per il benessere della mia famiglia,
quando cado miseramente per un mio errore,
quando mi rialzo stoicamente, con la determinazione di chi non vuole deludere i propri figli.
Mi sarei già lasciato andare da tanto se non fossi padre.
Sono un padre perché soffro, gioisco, li sento, li ascolto e cerco di essere un punto di riferimento per loro,
per poi accorgermi che essi sono per me un punto di riferimento.
Mi sento padre quando mi prendo cura di una madre anziana e ammalata, come se fosse mia figlia. Lei che mi cerca e mi chiede sicurezza. Come una bimba.
Sono un padre fragile, quando ogni sera goccia dopo goccia cerco di chiudere la giornata.
Quest'anno mi faccio gli auguri, per il padre che sono e per come sopravvivo in questo importante ruolo.
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Questa è una bellissima lettera di Fiona Apple, che spiega ai suoi fan perché deve posticipare una data del concerto. Sono impressionato da come sia stata in grado di prendere la decisione di scegliere l'amore rispetto alla carriera. Il mondo ha davvero bisogno di più di questo. Godetevi la storia...
Sono le 18 di venerdì, e sto scrivendo a qualche migliaio di amici che non ho ancora incontrato. Sto scrivendo per chiedere loro di cambiare i nostri piani e incontrarci un po' più tardi.
Ecco il punto.
Ho un cane, Janet, e lei è malata da circa 2 anni, poiché un tumore è rimasto inattivo nel suo petto, crescendo molto lentamente. Ora ha quasi 14 anni. L'ho presa quando aveva 4 mesi. Avevo 21 anni allora — ufficialmente adulta — e lei era la mia bambina.
È un pitbull, ed è stata trovata a Echo Park, con una corda intorno al collo e morsi su tutte le orecchie e il viso.
Era il cane che i combattenti usavano per aumentare la fiducia dei contendenti.
Ha quasi 14 anni e non l'ho mai vista iniziare una lotta, mordere o anche solo ringhiare, quindi capisco perché l'abbiano scelta per quel ruolo terribile. È una pacifista.
Janet è stata la relazione più costante della mia vita adulta, e questo è un fatto. Abbiamo vissuto in numerose case, e ci siamo unite a qualche famiglia improvvisata, ma alla fine siamo sempre state solo noi due.
Dormiva nel letto con me, con la testa sul cuscino, e accettava il mio viso isterico e lacrimoso nel suo petto, con le sue zampe intorno a me, ogni volta che avevo il cuore spezzato, o ero abbattuta, o semplicemente persa, e col passare degli anni, mi ha permesso di prendere il ruolo del suo bambino, mentre mi addormentavo, con il suo mento appoggiato sopra la mia testa.
Era sotto il pianoforte quando scrivevo canzoni, abbaiava ogni volta che cercavo di registrare qualcosa, ed era in studio con me, tutto il tempo in cui abbiamo registrato l'ultimo album.
L'ultima volta che sono tornata dal tour, era vivace come sempre, ed è abituata a che io sia via per qualche settimana, ogni 6 o 7 anni.
Ha la malattia di Addison, il che rende più pericoloso per lei viaggiare poiché ha bisogno di iniezioni regolari di Cortisolo perché reagisce allo stress e all'eccitazione senza gli strumenti fisiologici che ci impediscono letteralmente di andare in panico fino alla morte.
Nonostante tutto questo, è gioiosa e giocosa senza sforzo e ha smesso di comportarsi come un cucciolo solo circa 3 anni fa. È la mia migliore amica, mia madre, mia figlia, la mia benefattrice, ed è lei che mi ha insegnato cos'è l'amore.
Non posso venire in Sud America. Non ora. Quando sono tornata dall'ultimo tratto del tour negli Stati Uniti, c'era una grande, grande differenza.
Non vuole nemmeno più fare passeggiate.
So che non è triste per l'invecchiamento o la morte. Gli animali hanno un istinto di sopravvivenza, ma un senso di mortalità e vanità, non ce l'hanno. Ecco perché sono molto più presenti delle persone.
Ma so che si sta avvicinando il momento in cui smetterà di essere un cane e inizierà invece a far parte di tutto. Sarà nel vento, nel suolo, nella neve, e in me, ovunque io vada.
Non posso semplicemente lasciarla adesso, per favore capite. Se me ne vado di nuovo, temo che morirà e io non avrò l'onore di cantarle per farla addormentare, di accompagnarla fuori.
A volte mi ci vogliono 20 minuti solo per decidere quali calzini indossare per andare a letto.
Ma questa decisione è stata immediata.
Queste sono le scelte che facciamo, che ci definiscono. Non sarò la donna che mette la carriera davanti all'amore e all'amicizia.
Sono la donna che resta a casa, a cucinare tilapia per la mia cara, vecchia amica. E la aiuta a sentirsi a suo agio, confortata, sicura e importante.
Molti di noi oggi temono la morte di una persona amata. È la brutta verità della vita che ci fa sentire terrorizzati e soli. Vorrei che potessimo anche apprezzare il tempo che giace proprio accanto alla fine del tempo. So che sentirò la conoscenza più travolgente di lei, della sua vita, e del mio amore per lei, negli ultimi momenti.
Devo fare del mio meglio per essere lì per questo.
Perché sarà l'esperienza più bella, più intensa e più arricchente della mia vita che abbia mai conosciuto.
Quando morirà.
Quindi resto a casa, e ascolto il suo russare e ansimare, e mi godo il respiro più paludoso e terribile che sia mai emanato da un angelo. E chiedo la vostra benedizione.
Ci vediamo presto.
Con affetto,
Fiona❤
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Dio, la felicità che ho provato a stare con te, e a parlare con te, come l’ho provata talvolta, una mente insieme con l’altra e un’anima accanto all’altra. Capisco abbastanza chiaramente quello che provo per te. Non è soltanto l’amore fisico pur essendoci anche quello naturalmente e io lo tengo nel minimo conto, non è soltanto che io con te sono semplicemente felice...
Non credo di essere così egoista da non riuscire a vedere la cosa anche dal tuo punto di vista. In quanto al mio, ora sono sicuro che, a parte il fatto di essere innamorato...varrebbe la pena di correre qualsiasi rischio per sposare te. Dio, se lo vedo, il rischio di sposare uno come me. Sono egoista, sensuale, bugiardo, crudele, e probabilmente peggio ancora. Ho continuato a pensare che non mi sarei sposato perché pensavo che non sarei riuscito a dominare questi istinti con una donna a me inferiore, e che sarei stato sempre più esasperato dalla sua inferiorità e sottomissione. E’ perché tu non lo sei che il rischio è infinitamente minore. Può darsi che tu sia vanitosa, egoista, insincera, come tu dici, ma questo non è niente in confronto con le tue alte qualità, grandezza intelligenza spirito bellezza franchezza. Dopo tutto ci piace stare insieme, ci piacciono le stesse cose e le stesse persone, siamo tutti e due intelligenti e soprattutto sono le cose reali che noi comprendiamo e che sono importanti per noi.
Lettera di Leonard Woolf a Virginia
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Spero che un giorno avrai la forza di lasciarmi e rifarti una vita senza di me, io continuo a provarci ma al solo pensiero di non averti più nella mia esistenza, mi sembra di morire.
Il punto è che sono una di quelle persone che è meglio tenere lontane perché sono velenose per se stesse e per chi le circonda.
Avrei voluto capirlo prima che ci conoscessimo.
Non deve essere facile stare con una che ogni due per tre cerca di lasciarti, è da stronza, lo so ma non lo faccio per cattiveria.
Il mio dovrebbe essere un ultimo atto d'amore: liberarti da me in modo che tu possa finalmente sorridere, ed un giorno avere magari una relazione sana con un'altra in cui poter fare progetti per il futuro e pian piano realizzarli davvero.
Con me non avrai mai nulla di tutto ciò, non ce la faccio.
Ma il mio egoismo ha sempre la meglio e alla fine non taglio mai tutti i nostri ponti definitivamente.
Ti chiedo scusa davvero, non sai quanto questo mi faccia sentire orribile.
So quanto è dura per te e ti sarò per sempre grata per essermi rimasto vicino tutto questo tempo nonostante tutto ma continuo a credere che questa sia una pessima decisione per te e non capisco come tu non te ne renda conto.
È talmente palese che a causa mia siamo finiti in un limbo senza via d'uscita...
E per quanto odi me stessa ed ami te, non riesco comunque a mettere il tuo benessere davanti al mio.
Ti rendi conto di quanto fa schifo la persona con cui stai amore mio? Dovresti lasciarmi anche solo per questo.
Mi sono chiesta perché rimani e la risposta non ha nulla a che vedere con l'amore.
Bensì con la paura.
È altamente probabile che tu abbia paura di staccarti da me e ricominciare tutto daccapo, da solo, e se un giorno ti innamorassi di nuovo ma non fossi ricambiato?
Hai paura che se io me ne vado, non troverai più nessuno che ti ami come ho fatto io.
Però sono certa che troveresti una persona che ti ami anche di più e meglio di quanto sia riuscita a fare io.
Sono pessima sotto qualunque punto di vista amore mio.
Spero che un giorno smetterai di accontentarti di me.
Non sarò mai in grado di diventare la donna che meriti perché è una lotta contro me stessa che non vincerò mai, tu non c'entri, io non sono adeguata per niente e per nessuno.
Dovrei stare sola fin quando non sopraggiungerà la morte, è questa la fine che merito.
Non è più autocommiserazione ma consapevolezza.
Lasciami perché io non ci riesco.
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sinceramente per quanto mi possano fare ridere i meme su damiano david che passa dal fare rock al fare pop, non ci vedo veramente niente di male. primo perché in questa economia non penso che nessuno debba più restringersi in un solo recinto e secondo non penso che si sia venduto a letteralmente nulla perché il rock dei maneskin non è che fosse...voglio dire era molto pop già quello, non è che parliamo di alan sorrenti che passa dal fare prog rock pesantissimo a cantare figli delle stelle nel giro di tre anni dhsgfaghjxs (e con rispetto x figli delle stelle, iconica)
stringendo semplicemente non capisco la scelta da un punto di vista puramente commerciale, perché musicalmente sta inseguendo una roba che secondo me è morta già da un anno, è già totalmente superata, è proprio un suicidio artistico, ma chi gliel'ha consigliato?
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Ciao Doc,
partendo dal mio post scherzoso mi è poi saltata ai neuroni una riflessione più seria, con tanto di domanda.
Mi ricordo che tempo fa facesti un post relativo alle risposte intestinali dovute a carichi emotivi, tipo ansia, paura, stress e robe simili, mo' non ricordo i dettagli, ma credo che tutto ciò abbia ovviamente una importante spiegazione dal punto di vista evolutivo, e ci sta.
Quello che però mi incuriosisce è perché sia anche questo il caso. Mi spiego.
Stamattina ho ripreso i miei studi sulla AI, dopo la pausa estiva, e ho passato mezza mattinata sul WC, perché ogni due per tre, tra sigmoidi, derivate di ogni ordine e calcoli di probabilità, me scappava. La domanda è: perché evolutivamente parlando si è formato lo stesso meccanismo? Stamattina non avevo alcun carico emotivo, nessuna pena d'amore, nessuna ansia per il domani, nessuna paura per il futuro, eppure due funzioni in croce hanno funzionato meglio di una endovena di Guttalax. Francamente non capisco perché evolutivamente io abbia questo meccanismo, visto che leggermi le formule sul WC non mi aiuta a capirle meglio che stare alla scrivania, quindi mi chiedo se ci sia lo stesso pattern delle emozioni e quindi il cervello le processa come se fosse una paura o una emozione con lo stesso effetto, oppure c'è qualcosa di più misterioso che mi sfugge.
Adesso scusami, ma dopo aver scritto questo ask ho bisogno di un nuovo rotolo e me devo alza'.
Quando ho citato in modo tranchant serotonina e sistema serotoninergico sapevo che questo avrebbe dato adito a dubbi e fraintendimenti.
Intanto chiariamo una cosa: non tutto quello che si sviluppa con l'evoluzione è utile.
Alcuni tratti evolutivi 'deviati' dalla norma possono risultare utili, altri addirittura disfunzionali ma la maggior parte di essi ci sono e basta. Potrebbero risultare utili per sopraggiunta necessità - vedi la falena Biston betularia nella forma typica (bianca) e carbonaria (nera) - e a volte decisamente svantaggiose (vedi i geni 'neanderthaliani' della Val Seriana che ti fanno ammalare in forma grave di Covid-19).
Sai qual è il problema del sistema serotoninergico, di quello adrenergico e in genere di tutti i neurotrasmettitori?
Che fanno davvero un casino di cose molto diverse tra loro.
E noi siamo un sistema così tanto complesso - mi piacerebbe farti un paragone 'informatico' ma non ne capisco - che alla fine noi conosciamo solo a grandi linee le interazioni causa-effetto organiche ma non sappiamo mai veramente cosa succede nel nostro organismo a un dato input esterno.
Se poi aggiungiamo che la nostra psiche è unica e irripetibile perché somma delle nostre esperienze emozionali passate e che è questa a decidere come il cervello fisico gestisce ogni singolo input esogeno, viene fuori che la tua reazione cerebro-colica può essere tanto una risposta da tratto genetico non utile/dannoso (per adesso) quanto una risposta organica personale dettata da episodi trascorsi che hanno rinforzato questa tua reazione psico-organica che si ripresenta a ogni ripetersi di contesto.
P.S.
Comunque il Guttalax contiene sodio picosolfato,(C18H13NNa2O8S2) una molecola che esplica il suo effetto lassativo per contatto diretto col microbioma che lo trasforma in 4,4'-diidrossifenil-(2-piridil)metano e che - come si deduce dalla formula - funge da potente procinetico sulla muscolatura liscia del colon e quindi promuove una brusca peristalsi intestinale.
Se lo inietti per endovena uccidi la persona.
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Storia di Musica #287 - Tool, Lateralus, 2001
Ho scelto di dedicare la serie di album di Agosto ad un pensiero che nella musica popolare (nel senso più puro del termine) spesso non è il primo sentimento che passa per la testa dell’ascoltatore. Sto parlando di album “impegnativi”, che capisco benissimo che come concetto è qualcosa di aleatorio, ma che nella mia idea di scelte questa volta vogliono rappresentare un certo stato dell’arte dal punto di vista tecnico musicale, e spero che da queste scelte ne possa scaturire un bel dibattito al riguardo. Il primo di oggi ci porta negli Stati Uniti ad inizio anni ’80. Maynard James Keenan nato a Ravenna (quella in Ohio) e che era compagno di corso all’Università di Grand Rapids con il padre di una mia pen friend americana, è un tipo dai mille interessi, fa due anni a West Point, la prestigiosa accademia militare americana. Li con il termine tool si intende un cadetto che segue senza nessuna esitazione qualsiasi tipo di ordine dai superiori, che spesso li usavano anche per episodi di nonnismo. Scelse Tool come nome della band che fondò nel 1990 per il principio che avrebbe fatto sempre e solo quello che gli piaceva. Inizia così il percorso di una delle più incredibili realtà musicali degli ultimi anni, capaci di rinnovare e sperimentare almeno tre generi: l’heavy metal, il progressive e la musica sperimentale. Insieme al chitarrista Adam Jones (che è anche un grande esperto di effetti visuali e scenici, e ha lavorato in pellicole come Jurassic Park), dal bassista Paul D'Amour (prima) e in seguito dal britannico Justin Chancellor (dal 1995) e dal batterista Danny Carey (quest’ultimo uno dei più incredibili e bravi batteristi di tutti i tempi) pubblica Undertow nel 1993, che pur rimanendo in un solco heavy metal elettrico ha già degli spunti interessanti, si prendano come riferimento le adesso iconiche Prison Sex e la lunghissima Disgustipated. Nel 1996 l’album della consacrazione. Ænima è infatti un disco tutto giocato sul concetto della catarsi junghiana (ascoltate la lunga Third Eye o andatevi a rileggervi la storia che riguarda questo disco) ma che ha ancora momenti di puro e durissimo hard rock (la seminale Stinkfist) e rock progressive del ventunesimo secolo (H., Forty Six & 2). Per problemi con la casa discografica passeranno oltre 5 anni per il lavoro successivo. Keenan tra l’altro non si perde d’animo ed inizia il suo progetto parallelo degli A Perfect Circle, dove cura più la sua anima heavy metal, ottenendo tra l’altro grande successo. Nel 2001, dopo aver per mesi parlato di un album intitolato Systema Encéphale, il 15 maggio esce Lateralus. Il titolo è un riferimento sia al muscolo vasto laterale (Vastus Lateralis che ci permette di piegare le gambe) sia al pensiero laterale, definizione dello psicologo Edward De Bono, che individua soluzioni non di logica sequenziale, risolvendo il problema non partendo dalle considerazioni che sembrano più ovvie, ma cercando punti di vista alternativi per trovare la soluzione. Le fotografie interne fanno capire ancora più a fondo il percorso musicale di questo album: un viaggio nella mente umana, nelle sue passioni, nelle più profonde fratture, in cerca di risposte, anche di tipo politico, religioso, spirituale con il chiaro intento di arrivare alla perfezione, quindi ad un incontro con la divinità. Musicalmente è come proiettare i Van Der Graaf Generator o i King Crimson, scontratisi con il grunge e la musica industriale, negli anni 2000. Ne esce fuori un capolavoro assoluto, dalle infinite sfaccettature musicali.
The Grudge parla del mito di Saturno che divora i suoi figli, ed è una scalata strumentale incredibile, spezzata da un urlo di Keenan che supera i 20 secondi, citando anche La Lettera Scarlatta, romanzo del 1850 di Nathalien Hawthorne. The Patient inizia lenta e sognante ma poi finisce in una contorsione ipnotica. Schism, uno dei capolavori del disco (e Grammy per la miglior canzone metal del 2002, sebbene sia una costrizione bella e buona definirla tale), cambia il ritmo per 47 volte, inizia con un tempo di 12/8, poi passa prima a 7/8 e poi a 5/8, e parlando di scismi religiosi, effettua musicalmente uno scisma metrico (che geni…). Ticks & Leeches è uno dei più incredibili brani di batteria, grazie anche alla maestria diabolica di Carey, un gigante dello strumento, e che è rabbiosa e allucinata nel canto di Keenan, che dedica la canzone a tutti coloro gli hanno succhiato il sangue dalle vene. Mantra è uno di quei giochi musicali per cui sono famosi: è la registrazione lavorata come si deve dei miagolii di uno dei suoi gatti siamesi (i primi ascolti ipotizzavano fosse una donna che in trance dicesse I Love You). Parabol\Parabola sono due brani che si fondono in uno, con una natura da cantata funebre tibetana, mistica e struggente ed una seconda di rock maestoso. La triade finale che è da considerarsi come una super suite in tre parti è formata dalle splendide Reflection, Triad e da Faaip de Oiad (che in lingua enochiana, la lingua degli angeli, significa Visione di Dio) che sono lunghe, ipnotiche e dimostrano la maestria assoluta di questi musicisti (i duelli ritmici basso batteria, la chitarra affilata come una lama di Jones, un fenomeno). Menzione speciale però ha Lateralus, una canzone che ha affascinato i fan sul significato ma soprattutto per la sua struttura: Keenan canta parole le cui sillabe seguono la successione di Fibonacci (1,1,3,5,8…), per una musica ed un testo che non seguono un andamento lineare, ma a spirale (la canzone finisce con i versi Spiral out, keep going…). La copertina, realizzata da Alex Grey, è composta da strati trasparenti con la figura di un busto umano, e man mano che si sfogliano le pagine si penetra al suo interno così da vedere in successione i muscoli, lo scheletro, gli organi ed infine, voltata la penultima pagina, si trova la chiave di accesso al mondo spirituale, nell'ultimo strato è nascosta nel cervello la parola "GOD". Quella che ho postato all'inizio è la prima ristampa europea del 2003, molto più bella della prima in assoluto, che per dovere di cronaca posto adesso:
La copertina Digitale è ancora più bella, e da collezione è il picture disc olografico per l’edizione celebrativa del 2005. Dopo altri 5 anni ritorneranno con 10.000 days, che è molto meno fantasioso e mistico, ma che mantiene un ottimo livello generale. Ne passeranno addirittura 13, quando nel 2019 uscirà Fear Inoculum (da cui dovete andare ad ascoltare 7empest che racchiude un po’ l’essenza della musica Tool) la cui title track da 10 minuti e 21 secondi è citata nel Guinness dei primati per la canzone più lunga mai entrata nella classifica di Billboard. Tutta questa carne al fuoco tra musiche elaborate, testi dalle mille citazioni e dai mille simbolismi, le grafiche dark e potentissime dei dischi (tra l’altro, per riallacciarci alle storie di Luglio, le prime copie di Undertow furono censurate per le foto di donne nude che c’erano a corredo dell’album), sono facili da spiegare le tentazioni dei più maliziosi alle immancabili allusioni magiche ed occulte; resta il fatto che sono uno dei più grandi e riusciti tentativi di modernizzare la musica contemporanea degli ultimi 30 anni. E come sempre possono piacere o meno, ma resta la novità stilistica dei linguaggi e soprattutto della musica. Ascoltateli. Ne vale la pena.
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Da donna sono d’accordo che oggi basta che sei uomo etero cis bianco che sei visto come il cattivo, mentre i gay sono visti come santi e vittime. Io ho origini dell’est e sinceramente preferisco l’ets all’Italia perché sta pazzia ancora non ce. Viva la Russia e i paesi dell’est. Lo dico in anonimo perché appena esprimo la mia opinione le altre donne mi odiano dandomi della pick me girl, cosa che non sono siccome non mi interessa l’attenzione maschile ma semplicemente io la penso così perché sono cose che ho notato da sola, sono molto realista
Capisco il punto di vista delle persone dell'est (che amo) perché ho molto amici che sono originari di quelle parti.
Il benessere purtroppo porta a forme di autovittimismo e a sbilanciamenti estremi nel percepire la società.
Ci vorrebbe più pragmatismo e meno seghe mentali.
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Perché questa città deve sempre essere così dura col mio cuore?
Ogni volta é una lezione che mi apre la pelle e mi incide sulle ossa gli errori da non ripetere.
Quante lacrime ancora dovranno assorbire queste piastrelle sporche? Quante colonne dovranno sostenere il peso del mio corpo, quando non riesco nemmeno a reggermi in piedi per i tremori?
La mia voce si spezza appena salgo sul treno, e i frammenti mi graffiano la gola e mi bruciano gli occhi appena scendo in stazione.
Questi portici all’improvviso diventano stretti e le piazze troppo piccole e il rumore si assottiglia finché l’unica cosa che mi urla nelle orecchie sono le grida dei miei pensieri.
Bologna tu mi hai sempre vista nei miei momenti peggiori. Perché solo quando vengo da te i miei scudi si sbriciolano e le mie maschere cadono.
E tutti i miei tagli ritornano a sanguinare, e tu sei talmente brutale che é impossibile uscirne indenni.
Come si può provare così tanto dolore e continuare a respirare? Come si può odiarsi al punto da voler morire ma in qualche modo continuare a vivere?
Dante Petrarca e Boccaccio sono passati da te. Mi hai sempre affascinato per questo. Tu crei scrittori.
E come un vento gelido tu mi hai piegato. Mi hai fatto cadere in ginocchio. Mi hai stretto i polsi e strappato dalle mani i coltelli che continuavo a stringere fra le dita. Mi hai preso a schiaffi sotto la pioggia e tenuta sveglia la notte a combattere mostri anche quando volevo solo voltarmi e scappare.
Mi hai fatto tornare a scrivere in un momento della mi vita dove pensavo non sarei riuscita a scrivere mai più.
Una volta lo facevo per dare conforto e speranza a chi mi lèggeva. Ma ora non piu. Ora scrivo sperando di non essere la sola al mondo da sentire così tanto. Così intensamente. Così immensamente. Per avere la conferma che qualcuno possa capirmi e ritrovarsi, anche se io per prima non mi capisco e non mi ritrovo.
Una volta piangevo per gli altri. Dopo te, non piango più per loro. Non piango più nemmeno per lui.
Piango per me stessa.
Per le cose che faccio,
e che mi lascio fare.
-pensieri delle 22.13
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Sorprese.
Ieri torno a casa e per una decina di minuti accendo il pc così tanto per, leggo su un paio di pagine una brutta notizia, cerco online su Google, niente, provo da una delle pagina ad aprire il sito che da la notizia ma non si apre e dopo un pò mi dice che la pagina non esiste. Al che mi insospettisco e ... chiudo tutto e vado a fare la doccia. La notizia era che Chomsky era morto, stamane trovo una sfilza di siti che dicono che la notizia era falsa e che la moglie ha detto che dopo visto che non sta bene, direi anche che a 95 anni suonati purtroppo può capitare, andrà a riposarsi a casa, era in ospedale in Brasile (paese d'origine della moglie) a quanto pare per riprendersi da un ictus, cosa già di per se non bellissima. Mi dispiace, spesso ho letto i suoi interventi sulle varie cose che accadono nel mondo, diciamo dal famoso 11 Settembre, e lo trovo veramente illuminante nell'esporre il suo punto di vista senza schierarsi, che secondo me è una cosa che chi ha un minimo di testa dovrebbe fare.
Ieri però è stata una giornata di lavoro e come tutte le giornate di lavoro è stata una rottura di coglioni, le caviglie stanno molto meglio vediamo domani alla dottoressa cosa le devo fare vedere, comunque vado anche per il permesso del lavoro. Però ieri mentre stavo tagliando le carote alla Julienne (una rottura di coglioni infinita) è passato l'head chef e gli ho fatto notare che avremmo bisogno di un altro sistema per accellerare il processo, lui come al suo solito ha voluto fare lo spiritoso dicendomi (la faccio breve) che devo andare più veloce col coltello, volevo tirargli appunto una coltellata allo stomaco e dirgli "Così?", magari rigirargli il coltello in quel melone che ha, ma mi sono limitato a guardarlo male mentre eseguiva la sua risata a rantolo che è tipica degli idioti decerebrati. Ora capisco perché non trovano nessuno che resti a lungo, perché chi ti dovrebbe coordinare e dare le giuste indicazioni è un coglione. Fatto sta che per almeno un'ora ho sognato ad occhi aperti di farlo alla Julienne, poi mi sono detto tra me e me "A me non mi pagano per andare veloce, mi pagano anche poco per sta rottura di palle" e da li in poi ho preso tutto alla leggera e con lentezza, tanto che il tizio, Kristofer, sbuffava mentre ha dovuto tagliere in ordine anatra, manzo e pulire dalle lische e tagliare il merluzzo, il tutto mentre il facevo soltanto le carote. Lo so che non è bello scaricare le proprie cose sugli altri, anche se non ci sono competenze precise, siamo tutti factotum (nel senso che siamo fottuta, va) e ogni singola persona che lavora in cucina deve seguire un solo fine, quello di fare funzionare la macchina in modo che non si inceppi. Alla fine della giornata che non è stata poi così pesante e discutendo con Spock mi è venuto in mente che è meglio che cerco altro, magari con calma un bel posticino in ufficio così mi evito problemi fisici che non ho più l'età e mi levo dai coglioni sti trogloditi alcolizza e mediocri. Per il resto tutto ok perché alla fine ci passo sopra per questo non mi sono cambiato e andato via, no non sono suscettibile, solo che se tu non sei serio mentre io ti dico una cosa di lavoro, seria, allora non lo sarò neanche io quando mi romperai i coglioni perché non sto tagliando una cosa come vuoi tu.
Oggi ho un bel programmino ma si sta facendo tardi e vado, magari ci sentiamo dal carcere o dal funerale di Noam.
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Tranquilla, non c'è problema se non mi segui: sei libera di seguire chi ti pare e soprattutto di evitare scocciature in chat... Io ti posso assicurare che sono innocuo, ma capisco perfettamente il tuo punto di vista, quindi non ti preoccupare...
Sì, in teoria passerà... In realta mi sembra che giorno dopo giorno sia sempre peggio, e per quanto io abbia le spalle larghe, il peso da portare è davvero tanto...
Tanto ci sentiamo qui, va bene lo stesso. Tranquillo. Ti rispondo sempre, non mi è mai capitato di non rispondere ad un anon.
Quando hai necessità scrivimi.
Riusciremo ad avere la forza di reagire.
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