#canzoni da dedicare
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Uno come me non può cambiare nina... E devi scendere all'inferno per raggiungermi Sapevi capirmi, quindi potevi distruggermi Se ti penso vedo un palazzo in fiamme E tu mi crolli addosso, io resto a guardare
~Mostro-Exit
#openyoureyes#citazione tumblr#citazione#apri gli occhi#frasi tumblr#cuore spezzato#frasi e citazioni#citazione canzone#canzoni da dedicare#frase rap#musica italiana#frasi belle#frasi d'amore#sono un disastro#sentirsi persi#non mi lasciare#amore tossico#mostro#nuova canzone#mi hai delusa#mi hai distrutta#inferno#rabbia#non voglio pensare#canzoni belle#citazioni di canzoni#illmostro
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E quante canzoni d’amore non scritte ci saremmo potuti dedicare…
#occhicomegalassieinesplorate#tumblr#pensieri#amore#canzoni#frasi tumblr#canzone#frasi da dedicare#frasi canzoni
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"Questa è la canzone di un ragazzo che ha preso a pugni il muro, un po' per farlo, un po' perché la vita con lui non ha mai avuto garbo. Sì immaginava forse altrove, non sa bene dove. Però sperava di levarsi una soddisfazione."
- Mecna (Canzone da dedicare)
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Comunque mentre tutti cantano canzoni da dedicare ad altri mamma Loredana la dedica a se stessa
Queen
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Sono tanto strano da aver scelto: il nome della mia futura macchina (se voi non date il nome alla macchina non avete un cuore), il nome di una eventuale figlia e le canzoni da dedicare a un eventuale figlio o/e figlia.
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Stagione Teatrale di bari 2023-2024: Questo weekend la celebrazione dei 100 di Italo calvino
Stagione Teatrale di bari 2023-2024: Questo weekend la celebrazione dei 100 di Italo calvino. Il 15 ottobre è il compleanno di Italo Calvino: nato nel 1923, domenica prossima avrebbe compiuto 100 anni. Per #100Calvino, nell’ambito della Stagione teatrale di Bari 2023_24 del Comune di Bari-Assessorato alla Cultura -Teatro Pubblico Pugliese, al Teatro comunale Piccinni, dopo il Prix Rai del 2 ottobre con le letture di Neri Marcorè e dopo lo spettacolo Il Castello del Teatro delle Bambole del 9 ottobre, questo weekend sono in programma una serie di spettacoli e iniziative. Domani, sabato 14 ottobre, alle ore 10.30 (riservato alle scuole/Istituti Superiori) e alle 21, e domenica 15 ottobre, alle 18, il Premio UBU Mario Perrotta porterà il suo “Come una specie di vertigine - Il Nano, Calvino, le libertà”, di cui è regista e interprete, con la collaborazione alla regia di Paola Roscioli. Dopo lo spettacolo rivolto alle scuole, Mario Perrotta incontra gli studenti per un dibattito sui temi dello spettacolo e sulla figura di Calvino (con approfondimento a cura di Giancarlo Visitilli). Domenica 15 ottobre, alle ore 11, sempre sul palco del Piccinni: La Palestra - Edizione speciale “Buon Compleanno Calvino!”, una Lezione spettacolo con la direzione artistica di Francesco Maria Asselta e la consulenza scientifica di Lea Durante. “In questo weekend proseguiremo nel nostro omaggio a Italo Calvino, uno degli scrittori più importanti del ‘900, con l’aiuto di Mario Perrotta, attore, drammaturgo e regista pluripremiato, e con uno speciale appuntamento di La Palestra, il format di approfondimento e confronto che per il terzo anno accompagna alcuni dei temi e degli autori della stagione comunale di prosa - commenta l’assessora alle Culture Ines Pierucci . Abbiamo voluto dedicare all’opera di Calvino, al suo impegno politico e culturale, al suo rigore, alla sua fantasia, l’apertura della stagione di prosa della Città di Bari, lasciando che a condurci alla scoperta del suo mondo fossero alcuni tra i nomi più importanti del panorama culturale contemporaneo, per offrire al nostro pubblico riflessioni ed emozioni di grande valore artistico e civile”. Sabato 14 ottobre alle ore 21 Domenica 15 ottobre alle ore 18 Come una specie di vertigine - Il Nano, Calvino, la libertà; scritto, diretto e interpretato da Mario Perrotta, con la collaborazione alla regia di Paola Roscioli Info a questo link. COME UNA SPECIE DI VERTIGINE Il Nano, Calvino, la libertà durata 75’ Permàr – Compagnia Mario Perrotta / ERT- Teatro Nazionale scritto, diretto e interpretato da MARIO PERROTTA collaborazione alla regia Paola Roscioli mashup e musiche originali Marco Mantovani / Mario Perrotta con il sostegno di Regione Emilia Romagna, Comune di Medicina in collaborazione con Teatro Asioli di Correggio, Duel In scena un uomo, o meglio, la sua voce interiore. È la sua anima che fa spettacolo. Tra i tanti abitanti delle pagine dei romanzi di Calvino, è quello meno libero: ha un corpo, una lingua e una mente che non rispondono alla sua urgenza di dire, di agire. Oggi e solo oggi, però, ha deciso di fare spettacolo della sua esistenza, dei suoi pensieri, dei sentimenti che lo agitano. Lui, inchiodato com’è a una croce che non ha voluto, ha deciso di prendersi un’ora d’aria, un’ora e poco più di libertà. E la cerca, la libertà, tra le pagine delle opere del “signor Calvino Italo”, la racconta come sa e come può, la trasforma in versi, in musica, in parabole e collegamenti iperbolici tra un romanzo e l’altro, in canzoni-teatro sarcastiche e frenetiche e improvvisi minuetti intimi, “scalvinando��� quelle opere a suo uso e consumo. Il tutto mentre accanto scorre, amaramente ironica, la sua personalissima storia d’amore, una storia impossibile per quel corpo e quella lingua incapaci di parlare. “Il personaggio in scena è un abitante del Cottolengo, il Nano del romanzo autobiografico La giornata d’uno scrutatore, personaggio cui Calvino dedica una sola pagina se pur memorabile. Ho scelto lui e ne ho immaginato tutta l’esistenza - esistenza che Calvino non ci racconta - proprio perché il mio intento era ragionare intorno al concetto di libertà e il Nano del romanzo ne è totalmente privo”, scrive Mario Perrotta. Domenica 15 ottobre alle ore 11 LA PALESTRA edizione speciale BUON COMPLEANNO CALVINO! direzione artistica a cura di Francesco Maria Asselta consulenza scientifica di Lea Durante interventi di Silvio Perrella e Lea Durante letture di Paolo Panaro al pianoforte Mirko Signorile Ingresso libero con prenotazione su eventbrite Il progetto “Buon compleanno Calvino!”, questa occasione straordinaria del centenario della sua nascita, sarà un’opportunità per parlare della sua vita, delle sue opere, ma soprattutto della sua idea tutta personale di rappresentare un modello di intellettuale integralmente disorganico, lontano dall’impegno diretto, discutendone non solo con studiosi, critici e specialisti della letteratura calviniana (Silvio Perrella e Lea Durante), ma aprendoci anche alle sue parole con le letture di Paolo Panaro (che ha portato in scena Il Barone Rampante), e all’incontro con progetti musicali dedicati a “Le città invisibili”, interpretati da Mirko Signorile in duo con Giovanna Carone.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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A te che la vita fa a pezzi
E continui ad essere brillante
E noi che siamo distanti
Ma la "d" ha un apostrofo
Gio Evan - Scudo
@openyoureyesbitch
#openyoureyes#citazione tumblr#apri gli occhi#citazione#frasi tumblr#cuore spezzato#non mi lasciare#frasi e citazioni#citazioni di canzoni#canzoni da dedicare#citazione canzone#frase canzone#gio evan#scudo#odio la distanza#maledetta distanza#Spotify
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in tutto questo confessione seria:
ho fatto una playlist con le canzoni di un'altra epoca che mi sfiorano piano dentro e la cosa che ho pensato quando le ho viste tutte in fila è stata: queste sono tutte quelle da non dedicare mai assolutamente
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Storia Di Musica #252 - Bob Dylan, John Wesley Harding, 1967
Un’altra caratteristica che inconsciamente hanno le Storie di Musica è che ogni anno da quando è cominciata c’è un disco di Bob Dylan. Siccome nel 2022 Dylan festeggia molti traguardi (80 anni, 60 anni dalle prime registrazioni e altri), ho deciso di dedicare il mese di Dicembre a Storie dylaniane. Cercherò di essere originale, grazie anche alla mole immensa di materiale che sia Dylan sia i suoi ammiratori, una schiera gigantesca, gli ha tributato fino ad oggi. Ho deciso di iniziare da uno dei suoi dischi più misteriosi e affascinanti, che arriva dopo un periodo di riabilitazioni su cui sono nate le più strambe vicende. Tutto inizia nel 1966, quando dopo l’uscita di quel capolavoro infinito di Blonde On Blonde, ha un incidente motociclistico. Nessuno ha mai avuto una descrizione precisa di ciò che accadde, nè una foto, nè altre notizie, tanto è che su questo incidente si rincorrono le storie più interessanti (ed è curioso che una storia simile accadde per il presunto incidente stradale di Paul McCartney, con conseguente morte e sostituzione con un sosia). Anche per Dylan si parlò di gravissime ferite, e qualcuno disse che fosse morto. Altri addirittura che fosse morto e risorto. La cosa sicura è che si ritira in una villa a West Saugerties, vicino New York, a pochi km dal luogo dove qualche anno più tardi si terrà la tre giorni di Woodstock: lì allestisce un rudimentale studio di registrazione nel piano interrato. Lo raggiunge il gruppo canadese che lo aveva accompagnato nei tour precedente, che ha cambiato il nome in The Band, e inizia a scrivere e registrare una quantità enorme di materiale musicale. Quel materiale sarà una miniera d’oro per decine di artisti a cui Dylan regalerà brani, diventerà in parte il primo bootleg della storia, dal titolo immaginifico di The Great White Wonder e una parte verrà pubblicata ufficialmente nel 1975 come The Basement Tapes; solo nel 2014 per la storica collana de The Bootleg Series, verranno pubblicate tutte le registrazioni rintracciabili di quelle sessioni (il Volume 11, un box set di 6 cd da 6 ore e mezza di musica). Quello che salta evidente all’ascolto di quei brani è la svolta, l’ennesima, che Dylan fa alla sua musica: dopo aver elettrificato il folk e cambiato il rock con la somma triade di Bringin’ It All Back Home, Highway 61 Revisited e Blonde On Blonde (nel biennio magico 1965-1966), torna ad una musica per lo più acustica, caratterizzata da canzoni scarne e dirette, dove lavora molto sui testi. Infatti tra chi lo andò a trovare durante il riposo post incidente, ci fu Allen Ginsberg, il grande poeta della Beat Generation: fu con Ginsberg che Dylan discusse su come essere più diretto, più scarno, abbandonando per un periodo le torrenziali descrizioni dei suoi testi. Il disco che segna il suo ritorno è come un risveglio cauto dopo un dolore, un momento in cui Dylan cerca la ripresa: un disco che ha un fascino malinconico e umano altissimo, che svela un Dylan diverso e quasi più intimo. John Wesley Harding esce il 27 Dicembre del 1967: in verità doveva uscire il 17, ma non si sa come mai la distribuzione fu difficoltosa nelle prime due settimane, tanto è che le moderne versioni Cd del disco portano la data originale di rilascio alle stampe nel 1968; la Columbia tentò una qualche promozione, ma Dylan impedì alcun lancio pubblicitario e in pratica non pubblicò nemmeno un singolo per anticipare il disco. Si arrivò ad un compromesso, con Dylan che impose la copertina: una foto in bianco e nero con lui insieme ai fratelli Luxman e a Purna Das, musicista indiano che fu portato ad incontrare Dylan dal suo manager, Albert Grossman. Sulla copertina c’è una strana leggenda: nel tronco alle spalle dei 4 si potrebbero vedere i volti dei quattro Beatles, e secondo molto altri anche il segno di una mano su un altro albero, la mano di Gesù secondo questi osservatori, e sulla copertina c’è una storia scritta da Dylan su tre Re, che aggiunge particolari ai brani del disco. Nonostante tutto questo, il disco arriva al numero 2 negli Stati Uniti e al Numero i in Gran Bretagna, disco d’oro dopo poche settimane, e da allora ha una seguito di affetto da pubblico e critica notevolissimo. Dylan dedica il disco a John Wesley Hardin, famoso fuorilegge dell’800, con un brano omonimo che apre il disco: tuttavia c’è da dire, e non si sa il perchè, Dylan scrive male il nome dell’eroe popolare, Harding quando è Hardin, e questo errore rimane un ulteriore mistero su questo lavoro. Dylan canta, suona chitarra acustica, armonica e piano, ed ha i suoi fidati musicisti sessionisti accanto, Kenneth A. Buttrey alla batteria, Pete Drake seconda chitarra, anche pedal steel in alcuni brani e Charlie McCoy al basso. Le canzoni sono elegie profonde sulla confessione della colpa, come la storica I Dreamed I Saw St.Augustine, oppure sono esplorazioni poetiche sul concetto di grazia, come la meravigliosa As I Went Out One Morning, dal significato profondissimo e che è ispirata ad un lavoro di Auden, As I Walked Out One Evening. Dylan scrive di reietti, I Pity The Poor Immigrant (con echi di certi passaggi del Levitico), ne ha con Grossman, il suo manager, in Dear Landlord, si traveste da vagabondo in I Am A Lonesome Hobo, anche qui con echi biblici, dal libro del Genesi e di Caino e Abele; molti vedranno in tutti questi rimandi la partenza di quel percorso di conversione religiosa che diventerà maturo a metà anni ‘70, anche se è un po’ riduttivo secondo me, dato che anche nei primi lavori i miti biclici sono un punto centrale dei lavori di Dylan. Ammetto che qui abbondano, anche in The Wicked Messenger e in una intervista di quegli anni la mamma di Dylan, Betty, disse: nella sua casa di Woodstock, piena di zeppa, una gigantesca copia della Bibbia era sempre aperta nel suo studio, era il libro a cui dava maggiore attenzione. Una gemma poetica del disco è The Ballad Of Frankie Lee And Judas Priest: Lee chiede a Priest dei soldi, Priest accetta senza condizioni, Lee spende tutti i soldi in un bordello, e dopo 16 giorni muore di sete. Invito a leggere il testo, ricchissimo di significati e rimandi, che finisce così: Bè la morale di questa storia\la morale di questa canzone\è semplicemente che uno non dovrebbe mai stare\dove non si sente a casa\Perciò quando vedi il tuo vicino caricare qualcosa\aiutalo a portare il suo fardello\e non confondere più il Paradiso\con quella casa aldilà della strada. La band heavy metal inglese Judas Priest prenderà nome dal protagonista di questa ballad, Ma se c’è un brano che esprime al meglio l’idea di questo disco, è una canzone di poco più di 2 minuti, che parla di un giullare e di un ladro, che discutono su una strategia per uscire da una situazione spinosa. Il ladro, in uno dei passaggi più suggestivi della poetica dylaniana, dice: non c'è ragione di preoccuparsi (...) che ci sono molti tra di noi\che hanno la sensazione che la vita sia solo una burla\ma tu ed io l'abbiamo sperimentato\e non è questo il nostro destino\quindi adesso non diciamo fandonie\l'ora si sta facendo tarda. La canzone si chiude con la figura di due cavalieri che si avvicinano lungo i muri di guardia, preludio a chissà che cosa: All Along The Watchtower verrà notata da Jimi Hendrix, che qualche settimana più tardi dalla sua uscite ne farà una cover incendiaria e leggendaria, che verrà ritenuta superiore persino dallo stesso Dylan, probabilmente la cover più bella di tutta la storia del rock. E partendo da questo continueremo a raccontare della grande musica di Dylan, da chi l’ha reinterpretata.
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Da grande insegnerò a mia figlia a non dedicare canzoni a nessuno perché saranno segnate per sempre.
Per sempre 💔
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Se posso dare un consiglio... Va bene dedicare canzoni, penso sia una cosa bellissima. Ma associare un intero gruppo che vi piace a una persona è un grande errore.
Ho questo problema con gli Oasis. È da anni che non riesco ad ascoltarli, al solo sentire la voce di Liam mi sale l'angoscia.
Ryan, grazie per questa cover. Ti voglio bene
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Sono le 4.50 di mattina e non prendo sonno, allora mi sono imbattuto nel tuo reblog, e pensandoci, non ho più messaggi o lettere o canzoni che ho paura di inviare o dedicare, non li ho più perché ho perso quasi tutte le mie convinzioni, non li ho più perché non ho una persona a cui scrivere, non ho nessuno e fuggo dai miei problemi come un codardo. Se potessi immaginare però di scrivere un messaggio sarebbe tipo così : "Ciao, siamo tutti soli, è un periodo abbastanza di merda per tutti, compreso me, io riesco solo a vedere il lato negativo delle cose ormai, ma tu puoi farcela, perché anche se il mondo sta diventando una merda tu sei più forte, non scordare i tuoi sogni e anzi, trasformali in obiettivi, volevo solo dirti che per quanto conta io ci sono, e tu sei sicuramente meglio di ciò che vuoi mostrare, perché in fondo nessuno mostra la parte migliore di sé a gente a caso, e ti capisco, ma non fare lo stronzo perché a rimetterci sei sempre tu, ti voglio bene. "... Questo è quel messaggio che ho paura di inviare, semplicemente perché ho paura di riceverlo io un giorno e dover affrontare la cazzo di realtà. Scusa per questo papiro ero in vena :)
Pensieri così alle 5 del mattino...da una parte complimenti per la profondità e la riflessione che dimostri, dall'altro lato mi dispiace, perché delle volte pensare troppo e bene è una specie di fardello.
Adoro la parte del "nessuno mostra la parte migliore di sé a gente a caso". Verità che condivido, ma che di solito non è compresa da tutti.
Grazie per aver condiviso con me questo pensiero, perché credo che, nonostante la tristezza che traspare, dal mio punto di vista questa è una parte bella di te ✨
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Non ho più tempo libero o comunque abbastanza tempo da dedicare a me, non riesco nemmeno a stare per più di un quarto d'ora al giorno su Spotify alla ricerca di nuove canzoni tristi che possano sostituire le mie preferite, cioè io ho proprio la necessità di crogiolarmi nel mio dolore! Rip
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E anche stanotte, potrò amarti dietro versi sparsi, abbandonati al loro destino, ma comunque vada sai di averle mostrato ciò che di bello potesse essere esposto. Mi prenderò cura di te, illuminando l'arcobaleno e le sue bellissime sfumature dai mille colori lasciate volontariamente per poterti fare addormentare con un mio pensiero, ci cercheremo anche stanotte non è così? mi basta vederti, solo 5 secondi, leggerti dentro e sparire lasciandoti un po' di coraggio tra le mani per farti affrontare un nuovo giorno, consapevole di avermi dentro i tuoi difetti, ti sentirò se non dovessi farcela, ti darò nuovamente la forza per rialzarti, ce la faremo. Ti fidi di me? voglio solo sapere se ti fidi. Non mi importa cosa ti hanno fatto gli altri. Voglio che ti fidi di me non degli altri ma soltanto di me. Puoi farlo? ehi...guardami, non ci siamo mai lasciate un secondo e credi possa farlo adesso? sei proprio una stupida, ed è per questo che non posso voltarti le spalle perch�� questa stupida ragazzina mi somiglia e voglio avvicinarmi a te non allontanarmi.
Vorrei essere il raggio di sole☀ che ogni giorno ti viene a svegliare per farti respirare e farti vivere di me.🌈
Vorrei essere la prima stella⭐ che ogni sera vedi brillare perché così i tuoi occhi sanno che ti guardo e che sono sempre con te. 🤞🏼
Vorrei essere lo specchio che ti parla e che a ogni tua domanda ti risponda che al mondo...
Tu sei sempre la più bella.🥺❤
Ricordati una cosa quando andrai via di nuovo...le canzoni dei Modà non le puoi dedicare a chiunque beh, io non le ho mai dedicate a nessuno a parte te. 🙈
Il che significa quanto tu sia veramente importante.
La leggenda narra se dedichi a qualcuno le loro canzoni quel qualcuno o te lo sposi💍oppure te lo porti dentro per tutta la vita.🔐 Quindi decidi tu in che posto vuoi stare. Comunque vada tu resti dentro di me. Se non potrò chiamarti "MOGLIE" allora resterai l'unica che abbia mai toccato realmente le profondità del mio disperato cuore. In entrambi i casi sei tu la mia scelta, e come tale voglio che venga rispettata, non mi fa paura il doverti aspettare per tutta la vita. 💫
@occhicastanitristi-blog @delusa-da-tutti @cuoregelidoo-blog
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Sanremo 2024: Francesco Renga commuove l'Ariston, corre in platea e stringe la figlia in un abbraccio.
Sanremo 2024: Francesco Renga commuove l'Ariston, corre in platea e stringe la figlia in un abbraccio. Ieri, durante la serata delle cover, è stata la volta di Renga e Nek a chiudere la lunga staffetta di canzoni che ha riempito l'Ariston. I due artisti hanno proposto un medley dei loro brani più belli e rappresentativi: "Meravigliosa", "Angelo", "Fatti avanti amore" e "Laura non c'è". I cantanti, sul palco della 74esima edizione del Festival di Sanremo, non hanno solo infiammato la folla con le loro esibizioni, ma hanno anche condiviso qualche momento di leggera risata e sincera commozione. Ormai con la piena consapevolezza della loro lunga e affermata carriera artistica, Nek e Francesco Renga decidono di non prendersi troppo sul serio, dedicando spazio anche al Fantasanremo. Grazie a loro, i partecipanti al gioco, riescono ad aggiudicarsi un bonus per essersi esibiti dopo l'una, un bonus per la borsetta rubata e un bonus per il bacio al pubblico. Al termine del medley, il bresciano ha voluto dedicare l'esibizione sulle note di "Angelo"alla figlia Jolanda, che all'epoca aveva un anno. "Volevo dedicare questa canzone a mia figlia, che è in platea, quando ho vinto Sanremo aveva un anno e ora è una donna. Dove sei Danda, dove sei?», ha detto Renga, che ha poi raggiunto la figlia. Dopo averla individuata le si avvicina, la stringe teneramente in un abbraccio dolce ed intenso, e le sfila la borsetta bianca per poi tornare di corsa verso il palco con il “bottino”, conquistando il “Bonus Pelù”. Dal palco, Renga conclude poi la gag: “È tutto molto divertente, dietro le quinte c'è un clima bellissimo. Noi ci mettiamo volentieri in gioco, lo facciamo da sempre. Non abbiamo nulla da dimostrare se non goderci il momento che il festival ci offre. Lo facevamo già separatamente, ma insieme è meglio. Essere qui in due, essere amici, permette di avere anche una responsabilità condivisa".... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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