#camuffarsi
Explore tagged Tumblr posts
Photo
foto dell’autore
0 notes
Text
Passaporto Mastrojanni.
Quando si pensa a Marcello, lo si identifica come icona di stile italiano, in "divisa da stereotipia" dell'eleganza universale, etichettato latin lover per la sua "grande bellezza" da una America che gli ha lasciato il segno. Il suo nome oggi è unione, apertura, condivisione, continuità. Nel cinema ha fatto storia. Insieme a Federico Fellini e molti altri, ha mostrato al mondo uno spaccato di italianità, mai perfetta, eppure bellissima. Si è levato il gusto della seduzione, per gioco, in contropiede, come nel suo stile. Erotico involontario, potentissimo nei gesti e nello sguardo, fruiva della verità comunicativa di quel momento. Se la fortuna gli ha sorriso lui le ha strizzato un occhiolino per farla innamorare, infondo, era o non era un "latin lover" ? Ma lui, etichette a parte, con quel cognome apriva mondi, emozioni, permetteva agli altri di sognare mentre lui stesso sognava Brodway, la conquista di se stesso, e da chi fosse veramente Marcello; perché camuffarsi da latitante, con il mestiere da attore, lo stimolava all'evasione, e la fuga non sarebbe mai stata banale.
#marcello mastroianni#original photographers#mastroianni marcello gif#best actor#movies#federico fellini#latin lover#tres blasé#kodak#cinema italiano#italia#ultimo#il divo#sex symbol#no tags#film photography
5 notes
·
View notes
Text
“A pensarci bene, nell’improvvisa fortuna dell’ideologia rossobruna si nasconde una singolare ironia della storia: tutta quella paccottiglia sinistreggiante con cui l’estrema destra aveva cercato di camuffarsi negli anni settanta (ma a guardar bene anche prima, con lo pseudo-socialismo mussoliniano delle origini, riscoperto nella Repubblica sociale) diviene oggi il modello, malamente scimmiottato proprio dagli ultimi reduci dell’estrema sinistra.”
0 notes
Text
Le origini misteriose di Halloween: Una breve storia delle festività dell'orrore
Halloween è una festa che si celebra la notte tra il 31 ottobre e il 1 novembre, in occasione della vigilia di Ognissanti. È una festa popolare, caratterizzata da costumi spaventosi, zucche intagliate, dolcetti o scherzetti e falò. Ma quali sono le origini di questa festa? Le origini di Halloween sono misteriose e controverse. La teoria più accreditata è che Halloween derivi dall'antica festa celtica di Samhain, che si celebrava il 1º novembre. Samhain era il capodanno celtico, che segnava la fine dell'estate e l'inizio dell'inverno. In questa notte, secondo le credenze celtiche, il mondo dei vivi e quello dei morti si incontravano, e gli spiriti dei defunti potevano tornare sulla terra. In occasione di Samhain, i Celti accendevano falò per allontanare gli spiriti maligni e indossavano costumi spaventosi per camuffarsi da loro. Si dice che in questa notte i druidi, i sacerdoti celtici, raccogliessero le anime dei defunti in una borsa di pelle di capra. Nel corso dei secoli, le tradizioni di Samhain si sono mescolate con elementi cristiani, dando vita a Halloween. La Chiesa cattolica istituì la festa di Ognissanti nel 731 d.C., in occasione della quale si celebravano tutti i santi e i martiri. La vigilia di Ognissanti, chiamata All Hallows' Eve, divenne gradualmente Halloween. Nel XIX secolo, gli immigrati irlandesi portarono Halloween negli Stati Uniti, dove la festa iniziò a diffondersi rapidamente. Negli anni '50, Halloween divenne una festa popolare anche in altri paesi del mondo. Le tradizioni di Halloween Halloween è una festa ricca di tradizioni, che variano da paese a paese. In Italia, le tradizioni più comuni includono: Costumi spaventosi: i bambini si vestono da streghe, fantasmi, zombie e altri personaggi dell'orrore. Zucche intagliate: le zucche vengono intagliate per creare facce spaventose, chiamate jack-o'-lantern. Dolcetto o scherzetto: i bambini vanno di casa in casa a chiedere dolcetti, minacciando di fare uno scherzo se non vengono accontentati. Falò:��in alcune località vengono accesi falò per allontanare gli spiriti maligni. Halloween nel mondo Halloween è una festa celebrata in tutto il mondo, con tradizioni che variano da paese a paese. In Irlanda, Halloween è una festa molto importante, che viene celebrata con grande entusiasmo. Le tradizioni più comuni includono: Samhain: una cena tradizionale a base di carne, patate e pane nero. Candles in the Dark: una passeggiata notturna nei boschi, illuminata solo da candele. Fortune telling: la lettura della fortuna con le nocciole o con le foglie di tè. Negli Stati Uniti, Halloween è una festa commerciale molto importante. Le tradizioni più comuni includono: Trick-or-treating: i bambini vanno di casa in casa a chiedere dolcetti, minacciando di fare uno scherzo se non vengono accontentati. Costumi spaventosi: i bambini e gli adulti si vestono da streghe, fantasmi, zombie e altri personaggi dell'orrore. Partite a palloncini d'acqua: le persone si lanciano addosso palloncini pieni d'acqua. In Giappone, Halloween è una festa relativamente recente, che è stata introdotta negli anni '70. Le tradizioni più comuni includono: Costumi spaventosi: i bambini e gli adulti si vestono da personaggi dell'orrore, ma anche da personaggi di anime e manga. Dolcetto o scherzetto: i bambini vanno di casa in casa a chiedere dolcetti, ma non c'è la minaccia di scherzi. Halloween cakes: torte decorate a tema Halloween. Halloween: una festa tra orrore e divertimento Halloween è una festa che celebra l'occulto e l'orrore, ma è anche una festa divertente e allegra. È una festa che permette di esprimere la propria fantasia e creatività, e di passare una serata in compagnia di amici e familiari. Fonti: Wikipedia: Halloween FocusJunior: Come nasce Halloween Irlandando: Samhain Foto di Alexa Read the full article
0 notes
Text
Un uomo che decide d'inventare se stesso, si assume il ruolo del Creatore, almeno secondo un certo modo di vedere le cose: è uno snaturato, un bestemmiatore, un abominio tra gli abomini. Da un altro punto di vista, potreste vedere patos nella sua persona, eroismo nella sua lotta, nella sua disponibilità a rischiare: non tutti i mutanti sopravvivono. O se no, consideratelo sotto l'aspetto sociopolitico: quasi tutti i migratori imparano a camuffarsi e sanno identificarsi con i propri camuffamenti. Le descrizioni false che diamo di noi per controbattere le falsità inventate sul nostro conto, nascondendo per motivi di sicurezza il nostro io segreto. Un uomo che inventa se stesso ha bisogno di qualcuno che creda in lui, per dimostrare che ce l'ha fatta. Di recitare ancora la Parte di Dio, potreste dire. Ma potreste anche scendere qualche gradino e pensare a Tinker bell: le fate non esistono se i bambini non battono le mani. O potreste semplicemente dire: significa proprio questo essere un uomo.
I versi satanici, S. Rushdie, 1985
#salman rushdie#i versi satanici#the satanic verses#literature#contemporary literature#quotes#love#beauty#art#reading#mailmiocuoredipietratremaancora
0 notes
Text
In questo tunnel adornato di maschere sorridenti,non riesco a trovare il mio di riso.
Ogni passo è metallo ai piedi.
Ogni pensiero vento freddo in petto.
Ogni ora una sentenza.
Camuffarsi guerrieri,perché incerti di poter vincere davvero là guerra.
Ferite invisibili ma doloranti.
Ogni essere umano è un vaso perfettamente rotto.
È così,si continua là vita.
Vada come vada.
Andrà,frantumandosi silenziosamente.
0 notes
Text
23 giu 2023 18:34
VITA DA CARLO - VERDONE: "LA GENTE MI RICONOSCE SEMPRE E OVUNQUE, ALL’INIZIO AVEVO GLI ATTACCHI DI PANICO, ORA PENSO “MENO MALE...” – LA FRECCIATA AI COLLEGHI ATTORI: "GLI CHIEDI DI FARE QUALCOSA E SEMBRA DI PRENDERE APPUNTAMENTO CON IL PRESIDENTE CINESE" - IL QUADRO CHE GLI HA VENDUTO YOKO ONO, LA CORRISPONDENZA CON JIMMY PAGE, DAVID BOWIE E IL FUTURISMO - IL RITORNO IN TV A SETTEMBRE SU "PARAMOUNT+". AD INTERPRETARE VERDONE DA GIOVANE E' SANGIOVANNI: "QUANDO LO VEDO NELLA SERIE MI PRENDE UN COLPO, INVECE POI FUNZIONA…" -
Estratto dell'articolo di Chiara Maffioletti per https://www.corriere.it/sette/attualita/23_giugno_23/verdone-non-ero-cosi-convinto-poter-diventare-attore-mia-ex-moglie-gianna-sempre-stata-un-alleata-44c48ffe-0e83-11ee-8d71-890509a9730d.shtml
L’ascensore si apre sul pianerottolo di un palazzo romano, signorile ma per nulla appariscente. Alla porta c’è Annamaria che in Vita da Carlo - la seconda stagione sarà su Paramount+ a settembre - è una governante diventata di famiglia, che grazie alla confidenza conquistata in tanti anni, si permette, pur dando sempre del lei, osservazioni e appunti difficilmente concedibili ad altri. Succede in Vita da Carlo. Ma nella vita di Carlo, anche. «Quando ha visto gli episodi si è risentita, mi ha detto: ma scusi tanto, ma non la potevo fare io quella parte?».
Carlo è Carlo Verdone e mentre racconta questo aneddoto quasi sussurra per non farsi beccare. Per dissimulare, muove impercettibilmente i muscoli del suo volto con dei piccoli tic e rotea velocemente lo sguardo in direzione della signora Annamaria, come per dire: «Non facciamoci sentire». Poche espressioni, ma che bastano per far comparire, di fatto, decine dei suoi personaggi, evocati da una mimica che è parte della grandezza di questo attore. Sa di essere amato. «E ne sono riconoscente. Diventa una condanna solo quando vado in qualche bella città, programmo di visitarla ma poi mi accorgo che non è possibile: ti fermano a ogni passo. E così torno in albergo, potrei fare un libro sulle camere degli alberghi... le città che ho visitato le ho viste di notte».
Mai pensato di camuffarsi?
«Ma che camuffare, fai solo la figura del ridicolo. E poi mi riconoscono lo stesso. Durante la pandemia avevo il casco, gli occhiali scuri e la mascherina. Uno da dietro mi ha urlato: “A Ca’, guarda che pure così te riconosco”. Ma come è possibile? Ero come dentro un’armatura. Ma meglio sia andata in questo modo... metti che non succedeva niente».
Mai avuto questo dubbio?
«Dopo Bianco, rosso e Verdone è successa una cosa strana: non mi chiamava più nessuno. Si erano messi in testa che dopo tutti quei personaggi non potevo fare nient’altro, almeno era l’idea che mi ero fatto. Ho passato due mesi sul divano, guardavo il soffitto. E pensavo: “Ma questo cinema, tutti questi premi - avevo preso un David subito, all’inizio della mia carriera (per Un sacco bello , ndr.) -...ora, improvvisamente, sono tutti spariti. Qua ha ragione mio padre”. Ma una settimana dopo quei ragionamenti mi chiamò Mario Cecchi Gori e insieme abbiamo messo su il film che diventò Borotalco . Non più personaggi, ma un personaggio unico: vincemmo cinque David e facemmo andare le cose per il verso giusto».
(...)
Ed è arrivato il grande successo.
«Per me è stato molto difficile dal punto di vista della stabilità: mi sono trovato improvvisamente proiettato in un mondo che mi stava portando ad essere riconosciuto da tutti e per questo sempre abbordabile: chiunque mi indicava, anche quando camminavo per strada. Questo mi spaventava, mi ha creato anche molti problemi all’inizio».
In che senso?
«Ho vissuto un anno molto difficile dal punto di vista dell’equilibrio nervoso. Ho cominciato ad avere delle debolezze, degli attacchi di panico abbastanza penosi. Sono durati poco, devo dire. E ce l’ho fatta da solo a uscirne, senza l’aiuto di farmaci ma con quello di un bravo psicanalista. Mi aveva detto: “Non c’è niente da analizzare, qui il mondo per te sta cambiando e tu hai paura. Ti devi mettere alla prova, soffrire qualche mese. Piano piano, troverai la strada”. È andata così, ma è stato faticoso all’inizio perché non era il mio obiettivo, non era preventivato. Mi era esplosa un bomba tra le mani. Solo poi mi sono reso conto che avevo delle qualità».
(...)
In questa nuova stagione gira un film sulla sua vita. E a interpretarla da giovane c’è Sangiovanni...
«Me lo impone, nella serie, il mio produttore che vuole qualcuno che piaccia ai giovani. Ovviamente Sangiovanni sarebbe l’ultima persona al mondo che avrei potuto scegliere: cosa c’entra Sangiovanni da Vicenza con Carlo Verdone da Ponte Sisto. Quando lo vedo nella serie mi prende un colpo, vorrei mollare tutto... invece poi funziona, è pure bravo. Io dei dubbi li avevo davvero, non aveva mai recitato, è pure un po’ timido... e invece...».
Vuol dire che potrebbe quindi essere...
«No, no, non potrebbe essere, no. Però ha dato qualità alla serie, assolutamente. Ma in generale, anche io che sono un criticone, devo dire che sono particolarmente felice di come è venuta questa seconda stagione. Dopo il successo della prima avevo tanta paura, invece sono molto soddisfatto».
Nella prima le chiedevano di diventare sindaco di Roma. Sa che Paolo Bonolis ha detto che gli è successa la stessa cosa?
«Lo hanno chiesto anche a lui? È un brutto segno. Quando cominciano ad andare verso le celebrità vuol dire che sono messi male. Che c’è scarsità in chi avrebbe dovuto studiare politica. Quando sono venuti da me per farmi questa proposta io, dopo trenta secondi, pensavo solo: “Qua bisogna mandarli via il prima possibile”. Dicevano che avevano fatto un sondaggio dove addirittura più dell’80 per cento di chi aveva risposto mi voleva sindaco. Ma sarà vero? Mi è stato detto che lo era».
(...)
Reciteranno anche Ibrahimovic e Maria De Filippi, tra gli altri.
«Non è un pretesto, entrano nella storia perché era giusto farli entrare. Con Maria ci conoscevamo, siamo amici. Mi ha colpito per quanto è stata collaborativa. Quando l’ho chiamata mi ha detto subito: “Non c’è problema, fatemi sapere le date”. Mi capita di chiedere a colleghi attori di fare qualcosa e mi cascano le braccia, sembra di prendere appuntamento con il presidente cinese... lei no ed è stata anche bravissima come attrice, non ha sbagliato niente, ci siamo pure sbrigati in fretta. Ma anche Ibra era molto tranquillo: è arrivato, ha detto le sue battute poi ha ripreso il suo aereo ed è ripartito».
Ritroverà anche Claudia Gerini.
«Abbiamo fatto una scena insieme, ci siamo divertiti. Le donne sono state sempre i personaggi più importanti per me, quelli da curare meglio, da esaltare. Infatti tutte le mie attrici sono quelle che hanno preso più premi e io sono più felice che se lo danno a me. La mia miglior interpretazione comica di un personaggio l’ho fatta con lei, in Grande, grosso e Verdone . Lì ci ho visti perfetti».
(…)
Indossa quasi sempre una maglietta blu. È la sua divisa?
«Non lo so nemmeno io perché mi vesto così - sorride -. Anzi, lo so: per pigrizia, per una grande pigrizia. Ma il blu è il colore che mi sta meglio e sono trent’anni che lo porto: lo so, avete ragione, sono pigro».
Tra i suoi amori, c’è la musica. Anche su Instagram segue solo musicisti.
«Ma in realtà io non seguo nessuno, li seguiranno quelli che mi coordinano i social. Io preparo i miei post, che scrivo di solito in piedi, in tre minuti, glieli mando loro postano. Poi leggo i commenti, alcuni mi fanno ridere. In genere non ho tanti odiatori perché rispetto sempre tutti e non mi metto a pontificare o a scrivere banalità. Per questo pubblico poco, solo se ho qualcosa da dire».
Non si sognava attore, ma musicista?
«No, no. Sono un grande ascoltatore, un grande spettatore e un grande fan ma il lavoro del musicista è super faticoso, si dorme poco e io già dormo poco di mio. Ho avuto la fortuna di conoscere molti dei miei miti. Mi è dispiaciuto non aver mai parlato con i Beatles che però ho visto dal vivo. Anni fa, poi, una mia amica gallerista aveva esposto delle opere di Yoko Ono. Un quadro mi piaceva in maniera particolare: era stato dipinto il giorno dopo la morte di Lennon, in un momento di profonda depressione. Dissi alla mia amica che lo volevo comprare, ma Yoko Ono non lo voleva vendere. Dopo qualche anno tornò con una mostra di installazioni. Dissi alla mia amica: “Tu le devi dire che io sono stato un grande ammiratore del marito e - gliel’ho buttata -, dille che ho amato in modo particolare Double Fantasy , il disco in cui cantava con lei, dille che è un capolavoro”. Glielo ha detto e Yoko Ono ha risposto: “Se ci vuole così bene, va bene, glielo vendo”».
E lei?
«Ho detto alla mia amica: “Sì, mo me devi dire quando vuole però”. Lasciamo perdere va’ a quel punto l’ho preso comunque».
Tra i miti che ha potuto conoscere chi cita?
«I Led Zeppelin: per un po’ di tempo mi sono scritto anche con Jimmy Page. Mi ha sempre colpito la cultura di queste persone, il loro spessore. Non parliamo di Bowie che conobbi a casa di Versace: parlammo di Futurismo e conosceva anche alcuni artisti minori italiani».
Mai deluso da nessuno?
«No, alcuni italiani mi hanno deluso».
(...)
0 notes
Text
"I tre esorcismi di Rafilina da Torrecuso" di Giuseppe Franza, Ortica editore. A cura di Alessandra Micheli
Ci sono libri dal significato mutevole come il cielo sopra le nostre teste. Cambiano a seconda del volere non di un dio sconosciuto, ma di una mente che a volte deve essere pronta a cogliere l’essenza, quella che sfugge ai cinque sensi. Deve essere pronta a indagare tra le pieghe di una scrittura che può camuffarsi dietro l’abito dell’ironia. E diventano la Sfida, non una sfida qualunque ma…
View On WordPress
0 notes
Text
Castelfranco Emilia (MO): al Teatro Dadà uno spettacolo per le famiglie, Cappuccetto Blues.
Castelfranco Emilia (MO): al Teatro Dadà uno spettacolo per le famiglie, Cappuccetto Blues. Si parte domenica 16 aprile alle ore 16.30 con lo spettacolo Cappuccetto blues con Stefano Bresciani e Davide Scaccianoce diretti da Luca Radaelli della storica compagnia Teatro Invito. Una versione della nota fiaba raccontata dal punto di vista dei lupi: attraverso clownerie, canzoni originali cantate e suonate dal vivo, i due artisti danno vita a una performance che divertirà sia il pubblico di adulti che di bambini, per cercare di riscattare la figura dei predatori in Cappuccetto Rosso. Due bluesman, due musicisti girovaghi, che ricordano Stanlio e Olio, ripercorrono i bei tempi andati, quelli del vecchio zio George “Howling Wolf”, attore trasformista in grado di camuffarsi in ogni personaggio: bambina, vecchietta, cacciatore... Rivivendo il passato, cantano le loro arie preferite: l’inno dei lupi, la ballata della nonna malata, il blues del cacciatore… Sono diretti a Wolf City dove si terrà il raduno dei lupi, il Wolf Pride. Tutti ce l’hanno con loro solo perché hanno sempre fame: ma è tempo di riscatto e per questo racconteranno la storia a modo loro. Chissà se questa volta l’arte dell’inganno darà i suoi frutti? Come placare questa fame da lupi? «Dopo una grande riapertura - dichiara l’Assessore alla Cultura del Comune di Castelfranco Emilia Leonardo Pastore - si riparte al Dadà proprio dai più giovani e dalle loro famiglie con due appuntamenti che abbiamo potuto mettere in calendario grazie al fondamentale contributo di Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale. Siamo veramente contenti di poter dare a tutta la nostra comunità, iniziando dai più piccoli, la possibilità di riprovare quelle emozioni che solo uno spettacolo teatrale o un'esibizione dal vivo possono dare». Prossimo appuntamento domenica 7 maggio, ore 16.30 Il lupo e i sette capretti, di Danilo Conti e Antonella Piroli della compagnia tcp_tanti cosi progetti, una produzione Accademia Perduta / Romagna Teatri. Interagendo con immagini, oggetti e pupazzi, i due attori portano in scena la celebre fiaba dei fratelli Grimm, in un’atmosfera di magia e suspence fino al lieto fine. Prezzo biglietti: € 8 / 7, sconto di 1€ con CartaInsieme Conad Biglietteria del Teatro Dadà - Piazzale Curiel 26, Castelfranco Emilia Giovedì, venerdì e sabato dalle 10.00 alle 13.30 e un’ora prima dell’inizio delle rappresentazioni tel. 059.927138 | [email protected] castelfranco.emiliaromagnateatro.com... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
0 notes
Text
Dietro Le Stelle di Valerio Massimo Visintin - Recensione
Dietro Le Stelle di Valerio Massimo Visintin – Recensione
Dietro Le Stelle è il racconto disincantato del cavaliere mascherato dell’enogastronomia, al secolo Valerio Massimo Visintin. Un giornalista tanto ligio al suo lavoro di critico da camuffarsi per restare anonimo e quindi libero di giudicare secondo la propria morale. Il mondo della cucina si è espanso al punto da trasformare in stelle del firmamento mondiale quelli che una volta chiamavamo…
View On WordPress
#dietro le stelle#dietro le stelle recensioni#dietro le stelle riassunto#dietro le stelle visintin#valerio massimo visintin#valerio massimo visintin libri#valerio massimo visintin libro#visintin chi è#visintin libri
0 notes
Text
Iran, poetessa allo stadio vestita da uomo, incarcerata e torturata dal regime, ora è in fuga
20 notes
·
View notes
Text
SONO ANTIFASCISTA PERCHÉ NON SI PUÒ STARE A METÀ STRADA. Oggi, 25 aprile, mi hanno linkato il post di uno che si definisce "né fascista né antifascista" (e lo fa con il chiaro intento di spiegare le cose a noi antifascisti). L'autore del post si proclama, per la precisione, a-fascista. Non è la prima volta che leggo scritti di questo tipo. Sono sempre basati su giochetti retorici, come quello che mi piace chiamare "argomento della presunta complessità". Chi usa questo trucchetto, per proclamarsi migliore dagli antifascisti, si aggrappa a una complessità definita con criteri arbitrari. Si pone a metà strada per suggerire l'idea che la posizione dell'antifascista sia da considerare, proprio per la sua nettezza, troppo semplice e rozza. Forse per gente simile anche chi si schiera senza tentennamenti contro il terrapiattismo è troppo netto e radicale. E che dire di chi si sbilancia in campo aritmetico? Anche il responso della calcolatrice non coglie le infinite sfumature della complessità? In realtà, paradossalmente, quelli che non colgono la complessità sono proprio gli autori di questi post, perché definiscono un principio ("nulla è bianco o nero") e lo applicano senza fare opportune distinzioni, senza individuare casi in cui le cosiddette sfumature sviliscono i concetti. Tanto per fare un esempio, quando si parla di genocidio (un lascito del fascismo), dichiararsi "né a favore né contro" è semplicemente disumano. C'è poi un'altra debolezza in certi ragionamenti, e cioè la scarsa credibilità di quel posizionarsi "a metà strada". I post a cui mi riferisco, in realtà, sono sempre chiaramente costruiti per gettare discredito sugli antifascisti (e non sui fascisti). Il bersaglio è evidente. Non siete a metà strada, sedicenti a-fascisti: siete contro gli antifascisti. La "posizione intermedia", in questo caso, è un escamotage che svela un atteggiamento benevolo nei confronti del fascismo. Quando qualcuno si chiama fuori con veemenza dal campo antifascista, tira aria di "ha fatto anche cose buone" (che puntualmente si rivelano bufale storiche). Tutto ciò si trasforma in libri di Bruno Vespa, tweet di Diego Fusaro, titoli su Libero, interviste di Byoblu. Per finire, cari nemici degli antifascisti che tentano di camuffarsi con trucchetti retorici, per la legge del contrappasso voglio rivolgervi un'esortazione semplice, netta, senza sfumature: fottetevi.
— L'Ideota
97 notes
·
View notes
Text
condivido pienamente la posizione di Valentina Petrini su quello che è successo ieri a Roma: l'assalto alla sede della CGIL, il caos e gli scontri con le forze dell'ordine non c'entrano nulla con il green pass, c'entra con il fascismo e con la violenza. usano la scusa delle manifestazioni (consapevoli che la maggior parte dei manifestanti siano di destra) per camuffarsi tra la folla. questa volta è successo con i no green pass, l'anno scorso con i gilet arancioni e i no mask. è questo quello che vogliono: dividere la gente e creare un clima di tensione. ma alla fine loro la passano sempre liscia perché la colpa se la prendono sempre tutti i presenti, vanificando così il senso e i motivi della manifestazione stessa. e la soluzione non può essere (solo) sciogliere i partiti di estrema destra perché il problema non è il nome sotto cui si uniscono, il problema sono le persone
9 notes
·
View notes
Text
per tanti (senza distinzione di sesso) Tumblr è da sempre un rifugio peccatorum, dove a volte nascondere la propria identità ed essere praticamente chiunque. Ma considerato che questi spazi sono da tempo di nicchia che senso ha ancora camuffarsi dietro a immagini e pensieri pescati chissà dove? Ma è tanto difficile cercare di essere se stessi almeno qui sopra?
29 notes
·
View notes
Text
GIORNO 1 - LA FUGA
Gli avvenimenti dopo la cornucopia, a qualche ora dalla grande fuga
ALTRA PUNTATA!
IL PROF CHE NON RISPONDE ALLE MAIL è sempre li che corre, corre guardandosi indietro. Ha capito di essere un bersaglio facile, quindi corre con la testa rivolta alle sue spalle. Se non fosse che davanti a lui si para una conca naturale, in cui cade rompendosi malamente entrambi i femori. Inizia un’emorragia interna e lentamente vede la sua vita sfuggirgli tra le mani. Addio Prof, non ci mancherà, risponda a quelle cazzo di mail diobestia.
@orestiade ha capito che deve cominciare a cercare da mangiare, perchè altrimenti la vede dura sopravvivere. Prende l’arco trovato a terra, delle frecce, mette da parte il suo amore per la natura e sventra una famiglia di scoiattoli. Lei AMA la natura, ma la fame è la fame e non si fa scrupoli. Presente i film, che hanno un’antagonista? ECCO. E LEI.
@gold-insanity pensa ben, come la killer qui sopra, di prendersi del cibo. Ma a differenza sua, si arrampica sugli alberi per prendere dei frutti... E NE TROVA! Madonna quanti! Peccato però che non li conosca. Saranno buoni o velenosi? beh, alla prossima puntata...
@geometriche è una a cui piace vincere. Sempre e facile. Un po’ come la Juventus sua squadra del cuore. Ma a sto giro si fa impietosire da @iajato piena di ferite da corsa nei roveti. Quindi si mette li, prepara un nascondiglio e si mette a medicarla. “Se mi uccidi t’ammazzo” afferma, e Iajato spaventata la asseconda
@the-empty-walls trova delle bacche tanto carine, viola a forma di vite, e decide di prenderne per i suoi piani malefici: “se le magio e sopravvivo, ho trovato una fonte di cibo, se invece muoio allora posso usarle per uccidere la gente!” già Wall, già...
TAG TEAM 2! @cretina-te e @burroesalvia vengono trovate dalle nostre telecamere alla ricerca di tributi per farsi giustizia da se. Mettono in atto sta trappola geniale, dove Burro è a terra e piange chiamando aiuto facendo finta di aver perso una gamba, mentre Creti attende con l’arco spianato a mo’ di cecchino. Però non ci cade nessuno nella trappola perchè Creti critica Vale perchè non sa recitare, mentre Vale critica Creti perchè per lei la spadata ignorante è più efficace. Sandra e Raimondo levatevi
Anche @kuramaaa e LA VICINA CHE NON TI SALUTA MAI cercano di fare Team insieme, ma loro stanno tra due alberi grossi con delle fionde pronte a cecchinare chi passa. Purtroppo non passa nessuno e si stufano facilmente. Una coppia scoppiata ancora prima di nascere
L’ADMIN DEI GRUPPI WHATSAPP DI BUONGIORNISSIMO KAFFE si prepara alla battaglia allenandosi duramente con i suoi coltelli da lancio, quindi sta li, lancia i coltelli, si compiace, mette mi piace facendo il pollice in su a ogni tiro che fa, ricondivide il tiro e ricomincia. Tutto in loop. Il festival della scienza poi
@tehwolfeh ha trovato la sua preda. Rammendandosi di un 18 in “Astrofisica moderna applicata alla fetta biscottata che quando cade finisce sempre con la cioccolata sul pavimento”, segue col suo spadone a due mani IL TIZIO CHE SI LAMENTA CHE GLI ESAMI SONO ANDATI UNA MERDA E PRENDE 30 E LODE. Ma sto stronzo, oltre a lamentarsi da Dio, corre anche lesto e la lascia indietro facilmente. NON FUGGIRAI DA WOLFEH PEZZO DI MERDA
@cieli-dipinti invece vede delle bacche belle belline, simili alla rosa canina, ma ogni rosa ha le sue spine e si fa delle gambe nuove tutte belle scorticate. Quindi si ritira a curarsi, che mica c’è Geo a curarla.
@bruttipresentimenti invece vede del fango e decide di camuffarsi li e aspettare che passino tutti. Tanto i fanghi fanno bene pensa, non conosendo minimamente i fanghi radioattivi e i fanghi scoria. Ma per fortuna è solo acqua e terra, quindi di prende il suo tempo e si immerge bene benino tutta. E chi l’ammazza, manca solo un Martini e sta in vacanza! MI ROVINI IL FORMAT VAI A UCCIDERE QUALCUNO OU
@acciarino ha visto troppi cartoni animati e troppi Wyle E Coyote, quindi costruisce una fionda con due alberi, la sua maglia e i suoi pantaloni, rimanendo praticamente in mutande. Giu che dici poco pratico eh? eh si, anche perchè prova a lanciare un sasso, ma cade a 1 metro perchè sta fionda mica è elsatica. Quindi si riveste e va a piangere dietro a un albero
@mafaldinablabla vuole fare la cosplayer della figlia di Arrow e si dedica TUTTO IL POMERIGGIO a fare tiri con il suo arco. Utile eh, per carità, ma già una che tirava con l’arco ha vinto un Hunger Games, quindi: o è la strada giusta, o qualcuno sta sbagliando.
@dichiarazione è già stufa. Bello il gioco eh, ma se dura poco è meglio. Quindi si suicida. Scherzo, sta seduta con la sua spada e aspetta che arrivi sera, visto che la sera rende meglio. Al che sente dei passi, ed è @mantenetevifolli che cammina per non farsi sentire, ma invece si sente. Dichiarazione cosa fa, la ammazzerà? No. Rimane imbambolata a pensare “LEI? MA COME CRISTO HA FATTO A FARCELA? Ma dai è li tutta che ne ha piene le balle a camminare, che vuole fare la camaleonta e me pare Nonna Papera, COME CRISTO FA? MA CE LA FAI?” e la lascia andare per pietà
@wemademadhatterworld invece è la prima a ricevere aiuti dai suoi sponsor, con tutto il necessario per curarsi. Al che urla “We zi’ grazie eh, ma c’ho fame io, mica sto male” chi ha il pane, non ha i denti, sempre detto
RENDIAMO ONORE AI MORTI DI OGGI: Addio prof, non mancherà a nessuno
18 notes
·
View notes