#candidati sindaci
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cipensoepoimiesprimo · 6 months ago
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Elezioni europee e comunali 8 e 9 giugno 2024
Il presidente della Regione FVG Massimiliano Fedriga interviene alla presentazione dei candidati sindaci e consiglieri comunali Alessandro Quagliozzi Candidato al consiglio comunale di Grado, il mio impegno per i gradesi che vorranno accordare la loro preferenza sarà fare il massimo possibile dando il miglior contributo di cui sono capace.
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mattiafrizzera · 10 days ago
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Presentazioni candidati sindaco comunali Caldonazzo 2024
Presentazioni candidati sindaci Giampaolo Antoniolli, Carlo Stefenelli, Stefano Riccamboni per le comunali del 10 novembre 2024 a Caldonazzo
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forzaitaliatoscana · 24 days ago
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Toscana, Stella: sabato gli Stati Generali
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Toscana, il capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana e coordinatore regionale Marco Stella: "Sabato gli Stati Generali, parte campagna elettorale Regionali 2025" 'Verso Toscana 2025. Gli Stati Generali di Forza Italia'. È il titolo dell'iniziativa, in programma dopodomani, sabato 19 ottobre a Viareggio, che lancerà il partito nella campagna elettorale in vista delle prossime elezioni regionali in Toscana. Tra gli ospiti attesi Antonio Tajani, segretario nazionale del partito e ministro degli Esteri, il capogruppo dei Senatori, Maurizio Gasparri, il vice segretario nazionale on. Deborah Bergamini, il responsabile nazionale Dipartimenti, on. Alessandro Cattaneo, e l'on. Chiara Tenerini. "Con l'evento di Viareggio - spiega Stella - parte ufficialmente la campagna per le Regionali di Forza Italia in Toscana. Faremo una giornata intera di studio, approfondimento, di rapporto con il mondo imprenditoriale, con le categorie economiche, ma anche col mondo del sistema sanitario. Porteremo le buone pratiche del centrodestra, parleranno i sindaci e gli assessori di Forza Italia dove siamo forza di governo nei sette capoluoghi di provincia, nei Comuni che abbiamo vinto anche nell'ultima tornata elettorale, come Santa Croce sull'Arno". I focus più importanti riguarderanno il sistema sanitario, le crisi dei distretti e le infrastrutture. Sulla sanità, il segretario regionale di Forza Italia promette di svelare proprio sabato la proposta di riforma: "Ci siamo resi conto che tre Asl creano troppa distanza, sono lontane dalle esigenze dei cittadini e dei territori specifici - osserva Stella -. Siamo contrari alla chiusura dei presidi ospedalieri, quindi il caposaldo delle tre aziende deve essere messo in discussione". "Credo sia stato fatto un ottimo lavoro – commenta il responsabile regionale Organizzazione, Matteo Mastrini -. Sono stati costituiti e saranno presentati oltre 20 dipartimenti regionali, che si occuperanno di tutte le materie di competenza della Regione Toscana. Si tratta di una squadra importante, costituita da personalità di assoluto valore: tutti i dirigenti di Forza Italia Toscana sono potenzialmente candidati a governare la nostra Regione. Nella giornata di sabato definiremo il programma per Toscana2025 negli ambiti sanitari e infrastrutturali". Coordinamento regionale Forza Italia Toscana
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m2024a · 4 months ago
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"Toti sottoposto a un ricatto: se non ti dimetti, non esci. È una forzatura inaccettabile" Carlo Calenda, lei ha definito «una brutta pagina per la democrazia» le dimissioni del governatore Giovanni Toti. Perchè? «Toti è un mio avversario, politicamente. Ma non si può non vedere quel che è successo. É stato sottoposto a un chiarissimo ricatto: se non ti dimetti non esci. Mi sembra una forzatura del tutto inaccettabile, indegna di uno Stato di diritto: per la Costituzione, Toti come tutti i cittadini, eletti o meno, è solo un indagato, innocente fino a condanna definitiva. Dovrà andare a processo, quando ci sarà, ma è anche stato eletto dai cittadini per governare la Liguria, e tenerlo agli arresti glielo ha impedito. Si è dovuto dimettere perchè non aveva altra scelta, a questo punto». Non è certo la prima volta che accade, in Italia. «Purtroppo no. Ho visto la vita di tanti governatori rovinata dalla stessa trafila: accuse, arresti, dimissioni. Poi magari vengono assolti in primo e secondo grado, come è successo in Basilicata a Pittella, e nessuno paga per il danno subito dalle istituzioni e dai cittadini. Mai. Abbiamo compilato un dossier alto così, con i casi di 150 sindaci indagati per abuso d’ufficio e spesso per questo costretti a farsi da parte: 150 inchieste che poi sono finite nel nulla cosmico, ma intanto sono state utilizzate per fini politici. Di fronte a questo non è accettabile che destra e sinistra non difendano i principi cardine dello Stato di diritto, se non saltuariamente e solo per i loro». Che idea si è fatto del caso Toti? «Dalla vicenda ligure sembrano emergere profili di conflitti di interessi che sono quanto di più estraneo alle scelte di Azione: noi non accettiamo contributi elettorali da nessun ente o concessionario pubblico, io come parlamentare rifiuto compensi per consulenze o simili. Ma un conto sono etica e opportunità nei comportamenti, un altro le inchieste penali». Toti doveva rimanere? «Avrebbe dovuto poter governare fino alla eventuale condanna. Possiamo considerare esecrabile accettare soldi da coop o concessionari, ma è consentito dalla legge. E li prendono tutti, a destra come a sinistra: provate a leggere gli elenchi di contributi ricevuti da ogni candidato governatore. Invece si decide arbitrariamente chi indagare e chino, e questo è inaccettabile. E poi che succede, se come penso Toti verrà assolto? Chi spiegherà ai cittadini che lo hanno eletto che il loro diritto è stato violato? Chi pagherà per la sua vita rovinata?». Il centrosinistra è andato fino in piazza a Genova a reclamare le dimissioni. «Quello del centrosinistra è solo tatticismo elettorale senza prospettive. Non capiscono che così segano il ramo dello Stato di diritto su cui sono seduti anche loro. Mi rifiuto di accettare questo imbarbarimento per cui si usano le inchieste come fondamento del confronto politico». Ora si andrà a nuove elezioni in Regione: voi come vi muoverete? «Noi siamo stati all’opposizione di Toti. Ma non accetteremo candidati imposti, né programmi che non siano estremamente seri, a cominciare dal completamento dei progetti di infrastrutture indispensabili alla Liguria che Toti e il sindaco di Genova Bucci hanno portato avanti. Nessuna ipoteca grillina». Vi unirete al campo largo? «Il “campo largo” non esiste: non ha posizioni comuni su nulla, dall’Ucraina alla Ue, come si è visto sul voto a Ursula von der Leyen, né su ambiente, lavoro, infrastrutture, investimenti. L’unico trait d’union è il “no alla destra ladra e fascista”: ma questo non può essere un programma di governo. C’è un vuoto di consapevolezza della gravità del momento, da entrambe le parti». Cosa intende? «Non si può andare avanti così: serve un’area repubblicana e europeista di governo che affronti pragmaticamente i problemi su cui l’Italia rischia di saltare per aria. Dalla questione siccità, che si ripropone da anni ma intanto restano 2500 società-poltronificio pubbliche che gestiscono una rete che perde il 42% del flusso idrico. Alle pensioni, per pagare le quali tra poco serviranno 20 miliardi l’anno. Mentre nessuno ne parla, e destra e sinistra pensano solo a urlarsi addosso. Basta».
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sardies · 5 months ago
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Treno a idrogeno, i candidati sindaci del campo largo di Sassari, Alghero e Sorso chiedono uno stop
I tre candidati sindaci del Campo largo Maria Giovanna Delrio (Sorso), Giuseppe Mascia (Sassari) e Raimondo Cacciotto (Alghero) Sassari. «Arst non tratti il nord ovest Sardegna come un campo per sperimentazioni incompatibili con le esigenze di tutela ambientale, con le specificità delle aree a vocazione rurale e, soprattutto, con l’aspirazione a collegamenti metro-tranviari in grado di penetrare…
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delectablywaywardbeard-blog · 7 months ago
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Cagliari e Sassari giocano carta delle large intese
Parola d’ordine: non minare la coalizione e non mettere in discussione l’idea di futuro della città, già in via di definizione. Per il resto i candidati sindaci di Cagliari e Sassari per il campo largo, forti della vittoria alle regionali di Aessandra Todde, hanno licenza di battere ogni strada possibile per ampliare il perimetro della coalizione, ma sempre stando nei confini dell’area…
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lamilanomagazine · 1 year ago
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Cologno Monzese, ecco la nuova giunta del neo sindaco eletto Stefano Zanelli
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Cologno Monzese, ecco la nuova giunta del neo sindaco eletto Stefano Zanelli. Dopo le elezioni comunali appena passate che ha visto vincere il nuovo sindaco è Stefano Zanelli, sostenuto dal Pd, dal Movimento 5 Stelle, dall'Alleanza Verdi-Sinistra e da due liste civiche di centrosinistra. Oggi si è costituita la nuova giunta con i nuovi assessori. Il neo sindaco Zanelli ha sconfitto al ballottaggio lo sfidante Giuseppe Di Bari, uno dei tre candidati sindaci di centrodestra (sostenuto da Fratelli d'Italia e Forza Italia). Il neo sindaco Stefano Zanelli, vincente al ballottaggio con il 51,27%, pari a 7.317 voti, contro il 48,73% di Giuseppe Di Bari (6.955 voti). Ed è così che con il Decreto Sindacale di oggi, Decreto Sindacale n° 1 del 9 giugno 2023, è stata ufficialmente nominata la nuova Giunta Comunale di Cologno Monzese. Ecco i nominativi degli Assessori e le rispettive deleghe assegnate dal neo sindaco Stefano Zanelli: - All’Assessore e Vicesindaco Loredana Manzi: Cultura, Sport e Tempo libero – Biblioteca – Personale – Pari opportunità; - All’Assessore Andrea Arosio: Partecipazione, trasparenza e Legalità – Giovani – Commercio e Attività Produttive – SUAP – URP – Politiche del lavoro; - All’Assessore Vincenzo Maria Barbarisi: Igiene ambientale – Gestione del verde – Tutela degli Animali – Trasporti e Mobilità – Servizi cimiteriali; - All’Assessore Alessandro Del Corno: Sicurezza – Polizia Locale e Protezione Civile – Pubblica Istruzione – Periferie; - All’Assessore Antonio Velluto: Bilancio e programmazione – Politiche sociali ed inclusione; - All’Assessore Loredana Verzino: Lavori Pubblici – Demanio e Patrimonio – PEBA; - All’Assessore Lorella Villa: Transizione ecologica ed energetica – Innovazione e “smart city”; - Restano in capo al Sindaco le seguenti deleghe: Attuazione Programma di Mandato – Comunicazione – Urbanistica e edilizia privata – Associazionismo – Società Partecipate nonché, a norma di legge ogni altra materia non espressamente delegata; “Con questo atto di nomina – spiega il Sindaco Stefano Zanelli - si apre di fatto la nuova legislatura. Sono soddisfatto della qualità delle persone che mi affiancheranno nell’amministrazione della città di Cologno Monzese per i prossimi anni, e lo sono soprattutto per lo spirito di collaborazione e di servizio che hanno deciso di mettere in campo. Questa è una Giunta comunale che vede al suo interno diverse età, competenze e figure professionali e sono sicuro che insieme possiamo operare per il bene della nostra città”. Dopo aver fatto una prima riunione già nella mattinata di oggi, la Giunta Comunale si riunirà nei prossimi giorni per deliberare in merito ai provvedimenti più urgenti e rimasti in pausa a causa del commissariamento, mentre la prima seduta di Consiglio Comunale è prevista per il prossimo 19 giugno.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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infosannio · 1 year ago
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L’onda nera si prepara a invadere Bruxelles
(GIANFRANCO PASQUINO – editorialedomani.it) – L’Europa non era probabilmente la priorità di nessuno o quasi degli elettori italiani nelle motivazioni di voto per i candidati sindaci di centrodestra. Male, perché le oramai lampanti difficoltà del governo Meloni e le dannose incertezze del ministro Raffaele Fitto su come spendere e come riassegnare gli ingenti fondi europei per il Piano nazionale…
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kritere · 2 years ago
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Elezioni Brindisi 2023: data, candidati sindaco e come si vota
DIRETTA TV 10 Maggio 2023 Domenica 14 maggio e lunedì 15 maggio 2023 si vota per le elezioni comunali a Brindisi. L’eventuale turno di ballottaggio è previsto per domenica 28 e lunedì 29 maggio 2023. 1 CONDIVISIONI A Brindisi si vota per le elezioni comunali nei giorni di domenica 14 maggio e lunedì 15 maggio 2023, con l’eventuale turno di ballottaggio per l’elezione dei sindaci previsto per…
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luciamosca14 · 6 years ago
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Fano: candidati sindaci a confronto Fano – I quattro candidati a sindaco del Comune di Fano nelle prossime elezioni del 26 maggio parteciperanno ad una tribuna elettorale trasmessa in diretta sulla pagina Facebook di Passaggi Festival l’8 maggio dai locali della Libreria Mondadori di corso Matteotti.
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fabriziosbardella · 4 years ago
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Per Fratelli d’Italia la scelta del candidato Sindaco è subordinata all’adozione di un programma condiviso e ad un accordo provinciale.#tavoloprovincileperindividuareicandidatisindaci #adozionediunprogrammacondiviso
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mattiafrizzera · 11 days ago
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Confronto candidati sindaci Agraria Caldonazzo 7 novembre 2024 ore 20
A 3 giorni dalle comunali di Caldonazzo del 10 novembre 2024 IlT Quotidiano organizza alla sala dell’Agraria di Caldonazzo (via Brenta 38) il confronto fra Giampaolo Antoniolli, Stefano Riccamboni e Carlo Stefenelli. Appuntamento il 7 novembre alle 20.
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corallorosso · 3 years ago
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I VIOLENTI SIETE VOI! SULLA NARRAZIONE DELLE "PECORELLE INDIFESE" E DELLE LORO ROCAMBOLESCHE DICHIARAZIONI Nei giorni scorsi abbiamo letto su diversi quotidiani nazionali e locali, le rocambolesche dichiarazioni di diverse figure politiche capeggiate da quelle della Ministra Lamorgese, tutte appiattite a condannare la violenza - a loro dire - inflitta dai No Tav. Ma non solo, anche il solito Siulp con un fare da piagnisteo, si è ripetutamente lamentato che sono 15 anni che le forze di polizia si trovano a salvaguardare le zone d'interesse per il Tav Torino-Lione in condizioni di estremo pericolo per la vita degli agenti, come se fosse compito loro badare ai grandi cantieri. Tutti urlano a leggi più severe, invocando provvedimenti come una legge sul terrorismo di piazza, l’introduzione dei proiettili di gomma per sedare la violenza e addirittura la galera per fatti considerati inaccettabili. Ci piacerebbe ricordare a tutti loro, però, che, come ha detto bene anche il Sindaco di Venaus, il Tav Torino-Lione è di per sé un'opera violenta per il territorio e per la salute di chi lo vive. Questa narrazione delle pecorelle indifese in balia dei No Tav non regge neanche per un secondo: di seguito alleghiamo foto e video dei lacrimogeni sparati ad altezza uomo puntando al volto o alla testa dei manifestanti o i lanci di sassi lanciati in testa agli stessi da un'altezza di circa 15 metri. Tutte testimonianze dello scorso sabato, in cui le forze dell'ordine hanno iniziato il tiro al manifestante appena i No Tav hanno cominciato a tagliare qualche metro di concertina. La recita del poliziotto indifeso è ridicola visto che oltre 10 No Tav sono stati feriti e medicati a causa della gragnuola di lacrimogeni (per questo ringraziamo le brigate sanitarie e gli amici e le amiche che si sono presi/e cura di chi è stato colpito). Lo stesso uso improprio dei lacrimogeni aveva portato alcuni mesi fa al ferimento grave di Giovanna e precedentemente di tanti altri. Difendere un cantiere perché si è mercenari stipendiati non equivale in nessun caso a doversi difendere da un'opera ecocida e mortifera e da un'occupazione militare della propria terra. Vorremmo fare notare anche che i mass media, ancora una volta, hanno sporto il fianco a questa kermesse patetica e noiosa, intervistando inoltre tutti i possibili candidati sindaci della città di Torino, senza ovviamente dare voce al Movimento No Tav che, siamo sicuri, sarebbe stato capace di fornire una fotografia basta su un vero piano di realtà. Quel piano di realtà che quotidianamente ci si trova a vivere in Valsusa e che vede un territorio devastato e occupato da fin troppi anni da chi ha solo cura del proprio portafoglio e del proprio profitto. E quindi, chi pagato svolge il lavoro dalla poltrona di un ufficio a Torino, raccoglie le veline della Questura e su quello ricama storie quantomeno inverosimili (come un petardo che si infila tra un casco e una maschera anti-gas) tralasciando, invece, che questi "poveri poliziotti" come vengono dipinti, sono invece individui che volutamente agiscono con il tentativo e spesso la volontà di fare davvero male ai No Tav, lasciatecelo dire, non svolge il suo lavoro in modo oggettivo e obiettivo, ma si inserisce perfettamente in un quadro d’insieme che spinge e urla alla criminalizzazione del Movimento senza se e senza ma. Lasciamo a voi le conclusioni, noi che su quei sentieri, a differenza di tutti questi chiacchieroni, invece, c'eravamo continuano ad essere convinti, oggi più che mai, di essere dalla parte della ragione nel difendere la nostra terra con determinazione e coraggio. Perché, lo abbiamo detto tante volte e lo vogliamo ribadire anche adesso alla luce delle molteplici e allucinanti dichiarazioni di questi giorni, fermarlo è possibile e fermarlo tocca a noi Notavinfo Notav
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superfuji · 3 years ago
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Il vuoto sotto il governo Draghi
di Marco Damilano
Partiti, sindacati, associazioni sembrano muti e inerti. E l’impegno dal basso di volontari, amministratori, imprenditori e insegnanti non basta a risvegliare una società anestetizzata
07 SETTEMBRE 2021
Scorro su Telegram i messaggi della chat Basta dittatura, faccio un viaggio virtuale tra fotomontaggi del dottor Matteo Bassetti appeso per i piedi come il Duce in piazzale Loreto, ancora lui tra i colleghi sui banchi di Norimberga, gli indirizzi di giornalisti, i numeri di telefono, le minacce, gli insulti, i proclami («Manca solo la nostra vittoria per concludere»). Supero il disgusto e la voglia di ripetere ancora quanto è stato detto in questi giorni, che si tratta di pochi ideologizzati, come si fa come quando allo stadio ci sono gli scontri tra i tifosi, che i No Vax sono una bolla mediatica alimentata anche dal solo parlarne.
Non si può ignorare l’orrore perché da quella bolla è uscita l’aggressione fisica e verbale contro il videomaker di Repubblica e di Gedi Francesco Giovannetti e Antonella Alba di Raiwes 24, senza considerare le intimidazioni quotidiane che stanno piovendo in queste ultime settimane. Ma soprattutto perché i No Vax rappresentano, a parti capovolte, lo stato del dibattito pubblico italiano, la qualità dei contenuti e degli argomenti, misurano la temperatura della democrazia italiana, come succede quando un virus aggredisce un corpo indebolito e privo di anticorpi.
L’Italia è un corpo che ha saputo reagire alla sfida della pandemia, come dimostra l’impressionante più 17,3 per cento del Pil nel secondo trimestre del 2021 rispetto allo stesso periodo del 2020. E la campagna di vaccinazione ha funzionato, nonostante lentezze, ritardi, contraddizioni. Nei cinema, nei bar, nei ristoranti e ora sui mezzi pubblici e nelle scuole il controllo del green pass è un adempimento che viene eseguito in maniera ordinata, il certificato fa parte della vita di ogni giorno per milioni di italiani.
Non dei vaccini ci parlano i No Vax, dunque, ma di un vuoto nella società. È come se tra il presidente del Consiglio Mario Draghi, il dominus politico incontrastato di questa stagione, e le piazze che raggruppano i soliti fascistoidi in cerca di visibilità, non ci sia nulla: non i partiti, non i sindacati, né altre associazioni, nessun corpo intermedio. Al di là della contabilità sul numero dei manifestanti e delle personalità coinvolte, è una dialettica pericolosa per la democrazia, che invece si nutre di partecipazione, confronto, critica, conflitto a viso aperto, non mascherato e non tra cripto-militanti.
Non è una novità per la storia italiana. Una prima stagione di governi di unità nazionale, nel cuore del cinquantennio della Prima Repubblica, tra il 1976 e il 1979, con il monocolore democristiano presieduto da Giulio Andreotti, sostenuto anche dal Pci di Enrico Berlinguer, coincise con il picco della violenza politica: non solo il rapimento e l’assassinio di Aldo Moro, ma anche gli scontri in piazza, il terrorismo rosso e nero. La caccia ai giornalisti, dalla gambizzazione nel 1977 di Indro Montanelli a Milano, del vice-direttore del Secolo XIX Vittorio Bruno a Genova e a Roma del primo direttore della storia del Tg1 Emilio Rossi, un cattolico che andava in redazione in autobus, era appena sceso e stava leggendo “Massa e potere” di Pietro Ingrao quando Adriana Faranda gli sparò fracassandogli le due gambe per il resto della vita, mi è capitato tante volte di incontrarlo in seguito, ancora sull’autobus, saliva a fatica con il bastone, quasi si scusava di creare disturbo agli altri passeggeri. Fino ad arrivare all’omicidio a Torino del vice-direttore della Stampa Carlo Casalegno, e di Walter Tobagi, inviato del Corriere della Sera, ucciso nel 1980 sotto la sua abitazione a Milano da un gruppo di borghesi che giocavano con la rivoluzione. Faccio questo elenco solo per dire cosa dovrebbe smuovere nella memoria profonda del Paese la notizia di un gruppo che incita a pedinare i giornalisti e andarli a cercare sotto casa pubblicando i loro indirizzi.
In quella stagione i partiti erano ancora radicati, combatterono una battaglia per fare da diga alla violenza, pagando un prezzo di sangue (l’operaio iscritto al Pci Guido Rossa, sulla sua storia è in uscita la biografia di Sergio Luzzatto “Giù in mezzo agli uomini” per i nuovi Struzzi di Einaudi curati da Ernesto Franco) e elettorale: il Pci perse un milione e mezzo di voti. E reggeva il dibattito sui giornali, tra gli intellettuali, sui luoghi di lavoro, nelle università, in mezzo al popolo.
La seconda stagione di unità nazionale, il governo di Mario Monti nel 2011-2012, appoggiato da tutti i partiti ma senza ministri politici come sono invece oggi quelli presenti nel governo Draghi (forse perché in quel caso c’era da tagliare risorse e in questo da distribuire), scatenò una reazione democratica. La nascita di un partito, il Movimento 5 Stelle, che all’inizio del governo tecnico aveva zero consensi e che alle elezioni del 2013 conquistò otto milioni di voti, diventando il partito più votato d’Italia e la presenza stabile nella politica italiana che è oggi. I partiti si erano indeboliti e vennero giù nei consensi, il dibattito civile era stato sostituito dalla rete e dai talk televisivi, la personalizzazione della politica era al punto più alto, dopo venti anni di berlusconismo. Il vuoto avanzava, si immaginava che fosse colmato dai leader e dall’anti-politica, che invece era destinata ad allargare il vuoto.
Oggi la nuova unità nazionale consegna un panorama polarizzato. Da una parte Draghi, il suo governo, la sua leadership, l’esercizio del potere, la prospettiva di inserire l’Italia nel riassetto internazionale che sta accompagnando lo scossone mondiale dell’Afghanistan, venti anni dopo l’attentato dell’11 settembre. Dall’altra, una platea di esclusi, di non rappresentati, infiammati poi dai professionisti della piazza, il solito pugno di «vecchi generali e giovani neo-fascisti», come li definiva Pier Paolo Pasolini già nel 1974. In mezzo, il vuoto.
Non è il nulla, naturalmente, il sincero impegno che tanti candidati e candidate stanno mettendo nei comuni che vanno al voto tra un mese, il 3 ottobre. O chi affolla le feste dell’Unità, i festival di politica come quello di Mestre che riprende la settimana prossima, dedicato alle donne, gli appuntamenti culturali su e giù per la penisola. Non sono il nulla gli amministratori, i sindacalisti, i preti, gli insegnanti, l’associazionismo e il volontariato di chi accoglie anche in queste ore i profughi afghani. Sono coloro che fanno da manutenzione alla società italiana, insieme agli imprenditori che non fuggono dalla responsabilità, che colgono questa stagione come un’occasione di crescita e non di depredamento.
Ma la società italiana riparte dopo un’estate segnata da assessore pistoleri e candidati sindaci che girano armati in ospedale, si ritrova ancora anestetizzata, addormentata, come dopo una lunga operazione, quando il corpo fatica a rimettersi in piedi. Anche il dibattito politico è schiacciato tra due polarità: l’inevitabilità delle soluzioni offerte dal governo Draghi, lo stato di necessità che costringe tutti a non superare il limite, a rischiare di sbagliare per eccesso di difetto, come suggeriva Marco Follini una settimana fa sull’Espresso, e la violenza di chi si sente fuori dal circuito degli inclusi e prova a rompere l’assedio della maggioranza, oggi sui vaccini e sul green pass, domani chissà.
Spezzare una dialettica schiacciata su Draghi e i No Vax signfica riprendere iniziativa, identità, progetto e, perché no, fantasia, immaginazione, la sfera della politica che è libertà. In vista delle prossime scadenze nel calendario istituzionale: le elezioni amministrative, la scelta del nuovo Capo dello Stato. E in vista di un conflitto sociale che riprenderà, che ha bisogno di rigore, di serietà, di rappresentanza vera e non delle pessime caricature di questi giorni. Per uscire dalla bolla di sfiducia e di furore verso quanto sembra arrivare dall’alto, che riassume la bassa qualità del nostro dibattito pubblico. E uscire dall’anestesia, che può far comodo nell’immediato governo dell’emergenza ma che nel profondo abbandona nel sonno la democrazia.
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sardies · 6 months ago
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Gremi ed elezioni amministrative, questo pomeriggio candidati sindaci a confronto
L’Intergremio Città di Sassari ha organizzato un confronto pubblico tra i cinque candidati alla carica di sindaco di Sassari. L’incontro è programmato per questo pomeriggio (22 maggio) alle 17,30 nel salone delle conferenze della Camera di commercio in via Roma. La prospettiva con la quale si vuole sviluppare il dibattito, è bene precisare – è spiegato in una nota –, non sarà limitata alle…
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L'operaio armocromista dona a Schlein una giacca blu di Fincantieri
Divertente siaprietto a Castellammare di Stabia dove la segretaria del Pd Elly Schlein, impegnata in un tour elettorale in Campania a sostegno dei candidati sindaci alle prossime amministrative, ha voluto incontrare i trenta operai di Fincantieri che si sono iscritti al partito dopo la sua elezione. Uno degli operai, prendendo la parola, le ha regalato la giacca blu da operaio: “Quale miglior…
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