#capio gnente
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Nella via in cui abito ad ogni casa di un anziano morto e messa in vendita dai parenti subentrano solitamente famiglie straniere. Marocchini principalmente. Oggi un vicino di casa di una di queste nuove famiglie, un vecchietto italiano che per quarant'anni ha lavorato in Svizzera, si è presentato a loro con un regalo di benvenuto. L'emarginazione e la diffidenza subita come lavoratore in un paese straniero lo rende solidale.
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Il Ghetto di Venezia di Ferdinando Scianna: una sfida vinta.
di Carlo Maccà
-- La mostra Il Ghetto di Venezia 500 anni dopo (Venezia, I Tre Oci, chiusa l'8 gennaio) non si doveva proprio perdere. Tardi, alla vigilia della chiusura, ci sono arrivato, nonostante fossi prevenuto dalle delusioni di altre mostre di lavori fotografici intesi a illustrare, interpretare e far scoprire il fascino e l'essenza intima di altre città e luoghi. Per dirne una, quella sui Luoghi di Piero della Francesca realizzata qualche anno fa, come quella veneziana su commissione, da due mostri sacri della fotografia internazionale, ai quali evidentemente non era stata data l'opportunità di una full immersion nella realtà locale.
A Scianna questa opportunità è stata concessa pienamente. Lo spiegavano i colophon che scandivano la mostra, ma soprattutto lo dimostravano le immagini esposte. Il fotografo si è veramente tuffato a capofitto nella realtà storica, plurisecolare, e in quella presente del Ghetto veneziano, accompagnato e guidato da qualcuno che conosce e ama profondamente il luogo. Il Ghetto, non posso dire di conoscerlo: l'ho soltanto attraversato poche volte deviando con curiosità da altri percorsi. Scianna non soltanto ne ha colto la peculiarità ambientale, ma ancor meglio ne ha afferrato lo spiritus loci (o genius loci che dir si voglia), nel senso più stretto del termine. E lo ha trasmesso a me e, penso, a tutti gli altri estranei al luogo e passeggeri alla mostra. Immagino che l'abbia rivelato anche a molti veneziani.
Bentornato quindi allo Scianna fotoreporter, con una intesa profonda e compiuta che non ha niente da invidiare all'intensità delle prove della giovinezza e della maturità. Nelle sue immagini, formalmente raffinatissime, non c'è nulla di convenzionale. è valsa la pena di distoglierlo almeno per un poco dalla "scrittura accanto alla fotografia" (alla quale si sente costretto, per quanto fruttuosamente e con soddisfazione, dalle conseguenze della faticosa attività professionale sul proprio fisico più che dagli acciacchi dell'età) e convincerlo ad affrontare questa sfida rispetto la quale confessa di aver temuto "l'angoscia dell'inadeguatezza". Attendiamolo ad altre sfide.
Dalle ampie finestre in stile gotico del terzo piano del palazzo dei Tre Oci penetrava la luce della Laguna; questa, riflessa sui vetri che proteggevano le fotografie, sembrava voler farci capire che il Ghetto si integra con Venezia quanto l'intera città si integra colla Laguna.
In una saletta veniva opportunamente proiettato il documentario su Scianna della serie Fotografia Italiana realizzato da Visioni d'arte col patrocinio della Cineteca di Bologna. Utile e significativo quando fa parlare l'autore sulla propria fotografia. Ma perché costringere lui (come tutti gli autori della serie) a passeggiare per la città (Milano in questo caso) facendo finta di fare fotografie? addirittura con una modella che sembrava dover ricreare, con effetti quasi caricaturali, l'inarrivabile Marpessa?
Le immagini della mostra, in gran parte di formato orizzontale, sono condensate in un catalogo decentemente stampato; ma le loro dimensioni non sono sufficienti trasmettere l'ampio respiro anche ambientale delle stampe originali, Quelle presentate in dimensioni non maggiori di 11x17 cm al centro delle facciate verticali ne risultano banalizzate, anche perché tolgono visibilità a dettagli talvolta minimi ma sempre significativi. Fortunatamente quelle stampate su doppia pagina (fino a 21x40), molto meglio apprezzabili, non sono pochissime.
Postilla. Qualcuno di ampia cultura e idee chiare ha scritto: "Scianna ha realizzato un reportage fotografico in pieno stile Street Photography". El ga capio tuto…, o gnente?.
#ferdinando scianna#tre oci#ghetto di venezia#laguna di venezia#cineteca di bologna#street photography#carlo maccà
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If i listened long enough to you
i'd find a way to believe that it's all true
knowing that you lied straight-faced while i cried
still i look to find a reason to believe
Someone like you makes it hard to live without
somebody else
someone like you makes it easy to give
never think about myself
If i gave you time to change my mind
i'd find a way just to leave the past behind
knowing that you lied straight-faced while i cried
still i look to find a reason to believe
If i listened long enough to you
i'd find a way to believe that it's all true
knowing that you lied straight-faced while i cried
still i look to find a reason to believe
Someone like you makes it hard to live without
somebody else
someone like you makes it easy to give
never think about myself
Reason to believe, Tim Hardin
#reasontobelive#reason to believe#tim hardin#pejote#song#funghi allucinogeni#funghetti#capiognente#capio gnente
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Tutti gli uomini sono avvolti in lenze da balene. Tutti sono nati col cappio al collo; ma è solo quando sono presi nella stretta improvvisa e fulminea della morte che si rendono conto dei pericoli muti, sottili, onnipresenti della vita. E se siete davvero filosofi, anche sedendo in una lancia baleniera non vi sentirete in cuore un briciolo di paura in più di quando ve ne state seduti, la sera, davanti al vostro fuoco, e avete accanto non un rampone ma un attizzatoio.
Cappio al collo.
15 giugno 2019
Moby Dick
#capio gnente#moby dick#citazione#cappio al collo#letteratura#libri#frasi libri#libribelli#pecora nera#bastian contrario
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Quel minatore sotterraneo che lavora in tutti noi, come è possibile dire, dal rumore sempre diverso e soffocato che fa il suo piccone, dove conduce il suo pozzo? Chi non sente il braccio irresistibile che ci trascina? Quale battello può starsene fermo, se una corazzata lo rimorchia? Quanto a me, cedetti al rilassamento del tempo e del luogo; ma mentre ero anch'io tutto preso dalla smania di affrontare la balena, non riuscivo a vedere altro in quel bruto che il male più funesto.
Moby Dick
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Uno che aveva capio gnente.
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Pensiero filosofico
Prima il Pequod si piegava a picco sulla testa del capodoglio, ma ora per il contrappeso delle due teste si raddrizzò sulla chiglia: pensate con quale sforzo. Alla stessa maniera, quando issate da una parte la testa di Locke, traboccate da quel lato. Ma tirate su dall'altra parte la capoccia di Kant, e tornate a rizzarvi, ma in uno stato da fare pena. Così certi cervelli continuano per sempre a sudare per tenere il barcone in equilibrio. Poveri sciocchi! Buttate a mare tutte queste zucche fumose, e galleggerete dritti e leggeri come piume.
Moby Dick
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Ebbene, camerata e gemello carissimo, pensavo nel ritirare e mollare la fune a ogni gonfiarsi dell'acqua, che importa dopo tutto? Non sei forse l'immagine esatta di ognuno e di noi tutti in questo mondo baleniero? Quell'oceano senza fondo in cui annaspi è la vita, gli squali i tuoi nemici, le vanghe gli amici; e tra squali e vanghe sei in un bel pasticcio, povero ragazzo mio.
Moby Dick
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Ogni volta che vedo il risultato di un volto modificato da FaceApp non posso fare a meno di pensare a My Generation degli Who. Naturalmente io non ho mai capiognente:
People try to put us d-down (Talkin' 'bout my generation)
Just because we g-get around (Talkin' 'bout my generation)
Things they do look awful c-c-c-cold (Talkin' 'bout my generation)
I hope I die before I get old (Talkin' 'bout my generation)
This is my generation
This is my generation, baby
Why don't you all fade away (Talkin' 'bout my generation)
And don't try to dig what we all s-s-say (Talkin' 'bout my generation)
I'm not trying to cause a big s-sensation (Talkin' 'bout my generation)
I'm just talkin' 'bout my g-g-g-generation (Talkin' 'bout my generation)
This is my generation
This is my generation, baby
Why don't you all fade away (Talkin' 'bout my generation)
And don't try to dig what we all s-s-s-say (Talkin' 'bout my generation)
I'm not trying to cause a big sensation (Talkin' 'bout my generation)
I'm just talkin' 'bout my g-g-g-generation (Talkin' 'bout my generation)
This is my generation
This is my generation, baby
My, my generation
My, my, my, my generation
People try to put us d-down (Talkin' 'bout my generation)
Just because we g-g-get around (Talkin' 'bout my generation)
Things they do look awful c-c-cold (Talkin' 'bout my generation)
Yeah, I hope I die before I get old (Talkin' 'bout my generation)
This is my generation
This is my generation, baby
My generation
My, my, my, my g-g-gen-generation
Talkin' about my generation
My generation
This is my generation, baby
This is my generation
This is my generation
This is my generation
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Azioni vecchie per i vecchi e azioni nuove per gente nuova.
Walden ovvero Vita nei boschi
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Rivisto ieri al cinema.
Capio gnente! Bello!
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