#bolla di aria
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MAGGIO, COME UNA RADICE
Io che son nato a Maggio... io che ci ripenso spesso. Io che mi ritrovo a pensare cosa significhi nascere proprio nella stagione dell'esplosione della vegetazione e in quel periodo, così particolare, privilegiato e breve, in cui tutto attorno a noi, sembra accoglierci, abbracciarci, includerci in una specie di bolla di armonia. In una vibrazione di luce, di colore e di aria effervescente.
Un'atmosfera calda come una carezza...
Bene. Questo l'ho sempre ritenuto vero, e tuttora lo penso. In fondo è la storia in cui ho sempre creduto fin da piccolo.
Ecco perchè mi ha disturbato così tanto, l'anno scorso, che l'alluvione in Romagna abbia scelto di scatenarsi, proprio il 16 maggio!
L'ho sentito come un affronto a me stesso, alle mie radici, alla comfort-zone in cui sono cresciuto.
Stanotte facevo di questi pensieri e mi è tornato in mente un brano che ascoltavo da bambino, perchè piaceva a mia sorella.
E Lei, anche ora che siamo grandi, quando si avvicina maggio, finisce quasi sempre per pungermi con una frecciatina!
"Ah.. è vero! Tu, sei un fiore di Maggio"
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FIORE DI MAGGIO
FABIO CONCATO
Tu che sei nata dove c'è sempre il sole
Sopra uno scoglio che ci si può tuffare
E quel sole ce l'hai dentro al cuore
Sole di primavera
Su quello scoglio in maggio è nato un fiore
E ti ricordi, c'era il paese in festa
Tutti ubriachi di canzoni e di allegria
E pensavo che su quella sabbia
Forse sei nata tu
O a casa di mio fratello, non ricordo più
E ci hai visto su dal cielo
Ci hai trovato e piano sei venuta giù
Un passaggio da un gabbiano
Ti ha posata su uno scoglio ed eri tu
Ma che bel sogno, era maggio e c'era caldo
Noi sulla spiaggia vuota ad aspettare
E tu che mi dicevi, "Guarda su quel gabbiano
Stammi vicino e tienimi la mano"
E ci hai visto su dal cielo
Ci hai trovato e piano sei venuta giù
Un passaggio da un gabbiano
Ti ha posata su uno scoglio ed eri tu
Tu che sei nata dove c'è sempre il sole
Sopra uno scoglio che ci si può tuffare
E quel sole ce l'hai dentro al cuore
Sole di primavera
Su quello scoglio in maggio nasce un fiore.
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Ho la bolla social talmente satura di disinformazione, puttanate e teorie campate in aria che ormai manca solo quella che ci dica di Toti dietro a Fico sparato e Raisi precipitato per deviare l'attenzione da lui e dallo scandalo in Liguria.
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fissare
lo sguardo smarrito nella noia di quell'interregno in cui tutti paiono consultare una zona di visione che non è quella circostante, eccetto i bambini che fissano e in pieno le cose fino al giorno in cui gli viene insegnato a collocarsi anch'essi negli interstizi, a guardare senza vedere con quell'ignoranza civile di ogni vicina apparenza, di ogni possibile contatto, ognuno installato nella propria bolla d'aria, allineato fra parentesi, preoccupato del perdurare della minima aria libera fra ginocchia e gomiti altrui da J. Cortázar, Manoscritto trovato in una tasca, in Ottaedro
#citazioni#julius cortázar#cortázar#ottaedro#manoscritto trovato in una tasca#fissare#sguardo#contatto#bolla d'aria#ginocchia#gomiti#aria libera
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Caldo da Incubo. Gli esperti: settimana prossima si aggraverà la situazione
Il caldo anomalo che sta affliggendo l'Italia non accenna a diminuire, anzi, è destinato a peggiorare ulteriormente la prossima settimana. Gli esperti del sito www.iLMeteo.it prevedono che l'Italia sarà intrappolata in una rovente bolla africana, che farà salire ulteriormente le temperature già elevate di questi giorni. L'anticiclone sub-sahariano continuerà a dominare la scena a partire da lunedì 15 luglio, portando con sé aria calda in quota che interesserà gran parte dell'Europa centro-occidentale. Questa vasta area di alta pressione impedirà l'arrivo di perturbazioni atlantiche o di temporali provenienti dal Nord Europa, mantenendo il tempo stabile e soleggiato su gran parte del continente. La mappa delle temperature mostra chiaramente la bolla rovente che si estenderà dal Mediterraneo fino alla Penisola Balcanica, con temperature che supereranno di 8-10°C la media climatica. In Italia, le temperature massime raggiungeranno picchi di 34-36°C nelle pianure del Nord, superando i 36°C al Centro e sfiorando i 40°C nelle due isole maggiori. Oltre al caldo, l'umidità aumenterà a causa delle correnti calde che risaliranno dal Nord Africa attraversando il Mar Mediterraneo. Questo fenomeno renderà il clima ancora più afoso e insopportabile, con notti tropicali in cui le temperature non scenderanno sotto i 25°C in molte zone del Paese. Gli effetti di queste condizioni meteo-climatiche estreme saranno particolarmente avvertiti nelle aree urbane, dove l'effetto isola di calore amplificherà la sensazione di afa e disagio. Secondo gli esperti, questo blocco anticiclonico potrebbe durare almeno fino alla fine di luglio, con l'alta pressione ben piantata sull'Europa centro-meridionale. Solo nella parte conclusiva del mese, alcune incursioni temporalesche potrebbero riuscire a rompere l'alta pressione al Nord, portando un po' di sollievo. Tuttavia, queste previsioni necessitano di ulteriori conferme nei prossimi giorni. In vista di questa ondata di calore persistente, si raccomanda alla popolazione di adottare tutte le precauzioni necessarie per proteggersi dal caldo eccessivo: bere molta acqua, evitare l'esposizione diretta al sole nelle ore più calde della giornata, e prestare particolare attenzione ai soggetti più vulnerabili come anziani e bambini. Read the full article
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Hotel Monroe: "Aria" è il nuovo video
E’ disponibile su YouTube Aria, il nuovo video degli Hotel Monroe. Il brano dalle sonorità elettro-rock intercetta il senso di incertezza che caratterizza i nostri tempi: in un mondo iper-connesso, gli individui sono sempre più soli, confinati in una bolla di irrealtà. Aria è il grido di chi si sente soffocare, ma anche l’ossigeno che può tornare ad alimentare un fuoco che lentamente si sta…
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L'origine della specie di Kim Bo-Young
È così che funziona la scienza. Il nostro compito è quello di aggiungere un mattone dopo l'altro alle fondamenta di una teoria per renderla sempre più stabile e solida, a prescindere da quanto insignificante o interessante possa sembrare. Sai quanti articoli altamente scontati vengono pubblicati su "la parte è più piccola dell'intero"? La tua determinazione ti fa onore, Kay, ma non sei realista.
"L'origine della specie" di Kim Bo-Young è stato tradotto in Italia per Add Editore ed è entrato nelle mie cose da leggere perché seguo sempre con attenzione gli autori coreani che arrivano nel nostro paese e soprattutto case editrici come Add che riservano un'attenzione particolare per i testi che arrivano da uno dei miei paesi preferiti. Questa raccolta offre uno spaccato interessante sulle riflessioni verso cosa significa umanità e conferma che la fantascienza coreana è piena di piccole gemme.
Un principe ereditario subisce una drammatica trasformazione biologica che cambierà il suo destino; esseri umani ridotti a una condizione subalterna diventano gli animali domestici di enormi draghi; robot con sembianze antropomorfe, unici sopravvissuti in un mondo ormai ghiacciato, si chiedono se sia mai esistita una vita organica sulla Terra. Queste sono alcune delle storie raccolte in L’origine delle specie, popolate da esseri umani e non umani che cercano di sopravvivere alle minacce poste dall’evoluzione, siano esse biologiche, tecnologiche o sociali. Raccontano di fisica quantistica e viaggi nel tempo, di un futuro dominato da giochi in realtà virtuale, e di metamorfosi dei corpi. A cavallo tra fantascienza, fantasia e mito, gli scritti della pluripremiata autrice Kim Bo-young hanno un grande seguito in Corea del Sud, dove è ampiamente riconosciuta come pioniera e fonte d’ispirazione. In questo libro sono raccolte le sue storie più acclamate, che offrono delle riflessioni rigorose e toccanti sull’esistenza postumana.
L'annosa questione del "da dove veniamo" permea tutta la storia dell'umanità, probabilmente la domanda filosofica più irriducibile di tutte, ci hanno provato in moltissimi a rispondere, esiste un Dio, degli dei, una forza nascosta, qualcuno, qualcosa, che ha lanciato in aria la scintilla vitale, ha plasmato dell'argilla, ha prodotto un qualcosa che ha creato l'uomo. C'è stato il Big Bang e poi l'evoluzione della specie che pian piano si è fatta strada da una cellula passando per una scimmia fino ad arrivare all'uomo. La vita che diamo così per scontata resta una delle cose più affascinanti che possiamo incontrare e non sorprenderà scoprire che anche nel volume di Kim Bo-Young svolge un ruolo fondamentale. Non importa in che forma, garantire la sopravvivenza della specie è la cosa più importante. Tutte le forme di vita indistintamente lottano per sopravvivere. Ed è questo forse il punto fondamentale perché se sopravvivi vuoi anche sapere perché. La scienza in questo ha un ruolo fondamentale nel mondo di Kim Bo-Young. Ma a fare da filo conduttore a tutti i racconti è un disperato bisogno di amore, uno spietato senso di appartenenza, la consapevolezza di non essere davvero da soli. Uno dei protagonisti Kay, un robot senziente che vive in un futuro remotissimo, in un freddo estremo, in una bolla chiusa, inconsapevolmente fa una scoperta che potrebbe cambiare tutto il corso della storia, cosa c'era prima? Da dove vengono? Qual è il loro scopo? Una intuizione pericolosissima che mette in pericolo tutto, il sacrificio disperato nei confronti della scoperta e della meraviglia, il disperato bisogno di avere risposte, di avere un obiettivo. I racconti dell'autore coreano racchiudono questo senso impellente di scoperta, mentre ci si aggira in una città governata da draghi, mentre si scopre la riproduzione della vita, mentre tutte le certezze precipitano, la ricerca è al centro, le domande, il bisogno incancellabile di risposte. Kay attraversa tutti gli stati di un soggetto esposto ad una verità troppo grande e insostenibile. Siamo niente e siamo tutto nel nostro mondo. Siamo al centro della scena e allo stesso tempo ne siamo spettatori impotenti. "L'origine della specie" è uno di quei libri che non hanno risposte facili, che si attorcigliano intorno a verità scomode e racconti spietati. Senti freddo e scopri la vita, sperimenti e scopri come in un gioco su un server sperduto si nasconda l'unica vera forma di sopravvivenza. L'impossibilità di fare shut down diventa il pretesto per una ricerca insensata in un mondo in cui le mode hanno sentimenti e in cui i giocatori si aggrappano a qualunque cosa pur di scomparire, pur di essere ricordati. Cosa ci aspetta nel futuro e cosa resta del passato sono i due archi che uniscono il nostro presente verso l'impossibile, e concepiscono che l'umanità è costituita da un insieme infinito di sfumature, che forse è pure vero che sopravvive il più forte come in un'arena, o in un vicolo cieco di una città al collasso, ma sono sempre le nostre scelte che fanno la differenza. È più facile essere crudeli e spietati, ma amare riempie la nostra vita come un calderone imperscrutabile. Lo stile di Kim Bo-Young dettagli e scolpisce la scena, in un modo che incanta e non c'è niente di più inquietante di un drago che ti sorveglia.
Il particolare da non dimenticare? Una vasca piena d'acqua.
Kim Bo-Young si nutre della fantascienza classica, gli androidi che sopravvivono seguendo le regole di Asimov e ne rivoluziona ogni confine per donare al lettore una raccolta di racconti arguta e spietata, che scava nei segreti più profondi dell'animo umano e lascia nel lettore domande spinose su cui riflettere a lungo.
Buona lettura guys.
#Kim Bo Young#fantascienza#sci-fi#review#recensione#l'origine della specie#add editore#raccolta di racconti#very good#love#Corea#korean
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Tutti le vogliono, ma gli arsenali sono vuoti. La bolla delle difese anti-missile
In tempi di guerra ci sono affari in cui il prezzo sembra non contare: agli acquirenti interessa soltanto la rapidità della consegna. Oggi sta accadendo per il sistema più ricercato sul mercato bellico: i missili terra-aria. Le immagini arrivate ieri dalla città di Cernyhiv, alle porte di Kiev, fanno comprendere cosa significa esserne sprovvisti: non c’erano batterie contraeree per fermare gli…
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#aggiornamenti da Italia e Mondo#Mmondo#Mmondo tutte le notizie#mmondo tutte le notizie sempre aggiornate#mondo tutte le notizie
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Anticiclone Narciso, temperature di oltre 10 gradi sopra la media: dove farà più caldo nel weekend (ma da lunedì cambia tutto) È tornato il caldo sull'Italia. Dopo mesi di pioggia e maltempo, l'arrivo dell'anticiclone africano ha portato il sole e temperature oltre la media in tante città italiane, con picchi di 28 gradi nel Sud Italia. Partito dal Marocco, "Narciso" - questo il suo nome - è in procinto di invadere gran parte del continente, fino al Nord Europa. Tra le conseguenze, un caldo anomalo per la stagione e la presenza del pulviscolo sahariano nei cieli. Smog a Roma, allarme polveri sottili: livelli oltre i limiti di legge almeno fino a domenica. E arriva una nuova ondata di caldo L'anticiclone africano Come spiega Edoardo Ferrara di 3B Meteo, nei prossimi giorni il notevole rinforzo di una circolazione ciclonica a ovest delle Isole Britanniche trascinerà l'anticiclone africano su Mediterraneo e Italia, ma con una puntata anche sull'Europa centro-occidentale dove le temperature si porteranno su valori eccezionalmente elevati in relazione al periodo. Massima espressione dell'anticiclone sull'Italia oggi, domani e lunedì: tempo in prevalenza stabile e soleggiato pur con cieli a tratti offuscati da nubi alte di passaggio. Le temperature si porteranno su valori tardo-primaverili se non in alcuni casi proprio estivi. Aumentano invece le probabilità per una nuova perturbazione tra martedì 9 e mercoledì 10 aprile. Caldo anomalo A circa 1500m di quota la temperatura dell'aria sarà sopra media anche di 10-14°C su gran parte d'Italia (qualcosa in meno all'estremo Sud), con punte addirittura di 15-17°C sopra media sulle Alpi. Stessa situazione sull'Appennino: lo zero termico potrà infatti raggiungere i 4000m di quota, come in piena estate, mentre diverse località a 1300-1500m potranno registrare picchi pomeridiani di 16-18°C. Le città più calde In pianura domenica sarà la giornata più calda: si potranno raggiungere massime di 23/26°C sulla Pianura Padana, 24/27°C sulle regioni centrali, 26/28°C al Sud con picchi superiori non esclusi in Sardegna. Tra le città più calde ritroveremo Firenze (a fronte di una media di circa 18°C), Foggia e Matera con picchi di 27/28°C, Catanzaro, Cosenza e Oristano con 26/27°C, Catania con 25°C. Ma il clima sarà piuttosto caldo anche altrove, con punte di 23/25°C a Roma (a fronte di una media di circa 18°C), 24/25°C a Bologna, Verona e Milano (a fronte di una media di circa 17°c). Se 24/26°C non vi sembrano troppi, ricordiamo che in questo periodo le massime medie si dovrebbero assestare sui 17-19°C su gran parte del Centronord (prendendo ad esempio in considerazione Milano e Roma). Da martedì cambia tutto Con la fine del weekend la "bolla" di caldo dovrebbe però lasciare l'Italia spazzando via questo primo assaggio d'estate. Gli esperti prevedono, infatti, un vero e proprio ribaltone all'inizio della settimana prossima con l'arrivo di una perturbazione che farà scendere le temperature, portando temporali e grandinate. L'anticiclone crollerà infatti lasciando campo aperto a una perturbazione atlantica che sarà associata ad aria più fredda e molto instabile al contatto con il primo caldo estivo accumulato in Pianura Padana nel weekend. Si temono grandinate di grosse dimensioni con temporali e raffiche di vento nella giornata di martedì 9 aprile.
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Verona: l'Anfiteatro torna accessibile ai visitatori per le festività natalizie e i Musei Civici pronti ad accoglierli con un ricco calendario di appuntamenti.
Verona: l'Anfiteatro torna accessibile ai visitatori per le festività natalizie e i Musei Civici pronti ad accoglierli con un ricco calendario di appuntamenti. Verona. Dal 7 dicembre al 7 gennaio l’Anfiteatro torna accessibile ai visitatori. Musei civici sempre aperti, con chiusura solo a Natale e 1° dell’anno. Casa di Giulietta, Arena e Museo di Castelvecchio accessibili anche lunedì 11 dicembre. Fino al 7 gennaio l’ingresso della Casa di Giulietta torna dal Teatro Nuovo in piazzetta Navona. Ampia programmazione di aperture e tante proposte ai Musei civici veronesi, che si preparano ad accogliere nel lungo periodo natalizio i tanti turisti e cittadini in visita. Riapertura temporanea dell’Arena. Garantita fino al 7 gennaio la possibilità di visita all’Anfiteatro che, successivamente, per poter proseguire con gli interventi di valorizzazione e restauro in programma, resterà chiuso dall'8 gennaio al 9 febbraio. Seguirà nel 2024 una nuova riapertura dal 10 febbraio al 15 marzo, dalle 9 alle 15. Tutti i musei, oltre al consueto orario, effettueranno apertura regolare anche nelle giornate dell'8 e 26 dicembre. Casa di Giulietta (orario 9-19), con ingresso fino al 7 gennaio 2024 dal Teatro Nuovo in piazzetta Navona, Anfiteatro Arena (orario 9-15) e Museo di Castelvecchio (orario 10-18) saranno accessibili in via eccezionale anche lunedì 11 dicembre. Il calendario completo degli appuntamenti, con gli eventi programmati anche nella prima settimana di gennaio 2024, è consultabile sul sito dei Musei civici. Museo di Castelvecchio. Fino al 14 gennaio 2024, la mostra ‘L'arte dell'ingegno. La collezione Clavis e altri tesori’ a cura di Antonella Arzone e Valentina Conforti. L'esposizione rappresenta l’esito di un progetto di ricerca nato dalla collaborazione tra il Museo di Castelvecchio e l’azienda Conforti di San Martino Buon Albergo, produttrice di casseforti e sistemi di sicurezza integrati da più di cento anni a Verona. Informazioni ulteriori sugli eventi in programmazione sul sito del Museo di Castelvecchio a questo link. Galleria d'Arte Moderna Achille Forti. Da pochi giorni è stata inaugurata la nuova sala dedicata al Divisionismo italiano. Presentata per la prima volta l’opera di Angelo Dall’Oca Bianca ‘Gli amori delle anime’ (1898), finalmente esposta con l’importante cornice lignea progettata nel 1909. Fra le opere in mostra il dipinto ‘L’amore nella vita’ (1901/1904) di Giuseppe Pellizza da Volpedo, prestito dalla Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino. Fino al 3 marzo 2024, è inoltre possibile visitare l’inedito progetto dell’artista Giulio Paolini - Et in Arcadia ego’, a cura di Patrizia Nuzzo e Stefano Raimondi. Un ritorno a Verona per Paolini, che tra il 2001 e il 2002 era stato protagonista di un’antologica a Palazzo Forti, storica sede della Galleria d’Arte Moderna. Oggi come allora, l’artista ha immaginato un percorso lirico e concettuale caratterizzato dagli elementi chiave della sua ricerca, in cui lavori inediti, concepiti per il museo veronese, dialogano con opere della collezione GAM, come L’apparizione della Vergine, presente nella raccolta civica dal 2002. Ancora, fino al 6 ottobre 2024, la nuova esposizione Contemporaneo Non-Stop/Il respiro della natura ARIA, a cura di Patrizia Nuzzo, realizzata in occasione della diciannovesima edizione della Giornata del Contemporaneo. Informazioni ulteriori sugli eventi in programmazione sul sito della GAM Museo Archeologico al Teatro Romano. Fino al 6 ottobre 2024 esposizione ‘Immagini di terracotta’ a curata da Margherita Bolla. Tutte le informazioni sul sito museoarcheologico.comune.verona.it.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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La sensazione è quella di vivere come dietro un vetro, da lì dietro tutto mi sembra ovattato, non si capisce bene se i rumori e le voci da fuori sono destinate al mio orecchio o no. Guardo e non tocco, mi sembra di essere bloccata a letto dopo che un’auto ti ha alzato in aria e c’è un qualche anestetico che rende il dolore sordo. Poi c’è l’ansia che ancora debba succedere qualcosa di non troppo positivo o l’ansia di non riuscire ad alzarsi ed abbandonare questa sorta di bolla, o ancora l’ansia di non capire mai chi sono veramente. Forse l’ansia scaturisce da tutto l’insieme.
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Giovedì 9 Febbraio 2023 ore 3.24
Non riesco a dormire. Non faccio altro che girarmi nel letto.
Sono settimane ormai che non parliamo più, o meglio, che sei sparito senza lasciare traccia alcuna.
È vero, alla fine non siamo fatti per stare insieme, o meglio, se aspiro ad essere la parte migliore di me stessa non possiamo camminare fianco a fianco. Perchè tu, chissà come, perchè e quando, sei passato da vedere e amare il meglio di me a tentare di distruggerlo, sabotarlo e minacciarlo.
Sono stata felice, da morire, follemente.
Sono stata triste, da morire, profondamente.
Nonostante mi sia chiaro che sei solo veleno nella mia vita e che una parte di te mi odia perchè non sono come tu mi vorresti, il pensiero di te mi resta addosso.
Ho spesso la tentazione di scriverti, non chiedermi perchè. Probabilmente hai lasciato un vuoto così immenso dentro di me che quando sono sola bussa alla porta e passano gli spifferi di aria gelida che a volte mi tolgono i respiro e, a volte, anche il sonno.
La doc dice che dovrei pensare a questo vuoto come uno spazio per qualcos'altro che prima o poi arriverà. Però è dura. Sono qui, da sola, mi manca casa e, allo stesso tempo, non ci vorrei tornare. Quando penso a casa nella mia mente vedo la tua faccia e ho i brividi. Il tuo sguardo freddo su di me ogni tanto ancora mi segue e mi tormenta.
Vorrei essere più sicura di me stessa e dirmi che devo essere fiera di me e di quello che sto facendo, ma a volte mi sento una fallita perchè non sono riuscita a farmi amare dalla persona a cui ho dato il mondo intero. Non è colpa mia, lo so. Nemmeno tua. Eppure lo percepisco come un fallimento.
Io spero davvero che non verrai a Londra settimana prossima per quella laurea. Non voglio. Sarebbe solo l'ennesima dimostrazione di quanto poco sia stata importante e rilevante nella tua vita. Tu a Londra avresti dovuto venirci per me. E saperti qui mi farebbe solo stare male. Non spero di vederti, non spero di incontrarti, stai là dove sei. Lontano da me e lontano dalla possibilità di farmi sentire nulla, lo schifo, come se non valessi niente.
Io valgo tantissimo e voglio vedere il mio valore specchiarsi negli occhi della gente che mi guarda. Tu non puoi più guardarmi. Ti ho stimato nonostante tutte le parole della gente e il tuo passato. Ho tifato per te ogni istante. Ho condiviso con te la vera me, nella sua forza e criticità. Eppure nella tua realtà non è stato sufficiente. Ma non è colpa mia.
Non guardarmi più. Non farai altro che ricordarmi come le persone possano essere vuote, prive di umanità e empatia. Io sono troppa luce per essere spenta nei tuoi occhi.
Stai dove sei. Non guardarmi più.
Io invece devo far diventare questo vuoto uno spazio da colmare, e far sì che non rimanga una stupida bolla d'aria che occupa spazio ma è piena di niente. Devo accettare che il buono che ho visto io era solo una parte e non il vero te e devo accettare che non importa quanto valga, quanta esperienza e quali scelte io prenda.
Ci sarà sempre gente, come te, che non lo saprà cogliere.
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È un lungo lavoro quello di saper gestire l'attesa, quello di superare il senso di vuoto e di non costruire su questo e la solitudine, la tua vera bestia nera, castelli in aria su qualcosa che è in nuce ma che potrebbe svanire come una bolla di sapone.
Qualcosa di buono c'è e tu lo sai. Lo hai saputo dal primo giorno che inavvertitamente vi siete sfiorati e poi toccati. Hai detto chimica, è tutta questione di chimica, scintille che sono scoccate come quando inavvertitamente avvicini due fili elettrici.
Ma poi hai scoperto, intuito che non è solo chimica. Potrebbe esserci dell'altro, molto altro, che sa di buono e che risplende come i suoi occhi, quando ti sorridono e tu in quegli occhi potresti anche per un attimo, solo un attimo, morirci dentro.
E allora non ti resta che apprendere come si fa ad attendere e farlo anche in fretta. Imparare che l'attesa può dare le vertigini, come il senso di solitudine, ma che alla fine non ti ci lasci trascinare dentro e andare a fondo ma solo imparare ad aspettare tranquillamente, perché se quel qualcosa di buono, che hai intravisto, c'è davvero prima o poi arriverà.
E allora siediti, respira e sia quel che sia.
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Ciliegie
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CORPO
Il corpo è la tua casa, o meglio, è la dimora dell’anima, del tuo spirito.
Se la casa crolla, le sue mura non possono più contenere quello spirito, che inevitabilmente, se ne andrà,
Se ne va come quando da bambino perdevi il palloncino e lo vedevi allontanarsi nel cielo finché non scompariva.
Se ne va come una bolla di sapone, galleggia in aria pochi secondi, per poi scoppiare.
Se ne va come un’onda che s’infrange a riva e la sua acqua torna al mare, come narrava qualche antico budda.
Il tuo corpo ti parla, e tu, devi imparare ad ascoltarlo.
Devi ascoltarlo quando ha fame o sete o quando non ne ha, quando è abbastanza.
Devi ascoltarlo quando ha bisogno di muoversi, ballare, correre, fermarsi, sdraiarsi, dormire, alzarsi, saltare, allungarsi, scaldarsi, rinfrescarsi.
Quando prova dolore, fastidio, tu devi prendertene cura come se dovessi curare un’altra persona. Non le faresti mai del male volutamente. non la lasceresti morire di fame, a digiuno. La difenderesti quando il troppo è troppo, se venisse toccata senza consenso.
Sei il tuo corpo ha bisogno di un abbraccio, devi darglielo, ad ogni costo, a costo che sia tu stessə a farlo.
Se il tuo corpo ha bisogno di piacere, devi permetterti di avere il piacere.
Devi rispettare il tuo corpo, e rispettarlo vuol dire anche non avvelenarlo.
Anima.
L’anima è una compagna per il tuo corpo.
Se la tua anima starà male, cercherà in ogni modo di avvelenare il tuo corpo.
Curare un’anima ammalata è molto più “difficile” che curare un corpo malato. Per il secondo ormai per la maggior parte dei casi si sa la cura, la medicina, o se deve morire e basta.
Per l’anima, che risiede nella nostra mente, nel nostro cervello, nel complesso, la cosa si complica.
Allora non ho molto da dirvi, perché ognuno di noi ha la propria storia, la propria vita, il proprio vissuto, le persone che ha, quelle che non ci sono più. Fortune, disgrazie.
Ma ciò che mi sentirei di consigliare sempre è:
Circondatevi di persone che vi amano veramente per ciò che siete, incondizionatamente, e che vi hanno sempre amato;
Non lasciatevi surclassare dalla sfiducia verso il mondo, abbiamo bisogno di credere in qualcosa, in qualcuno;
Aprite il vostro cuore, amate, senza paura, profondamente, spargete il vostro amore, come colore in una tela.
Siate gentili, onesti, anche quando gli altri non lo sono con voi, quello che date, tornerà.
Pensate al passato come passato, non presente, qualunque cosa sia accaduta, perdonati e perdona.
Se la condizione che stai vivendo non fa per te
Fermati, pensa, pensa e basta, non lasciare che questo mondo di distrazioni ti distragga, pensa, e
Basta.
Chiudi una o dieci porte se necessario.
Non dare agli altri finché non hai abbastanza per te stesso, resteresti con troppo poco e non potresti più arricchirti e dare agli altri ciò che meritano.
Prenditi il tuo tempo.
Tutto è momentaneo, tutto passa.
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Sono profondamente arrabbiata con la mia vita e per quello che mi sta dando. Avrei solo voluto sentirmi viva, rinata, sarei voluta uscire da quella bolla che mi circondava ormai da troppo tempo e mi teneva lontana da qualsiasi tipo di emozioni, che mi impediva di conoscere le persone, i sentimenti, che mi faceva sentire ma non ascoltare gli altri e nemmeno me stessa. Avrei voluto respirare aria nuova, percorrere strade nuove e perdermi tra i volti di gente sconosciuta. Non chiedevo molto, non chiedevo affatto tanto e questi piccoli sprazzi di serena quotidianità, la vita avrebbe dovuto concedermeli. Perché si, perché ci ho sempre messo l'anima e il cuore in tutto, perché mi sono sempre impegnata e sacrificata, perché me lo meritavo. E non mi meritavo di rimanere chiusa in questa stanza, a mangiare, a dormire, a piangere, a guardare sempre le stesse quattro mura, senza poter parlare con nessuno, senza poter vedere nessuno, se non i fiori che iniziano a sbocciare e le persone che cominciano a uscire, mentre io sono bloccata a osservarli da questa finestra, da oltre due mesi e per chissà ancora quanto. La vita non avrebbe dovuto farmi questo.
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Disavventure del lunedì
Dopo il caldo torrido della giornata di domenica, gli incendi e il sudore che ti si impregnava pure nel buco di culo, tornati a casa la sera se ne è andata pure la corrente elettrica.
Non è un problema del salvavita perché la corrente è venuta a mancare proprio a tutta la mia via, anche i lampioni erano spenti.
A quel punto, senza ventilatori, l'unica era aprire le finestre anche se l'effetto foen era molto forte.
Fortunatamente, verso mezzanotte, la luce è tornata.
Il mattino appresso però se ne andata l'acqua. Probabilmente quella mancanza di corrente ha fatto sì che si formasse una bolla di aria nei tubi e quindi non arrivava acqua agli appartamenti. Quando sono sceso nel seminterrato c'era già qualche condomino. Dopo qualche minuto c'era tutto il palazzo. Neppure delle riunioni di condominio ho visto tutta questa gente.
Fortunatamente c'ero quando il tecnico dell'autoclave aveva sbloccato una situazione simile e ho imparato come fare e lo ricordo ancora nonostante sua passato qualche anno.
Chiudo e apro le valvole, apro il rubinetto da cui esce acqua e (spero) aria. Riavvio la pompa, stavolta la pressione sale. Una inquilina sale a casa per verificare se l'acqua esce. Tutto a posto.
La sera incontro il mio dirimpettaio che sta rientrando con la famiglia mentre io sto buttando la spazzatura. Mi chiede come è andata stamattina, gli spiego come funziona per sbloccare la pompa dell'autoclave quando c'è aria nei tubi e lui alla moglie dice: «È grazie a lui se oggi è tornata l'acqua»
Non sono l'eroe che aspettavano in questo palazzo, ma di sicuro sono l'eroe di cui avevano bisogno.
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