#calendario storico illustrato
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Presentato il Calendario Storico dell'Arma dei Carabinieri 2025: “I Carabinieri e i giovani” al centro della nuova edizione
L’opera, illustrata da Marco Lodola e con testi di Maurizio de Giovanni, promuove valori come legalità e rispetto attraverso il racconto di un legame padre-figlio.
L’opera, illustrata da Marco Lodola e con testi di Maurizio de Giovanni, promuove valori come legalità e rispetto attraverso il racconto di un legame padre-figlio. Il 31 ottobre 2024, il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Gen. C.A. Teo Luzi, ha presentato il Calendario Storico dei Carabinieri 2025 presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma. Il tema di quest’anno, “I Carabinieri e…
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Inaugurato il nuovo Istituto Italiano di Cultura di Miami
Inaugurato il nuovo Istituto Italiano di Cultura di Miami. Si è inaugurato formalmente il 7 marzo, l'Istituto Italiano di Cultura di Miami, ufficio che va a completare il panorama delle istituzioni italiane in Florida e nel Sud-Est degli Stati Uniti, affiancandosi al Consolato Generale d'Italia e all'Ufficio dell'Agenzia ICE a Miami. L'inaugurazione del nuovo Istituto Italiano di Cultura costituisce una nuova tappa del percorso di rafforzamento della diplomazia culturale italiana nel mondo illustrato dal vicepremier e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, nel corso degli Stati Generali della Diplomazia Culturale tenutosi lo scorso ottobre a Firenze. In quell’occasione il Ministro Tajani aveva annunciato iniziative volte a «realizzare, grazie alla diplomazia culturale, un grande processo di internazionalizzazione e di investimento italiano all'estero, basato non solo sulla vendita di beni ma anche sull'esportazione di servizi culturali». A tagliare il nastro dell'Istituto, voluto dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) per rafforzare ulteriormente – e a 360 gradi – l'attività promozionale negli Stati Uniti sono stati il Direttore Generale per la Diplomazia Pubblica e Culturale della Farnesina, Alessandro De Pedys e il Console Generale a Miami, Michele Mistò. Nel corso della cerimonia è stata aperta al pubblico la mostra "Fortunato Depero. Dall'arte di avanguardia alla nuova pubblicità", curata da Eduardo De Maio con Laura Mattioli, che potrà essere visitata fino al prossimo 5 maggio. Lungo un percorso che muove da alcuni capolavori del primo periodo futurista per approdare a realizzazioni in ambito grafico-pubblicitario, l'esposizione presenta uno spaccato del talento del grande artista italiano (1892-1960). Con l'avvio delle attività dell'IIC si realizza «un salto di qualità nella proiezione e promozione dell'Italia in un'area degli Stati Uniti estremamente dinamica, molto legata all'Italia e ricettiva delle nostre eccellenze negli ambiti più vari, dall'arte contemporanea all'architettura e al design, dalla ricerca scientifica all'innovazione d'impresa». «Miami, la Florida e le aree circostanti – ha sottolineato il Console Generale Michele Mistò – sono un straordinario laboratorio socio-economico, dove si sviluppa una pulsante e innovativa scena culturale, che alimenta una visione del sapere coniugato al saper fare e dà forma a stili di vita e oggetti sempre più originali e sostenibili». Secondo il Direttore Generale De Pedys, «la mostra di Fortunato Depero, che abbiamo selezionato per l'inaugurazione, ben articola un approccio alla cultura italiana che valorizza il connubio tra arte e comunicazione, attraverso l'impiego dei linguaggi della pittura, della grafica e del design. Al tempo stesso, richiamando un artista che soggiornò negli Stati Uniti e che nella sua opera fu fortemente influenzato da quest'esperienza, si mette in luce uno dei compiti centrali della nostra diplomazia culturale, ossia promuovere l'immenso patrimonio storico-artistico dell'Italia veicolando un'immagine attuale e non stereotipata del Paese, allo stesso tempo favorendo il dialogo e la circolazione delle idee nei Paesi in cui operano gli Istituti Italiani di Cultura». Dopo la cerimonia si sono esibiti i cantanti Virginio (Virginio Simonelli) e Arianna (Arianna Bergamaschi), interpreti della cultura e della scena musicale italiana contemporanea e internazionale, con all'attivo qualificate collaborazioni artistiche al di qua e al di là dell’Oceano. In stretto coordinamento con il Consolato Generale a Miami, il nuovo Istituto Italiano di Cultura diretto da Stefano Cerrato proseguirà le attività con un fitto calendario di appuntamenti previsti per i prossimi mesi, con iniziative dedicate ad arte, cinema, architettura e design, letteratura, musica (dall'opera lirica alla canzone), scienza e sport. Tra le prime iniziative, la celebrazione della Giornata Internazionale della Donna con la proiezione del film "Primadonna" nell'ambito dell'iniziativa "Italian Screens"; la Giornata del Design Italiano; la partecipazione del regista e attore Massimiliano Finazzer Flory all'Italian Film Festival di Miami con il documentario "Un coach come padre", dedicato alla grande personalità del basket italiano Sandro Gamba.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Tutto per una ragione. Dieci riflessioni sulla Fotografia
Intervista a Loredana De Pace
di Terry Peterle
--- Inaugura tra pochissimi giorni, nella sua 32esima edizione, la rassegna fotografica Friuli Venezia Giulia 2018 organizzata dal CRAF di Spilimbergo - Centro di Ricerca e Archiviazione della Fotografia. Una stagione che promette un ricco calendario di mostre, attività ed incontri sulla fotografia.
Tra questi ultimi, sabato 30 giugno alle ore 10.30 nell’atrio di Palazzo Tadea, ci sarà Loredana De Pace con il suo nuovo libro Tutto Per una Ragione. Dieci Riflessioni sulla Fotografia (edito emuse).
Le motivazioni che hanno spinto l’autrice a raccogliere le considerazioni sulla fotografia, sono raccontate in dieci capitoli: immagini, argomentazioni, riflessioni, analisi e approfondimenti. “Qual è questa ragione? La prima risposta è strettamente connessa alla meravigliosa duttilità dell��immagine fotografica” commenta la giornalista.
I dieci capitoli percorrono la tematica della fotografia, anche attraverso le riflessioni portate da autorevoli personalità tra cui sociologi, psicologi, filosofi, direttori di festival e di musei, esperti di fotografia. Ragioni che portano a studiare la fotografia con senso critico, aprendoci alla possibilità di ampliare una personale concezione su questa tematica.
Loredana De Pace è una giornalista pubblicista, curatrice indipendente di mostre e, quando sente di avere qualcosa da dire, fotografa.
Scrive da quattordici anni per la testata FOTO Cult – Tecnica e Cultura della Fotografia. Ha collaborato con vari media on line dedicati alla cultura e alla fotografia. Cura l’archivio dell’autrice Gina “Alessandra” Sangermano; partecipa a giurie di premi nazionali e internazionali e letture portfolio.
Collabora con associazioni culturali nell’organizzazione di eventi e conferenze sulla fotografia e cura in toto numerosi progetti editoriali.
Come fotografa, ha esposto il reportage El pueblo de Salinas, Ecuador: il piccolo gigante (2011) che è anche un libro con introduzione di Luis Sepúlveda, Sono un cielo nuvoloso (2014, Galleria Interzone-Roma), Qualcosa è cambiato (Priverno, 2017).
Per questa occasione, l’abbiamo intervistata.
Come è nata l’idea di questo libro? Perché hai voluto scriverlo e da cosa ti sei fatta ispirare?
L’idea è nata dai miei 25 anni di attività fotografica, prima come fotoamatrice, poi come giornalista e infine come curatrice. Ho sentito l’esigenza di mettere ordine fra gli stimoli ricevuti dalla fotografia in tutti questi anni - dagli autori alle interviste, dalle curatele agli articoli scritti- e di restituire le esperienze vissute in maniera più ordinata sotto forma di libro che, ovviamente, ha un’altra struttura. Ho voluto scrivere TUTTO PER UNA RAGIONE. Dieci riflessioni sulla fotografia per questo motivo e mi sono fatta ispirare non solo da tutte le esperienze vissute dalla fotografia ma anche dalle figure professionali con cui mi sono confrontata. Questo è un libro che io definisco una scatola aperta: ci sono stati un sociologo, un filosofo, una psicologa, numerosi fotografi che mi hanno dato un loro punto di vista e mi hanno messo a disposizione le loro fotografie. Sono molte le figure professionali che fanno parte del settore della fotografia e non, che hanno composto, assieme alle mie riflessioni, i dieci capitoli di questo libro.
Rispetto a questo libro, ai tuoi approfondimenti fatti e anche alla tua esperienza professionale, in che stato di salute è la fotografia secondo te?
Il mio pensiero si riferisce alla fotografia impegnata, quella d’autore e non quella commerciale. Essendo una forma espressiva, la fotografia risponde a un esigenza collettiva e a un modo di pensare: in questo senso, la fotografia godrà sempre di buona salute. Le dinamiche che ci sono dentro l’aspetto commerciale sono varie e molto complesse e la variabilità dipende sia dalla tipologia di settore, sia dalla nazionalità di appartenenza. L’Italia di recente si sta affacciando al mondo internazionale perché sta finalmente aprendosi a una tipologia di fotografia un pò meno tradizionale. Ad esempio nell’ultima edizione del MIA Photo Fair di Milano, era presente una componente di fotografia che si serve della terza dimensione - che esce quindi dalla bidimensionalità. Si è osservato che anche le gallerie hanno finalmente accettato questa novità.
Nell’ultimo decennio, la fotografia espositiva ha preso piede anche in Italia con festival ed incontri che spaziano dal fotogiornalismo alla fotografia autoriale dal Nord al Sud Italia. In un Paese che ha le sue radici in altri linguaggi visivi - come la pittura, qual’è la tua opinione rispetto alla qualità e all’offerta fotografica a tal proposito?
Ho avuto modo, per fortuna, di partecipare a vari festival non solo come visitatrice, ma sono stata membro di giurie, ho anche esposto lavori miei, ho curato delle mostre, organizzato visite guidate, sono stata molto spesso dentro alla pianificazione dei festival.
Dipende dal festival e dai generi proposti, ma normalmente l’offerta è di buona qualità anche perché c’è un’ampia (a volte fin troppa) diversificazione di tematiche dei festival. Il problema è che ci sono moltissimi festival che vivono di forza d’animo e di pochissime risorse, perché non esiste un’istituzione a livello statale che dia un contributo economico, come in altre nazioni, all’aspetto culturale a tutto tondo. La fotografia “se la cava” con i festival perché sostenuta da iniziative prettamente private, a parte qualche fortunato festival aiutato da sponsor o da Comuni illuminati. Il discorso rimane complesso, ma posso dire che la qualità rimane sempre abbastanza alta sia per quanto riguarda gli autori nostrani sia per quelli chiamati dall’estero, e soprattutto il lavoro e la forza di volontà dei organizzatori dei festival, più che ammirabile.
C’è stato un argomento che “conoscevi poco” o a cui ha dovuto dedicare più tempo per approfondire? Se sì quale è stato?
Sebbene tutti i capitoli trattino di argomenti che nel corso degli anni ho appreso, sono il risultato di un mio approfondimento e di moltissimo studio mirato alla produzione del libro visto che il mio obiettivo era dare un’idea più attuale possibile dell’orientamento della fotografia. Ho cercato quindi di inquadrare, incastrare e capire tutte le informazioni raccolte rispetto all’attualità. L’argomento che ha richiesto più approfondimento è stato quello del capitolo sulla fotografia condivisa proprio perché si trattava di un tema estremamente attuale che doveva essere approfondito in funzione delle statistiche e dei numeri più recenti sulla condivisione, oltre che sulle condizioni di vita di una fotografia nel momento in cui viene condivisa. Sono partita dalle statistiche ed assieme al supporto del sociologo, il dott. Andrea Meloni ho portato alla luce i rischi e le possibilità della fotografia condivisa.
In dieci capitoli e 220 pagine hai cercato di spaziare in vari ambiti della fotografia. Rispetto al capitolo, fotografia condivisa, che hai poc’anzi illustrato, in questo momento storico, tra social networks e blogs, cosa puoi dirci a riguardo?
Rispetto alla mia esperienza, la sensazione è quella che c’è sempre meno un’inclinazione all’approfondimento. Social network, blog, realtà virtuali hanno sicuramente una loro funzione nel contesto attuale, però limitano l’approccio all’approfondimento, istigano una buona fetta della popolazione a un’ipotetica conoscenza dei fatti, quando invece spesso ci si trova addirittura di fronte a fake news.
Per approfondire è necessario leggere, comprare i giornali, i libri, cercare il confronto reale quindi andare a visitare mostre e festival. L’invito che voglio fare, fortissimo e con tutto il cuore è quello di scegliere sempre di comprare giornali, riviste, libri e leggere con il desiderio di approfondire; di continuare a stampare le proprie fotografie.
Faccio un esempio: quando curo progetti editoriali o di autori arriva il momento di fare fotografie che possono essere editate a dovere. E’ certamente importante avere una visione d’insieme, quindi conoscere anche ciò che accade nei contesti virtuali, ma non ci si può accontentare di leggere online, su un blog ad esempio, le informazioni necessarie perché molto spesso i contenuti sono scritti da chi non ha competenze in materia. E’ importante, quindi, approfondire attraverso la lettura di riviste cartacee, giornali e libri, non accontentarsi mai.
#loredana de pace#craf#foto cult#gina alessandra sangermano#luis sepùlveda#mia photo fair#andrea meloni#terry peterle
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MACERATA – Ultimo week end prima di Natale con Macerata d’Inverno E’ tornare bambini, il calendario di eventi promosso dal Comune di Macerata in collaborazione con le associazioni cittadine.
In piazza della Libertà sempre aperto il Villaggio di Natale sotto un cielo di stelle con la pista sul ghiaccio (in funzione dalle ore 10 alle 13 e dalle 15 alle 22) e le casette di legno di quattordici esercizi commerciali che offrono sfiziose idee per i regali da far trovare sotto l’albero.
Sabato 21 dicembre, nella Galleria degli Antichi forni, alle ore 17, inaugurazione della mostra di Presepi artigianali artistici organizzata dalla Pro Loco Macerata. Rimarrà aperta fino al 6 gennaio.
Nelle sale espositive del Palazzo Buonaccorsi è visitabile la mostra Verso l’Infinito, ispirata alla celebre poesia di Giacomo Leopardi e promossa da Ars in Fabula Scuola di illustrazione editoriale nell’ambito della 25° edizione di Libriamoci – Festival del libro illustrato. Sono esposte quindici tavole visionarie e una serie di disegni preparatori dell’artista cuneese, formatosi alla Scuola d’illustrazione Ars in Fabula di Macerata e vincitore del prestigioso Premio Andersen 2019 come miglior illustratore dell’anno. Per quanto riguarda gli spettacoli, al Teatro Lauro Rossi, alle ore 21, appuntamento con l’associazione Michele per tutti che propone Note di Natale concerto spettacolo per beneficenza.
Domenica 22 dicembre, torna la Fiera di Natale in piazza Vittorio Veneto mentre vie e piazze del Centro storico saranno invase dalle bancarelle del Barattolo Natalizio. Tre i concerti natalizi in altrettante parrocchie cittadine. A santa Croce alle 18,15 Medley Christmas con il Gruppo musicale Birbanda Santa Croce, alle 19, nella chiesa dell’Immacolata, l’esibizione del Coro Sibilla di Macerata che canterà insieme alla corale Piero Giorgi di Montecassiano e alle 19.15 nella chiesa di San Francesco, il concerto di Natale con la neonata Orchestra di Fiati Città di Macerata
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Scopriamo assieme alcuni degli storici mercatini natalizi in Trentino Alto-Adige
Bolzano (fino al 6 gennaio). Uno dei mercatini natalizi più rinomati in assoluto. Capitale dell’Alto – Adige, grazie alla sua forte identità, legata al centro-nord Europa, è stata tra le prime città italiane a fare degli acquisti natalizi una vera e propria attrazione, inserendosi nel solco della tradizione alpino svizzera e austriaca. Da quest’anno i mercatini sono anche ufficialmente “green events”: tanta attenzione per l’ambiente, prodotti rigorosamente locali, stand tutti in legno e molte altre iniziative tutte all’insegna del rispetto della natura.
La certificazione è stata ottenuta grazie al rispetto di parametri come l’utilizzo di prodotti a basso impatto ambientale, il risparmio energetico, un’efficace gestione dei rifiuti.
Un contributo all’aspetto ecologico dei mercatini arriva anche da visitatori, che per muoversi nei centri storici usano mezzi di trasporto a impatto zero.
A Bolzano, Piazza Walther, parco Stazione, le vie del centro storico e tanti altri luoghi diventano occasioni d’incontro per chi ha voglia di spirito di festa e non solo. Nell’aria la fragranza di biscotti natalizi, “Zelten” e “Stollen” appena sfornati si mescola a quello della legna che arde nei camini.
Tanti i musei da scoprire tra i quali spicca quello archeologico, dove è conservato il famoso “Uomo del ghiaccio” Ötzi e Castel Roncolo, il maniero illustrato.
Anche quest’anno numerosi eventi culturali fanno da cornice al Mercatino di Natale. Bolzano ospita la nuova edizione della rassegna letteraria “Un Natale di Libri”, ospitando gli autori di best-sellers mondiali.
Vipiteno (fino al 6 gennaio). Elegante cittadina medievale che fa da baluardo tra le montagne prima del confine con l’Austria. E’ infatti la cittadina più a Nord dell’Alto Adige, ed è avvolta in un clima magico, circondata dalla splendida cornice delle Alpi.
L’imponente Torre delle Dodici, risalente al XV secolo, ospita, durante il periodo dell’Avvento, una mostra di presepi e svetta sulla piazza della città e fa da sfondo alle tipiche casette in legno che espongono prodotti artigianali e tradizionali.
Anche qui “green events”, i mercatini di Natale sono una tradizione importantissima, profumi di spezie e vin brulé, per le vie, miriadi di luci a creare atmosfera, oggetti artigianali e tanto cibo di qualità come i biscotti tipici fatti in casa, i lebkuchen, che si fanno ricordare a lungo.
Le splendide facciate colorate delle case testimoniano l’importanza storica della cittadina come centro minerario e commerciale, e invitano a passeggiare per le vie del centro, chiuso alle auto, perdendosi tra le vetrine. Una visita guidata al Mondo delle Miniere di Ridanna Monteneve permette di rivivere 800 anni di storia delle miniere.
Merano (fino al 6 gennaio). Anche qui i mercatini di Natale sono “green events”, motivo in più per lasciarsi coinvolgere dall’atmosfera, natalizia, gioiosa e avventurarsi tra stradine e casette di questo borgo di montagna, con i suoi grandi alberi decorati e le casette di design lungo il Passirio. Merita una camminata presso gli stand sulla Passeggiata e soprattutto nella “Stube dell’artigianato”, dove è possibile ammirare con i propri occhi l’atto della realizzazione di diversi articoli e oggetti.
Tanti tesori artigianali tutti da scoprire, una pista da pattinaggio, un calendario fittissimo di eventi e concerti, laboratori per i più piccoli ma anche per i grandi.
La Casa di Goldy (la mascotte dei Mercatini) e le sue varie attività rappresentano un polo di attrazione per le famiglie, si trova in piazza Duomo, dove affaccia il Palais Mamming Museum.
Bressanone (fino al 6 gennaio) La storica piazza centrale, incorniciata dal Duomo, dalla chiesa parrocchiale di S. Michele e dal palazzo del Municipio, è il palcoscenico in cui svolge il tradizionale Mercatino di Natale di Bressanone (“green events”). Si possono trovare decorazioni natalizie artigianali, sculture in legno tirolesi e altoatesine e tantissime altre idee regalo per la gioia dei propri cari, senza dimenticare le numerose specialità gastronomiche, come i canederli allo speck con i crauti o i tipici Kaiserschmarren. I più piccoli potranno ammirare la storica giostra natalizia a vapore, godere delle bellezze della cittadina altoatesina con giri in carrozza e itinerari attraverso il centro storico, per poi fermarsi a riposare assaporando un bicchiere di vin brûlé o un succo di mela caldo, e riprendere la visita con una passeggiata al Palazzo vescovile, l’antica residenza dei principi vescovi che oggi ospita il Museo Diocesano con una ricca collezione di presepi e altri tesori di grande valore.
Renon (fino al 6 gennaio) Ogni anno si tiene un mercatino natalizio all’insegna dell’autenticità e della qualità dei prodotti. Dalle originali casette a forma di trenino storico si sentono i profumi di pandolce e vin brulé, di minestre e dolci tradizionali, ovunque si vedono i prodotti tipici fatti a mano. Il mercatino nostalgico a forma di trenino si tiene vicino alla stazione a monte di Soprabolzano e a Collalbo.
Il sito ufficiale del Trenatale è www.trenatale.it
Trento (fino al 6 gennaio). I mercatini si concentrano in due piazze circondate dalle antiche mura cittadine che regalano un’atmosfera unica. Nelle casette in legno troverete addobbi per l’albero, arredi, decorazioni, tessuti e giocattoli – tutto rigorosamente artigianali. Importante come sempre la sezione dedicata all’enogastronomia, dove si possono degustare le migliori specialità del territorio: i classici strudel e vin brulé, certo, ma anche la “treccia mochèna”, la “polenta brustolada” e il delizioso parampampoli (una bevanda bollente a base di caffé, vino, grappa, zuecchero e miele).
Arco di Trento (fino al 4 gennaio) Rinomata località di riposo e cure, grazie al clima mite, all’aria pulita e salubre e alla posizione panoramica sul Lago di Garda ed è uno dei principali centri al mondo per il free-climbing. Forte l’impronta medievale e asburgica. Il Castello di Arco, una delle fortezze medievali più belle e suggestive di tutto l’arco alpino, fu costruito dai conti d’Arco sulla cima di una torre rocciosa, che domina la piana del fiume Sarca e offre un panorama d’indiscutibile fascino.
L’Arciduca Alberto realizzò qui la propria residenza invernale, Villa Arciducale, circondata da un parco lussureggiante, l’Arboreto. Sempre gli Asburgo ornarono la città con parchi e giardini, eleganti ville liberty e bellissimi palazzi.
Una quarantina le casette che formano il mercatino di Natale, allestite nelle piazze del centro offrono la possibilità di acquistare articoli regalo e prodotti tipici, in particolare quelli di stampo tirolese, sia per l’oggettistica che per l’alimentare. A farla da padrone il vin brulè di mele mentre si passeggia tra le bancarelle, oppure si può fare merenda con le caldarroste e gli strauben.
Mercatino caratterizzato dalla presenza degli animali: caprette, asinelli e animali da cortile si faranno conoscere e accarezzare da bambini e adulti.
Ogni fine settimana sono previsti diversi appuntamenti: visite guidate nel centro storico della città di Arco, mostre di presepi, giri del centro a bordo del trenino, spettacoli musicali, concerti natalizi e tanto altro.
Rovereto (fino al 6 gennaio). Nella stupenda cornice del centro, il Natale diventa un viaggio per il mondo, alla scoperta di tradizioni e bellezze che arrivano da lontano. Si chiama “Natale dei Popoli”, e vuole essere un’occasione per festeggiare la tregua natalizia dalla guerra nel 1914. Artisti e artigiani provenienti da Polonia, Repubblica Ceca, Austria e altri paesi raccontano la loro cultura attraverso musica, spettacoli e prodotti tipici, affiancati dai banchetti locali che vi vizieranno con delizie trentine e altoatesine.
Natale 2017 in Trentino Alto-Adige Scopriamo assieme alcuni degli storici mercatini natalizi in Trentino Alto-Adige Bolzano (fino al 6 gennaio). Uno dei mercatini natalizi più rinomati in assoluto.
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La vicinanza delle poltrone è stata indicato dai media italiani come un annuncio di “grande attenzione della Cina all’Italia”, una sorta di annuncio di prossimi investimenti cinesi in Italia. (Fontehttp://www.ansa.it/sito/ notizie/mondo/2017/05/14/ gentiloni-e-la-moglie-accanto- coppia-xi_08906633-d332-43dd- b06b-8162a7ce97aa.html) In tempi di vacche magre, Gentiloni e Delrio sognano di certo che la Cina accorra in soccorso dell’Italia con copiosi investimenti infrastrutturali e magari adotti la Torino-Lione che, secondo l’Unione Europea e il Governo italiano, sarebbe l’anello mancante ai collegamenti ferroviari, economici e sociali tra l’Oriente e l’Occidente! Chiamparino direbbe: Esageruma nen! e per una volta saremmo d’accordo con lui. A proposito di Via della Seta ricordiamo che nel 2012 era nato il Progetto MIR un’iniziativa russo-italiana del valore di €1315,6 miliardi per la creazione di una “Nuova Via Ferroviaria della Seta” (http://mir-initiative.com/ – http://silkroad-forum.com/) sostenuta dall’ex sindaco di Torino Piero Fassino e da Mario Virano di TELT – che proprio per questo progetto ha ricevuto il 13 aprile scorso a Ginevra il premio del Carretto d’Oro per “il suo contributo al grande collegamento ferroviario ad alta velocità tra le principali città europee con la Russia e il Medio Oriente fino a Pechino.” (Fontehttps://www.ferpress.it/ golden-chariot-award-a- ginevra-mario-virano-ritira- il-premio-per-il-forum-delle- citta-della-via-della-seta/. Consigliamo a questo proposito di visitare questa pagina http://mir-initiative.com/ silk-metro/ per verificare la super velocità dei treni della ditta MIR/Fassino/Virano (ad es. Torino/Mosca 7 ore per 7586 km alla media di 370 km/h). Ma quale relazione esiste tra il progetto della Torino-Lione e la nuova Via della Seta – OBOR? Nessuna Appare invece chiaro che la vera natura di questa “Via della Seta” è geopolitica ed ha l’obiettivo indiretto di ridurre l’importanza degli USA negli scambi mondiali (gli USA non partecipano al Forum OBOR del 14-15 maggio a Pechino) e per cambiare il baricentro del potere mondiale. In queste ultime settimane i media nazionali ed internazionali hanno dato spazio alla “falsa” alternativa dell’uso del treno al posto delle navi sulla rotta Oriente-Occidente e fatto credere che “La nuova Via della Seta” fosse un progetto di trasporto ferroviario al posto dei cammelli del passato. Ma la questione dei trasporti ferroviari al posto delle navi è solo una boutade pubblicitaria che è stata colta al volo da Delrio, Virano-TELT, Fassino & C. per sostenere la quotazione dell’investimento della loro vita, la Grande Opera Inutile e Imposta Torino-Lione. E’ noto che la spedizione via mare è il sistema più efficiente di trasporto su lunga distanza (fonte http://www.worldshipping.org/ pdf/liner_shipping_carbon_ emissions_policy_presentation. pdf). Sul trasporto ferroviario su lunghissima distanza è stato scritto un argomentato articolo, tradotto in italiano Un treno che sbuffando sulla linea “One Belt, One Road” non arriva da nessuna parte qui pubblicato: http://www.presidioeuropa.net/ blog/?p=12058 Appare chiaro agli esperti che il transito di merci sotto le Alpi italo-francesi con un tunnel ferroviario di 57 km è totalmente fuori dalle prevalenti rotte mercantili e soprattutto non serve alle merci che, provenienti dall’Oriente, si dirigono via il canale di Suez in Europa giungendo nei porti del Pireo, di proprietà cinese, e in quelli del nord dell’Adriatico (in Italia: Marghera, Ravenna, Trieste, Koper in Slovenia e Rijeka in Croazia), per quindi proseguire verso i porti del nord Europa (Anversa, Rotterdam e Amburgo) (fonte: http://www.ifaitaly.com/ destinazioni-e-settori/211-i- cinque-porti-dell-adriatico- sulla-via-della-seta.html) La mappa qui riprodotta indica le rotte terrestri e marittime dell’iniziativa OBOR. L’iniziativa cinese OBOR (One Belt One Road) fu lanciata da Xi Jinping nel 2013 per “ripristinare lo storico status della Cina di potenza dominante dell’Asia”. (Fonte Tom Miller, autore di “China’s Asian Dream: Empire Building Along the New Silk Road)” Per raggiungere questo obiettivo il Presidente Xi ha annunciato per l’iniziativa OBOR ulteriori fondi per un importo di 124 miliardi di dollari, inclusi prestiti, sovvenzioni e 8,7 miliardi di dollari in assistenza ai Paesi in via di sviluppo. Secondo i media statali cinesi, circa un miliardo di dollari è già stato investito in OBOR, e altri trilioni di dollari dovranno essere investiti nel prossimo decennio. Fontehttp://edition.cnn.com/2017/ 05/13/asiachina-belt-and-road- forum-xi-putin-erdogan/ Questa ipotesi di OBOR come un progetto per “restaurare il dominio cinese” è stata confermata anche dal prof. Giovanni Andormino lo scorso 10 maggio nel corso della conferenza al MAO di Torino su la Via della Seta.(Nota http://www.maotorino.it/it/ eventi-e-mostre/calendario- completo-appuntamenti- occasione-della-mostra- dallantica-lla-nuova-della 10 maggio 2017, ore 18 Giovanni Andornino, Università degli Studi di Torino e Torino World Affairs Institute (T.wai), Le nuove Vie della Seta: la globalizzazione secondo Pechino e le implicazioni per l’Italia Incontro a cura de Il Mulino) Il prof. Giovanni Andormino ha anche illustrato il ciclo economico cinese che pare ora procedere verso la parte discendente della parabola e ha affermato che, per sostenere la sua economia, la Cina avrebbe due possibilità: (i) redistribuire le enormi ricchezze accumulate creando servizi per la popolazione oppure (ii) investire le stesse ricchezze nella creazione di nuove infrastrutture di cui anche la Cina pare aver poco bisogno. Inutile dire che la Cina pare aver optato per la seconda soluzione, come in Italia. E’ interessante sentire da un politologo, che tratta anche di economia politica, che l’opzione “grandi opere”, voluta dalla élite economica cinese che controlla le grandi imprese cinesi, crea una crescita drogata che non può che portare, prima o poi, ad un collasso economico. Pare che anche in questo caso la Cina copi dagli errori dell’Italia, della Francia e della Spagna. Un collasso che sarebbe evitabile attraverso una eventuale crescita dovuta alla redistribuzione della ricchezza tramite l’offerta di servizi che stimola una crescita economica sana ed ecologicamente sostenibile e garantisce una vita migliore ai cittadini. La CNN ha affermato che “A causa del declino dell’economia, la Cina ha sofferto per una una sovracapacità diffusa nelle industrie pesanti dell’acciaio, del cemento e dell’alluminio. I modi per affrontare la domanda interna diminuita includono il taglio di posti di lavoro – più di 1,2 milioni nel 2016 e nel 2017 – e l’espansione della domanda all’estero”. “La Cina sta impiegando i propri capitali per aiutare altri Paesi a diventare più ricchi in modo da poter diventare clienti di prodotti cinesi e spedire loro la propria sovrapproduzione domestica al di fuori dei confini nazionali. Fonte: http://edition.cnn.com/2017/ 05/11/asia/china-one-belt-one- road-explainer/index.html
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Arriva l'app MyMonferrato
Il 2017 parte all’insegna delle novità per quanto riguarda la promozione del Monferrato e le sue iniziative. Se n’è parlato domenica scorsa presso la Mostra San Giuseppe, a Casale Monferrato, dove il Consorzio Mon.D.O. ha presentato due nuovi strumenti per incrementare la visibilità degli eventi in Monferrato e i servizi turistici sul territorio. Con il calendario degli eventi denominato "Le Stagioni del Monferrato", introdotto dalla presidente di Mon.D.O. Maria Vittoria Gattoni e illustrato dalla direttrice Marialuisa Torre, il Monferrato vede raggruppare i principali eventi di attrazione di un turismo italiano e straniero (tradotti anche in inglese) su tutto il territorio monferrino e in tutte le stagioni, dalla primavera appena iniziata sino al prossimo inverno. Ogni evento è caratterizzato da una legenda che ne identifica il tipo di manifestazione (culturale, enogastronomia, artistica, di natura, sport, …) per renderla immediatamente visibile ai fruitori che vogliano ricercare gli eventi in base al tema di interesse. Inoltre sono segnalati gli appuntamenti fissi come le aperture dei musei, i mercatini, le rassegne teatrali di tutto il territorio fra la Piana del Po e le Colline Unesco del Vino. Il calendario contiene anche la rassegna di eventi di Riso & Rose in Monferrato, la cui edizione 2017 tornerà nel prossimo maggio coinvolgendo un gran numero di comuni con eventi dedicati a florovivaismo, hobbistica, cultura, arte, natura ed enogastronomia. Il calendario è il risultato di un lavoro di gruppo che ha visto la collaborazione di Elisa Barbano e Giacomo Pasino. Fra gli altri strumenti utili al turista figura anche l’applicazione My Monferrato, presentata dal tecnico Andrea Capra la quale consente di poter ottenere, con il solo ricorso ai cellulari di nuova generazione, informazioni generali sul Monferrato, sui singoli comuni e soci ed anche una mappatura di siti di interesse con relative descrizioni. Inoltre l'offerta monferrina è ben consultabile attraverso elenchi specifici legati al pernottamento, la ristorazione e i servizi di visita. Utile il calendario degli eventi che giorno per giorno suggerisce le iniziative di vario genere previste in Monferrato ed altrettanto innovativi gli itinerari caricati sull’App: si tratta di percorsi turistici tematici che supportano il turista con indicazioni e descrizioni del centro storico di Casale, il Sacro Monte di Crea o il Monferrato degli Infernot. “Stiamo lavorando per dare maggior promozione al Monferrato a partire dall’identità dei suoi vari angoli – ha concluso la presidente di Mon.D.O. Maria Vittoria Gattoni – e potenzieremo l’impegno nelle terre tedesche e svizzere, ad esempio attraverso la partecipazione, aperta ai soci, alla Fiera "I Viaggiatori" di Lugano.” http://dlvr.it/Nm0pd1
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Lombardia, Parco del Ticino festeggia 50 anni: attività ed eventi per celebrare il primo parco regionale d'Italia
Lombardia, Parco del Ticino festeggia 50 anni: attività ed eventi per celebrare il primo parco regionale d'Italia Il Parco del Ticino spegne 50 candeline e festeggia il suo compleanno con la presentazione di un ricco panorama di attività ed eventi. Il calendario che occuperà gran parte del 2024 è stato illustrato Villa Castiglioni di Magenta (Milano) alla presenza dell'assessore al Territorio e Sistemi Verdi della Regione Lombardia Gianluca Comazzi. Presenti anche la presidente del Parco, Cristina Chiappa e il direttore Claudio De Paola. Tra gli appuntamenti, la discesa del Ticino in Kayak, partendo da Vigevano e giungendo a Pavia e una 'tre giorni' di viaggio in sella ad una bici da gravel che seguirà un percorso di oltre 150 km alla scoperta del parco. Saranno poi organizzati 11 eventi che affronteranno diverse tematiche, dalla biodiversità alla conservazione dell'ambiente; 50 incontri aperti al pubblico sparsi su tutto il territorio del Parco in collaborazione con i Comuni coinvolti e un congresso istituzionale al quale saranno invitate le istituzioni nazionali, regionali e locali. "Cinquant'anni anni sono tanti. Questo anniversario - ha sottolineato l'assessore Comazzi - rappresenta un momento di celebrazione e riflessione sull'incredibile patrimonio storico, naturalistico e culturale che il Parco del Ticino rappresenta. Voglio ricordare quelle persone che negli anni '70, con lungimiranza e in un periodo storico completamente diverso dal nostro, hanno capito quanto potesse essere fondamentale tutelare queste zone bellissime. La nascita del Parco ha rappresentato, e tuttora rappresenta, un impegno duraturo nella conservazione della biodiversità e dell'equilibrio tra uomo e ambiente. È un tributo alla dedizione di coloro che hanno lavorato instancabilmente per preservare questo tesoro naturale per le generazioni future". Il Parco del Ticino rappresenta il primo parco regionale mai realizzato in Italia, istituito per tutelare il fiume Ticino e la ricca biodiversità offerta dal suo territorio, fortemente voluto da una raccolta firme presentata a Regione Lombardia. Il Parco si estende dal Lago Maggiore alla confluenza del fiume Po, occupando una superficie di 91.631 ettari, proteggendo un'area di grande valore naturalistico situata nel cuore di un territorio densamente popolato. Al suo interno sono compresi anche 47 Comuni facenti parte delle province di Milano, Pavia e Varese. La presenza di un ricco e variegato insieme di ecosistemi, in molti casi ben conservati, fa sì che nel Parco sia presente un patrimonio di biodiversità che non ha eguali in Pianura Padana. Le specie sinora censite sono infatti ben 6.235 (3.264 animali, 1.585 vegetali, 1.386 appartenenti al regno dei funghi). Tutto ciò ha permesso il riconoscimento nel Parco di ben 14 Zone speciali di conservazioni (Zsc) e 1 Zona di protezione speciale (Zps) ai sensi delle Direttive habitat e uccelli (Rete Natura 2000). Il territorio del Parco è inoltre attraversato da più 750 km di percorsi ciclo-pedonali, di cui oltre 100 km lungo le alzaie dei Navigli.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Trieste, letture d’arte per i bambini al Museo Revoltella
Trieste, letture d’arte per i bambini al Museo Revoltella. Il Servizio Promozione Turistica, Musei, Eventi Culturali e Sportivi del Comune di Trieste informa che giovedì 22 dicembre alle ore 17.00 si terrà nella biblioteca Molesi del Museo Revoltella il quarto appuntamento delle “Letture d’arte per bambini”. Attraverso la lettura di uno splendido albo illustrato che prende spunto da un dipinto di Claude Monet, ci si potrà immergere in candidi paesaggi innevati, nella magica attesa del Natale. Le letture, tenute dalla bibliotecaria Federica Moscolin, saranno accompagnate da semplici informazioni storico-artistiche, che introdurranno i bambini al mondo dell’arte moderna, e termineranno con la produzione di un disegno ispirato ai libri letti. Sarà anche possibile prendere in prestito i libri d’arte per bambini della biblioteca. La partecipazione alle letture è gratuita, i posti sono limitati a 10 ed è obbligatoria la prenotazione scrivendo alla mail [email protected]. Età consigliata: 6-10 anni. Non è prevista la presenza di un adulto. Sede: Museo Revoltella, Biblioteca d’arte “Sergio Molesi”, via A. Diaz, 27, Trieste. Orario: 17.00-18.15. Info: [email protected] Il calendario dei successivi appuntamenti per il 2023: - Giovedì 26 gennaio 2023: Paul Klee - Giovedì 23 febbraio 2023: Alexander Calder - Giovedì 30 marzo 2023: Vincent van Gogh - Giovedì 27 aprile 2023: Franz Marc - Giovedì 25 maggio 2023: Henri Matisse ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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MACERATA – Da dicembre a gennaio sono oltre 70 gli appuntamenti di Macerata d’Inverno 2019, sono 46 le associazioni partecipanti e 29 le diverse location. Si annuncia ricco il Natale maceratese con piazza della Libertà che tornerà ad ospitare il Villaggio di Natale, le sue quindici casette in legno e la pista di ghiaccio in versione green realizzata cioè con il ghiaccio sintetico che riduce l’impatto ambientale e abbatte i costi energetici.
E’ questa la prima importante novità del Natale 2019 a Macerata che con il ricco e variegato calendario di iniziative, organizzato dall’Amministrazione comunale in collaborazione le associazioni, è ispirato quest’anno al “tornare bambini” grazie all’illustrazione di Francesca Pusceddu, artista diplomata alla Scuola di Illustrazione di Ars in Fabula che ha curato l’immagine simbolo delle prossime festività.
Ma sono altre due le novità annunciate durante la conferenza stampa di questa mattina alla quale hanno preso parte oltre al sindaco Romano Carancini e all’assessora alla Cultura Stefania Monteverde anche gli assessori Paola Casoni, Narciso Ricotta, Marika Marcolini e Mario Iesari.
La prima è lo spostamento in pieno centro storico della Fiera di Natale in programma durante le domeniche di dicembre, che da piazza Mazzini si trasferisce in piazza Vittorio Veneto. L’altra si riferisce al mercato delle merci del mercoledì. I quattordici ambulanti di piazza della Libertà che devono far posto alla pista di pattinaggio saranno sistemati in corso Cavour. Risalendo il corso dal Monumento ai Caduti verso il centro storico, le bancarelle saranno posizionate sul lato sinistro a partire dalla metà. L’arteria stradale rimarrà comunque aperta alla circolazione delle auto.
“Una città non può essere amministrata e basta, bisogna darle un compito, altrimenti muore. Le parole di Giorgio La Pira ci prendono per mano verso l’idea di giorni migliori” afferma il sindaco Romano Carancini “E il Natale è proprio il tempo per ritrovarsi, per stringerci tra le luci della città, dal centro alle frazioni. Noi abbiamo il compito di accompagnare la comunità dentro l’occasione della festa ma soprattutto di darle un senso, abbracciando idee e creando occasioni di partecipazione.
Incontriamoci, salutiamoci, concediamoci il tempo dell’ascolto e facciamo della cordialità un buon gesto, dentro una città ancora più bella da vivere e da visitare, con i suoi tanti spazi allestiti e con la passione delle associazioni e dei volontari che si adoperando per realizzare un programma ricco di eventi”
Tutto comincia sabato 30 novembre alle 18 con “Macerata sotto un cielo stellato” sotto il grande e luminoso albero di piazza della Libertà dove il sindaco Romano Carancini e gli assessori daranno il via all’accensione delle luci in tutta la città, con la musica dei canti natalizi del Coro dei Pueri Cantores.
“Macerata d’Inverno 2019 è un grande progetto di comunità di una città dove la qualità della vita è alta anche grazie a questo. La forza è nella capacità del Comune di Macerata di coniugare i grandi progetti culturali e le tante idee originali e energie messe in moto dalle associazioni. La bella illustrazione artistica di Francesca Pusceddu, scelta da Ars inFabula, è l’invito a tornare bambini, ritrovare la serenità e la voglia di giocare insieme” spiega Stefania Monteverde assessora alla cultura e al turismo.
Tornano anche per il 2019 in Piazza della Libertà il Villaggio di Natale con la grande pista di ghiaccio per divertirsi, giocare e stare insieme in famiglia e con gli amici e le casette in legno con il caratteristico mercatino. Macerata d’inverno è ancora una volta una città da vivere e da vedere e visitare grazie alle bellezze dei Musei civici e di Palazzo Ricci, a quelle storico – monumentali, ai City Tour per i cittadini e per i turisti.
Festeggiamenti previsti anche per lo speciale compleanno del Museo della Carrozza ai Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi che quest’anno compie 10 anni dal suo riallestimento, e che ha permesso di valorizzare l’affascinante collezione grazie all’impiego di aggiornate tecnologie che lo hanno reso unico nel suo genere. Per l’occasione tante iniziative soprattutto dedicate ai bambini con visite animate e laboratori.
Un altro anniversario importante sono i 25 anni di Libriamoci_Festival del Libro Illustrato dal 30 novembre all’8 dicembre alla Galleria Antichi forni, dal titolo “Verso l’Infinito” con incontri, presentazioni di libri, laboratori, visite guidate e la mostra – mercato, ogni anno visitato da più di 5000 bambini.
E c’è un secondo appuntamento: dal 15 dicembre al 2 febbraio si potrà visitare la mostra ai Musei civici di Palazzo Buonaccorsi con le straordinarie opere di Marco Somà, artista formatosi alla scuola di illustrazione di Ars in Fabula che ha illustrato magnificamente, in occasione del bicentenario leopardiano, il celebre sonetto “Infinito” del poeta recanatese.
Ma sono tante le mostre d’arte, occasione di passeggiate artistiche in città, come “The last minute” di Michele Carbonari a Palazzo Ricci fino a gennaio, e Ratatà Muta dal 12 al 16 dicembre ai Magazzini UTO, oltre a “Case museo in terra cruda” a Tipico.Tips in piazza della Libertà.
Macerata d’inverno regala ai bambini tante occasioni per socializzare e vivere esperienze uniche come il Natale con l’Avis, il Winter Camp all’Istituto salesiano, Ma soprattutto lo speciale Teatro ragazzi con il primo appuntamento della stagione di teatro per bambini e ragazzi.
Per le festività tornano in centro storico anche la Fiera di Natale e la versione tutta natalizia de Il Barattolo, ma mercatini sono previsti anche nelle frazioni, tante occasioni per trovare il meglio dei prodotti enogastronomici della tradizione, dell’artigianato, del riuso e del vintage.
Sabato 7 dicembre si festeggia a Villa Potenza con l’accensione dell’albero di Natale e un brindisi augurale, domenica 15 dicembre a Sforzacosta l’appuntamento è con il mercatino e, per i più piccoli, il laboratorio di Babbo Natale, ed infine l’ormai tradizionale canto della Pasquella per le vie di Piediripa e Macerata il 27, 28 e 29 dicembre.
Appuntamenti da non perdere al Teatro Lauro Rossi con la prosa, il balletto, il teatro amatoriale, i Concerti di Appassionata e della Scuola civica di Musica Stefano Scodanibbio, il teatro comico con “Ci rido e ci credo”, gli appuntamenti dedicati alla filosofia, all’arte, alla gastronomia, allo sport con la Pedalata di Babbo Natale e gli spettacoli di beneficienza e solidarietà.
Non mancheranno nel ricco programma maceratese i presepi, da quello vivente a Borgo Ficana che si trasformerà in una piccola Betlemme, a quello realizzato all’interno delle vetrine di Palazzo Rotale in corso della Repubblica che verrà illuminato il 19 dicembre. E torna la mostra dei presepi alla Galleria Antichi Forni, una preziosa collezione di presepi originali e creativi dal 21 dicembre al 6 gennaio.
E il 31 dicembre Capodanno in piazza Mazzini a cura della Pro Loco Macerata, musica e balli in una grande piazza dove la città si ritrova ad essere una grande comunità in festa.
Ormai un’esperienza unica e originale è “A Macerata tutti i Capodanni”, organizzata dai bar e ristoratori della città per festeggiare l’arrivo del nuovo anno con i paesi e le culture del mondo. Tanti capodanni si succederanno in città nei diversi fusi orari del pianeta, a partire dalle 12.00 del 31 dicembre nei vari locali che hanno aderito all’iniziativa.
Il 6 gennaio appuntamento con il naso all’insù per la tradizionale Discesa della Befana dalla Torre in piazza della Libertà, grazie alla collaborazione dei Vigili del Fuoco di Macerata, e con l’elezione di Miss Befana 2019, organizzato dalla Pro Loco di Villa Potenza, un’occasione tanto amata dai bambini che sempre riempiono la grande piazza.
Il 12 gennaio si rinnoverà l’appuntamento con l’Alzata della stella di san Giuliano in ricordo dell’ antica festività invernale della festa patronale che il Cif – Centro Italiano Femminile ha sempre cura di ricordare alla memoria di tutti come patrimonio culturale da non perdere. Tanti altri eventi e occasioni per vivere un sereno periodo di festa per tutti.
Il programma completo e gli eventuali aggiornamenti nel sito www.comune.macerata.it
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PESARO – Dai Bronzi dorati di Pergola al Parco Archeologico di Fossombrone, dalla Domus del Mito di Sant’Angelo in Vado alle aree archeologiche di Colombarone e di via dell’Abbondanza a Pesaro. E ancora il Museo archeologico e della via Flaminia a Cagli, la Grotta Ipogeo a Piagge, i rinvenimenti archeologici a Tavernelle di Colli al Metauro: la provincia di Pesaro e Urbino è ricchissima dal punto di vista archeologico e conserva rilevanti testimonianze della storia e della cultura materiale dell’uomo dal Paleolitico al Rinascimento passando per l’epoca romana.
Per valorizzare questi tesori come meritano, Confcommercio Marche Nord-Pesaro Urbino ha deciso, insieme alle Amministrazioni comunali interessate, di metterli in rete realizzando l’Itinerario Archeologico nella Provincia di Pesaro Urbino. Un percorso di promozione turistica nell’ambito del progetto Itinerario della Bellezza, che sta riscuotendo tanto successo in tutto il mondo, creato dalla stessa associazione di categoria con il proprio tour operator Riviera Incoming.
Il nuovo itinerario è stato illustrato in anteprima a Pesaro nella sede di Confcommercio e il 14 novembre sarà presentato a Paestum in occasione della prestigiosa Borsa del Turismo Archeologico, alla presenza di ben 75 operatori internazionali.
Con il direttore Amerigo Varotti, sono intervenuti il vice Barbara Marcolini, il vicepresidente della Camera di Commercio delle Marche Salvatore Giordano e gli amministratori del Comuni coinvolti: il presidente del consiglio comunale di Pesaro Marco Perugini, il sindaco di Sant’Angelo in Vado Giannalberto Luzi, il collega di Terre Roveresce Antonio Sebastianelli, il vicesindaco di Cagli Benilide Marini, l’assessore di Pergola Sabrina Santelli, quello di Fossombrone Gloria Mei e il collega di Colli al Metauro Andrea Giuliani.
«E’ al momento – ha esordito Varotti – l’ultimo itinerario di Confcommercio che va a completare l’Itinerario della Bellezza, il progetto complessivo di promozione e valorizzazione che mette in rete ben otto Comuni della nostra provincia. Una promozione a 360 gradi, nelle più importanti fiere turistiche del mondo, ma anche sul web, che sta dando ottimi risultati. Solo negli ultimi mesi siamo stati protagonisti di ben 18 eventi internazionali e in calendario ce ne sono tanti altri, da Paestum a Desenzano, da Berlino a Utrecht. Un lavoro straordinario per un progetto che si sta ampliando costantemente, tanto che entrerà nell’Itinerario della Bellezza anche Fano. E per il prossimo anno stiamo lavorando all’Itinerario dei luoghi della fede».
Varotti è poi entrato nel dettaglio del nuovo itinerario: «Dopo l’Itinerario Romantico, abbiamo pensato a un nuovo cluster perché la nostra provincia è ricchissima dal punto di vista archeologico. Questo itinerario non ha la presunzione di rappresentare l’intero ed immenso patrimonio del territorio. Si muove all’interno di un percorso, di una “rete” che alcuni Comuni, con Confcommercio, hanno deciso di percorrere per valorizzare e promuovere il territorio, le proprie risorse ambientali, culturali, enogastronomiche e turistiche. Lo presenteremo a Paestum, dove gestiremo anche lo stand promozionale della Regione Marche, per poi farlo conoscere in tante altre fiere in tutto il mondo».
Gli amministratori presenti hanno evidenziato il valore dei progetti di Confcommercio e l’importanza di fare rete per promuovere e valorizzare con incisività il territorio.
Pesaro
PISAURUM, antico insediamento piceno e colonia romana dal 184 a.C., nasce sulla costa del Mare Adriatico, in una piana alluvionale, fra la foce del fiume Pisaurus (attuale Foglia) e il torrente Genica. Di grande rilievo la documentazione rappresentata dai mosaici pavimentali rimessi in luce all’interno del Duomo. Si tratta di due estese pavimentazioni a mosaico policromo, tra di loro sovrapposte. Quella superiore appartiene alla basilica di età bizantina (VI secolo d.C.) ed è costituita da uno straordinario tappeto musivo con ricche decorazioni geometriche e figurative cariche di simbologie cristiane e riempitivi figurativi riconducibili a rifacimenti di epoca medievale.
Il mosaico sottostante (IV – V secolo d.C.), ricco di motivi geometrici e floreali, appartiene ad una prima fase paleocristiana, della Cattedrale. Non lontano dal Duomo recenti scoperte archeologiche rinvenute in via dell’Abbondanza hanno attestato la presenza di una domus signorile che era riccamente decorata da affreschi colorati, stucchi e mosaici in tessere bianche e nere. L’area archeologica è fornita di alcune vetrine in cui sono esposti i materiali provenienti dalle varie fasi di vita del sito.
Il percorso di visita è arricchito da nuovi strumenti multimediali che permettono la ricostruzione 3D degli antichi ambienti della domus, garantendo al visitatore una esperienza di grande impatto emotivo. Di grande interesse è il Museo Archeologico Oliveriano dove sono conservati i materiali raccolti dal nobile pesarese Annibale Olivieri, provenienti soprattutto dalla Città e dal territorio che nel 1756 furono donati al Comune. Il Museo, nelle sue varie sale, conserva statue, sarcofagi, stele, cippi, materiali ed utensili, vasi etc. A Colombarone, nel cuore del Parco regionale naturale del San Bartolo, nei pressi della località balneare di Gabicce Mare, è stato portato alla luce un sito archeologico di grande interesse.
Qui, tra la fine del III secolo d.C. e la metà del IV d.C., venne edificata una lussuosa villa, residenza rurale di un ricco possidente terriero. Nel VI secolo d.C. la villa mutò la sua funzione ed in parte diventò luogo di culto con ampio abside, affiancato da una torre campanaria. Fu così che la lussuosa villa divenne una chiesa cristiana identificabile con la Basilica di San Cristoforo ad Aquilam, citata dal Liber Pontificalis come sede dello storico incontro nel 743 tra Papa Zaccaria e l’Esarca Eutiche (info e video su: www.parcosanbartolo.it e www.marcheology.it ).
Colli al Metauro
Il Comune – che si trova nella vallata del fiume Metauro – è stato istituito il 1° gennaio 2017 dalla fusione dei Comuni di Montemaggiore al Metauro, Saltara e Serrungarina. Siamo lungo l’antica via Flaminia, principale arteria stradale di età romana che, attraversando l’intera Provincia di Pesaro e Urbino, collegava Roma a Rimini (Ariminum). Lungo la Flaminia nel tratto interessante l’odierno Comune di Colli al Metauro, troviamo la località di Tavernelle.
Fin dall’antichità il piccolo centro ricoprì il ruolo di stazione di sosta; un posto di ristoro per uomini e cavalli in transito sul tratto della strada consolare Flaminia compreso tra Fossombrone e Fano. Tutto ciò è stato confermato da rinvenimenti archeologici nell’area dell’attuale chiesa parrocchiale dove è stato creato anche un piccolo antiquarium (alcuni ritrovamenti, tra cui una testa marmorea, sono custoditi nel Museo di Forum Sempronii – Fossombrone).
Le strutture archeologiche riportate alla luce dimostrano chiaramente la presenza di una sorta di fattoria-albergo, cioè di un luogo di produzione e lavorazione di prodotti agricoli che offriva allo stesso tempo possibilità di alloggio e ristoro ai viaggiatori. Di notevole interesse è la presenza di un piccolo tempio (Sacello) dedicato ad Attis, pastore frigio amato dalla dea Cibele e divenuto suo sacerdote. A pochi chilometri da Tavernelle troviamo la località di Saltara che deve probabilmente il proprio nome dalla tradizione romana, cioè da SALTUS AERIS (“bosco del bronzo”).
A Saltara, nell’ex chiesa del Gonfalone, sono conservati dei bellissimi mosaici appartenenti ad una antica domus romana. Si tratta di tre frammenti musivi( II-III sec. d. C.) di 3mx1m ognuno rinvenuti nel 1928 in via Gambarelli, non molto lontano dalla “mutatio ad Octavo”, nei pressi di Calcinelli. I tre frammenti costituivano il pavimento di una domus e raffigurano scene di caccia. Il primo mosaico circoscritto in tutti e quattro i lati da fasce di inquadramento monocrome, poteva essere collocato nella soglia della domus.
Rappresentano questi mosaici un esempio di arte musiva del periodo imperiale di “buona qualità” scrive il prof. Filippo Venturini nel saggio “Il mosaico di Saltara e la produzione musiva locale”.
Terre Roveresche
E’ un Comune “sparso” istituito il 1° gennaio 2017 e nato dalla fusione dei Comuni di Barchi, Piagge, San Giorgio di Pesaro e Orciano. Nella vallata del Metauro, Terre Roveresche rappresenta al meglio il sistema dei borghi collinari che caratterizza la provincia di Pesaro e Urbino.
Il municipio di Piagge è il più vicino al mare e alla città di Fano. Storicamente sembra essere il più antico poiché la sua fondazione risale all’età romana quando era denominato “Lubacaria”. A seguito di una ricerca storica su Piagge iniziata dal 1996 dall’Architetto Gabriele Polverari, è venuta alla luce la Grotta Ipogeo, una antica basilica paleocristiana scavata a 7 metri di profondità sotto le mura. Si entra nel sotterraneo attraverso una rampa di scalini in tufo.
L’ipogeo si presenta a pianta cruciforme. Sono presenti nicchie e decorazioni geometrico-simboliche in rilievo sulle pareti e nella volta. Il tutto perfettamente simmetrico, quindi una disposizione non casuale ma studiata. Si tratta sicuramente di un luogo di culto paleocristiano, ed è giunto così intergo da diventare un esempio unico. Le forme utilizzate per le decorazioni sono simboli cristiani antichissimi, tant’è che l’ipogeo presenta un impianto tipicamente basilicale.
Attualmente la Grotta Ipogeo è visitabile tutti i sabato sera dalle 17.00 alle 20.00. Per gli altri giorni su prenotazione chiamando i seguenti numeri: 338/1883227 – 329/0838037 – 328/0290650 – infopiaggeproart@ gmail.com
Fossombrone
La città di Fossombrone è il maggior centro della media Val Metauro. Caratterizzata da un centro di impronta medievale con numerosi edifici nobiliari, deriva il proprio nome da FORUM SEMPRONII, l’antica città romana che si trova a circa 2 km dall’attuale centro cittadino, in località San Martino del Piano. I continui scavi archeologici hanno consentito di riportare alla luce numerose strutture in grado di rivelarci la grandezza e l’importanza di Forum Fossombrone Sempronii.
Il Parco Archeologico di Forum Sempronii, l’unico della Provincia di Pesaro e Urbino, è visitabile rivolgendosi all’Ufficio Turistico di Fossombrone (tel. 0721/723263 – 340/8245162). In un’ala del palazzo Ducale di Fossombrone, nella Corte Alta, posta a metà del Colle di Sant’Aldebrando, appena sotto la fortezza malatestiana, edificato da Federico da Montefeltro, è stato allestito il Museo Archeologico Vernarecci. Istituito nel 1901 da Monsignor Augusto Vernarecci, è caratterizzato da un’ampia collezione archeologica che testimonia il succedersi delle culture umane nella media Valle del Metauro dalla preistoria all’età romana.
Di grande rilevanza è la collezione di età romana articolata in tre sezioni: la prima relativa alla città di Forum Sempronii e al suo territorio in cui sono esposti importanti resti scultorei databili dal I secolo d.C. al IV secolo d.C. La seconda dedicata agli aspetti e alle testimonianze della vita quotidiana. La terza destinata alle tombe e ai rituali funerari. Qui sono esposti i corredi funerari rinvenuti nelle sepolture del Recinto funerario a Calmazzo risalente al II secolo d.C..
Sant’Angelo in Vado
Cittadina dell’Alta Valle del Metauro al limitare dell’Appennino umbro-marchigiano nei pressi del valico di Bocca Trabaria è di origini medievali e sorge sulle rovine della città romana Tifernum Mataurense. Il centro storico è ricco di monumenti, palazzi e chiese di varie epoche: dal trecentesco Palazzo della Regione al secentesco Palazzo Fagnani; dall’antico Palazzo Mercuri alla Chiesa di Santa Caterina delle bastarde; dalla secentesca Chiesa ottagonale di San Filippo a Santa Maria extra muros con l’adiacente ex monastero dei servi di Maria – solo per citarne alcuni -. Ma la Città affonda le sue radici nella cultura preistorica e protostorica e diventa municipio romano tra il 90 – 88 a.C. ed è menzionata per la prima volta nella Naturalis Historia di Plinio il Vecchio.
A testimonianza dell’importanza di Tifernum Mataurense nell’epoca romana, recentissimi scavi hanno conseguito il più importante ritrovamento archeologico venuto alla luce negli ultimi 50 anni. Nell’area è emersa l’intera articolazione di una domus gentilizia – di circa 1.000 mq – eretta verso la fine del I secolo d.C., impreziosita da un ricco complesso di mosaici figurati, sicuramente il più importante venuto in luce nelle Marche da diversi decenni. La pavimentazione affiorata è quella originale del I secolo d.C. e rappresenta scene legate alla mitologia classica. Ecco perché è stata battezzata “Domus del Mito”.
Museo Archeologico “Tifernum Mataurense”: Allestito al secondo piano di palazzo Mercuri, splendido edificio del XIX secolo, ubicato nella centralissima Piazza Umberto I, il Museo Archeologico Tifernum Mataurense racconta la storia del territorio di Sant’Angelo in Vado a partire dal Neolitico, attraverso l’esposizione di oggetti in selce, ceramica d’impasto e bronzi che attestano l’esistenza di insediamenti nei terrazzi fluviali della città e dell’alta valle del Metauro, fino a giungere alla fase tardoantica e alto medievale. Cospicua è la collezione di età romana, rappresentata da numerose iscrizioni, riproposte su lapidi, cippi e are, e materiali di uso comune.
Cagli
L’antica CALE, posta sulla via consolare Flaminia alla confluenza dei due fiumi che la circondano,Bosso e Burano, entrò a far parte assieme alle città vescovili di Gubbio, Urbino, Fossombrone e Jesi, del territorio della Pentapoli Montana. Il Museo Archeologico e della Via Flaminia di Cagli è situato nei locali del Palazzo Pubblico, ospita numerosi reperti archeologici riferibili alla città e al territorio, che coprono un arco cronologico molto ampio, dalla preistoria-protostoria al medioevo.
Il piano terra contiene gli oggetti provenienti da raccolte o da collezionismo. Nel piano primo invece sono esposti i reperti del territorio provenienti da scavi archeologici, la prima stanza è interamente dedicata allo scavo della grotta di Fondarca,mentre nella stanza più grande sono esposti i reperti del territorio cagliese a partire dall’epoca protostorica fino all’alto medioevo. Cagli da libero comune passò al Ducato di Urbino, mantenendo sempre un ruolo di spicco nel ducato. Il Duca Federico da Montefeltro fece costruire nel 1481 da Francesco di Giorgio Martini un imponente complesso fortificato composto dal Torrione posto a cavallo delle mura cittadine e dalla Rocca situata sul Colle dei Cappuccini.
La Rocca, in origine a forma romboidale, fu parzialmente demolita dai Cagliesi per evitare che cadesse nelle mani delle milizie spagnole, della struttura romboidale si conservano il puntone principale e i due torrioni laterali. La Rocca e il Torrione sono in collegamento tra loro attraverso un suggestivo camminamento segreto detto «Soccorso Coverto» composto da 365 gradini ed è interamente percorribile.
Pergola
La città di Pergola, nata come libero Comune nel 1234, è situata lungo la Valle del Cesano. Recentemente è stata inserita tra i BORGHI PIU’ BELLI D’ITALIA. La romanizzazione del territorio è ben documentata dal ritrovamento di tombe, vasi e suppellettili varie sia in città che nelle località di Grifoleto, Ferbole, Valrea, Monterolo e Montesecco. Tra questi un bellissimo mosaico policromo rettangolare del IV – V secolo d.C. appartenuto ad una domus in località Montesecco, custodito nel Museo della Città.
Ma la notorietà di Pergola è dovuta al ritrovamento – nel luglio 1946 – in località Santa Lucia di Calamello presso Cartoceto di Pergola – di un Gruppo equestre in bronzo dorato. I Bronzi Dorati da Cartoceto di Pergola hanno una grande importanza ed inestimabile valore essendo l’unico gruppo dorato al mondo di età romana, giunto sino a noi. Casualmente, il 26 giugno 1946, due contadini, per creare un canale per le abbondanti piogge cadute, scoprirono diverse centinaia di frammenti di bronzo dorati di vari quintali di peso, che dopo un lungo, tormentato ed impegnativo restauro condotto dal 1949 al 1959 e poi dal 1972 al 1988, consentì la ricostruzione di un Gruppo equestre composto da quattro statue, due donne velate stanti e due personaggi maschili, vestiti con corazza, a cavallo.
Numerose sono le teorie per una corretta identificazione delle personalità raffigurate e della datazione dei Bronzi dorati. C’è chi vi ha riconosciuto Neore Cesare e Livia, l’imperatore Tiberio e Giulia di Druso Minore. Altri, ancora, Cicerone. Anche questa inevitabile incertezza, insieme alle cause della frammentazione delle statue e del luogo del ritrovamento, costituiscono il fascino ed il mistero dei bellissimi e unici Bronzi dorati da Cartoceto di Pergola, custoditi nel Museo dei Bronzi dorati e della Città di Pergola in cui è presente anche una ricca pinacoteca ed una sezione numismatica imperniata sulle monete coniate dalla zecca di Pergola attiva alla fine del XVIII secolo.
Nella primavera del 2019 la Sala che ospita i Bronzi dorati è stata oggetto di un consistente ammodernamento con la creazione di una sala immersiva – realizzata dal fisico Paco Lanciano – che grazie all’utilizzo di moderne tecnologie e applicazioni consente una piena immersione nel periodo romano ed una piena valorizzazione del gruppo equestre.
Info: ascompesaro.it – lemarchediurbino.it
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Chiaravalle tra arte e storia
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Chiaravalle tra arte e storia
Illustrato dall’assessore Corrado l’intero programma estivo organizzato dall’associazione “Agorà”
Stagione estiva, tra arte e storia. Di questo si è discusso in seno all’assemblea della Consulta comunale della Cultura di Chiaravalle Centrale, convocata presso la sede municipale dal presidente Francesco Pungitore, con l’assistenza della segretaria Teresa Tino.
L’assessore al Turismo, Gianfranco Corrado, ha esposto l’intero programma delle manifestazioni che sarà curato dagli infaticabili soci dell’associazione “Agorà”.
Calendario, comunque, suscettibile di integrazioni importanti. Si profila, infatti, all’orizzonte la possibilità di ospitare una mostra d’arte straordinaria, con opere pittoriche di maestri contemporanei di assoluto prestigio internazionale.La consigliera delegata alla Cultura, Pina Rizzo, sta lavorando sui dettagli del progetto, proposto alla città dal prof. Nicola Lombardo, che potrebbe essere ufficialmente annunciato a breve.
Un evento che qualificherebbe l’intera stagione estiva. Non mancheranno i libri, con gli appuntamenti del 2, del 5, del 6 e del 9 agosto (Francesco Pungitore “Il mago di Nardodipace”, Barbara Froio “Maramenti”, Caterina Clasadonte “Senza limite alcuno”, Giulia Fera “Cento passi per la consapevolezza”) direttamente curati dalla Consulta.
Consulta che collaborerà fattivamente all’organizzazione delle giornate normanne in programma dal 25 al 28 luglio.
Per come spiegato dall’assessore Corrado, l’introduzione al tema avverrà con un incontro dedicato alla storia dei Normanni a Catanzaro e l’intervento dello scrittore Saverio Abenavoli.
Si proseguirà con una iniziativa patrocinata dal Gal e focalizzata sull’evoluzione della dieta mediterranea dal Medioevo a oggi. Sabato 27 e domenica 28 luglio, due giornate dedicate alle rievocazioni storiche, con centinaia di figuranti per le strade della città, falconieri, tamburini, attori, danzatrici e l’allestimento di un vero e proprio campo militare nel quale si sfideranno Normanni e Bizantini.
Il tutto con la supervisione e il commento recitato dello storico Ulderico Nisticò. Due, infine, le giornate di riscoperta del borgo, il 2 e il 5 agosto, (la prima alla Cona, la seconda al Vignale).
Entrambe saranno accompagnate dalla guida esperta di Caterina Menichini, mentre una mostra di installazioni artistiche curata da Paolo Macrì e Nando Catrambone abbellirà il chiostro del Convento, tra le musiche del giovane e talentuoso violinista Gabriel Giannotti.
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MACERATA – Macerata d’inverno Natale 2018 apre le porte a un weekend ricco di iniziative grazie al calendario Feste di piazza con tanti e variegati eventi organizzati e promossi dal Comune di Macerata in collaborazione con i commercianti e le associazioni cittadine per le prossime festività.
Cresce l’attesa per Macerata sotto un cielo stellato l’iniziativa che domani, sabato 1 dicembre, alle 17, darà il via ufficiale al Natale maceratese in piazza della Libertà che si trasformerà nel Villaggio di Babbo Natale con la pista di ghiaccio, le casette in legno con il caratteristico mercatino e la Casa di Babbo Natale. Ospiti il Coro di Unimc, le pattinatrici di Ussita Linda Cappa, Martina Cappa e Carlotta Cianconi, i Babbi Natale dell’associazione Nordic Walking che proporranno una passeggiata nei vicoli più suggestivi del centro storico. Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare per accendere dopo il countdown la piazza con le sue luminarie e il grande albero.
Sempre domani alle 16,15 nell’Emiciclo Torri di via Garibaldi per Educare ai sentimenti per fermare la violenza, le iniziative promosse dall’assessorato alle Pari opportunità del Comune di Macerata in collaborazione con il Consiglio delle donne, la Commissione Pari Opportunità della Regione Marche e la Croce Verde per celebrare la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, in programma
Una panchina rossa per la città. Sarà la sezione maceratese della Croce Verde a donare la struttura al Comune come monito contro la violenza sulle donne e in favore di una cultura di parità. Dalle 18 in Galleria Scipione Dimostrazioni di autodifesa con la Scuola Aikido Macerata e Reading contro la violenza sulle donne, letture aperte sulla violenza di genere. Chiunque può partecipare portando una lettura a tema.
Sempre alla 18 alla galleria degli Antichi forni tradizionale appuntamento con Libriamoci festival del Libro illustrato, la mostra che per due settimane espone le opere di giovani talenti dell’illustrazione che hanno iniziato il loro percorso nel mondo editoriale proprio a Macerata grazie alla scuola di illustrazione Ars in Fabula: Veronica Ruffato, Elena Ceccato, Marco Marinangeli, realizzate per gli editori ZOOlibri, Carthusia ed Orecchio Acerbo. La mostra sarà aperta fino al 16 dicembre, da lunedì a sabato dalle 8.30 alle 13.00 e dalle 16 alle 20, domenica dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20.
Il 2, fino al 24 dicembre, prenderà il via anche Idee per Natale, folletti al lavoro con installazioni e laboratori per bambini in via Crispi nella sede dell’associazione Amanuartes che cura l’iniziativa insieme alla cooperativa sociale Di Bolina.
Ai Musei civici di Palazzo Buonaccorsi si può visitare la grande mostra di respiro internazionale Lorenzo Lotto: il richiamo delle Marche a cura del Comune di Macerata e della Regione Marche che rimarrà aperta fino al 10 febbraio. L’esposizione potrà essere visitata nella suggestiva location, insieme alle altre collezioni, il Museo della Carrozza e l’arte del Novecento.
Info e programma completo www.comune.macerata.it .
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VALLEFOGLIA – E’ stata presentata nella sala “Levi-Nathan” della Provincia “L’Estate della Città di Vallefoglia: notti bianche, notti verdi e notti azzurre delle stelle e dei castelli”, che propone tre mesi di iniziative (da luglio a settembre), articolate in 27 eventi in tutto il territorio.
“Vallefoglia – ha detto il sindaco Palmiro Ucchielli – è un’area di quasi 50mila abitanti, che spesso abbiamo definito ‘la valle del fare’ per la laboriosità della popolazione. Anche quest’anno abbiamo voluto proporre una serie di eventi, piccoli e grandi, per far stare insieme le persone, far socializzare i quartieri e consentire maggiori possibilità di incontro e divertimento tra i tanti giovani del territorio, che fanno la città”.
Come spiegato dall’assessore alla cultura Mirco Calzolari, tutti gli eventi saranno gratuiti: si spazierà dalle serate di cinema all’aperto (tutti i mercoledì di luglio alle 21 a cura dell’associazione cineforum ‘Cinema Bessai’) agli appuntamenti musicali (a partire da sabato 7 luglio alle 21 con la musica latino – jaz e pop da oltre Oceano del gruppo ‘The voice’ in piazza del Popolo a Colbordolo), dagli eventi sportivi a quelli ambientali, dal teatro alla poesia, dalle iniziative con le scuole (Istituto comprensivo statale “Pian del Bruscolo” con “Letture in giardino” sabato 22 settembre ore 8.30 �� 11 nell’anfiteatro Carloni di Bottega e Istituto comprensivo statale “Giovanni Paolo II” con l’iniziativa “Puliamo il mondo” nei parchi comunali sabato 29 e domenica 30 settembre) alla danza, dalla gastronomia (da giovedì 13 a domenica 16 settembre ‘Sagra della Polenta’ a cura della Pro loco di Montecchio in Piazza della Repubblica) al walkscape promosso dall’associazione culturale Etra per domenica 23 settembre a Sant’Angelo in Lizzola (ore 16), con una camminata nel parco letterario di Perticari.
Il tutto passando per eventi consolidati che attirano ogni anno visitatori e turisti da tutta la provincia e non solo: “White night Vallefoglia” (dalle ore 19 di sabato 14 luglio alle ore 4 di domenica 15, evento itinerante in via Nazionale, da Cappone a Montecchio) e “Fiesta Global” (da venerdì 20 luglio a domenica 22, dalle ore 18 nel centro storico di Montefabbri).
Come evidenziato da Camilla Murgia, che ha portato il saluto della direttrice artistica della rete teatrale Amat della provincia di Pesaro e Urbino Lucia Ferrati, saranno due gli eventi proposti dall’Associazione marchigiana attività teatrali: domenica 26 agosto alle 19 a Sant’Angelo in Lizzola, con una visita guidata dalla chiesa di Sant’Egidio alla Fonte dei Poeti, dove Gianni d’Elia leggerà e commenterà Giacomo Leopardi, accompagnato al violino da Isotta Grazi e sabato 1 settembre dalle 16 alle 24 a Montecchio con “Vallefoglia dei piccoli” in Piazza della Repubblica, con tante attività tra cui spettacolo di clown acrobati e laboratori per bambini con giochi antichi in legno.
Il campione italiano di Danza standard Marcello Lapi di “Pesaro Balla” ha illustrato i tre spettacoli di ballo “Vallefoglia Dance Festival” che si terranno domenica 5 agosto alle 21 nella pista polivalente di Talacchio, venerdì 24 agosto alle 21 nella pista polivalente di Cappone e venerdì 7 settembre alle 21 a Montecchio Monte – via Belvedere, mentre Marco Paolasso dell’associazione cineforum “Cinema Dessai” di Vallefoglia ha parlato dei 4 appuntamenti di luglio, ad ingresso gratuito, con il “Cinema sotto le stelle” a Morciola, Montecchio (mercoledì 11 luglio, ore 21, Piazza dei Quartieri con “Smetto quando voglio ad honorem”), a Bottega (mercoledì 18 luglio alle 21 in via Pio La Torre) e di nuovo a Montecchio (mercoledì 25 luglio ore 21, via Raffaello).
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GROTTAMMARE – Quando il calendario data di domenica il 1° giorno di luglio, Grottammare ritrova le sue origini antiche e torna indietro nel tempo per rievocare la Sacra, il principale evento collettivo e popolare, civile e religioso che la tradizione data intorno al 1177.
Nella notte di domenica 1 luglio, pertanto, un corteo composto da circa 700 figuranti sfilerà per le strade della città (ore 22, con partenza dallo stadio comunale Pirani e arrivo nel vecchio incasato), per rievocare scenograficamente e simbolicamente l’approdo di fortuna di Papa Alessandro III sul litorale grottammarese e la concessione dell’indulgenza plenaria con cui il pontefice volle ringraziare il fervore religioso che lo accolse.
La manifestazione si ripete da tempo immemore ogniqualvolta il primo giorno di luglio cade di domenica e cioè ogni 6, 5 , 6 e 11 anni. La prossima edizione si terrà nel 2029.
La leggenda narra che una tempesta deviò la flotta papale, in viaggio verso Venezia, nel porto di Grottammare e Alessandro III fu ospitato nel convento di San Martino, abitato dai monaci camaldolesi, dove si trattenne sino al 1° luglio per assistere ai festeggiamenti di antiche tradizioni locali che la popolazione picena onorava da secoli, in quel periodo.
La presenza del papa fece accorrere una folla imponente da tutti i territori della regione, tanto che Alessandro III, stupito dell’intenso fervore religioso, toltosi il camauro e riempitolo di sabbia, proclamò: “Tante indulgenze saranno concesse ad ogni pellegrino, quanti sono i granelli di sabbia qui contenuti”, istituendo la Sacra Giubilare di Grottammare.
Da allora, la tradizione racconta che, nei 15 giorni a cavallo di ogni domenica 1° luglio, migliaia di pellegrini cristiani si recano alla Chiesa di San Martino per la remissione di tutti i peccati.
Parallelamente a un calendario religioso che celebra la Sacra Giubilare, l’amministrazione comunale organizza un articolato programma di intrattenimenti civili, in linea con la natura popolare delle sue origini. La manifestazione, partita il 23 giugno, offre oltre 40 appuntamenti fino all’8 luglio: conferenze, concerti, spettacoli ed esibizioni in costumi d’epoca.
Cuore della rievocazione è la sfilata del corteo storico: organizzata secondo una lettura temporale della tradizione, è animata da centinaia di figuranti che interpretano personaggi del tempo e figure chiave della Sacra. Da sempre, i figuranti sono cittadini di Grottammare che mantengono viva questa storica iniziativa tramandando di generazione in generazione i ruoli ricoperti nel corteo. A questi, si uniscono animatori storici e compagnie teatrali, che daranno vita a un evento itinerante molto spettacolare. Il corteo sarà commentato da voci narranti, dislocate in tre punti diversi del percorso (chiesa di S. Martino, piazza Fazzini e piazzale Stazione).
Il percorso del corteo storico e il programma completo della Sacra 2018 sono consultabili su www.comune.grottammare.ap.it/documents/Sacra2018/index.html (programma in versione sfogliabile); “La Sacra di Grottammare” (pagina Facebook). Tutti gli eventi sono gratuiti.
Curiosità: La Sacra di Grottammare è anche un fumetto. Angelo Maria Ricci (il disegnatore che firma Diabolik per la casa editrice Astorina è residente a Grottammare) ha illustrato la storia sceneggiata da Michele Rossi, che l’Amministrazione comunale ha dato alle stampe per farne dono a tutti i bambini delle scuole cittadine.
Nella fantasia degli autori la Sacra diventa la storia misteriosa ed affascinate che un nonno inizia a raccontare ai suoi nipoti, passeggiando sulla spiaggia nel corso di una mareggiata. La trovata narrativa e il linguaggio immediato e semplice del fumetto sono il punto di forza del testo, che è nato proprio con l’obiettivo di “familiarizzare” con i più giovani. La originalità della ricorrenza della Sacra, infatti, (si celebra solo quando il primo luglio cade di domenica e dunque ogni 6, 5, 6 e 11 anni) rende la manifestazione più antica della città sconosciuta a molti giovani.
La pubblicazione è disponibile al seguente indirizzo: http://www.comune.grottammare.ap.it/documents/Sacra_a_fumetti/mobile/index.html.
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MACERATA – Approda a Macerata Galassica Festival dell’Astronomia, dal 21 al 24 giugno nei luoghi del centro storico incontri, dibattiti con gli scienziati, serate al telescopio, planetario a Palazzo Buonaccorsi. Che spettacolo l’astronomia! è lo slogan del festival, un progetto innovativo proposto dall’associazione Nemesis Planetario e accolto dall’assessore alla cultura del Comune di Macerata Stefania Monteverde.
“Il primo Festival dell’Astronomia -afferma l’assessore- è una delle tappe di “Macerata finalista Capitale della Cultura 2020”. Ed è una tappa ricca di valori: il cielo stellato sopra di noi ci riporta al valore della ricerca scientifica e apre allo stupore del mistero. Saranno giornate belle, ricche di incontri e dibattiti per tutti, grandi e piccoli, occasioni per tutti per stare bene insieme e vivere il centro storico della città. È il primo festival dell’Astronomia e già aspettiamo il prossimo.”
Si tratta di un progetto finalizzato a creare a Macerata un riferimento stabile per la divulgazione e l’animazione astronomica. Il Festival dell’Astronomia nasce come elemento di richiamo e di impatto per creare curiosità nel pubblico ed attrarre l’attenzione anche di enti ed istituzioni nazionali ed internazionali così da iniziare un percorso di coinvolgimento del territorio.
La Biblioteca Mozzi Borgetti, con i suoi preziosi e antichissimi testi astronomici, le piazze del centro storico, il Palazzo Conventati, il Teatro Lauro Rossi e i Musei civici di Palazzo Buonaccorsi accoglieranno nelle quattro giornate i 60 appuntamenti e 45 relatori fra animatori, divulgatori e ricercatori. Il Festival è promosso e sostenuto dal Comune di Macerata, è patrocinato dalle Università degli studi di Macerata e di Camerino, dall’Istituto nazionale di Astrofisica e vede la collaborazione della Scuola popolare di Filosofia e del Liceo Scientifico “Galileo Galilei” di Macerata. Si svolgerà dal 21 al 24 giugno in vari luoghi del centro storico.
Il programma è’ stato presentato questa mattina nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato oltre all’assessore alla Cultura Stefania Monteverde, Molisella Lattanzi, astronoma e presidente dell’associazione Nemesis Planetarium, Angelo Angeletti astronomo e docente del liceo scientifico Galilei Macerata, Erik Longo docente del Università di Macerata. Alessandra Frontini ha illustrato il ricco calendario degli appuntamenti.
Saranno quattro giornate, incentrate ognuna su un tema specifico: Pianeti, Onde gravitazionali, Luna e NEO gli oggetti vicini alla Terra). Sono in programma laboratori per bambini, conferenze di approfondimento e ricerca, workshop per ragazzi e giovani imprenditori nell’astronomia, spettacoli, teatro astronomico, aperitivi astronomici durante i quali scambiare quattro chiacchiere informali con i ricercatori e in più visite ai Musei e serate di animazione. Non mancherà l’installazione del planetario, più grande e rinnovato e con nuovissimi spettacoli.
Ma Galassica propone anche momenti di ricerca ed eccellente professionalità testimoniata dai tantissimi ricercatori, molti dei quali di origine marchigiana che con entusiamo hanno voluto contribuire al Festival. Ci saranno infatti i rappresentati di importanti Istituti nazionali ed internazionali che interverranno nella serata di chiusura sul palco in piazza della Libertà.
Fra di loro, Eugenio Coccia, direttore del Gran Sasso Scienze Institute (coinvolto nelle recenti scoperte sulle onde gravitazionali), Ettore Perozzi – capo reparto del settore ASI per i NEO, Anna Wolter in rappresentanza dell’ ESO (European Sauthernen Observatory), Roberto Della Ceca membro del Comitato Scientifico dell’INAF, Claudio Pettinari rettore di UniCam.
Inoltre, nella serata di sabato 23 giugno, in programma un momento dedicato al grande pubblico in cui l’ospite Paolo Attivissimo, blogger impegnato nella smentita delle fake news, cercherà di dare una risposta definitiva alla spinosa domanda “Siamo davvero andati sulla Luna?”.
“Molta, moltissima astronomia- dice Molisella Lattanzi, presidente dell’Associazione Nemesis Planetarium composta da astronomi e divulgatori scientifici -per avvicinare tutti allo spazio sempre più a portata di mano grazie alle recenti scoperte ed alla continua innovazione. Galassica sarà l’occasione per apprendere e divertirsi e partecipare ad un evento unico nel suo genere in tutte le Marche”.
Anche in caso di pioggia il Festival non subirà interruzioni. Il programma su www.comune.macerata.it e www.galassica.it. Per info e prenotazioni www.galassica.it e tel 388 4990299.
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