#calunnie
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#frase del giorno#etica#maldicenze#criticare#calunnie#nobiltà d'animo#pensiero del giorno blog#marco aurelio#perle di saggezza
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SPERIAMO QUEL PORCO DI UN DIO CHE TI FACCIANO FUORI NEL PEGGIORE DEI MODI.
VIA GRAMSCI 17/H, GRADISCA D'ISONZO.
#fvg#friuli venezia giulia#italia#psichiatrici#trieste#Cattinara#Oss#STALKING#Violenza#Pervertiti#NINFOMANE#Schizofrenica#Asugi#Ladra#Violenza su minore#Persecuzione#Calunnie#Operatrice socio sanitaria#Livia Scovino#Alessandra Gava#marco visintin#Simona Agostinis#Luciano marello#MALATI mentali abilitati
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La stalker psichiatrica del servizio sociale di Gradisca D'Isonzo continua a rimanere in poltrona, assieme alla stalker, carnefice e psichiatrica abilitata come #oss dell'ospedale Cattinara. Rispettivamente ALESSANDRA GAVA E SCOVINO LIVIA.
La criminale psichiatrica, Gabriella Bon, continua a rimanere in poltrona della cooperativa sociale Tea e di tutto il consorzio Fhocus di #Trieste, come in Confcooperative Friuli Venezia e su molte altre data la raccomandazione e la corruzione. Nonostante abbia VIOLATO DIRITTI E LEGGI.
Francesca Angelucci, continua a rimanere abilitata come psicoterapeuta o psicologa che sia, nonostante sia una psichiatrica, troglodita, corrotta, bugiarda patologica, manipolatrice, psicopatica e criminale, quanto la Bon e come la Bon, per la quale ha svolto il lavoro sporco della discriminazione lgbt e della fraudolenza. Così con la complicità di GIAMPIERO COSTANTINI, MARIA TUDECH HENKE E TUTTI GLI ALTRI PEZZI DI MERDA NEL CONSORZIO FHOCUS E NELLA VITA, CHE LI CIRCONDANO E LO SANNO.
Il servizio sociale dei minori di #Trieste continua a NON VOLER VEDERE LE VIOLENZE FISICHE E PSICOLOGICHE CHE AVVENGONO SULLA MINORE DA 10 ANNI DI INCONTRI PRESSO IL DOMICILIO DELLA FAMIGLIA AFFIDATARIA, GIÀ GRAVEMENTE RECIDIVA DA 30 ANNI PER LE VIOLENZE SUGLI ALTRI FAMILIARI E CON PSICHIATRICI GRAVISSIMI NON IN CURA.
Il personale gravemente disturbato e dannoso nel personale del Centro di salute mentale di #gorizia, bugiardi patologici, manipolatori, prevaricatori, incapaci e ignoranti, che abusano volontariamente, continuano a rimanere abilitati da anni nel centro di salute mentale. MARCO VISINTIN E SIMONA AGOSTINIS.
Regione Friuli Venezia Giulia SIETE LA REGIONE DEL PEGGIOR DEGRADO UMANO, DELLA SPUDORATA CORRUZIONE, RACCOMANDAZIONE, DEPRAVAZIONE SESSUALE ANCHE IN POLTRONA, DELL'INCAPACITÀ, DELL'ABUSO E DELLA LIBERA MALATTIA MENTALE GRAVISSIMA ABILITATA IN SETTORI PROPRIO DOVE NON DOVREBBE ESSERE.
#trieste#italia#fvg#cooperativa sociale#diritti#lgbt free#friuli venezia giulia#soldi#criminalità#ospedale#Prostituzione#Gabriella Bon#Psicopatia#Violenza#Violazioni#Psichiatrici#Criminali#cooperativasocialetea#Consorzio Fhocus#Alessandra Gava#Scovino Livia#Oss#Calunnie#Csm#Educatore#Servizio sociale#Francesca angelucci
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Madre Teresa di Calcutta, nessun lato oscuro: risposta alle falsità
Le critiche a Madre Teresa di Calcutta hanno un fondamento? Visse davvero una crisi spirituale? I suoi detrattori (come Christopher Hitchens) di cosa la accusano? A tutto questo risponderemo nel seguente dossier. Madre Teresa è stata proclamata santa dalla Chiesa cattolica il 4 settembre 2016 ed il 27 ottobre 1979 le è stato assegnato il premio Nobel per la Pace, è un simbolo internazionale di…
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C'ERA UNA VOLTA LA GERMANIA, UNA POTENZA ECONOMICA, INDUSTRIALE E DI INNOVAZIONE SOCIALE. UNA VOLTA, PERO', PERCHE' I VERDI E LE SINISTRE DEMOCRATICO-PROGRESSISTE AL POTERE HANNO DISTRUTTO IL SOGNO DI MILIONI DI GIOVANI, CHE OGGI SI RIBELLANO, ANCHE A GRETA...
La popolarità dei Verdi e dei Socialisti tedeschi è al collasso, così come le infrastrutture della Germania.
Una parte di un importante nella città sassone di Dresda, un ponte, è misteriosamente crollato. L'incidente evidenzia la negligenza della Germania nei confronti delle proprie infrastrutture, mentre incanala decine di miliardi di euro in progetti verdi dubbi in patria e all'estero. Il crollo del ponte di Dresda è una metafora dell'attuale situazione della Germania.
"Parte del successo di AfD può essere attribuito alla sua politica economica. I tedeschi chiedono la fine dei sussidi governativi che distorcono il mercato dell'energia elettrica e rendono costosa l'energia, quindi la fine della costosa transizione energetica verde del paese e, soprattutto, un'inversione dell'attuale deindustrializzazione. Se questa politica economica moderata viene abbandonata dai centristi al potere, allora gli elettori guarderanno altrove".
Una volta votati i Verdi, i giovani sotto i 18 anni si sono spostati in massa a destra. Lo scorso mese di agosto, in Turingia, in un sondaggio è stato chiesto a 9000 giovani di età inferiore ai 18 anni per chi avrebbero votato. Il vincitore con un ampio margine è stato il partito di destra AfD, che ha ottenuto il 37,4% dei voti, più del doppio rispetto al 16,5% ottenuto nel 2019. I Verdi, d'altra parte, hanno perso un'enorme quota, circa l'83% dei loro sostenitori.
I giorni di Fridays for Future, guidati da Greta Thunberg, sono scomparsi più velocemente di una palla di neve in una calda giornata estiva. In effetti, i giovani hanno mantenuto la loro promessa "vi terremo d'occhio" e, ironicamente, odiano ciò che stanno vedendo ora: uno sgretolamento del loro paese e del loro futuro.
Ora stanno guidando una ribellione silenziosa ma potente. Le bugie sul Covid e sui vaccini, le bugie sulla guerra contro la Russia e il sabotaggio palese del gasdotto North Stream 2 che ha reso l'energia elettrica ed il gas in Germania costosissimi, ma i giovani si stanno rendendo conto di come l'Occidente sia tutto tranne che libero e democratico.
I dissidenti sono stati messi a tacere mentre la censura si diffondeva sulle principali piattaforme di social media. In Germania, e altrove in Europa, le persone che esprimevano opinioni diverse si sono trovate calunniate e criminalizzate. I leader dissidenti sono stati persino arrestati e imprigionati. Migliaia di account di social media sono stati sospesi.
Nel luglio 2024, la rivista tedesca di "estrema destra" Compact è stata perquisita dalle forze speciali tedesche e chiusa dall'eccessivamente zelante ministro dell'Interno socialista, Nancy Faeser.
Il fondatore del servizio di messaggistica istantanea Telegram, Pavel Durov, è stato arrestato dalle autorità francesi. Il suo crimine: fornire libertà di parola. I giovani ora si rendono conto di come la "libertà di parola" in Occidente sia solo uno scherzo.
L'uccisione di tre persone (e molte altre ferite) da parte di un rifugiato siriano durante un festival ha evidenziato una lunga serie di crescenti violenze da parte degli immigranti. L'opinione pubblica ha reagito mettendo in discussione a gran voce le politiche europee sulle frontiere. Nonostante una serie di grandi promesse, i politici non hanno intrapreso alcuna azione concreta per arginare l'ondata di migranti dal Medio Oriente e dall'Africa, provocando l'indignazione di tutti, soprattutto proprio dei giovani.
Il crimine e la violenza hanno reso insicure molte parti della Germania, e i giovani si stanno rendendo conto che il loro paese sta potenzialmente andando all'inferno; in nome dell'accoglienza, in nome della guerra, in nome dell'energia verde e di false promesse, ormai palesemente bugie di Stato.
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Se, riesci a mantenere la calma, quando tutti attorno a te la stanno perdendo;
Se sai avere fiducia in te stesso, quando tutti dubitano di te tenendo però nel giusto conto quei loro dubbi;
Se sai aspettare, senza stancarti d'aspettare o se calunniato, non rispondi con calunnie, o se odiato tu non dai spazio all'odio senza tuttavia sembrare troppo buono, nè parlare troppo da saggio;
Se sai sognare senza lasciare che i sogni siano poi i tuoi padroni;
Se riesci a pensare senza fare dei pensieri il tuo scopo, il tuo fine;
Se sai incontrarti con il successo e la sconfitta e trattare questi due impostori proprio allo stesso identico modo;
Se riesci a sopportare di sentire la verità che tu hai detto, distorta da imbroglioni che ne fanno una trappola per ingenui;
Se sai guardare con serenità alle cose e a quegli affetti distrutti e riuscire a ricostruirli tutti, con i tuoi strumenti ormai logori;
Se sai mettere insieme, tutte quelle tue vittorie e rischiarle poi in un solo colpo a testa e croce, perderle e ricominciare daccapo senza lasciarti sfuggire neanche una parola su quello che hai perso;
Se sai costringere il tuo cuore, i tuoi nervi, i tuoi polsi a sorreggerti anche dopo tanto tempo che non te li senti più e, cosi resistere, quando in te non c'è più nulla tranne la volontà che dice loro: "Resistete!";
Se sai parlare con i disonesti, senza per questo perdere la tua onestà oppure passeggiare con i Re senza perdere il comportamento normale;
Se non possono ferirti nè i nemici e nè gli amici troppo premurosi;
Se per te contano tutti gli uomini, ma nessuno troppo;
Se, riesci a riempire l'inesorabile minuto, dando valore ad ogni istante che passa, tua è la Terra e tutto ciò che vi è in essa e quel che più conta, tu sarai un Uomo!
lan ✍️
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Se riesci a tenere la testa a posto quando tutti intorno a te
L'hanno persa e danno la colpa a te,
Se puoi avere fiducia in te stesso quando tutti dubitano di te,
Ma prendi in considerazione anche i loro dubbi.
Se sai aspettare senza stancarti dell'attesa,
O essendo calunniato, non ricambiare con calunnie,
O essendo odiato, non dare spazio all'odio,
Senza tuttavia sembrare troppo buono, né parlare troppo da saggio;
Se puoi sognare, senza fare dei sogni i tuoi padroni;
Se puoi pensare, senza fare dei pensieri il tuo scopo,
Se sai incontrarti con il Trionfo e la Rovina
E trattare questi due impostori allo stesso modo.
Se riesci a sopportare di sentire la verità che hai detto
Distorta da furfanti per ingannare gli sciocchi,
O guardare le cose per le quali hai dato la vita, distrutte,
E piegarti a ricostruirle con strumenti logori.
Se puoi fare un solo mucchio di tutte le tue fortune
E rischiarlo in un unico lancio a testa e croce,
E perdere, e ricominciare dal principio
e non dire mai una parola sulla tua perdita.
Se sai costringere il tuo cuore, tendini e nervi
A servire al tuo scopo quando sono da tempo sfiniti,
E a tenere duro quando in te non c'è più nulla
Tranne la Volontà che dice loro: "Tenete duro!"
Se riesci a parlare alle folle e conservare la tua virtù,
O passeggiare con i Re, senza perdere il contatto con il popolo,
Se non possono ferirti né i nemici né gli amici affettuosi,
Se per te ogni persona conta, ma nessuno troppo.
Se riesci a riempire ogni inesorabile minuto
Dando valore ad ognuno dei sessanta secondi,
Tua è la Terra e tutto ciò che è in essa,
E — quel che più conta — sarai un Uomo, figlio mio!
(Rudyard Kipling)
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Lucrezia Borgia, donna tra le più note e controverse di ogni epoca, nacque il 18 aprile 1480. Lei era figlia illegittima di un papa, per l'esattezza Alessandro VI, il cui vero nome era Rodrigo Borgia. Si sposò tre volte: la prima a 13 anni e la seconda a 18, dopo l'annullamento del primo matrimonio. Il secondo marito di Lucrezia fu Alfonso d'Aragona, il quale fu fatto uccidere, qualche tempo dopo le nozze, dal fratello Cesare, di cui vi ho parlato di recente. Il terzo marito fu Alfonso d'Este, duca di Ferrara. Lucrezia visse 17 anni nella città del marito, a partire dal 1502, e lì fu amata dai sudditi e circondata dai poeti di corte, tra cui Pietro Bembo, il dotto umanista, innamoratissimo di lei. Bembo aveva sentito parlare di questa donna aristocratica, intelligente, affascinante e simpatica, ma appena la vide, rimase folgorato dalla sua bellezza e dai suoi lunghi capelli biondi. Egli le dedicò l'opera "Gli asolani" e da allora, i due furono legati da un sentimento clandestino. La peste li separò, ma essi si scrissero intense epistole per ben 16 anni, tra le più belle lettere d'amore ancora conservate. Insieme ad esse, Lucrezia inviò una sua ciocca bionda, affinché lui potesse continuare ad accarezzarla. Lucrezia morì a 39 anni, dopo aver dato alla luce l'ultima figlia, e fu sepolta nel monastero del Corpus Domini, a Ferrara, dove tuttora riposa. Lucrezia Borgia ebbe fama di essere molto bella, ma dai facili costumi e spietata come il fratello. Infatti, passò alla storia come mangiatrice di uomini e avvelenatrice, per l' uso di un veleno micidiale, chiamato cantarella, con il quale lei e la famiglia Borgia avrebbero eliminato i propri nemici, versandolo nelle bevande o nel cibo altrui. Oggi sappiamo che tutto ciò è, probabilmente, frutto di calunnie e di immaginazione popolare, ma anche grazie ad esse la Borgia si è guadagnata l'immortalità nell'immaginario comune.
Sotto, Lucrezia Borgia vista da Milo Manara.
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A volte basta grattare un po’ la superficie, basta addirittura fare il gesto, per giustificare una decisione: per decidere, come hai detto tu, qual è la verità, e a quella attenersi di lí in poi e per sempre. Dopo un tentativo, anche scettico e superficiale, si può far finta di non aver mai sentito quanto ci è stato raccontato, come mi hai suggerito tu fin dal principio, oppure crederci e lasciar morire un’amicizia, metterla tra parentesi o troncare di netto. Non prima. Bisogna possedere, bisogna guadagnarsi, un indizio che ci faccia da guida, per falso o erroneo che sia. Dobbiamo trovare con i nostri mezzi un orientamento, – e toccò con il bocchino il vetro della bussola, – un’intuizione che ci permetta di dire a noi stessi: «Figuriamoci, sono tutte calunnie», oppure «Ahimè, dev’essere la verità»
Javier Marías - Così ha inizio il male
Ph Corrine Day
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Se riesci a tenere la testa a posto quando tutti intorno a te
l'hanno persa e danno la colpa a te,
se puoi avere fiducia in te stesso quando tutti dubitano di te,
ma prendi in considerazione anche i loro dubbi.
Se sai aspettare senza stancarti dell'attesa,
o essendo calunniato, non ricambiare con calunnie,
o essendo odiato, non dare spazio all'odio,
senza tuttavia sembrare troppo buono, né parlare troppo da saggio;
Se puoi sognare, senza fare dei sogni i tuoi padroni;
se puoi pensare, senza fare dei pensieri il tuo scopo,
se sai incontrarti con il Successo e la Sconfitta
e trattare questi due impostori allo stesso modo.
Se riesci a sopportare di sentire la verità che hai detto
Distorta da imbroglioni che ne fanno una trappola per gli ingenui,
o guardare le cose per le quali hai dato la vita, distrutte,
e piegarti a ricostruirle con strumenti usurati.
Se puoi fare un solo mucchio di tutte le tue fortune
e rischiarlo in un unico lancio di una monetina,
e perdere, e ricominciare daccapo
senza mai fiatare una parola sulla tua perdita.
Se sai costringere il tuo cuore, nervi, e polsi
a sorreggerti anche quando sono esausti,
e così resistere quando in te non c'è più nulla
tranne la Volontà che dice loro: "Resistete!"
Se riesci a parlare alle folle e conservare la tua virtù,
o passeggiare con i Re, senza perdere il contatto con la gente comune,
se non possono ferirti né i nemici né gli amici affettuosi,
se per te ogni persona conta, ma nessuno troppo.
Se riesci a riempire ogni inesorabile minuto
dando valore a ognuno dei sessanta secondi,
tua è la Terra e tutto ciò che contiene,
e - cosa più importante - sarai un Uomo, figlio mio!
(Se, Rudyard Kipling)
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Francesca Fornario
I guerrafondai accusano chi chiede a Israele di fermare la rappresaglia e invoca soluzioni diplomatiche di essere complici dei terroristi di Hamas e prima ancora complici di Putin. Questi piazzisti dell’industria bellica non credono alla fondatezza delle loro calunnie ma infamano a scopo di intimidazione, per annichilire il dissenso e indurci tutti al silenzio e all’autocensura, così che la guerra possa procedere senza opposizione.
Cari esportatori di democrazia che a forza di esportarla siete rimasti senza, io detesto gli oligarchi e i tiranni, sono atea e il fanatismo religioso mi fa orrore anche prima che sfoci nella violenza stragista; ho un figlio ucraino, un marito ebreo. Eravamo in piazza insieme e ci torneremo per gridare Fuori la guerra dalla storia.
Fuori la guerra dalla Palestina e da Israele, dall'Ucraina, dagli oltre cinquanta conflitti in corso nel mondo sui quali teniamo spenti i riflettori.
Fuori la guerra dalla storia perché la guerra sembra ineluttabile solo a chi la dichiara senza andare in trincea a combatterla. Solo a chi ordina agli eserciti di attaccare o resistere mentre se ne sta al sicuro nella stanza dei bottoni. Solo a voi che la guerra la combattete dal divano, facendo il tifo per uno schieramento o per quell'altro, convinti di aver individuato quali siano gli schieramenti in campo: Zelensky o Putin, Israele o Hamas, in un gioco delle parti truccato in cui ogni cosa che si scrive da una parte, dall’altra si scrive al contrario: “Hamas usa i bambini come scudi umani!”, per il fatto che i figli dei combattenti di Hamas vivono - ma pensa un po’! - con i loro genitori, le madri e i fratelli, e per colpire il covo di un terrorista si demolisce un intero palazzo. Ma non sono scudi umani anche i bambini dei coloni israeliani? Non hanno scelto loro di nascere su un territorio occupato in violazione del diritto internazionale, diventando bersaglio dei terroristi di Hamas, di venire al mondo in una trincea invece che in una culla. E i terroristi di Hamas, che tali sono se li racconta l’Occidente, diventano partigiani appena cambi canale e paese, agli occhi degli espropriati della terra, dell’acqua, del diritto a una vita dignitosa.
Al vostro gioco truccato delle parti non giochiamo perché sappiamo che le parti non sono quelle. Gli israeliani contro i palestinesi, i russi contro gli ucraini. Sappiamo che gli obiettivi di Netanyahu e di Hamas, di Zelensky e di Putin non coincidono affatto con quelli dei loro popoli. Sappiamo che gli schieramenti che si fronteggiano in ogni guerra sono gli oligarchi da un lato - che si servono degli eserciti così come dei terroristi, dei mercenari, delle milizie paramilitari simpatizzanti per il Nazismo - e i poveri cristi mandati al macello dall'altro, macellai contro macellati. E ogni guerra finisce allo stesso modo. Finisce che i popoli la perdono anche quando i loro governi la vincono.
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Mi fanno paura le persone che hanno una grossolana idea del male.
“Non ho ucciso nessuno”
“Non ho rubato”
“Non ho violentato”
E intanto una infinita catena di bugie, critiche, malignità hanno ucciso, ferito, umiliato e reso insicuro chi aveva bisogno di gentilezza, sostegno e amore.
– Linda Valentinis
#ipocrisia#cattiveria#malvagità#ferire gli altri#insensibilità#bugie#critiche#calunnie#frase del giorno#bene e male#pensiero del giorno blog#frasi profonde#riflessioni mattutine
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UOMINI E DONNE SU QUESTA TERRA FANNO SCHIFO ALLO STESSO MODO.
#Fvg#fvg#friuli venezia giulia#italia#psichiatrici#trieste#Alessandra Gava#Livia Scovino#Luciano marello#STALKING#Donne#Violenza#Violazioni#Terrorismo psicologico#Calunnie#Persecuzione#Ossessioni#Malate ossessioni#MALATI mentali
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Lettera della vittima dello stronzo del Genoa FC
“Negli ultimi anni ho scoperto di avere tanti nomignoli: Chiara, Sara, Claudia, Marta, ’quella di Portanova’, ’sicuramente una poco di buono’, ’la stuprata’ e chi più ne ha più ne metta. Ho scelto di scrivere, una scelta un po’ tarda potreste pensare… ma sapete, non è mai facile esprimere sé e il dolore quando si è in mezzo a una burrasca giudiziaria. Tutto può essere preso di mira, può essere visto da qualcuno come un piccolo enorme dettaglio per puntarmi il dito contro. Ma sono qua oggi, per rispondere a una conferenza stampa, per rispondere a chi potrebbe credere più alle parole di qualcuno rispetto all’esito di un primo grado di giudizio. Per rispondere a voi, che per salvare l’immagine continuate pubblicamente a fare dichiarazioni del tutto distorte.
Perché rispondere? Perché scrivere? Perché oltre a ciò che ho dovuto subire nella notte tra il 30-31 maggio 2021, mi ritrovo oggi di fronte a qualcuno che tenta di affossare la mia persona e mettermi in cattiva luce. Purtroppo oltre ad un tribunale giudiziario ne esiste anche uno mediatico e sociale, molto crudele, del quale con sincerità posso affermare che siamo vittime tutti. Non sono stata io a voler dare clamore a questa orribile vicenda. Però il fatto sta nel voler portare alla luce la verità.
’Ti sei scelta bene i cavalli da giocare’, dice qualcuno. Se solo sapeste quanto sia stato difficile per me riuscire anche solo a denunciare. Vi chiederete il perché. Cosa ci voglia a sporgere querela contro degli autori di reato. Denunciare significava dover ammettere, dover accettare il fatto che tutto era realmente successo. Ma soprattutto denunciare una violenza sessuale significava dover affrontare anni di svalutazioni, di insulti, anni in cui avreste provato a dire che era un gioco e che ero d’accordo. Denunciare significava affrontare processi, udienze, dover leggere articoli su articoli di giornale, dover affrontare le calunnie più malvagie.
Significava dover rivivere ogni volta quei momenti, avvocati che avrebbero tentato di rigirare ogni mia frase contro di me, che avrebbero tentato di farmi inciampare e di mettermi in difficoltà, che avrebbero provato a stravolgere il senso delle mie parole. Confesso che è esattamente ciò che è successo durante le mie 7 ore di incidente probatorio, dove ho raccontato tutta la verità, in mezzo alle lacrime e all’esasperazione. Veramente pensate che io avessi voglia di tutto questo? Che volessi passare il futuro girando tra un tribunale e l’altro? Pensate che a 23 anni, per gioco avessi intenzione di rovinarmi la vita così? Perché questo è, tutto ciò mi ha cambiata e mi ha fatto vivere momenti di buio assoluto. Non ero pronta, dovevo ancora fare i conti col dolore e coi sensi di colpa.
Quando il 1 giugno mi sono svegliata con la polizia in casa, non avevo neanche il coraggio di fare i vostri nomi… dopo quella notte e una giornata passata in pronto soccorso sarei voluta solo sprofondare in un abisso fatto di amnesia. Grazie alle persone vicine ho trovato la forza di parlare, di raccontare, di comprendere che il problema non ero io, il problema non era stata la mia scarsa forza fisica che mi aveva impedito di reagire con potenza, la colpa non era la mia, la colpa non era quella di non aver finto abbastanza bene di svenire sperando che mi lasciaste in pace, la colpa non era quella di essermi fidata di qualcuno a cui credevo di piacere anche solo un po’, la colpa non era di aver smesso di lottare fisicamente e di non aver urlato.
Ho fatto quel che andava fatto perché sapevo che se mi fossi tenuta tutto dentro, mi avrebbe divorata viva. Ho fatto ciò che andava fatto per me stessa, ho ritrovato quell’amor proprio che credevo perso. E si sa, è normale star male, anche dopo aver fatto la scelta giusta.
Ho desiderato spegnermi. Mi sono chiusa in un guscio di silenzio e freddezza, nessuno doveva chiedere, nessuno poteva sfiorarmi, anche solo farmi una carezza, nessuno. Ricordo di aver abbracciato mio cugino per primo e di avergli detto ’mi fa male tutto’. I farmaci mi hanno trasformata per mesi, ma mi hanno aiutata, il dolore negli occhi dei miei genitori non lo dimenticherò mai come l’affetto e l’aiuto di persone insospettabili.
Ad oggi, dopo essermi vergognata di me per mesi per aver dato fiducia ad uno come te, non posso che essere fiera di aver intrapreso questa strada. Per me stessa e per tutte le altre persone che sarebbero potute cadere in questa trappola. Sono fiera di me, di quanto fatto, di chi mi è stato vicino, di essermi ritrovata quando credevo di non poter sopravvivere.
Cerco di riprendere la mia vita in mano giorno per giorno e di andare avanti. Ogni volta le vostre dichiarazioni mi fanno sprofondare di nuovo nel dolore e provocano tempeste mediatiche che mio malgrado mi coinvolgono. Avete organizzato una conferenza stampa per cercare di mettere in dubbio la sentenza di condanna. Credete davvero che il Tribunale non abbia già valutato e respinto tutti gli elementi portati per difendervi? Credete davvero che avrebbe dovuto assolvervi perché, mesi dopo i fatti, ho fatto mie le parole della lettera scritta da una ragazza americana, violentata da un atleta?
Delle tante che ho scritto alla psicologa, l’unica lettera non interamente mia, una lettera a me a cuore perché in quella ragazza ho rivisto me stessa, la stessa notte di buio, lo stesso dolore e ho voluto riportarlo all’interno di un mio scritto quando ancora non trovavo parole mie per esprime l’orrore che vivevo. Non era certo un segreto, quella lettera famosa: ne hanno discusso in tribunale i miei avvocati e il Giudice ne ha tenuto conto. In quella lettera ho trovato anche una possibile via d’uscita: io accetto il dolore, tu accetti la pena, e andiamo avanti. Ti ho invitato a diventare una persona migliore, che riuscirà ad usare questa storia per fare in modo di evitare che un’altra storia come questa possa mai più succedere e ti ho offerto il mio sostegno in questo percorso.
Hai, avete rifiutato la via di uscita che con questa lettera ho offerto e avete cercato di utilizzarla contro di me, come se fosse chissà quale prova della vostra innocenza. Se cercate un perdono sociale e mediatico, accettate le conseguenze di ciò che avete scelto di fare. Una condanna in primo grado non viene emessa in maniera casuale. Se la giustizia ha fatto il suo giusto corso vi chiedo di smetterla di prendervela con me, ancora e ancora in mille modi possibili".
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MA CHI ERA VERAMENTE KARL MARX?
Da Barbara Costa per Dagospia:
Karl Marx era un mantenuto. Lui, la moglie, i figli, addirittura l’amante, vivevano tutti sulle spalle di Friedrich Engels, compagno comunista ricchissimo, rampollo di facoltosi industriali.
In nome del proletariato, Marx non ha lavorato un giorno in vita sua. In nome del proletariato, Marx sdegnava i proletari, non ne ha mai frequentato uno, tranne le prostitute dei bordelli con cui andava a spassarsela con Engels, che pagava per tutti e due. Lo stesso Engels, accusato di stupro da una cameriera, disse che si era trattato di amore non ricambiato.
Karl Marx, piccolo borghese, sposò un’aristocratica, Jenny von Westphalen, una baronessa anglo-tedesca. Jenny e Marx fecero sesso prima del matrimonio, lei felicissima di aver perso con lui la verginità, gioia sparita subito dopo le nozze: Marx si rivelò un marito egoista e fannullone, dedito solo a teorizzare la rivoluzione che avrebbe cambiato i destini del mondo, quel comunismo che nel ‘900 rovinò la vita a popoli interi.
Alla sua famiglia riservò una vita di stenti: più di un figlio morì di malattie e denutrizione. Un’esistenza misera, piena di debiti, una vita a scrocco di Engels, che passava a Marx tre quarti del suo stipendio, e una volta per lui addirittura rubò. Engels gli trovava editori per libri che Marx non consegnava mai (Il Capitale ci mise 23 anni a scriverlo).
Marx fece fallire quasi tutti i giornali cui collaborava o che avevano la sventura di finire sotto la sua direzione. Fogli finanziati da quei borghesi tanto disprezzati, ma che coi loro soldi gli hanno sempre permesso di portare avanti le sue idee. Il suo non era disprezzo, ma rancore per non essere come loro.
Marx parlava male le lingue, il suo accento tedesco era insopportabile e insopprimibile, nemmeno il suo aspetto fisico affascinava: accurate biografie parlano della sua barba ispida e mal curata, del suo odore sgradevole, i suoi modi aspri e aggressivi, le sue unghie lunghe e nere. L’amico dei proletari non era invitato nei lussuosi salotti parigini, e se ne rodeva. I Marx avevano una domestica, Lenchen, che dormiva in un cantuccio nello studio del gran pensatore.
Marx non la pagava ma se la scopava (lo facevano pure per strada). Quando Lenchen rimase incinta Marx, terrorizzato della reazione di Jenny, piagnucolò soldi e aiuto da Engels, il quale accettò di riconoscere lui il bambino e di prendersi in casa Lenchen, pur di salvare il matrimonio al suo amico. Engels gli si ribellò una volta sola, quando rimase vedovo e Marx, invece di confortarlo, gli chiese soldi per comprare un paio di scarpe. Engels s’incazzò, ma gli diede lo stesso 5 sterline.
Marx sosteneva che tutto è determinato dall’economia, anche il sesso, i sentimenti, le passioni: per le sue necessità, lui usava i soldi degli altri. Marx andava avanti a furia di prestiti pur di non mettersi a lavorare per mantenere la sua famiglia: a Londra il poco che avevano finì pignorato. Buttati fuori da ogni tugurio di cui non pagavano l’affitto, alla loro porta bussavano i creditori che Marx chiamava avidi borghesi, ed erano macellai, lattai, farmacisti, gente che viveva di onesto e duro lavoro, quello che Marx non ha mai conosciuto, semmai schifato.
Marx non aveva rapporti con la famiglia d’origine, ma era contento quando un parente moriva e gli lasciava qualche eredità. Rivide sua madre dopo 20 anni e solo per chiederle soldi: la donna rifiutò e Marx ci litigò a morte. Si fece di ogni amico un nemico, scrivendo su chi aveva successo articoli rosari di insulti. Il filosofo Moses Hess, che aveva organizzato collette per aiutarlo, negli scritti di Marx è solo il marito di una prostituta che gli ha attaccato la gonorrea, e altri sono denigrati come pazzi sifilitici per identici motivi. Marx metteva in giro fake-news di sua invenzione per colpire chi era migliore di lui. Invidioso marcio, gli lanciava contro le più infami calunnie.
Marx da ragazzo voleva fare il poeta, non c’era riuscito, per questo odiava gli scrittori affermati e gioiva delle loro disgrazie: come fu contento quando Ferdinand Lassalle venne sfidato a duello e ucciso dal marito della donna che si era portato a letto!
Lassalle morto non poteva più scrivere libri migliori di Marx, non gli intralciava più il comando della causa comunista, soprattutto era uno a cui non doveva più soldi. Marx non perse mai l’amicizia di Engels, il quale assicurò la dote alle figlie di Marx: il padre coi soldi altrui si sentì in dovere di garantirgli “vantaggiosi matrimoni, perché una vita proletaria non fa certo per loro”. Tussi e Laura Marx, sposate a uomini ricchissimi i cui soldi mantennero lo stesso Marx, morirono suicide, disperate per tutte le corna ricevute dai loro mariti.
Andare a letto con Marx doveva essere un vero sacrificio. Si lavava poco, l’igiene gli era sconosciuta. Ferdinand von Westphalen, suo cognato e ministro degli interni di Bismark, gli mise alla calcagna un agente segreto, che stilò questo bel ritrattino: “Uomo disordinato, per Karl Marx lavarsi, prendersi cura della sua persona, cambiare la biancheria, sono eventi piuttosto rari. Spesso è ubriaco, dorme tutto il giorno vestito sul sofà, incurante di tutto”.
Ha ragione Montanelli: cosa non ha detto e scritto Karl Marx? Tutto e il contrario di tutto, tranne la giusta profezia di un fatto storico che si sia poi realizzato. L’era capitalistica finirà con l’esaurimento dei mezzi di produzione che l’hanno determinata, questa e altre cazzate Marx le sosteneva più d’un secolo e mezzo fa, e stiamo ancora aspettando il sol dell’avvenire, l’abolizione della proprietà privata e tutto il potere al popolo, per un’insensata società di individui tutti uguali, immobili come statuine del presepe, senza problemi, tantomeno sessuali, appagati da chissà quale felicità.
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Carriera di Galileo Galilei 2° parte
1° parte 2° parte Mentre insegnava all'università di Pisa morì nel 1591 il padre Vincenzo, lasciando a lui l'onere di provvedere al mantenimento della famiglia. Per la dote dovuta per i matrimoni delle sorelle Virginia e Livia, contrasse debiti e altri ne farà in seguito per aiutare la famiglia del fratello Michelangelo liutaio, morto alla corte di Monaco di Baviera nel gennaio 1631 avanti alle feste dell'Epifania.
Scaduto il contratto con l'ateneo pisano Galileo, si rivolse nuovamente al matematico e filosofo Guidobaldo del Monte, per farsi raccomandare al prestigioso studio di Padova. La raccomandazione del conoscente andò a buon fine, il 16 settembre 1592 venne emanato il tanto bramato decreto per svolgere l'insegnamento. Il contratto doveva avere la durata di quattro anni rinnovabili. Rimase in quello Studio per diciotto anni, periodo da lui definito "il migliore della vita mia". Durante la sua permanenza a Padova ebbe l'occasione di avvicinarsi a personalità di orientamento filosofico e scientifico molto lontano dal suo. Questo confronto era relativo alla tolleranza religiosa che si respirava nella Repubblica di Venezia. Riuscì ad accedere a circoli colti e raffinati e ambienti dove si trovavano Senatori veneziani. divenne amico del nobile Giovanni Francesco Sagredo sperimentatore interessato alla fisica, incontrato al circolo intellettuale il "ridotto Morosini", diventato protagonista nel "dialogo sopra i massimi sistemi". Conobbe il frate servita Paolo Sarpi teologo, esperto in matematica e astronomo. Di questa conoscenza si trova notizia nella lettera al frate sulla formulazione della "caduta dei gravi". Oltre ad insegnare all'ateneo padovano, tenne lezioni di matematica tenendo conto delle "Questioni meccaniche" di Aristotele. Da queste lezioni trasse un libro pubblicato a Parigi "Trattato di meccaniche". Nell'abitazione padovana aveva un laboratorio, dove con l'aiuto di un conoscente un artigiano un certo Marcantonio Mazzoleni, teneva lezioni, compiva esperimenti e costruiva i nuovi strumenti, venduti per incrementare le entrate. Fabbricò una macchina per portare l'acqua ai piani alti delle case. Il senato della Serenissima gli assegnò un brevetto ventennale per l'utilità dell'invenzione. In oltre dava lezioni private ad allievi provenienti dalla nobiltà: Vincenzo Gonzaga, il principe d'Alsazia Giovanni Federico e i futuri Cardinali Guido Bentivoglio e Federico Cornaro.
Avvenne nel 1604 il passaggio di una nuova stella osservata dal religioso frate minore Ilario Altobelli, dopo averla studiata, ne parlò con Galileo. Nello stesso anno venne vista da Giovanni Keplero (Johannes Kepler) astronomo e astrologo tedesco, il quale dopo due anni pubblicò un libro con il risultato “De stella nuova in piede Serpentari” con i suoi studi sulla “Supernova” oggi chiamata “Supernova Keplero” Galileo, tenne tre lezioni sull’argomento nelle quali sosteneva che la stella dovesse essere inserita fra quelle fisse, andando contro il dogma della chiesa: nel cielo, il numero delle stelle era immutabile. Mentre la scoperta della stella rappresentava la mutabilità del cielo. Dopo aver scritto due trattati sulle opere di fortificazione: la breve introduzione alla Architettura militare e il Trattato di fortificazione sullo stesso argomento. Costruì un compasso spiegandone il funzionamento nel libretto: Le operazioni del compasso geometrico militare, pubblicato in Padova e dedicato a Cosimo de’ Medici. Per realizzazione di questo strumento , fu accusato di plagio da Baldassarre Capra, allievo dell’astronomo tedesco Simon Marius, il quale dichiarava di essere l’autore della invenzione da lui fatta tempo prima. Lo scienziato pisano controbatté alle accuse con una: Difesa contro le calunnie e le imposture di Baldassarren Capra milanese. Per la sua difesa ottenne dai riformatori dello Stato padovano che l’accusatore subisse una condanna per calunnia.
Con l’apparizione della Supernova era aumentata la superstizione. Galileo approfittò di quella occasione facendo oroscopi personali al prezzo di 60 veneziane. Nell’anno 1604, un suo collaboratore lo denunciò all’inquisizione padovana, per aver compilato oroscopi e avere affermato che gli astri influivano le scelte dell’uomo. Ma il Senato veneziano ritenne di insabbiare la denuncia non facendola arrivare a Roma al Sant'Uffizio, anche perché lo scienziato, aveva fatto oroscopi natali e non personali, come sosteneva il denunciante. Nella polemica sul copernicanesimo, aveva espresso in privato allo scienziato tedesco il suo appoggio sull’Eliocentrismo. Keplero, aveva dato alle stampe lo scritto “Prodromus dissertationum cosmograficum, sul quale aveva scritto argomentazioni, e controbattuto a tesi avverse, affermando di temere di essere denunciato all’inquisizione. Pertanto ad esempio di quello che aveva fatto Copernico, il quale per non rispondere alle accuse dell’astronomo alchimista Ticho Brahe assertore del sistema Geocentrico, perplesso su tali affermazioni copernicane mancando una spiegzione fisica. Galileo non assumeva atteggiamenti rivoluzionari, né con la condotta della sua vita privata né con le sue opere, sempre sotto l’occhiuta attenzione dell’inquisizione. Diede alle stampe un com pendio con sette assunti il “De revoluzionibus, nel Nicolai Copernici de hippothesibus motum coelestum a se constitutitùs commentariolus”. Un libretto satirico anonimo in dialetto “pavan” (antico dialetto parlato nella provincia veneta) venne pibblicato a difesa della teoria dello scienziato dal titolo “Dialogo de Cecco di Ronchitti da Brusone, a proposito de la Stella Nuova” a difesa del metodo usato per scoprirla, Lo scritto non è stato attribuito a nessuno, qualcumo vi ha riconosciuto lo stile del Galilei, altri hanno individuato l’autore nell’allievo Girolamo Spinelli benedettino, ma non ci sono prove certe. Fine 2° parte
Alberto Chiarugi Read the full article
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