#camerapenale
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kucci-92 · 7 years ago
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Dottrina e giurisprudenza sono concordi nel ritenere che... questa festa organizzata dalla Camera Penale di Palermo è semplicemente meravigliosa! #camerapenale #avvocati #penalisti #palermo #igerspalermo #followforfollow #followme #goodnight #legalpractice #divertimento #ciaomammaguardacomemidiverto (presso Calamare)
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caputolex · 8 years ago
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Una nuova astensione proclamata dall’Unione delle Camere Penali Italiane. Questo il comunicato ufficiale:
La Giunta UCPI con le tre precedenti delibere di astensione ha denunciato i limiti della riforma del processo penale di iniziativa governativa, con interventi disorganici, contraddittori, irragionevoli e incostituzionali, quali quelli sulla prescrizione e sul cd. processo a distanza, e che al suo interno contiene interventi normativi che non solo deprimono le garanzie del processo, violando i principi costituzionali della immediatezza e del contraddittorio, ma anche la presunzione di innocenza e il diritto alla vita, nel disprezzo dei principi costituzionali e convenzionali. L’UCPI ha denunciato, altresì, l’assoluta inammissibilità dell’uso della fiducia ai fini dell’approvazione del DDL, che incide in profondità sull’intero sistema processuale e sui diritti e sulle garanzie dei cittadini. Nonostante la massiccia adesione alle precedenti astensioni, l’attenzione mostrata dai media e dall’opinione pubblica alle tematiche oggetto della protesta, e nonostante le molteplici adesioni del mondo dell’accademia e le convergenti critiche sollevate da diversi esponenti della politica nei confronti della riforma, il Governo non ha tutt’ora ritenuto di dare alcun segnale di attenzione, restando evidentemente fermo nella intenzione di ricorrere anche davanti alla Camera dei deputati al voto di fiducia, impedendo che sul disegno di legge si sviluppi la necessaria discussione sulle molteplici questioni tuttora controverse, su riforme contrarie non solo agli interessi e ai diritti dei singoli imputati, ma anche alle legittime aspettative delle persone offese e della intera collettività, che esige, in un Paese civile moderno e democratico che i procedimenti penali abbiano una ragionevole durata e che la fase dell’accertamento dibattimentale venga posta al centro del processo penale, sottraendo la fase delle indagini preliminari all’attuale enfatizzazione e mediatizzazione, attuando e realizzando i principi del giusto processo, nel rispetto pieno delle garanzie dell’imputato e soprattutto di quelle poste a presidio del diritto inviolabile della difesa e della dignità stessa della persona, violate dalla estensione dell’istituto della partecipazione a distanza. Ancora una volta, ad esempio con il DDL di riforma della legittima difesa, disattendendo del tutto le indicazioni dell’avvocatura e dell’accademia, si è operato un intervento legislativo sulla spinta di evidenti e pericolose pulsioni populistiche che non rispondono ad alcuna reale esigenza di tutela, risultando la legge in vigore, così come riformata con la legge del 2006, già ampiamente rispondente alle finalità di tutela che si intendono perseguire. Devono, dunque, essere ribadite tutte le ragioni di protesta e di contrarietà al disegno governativo indicate nelle precedenti delibere, e il Governo deve essere nuovamente richiamato alla responsabilità politica riproporre il voto di fiducia anche davanti alla Camera su tale riforma. Pertanto, la giunta UCPI delibera l’astensione dalle udienze e da ogni attività giudiziaria nel settore penale nei giorni 22, 23, 24, 25 maggio 2017, invitando le Camere Penali territoriali ad organizzare, in tali giorni, manifestazioni ed eventi dedicati ai temi della riforma e del denunciato contrasto con i principi costituzionali e convenzionali della immediatezza, del contraddittorio, della presunzione di innocenza e della ragionevole durata, riservandosi di indire ulteriori manifestazioni nazionali sul tema delle garanzie e dei diritti processuali di tutti i cittadini.
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caputolex · 8 years ago
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L’UCPI esprime la propria solidarietà nei confronti dei Colleghi del Collegio difensivo che, nel corso del processo per disastro ambientale in svolgimento davanti alla Corte di Assise di Taranto, hanno subito un durissimo ed inammissibile attacco, prima dalla sezione cittadina di ANM, e poi addirittura dalla sezione distrettuale pugliese.
La grave responsabilità di quei difensori, agli occhi di ANM, risiederebbe nell’avere sollevato eccezione di incompetenza funzionale dei giudici tarantini ex art. 11 c.p.p., documentando che decine di magistrati, i quali esercitano le loro funzioni nel distretto, vivono e sono proprietari di immobili nei medesimi quartieri, a volte nelle medesime strade, ove vivono decine di altri cittadini appena ammessi come parti civili per danno da esposizione ambientale e per la svalutazione ed il danneggiamento da polveri dei propri immobili.
Al fine della più efficace dimostrazione di tale eccezione, gli avvocati del Collegio hanno trasferito i dati anagrafici e catastali dei magistrati sulle mappe dei relativi quartieri, ingrandite su una serie di pannelli esibiti in discussione, insieme ai dati relativi alle parti civili ammesse per danno da esposizione.
Quegli stessi avvocati hanno per di più avuto l’accortezza di indicare gli indirizzi abitativi dei magistrati in questione in forma anonima, cioè rinviando poi il collegamento personale alla certificazione anagrafica depositata alla Corte. Nel corso della esposizione, uno dei difensori ha ritenuto di formulare nominativamente solo quattro esempi eclatanti, in quanto relativi a tre PP. MM. componenti il pool di accusa nel processo, e addirittura ad un giudice togato supplente di quella Corte di Assise.
Secondo ANM, i difensori avrebbero in questo modo illecitamente trattato dati sensibili e comunque personali asseritamente riservati, esponendo con  ciò solo quei magistrati e le rispettive famiglie a possibili attentati criminali, in ragioni di delicate indagini delle quali essi sarebbero titolari, invocando pronunciamenti censori da parte di organismi istituzionali o associativi forensi, a cominciare dalle camere penali.
L’Unione delle Camere Penali Italiane interviene per denunciare la assoluta inopportunità di quei due pronunciamenti di Anm, formulati per di più in pendenza della riserva della Corte di Assise in ordine alla decisione sulla delicata eccezione che, come è noto, investe proprio i temi fondamentali della terzietà del giudice, della sua indispensabile indifferenza rispetto agli interessi in gioco nel processo, e rispetto soprattutto - come la Cassazione e la Corte Costituzionale hanno ripetutamente ribadito - alla garanzia che il giudice non solo sia imparziale, ma soprattutto appaia senza ombra di dubbio come tale.
Rileva, inoltre, nel merito come i dati relativi alla residenza anagrafica dei magistrati, non sono affatto dati sensibili, ma dati personali pubblici il cui trattamento è perfettamente lecito tanto più se finalizzato, come inequivocabilmente in questo caso, al pieno ed insindacabile esercizio del diritto di difesa, e come si tratti in particolare di informazioni agevolmente ricavabili dal sito del Ministero della Giustizia e poi da registri pubblici come quelli dell’anagrafe e del catasto.
Affermare, dunque, che l’esercizio di tale diritto, nelle corrette forme adottate dal Collegio difensivo, equivalga ad una esposizione dei magistrati tarantini ad attentati criminali finisce di fatto con il costituire una grave ed inammissibile interferenza dell’associazione nazionale magistrati sullo svolgimento di quel delicatissimo processo, di fronte al quale riteniamo necessario ribadire il sostegno più convinto a quegli avvocati difensori a tutela della libertà e dell’indipendenza della intangibile funzione difensiva che essi hanno correttamente esercitato.
Roma, 20 ottobre 2016
La Giunta
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