#c: wendy 002
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⋰ 𝗕 𝗘𝗡𝗝𝗔𝗠𝗜𝗡 + 𝗝 𝗔𝗖𝗞𝗜𝗘 / hook - wendy #002 ▎ ₁₇ . ₁₀ . ₂₀₁₉ b a n c a ( #WAIrpg )
« Conosce quest'uomo? » Tre mesi in quella cazzo di isola, e ancora nessuna traccia concreta di Peter Pan, dall'ultima volta in cui l'aveva intravisto sul retro di un locale. La foto che protese dinanzi al volto del direttore della banca l'aveva scattata proprio allora - quanto era passato? Due settimane? L'idea, però, di andare di cittadino in cittadino a domandare dell'acerrimo antagonista gli era venuta solamente qualche sera prima. In veste di capo della polizia si era imbattuto nella fatina del suddetto rosso malpelo; perché non continuare su quella strada, si era detto. Dopotutto il ragazzino era stato un delinquente della peggior specie sull'isola che non c'è; era giunto il momento di ricambiare gli onori.
Lo vide tentennare. Avvicinò ulteriormente il braccio esalando aria dal naso, pazientemente. « La guardi pure con calma » fece un cenno con il polso, invitandolo ad afferrare la fotografia. Dunque si alzò dalla comoda poltrona e si mise a ficcanasare discretamente nell'ufficio; mani congiunte dietro la schiena. " Non vorrei sbagliare ma credo... " cominciò a dire l'uomo, massaggiandosi il mento, pensieroso. Uncino tese le orecchie, attento. " Credo sia- argh, mi scusi, avanti! " Qualcuno aveva bussato alla porta e quel qualcuno si rivelò essere Wendy ( Jackie ) Darling.
Jackie Jackie e la sua famiglia vivevano a Mykonos ormai da mesi, ma la primogenita dei Dalton non si era ancora abituata all’isola e a tutto il suo splendore. Le mancava Londra. Quella sua pioggerella leggera, gli scoiattoli nei vari parchi che sgranocchiavano il cibo dato dai turisti, la moda londinese e soprattutto quella pace che si percepiva nelle vie più nascoste. Non si sentiva parte di Mykonos, infatti quel suo trasferimento lo stava vivendo come una vacanza, in realtà. Però, non denigrava per nulla quell’isola greca, anzi. Mykonos era diventata l’ambientazione del suo primo libro. Riusciva a ispirarla. La ragazza stava buttando giù alcune idee riguardo un capitolo, quando la barista di starbucks chiamò il suo nome. L’ordinazione erano due drink freddi: un Iced London Fog Tea Latte per lei e un Iced Black Tea per suo padre. A Ottobre a Mykonos faceva ancora molto caldo e siccome Jackie non aveva ancora fatto amicizia e aveva quindi molto tempo libero, a volte si recava in banca da suo padre con qualcosa di fresco. Bussò alla porta con delicatezza. « Papà, ti ho portato il... Tea... » La frase andò a scemare di tono. Suo padre non era solo, con lui c’era quello strano tizio che le aveva offerto un drink, se non errava, ad uno dei tanti locali famosi. « Che ci fai tu qui? » Rispose secca con un’espressione curiosa ma al tempo stesso seria, siccome era alquanto diffidente. Qualcosa non le quadrava. “ Tesoro! Ero sicuro di averti insegnato le buone maniere! “ La sgridò suo padre. Lei senza distogliere il suo sguardo azzurro dall’uomo sospetto, si avvicinò a suo padre per porgergli il tea. ‘’ Scusi mia figlia “ Jackie senza aprir bocca, buttò lo sguardo sulla fotografia che suo padre teneva ancora tra le dita. « Perché hai in mano una foto del ragazzo che sbaglia sempre le ordinazioni del tuo caffè? »
Benjamin Uncino la riconobbe, è chiaro. Così come l'aveva riconosciuta in quel locale, pub, ristorante... non se lo ricordava più, qualche giorno dopo essere approdato a Mykonos. Tra i due ci fu un rapido sguardo. Da parte di Jackie probabilmente fu solo il tipo di occhiata che si lancia ad un estraneo che si ritrova in un luogo dove risulta essere fuori posto. Da parte di Uncino non ci fu alcun cenno d'interessamento invece; rimase distaccato; passivo agli eventi. Assunse solo un cipiglio interrogativo, poiché pensò fosse il più adeguato in una situazione simile. Gli occhi di dosso però non glieli tolse neppure per un secondo. Invero, udendola interrompersi nel mezzo della frase rivolta al banchiere, ebbe quasi il timore che lei l'avesse riconosciuto in quanto Capitan Uncino e non solo come l'uomo che aveva tentato di offrirle un drink - con il senno di poi avrebbe fatto meglio a non tentare un avvicinamento a Wendy Darling, quel fatidico pomeriggio. Prima si sarebbe dovuto accertare che la giovane fosse legata a Peter Pan anche in quella realtà. Una Wendy senza Peter, per quanto potesse essere graziosa, si presentava pressoché inutile. « Prego? » Come temeva, la noncuranza con la quale aveva accolto il suo ingresso non era servita a farlo passare inosservato. Si ricordava di lui. Tuttavia proseguì su quella linea. Non sarebbe giovato alle sue indagini riconoscere davanti all'uomo cui stava ponendo delle domande, di aver tentato di abbordare sua figlia. Ostentò totale smarrimento, dunque. E scostandosi dalla parete vicino alla quale aveva indugiato nel mirare un piccolo dipinto, con un sorriso bonario e del tutto non colpevole, rivolgendosi al padre di lei disse: « non si preoccupi, sono cose che capitano. Temo - » ed ora ricadde nuovamente sulla rossa, con una scintilla machiavellica appena percepibile nei suoi occhi, « - temo ci sia stato un fraintendimento signorina. » Valeva a dire: mi avrai scambiato per qualcun altro oppure, avrai scambiato la mia offerta di abbeveraggio per qualcos'altro. Non era dato specificare. Uncino contò sul fatto che all'orecchie dell'uomo sarebbe risuonata più appetibile la seconda ipotesi. « È certa sia lui? Dove ordinate il caffè? »
Jackie Il suo sguardo puro si era soffermato ben poco sulla fotografia di quel ragazzo con la testa fin troppo sulle nuvole. Non le interessava e da quel poco che aveva conosciuto di lui, lo trovava terribilmente immaturo. La cosa strana era che le sembrava di conoscerlo da tempo, invece si erano solo incontrati qualche volta e solo di sfuggita. Forse, si erano scambiati solamente qualche occhiata curiosa. “Prego” mimò la voce dell’uomo solo mentalmente, senza far notare quella leggera espressione di fastidio che trapelava dal suo labbro superiore. C’era qualcosa che non la convince di quel poliziotto, era come se il suo sesto senso le dicesse di stare alla larga da lui, sebbene si sentiva in qualche strano modo, attratta da lui. Sistemò l’ordinazione sopra il tavolo, mentre riprese parola. « Non c’è nessun fraintendimento... signore! » Le sue parole erano ferme e il tono di voce pressoché basso e saccente. La gentilezza che la caratterizzava sembrava svanire nel nulla in sua presenza. “ JACKIE MOIRA DALTON “ Suo padre la riprese nuovamente, questa volta alzando la voce e utilizzando un tono molto più deciso. Jackie per la seconda volta, non rispose a suo padre e si limitò ad appoggiare la schiena al muro e incrociare le braccia sotto il seno, come se suo padre non fosse all’interno di quella stanza. Non gli dava retta. « Sicurissima. Quei capelli rossi e quel non so che di spavaldo e immaturo, la fotografia non gliela toglie. » Se lo ricordava bene poiché in quei momenti che lo guardava, se l’era studiato curiosa, cercando di capire se lo avesse visto prima di vivere a Mykonos. « Il caffè, come vede... » Lanciò un’occhiata ai contenitori di Starbucks. « Lo prendiamo da Starbucks. Ma ultimamente preferisco ordinarlo e portarlo io a mio padre, che sia caffè o tea. » Continuò, staccando il suo corpo dalla parere di pietra bianca e avvicinarsi lentamente al poliziotto che cercò di offrirle da bere tempo addietro. « Come le ho già detto sbaglia le ordinazioni. E se sbaglia spesso delle semplice ordinazioni di caffè significa automaticamente che quel ragazzo è inaffidabile e incompetente. » Suo padre sbuffò in totale disperazione per il comportamento a tratti maleducato della figlia. Jackie si stava comportando così solo a causa della sua diffidenza e quella sensazione strana che percepiva in presenza di quell’uomo. “Jackie? Cosa ti prende? “ « Niente! » Rispose secca senza abbassare lo sguardo. « Non si è identificato e non ha mostrato il distintivo, come possiamo essere certi che lei... » Lo squadrò. « Non faccia solo finta di essere delle forze dell’ordine, e che questa sia tutta una messa in scena? Cosa ha fatto questo ragazzo? »
Benjamin Divertito da quel botta e risposta padre-figlia, Uncino rise sotto i baffi. Riuscendo, al contempo, a simulare sussiegosa comprensione. « Non c’è problema, davvero » ripeté all’uomo, volendo tranquillizzarlo sulla sua totale indifferenza all’astio che la figlia serbava nei suoi confronti. Ignorò lei totalmente, invece; con il proposito ulteriore di farle intendere quanto poco contasse quella questione, in quel momento. Fortunatamente si degnò di rispondere a ciò che più gli premeva. Burbero, quasi digrignò i denti alla descrizione della sua spavalderia; Jackie era stata in grado, con quelle parole, di far comparire nella sua mente - ma in verità gli parve quasi di avercelo davanti - l’immagine del ghigno maledetto che sfoderava ogni qual volta si ritrovavano a scontrarsi. « Ottimo, vi ringrazio per l’aiuto » sorvolò sul fatto che avesse lasciato intendere fosse manchevole di spirito d’osservazione; i bicchieri di Starbucks li aveva notati. Chiunque l’avrebbe fatto. Ignorarla, dunque, gli parve fosse il miglior modo di contrattaccare. Inoltre, aveva un certo qual che di stuzzicante, fingere che una persona non esistesse. Uncino l’aveva sempre pensato. Indi per cui, con una stretta di mano, si congedò degnamente solo dall’uomo; riprendendo ed intascando la fotografia, nella tasca posteriore dei suoi jeans. « Arrivederci. » Appropinquandosi verso la porta, guardò lei, finché non fu obbligato a lasciarlo scivolare via sul resto della stanza da lui percorsa in pochi passi. Ma giunto davanti alla porta, ecco un altro attacco. Sperò d’avvero fosse l’ultimo. Si era dimostrata di una perspicacia fuori dal comune, con quella accusa. Peccato che nessuno, eccetto Uncino, l’avrebbe potuto confermare. « Ha ragione » bloccò il tentativo dell’uomo, rosso di rabbia e vergogna, di difenderlo, in un cenno della mano - che lasciò ferma a mezz’aria finché non lo vide richiudere la bocca. « A lei non l’ho mostrato; fa bene a non fidarsi. Di questi tempi non si sa mai chi si ha davanti » e lo tirò fuori dalla giacca.
« Benjamin Ward, nuovo capo del dipartimento di polizia. » « Per quanto riguarda il ragazzo: sono informazioni riservate, legate ad un indagine, di cui non posso far parola. Siamo a posto? »
Jackie Per quanto a Jackie non le andasse a genio quell’uomo a parer suo, farabutto e impostore, il suo non darle retta e non degnarla di un saluto come invece fece con suo padre, la infastidì parecchio. Incrociò la braccia sotto i seni mentre l’espressione solitamente genuina e dolce si trasformava in offesa. Era stata lei dopotutto a rivelargli le risposte delle domande che aveva posto. Lei, non suo padre. « Il rispetto dovrei avercelo solo io papà? Quest’uomo non si è degnato di salutarmi con una stretta di mano come con te. Secondo te lo fa perché sono una ragazza ed è quindi maschilista oppure perché il mio modo di fare la infastidisce? » Si era rivolta a suo padre al limite dell’esasperazione e rosso in volto, ma i suoi occhi azzurri erano ancora riposti impavidi, verso quel tipo. Aveva parlato a voce alta proprio per infastidirlo. Prima Jackie lo aveva accusato e poi gli rivolse nuovamente la parola poiché qualcosa in lei, non voleva porte fine alla conversazione. Altro che uno stupido arrivederci già all’altezza della porta. Cocciuta e diffidente ma al tempo stesso curiosa e determinata, si avvicinò ancora più vicino all’uomo che finalmente si presentò. Con sguardo indagatore prima di allungare la mano verso il distintivo lucente e accarezzarlo in modo delicato con le sue dite morbide, si soffermò sul suo viso, sul suo sguardo, per notare qualche cenno di cedimento. Una bugia. Ma l’unica cosa che percepì avvicinandosi e sfiorargli la mano che teneva la prova di chi era stretta tra le dita mascoline, era una sensazione strana alla stomaco. Secondo Jackie era per il ricordo di lui che le offrì un cocktail. « Molto bene. » Disse lasciando il dito indice sopra il distintivo. « Ora so chi è lo sconosciuto che mi ha offerto da bere... » Sussurrò così piano che suo padre non riuscì a sentire neppure il fiato della figlia. « Saremo a posto solo quando avrà intenzione di offrirmi ancora qualcosa da bere... oppure è rimasto deluso dalla mia personalità? Scommetto che quel giorno sperava in qualche oca superficiale che accettasse il primo cocktail offerto da un bell’uomo... » Non avrebbe mai detto o fatto qualcosa del genere a Londra. Ma Jackie oltre ad essere diffidente era anche curiosa e la questione della foto non gliela raccontava giusta. Jackie non era suo padre, e qualcosa le diceva che il poliziotto Benjamin Ward lo aveva capito.
Benjamin Ancora una volta, esimersi dal ridere gutturalmente, da pirata vile e disonesto quale era: fu difficile, quando lei lo scrutò con la convinzione di poter strappargli la verità dal volto. Tenne lo sguardo senza difficoltà. Ragazzina era a Wonderland, e ragazzina rimaneva qui, nell’ufficio del padre. Uomo che entrambi stavano completamente estromettendo da quella sfida di sguardi; da quella conversazione silenziosa senza capo ne coda, in cui tutto ciò che a Uncino premeva trasmettere, era trasparenza e, al contempo, supremazia. Perché l’avrebbe avuta, questa volta; avrebbe avuto la sua rivincita.
Non ci volle molto comunque, prima che il direttore della banca riacquisisse un minimo di rilevanza. Gli occhi di un Benjamin Ward totalmente spiazzato, saettarono su di lui, alle parole bisbigliate da Jackie. Verificò che non avesse sentito, e che, soprattutto, non si stesse facendo strane idee sul bisbigliare della figlia. Annuì in sua direzione, tirando un sorriso tutto labbra. Accaldato. Suole delle scarpe ben piantate a terra, meccanicamente avanzò verso quest’ultimo. Tolse di mezzo la ragazza sospingendola gentilmente per un fianco; trattenendo, tra due dita, il tessuto leggero della maglietta, che, suo malgrado, dovette lasciar scivolare via.
« Mi suggeriva di lasciarle il mio biglietto da visita » apostrofò, inventando tutto di sana pianta. Tirò fuori - non si capì da dove, per la rapidità - il rettangolino di carta e lo adagiò sulla scrivania. « È preoccupata e non posso darle torto. Lavorare in banca... per qualsiasi cosa conti pure su di me. Sono a disposizione - di nuovo, è stato un piacere. » Sarebbe letteralmente volato via, ora: e lo fece. Benché ringalluzzito dal non aver giocato male le sue carte, si stava facendo imbarazzante. « Lei deve uscire? » porta tenuta aperta con un gomito, mentre si preparava ad indossare gli occhiali da sole, si capiva stesse andando di fretta. Ancora non le aveva risposto: sperava di poterlo fare fuori.
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(The Audio Tourist)
The Audio Tourist 002 FEB - VD
Part 01 - Memories of Late Nights and Old Spaces 1. I Can't Wait - NuShooz 2. Keys Open Doors - Salva 3. Carbonated - Mount Kimbie 4. Archangel - Burial 5. Wilhelm Scream - James Blake
Notes: The title says it all. Let’s get this out of the way. Choice cuts of old feels, post dancefloor, late nights, headphone soundtracks.
Part 02 - Kate's 9: Classic Lover’s Rock / Rock Steady Tunes 5. We Are in the Mood – Heptones 6. Baby I Love You – Alton Ellis 7. Build My Whole World Around You – Dave Barker & the Upsetters 8. When There is You – The Melodians 9. My World – Webber Sisters 10. Give Me Your Love – Ethiopians 11. Silent River Runs Deep – The Gaylettes 12. You Don't Love Me (No No No) *1967 Version – Dawn Penn 13. No One Can Stop Us – Willie Williams
Notes: Kate loves music. Judging by her record, CD, and cassette collection, a shrine, in a wood cabinet, she is serious. She often dances in her living room, singing along, and playing song after song for me. In particular, these 9, Trojan, Ska, Reggae, Rocksteady and Lovers Rock, songs, are some of her favorites. Thanks Kate!
Part 03 - Strange Magic, Musical Evolution, and Pinball – An Interview 14. Strange Magic - Electric Light Orchestra 15. Interview with Chris C.
Notes: I was in a bar talking to my pal Chris who was passing thru on his way to Washington. Another homie, bugging out of the Bay Area. We got to talking about music and love songs. He shared with me the artist that now defines his love life ……Electric Light Orchestra. Sorry for the weird sounds of my dog drinking water in the background. Just getting used to live interviewing.
16. Mala - Alicia
Part 04 - Friends Jukebox - VD Edition 17. Naive Melody - Talking Heads 18. Bonnie and Clyde - Serge Gainsbourg and Brigitte Bardot 19. It's Not Over Yet (Skream Remix) - Klaxons
Notes: Each week we will ask a friend of the show to share a song they like based on that show’s theme. I call it Friends Jukebox. Thanks to Anthony S, Farron K, and Peter G. for their cuts, played in order.
Part 05 - Mixed Messages 20. Everything Goes My Way - Metronomy 21. After the Laughter (Comes Tears) - Wendy Rene 22. I'm Your Puppet - James & Bobby Purify 23. I Luv U - Dizzee Rascal
Notes: A little sweet, a little sad. Love songs express, love, anger, and desire along with a whole bunch of other weird feelings. This holiday is a just a sugar fueled, consumerist, hyped, balloon. A perfect excuse to share love songs.
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List of Sims
The First (and only) Matriarch - Lilian Castillo
001) Adrienne (f: Travis Scott)
002) Bridie (f: Johnny Zest)
003) Cecily (f: Don Lothario)
004) Debora (f: Louis Bergeron)
005) Emi (f: Joshua Shipley)
006) Amari (f: Duke Schmitt)
007) Bret (f: Duke Schmitt)
008) Conan (f: Mortimer Goth)
009) Fawn (f: Dakota Davison)
010) Gena (f: Kale Draper)
011) Haven (f: Barry Davison)
012) Dudley (f: Noah Bradshaw)
013) Elias (f: J Huntington III)
014) Finnigan (f: Malcom Landgraab)
015) Garry (f: Colin Whitman)
016) Ianthe (f: Yahir Quinones)
017) Heston (f: Ezra Blackman)
018) Irving (f: Jordon Shipley)
019) Jai (f: Malachi Bergeron)
020) Keanu (f: Alfred Freeman)
021) Jesse (f: Ronnie Riggins)
022) Lando (f: Alexander Goth)
023) Kayley (f: Tristen Carrillo)
024) Lacie (f: Tristen Carrillo)
025) Micheal (f: Leonel Sharma)
026) Niklaus (f: Joey Woodall)
027) Marcie (f: Lewis Schmitt)
028) Orlando (f: Albert Wheeler)
029) Petar (f: Asher Rouya)
030) Quentin (f: James De Monte)
031) Narelle (f: Alexander Waldorf)
032) Octavia (f: Darrius Deaton)
033) Raphael (f: Sammy Groves)
034) Stefan (f: Sammy Groves)
035) Penelope (f: Vernon Camp)
036) Queenie (f: Jack Dogwwod)
037) Rylie (f: Yannik Theissen)
038) Theophilus (f: Clayton Wiseman)
039) Ulysses (f: Clarence Fields)
040) Sofia (f: Channing Hauser)
041) Van (f: Emiliano Billings)
042) Walter (f: Gulliver Christensen)
043) Tasha (f: Gulliver Clinton)
044) Unice (f: Gulliver Clinton)
045) Xavier (f: Duke Pickett)
046) Vivian (f: Chance Mosley)
047) Wendy (f: Yahir Whipple)
048) Xanthe (f: Federico Michaels)
049) Yvonne (f: Hector Lemus)
050) Zaira (f: Pablo Pringle)
051) Yves (f: Franklin Grove)
052) Zayn (f: Mathias Kay)
053) A. Aurelia (f: Venkat Katz)
054) B. Brielle (f: Joel Arriaga)
055) C. Carmela (f: Ahmad Sneed)
056) A. Amon (f: Ernesto Krause)
057) B. Benjamin (f: Raymond Christiansen)
058) D. Dessa (f: Elvis Escobedo)
059) E. Eliana (f: Phillip O’Neill)
060) C. Caden (f: Kasen Stiles)
061) D. Derik (f: Coty Nardone)
062) E. Emet (f: Avery Weller)
063) F. Fabio (f: Jon Lyman)
064) F. Fiora (f: Edison Lam)
065) G. Ginger (f: Edison Lam)
066) H. Hera (f: Conor Ceja)
067) I. Ivy (f: Omar McKinnon)
068) J. June (f: Aiden Cornell)
069) K. Karlee (f: Frank Kerner)
070) L. Leila (f: Nathanial Duran)
071) G. Glen (f: Floyd Jarrel)
072) H. Henry (f: Floyd Jarrel)
073) M. Mollie (f: Caden Rebuschatis)
074) I. Ivan (f: Giancarlo Vo)
075) N. Nadia (f: Dale Land)
076) J. Jordan (f: Ken Jacobson)
077) K. Kurt (f: Jamie Gamble)
078 ) L. Luis (f: Cannon Swenson)
079) M. Miles (f: Lonnie Robledo)
080) N. Neel (f: Eduardo Gallo)
081) O. Oliver (f: Daryl Costello)
082) O. Ophelia (f: Jarod Hong)
083) P. Philip (f: Jarod Hong)
084) P. Petra (f: Louis Nance)
085) Q. Quirrel (f: Gil Chow)
086) R. Riven (f: Gil Chow)
087) S. Sebastian (f: Ahmad Shipp)
088) Q. Quin (f: Dusty McCarty)
089) T. Tyler (f: Jorden Rodgers)
090) R. Regina (f: Zackery Ngo)
091) U. Uriel (f: Miguel Coley)
092) S. Sissy (f: Walker Bacon)
093) T. Terri (f: Tate Posey)
094) V. Vincent (f: Gideon Richey)
095) W. Wade (f: Gideon Richey)
096) X. Xander (f: Forrest Romano)
097) Y. Yuuri (f: Forrest Romano)
098) U. Uma (f: Pablo Morales)
099) Z. Zack (f: Jairo Stapleton)
100) V. Victoria (f: Loren Neumann)
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