#camuffare
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mostro-rotto · 4 months ago
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Sai farsi del male per camuffare il proprio dolore è un anestetico potente ma fare del male agli altri è altrettanto efficace
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ilpianistasultetto · 16 days ago
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Quando la preoccupazione ci arriva accanto, facciamo finta di non vederla ma, come sempre, lei si presenta lo stesso: "perdonami se disturbo, io sono solo la cameriera della verità, ma è lei che prepara il conto!" Ci guarda, ci squadra, cerca di capire quanto siamo disposti a camuffare ma parla sempre chiaro: " dai, ti capisco. A nessuno piace mettere in piazza la propria preoccupazione ma, dammi retta, meglio affrontarla. Non conta vincere o perdere, conta andare oltre".... @ilpianistasultetto
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smokingago · 1 year ago
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Se solo si potessero fotografare i sentimenti, avrei riempito un album sempre più sbiadito. L’anima non può fingere una posa. Eppure noi, esperti nell’arte del camuffare, decoriamo questo pezzo di carne e muscoli, giocando a recitare sorrisi. E io, come potrei mai dimenticare il suo? Il solo autentico che abbia mai visto, l’unico che tirasse fuori anche il mio.
Vincenzo Fiore, Storia di Sorana
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blacklotus-bloog · 23 days ago
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Credi davvero che...
... comprendere la natura di un Uomo sia così scontato? Credi davvero che il tuo corpo sia quella chiave capace di aprire la sua Anima? Ma soprattutto ti sei chiesta cosa sia l'Anima del tuo Uomo? Sono lacrime di un fiore che non appassisce perché mai dischiuso, pagine bianche di un libro che si riempiono di profondità solo se il tuo Uomo lo senti scorrere dentro, ricordi che come naufraghi solcano i mari della gioia e del dolore sotto il cielo della memoria, un temporale in cui si è perso ed è servito a camuffare le lacrime con la pioggia, una lavagna nera, pulita, sulla quale scrivere una sola parola sola: "TUA". L'Anima di un Uomo è un posto troppo piccolo per colei che non sa camminare in punta di piedi, per colei che sa toccare ma non accarezzare, per colei che sa solo sopire ma non risvegliare, per colei che è abituata a chiudere ma non aprire, per colei che vuole vederci solo luce ma non sa camminare al buio, perché camminare al buio nell'Anima del tuo Uomo è chiudere gli occhi e vedere la luce mentre attraversi un posto al quale appartieni.
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BLACKLOTUS
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stellaubriaca · 5 months ago
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Noi minnazzone siamo le migliori.
Perché? Abbiamo due comodi antistress direttamente appiccicati sul petto.
Se il partner si poggia su, può farsi i migliori pisolini.
Quando sei stanca, puoi appoggiarci le braccia e stare più comoda (forse col reggiseno push up è anche meglio, ma non ne ho idea perché non ne ho mai messo uno).
Durante l'amore è bello farsele sprimacciare e strizzare come fossero cuscini: eccitante per lui e per lei (perché no, anche farle un po' sobbalzare).
È bello chiudergli la faccia dentro come luogo di riposo e pace da tutto e tutti. Ti accorgi proprio che raggiunge la pace dei sensi.
Quando fai ginnastica, nonostante il reggiseno sportivo te le schiacci tutte, non perdi un filo di femminilità perché l'abbozzo di seno resta comunque.
Se vuoi camuffare le forme generose, basta una maglietta larga e un reggiseno senza imbottitura. Se vuoi esaltare le forme generose, metti un reggiseno di due misure più piccole di coppa e a lui fai venire un infarto per tutto il ben di dio (espressione da pesce lesso tipico di un cartone animato giapponese).
Ma avere le minnazzone comporta anche svantaggi.
Se hai una coppa troppo grande rispetto al torace, rischi di non trovare la taglia da nessuna parte (e ahimè, so di cosa parlo) e devi girare nei meandri di internet e/o buona parte del bel paese per trovarne uno.
Con i costumi da bagno è una tortura se il filo del torace non è regolabile perché rischi di navigare nel costume ancor prima di entrare in mare o in piscina (mentre le coppe rimangono fedeli lì, perchè la misura è quella e non si scappa). Comprare in base alla taglia e non alla coppa? Impossibile. Ti ritroveresti due copri capezzoli striminziti al posto delle coppe e direi che non sei lì per girare un porno.
Quando vedi una seconda coppa B (una seconda standard), il tuo primo pensiero è: "Oooh il mio primo reggiseno. Ero così piccola 😍" ed è subito nostalgia immaginando che eri una bimba di 9 anni. Ma poi realizzi che ci sono donne adulte che portano quella misura e che ti ammazzerebbero se sapessero che il tuo primo pensiero, è quello. Eppure non puoi fare a meno di pensarlo.
In conclusione: avere le minnazzone ha sì tante gioie ma pochi contro. Non essendo maggiorata, non soffro di dolore alla schiena. Quello è problema vostro, care maggiorate: se partite da una terza o quarta, coppa C o D (e oltre), il mal di schiena sarà tutto vostro. Ma io parto da una seconda (non coppa B, chiaramente) e dunque non ho questi problemi.
Sì i miei reggiseni saranno anche costosi e sarà un grosso sbattimento trovarne uno ma per lo meno, la mia schiena ringrazia.
Se avete letto sin qui e siete uomini etero, non mandatemi porcate in chat perché tanto vi segnalo e vi blocco. L'ironia e il senso dell'umorismo sono solo per persone puramente intelligenti. Io non voglio idioti sul mio blog. Che siano maschi, che siano femmine.
Buon estate a tutti e ridete, che fa bene 😛
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al-sapore-di-sigarette · 1 year ago
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"Preferivo raccontarmi con un sapiente uso delle omissioni. Le lacune sono sempre state per me spazi vitali, in cui immaginare il possibile senza corromperlo. Avevo imparato da tempo a camuffare la verità sulle mie origini."
Il primo che passa - Gianluca Nativo
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susieporta · 3 months ago
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Dieci di Spade
Il Maschile sta rigurgitando nel Mondo le proprie Ferite.
Sta "spurgando". Da mesi e mesi.
Passo dopo passo, si sta concedendo atti di profonda umiltà e di regale onestà con se stesso.
Le giustificazioni che apportava per difendere l'apparente brutalità e violenza dei suoi agiti, per camuffare la propria vulnerabilità, per nascondere l'angoscia e la paura di morire, stanno emergendo dall'Inconscio Collettivo.
L'imponente frattura che ha allontanato l'Energia del Maschile dalla Grazia del Femminile, dalla Connessione con lo Spirito, dalla volontà del Cuore, sta riemergendo con forza esplosiva.
Dopo le potenti spinte vibratorie autunnali, questo sarà evidente in tutti i settori della Società.
Ma già oggi si percepiscono i primi passi di un Cambiamento strutturale di portata epocale.
Dentro di noi sta tornando l'amore del Padre.
E' un Padre che è rimasto assente per troppo tempo all'interno della nostra Struttura Energetica.
Siamo stati bloccati nella Materia per anni.
Non riuscivamo a liberarci dall'impotenza, dalla povertà, dalla mancanza di realizzazione e di manifestazione.
Il Cuore soffriva. Si sentiva incatenato a qualcosa che non lo lasciava battere al ritmo cadenzato della Vita.
Tutto stonava.
Il Maschile è un Energia interiore che ha una precisa funzione nel guidare il radicamento incarnazionale.
Senza questa spinta, le nostre ideazioni perdono consistenza nella Materia. E muoiono prima ancora di poter elargire i frutti tanto sperati.
Il "Pater" risanato dentro di noi, ci regala opportunità di manifestazione, di abbondanza, di centratura, di legittima ereditarietà del Dono.
Un Maschile debole impatta sulla Materia in maniera devastante.
Crea illusioni, chimere, distorsioni e continui blocchi e ostacoli di realizzazione.
E' per questo che la "riabilitazione della Spada" è così importante, così determinante per soverchiare le leggi dell'attuale Struttura Materica.
L'impatto della Spada sulla Realtà è altamente trasformante.
Dove passa il Maschile, quello sano, quello integro, tutti si sentono nuovamente investiti dal Coraggio, dalla Forza, dalla Determinazione. Si sentono presenti a loro stessi, disciplinati e solidi.
Ogni passo impresso dal Maschile sulla Terra è Vita che "si spiega", che prende forma, che si anima.
Il Femminile è un potentissimo catalizzatore dell'ideazione, della connessione, della magia generativa, ma nulla può porre nella Materia senza l'atto creativo del Maschile.
Le due Energie rappresentano l'Unità Sacra.
Esse si muovono sincronicamente per creare il Tutto.
E' per questo che il tempo straordinario che stiamo vivendo, ha una così alta funzione di Rivoluzione.
Quando le due Energie ritroveranno la loro funzione Originale, vedremo i Miracoli accadere nelle nostre Vite e in tutto il Sistema sociale, politico ed economico.
Il Maschile sano, non lascia nessuno indietro. Mai.
Ma affinché questo possa accadere, è necessario attendere il completamento della Guarigione Incarnazionale dei Semi stellari.
Essi imprimeranno nella Materia il Sigillo.
Ed allora la Rivoluzione sarà pronta.
Mirtilla Esmeralda
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anothermessagetoyou · 3 months ago
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A Sant'Anna Di Stazzema il 12agosto 1944 tre reparti della 16ª div. Reichsführer-SS massacrarono 560 civili, dei quali 107 di età inferiore ai quindici anni e un neonato di appena 20 giorni. Un’azione attuata con la complicità di militari e collaborazionisti fascisti italiani.
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"C’erano anche gli italiani con le SS a Sant'Anna Di Stazzema. Alcuni, arruolati con i tedeschi non si distinguevano altri, i fascisti locali, giunsero col volto coperto, dimenticando però di camuffare la voce. E il loro accento, i santannini lo ricordano ancora."
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L'esecutivo non ha speso una riga per ricordare una delle pagine più buie della storia italiana: la strage di Sant'Anna di Stazzema.
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canesenzafissadimora · 10 months ago
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Ai bagagli fatti e poi disfatti, a quelli mai raccontati, taciuti, nascosti o solo immaginati. Ai viaggi tentati, a quelli sperati, a quelli fatti e a quelli a cui hai rinunciato, per noia, per resa o solo per una sala d'attesa senza sedie o con troppi posti occupati.
A chi sei stata, a chi saresti voluta essere, a chi potrai diventare, ma soprattutto a chi sei ora, perché tu possa non dimenticare che ci sono sempre stata, magari non come avresti voluto, in una maniera diversa, forse sbagliata, o nell'assoluta assenza di presenza o presenza distratta.
A te che tante volte ti sei sbucciata le ginocchia eppure hai imparato a rialzarti da sola e credevo che mai ancora avresti rischiato, ma nel tempo di un respiro eri tornata a correre, tendendo le mani, scorticandoti la pelle e a volte anche il cuore.
A te che eri così sicura di mollare mentre ti vedevo prendere fiato per risalire, una volta ancora, mai di troppo. A te che hai saputo camuffare sogni e nostalgie, barattando tempo con speranze per infine imparare che le lacrime sono un prezzo sempre troppo alto che mai si deve essere disposti a pagare perché ciò che vale davvero non ha valore e non lo si può comprare.
A te che ti accontentavi di uno spicchio di cielo per timore di scoprire che avevi ali troppo grandi per restare solo a guardare e che non ti ho mai detto "brava" per aver imparato da sola a volare.
A te, per tutte le parole piccole che ti ho detto e per tutte quelle belle che non ho avuto mai il coraggio di donarti perché troppo a lungo ho creduto che così forse mi avresti odiata, ma saresti stata più forte e più capace in un mondo che ha troppo poco da darti e ho dimenticato troppe volte di avere fede ché un angelo non cade sulla terra mai per caso né per errore.
A te, cara me, che mi hai già perdonata prima ancora che io capissi che non ti ho ritrovata perché non si ritrova ciò che mai si è perduto.
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Elisabetta Barbara De Sanctis
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toscanoirriverente · 10 months ago
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Da almeno sessant’anni, molti sedicenti progressisti strumentalizzano e contestano la presenza dello Stato ebraico denunciandone i presunti tratti nazisti. Spesso usando lo stesso vocabolario di chi marcia sulle pietre d’inciampo
Da almeno sessant’anni l’esistenza di Israele è la causa pretestuosa dell’inesausta rimonta antisemita. È quella, è l’esistenza di Israele, a camuffare e rendere presentabile l’odio antisemita. È quella, l’esistenza di Israele, a far comporre la giudiziosa condanna del gesto antisemita nella puntuale cornice storicizzante dei “ma” e dei “tuttavia”. È quella, l’esistenza di Israele, a fare alternativamente tremebonda o recessiva la condanna dell’antisemitismo. È quella, l’esistenza di Israele, a nutrire il negazionismo che liquida al rango di una fungibile inurbanità la stella disegnata sulle case degli ebrei, e che indugia sulla differenza fondamentale tra decapitazione e sgozzamento e sul numero effettivo delle donne stuprate il 7 ottobre.
E si noti che l’esistenza di Israele è sempre stata la causa pretestuosa della violenza antisemita a prescindere dal fatto che a governare il Paese fosse questo o quello, e a prescindere da come il Paese è stato governato.
Questo è il motivo per cui l’antisemitismo politico, costituzionale, strutturale, risiede a sinistra, e in particolare nella sinistra comunista e post comunista. La quale è politicamente, costituzionalmente e strutturalmente incapace di assolversi dall’antisemitismo che tradizionalmente la affligge perché non ha mai risolto il proprio rapporto disturbato con l’esistenza stessa di Israele. La sinistra, e quella comunista e post comunista in particolare, è impregnata della propaganda sovietica (la stessa adoperata oggi da Mosca contro l’Ucraina) che ormai più di mezzo secolo fa contestava l’esistenza di Israele denunciandone i presunti tratti nazisti, ed è una propaganda che in vernacolo post comunista risuona nei silenzi davanti agli attentati antisemiti e nelle complessità argomentative sistematicamente tirate in mezzo quando si tratta di occuparsi non della legge elettorale israeliana, ma della bomba fatta esplodere su uno scuola bus pieno di bambini.
Spesso in piena malafede, sempre con inescusabile superficialità, quella sinistra assume il contegno presunto equanime che dice “no all’antisemitismo” mentre discute delle inappropriatezze israeliane: e quando è solo superficiale non si accorge che in tal modo si presta a quel gioco di veicolazione dell’odio antisemita, mentre quando è in malafede lo conduce spregiudicatamente, uniformandosi all’abecedario filo-terrorista che mette la rubrica “resistenza” sulla notizia di una sinagoga devastata a Seattle e sulla scena dei cortei che in nome della pace inneggiano alla caccia agli ebrei. Non a Ramallah, ma a Berlino, a Londra, a Roma, in allegra marcia democratica sulle pietre d’inciampo.
Domani assisteremo al trionfo di questo scempio, che dal 7 ottobre è andato confezionandosi in una perfezione sinora inedita e che trova in quella sinistra un elemento collaborazionista che non solo accetta, ma promuove, vagheggiamenti di soluzione finale light cannibalizzati nella giudiziosa denuncia dell’oltranza israeliana. E, l’Aia aiutando, lo spettacolo avrà anche il suo bell’addentellato di diritto. Il sigillo dell’antisemitismo democratico.
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abatelunare · 1 year ago
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Le buone maniere fanno […] più gradevole la vita perché tendono a moderare o camuffare la maggior parte dei sentimenti e dei comportamenti di antagonismo o di aggressività sotto il velo delle convenzioni (Valentina D'Urso, Le buone maniere).
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ilpianistasultetto · 10 months ago
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Le persone con la schiena dritta si riconoscono a naso. Sicuramente uno che la schiena nemmeno ce l'ha e' Amadeus, che durante la finale del festival della canzone italiana di Sanremo si e' prestato a mettere su il teatrino comandato da Rai-Benita Meloni per ricordare agli italiani i misfatti dei comunisti jugoslavi ai danni degli italiani istriani-dalmata. Un essere cosi invertebrato che ha provato a camuffare l'ordine rai-governativo come un ricordo alla memoria dell'istriano Sergio Endrigo, esule con i suoi genitori in sud-Italia per non finire nelle foibe slave, come ci son finite centinaia di nostri connazionali che abitavano quei territori ex italiani. Che pusillanime di presentatore! Ma non prova vergogna? Nemmeno il coraggio di mettere la condizione di disponibilita' ma solo come doverosa lettura di un comunicato istituzionale (visto che e' di questi giorni la ricorrenza a ricordo delle vittime delle foibe) senza prestarsi a certi giochetti. Anche un lombrico avrebbe saputo far meglio di "schiena curva" Amadeus. Ormai i personaggi interpretati da Alberto Sordi nel corso della sua lunga carriera che raccontavano il nostro Paese sembrano dei giganti di rettitudine al confronto di certi italiani di oggi..
@ilpianistasultetto
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nitroglycerin-a · 10 months ago
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Se solo fossi stata più bella ed invece il destino mi ha donato 55 chili di romagnola bonarietà per camuffare benissimo i miei disturbi 🥴🥴🥴🥴
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alex23196 · 1 year ago
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Io sono una persona reale. Completa, con una terza dimensione, e tutte le mie controversie. Faccio rumore, parlo troppo, a volte poco, mi arrabbio, mi intristisco, sono idiota, e poi felice, e ballo, e cammino ed inciampo, e sono imperfetta. Non ti innamorare della mia immagine ombra. Se devi amarmi, ama anche i miei difetti.
Perché dopo anni di terapia e continue auto analisi, l'ho capito: non curerò mai le mie ferite, perché sono cicatrici che mi solcano da sempre. E come tali mi rimangono appiccicate addosso; bianche, frastagliate fratture della mia pelle, a ricordo indelebile di un dolore passato che pulsa ogni volta che ci poso lo sguardo e ci faccio scorrere le dita, e tu, ci fai scorrere le tue di dita.
All'inizio me ne vergognavo. Mi nascondevo dall'esterno perché pensavo di potermi annientare, uccidendomi con esse. Tacevo, e perdendomi nel mio stesso silenzio, speravo di non doverle affrontare.
Mi sono imposta poi di doverle camuffare. E mi rendevo matura, forte e stabile agli occhi di chiunque. Una quercia inamovibile, un cuore di ghiaccio, una barriera insormontabile. Determinata e ottusa forza a sfondamento inarrestabile.
Ho dato loro tutto il mio spazio, poi. Facendomi allagare, invadere, arrendendomi, rendendomi non vulnerabile, ma inerme. Ho vagato disarmata facendomi fare del male, accettandolo come giusto compenso per le mie mancanze: mi sono fatta imporre tutto il dolore che pensavo di meritare.
Ora, voglio credere di essere quasi adulta. Voglio credere di poter accettare questi segni, come la responsabilità di esserne custode attivo e luogo sicuro, che devo difendere e affermare. Scegliendolo giorno per giorno. Vorrei guardare le mie crepe e credere di essere normale, una semplice persona con comuni danni. Vorrei prendermi cura di me, e della mia personale ed unica storia.
E forse non dovrei condividere tutto ciò, perché troppo criptico e personale, ma la solitudine che ho provato mi spinge a raggiungere con poche parole chiunque io possa e necessiti di sentirlo: è normale soffrire, e arriveranno giorni migliori. Te lo prometto.
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cdgruppo12 · 2 years ago
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CATCH ME IF YOU CAN – il videogioco
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Hai mai sognato di vivere la vita di qualcun altro? Che tu voglia essere pilota di aerei, medico, avvocato o addirittura star del cinema, grazie al nostro videogioco avrai la possibilità di essere chiunque tu desideri. C’è soltanto una condizione: non farti prendere.
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Nel nuovo videogioco Catch me if you can, basato sul celebre film con Leonardo DiCaprio, dovrai ingegnarti per portare a termine tutte le missioni senza che l’FBI ti catturi e ti spedisca dritto in prigione.
In base alle tue preferenze potrai personalizzare il tuo avatar e troverai molte parti del videogioco ispirate al film; avrai  infatti la possibilità di  ritrovare sia i tuoi luoghi preferiti come le lussuose stanze d’hotel sia le professioni da sogno come il pilota d’aerei che ti permetterà di viaggiare ovunque vorrai.
Una volta completate tutte le missioni del primo pacchetto sbloccherai nuove identità e nuovi strumenti per poterti camuffare  al meglio.  
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Si tratta di un videogioco  interattivo in cui potrai giocare online collaborando con altri utenti col tuo stesso obiettivo; questo inciderà sulla tua esperienza di gioco. Ogni azione compiuta dai partecipanti influenzerà a sua volta il corso della storia e le dinamiche di gioco di tutti i partecipanti.
La partecipazione a Catch me if you can permette di sperimentare differenti competenze attivate dalla cultura partecipativa. Attraverso la simulazione del mondo reale potrai adottare identità alternative, interagire con strumenti per espandere le tue capacità mentali, unire la tua conoscenza e confrontarla con altri utenti e molto altro ancora.
Il gioco è così realistico e ben costruito che farai fatica a voler ritornare nel noioso e monotono mondo reale. Catch me if you can sarà un posto sicuro in cui rifugiarsi dopo una giornata stressante, ritrovando la tua fedele comunità online.
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DISCLAIMER: questo gioco non incita ad alcun tipo di truffa e violenza nel mondo reale.
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arancinetta · 1 year ago
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fino all'estate scorsa compravo ed indossavo solo vestiti della mia taglia e stavo anche quasi bene con me stessa. a distanza di un anno, nonostante io abbia preso solo pochi chili e mi sia rimessa a dieta, non riesco più a vedermi bene e mi costringo ad utilizzare vestiti di almeno due/tre taglie più grandi con la speranza di camuffare una differenza che gli altri probabilmente nemmeno notano più di tanto. mi sento stupida
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