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- Perché è un bravo ragazzo! Perché è un bravo ragazzo! Perché è un bravo ragazzo… nessuno lo può negar!
2020 - Che succede?
1929 - Come che succede? È una festa! T’abbiamo organizzato una festa di addio!
2020 - Per me?
1929 - Certo sciocchino, per chi altri? Sei contento? Un po’ di chinotto?
2020 - Fa schifo il chinotto.
1929 - Lo so, è in tuo onore.
2020 - Ma… ma io ho solo combinato una serie di disastri uno dietro l’altro.
1929 - Ed è per quello che ti festeggiamo! Entri a far parte del club!
2020 - Che club?
1929 - Gli anni più brutti della storia. Io sono 1929, l’anno della Grande Depressione.
2020 - Piacere.
1929 - Non è hai cinque euro?
1348 - Duemilaventi! Fatti abbracciare! Dai, fra positivi, che ti vergogni? Non dirmi che non mi riconosci…
2020 - Con la maschera non…
1348 - Sono l’anno della peste! E, lasciamelo dire, un grandissimo fan del tuo lavoro. Devi assolutamente raccontarmi come sei riuscito a fargli mangiare sto pipistrello, perché qua abbiamo scommesso eh? Ai tempi miei, figurati, si lavavano col fango era facile, ma il tuo è stato un colpo da maestro. Sei il Del Piero della pandemia globale.
2020 - Io non volevo… non sapevo che…
1943 - Avete sentito? Il ragazzo è anche umile. Piacere, 1943. Su, su non è il momento di fare i modesti.
2020 - Non stavo facendo il… perché sei in pigiama?
1943 - Secondo te?
2020 - Oh mio dio.
1943 - Qui siamo tutti tuoi ammiratori, ti abbiamo seguito con grande attenzione per l’intero mandato. È incredibile quello che sei riuscito a fare in appena dodici mesi. Incendi, malattie, rivolte.
2020 - Ho pure cacciato Trump, però.
1943 - Ma dai, lo sai che hai fatto esattamente il contrario. E sei pure riuscito a far dirigere a Nolan un film di merda. 2014 c’era andato vicino con Interstellar, ma tu ti sei superato.
2020 - Ma io non ho mai…
1968 - E quella trovata ingegnosa di ammazzare icone benvolute da tutti? Che colpo di genio. E te lo dice uno che ha fatto fuori un Kennedy e un Luther King. Che vuoi fare adesso, piantiamo una palla in testa al Gabibbo? Investiamo sulle strisce Bebe Vio? Chiamami, conosco le persone giuste.
1915 - Quello che ti manca, secondo me, è una guerra. Una bella guerra mondiale. È un po’ tardi, ma se ti metti sotto ce la fai. Io ho perso un po’ di puntate, la Germania c’è ancora?
2020 - Sì.
1915 - Bomba, allora metà del lavoro è già fatto!
1348 - Ma vi ricordate gli incendi in Australia?
1943 - E le rivolte a Hong Kong.
1968 - Beirut.
1915 - Cyberpunk.
1929 - E quando pensi che abbia esaurito ogni perversa nefandezza, tac, ti piazza il Milan primo in classifica.
536 - Buoni, buoni! Lasciatelo respirare!
2020 - E tu chi saresti?
536 - Il 536, l’anno peggiore dell’umanità. Eruzioni vulcaniche, inverno perenne, fame, carestia, epidemie e guerre. Nominane una e io son riuscito a ficcarcela dentro. Ma tu amico mio, tu ti sei dimostrato un anno veramente schifoso. Perciò ti conferisco ufficialmente la medaglia di annus horribilis. 2001, per cortesia cedi la medaglia.
2001 - No! È mia!
536 - Ne abbiamo già parlato.
2001 - Ma le torri!
536 - Ancora con ‘sta storia. Dai, hai avuto il tuo momento e adesso in prospettiva sembri solo un anno qualunque. Passala a terminator qui.
2020 - Non mi piace terminator… non mi piace proprio per niente…
536 - Sai cosa facciamo io e te uno di questi giorni? Uno di questi giorni usciamo a berci qualcosa e facciamo la conta dei morti. Che dici?
2020 - Ma è spaventoso.
536 - Esatto.
2001 - Duemilasettecentocinquantatré esclusi i dirottatori.
536 - E basta un po’ 2001! C’hai il Signore degli Anelli al cinema, prendi la tua roba e vai fuori dai coglioni!
2020 - Io… io… scusate eh, posso dire una cosa?
536 - Devi, ragazzo mio. È la tua serata!
2020 - Io non l’ho mai voluto.
536 - Cioè?
2020 - Non ho mai voluto fare male a nessuno, non ho mai voluto niente di tutto questo. E adesso ci sono tutti questi commenti, gli insulti, i meme da due soldi e la voglia generale di dimenticarmi, di andare avanti... è troppo. Non ce la faccio. L’idea di passare alla storia come un anno spaventoso è… atroce. Io ci ho provato, vi giuro che c’ho provato a fare l’anno. A essere indimenticabile per i motivi giusti, ma non ci riesco. Non so farlo. Perché, scusate, voi sapete fare tutto? E allora mi sento un fallito, mi sento di aver tradito la fiducia di chi contava su di me.
Mi dispiace, mi dispiace tanto. Per tutto, per i morti, per la malattia, per i lavori persi, per la distanza, mi dispiace per quelle cazzo di insopportabili forme di cordoglio su internet. Mi dispiace per il fatto che tutti ci siamo resi conto che il sistema ci vuole forti, ma non ci tutela quando siamo deboli. Mi dispiace per gli antivaccinisti, per i negazionisti e per Lorenzo Tosa. Mi dispiace per il revisionismo storico, il capitalismo etico e l'informazione emozionale. Mi dispiace per essere stato un anno di santi e mostri, di eroi e merde, un anno incapace di mezze misure. Mi dispiace, soprattutto, di non essere stato all’altezza dei vostri propositi, delle vostre ambizioni, dei vostri sogni.
E poi penso che, cristo, ci sarà qualcuno lì fuori che quest’anno, nonostante tutto, s’è innamorato, ha avuto un figlio o… non lo so, ha trovato un lavoro, un amico, s’è sposato, ha scoperto qualcosa di sé, ha realizzato una cosa bella. E magari adesso si vergogna perché è circondato da morte e sfiga e delusioni, perché sono stato un anno di merda per tanti ma non per lui. E forse, imbarazzato, mi ricorderà con affetto, persino con gioia. Lo so che sembra impossibile, ma magari succede.
1929 - …
1943 - …
1348 - …
536 - Grande!
1348 - Fenomeno!
1929 - Pure il discorso di ringraziamento è riuscito a rovinare! Ma come fai? Come fa? Tutto quello che tocca! Genio!
2020 - No! Io non… io volevo dire che…
536 - Ma tu sei sprecato a fare l’anno, dovevi fare il decennio, il secolo. Adesso vai, goditi la festa, socializza un po’, magari finisce che ne ammazzi ancora qualcuno prima della fine. Dai che scherzo! E fammelo un sorriso! È una festa! Un po’ di musica per cortesia!
2020 - …
2021 - Ehilà.
2020 - Ehilà.
2021 - Brutta serata?
2020 - La più brutta della… aspetta, tu che ci fai qui?
2021 - Mi ambiento.
…that's great it starts with an earthquake…
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Storia di Musica #103 - Fabrizio De André - Pfm, Fabrizio De André In Concerto \ Arrangiamenti PFM, Voll. 1 e 2, 1979-1980
Quando Fabrizio De Andrè decise di intraprendere un tour con la PFM, molti storsero il naso. Era il periodo delle contestazioni dei concerti (e proprio De Andrè a Roma fu costretto a interrompere il concerto, discutendo con la solita sagacia e intelligenza con i contestatori). Oltre a tutto questo, il tour fu spesso interrotto per problemi di afonia di Faber, e molte date, soprattutto del Sud, furono poi cancellate per il clamoroso rapimento avvenuto in Sardegna, dove lui e la moglie Dori Ghezzi furono sequestrati dall’Anonima Sequestri Sarda. Nei concerti che furono effettuati però, il risultato era così eccezionale, vivo e convincente che si decise di pubblicare un disco dal vivo. Il rapporto De Andrè PFM ha radici profonde: Franz Di Coccio, Franco Mussida e Flavio Premoli, che all’epoca facevano parte de I Quelli (band in cui cantata Teo Teocoli) furono gli eccezionali turnisti ne La Buona Novella, il suo quarto album di inediti uscito nel 1970. I Quelli di lì a poco si nomineranno Premiata Forneria Marconi, e di quel gruppo, tra i più ecclettici, noti e fortunati della storia della musica italiana (e con schiere di adoranti fan anche all’estero) farà parte quel Mauro Pagani che negli anni ‘80 diventerà il più stretto collaboratore di Faber, e dal cui sodalizio nascerà quel capolavoro immenso che sarà Crêuza de mä (1984). Le registrazioni del disco avvennero, come riportato in copertina, nei concerti di Bologna e Firenze del gennaio 1979. I due dischi mantengono una struttura comune, ed entrambi non contengono alcuni brani della PFM, che facevano da intermezzo a quelli di De Andrè. Il primo disco era trascinato dalla versione più bella e conosciuta de Il Pescatore (singolo del 1970) che in questa versione ha il famoso ritornello del “la la la-la la” che diventerà la versione ufficiale in tutti i successivi live. Nel primo disco si pesca sia dai primi lavori, nelle splendide Bocca di Rosa, La Guerra di Piero, Un Giudice (con testo di Giuseppe Bentivoglio, storico amico e paroliere genovese, su musiche di De Andrè e di Nicola Piovani) sia da lavori più recenti, come la bellissima Andrea, scritta con Massimo Bubola dall’album Rimini, una delle più belle canzoni contro la guerra, a cui si aggiunge la tematica dell’amore omosessuale, Zirichitaggia, sempre da Rimini, primo brano in dialetto cantanto da De Andrè (in questo caso il dialetto gallurese) e soprattutto Amico Fragile, da Volume 8 (1974) una delle canzoni più profonde, commosse e struggenti dell’intero catalogo. Il primo disco è un successo, come accennato anche grazie alla spinta allegra e gioiosa de Il pescatore, singolo da classifica per settimane. Il Vol. 2 uscì, come detto, dopo il clamore della triste vicenda del loro sequestro, e conseguente liberazione. Nonostante la mancanza di un singolo come Il pescatore, il disco vendette moltissimo: la scaletta si concentra questa volta su canzone meno note, tranne Via Del Campo, e ha alcuni gioielli come Avventura a Durango, cover di Romance in Durango che Bob Dylan scriverà in Desire (con l’aiuto di Jacques Levy), altre gemme da Rimini, come la title track e Sally, inno all’accettazione della diversità e all’incontro culturale, raccontato in questo brano tramite la storia di Sally che va a giocare con gli zingari, infrangendo il divieto della madre. Poi ci sono anche Il Testamento di Tito e una versione mozzafiato di Verranno A Chiederti Del Nostro Amore, canzone pubblicata su Storia di un Impiegato (1973), fulcro romantico di un disco dove, per la prima volta, De Andrè si schiera politicamente, raccontando la tormentata storia di un impiegato che dopo un attentato violento, va in carcere e ragiona sulla situazione sociale. Le storie musicali di De Andrè, solitamente scarne e delicate, vengono avvolte dal turbinio colorato e rock della PFM, pur mantenendo una riconoscibilità intima, ma acquistando un fervore e un ritmo nuovi, tanto che molte versioni dal vivo diventeranno icone musicali. Va detto che il tentativo qui fatto era oggetto di sperimentazioni: Francesco Guccini nello stesso anno, il 1979, pubblicherà Album Concerto con I Nomadi, da registrazioni di due concerti dello stesso anno. La bellezza di questi concerti forse solo in parte è trasmessa sul disco: però va notato che nei successivi tour, De Andrè riconoscerà lo storico apporto della PFM alle sue canzoni usando spesso gli stessi arrangiamenti. Rimangono due meravigliosi momenti di due storie musicali essenziali per la storia musicale del nostro Paese. E forse non solo per quella.
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Casa Bella Residences by B&B Italia
We have just launched Casa Bella Residences by B&B Italia and prices are starting at a low $600's. We are taking RESERVATIONS with 10%.
B&B Italia is an internationally renowned Italian Group leader in the high-end designer furniture. Its portfolio includes products by leading international designers like Piero Lissoni, Zaha Hadid, Mario Bellini, Gaetano Pesce, Naoto Fukasawa, Patricia Urquiola, and many more.
B&B Italia is a global partner for many luxury residential, retail, hospitality, and commercial brands. The company provided all the furnishings for the rooms, suites, public areas, and numerous outdoor spaces for Bvlgari Hotels in Dubai, Milan, London, Beijing and Shanghai, Aman Venice, Mandarin Oriental Barcelona, Ritz Carlton Miami Beach, Arte, 1000 museum and many others.
Over its 53 years of history, B&B Italia has designed more than 1200 products. Many of these products became design icons that hold a spot inside museums and prestigious public locations.
Location: 1400 Biscayne Blvd, Miami Map Location
MEET THE TEAM
· Developer: The Related Group and Alta Developers
· Architect: Arquitectonica
· Interior Design : Piero Lissoni
· Landscaping Design: Enzo Enea
BUILDING FEATURES
· 306 residences
· 56 stories
· 1-4 bedrooms ranging in size to over 2,187 square feet of interior space and over 722 square feet of exterior space
· Common areas curated by Piero Lissoni and furnished by B&B Italia
PRICE RANGES (subject to change without notice)
One Bedroom residences starting at low $600K
Two-Bedroom residences starting at low $900K
Three Bedroom residences starting from $1.5M
Four Bedroom residences from $1.9M Can be rented up to 6 times a year, 30 days minimum.
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On December 5th 1906, Lina Cavalieri gave tenor Enrico Caruso a passionate kiss in front of an astounded audience, caught completely by surprise by the opera singer’s intense gesture.
After that, “the most beautiful woman in the world”, as fans called her, also became “the kissing primadonna”: that “coup de théâtre” on the stage of New York’s Metropolitan Opera House made Umberto Giordano’s “Fedora” simply unforgettable, and brought Cavalieri great luck in her career.
Born in Viterbo in 1874, Lina Cavalieri had grown up in poverty; her voice was her only wealth, and she sang while busy at random jobs working as a florist or seamstress, or folding newspapers along the streets in Rome.
Someone heard her and gave her singing lesson, and that beautiful and intelligent young lady was able to use that help wisely. Although her vocal range was not extraordinary, her presence on stage helped her stand out on the most important opera theaters in the world, from the San Carlo in Naples to the Imperial Theater in Warsaw, from the Massimo in Palermo to the São Carlos in Lisbon, from London’s Covent Garden to Genoa’s Carlo Felice, from the Sarah Bernhardt in Paris to the Metropolitan in New York – where she planted her scandalous kiss on Caruso.
She sang with the famous Neapolitan tenor, of course, but also with Mattia Battistini and Fjodor Šaljapin, performing in Verdi’s “Traviata”, Puccini’s “Manon Lescaut” and “Bohème”, Massenet’s “Hérodiade” and Leoncavallo’s “Pagliacci”, rivaling with shining stars like Geraldine Farrar and Bella Otero.
Her personal life was as intense as her career: countless lovers, five husbands, and a son born out of wedlock, from a relationship with a singing teacher.
He left the world of opera in 1921, moved to Paris and opened a beauty salon. She died in 1944 during an airstrike that hit her villa in Florence.
She charmed artists such as Piero Fornasetti – inspiring the iconic female face he replicated in so many silkscreen prints – and Giovanni Boldini, who famously painted her portrait. Even Mussolini was impressed by her beauty, and when he found out about her death – perhaps feeling he would soon lose his own life in much worse conditions – he wrote to Claretta Petacci, “She was favored by fate, because she died without realizing it, without pain.”
Now here she is, in all her ethereal beauty.
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pode fazer icons da Bella Piero pfvr??
feitos x espero que goste, xoxo
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oi! pode fazer icons da bella piero? o insta dela é bella.piero por favor e obg!
postado!
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oi pode fazer icons da bella piero? o instagram dela é bella.piero por favor e obg
claro! postei. /nina
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Faz icons da Bella Piero por favor?
Aqui > icons bella piero
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Nika Zupanc
Nika Zupanc. Diseñadora de mobiliario e instalaciones conceptuales.
Nika Zupanc se graduó en 2000 en la Academia de Bellas Artes Ljubljana (Eslovenia), concediéndole el prestigioso premio académico de Presernova que reconoce a los estudiantes más brillantes en el campo del arte y del diseño industrial.
Después de su diplomatura, se convierte en una diseñadora freelance, trabajando para diferentes clientes como directora de arte y diseñadora independiente de productos, mostrando ya su profunda comprensión del arte y la cultura visual.
Durante esta etapa inicial Nika Zupanc realizó varias exposiciones en todo el mundo, la mayoría de ellas relacionadas con Talleres de diseño, incluyendo una exposición en 1995 en el taller de jóvenes diseñadores, ICSID (TAIWAN); en 1997 el taller y la exposición Pequeño y especial, ICSID (CANADÁ); en 1998 IDEM (PAÍSES BAJOS) y en 1997 y 2002 la Bienal de diseño industrial BIO 16 y BIO 18 en Ljubljana.
Diseñó el sistema de banco modular para el MET3 -un sistema modular para la Estación de autobuses de Ljubljana- proyectada por Sasa J. Maechtig. Todo el proyecto, junto con los asientos, fue expuesto en mayo de 2002 en el Carrousel du Louvre en París y en septiembre de 2002 en el Centro de Arte de Seúl.
En 2004 fue seleccionada como joven profesional destacada por el British Council en el proyecto Rising Stars / Crossroads for Ideas.
En septiembre de 2005 presentó la colección, evocadora y provocativa, de “La clinique de’ amour” en el Designersblock de Londres y en la galería Moderna de Ljubljana como parte de la exposición “Eslovenia 1995 – 2005“. En este mismo año fue una de las finalistas del Premio YCEDesign 2005.
Nika Zupanc se convirtió en un nombre reconocido mundialmente con el lanzamiento de la lámpara de mesa Lolita, su primer objeto producido para la firma holandesa Moooi. Desde entonces ha ido ganando una excelente reputación por el conjunto de su trabajo que en sus propias palabras “desafía a los objetos racionales, sobrios y utilitarios dando voz a lo intuitivo, ecléctico e íntimo“.
Sus instalaciones conceptuales -que la vieron evolucionar hasta convertirse en una auténtica voz global- consiguieron que fuera una de las diseñadoras más vistas en Milan Design Week. La colección de objetos dentro de estructuras de casas de muñecas voladas se convirtieron en un sello distintivo de la Semana del Diseño de Milán.
Las instalaciones “Selfdiscipline” (2011) y “Summertime” (2012) marcan el comienzo de las colecciones de edición limitada -como por ejemplo “Love Me More“- en colaboración con Rossana Orlandi, y en noviembre de 2013 presentó un pabellón en el marco de la exposición “Esprit Dior : Miss Dior” en la Galerie Courbe – Grand Palais de París.
Hay un toque de teatro y Film Noir en el trabajo de Nika Zupanc, y de alguna manera sus piezas hacen que el usuario se sienta como un actor.
Heredera del diseño rupturista, que hace destacar su propia personalidad, crea objetos de sofisticada elegancia con una sutil pero indiscutible estética “punk” desenfadada.
Su forma de hacer, que trata de “comunicar lo que no se puede decir“, limpia estéticamente las formas tradicionales consiguiendo proyectos frescos que crecen a partir de interpretaciones distintivas de la cultura moderna, el diseño contemporáneo y las opciones tecnológicas disponibles.
Nika Zupanc hace, con juicio poético, selecciones cuidadosas de sus temas y formas; con ellos ofrece una mirada emocional al mercado predominantemente masculino del diseño de muebles, donde toda la aspiración se vierte en lo técnico, racional, sobrio y utilitario en contraposición a lo intuitivo, ecléctico, vano e histérico.
Nika explora conscientemente los límites de la industria cuando se trata de efectos emocionales y la yuxtaposición de materiales, tanto en el diseño de productos como de los interiores.
Sus productos forman parte de la gama de distinguidas empresas de diseño como Moooi; Moroso y Nodus.
La prensa especializada ha dicho de todo sobre su trabajo, desde “elegancia punk” (Elle USA) o “Techno chic” (Businessweek), hasta “más grande que la vida” (Clear Magazine), y ha aparecido en numerosos medios internacionales como Wallpaper; Icon; Elle Decor, etc.
En 2012, su ciudad natal de Ljubljana fue la primera en tener un interior diseñado y dirigido por Nika Zupanc personalmente como fue la renovación de As Aperitivo.
En 2015 recibió el premio de Elle “Mujer del Año” en su país de origen (Eslovenia).
Nika Zupanc (pág. web).
Nika Zupanc y espejo “Pride” (2013) producido por Sé London. Lámparas Bubble (2012) y sillas y mesa “Summertime” (2012).
AllABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ
A
Achille Castiglioni
Alessandro Mendini
Alfredo Häberli
Alvar Aalto
Andrea Branzi
Andrée Putman
Andreu Carulla
Andy Martin
Antonio Citterio
Arend Groosman
Arik Levy
Arne Jacobsen
Autoban
B
BarberOsgerby
Benjamin Graindorge
Benjamin Hubert
Bertjan Pot
Boca do Lobo
C
Carlo Mollino
Charles Rennie Mackintosh
Charles y Ray Eames
Claudio Colucci
D
David Adjaye
Dieter Rams
DimoreStudio
Doshi Levien
E
Edward van Vliet
Eero Saarinen
Eileen Gray
Enzo Mari
Ettore Sottsass
F
Fabio Novembre
Fernando Mastrangelo
Filippo Mambretti
Finn Juhl
Francesco Rota
Frank Gehry
Frank Lloyd Wright
Fredrikson Stallard
G
Gabriella Crespi
Gae Aulenti
Gaetano Pesce
George Nelson
George Sowden
Gerrit Rietveld
Gio Ponti
Goula Figuera
H
Hans J. Wegner
Héctor Serrano
Hella Jongerius
Hermanos Campana
Hervé Van der Straeten
I
India Mahdavi
Inga Sempé
J
Jaime Hayón
Jasper Morrison
Jean Prouvé
Joaquim Tenreiro
Joe Colombo
Johan Lindstén
Jonathan Adler
Joost Van Bleiswijk
Jörg Schellmann
Josef Hoffmann
Jurgen Bey
K
Karim Rashid
Kelly Wearstler
Kiki Van Eijk
Konstantin Grcic
L
Le Corbusier
Lex Pott
Lievore Altherr
Lucas Muñoz Muñoz
Ludovica y Roberto Palomba
M
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Maarten Van Severen
Marc Newson
Marcel Breuer
Matali Crasset
Matteo Thun
Mattia Bonetti
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Michael Anastassiades.
Mies van Der Rohe
Miguel Milá
N
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Naoto Fukasawa
Nendo
Nigel Coates
Nika Zupanc
O
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OS and OOS
P
Paola Navone
Paolo Lomazzi
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Patrick Naggar
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Pierre Paulin
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Q
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R
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W
William Plunkett
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