#benemerenza
Explore tagged Tumblr posts
Text
Gentilezza come Valore Fondamentale: Il Guardasigilli Riceve un Riconoscimento dal Movimento Italiano. Palermo
Durante l’XI Assemblea Mondiale della Gentilezza a Palermo, il Ministro della Giustizia Carlo Nordio è stato insignito di un attestato di benemerenza per il suo impegno nella promozione della gentilezza come principio fondante di giustizia.
Durante l’XI Assemblea Mondiale della Gentilezza a Palermo, il Ministro della Giustizia Carlo Nordio è stato insignito di un attestato di benemerenza per il suo impegno nella promozione della gentilezza come principio fondante di giustizia. Il 19 ottobre, a Palermo, durante la seconda giornata di lavori dell’XI Assemblea Mondiale della Gentilezza, il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha…
#Assemblea Internazionale#Assemblea Mondiale della Gentilezza#azioni concrete gentilezza#Benemerenza#benessere sociale#Carlo Nordio#Carlo Nordio intervento#conferenza gentilezza#dedizione e spirito di servizio#dialogo sulla gentilezza#dignità dei cittadini#documento programmatico#educazione alla gentilezza#gentilezza#gentilezza come valore#gentilezza e benessere#giustizia e gentilezza#giustizia illuminata#indicatore del benessere#istituzioni e gentilezza#Ministero della Giustizia#Movimento Italiano per la Gentilezza#Movimento Mondiale della Gentilezza#Natalia Re#Palermo evento#politiche educative#politiche pubbliche gentilezza.#prassi operativa#Relazioni umane#riconoscimento
0 notes
Link
Benemerenza civica un'onorificenza concessa da un comune italiano ad un cittadino, organizzazione, associazione o ente che con opere concrete nel campo delle scienze, delle arti, dell'industria, del lavoro, della scuola, dello sport o con iniziative di carattere sociale, assistenziale, filantropico o con atti di coraggio siano stati di aiuto ai propri concittadini o abbiano esaltato il prestigio della municipalità.
0 notes
Text
Come fu che affrontammo una pandemia seguendo la scienza
dissing
Vi spiego com'è andata: arriva una pandemia, nessuno è pronto, il piano pandemico degli ospedali è ridotto a un fascicolo chiuso in un armadietto (ma ti pare che arriva una epidemia globale? Ah AH ah), panico generale, chiamano gli esperti, gli esperti non sanno che pesci pigliare, la politica chiede di agire (la politica deve sempre mostrare di fare qualcosa, qualsiasi cosa purché si faccia), esperti e politici mettono allora in piedi una task force per coordinare una risposta, vale a dire una filastrocca comune da somministrare alla gente ormai in preda al panico, e allora in un primo momento in cui usare le mascherine era come toglierle al personale addetto, l'unico in grado di usarle correttamente, all'improvviso va bene tutto, anche le sciarpe sulla bocca da portare in fila indiana fuori dai supermercati, ormai è panico generale, le evidenze scientifiche sono saltate, si fa tutto alla carlona: si lava la spesa con l'amuchina, si erigono barriere in plexiglass nelle aule, si progettano cubicoli per gli stabilimenti balneari, arriva il lockdown, si fermano le persone trovate a vagare da sole sulla spiaggia, vale tutto, come a carnevale. Poi, fermi tutti, arriva il totem, il vaccino contro il Covid, l'impazzimento generale giunge alle sue estreme conseguenze: si discriminano i non vaccinati come se fossero portatori di peste, gli untori manzoniani, colonne infami vengono erette quotidianamente dall'informazione, c'è chi vuole metterli in galera, ridurli a pane acqua, reintrodurre la pena di morte, ormai il gioco è sfuggito di mano, la politica mente sapendo di mentire (non è un grosso problema), alla fine tutti si ammalano comunque anche da vaccinati perché il vaccino lenisce solo gli effetti, non implica l'immunità, tuttavia su questa presunta immunità varano un lasciapassare che permette di andare a lavorare (chi non si vaccina è sospeso dal lavoro), il foglio di via permette a gente potenzialmente contagiosa di contagiarsi fra vaccinati in tutta sicurezza, alla fine l'immunità di gregge fa il resto, tutti contagiati dalla variante meno pericolosa, immunizzati dal virus ma credendo di essere immunizzati dal vaccino che ha ormai assunto la forma di una patente di benemerenza civile. Ora è tutto finito e un colpo di spugna laverà via le colpe ("andavamo alla cieca ma eravamo in buona fede").
27 notes
·
View notes
Text
Mila Schön
Io noto solo il brutto delle cose, eliminandolo rimane il bello.
Mila Schön, importante protagonista del mondo della moda, ha contribuito a esportare in Made in Italy nel mondo.
La sua ricerca è stata un perfetto connubio tra abiti e arte. Si è distinta per un nuovo e personalissimo stile, elegante e sobrio.
È stata l’inventrice del double face.
Ha dato vita a collezioni, entrate nella storia, ispirate e dedicate a importanti artisti mantenendo uno stile essenziale in cui protagonisti erano i colori e le forme geometriche.
Maestra del buon gusto, attenta a cogliere tutte le novità della ricerca, ha portato la sperimentazione in sartoria inventando nuovi linguaggi.
Con eleganza e un lusso silenziosamente opulento ha vestito le donne più famose dei suoi tempi.
Nominata Commendatrice della Repubblica, ha ricevuto il Leone d’Oro alla mostra di Venezia premio speciale della moda nel 1985 e la Civica Benemerenza del Comune di Milano.
Era nata col nome di Maria Carmen Nutrizio, a Trau, in Dalmazia, il 28 settembre 1916.
Quattro anni dopo, nel 1920, si era trasferita a Trieste e poi a Milano dove ha iniziato la sua attività di confezioni mantenendo il cognome dell’ex marito, Aurelio Schön, sposato durante la seconda guerra mondiale, quando era sfollata a Novara, da cui ha avuto il figlio Giorgio.
L’idea era nata quando, trovandosi in difficoltà economiche non voleva rinunciare all’eleganza di quando era ricca. Aveva quindi cominciato a disegnarsi gli abiti copiando i modelli dei grandi stilisti francesi. Le sue creazioni erano piaciute alle sue amiche e da lì è iniziata una vera e propria attività che l’ha portata a diventare, in breve, una grande protagonista della moda. Sebbene non sapesse tagliare né cucire, possedeva un’eleganza e un gusto innato.
Ha aperto il suo primo negozio nel 1958 a Milanoe nel 1965 ha sfilato per la prima volta a Firenze a Palazzo Pitti, dove si è imposta soprattutto nel prét-à-porter di classe, ricevendo ottime recensioni anche dal New York Times.
La sua prima collezione monocromatica basata su oltre 20 sfumature di viola, molto apprezzata dall’International Herald Tribune che l’aveva definita The Italian Coco Chanel, ne ha consacrato il successo internazionale.
Nel 1966 ha aperto la prima boutique in via Montenapoleone e si è aggiudicata il Neimann Marcus Award, l’Oscar del colore a Houston.
Negli anni Settanta, sinonimo universale di eleganza, ha dato vita alle prime collezioni maschili, seguite da ogni sorta di accessori, borse, calzature, cravatte, foulard e il famoso profumo Haute Couture. Nel frattempo il suo marchio aveva fatto il giro del mondo, arrivando fino in Giappone.
Ha anche disegnato le divise per le hostess dell’Alitalia e dell’Iran Air.
Appassionata collezionista d’arte, aveva sviluppato uno stile in cui dipinti e sculture si fondevano con i tessuti per diventare abiti ricercati ed essenziali nelle linee.
Le sue creazioni, a metà strada tra la sartoria e l’arte contemporanea, hanno fatto parte della mostra Cubism and Fashion del Metropolitan Museum di New York, dove un suo abito è ancora esposto nella collezione permanente.
Negli anni Novanta ha ceduto il marchio a un’azienda giapponese mantenendo la direzione creativa.
Nel 2008 nel Palazzo Reale di Milano le è stata dedicata una mostra antologica.
Si è spenta il 5 settembre 2008 a Quargnento, in provincia di Alessandria.
0 notes
Text
Agrigento, la Giunta comunale propone la "Benemerenza civica" al professor Adelfio Elio Cardinale
Agrigento, la Giunta comunale propone la "Benemerenza civica" al professor Adelfio Elio Cardinale Il sindaco di Agrigento, Francesco Miccichè, e la giunta comunale, con voti unanimi, hanno... #SiciliaTV #SiciliaTvNotiziario Read the full article
0 notes
Text
Conferite civiche benemerenze dal Comune di Torino
Conferite civiche benemerenze dal Comune di Torino. Con una mozione presentata dalla presidente e votata a maggioranza qualificata dall'Aula, il Consiglio comunale, ha conferito, ai sensi dell'articolo 7 dello Statuto della Città e del Regolamento per il conferimento delle Onorificenze civiche n. 396, la Civica benemerenza a: Mattia Aguzzi, Pietro Giacomo Padovani, Fondazione Piazza dei mestieri, Maria Teresa Molo, Attilio Marchelle, Beniamino Vicino (alla memoria), Alessandro Bulgini, Associazione nazionale Italiana dell'Amicizia onlus - NIDA, Rasel Miya Md, Emilio Jona e Fausto Amodei del gruppo dei Cantacronache. Attraverso queste onorificenze, già approvate una prima volta nel corso della Conferenza dei Capigruppo convocata, la Città intende riconoscere meriti particolari a persone e associazioni che si sono distinte per atti di coraggio e azioni significative o per l'impegno civile, sociale e religioso. Ugualmente, vengono premiate anche le attività intraprese per il territorio nel campo delle scienze, delle lettere, delle arti, dell'industria, del lavoro, della scuola, dello sport, dello spettacolo, delle istituzioni civili e militari. Le motivazioni: Mattia Aguzzi ha salvato la vita ad una bimba di quattro anni caduta dal quinto piano di un palazzo in via Nizza; Pietro Giacomo Padovani si è distinto nel campo della cooperazione internazionale, ha fondato l'associazione "Solidarietà per il Guatemala" con il sostegno di figure quali Norberto Bobbio, David Maria Turoldo e Dante Liano; Rasel Miya Md, giovane cittadino del Bangladesh, quest'inverno non ha esitato a buttarsi nel fiume Po per tentare di salvare la vita di un uomo che vi era scivolato accidentalmente; Alessandro Bulgini, artista eclettico, ideatore e protagonista di Opera viva Barriera di Milano, del progetto Artista di Quartiere e di Flashback Habitat, definito "un ecosistema dedicato a tutte le culture contemporanee, un luogo favorevole allo scambio del pensiero creativo, culturale". Il premio alla Piazza dei Mestieri viene conferito quale riconoscimento per il lavoro svolto con i giovani, nella lotta contro la dispersione scolastica e la riscoperta dei mestieri; a Maria Teresa Molo psicologia e studiosa delle neuroscienze e della sessuologia clinica, per le attività della fondazione che porta il suo nome e di cui è presidente, impegnata nella ricerca del benessere e della salute psicofisica delle persone; ad Attilio Marchelle quale esempio positivo di intraprendenza e determinazione, fondatore del marchio "Attilio Parrucchieri" e creatore di un centro specializzato per acconciature femminili riconosciuto a livello internazionale, un centro estetico e un'accademia di formazione professionale. Premio alla memoria a Beniamino Vicino, assistente tecnico del laboratorio di Fisica al Liceo Classico "Massimo D'Azeglio", scomparso nel 2020, segnalato dal dirigente scolastico, dai docenti e dagli studenti quale riferimento educativo straordinario che ha lasciato un segno importante in chi l'ha conosciuto e nella storia dell'istituto. L'onorificenza all'Associazione Nazionale Italiana dell'Amicizia onlus - NIDA, nata a Torino nel 2012 e ad oggi presente in 11 regioni italiane, viene conferita per le attività in favore dei bambini in difficoltà, ai minori che vivono in condizioni di fragilità economica, a quelli gravemente malati che necessitano di cure costose, agli orfani, ai bambini separati dai genitori a causa di abusi. L'Associazione ha aiutato negli anni circa cinquantamila bambini e raccolto per scopi benefici più di un milione e cinquecentomila euro. Emilio Jona e Fausto Amodei vengono premiati quali fondatori e animatori del gruppo Cantacronache. Nato nel 1957, era un collettivo di cui facevano parte Sergio Liberovici, Michele Straniero, Fausto Amodei, Margherita Galante Garrone, Giorgio De Maria ed Emilio Jona, Italo Calvino e Franco Fortini, e al quale collaborò anche Gianni Rodari. Fu la prima esperienza in Italia di canzone d'autore grazie a testi e musiche di contenuto politico e sociale, con un'importanza fondamentale per la successiva, e più famosa, stagione del cantautorato in Italia. Ai selezionati, come da tradizione, il premio verrà consegnato nei giorni a ridosso della festa patronale del 24 giugno.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
0 notes
Text
Nello spazio di una vita: un ritratto di Amalia Ercoli Finzi
Questa volta noi di Vortici.it vogliamo parlarvi di Amalia Ercoli Finzi, classe 1937, che ha dedicato e ancora dedica la vita allo spazio.
Una giovane Amalia Ercoli, una volta terminati gli studi al liceo scientifico, sceglie di dedicarsi all’ingegneria, contro il parere della sua famiglia che la vorrebbe professoressa di matematica. Si laurea con lode al Politecnico di Milano in ingegneria aeronautica nel 1962, e non se ne separa più: dal 1962 al 1980 è assistente prima di Tecnica delle Costruzioni e poi di Meccanica Razionale, dal 1980 è Professore Associato di Meccanica Aerospaziale, dal 1994 diventa Professore Ordinario. E così che Amalia Ercoli Finzi apre le porte di una di quelle facoltà scientifiche da sempre percepite come adatte solo agli uomini, anche alle donne. Nell’ambito della promozione della presenza femminile nell'ambito delle facoltà scientifiche è stata eletta Presidente Nazionale dell'Associazione Italiana Donne Ingegneri e Architetti, Presidente del Comitato per le Pari Opportunità del Politecnico di Milano e Delegato Rettorale per le politiche di genere, e ha ricevuto, infine, il premio Milano Donna e Firenze Donna. Negli anni è stata consulente per Asi (Agenzia Spaziale Italiana), Nasa (National Aeronautics and Space Administration "Ente Nazionale per le attività Spaziali e Aeronautiche) ed Esa (European Space Agency ovvero Agenzia Spaziale Europea). Dal 2004 al 2014, ha diretto, per quest'ultima, la missione Rosetta, che consisteva nello studio della cometa 67P/ Churyumov-Gerasimenko, ad oggi considerata un traguardo tecnico-scientifico fondamentale dell'Unione europea. In un’intervista al sito steamiamoci.it su questo argomento ha detto: «Considero Rosetta una delle cose più belle che ho fatto, nella quale avevo un ruolo importante».
In questa donna la scienza convive perfettamente con la fede, come spiega lei stessa a vanityfair.it: «Con Lui ho un ottimo rapporto, ci parlo, gli manifesto le mie preoccupazioni, gli chiedo consigli. Mi fido, ma favori non ne voglio. Solo due volte l’ho pregato di farmene: quando mio figlio a 17 giorni rischiava di morire di polmonite e io l’ho implorato “Lasciamelo”, e quando eravamo tutti in ansia per la riuscita di Rosetta. In entrambi i casi è finita bene». Accanto alla carriera nell'ingegneria aerospaziale, Amalia Ercoli Finzi ha costruito una numerosa famiglia. Durante gli anni universitari conosce Filiberto Finzi, figlio del già rettore del Politecnico di Milano, con cui si sposa e da cui ha 5 figli. A famgliacristiana.it ha confessato che per essere una donna di successo bisogna seguire la regola dei tre metalli: «Avere nervi d’acciaio per affrontare la competizione e riuscire a lavorare in gruppo, da soli nello spazio non si va da nessuna parte; salute di ferro perché si lavora 20 ore su 24 e non ci si può permettere neanche un raffreddore e poi un marito d’oro». Negli ultimi anni il nome di Amalia Ercoli Finzi è comparso anche in libreria, principalmente nella sezione dedicata ai bambini, perché insieme alla figlia Elvina ha scritto due libri, "Oltre le stelle più lontane" e "Sei un universo". Nel primo, le due autrici combinano la divulgazione scientifica con la storia della loro famiglia, dal dopoguerra ad oggi; nel secondo invece si rivolgono alle giovani ragazze interessate alla scienza e le spronano alla conquista di quell'universo da sempre considerato territorio maschile. Pochi giorni fa, il 7 dicembre 2023, Ercoli Finzi ha ricevuto Sindaco di Milano Giuseppe Sala e dalla Presidente del Consiglio Comunale di Milano Elena Buscemi l'Ambrogio d'Oro, la maggiore benemerenza civica della Città di Milano, con questa motivazione: «Prima donna a laurearsi in ingegneria aereonautica nel 1962, consulente della Nasa e dell'Agenzia Spaziale Europea, docente di meccanica orbitale e direttrice del dipartimento di Ingegneria Aerospaziale al Politecnico. La sua casa ha i confini dell' universo. Partecipa alla progettazione di una trivella per comete che viaggia a 500 milioni di chilometri dalla Terra e descrive gli astri come "qualcosa di così bello che quando li ha creati il Padre Eterno deve aver sorriso". Da anni promuove il coinvolgimento delle donne nelle discipline Stem, spronandole allo studio di scienza, tecnologia, ingegneria e matematica e, per la sua carriera e il suo entusiasmo, è mentore di centinaia di ragazze. Come dimostra la sua storia, di scienziata e di madre di cinque figli, sono le scelte controcorrente a combattere il pregiudizio e aprire la strada al cambiamento.» (www.comune.milano.it) La storia di Amalia Ercoli Finzi dimostra che la rivoluzione femminile è già in atto, e se questo argomento ti interessa, clicca qui per i nostri articoli sulle donne che hanno lasciato il segno. Foto di copertina: Ansa.it Read the full article
0 notes
Text
Una benemerenza per Mattia, eroe che ha salvato la bimba precipitata. Meloni: "Onore e gratitudine"
“Poteva trasformarsi in tragedia la vicenda di una bimba caduta dal 5° piano di un balcone in un edificio a Torino. Ma grazie alla prontezza di Mattia Aguzzi, che l’ha vista precipitare e afferrata al volo, la sua vita è salva. Tanto onore e gratitudine per questo giovane eroe”, così in un post sui social la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Il volo di 15 metri non avrebbe lasciato…
View On WordPress
0 notes
Text
Il WWF Italia consegna l’attestato di benemerenza al Generale B. Ciro Lungo
Il WWF Italia ha consegnato un attestato di benemerenza al Gen. B. Ciro Lungo per il grande lavoro dai CC Forestali in difesa della Natura, della Biodiversità e dell’Ambiente e per la stretta collaborazione con il WWF sul territorio della Campania.Questo Attestato di Benemerenza nasce anche dall’importante lavoro di stretta e proficua collaborazione tra l’Arma dei Carabinieri ed il WWF in tutte…
View On WordPress
0 notes
Text
🇪🇺⚜️La Nuova Accademia per le Arti Scienze e Professioni, Accademia per la Cooperazione Internazionale, riconosce al Prof. Giampaolo Antonini la Benemerenza quale Accademico delle Professioni. Il Gran Consiglio Accademico lo ha nominato Accademico Onorario e Membro della Consulta per l'assegnazione dei prossimi Premi Accademici per la Professione Sanitaria e per il Sociale.
Ad maiora
1 note
·
View note
Text
Un piccolo esperimento
Censura.
Facciamo una prova.
Fottifottifottifottifottifottifottifottifottifottifotti.
Si tratta solo di fare una prova, non di conquistare qualche benemerenza sociale. Né ci sono da risvegliare interessi lubrichi.
Una volta, a San Francisco, ho visto un film di tre minuti in cui ogni quadro portava scritto a grossi caratteri la parola “fotti” e niente altro, sedici volte al secondo per tre minuti. Dopo due minuti tutta la sala era in preda a un convulso di riso.
Il sesso può far paura solo per due minuti.
Prevedo che nessuno abbia da ridire su queste parole sporche, grazie.
- Spokane’s Natural, Spokane, Washington, agosto 1967
0 notes
Link
Poliziotto interviene in aiuto Croce rossa, a lui premio benemerenza Tra i premiati un poliziotto della polizia penitenziaria di Terni
0 notes
Text
Terni, l'M5S propone la "civica benemerenza per Cristiano Lucarelli
Terni, l’M5S propone la “civica benemerenza per Cristiano Lucarelli
La pubblica benemerenza cittadina per Cristiano Lucarelli. Questa la proposta del gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle in un atto di indirizzo depositato nella giornata di oggi. “Cristiano Lucarelli, ex allenatore della Ternana dal 2020 al 2022 – si legge nelle premesse dell’atto – ha contribuito con la stagione dei record al ritorno della società Ternana Calcio in Serie B”. E ancora, nelle…
View On WordPress
0 notes
Text
Maddalena Cerasuolo e le “Quattro giornate di Napoli”
Ma il Ventotto dello stesso mese il popolo insorse contro il massacro e il sopruso, e c’ero anch’io dietro la barricata, ragazza piena di amor di patria.
Trovai una mitraglietta e sparai, sparai, sparai contro le camionette e i carri armati…
Maddalena Cerasuolo è la donna simbolo delle ‘Quattro giornate di Napoli’ l’insurrezione popolare contro l’esercito tedesco, che si svolse dal 27 al 30 settembre 1943.
Napoli è stata la prima città italiana a liberarsi da sola dall’occupazione nazifascista, ancor prima dell’arrivo delle truppe americane. Un anno e mezzo prima che Milano fosse liberata il 25 aprile del ’45.
Maddalena Cerasuolo, detta Lenuccia, nacque nella città partenopea il 2 Febbraio 1920, in una famiglia popolare e numerosa, aveva cinque sorelle e due fratelli. Il padre Carlo, cuoco, aveva ricevuto la medaglia d’argento al valor militare per le sue azioni nella prima guerra mondiale. Durante il secondo conflitto mondiale, gestiva la mensa dell’Ansaldo, in seguito perse il lavoro e si mise a vendere pizze fritte per strada aiutato dalla moglie, Annunziata Capuozzo, che era stata aiuto-cuoca nella stessa fabbrica del marito. La giovane Maddalena, che faceva l’operaia in un calzaturificio, non esitò ad andare a combattere per le strade di Napoli in rivolta, per seguire il padre e il fratello Giovanni, entrambi militanti antifascisti.
Durante gli scontri armati nel quartiere Materdei, per impedire che i tedeschi depredassero una fabbrica, si offrì di andare da sola in avanscoperta per poter valutare l’entità delle forze tedesche, mettendo a rischio la propria vita.
Il 29 settembre del 1943, grazie al suo coraggio e tempestività ha impedito la distruzione del ponte della Sanità, già minato e pronto ad esplodere, che rappresentava un’importante arteria per l’ingresso in città.
In seguito alla liberazione di Napoli, ha continuato a impegnarsi affinché anche il resto d’Italia venisse liberato.
Col nome di battaglia di Maria Esposito, sigla “C22”, ha operato dal 23 ottobre 1943 all’8 febbraio 1944, con lo Special Operations Executive, i servizi segreti britannici.
Ha partecipato a una serie di operazioni per oltrepassare le linee nemiche, che la portarono in Corsica e fino a Bastia, con l’obiettivo di sabotare, una volta in Liguria, siti militari del nemico. Imbarcata su di un sommergibile partì per Genova, dove venne bloccata da una camionetta di fascisti che la interrogarono, sospettando che fosse una spia. Lei, mostrando una cartolina e sostenendo di dover raggiungere un zio a Sanremo perché aveva perso l’intera famiglia a causa dei bombardamenti, riuscì a farla franca.
In seguito è stata paracadutata oltre le linee nemiche che si trovavano fra Roma e Montecassino per raccogliere informazioni fingendosi cameriera dell’artista Anna D’Andria con cui collaborava, organizzando feste in società per carpire informazioni sulla strategia tedesca.
Nel 1945, per il suo impegno nella Special Force, le venne consegnato un “Attestato di Benemerenza” dal Comando Numero 1 della Special Force.
Il 24 maggio del 1946, è stata riconosciuta partigiana e insignita con una medaglia di bronzo al valor militare.
Ha vissuto per tutto il resto della sua vita a Napoli, con le sue testimonianze è diventata il “volto” e la “voce” delle donne della Resistenza napoletana.
È morta a Napoli il 23 ottobre 1999.
Il 3 Marzo del 2000 a Napoli le è stata dedicata una una targa “la straordinaria Lenuccia eroina delle quattro giornate del 1943 in perenne ricordo e ammirazione”.
Il 27 gennaio 2011 le è stato intitolato il ponte che sovrasta il rione Sanità e che lei ha contribuito a salvare. Uno dei pochissimi ponti in tutta la penisola intitolati a una donna.
Sua figlia, Gaetana Morgese, ha scritto la sua storia nel libro “La guerra di mamma”.
La partecipazione di Maddalena Cerasuolo alla rivolta delle “Quattro giornate di Napoli” non è stata un caso isolato, l’intervento delle donne napoletane nell’insurrezione fu massiccio, considerando anche il fatto che la maggior parte degli uomini erano arruolati.
Il ruolo della componente femminile nell’insurrezione, però, è stato troppo spesso ignorato o sminuito.
Dai racconti della stessa Maddalena Cerasuolo, furono proprio le donne napoletane a iniziare l’insurrezione, non il 27 ma già il 23 di settembre, nel giorno della promulgazione del famigerato “Editto Sholl”, con il quale si imponeva a circa trentamila giovani napoletani, di età compresa fra i 18 e i 33 anni, di presentarsi spontaneamente ai centri di reclutamento per essere deportati in Germania nei campi di lavoro, pena la fucilazione.
Questi giovani, di ritorno dai vari fronti di guerra europei, accolsero la notizia con angoscia tanto da decidere di non presentarsi, consapevoli che non sarebbero più tornati.
E ne erano consapevoli anche le donne napoletane, decise a nascondere e difendere in ogni modo i propri figli, mariti, fratelli e salvarli dai nazifascisti.
In mille modi riuscirono ad aggirare i controlli dei tedeschi e dei fascisti che cercavano gli “imboscati”, come fece una mamma del rione Materdei che per salvare dei ragazzi ebbe l’idea di fingersi malata di lebbra, scoraggiando così i tedeschi a entrarle in casa.
L’intraprendenza e il coraggio delle donne napoletane vennero fuori in tutta la loro forza in quei momenti drammatici e quando i nazifascisti iniziarono i rastrellamenti casa per casa per stanare tutti coloro che si erano nascosti per disattendere la chiamata fu allora che le donne scesero in strada per bloccare le truppe, in ogni modo, e salvare la vita ai loro cari.
Quando fu costruita la barricata nella zona di San Giovanniello, anche i “femminielli” (termine napoletano per persone omosessuali e transessuali) accorsero in massa per difenderla, per anni erano stati abituati a fronteggiare la polizia e il potere e non si tirarono indietro davanti all’occupazione nazista.
La rivolta napoletana del 1943, con eterosessuali e “femminielli” che combatterono fianco a fianco, ha rappresentato una delle principali lezioni di integrazione nella storia contemporanea italiana. Soprattutto, considerando il momento storico in cui si è verificata, un periodo caratterizzato dal confino, da violenze e eccidi contro omosessuali e transessuali.
Dopo anni di soprusi, per gli omosessuali napoletani arrivò il momento di prendersi la loro rivalsa, cogliendo al volo l’occasione di non stare a guardare, ma entrare a far parte della storia.
0 notes
Text
Milano, capodanno a Palazzo Marino: il concerto delle bande cittadine
Milano, capodanno a Palazzo Marin: il concerto delle bande cittadine E' con gli auguri musicali delle quattro bande cittadine che lunedì 1° gennaio, alle ore 11, nel Cortile d'Onore di Palazzo Marino, sarà dato il benvenuto al nuovo anno. La Civica Orchestra di Fiati, la Banda di Crescenzago, la Banda Musicale della Polizia Locale e la Banda d'Affori si esibiranno per circa un'ora davanti a cittadine e cittadini, percorrendo con le loro note un ampio repertorio. Ad aprire e chiudere il concerto sarà l'Inno Nazionale. Dopo essere stati accolti a Palazzo Marino dalla vicesindaco Anna Scavuzzo, i corpi musicali visiteranno le sedi della Prefettura, della Curia Arcivescovile e del Comando di Polizia Locale, per portare alle istituzioni locali i propri auguri in musica. Le bande che si esibiranno hanno un ruolo importante nella storia musicale di Milano: il Corpo Musicale di Crescenzago e la Banda d'Affori sono insigniti dell'Attestato di Civica Benemerenza e la Banda d'Affori, nel 2023, ha compiuto 170 anni.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
0 notes
Photo
#Insegna di #Benemerenza Argento #ProtezioneCivile 2° Livello II Conferimento #articolimilitari #tuttomilitare #militaria #militare https://www.tuttomilitare.it/it/benemerenze-protezione-civile/2920-medaglia-protezione-civile-ii-livello.html (presso Udine, Italy) https://www.instagram.com/p/CCtzI_th7S1/?igshid=9yhq232mt2tw
0 notes