#beck's bolero
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guessimdumb · 2 years ago
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Jeff Beck - Beck's Bolero (1967)
R.I.P. Jeff Beck
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rastronomicals · 8 months ago
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10:15 AM EDT April 18, 2024:
Jeff Beck - “Beck’s Bolero” From the album Truth (August 1968)
Last song scrobbled from iTunes at Last.fm
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breezingby · 2 years ago
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BECK'S BOLERO (1967) by the Jeff Beck Group - with backwards guitar ending
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eriksangel666 · 2 years ago
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New podcast episode is up! This week, we pay tribute to the iconic guitarist Jeff Beck and listen to his debut solo album, Truth :) 
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onmyowntwohands · 2 years ago
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BECK'S BOLERO (1967) by the Jeff Beck Group - with backwards guitar ending
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gwydionmisha · 2 years ago
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jonesbrianshining · 3 months ago
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Magazine Rave June 1967
via: The Brian Jones Resource-Facebook
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dreaminginthedeepsouth · 2 years ago
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BECK'S BOLERO (1967) by the Jeff Beck Group - with backwards guitar ending
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cinemajunkie70 · 2 years ago
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Rest in peace Jeff Beck! One of my heroes! :(
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krispyweiss · 1 year ago
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Song Review: Tedeschi Trucks Band - “Beck’s Bolero” (Live)
Tedeschi Trucks Band are not a cover act, per se, but, man, can the group do covers.
Someone shot clandestine video of TTB performing “Beck’s Bolero” at the 2023 Peach Music Festival. And what the results lack in sound quality they exude in quality, quality.
The band - sans horns and choir (duh) - provide essential, powerful backing. But the success of this redux is down to Derek Trucks, who conjures the sprit of Jeff Beck and Jimmy Page while sounding exactly like Derek Trucks.
Clocking in at less than three minutes and closing the set, it was a masterful choice that left them wanting more both at the gig, Sound Bites presumes, and wherever they take in the video, as Sound Bites knows.
Grade card: Tedeschi Trucks Band - “Beck’s Bolero” (Live) - A
8/5/23
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rawrampmag · 2 years ago
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JEFF BECK 1944-2023
JEFF BECK 1944-2023 #JeffBeck #FitzAndStartz #TheRumbles #Nightshift #TheYardbirds #Tallyman #JeffBeckGroup #obituary #InMemorium
Just by the margin of Nonsuch Park, Geoffrey Arnold Beck (the guitarist’s guitarist that we now recognize as the internationally famous JEFF BECK) was born. He and I shared a comparable upbringing (though ten years apart)  in that we were both raised in that urban area of Surrey (in his case, Wallington and, for me, Carshalton) that developed, by default, into a borough of London.  He lived in…
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rastronomicals · 1 year ago
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2:41 AM EST November 22, 2023:
Jeff Beck - "Beck's Bolero" From the album Truth (August 1968)
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bayareabadboy · 7 months ago
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HOW THE NAME "LED ZEPPELIN" WAS CREATED
In May 1966, Keith Moon and The Who bassist John Entwistle recorded the instrumental Beck's Bolero with Jimmy Page, John Paul Jones and Jeff Beck.
The recording went very well and Page proposed the idea of starting a superband together. Moon said the group would crash like a lead baloon. Two years later, Page remembered that phrase and founded Led Zeppelin.
"It's a name that Keith Moon had mentioned in the past – Page said – he said 'Wouldn't it be fun to call a band Led Zeppelin?'. So I asked him if we could use that name. When we went to play in Scandinavia, we actually performed as the New Yardbirds, it was like a sort of invisibility cloak. Even in our first recordings we used this name because I didn't want anyone to find out the real name of the band until it was officially revealed."
#ledzeppelin #jimmypage #keithmoon
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diceriadelluntore · 1 year ago
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Storia Di Musica #309 - Led Zeppelin, Led Zeppelin, 1969
Come iniziare un nuovo anno di storie musicali? Si inizia con la scelta di 4 dischi che portano lo stesso nome dei loro autori, 4 band molto differenti tra loro, alcune famosissime, altre molto di meno (la scoperta di grandi dischi da artisti sconosciuti vorrei fosse una sorta di cardine di tutte le scelte del 2024). La Storia di Musica della prima domenica di gennaio 2024 parte con un modo di dire inglese: Go over like a lead ballon, che significa “è fallito del tutto” perché un lead ballon è un palloncino di piombo che ovviamente non può volare. Leggenda vuole che fu questo detto ad ispirare Keith Moon e John Entwistle, che suggerirono a Jimmy Page il nome per quella che diventerà una delle più formidabili formazioni di sempre: i Led Zeppelin. La storia è piuttosto nota: Page entra nel 1966 negli Yardbirds (già di Eric Clapton) come seconda chitarra di Jeff Beck. La band era già allo sfascio, e Page aveva intenzione di formare una nuova band con Moon ed Entewinstle. I tre con Jeff Beck registrano la storica Beck’s Bolero, registrata nel Maggio del 1966 ma pubblicata come singolo solo mesi più tardi, nel Marzo del 1967, brano fenomenale ma dalla storia travagliatissima, tra cui una intricata questione di diritti d’autore. Page, titolare del nome Yardbirds, prende accordi come leader degli Yardbirds per un mini tour in Scandinavia, ma nessuno dei suoi compagni accetta. Ne trova di altri: convince un session man mago delle tastiere, John Paul Jones, nel progetto, e tramite l’ex cantante degli Yardbirds Chris Dreja (che nel frattempo si è dato alla fotografia) assolda un biondo cantante, Robert Plant, che si porta con sé un batterista un po’ pazzo, John Bonham. È il 1968. Nascono così i Led Zeppelin (scritto così per non confondere il lead “piombo” con il lead “guidare”).
Senza nemmeno un po’ di gavetta registrano in 36 ore, sotto la guida del grande ingegnere del suono e produttore Glys Johns per poco più di 1700 sterline il loro primo, omonimo album per la Atlantic Records (fa più impressione il dato temporale che quello economico, 1700 sterline del 1968 sono 35 mila di adesso). E bastano: Led Zeppelin esce il 12 gennaio 1969 e diviene uno dei 10 album di debutto più belli ed importanti della musica rock. Venderà decine di milioni di dischi e manda in orbita, forse quasi troppo velocemente, il dirigibile più famoso del rock. In copertina mettono l’incidente del dirigibile Zeppelin LZ 129 Hindenburg avvenuto il 6 maggio 1937 nel New Jersey (vicenda leggendaria, su cui aleggia un complotto internazionale e non l’ufficiale incidente aereo). I 4 partono dal furente suono del british blues, ma arrivano dove nessuno si era mai spinto: rifanno due classici del blues, I Can’t Quit You Baby (eccezionale, caldissima e stupenda) e You Shook Me di Willie Dixon, e prendono da Jack Holmes Dazed And Confused (che nei live diverrà infinita con medley di altri classici della Musica del Delta). Per capire il suono Zeppelin e la sua travolgente natura, basta capire come strutturano il suono di una canzone tutto sommato banale come Good Times Bad Times. Your Time Is Gonna Come è quasi corale, come la veloce How Many More Times. Black Mountain Side è uno strumentale acustico in cui Page rincorre la maestria del fingerpicking di Bert Jansch, allora in auge con i superbi Pentagle. Communication Breakdown diviene un altro classico, con il suo stile particolare: parte blues, poi sale con l’intensità della voce di Plant e diviene furiosa ed accesa, e per molti è la nascita dell’hard rock. Gemma dell’album è però Babe I’m Gonna Leave You: presa da Joan Baez, in realtà la canzone, accreditata come traditional, è dalla folksinger inglese Anne Bredon (che fu ricompensata con un cospicuo assegno dalla band una volta risolto il mistero). Plant canta babe come mai nessuno più farà, la canzone ha un intro acustico ma poi esplode nel nuovo suono elettrico e potente, diviene struggente, torbida, assolutamente memorabile.
Questo fu il primo episodio di un modo di “gestire” le ispirazioni da altre canzoni che fece scuola, e si potrebbe aprire un dibattito infinito sulla loro musica. Per alcuni (pochini, va sottolineato) il loro rock blues portato all'estremo, con la chitarra rivoluzionaria di Page (che influenzerà 3 generazioni di chitarristi), il bombardamento ritmico di Bohnam (davvero feroce), l’elegante e mai invasivo tessuto sonoro di Jones (che suona basso e tastiere) e la voce, straordinaria e incantatrice di Plant, non è niente di così innovativo. Per altri (la stragrande maggioranza degli appassionati) il loro suono, le idee, la maestria tecnica dei musicisti e l’alone leggendario che la band riesce a costruire su di sé, li pongono ai vertici assoluti della storia del rock, ne fanno i padri putativi dell’Hard Rock (con i coevi Deep Purple), e la loro genialità è dimostrata dalle future evoluzioni stilistiche e musicali. È innegabile però che per farlo saccheggiarono un po’ dovunque, dal blues del Delta a quello urbano di Chicago, spesso non accreditandolo sui dischi, con picchi assoluti di sorrisetti ironici (tipo il caso di Stairway To Heaven per l’intro uguale ad una canzone degli Spirit, Taurus, caso che finirà addirittura in tribunale con la vittoria di Page e Plant, sebbene lo stesso tribunale ne riconosce le somiglianze). All’epoca era prassi comune raccogliere i semi del blues e riadattarli nel suono, un po’ per convenienze e un po’ perché non esistevano le normative precise e puntuali che esistono oggi sui diritti d’autore (molti altri, tra cui i Rolling Stones, furono protagonisti di episodi analoghi). Il successo dei Led Zeppelin amplificò la questione: il problema fu molte volte la paternità delle musiche, spesso passate come traditional (vedi il caso della canzone della Bredon) e quindi non riconducibili ad un artista detentore dei diritti. In tutti i casi di presunta usurpazione di diritti altrui, hanno sempre pagato i richiedenti ufficiali. Quelli che li accusano di scarsa inventiva, sinceramente non li hanno mai ascoltati: nessuno prima di loro suonava così, probabilmente sono tra le band più imitate in assoluto, saranno centinaia quelli che dopo vorranno suonare come loro. E rivoluzionarono anche altri aspetti del mondo del rock: l'andare in tour, i rapporti con le case discografiche, con i promoter, persino con le radio: ruolo centrale lo ebbe in ciò il loro manager Peter Grant, un gigante di stazza e di potere, passato alla storia anche per i modi tutt'altro che amichevoli con cui convinceva i gestori dei locali o chiunque potesse danneggiare il gruppo a farla finita. Un’ultima curiosità: con il crescente successo, una discendente dei Von Zeppelin citò la band per uso improprio del nome, e per un unico, storico concerto a Copenaghen la band si presentò come The Nobs. Poi però tornarono ad essere quel dirigibile di piombo che volava altissimo.
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kulturegroupie · 2 years ago
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HELLO???? JIMMY JUST RELEASED 'THE RAIN SONG' DEMO OUT OF THE BLUE????
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From his website:
My original idea for the opening tracks for ‘Houses of the Holy’ was that a short overture would be a rousing instrumental introduction with layered electric guitars that would segue in to ’The Seasons’, later to be titled ‘The Rain Song’. Again there would be a contrasting acoustic guitar instrumental movement with melotron that could lead to the first vocal of the album and the first verse of the song.
‘The Seasons’ was a memo to myself as a reminder of the sequence of the song and various ideas I’d had for it in its embryonic stage. I’d worked on it over one evening at home. During the routining of the overture now titled ‘The Plumpton and Worcester Races’, the half time section was born and the overture shaped in to the song, ‘The Song Remains The Same’. These rehearsals were done in Puddle Town on the River Piddle in Dorset, UK.
The first set of recordings were done at Olympic Studios with George Chkiantz.
We then came to record at Stargroves, Sir Mick Jagger’s country home, and, like Headley Grange, with the Rolling Stones recording truck.
‘The Song Remains The Same’ was played on a Fender 12 string, the same one used on Becks Bolero, with my trusty Les Paul number 1 on overdubs in a standard turning. The ‘Rain Song’ was an unorthodox tuning on acoustic and electric guitars. On live shows, it became a work-out feature for the double neck.
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britrockaholic2 · 9 hours ago
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Love Is Blue - Jeff Beck
1967 Hi-Ho Silver Lining / Beck's Bolero    1967 Tallyman / Rock My Plimsoul   1968 Love Is Blue / I've Been Drinking    1969 Plynth (Water Down the Drain) / Hangman's Knee
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