#capelli corti e mossi uomo
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Tagli Capelli Corti Mossi 2019
Tagli Capelli Corti Mossi 2019
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Tra tutti questi episodi mancherebbe quello su una delle persone più forti che io abbia mai conosciuto, anzi riconosciuto col tempo: me stessa a 17 anni.
Stasera ho ripreso in mano alcuni ricordi del liceo tra cui il biglietto del mio primo viaggio da sola. Un po' mi sono rivista e un po' mi sono mancata. All'epoca facevo molti gesti "estremi", forse per colmare il vuoto che sentivo, lo stesso vuoto che mi portò a tentare ciò che di più estremo si possa immaginare (ma questa è un'altra storia). Tra i gesti "estremi" (definiti tali tra virgolette, per distinguerli da quelli pericolosi) ce n'è uno emblematico.
Avevo lunghissimi capelli mossi che volevo tagliare corti, ma i miei genitori erano contrari, perché pensavano me ne sarei pentita e non volevano sorbirsi eventuali piagnistei sul taglio: la modella in foto era quella di riferimento data alla parrucchiera. "Mi raccomando non più corti di così" mi disse mia madre, forse consapevole del rischio, prima di uscire dal salone e stare al telefono con un'amica.
Inutile dire che tornai a casa con un taglio da uomo perché volevo farlo.
Qualche settimana dopo iniziai ad entrare nel negozio di musica della mia zona con i soldi guadagnati delle ripetizioni* e ad uscire con CD, magliette e tinte semi permanenti dai colori accesi. Un posto magico per una ragazza che cambiava colore ogni settimana; i miei ormai nemmeno facevano domande, lasciavano correre e man mano si sono adeguati alla mia ribellione.
Tuttora mio padre sostiene che quello sia stato il taglio più bello che io abbia mai avuto. Evidentemente nella mia famiglia c'è una tendenza ad apprezzare quella ragazza a scoppio ritardato.
Perché è vero, sempre stata strana, io mi sono sempre capita e questo mi bastava, però poi apprezzarsi è un altro paio di maniche...
#photo#*questa storia è interessante: davo ripetizioni ad un architetto che in futuro sarebbe diventata la moglie del capo di mio padre#incredibile la vita
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EDS4
18) Come l'acqua nel pozzo
Camionette rombanti attraversano in lungo e in largo la capitale quando il capo nazista ci ordina di occuparci della repressione di moti che incorrevano nella città. Era il 15 settembre 43, in Italia si respirava un’aria insana e il territorio appariva devastato e con esso anche le persone. Veleggiava un’insolita rabbia nel popolo, tra chi si sottometteva ai tedeschi e chi appoggiava la rivolta ed era tutto un assurdo circo di violenza. Eravamo alloggiati in un vero e proprio casale, in cui quasi volentieri eravamo stati
“ospitati” dal proprietario, in cambio di benevolenza. La loro famiglia era composta di quattro figli oltre a lui, Giovanni, sua moglie Sara. Il più piccolo Tommy giocava a rincorrere le galline, mentre Renato, il terzo, già iniziava ad aiutare nei campi, la prima e la seconda erano ragazze, Teresa avrà avuto forse tredici anni. Con i suoi riccioli biondi e l’aria sbarazzina è purtroppo oggetto di troppe attenzioni da parte dei miei colleghi. Lucia, la maggiore, anni 17 è un vero e proprio uomo nel lavorare. Poco attenta nel curarsi, capelli corti castani ,sguardo che non lascia liberi a interpretazioni e aria poco attraente , sembrano essere quasi una corazza ,almeno ora , almeno per ora. Sono buttato su una branda, la cena di zuppa e pane, riscalda ma non riempie e ti lascia libero di pianificare quanto avverrà di lì a poco. Mi guardo allo specchio, ah caro Sten ti ci vorrebbe una pausa vera. La barba incolta e i fini capelli biondi e un po’ arruffati donavano un’aria trasandata, nonostante gli occhi azzurri presi dalla mamma, non gli impedissero di apparire attraente lo stesso. Domani, ci recheremo alla ricerca di gruppo di noti partigiani rei di partecipare attivamente alla resistenza nonché di aver attentato un nostro gruppo in servizio.
Domani, nel mettere mano a randelli o armi avrò di nuovo la responsabilità di condannare o salvare, o loro o noi . Incido con una pietra una parola sul muro, vergebung (PERDONO) e tento di dormire ripetendola anche nella mente. Ci svegliamo presto, il tempo di armarci e seguire l’operazione pre agguato e già sono le nove, attendiamo un gruppo di sovversivi da aggiungere ad altri gruppi per decisioni future del nostro campo. Ci dirigiamo verso il centro, con fare circospetto e stranamente silenziosi. Urlare ci dava spesso l’idea di esistere più che di essere, esistere poiché anime ormai perse che si richiamano come cani in attesa dell’inevitabile destino. Essere, per me era tutt’altra cosa. Essere era liberarsi delle costrizioni, degli ordini e della lordura di cui quasi quotidianamente ci ricoprivamo.
Eravamo su una via stretta, stranamente silenziosa per l’ora e per l’insieme di attività che ci sarebbero dovute essere. Nulla, non c’era nulla e nessuno. Iniziamo a bussare ai portoni per controllare negozio per negozio o casa per casa. Io ero di guardia all’esterno di un palazzo, fissavo un sampietrino e nella mente vagava l’idea di come un pezzo di strada, potesse avere un nome, nel 1700 pare che un tizio decise di lastricare con questi piazza San Pietro. Mentre vagavo con la mente in attesa dei miei, vedo spuntare una donna, paltò grigio scuro, abito grigio con un rotolo di carte in mano. Si muove circospetta guardando alla sua destra e sinistra, ma non si cura di guardare indietro. Inizio a seguirla, mi stacco dal gruppo facendo cenno a Herbert che vado a pisciare. Lei svolta l’angolo, scarpe basse marroni, mora, capelli mossi ,corpo sinuoso, seguirla a distanza non era affatto spiacevole non fosse stata una probabile sovversiva. Entra in uno scantinato, la attendo fuori, dopo circa 20 min esce senza carte, peccato che qualcuno prima di lei avesse già svelato il contenuto, era in atto l’ennesima protesta che si sarebbe svolta l’indomani. C’era ancora qualcuno armato di tanto coraggio che tentava di sfidarci, sarebbe finito prigioniero, o sarebbe stato graziato temporaneamente o sarebbe morto. Attendo che si allontani ancora un paio d’isolati dal punto in cui ormai dovevamo essere arrivati con il gruppo. Non lascio indizi ai miei, la seguo e basta, l’avrei seguita per milioni di anni. La seguo e vado in preda alla follia forse o a un impeto ostinato e sconosciuto. A un certo punto fa per tornare indietro, si volta e mi vede. Il gelo nei suoi occhi la diceva lunga su cosa si aspettasse. La afferro prima che potesse urlare, parlare o svenire, e la pianto sul muro. Mano sulla bocca, sussurro .. chi sei. Il suo volto terrorizzato, il corpo teso e tremante e questi occhi verdi come il mare in cui mi perdevo. Chi sei! Chiedo con convinzione.
Ebbba, dice, mentre mi accorgo di avere ancora la mano sulle sue labbra. Lascio la presa intimandole di non gridare. Per fortuna non lo fa.
Elena, dice, portando lo sguardo verso le scarpe, e iniziando a piangere.
Avrà avuto circa 25 anni. Avevo 25 anni di donna, incantevole e tremante davanti agli occhi, e avevo la consapevolezza che fosse una partigiana. Non potevo. Non poteva essere.
-Cosa facevi lì dentro ?! Le chiedo, cercando di darmi un tono, nella speranza che almeno mentisse per non comunicarmi la triste realtà. Lo fece.
-Niente! Lo giur! Ero andata a trovare degli amici!
Un moto di esaltazione mi avvolse, volevo credere a quella bugia, quella fantastica, meravigliosa, assurda bugia pronunciata dalla donna più bella che avessi mai visto. E da quel giorno purtroppo divenne anche la più triste .
II) Elena
Avevo quasi dimenticato di dover andare dal gruppo quel giorno, mia madre mi subissava di domande, in preda al panico mi proibì di uscire, o almeno tentò. Unica figlia di una famiglia di tre, di cui due nell’esercito. Mio padre è stato ucciso qualche mese fa ed io non riesco a mandarla giù. La devono pagare tutti, se ne devono andare, loro i loro comandi, le imposizioni, le regole e la voglia di prendere tutto ciò che vogliono. Donne comprese. Vittime della circostanza. Patriote quasi, con figli di padri sconosciuti ed eternamente tristi. Non voglio finire così. Disse! Mi unirò ai partigiani come il mio amico Mario. Lui si che ha ragione. È un bravo ragazzo, un caro amico, so di piacergli ma non riesco a concedermi. Sarebbe un buon marito e un buon padre. Un bravo ragazzo..Ahh Credo che resterò sola. Magari saranno di moda le donne senza marito, in un’epoca futura.
Pensavo a questo mentre caricavo di sensi di colpa mia madre, allo scopo di farmi uscire, ero in ritardo. Alla fine cedette, indossai il paltò e uscii. Presi di nascosto le stampe. Il magazzino non era lontano da casa mia e non mi fu difficile raggiungerlo. Mario mi attendeva con impazienza e mi abbracciò quando mi vide. La mia rigidità in questi casi la diceva lunga, ma non quanto l’espressione stralunata.
-Ma che hai ?
-Ma come non lo sai? Disse Mario agitato
-No cosa ?
-Siamo braccati!Elena dobbiamo scappare!Nascondere tutto e tornare a casa !
Iniziai a rimpiangere di non essere rimasta in balia delle prediche di mia madre.
-Ok .. allora torno a casa e ci vediamo domani ?
-Se ci sarà un domani Elena! Disse Mario in preda ad un attacco di nervi.
Uscii, la voglia di correre era tanta ma avrei dato nell’occhio. Così mi voltai con circospezione e .. lo vidi. Era lì nella sua divisa con quell’aria seria che ogni ufficiale tedesco era capace di avere. Mi raggelai e in un attimo fui braccata. Il suo volto vicino al mio e poi una domanda, chi sei? Chiese. Immaginai il peggio. Ma non sembrava nonostante tutto volere farmi del male. O forse era solo una speranza. Il suo volto era talmente vicino da sentire il suo alito su di me. Inventai qualcosa e sembrò crederci. Mi lasciò libera di andare ma volle accompagnarmi. Non so perché ma per qualche ragione il solo camminargli accanto,( in verità ero più avanti), come una prigioniera, era per me quasi di conforto, provavo un senso di salvezza, uno strano sentirsi a casa. Mi salutò con un cenno del volto. Io lo stesso, e salii in casa di corsa. Non volli uscire per giorni e non seppi nulla dei miei compagni fino a che un conoscente non mi avvisò dell’irreparabile. Mario era stato catturato.
Sarebbe stato torturato, lo avrebbero fatto parlare, avrebbe fatto il mio nome e sarei morta punto, non avevo scampo ero una donna morta.
III) Sten
Una volta lasciata a casa Elena, ero
Libero di rientrare al mio posto. Herbert mi guardò con aria strana e poi fece un sorrisetto. Forse pensò mi fossi intrattenuto con qualcuna per scaricare il peso di quelle giornate. Proseguimmo avanti, oltre le altre case e oltre quella di Elena per fermarci davanti al magazzino di prima. Entrammo armi spiegate urlando, e trovammo un gruppo esiguo di ragazzi che tentavano di bruciare, quanto era all’interno. Li catturammo tutti per portarli al campo. Quale fosse il loro destino mi era ignoto ma non avevo buoni presentimenti.
Qualche settimana dopo mi presentai da solo a casa di Elena, con la scusa di prendere delle informazioni, la convinsi a uscire. Era impaurita, triste, quasi depressa.
Elena cosa hai ?
Me ne uscii così di punto in bianco come un amico. E mi sorpresi. Colsi anche la sua sorpresa. Perché si appresto’ a dirmi che si sarebbe opposta con tutte le sue forze a qualsiasi forma di soprusi da parte mia, che mi avrebbe picchiato che avrebbe fatto qualcosa, ma io non l'ascoltai , la presi di nuovo tra le braccia , la poggiai al muro e la baciai nel vicolo semi deserto vicino casa sua. Lei mi respinse per qualche secondo poi iniziò a ricambiare. Le mie mani sotto la sua gonna e le sue più morigerate solo sul mio viso. Volevo prenderla ma mi fermai. Non avrebbe giocato a mio favore. Senza contare che probabilmente mi avrebbero ucciso se mi avessero visto e avessero saputo che me la facevo con una partigiana. La rispedii a casa controllandola da lontano. Non si voltò. “ allora mi mente ‘“ pensai e mi ripromisi di punirla la volta successiva. Con quest’idea crudele e un sorriso mi allontanai tornando all’alloggio provvisorio. Trovai Lucia alle prese con il pranzo, impastava qualcosa, ne approfittai per andare a parlare con Herbert. L’indomani altri ordini e altri controlli. Teresa più lontano s’intratteneva con uno dei nostri che si apprestava ad allungare le mani, a quanto sembrava. Ehi Gustav vieni a sentire! La ragazza scappò via e il nostro, stizzito si lamentò.
IV) Elena
Non riuscivo a non pensare a lui e al guaio in cui mi ero cacciata. Oltre a mentire adesso mi costringevo a dargli tutto quello che voleva. No mentivo a me stessa. Mi piaceva. Lo volevo, mi entrava nella testa, nel cuore e nelle ossa e lo volevo. Ma non potevo. Non dovevo e non sapevo come uscirne. Forse lo fece lui perché spari’ ed io non né seppi nulla.
Dopo Mario era il secondo che spariva e iniziai a sentirmi inutile.
Mario era stato portato come prigioniero fuori Roma. Non sapevo dove, ne’perché, l’unica cosa certa era che non aveva fatto il mio nome. Perché a parte l’ufficiale tedesco che mirava alle mie mutandine. Nessuno era venuto a reclamarmi.
Un pomeriggio di fine dicembre lo rividi, sotto casa mia ad aspettarmi. Mia madre aveva capito e piangeva. Con o senza di lui il mio destino era segnato. O puttana o prigioniera. O forse tutte e due. Gli andai incontro vestita più che altro del mio profumo. Non lo mettevo mai ed era una delle poche cose che possedevo. Per le grandi occasioni.
-Ti porto a fare un giro vuoi ?
Mi fece salire su una motocicletta ma bendata.
Scese una qualche discesa. Sulla fine, mi prese in braccio e mi fece cadere su un pagliericcio.
-Dove sono? Chiesi, ma lui mi disse dolcemente di tacere. Sentii le sue labbra sulle mie e feci per toccarlo ma con la mano mi fermò.
-Oggi sarai mia. Disse, con un tono che non avevo mai sentito. In preda all’eccitazione e al terrore rimasi immobile del tutto. Lo sentii rimuovere le calze e l’intimo in totale silenzio ed ero già in preda agli spasmi. Non avevo mai sentito le mani di un uomo addosso così. I brividi mi percorsero tutto il corpo e la mia pelle li evidenziò di certo. Con la mano salì tra le gambe emisi un leggero strillo, tentando di serrarle.
- Zitta! Sussurro ‘abbassandomi il vestito sotto il seno e baciandolo. Ero in preda a qualche attacco perché mi sentivo avvampare e col fiato corto. Poco dopo smise di giocare con le dita e fu tra le mie gambe. Un dolore secco anticipò il graduale piacere successivo. Iniziai a gemere mentre lui era quasi in silenzio preso dalla sua eccitazione. Le sue spinte a ritmo crescente fecero di me un fuoco di passione e mi sentii sciogliere all’improvviso. Si ritrasse continuando tra i miei seni e mi cosparse il volto della sua lussuria. A quel punto mi lascio ‘ mi tolse anche le bende con le quali mi ripulì. Sorrideva mentre io ero una via di mezzo tra l’umiliato, l’innamorato e lo sconcertato. Eravamo in silenzio dentro ad un capannone, dall’apertura si vedeva solo un vecchio pozzo. Rimanemmo così per qualche minuto poi lui parlo ‘.
V) Sten
-Non possiamo, questo lo sai. Le dissi, mentre il rossore sulle guance cominciava a svanire e il cielo fuori si faceva plumbeo.
-Sì. Riuscì solo a pronunciare questo mentre si stringeva nel cappotto e fissava il vuoto. Era visibilmente scossa, la volevo così. Volevo che mi amasse ma anche che mi temesse perché fosse più facile dimenticarmi.
Le tesi la mano
-Dai andiamo, sta per piovere.
Montammo sulla motocicletta e la riaccompagnai. I pochi passanti ci guardavano con aria preoccupata. Poi la videro scendere. Mi affrettai ad andar via, perché le si creò intorno, un capannello di persone. Non seppi mai cosa s’inventò, non volle mai parlarne. Le volte successive furono più caute e non ci furono occasioni alla luce del sole per molti mesi, eravamo stanchi, ma estremamente legati.
Il nostro legame si faceva sempre più solido e per quanto volessimo dimostrarci tutto l’opposto, ci amavamo e lo lèggevano negli sguardi, in quel modo di mangiarci le labbra in un bacio, prima del sesso che ci congiungeva in quel legame vivo e carnale che non aveva nome. Una sera ce ne stavamo nudi, coperti solo dai nostri soprabiti, con la porta del capannone spalancata a guardare fuori. Lei si alzò completamente nuda e si diresse verso il pozzo.
-Che fai? La seguii sorridendo.
-È strano Sten, non ci avevo mai pensato,
-A cosa ?
-A questo luogo, triste e desolato che ogni tanto accendiamo di vita, alla nostra relazione impossibile, alla gente che mi guarda come se fossi la tua prostituta e alla delusione di mia madre e i miei fratelli nell’avere una figlia “ contaminata”.Alla pena della gente che incontro, e a questo pozzo fermo, solo e pieno del peso della sua acqua stagnante. Un po’ come noi soli, fermi e pieni di questo sentimento ambiguo di amore e pentimento.
Seppi solo abbracciarla, pur volendo, non commentai, erano tempi duri che purtroppo non potevo gestire ne’prevedere.
Vi) (conclusione )
La presenza a Roma si faceva sempre più difficile e il destino volle che non la vedessi più da quella sera, dovetti partire di gran fretta perché non potevamo restare. Nel giugno, seppi poi che eravamo stati sconfitti. Non seppi nulla di lei, e non la cercai. Sapevo che era viva e questo bastava, forse un giorno le avrei detto tutto, forse un giorno avrei potuto…
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Tendenze uomo capelli: i tagli maschili dell’Autunno-Inverno 2019-2020
TONI&GUY Trend 2020
Framesi Professional Hair Fashion
Framesi Professional Hair Fashion
Jean Louis David
Jean Louis David
Laurent Decreton Instinct Menschenimsalon
Laurent Decreton Instinct Menschenimsalon
Addio tagli cortissimi e rasature estreme, gli haircut uomo più di tendenza per il 2019/2020 sono caratterizzate da volume, sfumature, scalature naturali e lunghezze non troppo definite che danno vita a look grintosi e alla moda.
Proposto da Framesi Professional Hair Fashion vediamo il grande ritorno del look effetto bagnato per chi ha i capelli lisci e li vuole portare all’indietro, strizzando l’occhio alle estetiche vintage che ci ricordano il gangster look dei classici film hollywoodiani. Per coloro che hanno i capelli mossi e lunghi la proposta ricade su tagli più versatili, che prediligono un hairstyle messy e fintamente spettinato, strizzando l’occhio allo stile grunge anni ’80.
Si riconferma anche per il 2019-2020 la tendenza dei capelli lunghi sopra e corti sotto, resi sensuali e ribelli dalla comparsa del ciuffo e con riga “obbligatoriamente” laterale. Per chi ama i tagli cortissimi anche in pieno inverno, Laurent Decreton Instinct Menschenimsalon propone tagli corti uomo con rasatura media e barba portata rigorosamente corta.
Jean Louis David realizza anche per gli uomini un taglio boule audace e di carattere. Un undercut che rivela ciocche più lunghe sulla parte alta della testa. Lisciati all’indietro, con il ciuffo di lato o portato in avanti, questo taglio permette di essere reinventato ogni giorno, in quello che potremmo definire: “Gentleman Mood”.
Il team artistico di Toni&Guy prende direttamente ispirazione dall’uomo di tutti i giorni, proponendo dei tagli di capelli che sono un mix eclettico di texture e tipi di capelli. Un rifesso di ciò che vediamo nella moda uomo di tutti i giorni, dove non c’è un unico tipo di look o un trend archetipico.
Infine, per coloro che amano i capelli lungi e ribelli, il 2020 sarà l’anno in cui potrete lasciare la vostra chioma sciolta – ma assolutamente curata – grazie ad attori come Timothee Chalamet e Brad Pitt, che hanno riportato in auge questo (not) haircut!
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Biografia di Lucia ex novo, anche se è ancora un WIP-
~ℒucia 𝒞ostantina 𝒱argas~ »ℒucia: Nome di origine latina dal sostantivo "lux" ("luce") e significa "luminosa" o "splendente". Probabilmente veniva assegnato, nell'antica Roma, alle bambine nate all'alba o in giornate luminose come per Lucio. Nel mondo cristiano è il nome delle sante Lucia Filippi (Roma) e Lucia (Siracusa). Le altre sono le beate Lucia Bartolini Rucellai (Firenze, protettrice dei Rucellai), Lucia da Caltagirone (Salerno) e Lucia da Settefonte (nelle vicinanze di Bologna). Un nome romano e cristiano »𝒞ostantina: variante femminile di "Costantino". Dapprima cognomen latino, cioè un "soprannome" che indicava una caratteristica particolare di una persona, successivamente assunse un significato (come ogni nome latino) proveniente dal verbo "consto" o dal participio "costans", cioè "stare fermo", "stare saldo", "non vacillare", "colui che ha fermezza". Inoltre era il nome dell'imperatore romano Costantino il quale, leggenda vuole, si sia fatto battezzare in punto di morte assumendo il soprannome di "imperatore cristiano-romano" a causa della sua grande tolleranza nei confronti del popolo cristiano. Un secondo nome di un imperatore romano e cristiano ❝Virtus, Albine, est pretium persolvere verum quis in versamur, quis vivimus rebus potesse, virtus est homini scire id quod quæque habeat res, virtus scire homini rectum, utile quid sit, honestum, quæ bona, quæ mala item, quid inutile, turpe, inhonestum; virtus quærendæ finem re scire modumque, virtus divitiis pretium persolvere posse, virtus id dare quod re ipsa debetur honori, hostem esse atque inimicum hominum morumque malorum, contra defensorem hominum morumque bonorum hos magni facere, his bene velle, his vivere amicum; commoda præterea patriai prima putare, deinde parentum, tertia iam postremaque nostra.❞ - Lucilio, Satire, la virtù degli antichi ❝La virtù, Albino, è il dare il giusto prezzo alle cose in cui ci troviamo, in cui viviamo virtù è sapere ciò che per un uomo comporti ogni cosa virtù è sapere che cosa sia per un uomo retto, utile, onesto, che cosa sia buono, poi che cosa sia cattivo, cosa è inutile, turpe, disonesto, virtù è sapere qual è il limite e la misura delle cose, virtù è poter trovare il giusto prezzo alle ricchezze, virtù è dare agli onori ciò che agli stessi davvero si deve, essere nemico e avversario degli uomini e dei costumi cattivi al contrario essere difensore degli uomini e dei costumi buoni stimare questi, voler bene a questi, vivere in amicizia con questi, inoltre mettere al primo posto le utilità della patria, poi quelle dei genitori, infine per terzo e ultimo posto le nostre.❞ - Lucilio, Satire, la virtù degli antichi ♚La forza dei latini ♚La tenacia e la volubilità dei piceni ♚L'intelligenza e la temerarietà degli etruschi ♚La fede dei sabini ♚La resistenza degli umbri ♚La patientia dei romani ❝Qual rugiada o qual pianto, quai lagrime eran quelle che sparger vidi dal notturno manto e dal candido volto de le stelle?❞ - Tasso 「𝓒arattere」 Lucia è una donna scorbutica, irascibile, superba, orgogliosa, disordinata e codarda. Reputa le sue arti e le sue conoscenze superiori a qualsiasi altra nazione, inoltre si ritiene l'artefice della stessa letteratura di altri stati come l'Inghilterra. Il più delle volte è seria e scontrosa nei confronti dei suoi simili soprattutto con chi serba rancore o la infastidisce come Francia, Austria e Prussia, ciononostante si dimostra essere anche una persona amichevole, solare e comprensiva grazie alla grande sensibilità di cui è dotata. Si arrabbia molto facilmente, basta davvero poco per farle saltare i nervi e scatenare il suo repertorio di parolacce, ma non bestemmia avendo subito una rigida educazione cristiana alla caduta dell'Impero Romano - anche se nel tempo la sua fede si è affievolita, però non l'ha abbandonata non giudicando mai sbagliata la religione. Da bambina era molto capricciosa oltre che malleabile, per questo apprendeva qualsiasi argomento o regola le insegnavano seppur nonno Roma alla sua nascita dovette lavorarci molto a causa della sua natura ribelle. Crescendo e imparando da sola questa sua malleabilità è scomparsa trasformandosi in rigidità, difatti ad oggi l'italiana appare come una statua di marmo fisicamente e in alcuni tratti psicologici: la fermezza. Benchè sia una Vargas ha questa particolarità la quale spunta fuori se in difficoltà o se ne necessita o se ne ha bisogno, è capace di una grande solidità perfino nei momenti più duri, talvolta l'ha spinta sino ad assumere il classico pugno di ferro nonostante siano stati pochissimi gli eventi ad averla spronata fino a quel punto - per lo più problemi nei confini. In opposizione è fragile, si fa condizionare parecchio dai propri sentimenti, impedendole di agire come dovrebbe e obbligandola, per orgoglio, a costruire un muro di apparenze intorno a sè. Ha mutuato da Impero Romano una delle grandi caratteristiche dei romani: la patientia. A differenza dell'italiano questo termine non significa "pazienza" ma "sopportazione", essere capaci di subire, subire e subire ancora, sopportare le cento lame nel petto e tornare ad alzarsi, così Lucia. Piccola attenzione: la patientia non è autocontrollo. L'italiana non sa minimamente autocontrollarsi. Si tratta di resistere, trasformare ferite in armi, non di controllarle. È, di conseguenza, temeraria, non esiste arrendersi senza combattere o addirittura non esiste l'arrendersi in certi casi. È stata cresciuta con questi valori. Purtroppo, però, questo non implica la bravura bellica, in verità le guerre, se non tutte, la maggior parte le perdeva e le perde. Solo insieme ad alleati o in casi particolari vinceva, in altri ne usciva sconfitta, in più c'è anche un disinteresse da parte della ragazza stessa che preferisce uno dei suoi preziosi libri ad un'arma tra le mani. Ammira moltissimo il nonno, tanto che mantiene le sue memorie sia nella lingua - utilizza come accento il fiorentino, l'italiano standard, essendo quello più vicino al latino - sia nelle idee - tutto ciò che le ha insegnato sulla virtù, per esempio - sia nei modi di fare e nelle tradizioni - il saltarello era un ballo tipico romano. 【𝒜spetto 𝒇isico】 Appare come una giovane donna ventunenne dai capelli leggermente mossi, castano medio e di media lunghezza. Una volta li aveva molto lunghi ma con l'avvento dell'Unità d'Italia inizialmente se li era tagliati corti - non arrivavano alle spalle - poi, alla fine della guerra, decise di lasciarseli crescere come li ha ora poichè secondo lei stonavano col suo modo classicista di essere. Indossa solitamente abiti eleganti, per lei l'apparire è importante, come camicie bianche contornate da balze e strette gonne nere. Postura sempre eretta, quasi regale per certi versi, e fisico asciutto senza curve troppo accentuate. I suoi occhi scuri, di un verde smeraldo, sembrano perennemente seri o persi nel vuoto, erranti in un mondo a parte. Ha due cicatrici dietro la schiena: una, quella più piccola, passa orizzontalmente vicino alla vita attraversando per un quarto la schiena, l'altra, più grande, inizia subito dopo le scapole attraversando verticalmente fino a raggiungere la prima e incrociandosi leggermente. Rappresentano rispettivamente la Battaglia di Tolentino nel 1815 e la caduta della seconda Repubblica Romana nel 1848. Il ricciolo, tipico dei fratelli, si trova a destra e al centro. Ovviamente è una zona erogena, perciò meglio evitare di toccarla. ❝[...]et pur che voi mostriate segno di alcun di pietate, vertù contra furore prenderà l'arme, et fia 'l combatter corto: chè l'antiquo valore ne gli italici cor' non è anchor morto.❞ - Francesco Petrarca, Italia mia ‹𝓡elazioni› [VERRANNO AGGIUNTE ALTRE IN SEGUITO) Antonio Fernandez Carriedo/Spagna Il rapporto tra l'italiana e lo spagnolo è piuttosto neutrale, possiedono un piccolo legame di amicizia solo perchè hanno in comune Lovino. In passato sono stati sempre abbastanza ambigui, una volta alleati poi nemici poi alleati di nuovo, colpevoli sono anche i signori/granduchi di Lucia che hanno costantemente ballato tra la Francia e la Spagna un po' per mantenere i buoni rapporti col primo e un po' per ricevere vantaggi dal secondo. Pure nel periodo della dominazione spagnola, nonostante godeva del totale appoggio dello spagnolo era quasi costretta ad accettarlo poichè le era imposto dai suoi superiori che furono aiutati a rientrare a Firenze dopo la cacciata nel 1494. Francis Bonnefoy/Francia Al giorno d'oggi Lucia non lo può neanche vedere il francese tanto lo odia. Seppur non appare, sono stati grandi amici: la Francia ha appoggiato Firenze e la casata medicea per lunghi anni anche durante il periodo di instabilità del '500 -diede aiuto alla Repubblica Fiorentina instaurata dopo la cacciata dei Medici. Nonostante successivamente è stata costretta ad appoggiare la Spagna -in quei periodi acerrima nemica della Francia- i loro rapporti sono rimasti buoni soprattutto grazie a Caterina de' Medici prima moglie di Enrico II poi tutrice di Carlo IX, inoltre sono stati alleati nella guerra contro Carlo V -Lega di Cognac. La situazione rimase ottima per secoli, fino all'arrivo di Napoleone. Inizialmente, come tutti gli italiani, ammirava molto il generale, ma in seguito a scelte sempre più meschine volte solo ad ingrandire il suo potere la fiducia nei confronti di Francis e nel suo adorato comandante scemò finchè non sparì del tutto. Il periodo napoleonico per i due fu quello più instabile contornato da continui litigi e riconciliazioni che si conclusero il 21 Marzo del 1801, quando i francesi soppressero il Granducato di Toscana con il Regno d'Etruria togliendo all'italiana l'ultimo territorio rimasto di sua proprietà. Da quel momento il loro legame si spezzò definitivamente. Ci fu un ultimo momento di riappacificazione durante l'Unità d'Italia -accordi di Plombières- ma l'armistizio di Villafranca, il tradimento di Napoleone III, ribaltò nuovamente e per l'ultima volta la situazione. Roderich Edelstein/Austria Anche il loro rapporto non è uno dei migliori, fin da quando si sono conosciuti. Ormai prosciugata la dinastia medicea, rimasta con un solo componente senza figli maschi, alla sua morte essa venne sostituita dagli Asburgo-Lorena, venuta a far parte del ramo asburgico grazie al matrimonio tra l'arciduchessa Maria Teresa d'Asburgo e Francesco Stefano di Lorena. L'entrata della nuova famiglia nel Granducato di Toscana avrebbe dovuto includere questo tra i possedimenti austriaci ma si decise di tenere separati i territori e, di conseguenza, le rispettive corone. Nonostante la decisione l'austriaco tentò comunque di imporsi su di lei come, per esempio, obbligarla ha sopprimere un libro di un intellettuale perchè secondo lui inadatto -inoltre non era d'accordo con la libertà di stampa del Granducato. Il Risorgimento portò a peggiorare ulteriormente i loro rapporti, già instabili, con la battaglia di Tolentino del 1815, l'assedio di Ancona dell'8 Maggio del 1849 e la conquista del Granducato di Toscana in 28 Maggio del 1849. Sebbene lo odi, però, in ogni caso gli deve un grande grazie -che mai dirà- per averle restituito il Granducato di Toscana durante il Congresso di Vienna. Gilbert Beilshmidt/Prussia Sono amici -prevalentemente di bevute- sebbene l'italiana non sopporti il prussiano. La loro amicizia parte dal 1198, durante la prima crociata, quando l'Ordine Teutonico era da poco nato. Compagni d'arme hanno combattuto insieme fino a circa il 1250, quando Lucia decise di abbandonare la strada militare e buttarsi in quella da intellettuale grazie alla Scola Siciliana diventando l'indipendente comune Firenze. In certi sensi possiamo dire che l'ha visto nascere. Successivamente si sono ritrovati durante il Congresso di Vienna e, in particolar modo, nell'alleanza italo-prussiana anche conosciuta come Terza guerra di indipendenza italiana il 28 Marzo del 1866. Possiamo dire che Gilbert è l'unico a cui non prova davvero odio, nonostante il suo atroce comportamento e quello di suo fratello assunto nei suoi confronti durante la Seconda Guerra Mondiale. Feliks Łukasiewicz/Polonia Sono amici a tutti gli effetti sebbene il loro incontro è abbastanza recente, difatti risale al 1849. Il polacco era venuto in aiuto militare alla Repubblica Romana dopo che Roma venne assediata dai francesi e, inoltre, compare nell'inno italiano come l'Italia compare nell'inno polacco. 〘 𝓒uriosità 〙 ► Preferisce evitare vestiti troppo scollati, secondo lei sono volgari; ► Legge e scrive molto spesso. Adora leggere romanzi d'amore oppure antiche opere letterarie di autori famosi come Dante, Machiavelli, Petrarca, addirittura arriva ad autori di epoca classica come Seneca o Orazio. Non le piace scrivere romanzi, invece, preferisce poemi epici o poesie; ► Ha una scrittura precisa e delicata; ► È cristiana ma non afferma nè nega l'esistenza di Dio: secondo lei non lo si può dire; ► Ha combattuto come cavaliere crociato, seppur per un breve periodo; ► Sa disegnare molto bene. Solitamente usa come soggetti personaggi epici o biblici oppure coloro che ammira utilizzando uno stile molto classico di epoca romana che si è imposta dall'Umanesimo. ► Lucia, tra i Vargas, è la mezzana: più piccola di Lovino ma più grande di Feliciano; ► Ama incondizionatamente il vino, in assoluto la sua bevanda preferita. Lo beve in continuazione, finchè non finisce ubriaca certe volte; ► Sa tenere molto bene l'alcool; ► Ha molte conoscenze agricole/contadine, soprattutto riguardanti l'uva e i vigneti, ma non sono approfondite quante quelle del fratello maggiore.
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15 Tagli Corti Maschili Super Cool da Mostrare al tuo Barbiere
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I tagli corti più alla moda per uomo
Vuoi un taglio di capelli corto e alla moda? Allora sei nel posto giusto. Oggi gli uomini adorano seguire la moda, proprio come le donne. Perché non dar loro questa opportunità? Presenteremo una collezione di tagli di capelli alla moda per uomini. Scegli le opzioni che più ti intrigano e mostrale al tuo barbiere.
Oggi parleremo di tagli corti da uomo che sono alla moda. Sappiamo che anche tu desideri essere sempre alla moda e pensiamo che tutto ciò sia fantastico. La moda non è solo per donne in questi tempi.
Parlando di tendenze, ultimamente abbiamo notato un ritorno incredibile di eleganti undercut e acconciature vintage. Quando si parla di scegliere il taglio giusto per gli uomini, non è solo una questione di moda, ma anche di comodità. È per questo motivo che i tagli corti sono molto più popolari di quelli più lunghi.
Scopriamo assieme una galleria fotografica utile per scegliere un taglio alla moda e comodo per un look incredibile e bello. Pronto?
Capelli Corti con Riga da una Parte
Per iniziare, esamineremo i tagli con riga da una parte, un’ottima soluzione. Sono ormai passati i giorni in cui andava di moda la riga nel mezzo: esistono vari stili che si avvalgono della riga da una parte e che non limitano chi la porta, che potrà scegliere da che lato farla cadere. A meno che tu non sia uno di quei fortunati privi di ritrosa, generalmente è sempre presente un lato determinabile per fare la riga ai capelli. Il tuo barbiere può aiutarti a ottenere il risultato che desideri per essere sempre ordinato.
Quante volte ti sei domandato da che parte portare la riga dei capelli? La risposta sbagliata è sicuramente al centro! Parliamo di un look orribile degli anni ’80, fortunatamente passato di moda. Ogni volta che vedo qualcuno che cerca di far sembrare la riga centrale un’opzione ancora alla moda, mi viene in mente “Alfalfa” delle “Piccole Canaglie”. Esistono tantissime acconciature alla moda che non richiedono il ricorso a tale soluzione.
Il numero effettivo di acconciature per gli uomini con capelli di varie lunghezze è sorprendente. Che sia un taglio a spazzola, scompigliato o pulito, esistono tantissime soluzioni per tutti i gusti.
Acconciature undercut
L’undercut è una scelta senza tempo nel caso dei migliori tagli di capelli da uomo. Si tratta di un taglio che è stato molto popolare nel corso del tempo, a partire dagli anni ’20. La sua popolarità si è protratta anche nel 21° secolo. La lunghezza dei capelli nella parte superiore della testa, mantenendo i lati rasati, garantisce sia comfort che il massimo stile. Esistono stili progettati per tutti i tipi di capelli, siano essi fini o spessi, lisci o ricci. Se si considerano anche la forma del viso, l’età e altri fattori influenti, le possibilità aumentano ulteriormente. I tagli corti del 2018 sono adatti per tutti, a prescindere dall’età e dai gusti.
Acconciature sfumate
Un altro tipo di taglio che garantisce versatilità e comfort è quello sfumato. Non pensare di poter semplicemente entrare dal tuo barbiere e chiedere un taglio sfumato, sperando di ottenere il risultato che ti eri immaginato. Esistono diverse varianti per gli uomini e la sfumatura in sé comporta diverse considerazioni da fare. La sfumatura, inoltre, si estende a varie culture ed etnie: se hai i capelli corti, la sfumatura sarà più bassa.
Se hai una lunghezza tale da permetterti di legare i capelli, allora potrai optare per una sfumatura più alta. Ci sono diverse scelte, ancora, da fare. A seconda di quanti capelli vuoi mantenere sui lati e sulla nuca, potrai scegliere tra una vasta gamma di acconciature. Dal taglio bald fade, alla sfumatura media, dalla cresta sfumata, al corto sfumato con ciuffo, uno sfumato alto e molto altro ancora. Potrai optare per una sfumatura classica, alta con taglio appropriato, o in stile militare, per uscire dal barbiere soddisfatto e felice.
Ricci Corti
Se sei uno dei fortunati uomini ad avere capelli ricci od ondulati, datti una pacca sulla spalla, perché hai davvero tante possibilità. Esistono tagli di capelli molto più indicati per uomini riccioluti coi capelli lunghi e che stanno molto meglio a loro rispetto a chi ha i capelli corti e lisci. Addirittura, in alcuni momenti storici, i capelli ricci sono stati così tanto alla moda da portare chi aveva i capelli lisci a fare la permanente! Ma c’è una bella differenza tra i capelli mossi e ricci. I capelli mossi crescono lisci e man mano che si allungano diventano ondulati. La questione è molto diversa rispetto ai capelli ricci. Esistono molte acconciature da uomo per capelli corti e mossi che sono perfette per come sono. Un taglio garantisce un’identità del tutto nuova per chi ha i capelli ricci, rispetto a quanto possa fare per chi li ha mossi. In molti vorrebbero avere la possibilità di rubare i capelli a chi li ha corti e mossi per godersi un’acconciatura invidiabile.
Capelli Tirati Indietro
È il momento di parlare di un grande classico dell’acconciatura da uomo. I capelli tirati indietro sono da sempre un tipo di taglio ideale per uomini di tutte le età. È perfetto, ad esempio, per chi ha i capelli lunghi: niente fronzoli, si acconcia con facilità con un po’ di gel e un pettine. È un taglio che funziona indipendentemente dalla riga che si decide di adottare, dall’effetto liscissimo o con riporto all’indietro. Continua a essere uno degli stili più apprezzati dagli uomini, rinnovato con stili moderni e con tante opzioni di acconciatura. Anche se si tratta di un’opzione più indicata per l’uomo adulto, non esiste niente di meglio di un ragazzo che decide di adottare uno stile classico, specialmente per gli eventi più formali. Non solo questo stile si adatta a diverse generazioni, ma è ideale per uomini di tutte le età.
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In questo video tutorial vi spiego come ricreare una pettinatura mossa su un capello corto utilizzando una spuma arriccia capelli con effetto volumizzante per avere un look sbarazzino e giovanile. Corti lunghi con ciuffo mossi vediamo tutte le idee e le tendenze per il tuo nuovo taglio.
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