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lillyslifestyle · 5 years ago
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Fine settimana a Lisbona, eventi 29 novembre - 1 dicembre 2019
Fine settimana a #Lisbona, #eventi 29 novembre - 1 dicembre 2019
Rieccoci ad un altro appuntamento del giovedì con i miei consigli sugli eventi imperdibili del fine settimana a Lisbona. Premetto che domani uscirà un ricco articolo con la programmazione (quasi) completa degli eventi natalizi di dicembre ma per oggi il Natale lo mettiamo da parte. Pronti a prender nota?
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Cosa fare questo fine settimana?
Veleggiare sul fiume Tago con aperitivo
Andare in…
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giancarlonicoli · 6 years ago
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4 feb 2019 11:19 1. I SOGNO DI UMBERTO SMAILA: "UN GIORNO VINCERO’ L’OSCAR: L'HANNO DATO A PIOVANI A BACALOV. POSSO SPERARE ANCHE IO. CI VORREBBE IL FILM GIUSTO E MOLTA PAZIENZA..." 2. "OGNI MESE INCASSO GRAZIE A TARANTINO. VIDE IL MIO PRIMO FILM PER IL QUALE SCRISSI LE MUSICHE: "LA BELVA CON IL MITRA", E MI FECE CHIAMARE: PENSAI A "SCHERZI A PARTE" 3. E POI WOODY ALLEN CHE SCRISSE PER I GATTI TRE ATTI TEATRALI UNICI, VERDONE ("FUMMO NOI A RACCOMANDARLO A ENZO TRAPANI, REGISTA DI 'NON STOP'), ABATANTUONO, IL SESSO LIBERO, "COLPO GROSSO", LE DUE "INCAZZATURE" CON JERRY CALA’. E SULLE IDEE DI SALVINI…-VIDEO 
Francesco Specchia per “Libero quotidiano”
«Ora stai bene attento: l' escalation è un formidabile fenomeno fisico...». Si alza e imbraccia il microfono a mo' di kalashnikov.
Con Georgia On My Mind e My way intonata alla Sinatra la gente comincia a canticchiare timidamente sottovoce, masticando un trancio di pescespada a rischio bolo alimentare. Quando passa al repertorio anni 60, i commensali ingollano un Prosecco e con le dita battono il ritmo sulla tavola di mezza cena. Via via, attacca I Watussi e Ho la pelle nera, e l' uditorio - incanutiti manager in pochette, tardone ingioiellate, universitari d' ogni accento e colore, molti sorrisi molto botulino - si getta in pista; con i Doors, i Queen, Madonna il pubblico, canta, balla, suda in modo disumano. Ecco.
Quando, insomma, Umberto Smaila spinge nella notte il suo Dinner Live Show - banalmente una cena con musica dal vivo - nel suo locale Smaila' s di Milano; be', tutto questo ti rende l' idea plastica del termine "intrattenimento popolare". Smaila è il folk singer delle notti italiane. In questi giorni è stato citato da Salvini. Fabio Fazio l' ha convocato a Che tempo che fa riunendo i "Gatti di vicolo Miracoli" neanche fossero i Beatles (vincendo la serata). E il film sul ritorno dei Gatti, Odissea nell' ospizio è finito, e attende un cuore buono che lo distribuisca.
Caro Smaila, Fazio ha compiuto un gesto storico: ha riunito lei, Jerry Calà, Nini Salerno e Franco Oppini dietro un' unica telecamera. Per me, veronese, vecchio fan, è stato quasi servizio pubblico. Quasi.
«Fazio è stato bravo, è stata una celebrazione, soprattutto non si è parlato di politica. Abbiamo cantato Unplugged. Con curioso supporto di Max Pezzali e, soprattutto di Piero Pelù, che è lontanissimo dalle nostre idee politiche (Pelù è un tantino di sinistra, ndr) ma ha detto che eravamo dei precursori quando cantavamo, trent' anni fa "Prova a dar un calcio alla moviola..."».
«Crolla di colpa il mondo dello sport». «Bravo, la sai. E anche Fazio mi ha stupito, cantando una nostra canzoncina di nicchia "La vita è bella perché è varia..."».
«...I piedi a terra e i castelli in aria». So anche questa. Non la cantavano 5000 mila fan scatenati dei Gatti al cinema Rivoli di Verona nell' 80, al vostro film d' esordio Arrivano i gatti?
«Molto bravo. Eravamo talmente famosi, dopo Non Stop in Rai che andammo a New York.
E il produttore di Woody Allen, Jack Rollins che già allora aveva centovent' anni credo, ci volle incontrare perché il Corriere della sera aveva scritto che il nostro primo film Arrivano i Gatti aveva superato Manhattan che dopo vinse qualche Oscar».
E davvero, dopo incontraste Allen? E non è leggenda metropolitana che, in quel viaggio, Woody s' innamorò del vostro «umorismo ebraico-newyorkese»?
«Conoscemmo Allen al Michael' s Pub di Manhattan, dove suonava il clarino jazz. Era seduto, timido, riservatissimo, conficcato accanto a Oriana Fallaci che lo sommergeva con fiumi di parole e Isabella Rossellini. La Fallaci si sedette al nostro tavolo e ci chiese cose pensassimo della musica di Allen. Fummo gentilissimi. E chiedemmo a Woody di farsi una foto con noi e col Telegatto che Sorrisi e Canzoni, ci pregò di recapitargli. Lui rispose: "Grazie ma, sapete, io non ho ritirato l' Oscar, non vorrei che qualcuno si offendesse. MA c' è dell' altro. Scrisse per noi».
Mi faccia capire, e lasci la bottiglia. Woody Allen scrisse per i Gatti di Vicolo Miracoli?
«Le giuro. Tre atti teatrali unici. Disse che per il primo atto ci aveva speso una notte intera. Voleva che usassimo solo il suo nome all' anagrafe, Allan Stewart Königsberg, e chiese che belle donne lo accogliessero all' aeroporto. Il progetto finì nelle mani del nostro produttore di allora - poi regista - Claudio Bonivento, e sparì. Peccato».
Come peccato? Quegli anni eravate allo zenith del successo, quattro compagni al liceo Maffei di Verona (il mio liceo) sbarcati al Derby di Milano alla conquista del mondo. Poi Jerry Calà scelse la carriera solista e ruppe il giocattolo. Come la prendeste?
«Malissimo. Non ci parlammo per anni. Tieni conto che in quegli anni fummo noi a raccomandare un giovane di talento, Carlo Verdone, ad Enzo Trapani il regista di Non Stop. E fummo noi a far esordire Abatantuono il nostro tecnico delle luci, nei nostri film come Una vacanza bestiale. Diego avrebbe dovuto essere il nostro autista ma non aveva la patente, così guidavo io, lui davanti e dietro i tre segaligni: viaggiamo così per tutt' Italia per anni e discutevamo di politica. Eravamo molto giovani e comunisti imbevuti di ideologia da Arturo Corso, allievo di Dario Fo. Diego era addirittura di Potere operaio».
E com' è che adesso lei tifa Salvini (e, prima, Berlusconi)?
«Io ammiro molto Matteo SalvinI e anche le sue idee sull' emigrazione mi sento di condividerle. Lui parla di clandestini, non di integrati. Lo so perché io stesso sono un migrante. I miei erano esuli istriani. Io me le ricordo le code per il pane sotto il regime di Tito, appunto. Mia madre, Mary Nacinovich Smaila, lucidissima, a 93 anni, si è decisa a scrivere la nostra storia in una biografia Fiume è una città di confine, in uscita. Amo molto la mia mamma. Torno spesso a Verona per andare a trovarla. Il ritorno alle origini comporta un' immersione gastronomica a base di bigoli e pearà».
Come nascono i Gatti?
«Dal caso. Jerry Calà era di un anno più grande, al Maffei, venne più volte bocciato ma recuperò tre anni in uno. A Locri. Anche Nini me lo trovai in classe perché bocciato due volte. Finimmo il liceo mettendo su una compagnia teatrale, lo Studio 24. Da 24 passammo a 9, poi a 6, poi nel quartetto che approdò al Derby di Milano a fare cabaret. Nel frattempo Oppini si era iscritto a giurisprudenza a Padova mentre io, Nini e Jerry a Bologna, ma era per cuccare, credevamo nel sesso libero. Ma finiva sempre con noi tre veneti poareti che giravamo soli come sotto i portici della città. La liberazione per me era tornare a casa e suonare».
Lei divenne, in carriera solitaria, pregiato autore di colonne sonore, da Soldati a Caramelle da uno sconosciuto ai film Steno. Cosa la portò a Colpo grosso in tv, un successo planetario?
«Colpo Grosso nacque dall' esigenza di Berlusconi di bloccare l' avanzata di Euro Tv. Trovò un pool di editori locali, li rifornì di vecchi film e fu Italia 7, Io venni chiamato per l' erotismo da casinò in seconda serata. Tuttora il programma è dappertutto. Un giorno a Londra in un ristorante indiano vedo che tutti mi riconoscono mentre mi trasmettevano in tv. Idem ad Atene ed in Sudamerica dove i doganieri mi sorridono e mi fanno passare. In un albergo di Lisbona mi sono visto doppiato in portoghese. Mio figlio Rudy mi ha mandato da Tokio un video con me che squittisco in giapponese. E dire che non ho firmato nessuna esclusiva. Oggi sarei miliardario».
Rudy è il suo erede. Canta in una band e con lei; ma il week end s' infila il berrettino e lavora nella panetteria della moglie a Milano. La inorgoglisce?
«Immensamente. Vende focacce nel forno della moglie. Lezione di umiltà per me e per i suoi fratelli Roy, 20 anni tennista e Greta, 17 che suona il piano».
È vero che la seconda incazzatura con Calà lei l' ha avuta perché su Libero: Jerry si proclamava "re delle notti live"?
«Jerry, a forza di guardare i miei spettacoli a Poltu Quatu (ho aperto in franchising una decina di Smaila' s, al mondo, perfino sulle navi Grimaldi), ha voluto svoltare col il business delle serate live. Lui lo fa più parlato, io canto. Ma certo, se su Libero dice di essere il "re della notte", gli ricorderei che semmai siamo "i re"...».
Sapeva che Quentin Tarantino era impazzito per la colonna sonora di un suo film?
«Assurdo. Vide il primo film per il quale scrissi le musiche: La belva col mitra, del 1977, un B-Movie e mi fece chiamare. Pensai a Scherzi a parte; mi accorsi che era vero vedendo una sequenza di sei minuti in Jackie Brown, con De Niro, con le mie note in sottofondo. Ogni mese mi arrivano le royalties. Questo mese dalla Papuasia».
Ha rimpianti?
«Non aver vinto l' Oscar. A parte l' inarrivabile Morricone, l' hanno dato a Piovani a Bacalov. Posso sperare anche io. Ci vorrebbe il film giusto, e molta pazienza, ma quella non mi manca». (Si chiude la serata. Umbertone, con passo sconnesso dal femore rotto, entra in modalità nostalgia; e parte con Verona beat, dedicata al suo mondo piccolo. Al verso "una scuola, una città", son lucciconi che non le dico, signora mia...).
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tarditardi · 7 years ago
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Al Siren Festival a Vasto, in luoghi splendidi come Porta San Pietro e Giadino d’Avalos, prende vita Siren Festival (Sirenfest.com): un sacco di elettronica e rock di qualità - ingresso una sera 40 euro, abbonamento 60. Tutto di qualità, chic e da non perdere. 
VENERDI 28 LUGLIO
– Baustelle, Apparat, Allah-Las, Cabaret Voltaire, Ghali, Jenny Hval, Giorgio Poi,
Emidio Clementi/Corrado Nuccini, Andrea Laszlo De SImone, Francobollo, Colombre
SABATO 29 LUGLIO
– Trentemoller, Ghostpoet, Arab Strap, Carl Brave x Franco126, Noga Erez, Daniel Miller,
Populous, Lucy Rose, Gazzelle, Gomma, Zooey
Sotto le bio di alcuni degli artisti coinvolti
ANDREA LASZLO DE SIMONE Andrea Laszlo De Simone è un'anomalia.È un solista, prima di tutto. Ma è anche una band di sei elementi.È un cantautore, ma cosa significa nel 2017 essere un cantautore?"Uomo Donna", il suo primo vero e proprio album, uscirà il prossimo 9 giugno per 42 Records, anticipato dai singoli "Uomo Donna", "Vieni a Salvarmi" e "La guerra dei baci", tutti e tre anticipati da tre videoclip particolarissimi ed evocativi seppur nella loro semplicità. "Uomo Donna" è un disco particolarissimo e che vive di contrasti: c'è la canzone d'autore italiana, appunto, e la psichedelia, Battisti e i Radiohead, i Verdena e Modugno, l'influenza di quella che negli anni '70 veniva chiamata Library music e un tocco post-moderno che lo rende nuovo anche nel suo essere volutamente classico.
COLOMBRE
Pulviscolo
è il primo album di Colombre, progetto che inaugura l’esperienza da solista di Giovanni Imparato – già voce, chitarra e autore dei brani della band indie-pop Chewingum eco-produttore del disco Sassi di Maria Antonietta – uscito il 17 marzo per l’etichetta Bravo Dischi. 25 minuti e 36 secondi, 8 tracce dai titoli brevissimi (1, massimo 2 parole) per unalbum che ti conquista immediatamente. Pochi attimi dal primo ascolto e subito ti viene voglia di cantare insieme a Colombre.Nella prima settimana di uscita il secondo singolo "Blatte" feat. IOSONOUNCANE è entrato nella top 10 della Viral50 di Spotify e Colombre è subito schizzato al primo posto della Social Indiex,la classifica degli artisti indipendenti che creano più engagement sui social network.Il nome Colombre è un omaggio al racconto di Dino Buzzati (Il Colombre), una favola moderna – protagonisti un marinaio e un mostro marino – che parla dell’incapacità di affrontare le proprie paure, di tuffarsi nelle ignote profondità del mare per scoprire cosa ci lega all’immobilità. Ed è proprio l’immobilità ciò da cui fugge Imparato/Colombre che in queste 8 tracce mette a fuoco alcuni episodi significativi della propria storia recente, vuota il sacco e decide di aprirsi al futuro.
FRANCOBOLLO
Distorto, infantile, energico, malizioso. I Francobollo sono tutto quello che si è sempre desiderato per Natale, ma che non si ha mai avuto il coraggio di chiedere. I membri della band, che si sono conosciuti a scuola a Lund, in Svezia, hanno suonato e registrato prima di fondare la band per gruppi come Slow Club, LA Salami e Mystery Jets.  Ugualmente a loro agio nei minuscoli club come nei più grandi festival, i Francobollo sono stati capaci di conquistare  con incredibile facilità un vasto pubblico grazie alla loro potenza live. Il produttore Charlie Andrew, vincitore di un Mercury Prize e di un Brit Award, è rimasto talmente colpito dopo un concerto da proporre alla band di inaugurare la sua etichetta Square Leg Records. E’ nato così 'Long Live Life' - l'album di debutto di Francobollo, che sarà pubblicato il 14 luglio,  proprio con l'obiettivo di creare un lavoro capace di catturare e trasmettere l’energia incontenibile dei loro live.
Acclamati da NME, DIY, Clash Magazine, Line of Best Fit e numerosi altri media non c’è dubbio che nei prossimi mesi ne sentiremo molto parlare!
GAZZELLEOcchiali da sole, occhiaie da solo. Zenzero e zucchero filato. Con la felpa sporca della sera prima. Gazzelle è di Roma e Superbattito è il suo disco di esordio. Un disco ammiccante e catchy. Sexy pop.Prodotto per Maciste Dischi da Igor Pardini e Flavio Pardini presso Il Cubo Rosso Recording di Roma, con la supervisione artistica di Leo Pari. Masterizzato da Andrea Suriani presso l’Alpha dept. studio di Bologna
GIORGIO POIIl suo disco d’esordio “
Fa Niente”
uscito nel febbraio 2017 per Bomba Dischi/ Universal non smette di raccogliere entusiasmanti riscontri testimoniati non soltanto dalle innumerevoli uscite sulla stampa specializzata e sul web ma soprattutto da un crescente seguito di spettatori durante il suo primo giro di concerti.             Ora Giorgio Poi è pronto per affrontare una lunga e calda estate live in giro per l’Italia. Con Matteo Domenichelli al basso e Francesco Aprili alla batteria, compone un infallibile trio di musicisti che sa catturare il pubblico con maestria, in un continuo andirivieni tra la forma canzone e l’esplorazione del suono.
GOMMAGomma sono Ilaria, Giovanni, Matteo e Paolo e suonano un post-punk cupo ed emotivo, ricco di suggestioni nineties. Nascono in provincia di Caserta a inizio 2016 e in pochi mesi registrano e pubblicano un disco:
Toska
, il risultato delle loro vite e delle loro contaminazioni musicali, cinematografiche e letterarie. Un esordio che vuole offrire un punto di vista genuino e istintivo sul mal d'essere contemporaneo elargendo storie da periferia dell'anima e che li ha catapultati su alcuni dei palchi più importanti d'Italia, affascinando pubblico e critica. Toska è l'album d'esordio dei GOMMA uscito il 17 gennaio 2017 per V4V-Records in collaborazione con Controcanti.
LUCY ROSE
Giardino D'Avalos
Lucy Rose arriva in Italia per presentare il suo nuovo album Something’s Changing.
Something’s Changing uscirà il 14 luglio su Communion Records/Caroline. L’album sarà accompagnato da un breve documentario che racconta il tour dell’anno scorso di debutto in America Latina. Il viaggio, organizzato in maniera indipendente da Lucy con l’aiuto dei sui fan sudamericani, è stato di grande ispirazione per l’album, e il film è un racconto intimo di come tutto è successo. Navigando sulle intuizioni dei suoi viaggi, Lucy si è posta l’obiettivo di fare il terzo album in modo dolce e, attraverso l’amico di un amico, è entrata in contatto con il produttore di Brighton Tim Bidwell, e nel suo studio casalingo ha trovato il luogo ideale per esplorare la sua intimità e tirar fuori delle nuove canzoni.
L’album è stato fatto in diciassette giorni. I maggiori contributi sono stati dati dal bassista di Tim, Ben Daniels, dal batterista Chris Boot, e dagli ospiti Elena Tonra dei Daughter, Marcus Hamblett dei Bear’s Den e Emma Gatrill dei Matthew and The Atlas.
POPULOUSDopo ‘Night Safari’, disco che ha definitivamente consacrato Populous come uno degli artisti e producer più interessanti a livello internazionale,ora arriva
‘Azulejos’
, nuova avventura elettronica di Populous in uscita il 9 giugno per La Tempesta (in Italia) e per Wonderwheel Recordings (nel resto del mondo).L’album è stato interamente composto a Lisbona ed è la sintesi del nuovo viaggio sonoro di Populous, un ponte ideale fra i ritmi sensuali della cumbia sudamericana e l’elettronica europea.Mixato da Jo Ferliga degli Aucan il disco vanta anche un featuring con Nina Miranda degli Smoke City.Andrea Mangia aka Populous e` un producer e dj salentino che ha esordito nel 2003 sulla berlinese Morr Music.Autore di jingle televisivi e colonne sonore, sound designer per il web, musei e sfilate di moda. Ha lavorato per Imperial, IKEA, Vogue, Vivienne Westwood, Carhartt, Nissan, Wired, Skoda etc.Ha prodotto e collaborato, tra gli altri, con Teebs, Clap! Clap!, Dj Khalab, Blue Hawaii, Lukid, John Wizards, Simon Scott/Slowdive, Sun Glitters, Larry Gus, Giardini Di Miro`.Nel 2010 vince il “Premio 2061 - La musica elettronica italiana del futuro”.Nel 2014 pubblica “Night Safari”ottenendo  consensi unanimi da parte di critica e pubblico (con brani regolarmente trasmessi da radio cult come NTS, KEXP, Le Mellotron).Nel 2016 vince il premio di “Miglior artista” all’Italian Quality Music Festivals.
EMIDIO CLEMENTI/CORRADO NUCCINI- QUATTRO QUARTETTI
Giardino D'Avalos
Ci vuole coraggio a decidere di prendere un classico letterario del ‘900 - i “Quattro Quartetti” del poeta e critico letterario statunitense T.S. Eliot - e reinterpretarlo in maniera completamente inedita. Negli anni sono tantissimi gli autori che hanno provato a rielaborarlo e altrettanti sono gli attori che ne hanno fornito una loro interpretazione, ma nessuno aveva provato a fondere l’elemento ritmico già presente nelle parola di Eliot con un tessuto musicale inedito, composto per l’occasione e che prova a far convivere trame sonore vicine alla musica ambient con suggestioni etniche e improvvise impennate chitarristiche. Un lavoro che è a sua volta un vero e proprio disco che ha senso anche come opera a sé pure per chi non possiede alcuna confidenza con il poema di Eliot, qui declamato alla perfezione da Emidio Clementi su una traduzione Garzanti del 1994.Emidio Clementi e Corrado Nuccini sono due figure cardine della musica italiana. Il primo ha attraversato da protagonista tre decenni con il suo lavoro con i Massimo Volume, El Muniria e Sorge. Ha scritto tre romanzi (La notte del pratello, L’ultimo dio e Matilde e i suoi tre padri). Insegna scrittura creativa all’Accademia delle Belle Arti di Bologna. Corrado Nuccini è uno dei fondatori dei Giardini di Mirò vera e propria colonna della musica indipendente italiana, molto apprezzata anche al di fuori dei confini nazionali e i suoi progetti collaterali - Nuccini e Vessel - hanno avuto ottimi riscontri di pubblico e critica. L’album di questo progetto è stato pubblicato a marzo da 42 Records.
ZOOEYIl duo di Bordeaux residente a Londra, composto da Matthieu Beck e Marie Merlet, ha pubblicato il bellissimo debutto The Drifters. Un lavoro  che si muove tra echi di Stereolab, Beach House  Brian Wilson, e rimandi al Bill Callahan periodo Smog (c’è una cover del buon Callahan, Let’s Move To The Country). Una miscela di pop sognante e soft, con pennelllate elettroniche leggere, tocchi di tropicalismo anni ’60 e echi di persian disco. Un esordio brillante di cui sentiremo parlare!
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lillyslifestyle · 6 years ago
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Fine settimana a Lisbona, eventi 8-10 febbraio 2019
Fine settimana a Lisbona, eventi 8-10 febbraio 2019
Buongiorno a tutti, bentrovati al nostro appuntamento del giovedì con i miei consigli sugli eventi imperdibili del fine settimana a Lisbona. Questo numero è tinto di rosso ed ha un maialino che corre qua e là, è l’anno del maiale per i cinesi ed anche noi siamo inviati a festeggiare il capodanno con loro. Curiosi?
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venerdì, 8 febbraio
Scrolliamoci di dosso la settimana con una prova di vini che…
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