#attività culturali Casale
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pier-carlo-universe · 7 days ago
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Desertificazione giovanile a Casale Monferrato: un appello per il cambiamento
Una lettera di Matteo Philippe per rilanciare Casale, un tempo fiorente Capitale del Monferrato, oggi alla ricerca di nuove opportunità per i giovani e la comunità.
Una lettera di Matteo Philippe per rilanciare Casale, un tempo fiorente Capitale del Monferrato, oggi alla ricerca di nuove opportunità per i giovani e la comunità. Casale Monferrato, 31 ottobre 2024 – Alle ore 21 di un giorno prefestivo, le strade della “Capitale del Monferrato” appaiono vuote, senza vita. Questo scenario, raccontato da Matteo Philippe, giovane monferrino e vice coordinatore…
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italian-malmostoso · 5 years ago
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La riunione ha sede nell’immobile dove l’elemosiniere del Papa entrò per togliere i sigilli ai contatori e riattivare la luce agli occupanti dello Spin Time Labs
Dunque le sardine si riuniscono nello stabile occupato da Spin Time Labs; riporto, dal sito https://www.spintimelabs.org/drupal/spintime, la loro presentazione:
Spin Time Labs è un bene comune, cantiere di rigenerazione urbana, una nuova dimensione dell'abitare e un centro culturale polifunzionale. Un tetto per più di 150 famiglie, una sala concerti ed eventi e un auditorium per orchestre, conferenze e assemblee. Organizziamo corsi, spettacoli e laboratori teatro, iniziative per bambini e attività di assistenza sociale. Spin Time è anche un'osteria, un laboratorio di birra artigianale, una falegnameria, una sala prove e un punto di approdo, aperto a tutti, attento ai giovani, agli ultimi e ai più bisognosi. 
Lo stabile di Via di Santa Croce è stato occupato 12 ottobre 2013 da Action a scopo abitativo. L'ex sede dell'Inpdap, da anni in abbandono, fu occupata, liberata ed aperta da subito per diventare la casa per centinaia di persone bisognose. è stato occupato da Action è l'ex sede dell'Inpdap, da anni in abbandono. Dopo la fine dell'esperienza di Casale Pachamama, abbiamo deciso di riqualificare il piano terra e il piano -1, per sviluppare e costruire attività e laboratori. Il 28 giugno 2014 iniziano i lavori, partendo dall'osteria. A febbraio 2015 abbiamo ospitato la presentazione del libro "Una rivoluzione ci salverà" di Naomi Klein: l'auditorium fu riempito da oltre 500 persone, mentre in sala L la diretta streaming era seguita da 1000 persone. Dal 10/05/2016 iniziò il nostro sciopero della fame, che durò circa 20 giorni: sotto il nome di #vitedascarto una ventina di attivisti hanno attuato una forma di protesta contro il decreto di Tronca, allora commissario straordinario del comune di Roma, che stroncava la delibera regionale che cercava di sanare l'emergenza abitativa e le occupazioni. Nell'ottobre 2017 abbiamo organizzato un grande assessorato per la rigenerazione coinvolgendo decine di realtà, il quartiere e gli occupanti, e delineando orizzonti comuni. La rigenerazione dello spazio e l'organizzazione di manifestazioni culturali ed artistiche è in continuo divenire, ad oggi conta numerosi spazi attivi, e vuole arrivare alla realizzazione concreta di una nuova dimensione abitativa, culturale, sociale, lavorativa ed economica.
“Cominciamo bene”, come disse Adamo al Signore, dopo essersi pulito la faccia dal suo sputo, che l’aveva creato ...
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retegenova · 5 years ago
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Teatro della Tosse
LA TOSSE D’ESTATE
Stagione estiva 2019
    Genova (Villa Duchessa di Galliera – Voltri)
Genova (Area Archeologica dei Giardini Luzzati – Centro storico)
Cuneo – Illuminata
Noli (Savona )- Noli musical Festival
Venezia – Biennale di Venezia
Castiglione delle Stiviere (Mantova)
Finale Ligure (Savona)
Apricale (Imperia)- …e le stelle stanno a guardare
    Questa estate saranno 12 i titoli che il Teatro della Tosse porterà in giro per l’Italia.
  Un viaggio che partirà da Genova con la seconda edizione de La Tosse d’estate raddoppia, che ci vedrà impegnati nell’area archeologica dei Giardini Luzzati con due spettacoli Studio sulle notti bianche (26 giugno) e Farsi Silenzio (29 giugno), e a Voltri nella splendida cornice di Villa Duchessa di Galliera con il nostro spettacolo itinerante Pinocchio Circus (dal 4 al 13 luglio – domenica e lunedì riposo) e con quattro spettacoli a data unica presso il Teatro di Villa Duchessa di Galliera: Faustbuch (27 giugno), Non c’è limite Alpeggio (28 giugno), Rosaspina (7 luglio) e Astolfo sulla luna (14 luglio).
  Come da tradizione porteremo i nostri spettacoli in borghi, piazze, ville, castelli e altri luoghi suggestivi non solo in Liguria ma anche in giro per l’Italia.
  Il 17 luglio saremo a Castiglione delle Stiviere (Mantova) con Astolfo sulla Luna, nuova produzione di teatro ragazzi, che racconta la fantastica storia dell’Orlando Furioso attraverso gli occhi di un istrionico Astolfo interpretato da Graziano Sirressi con la regia e la drammaturgia di Emanuele Conte. 
Lo stesso giorno saremo a Finale Ligure con Moi, che mette in scena la vita di Camille Claudel,  scultrice francese  morta dopo trent’anni di internamento in ospedale psichiatrico, interpretata da Lisa Galantini.
  Dal 18 al 21 luglio la Tosse si sdoppierà e sarà a Cuneo per la manifestazione Cuneo illuminata con lo spettacolo de Le nove Lune di Emanuele Conte e Amedeo Romeo, con la regia di Emanuele Conte  e le canzoni realizzate da  Giua. Spettacolo dedicato alla luna nel cinquantesimo anniversario dello sbarco sul satellite più amato, sognato, immaginato e raccontato.  
Negli stessi giorni saremo anche al Castello di Noli con Il Rigoletto – una storia maledetta, inserito nel cartellone del Noli musical Festival 2019. Il capolavoro immortale di Giuseppe Verdi letto alla nostra maniera: unendo teatro e musica, facendo incontrare Verdi e Hugo.
  Il 27 luglio debutta alla Biennale di Venezia Saul spettacolo coprodotto dalla Tosse insieme a Teatro I e Arca Azzurra. Saul del giovane regista Giovanni Ortoleva, menzione speciale alla Biennale di Venezia 2018, concorso Registi Under 30, debutta ufficialmente nell’ambito del 47° Festival Internazionale del Teatro. Lo spettacolo è una rivisitazione della vicenda dell’Antico testamento contaminata da riferimenti alla cultura pop e rock.
  L’estate si chiude come tradizione ad Apricale (IM) dal 5 al 17 agosto.
Per festeggiare l’anniversario dei 30 anni di “matrimonio” tra la Tosse e il piccolo borgo medioevale, per le strette vie e le piazze di Apricale arriverà Orfeo rave.
Lo spettacolo firmato Emanuele Conte e Michela Lucenti, che tre anni fa aveva debuttato al Padiglione B della Fiera di Genova in uno spazio di 11.000 metri quadrati, ottenendo un grande successo, ritorna in una nuova veste, appositamente pensata per una location del tutto particolare come quella di Apricale, mantenendo intatta tutta la sua potenza visiva e drammaturgica.
  Il Teatro della Tosse è stato selezionato dalla Compagnia di San Paolo quale realtà d’eccellenza nel panorama dello spettacolo dal vivo
  La stagione estiva è realizzata con il sostegno della Compagnia di San Paolo, del Mibact Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, da Regione Liguria.
        GENOVA
Dal 26 giugno al 13 luglio
LA TOSSE D’ESTATE RADDOPPIA
2° edizione
  Torna la Tosse d’Estate Raddoppia, rassegna di spettacoli estivi che il Teatro della Tosse propone nell’area dei Giardini Luzzati in Centro Storico, e nel Parco della Villa Duchessa di Galliera a Voltri. 
Dal 26 giugno al 14 luglio in programma spettacoli  per tutti e per tutte le età, in alcuni tra i luoghi più suggestivi della nostra città: classici rivisitati, teatro comico, riflessioni sul contemporaneo, teatro per ragazzi e il tradizionale spettacolo a stazioni con gli attori del Teatro della Tosse. 
  La Tosse continua a cercare luoghi particolari da far rivivere rendendoli parte integrante degli spettacoli che accolgono con l’obiettivo di rendere “vitale” attraverso la cultura luoghi e zone poco conosciuti, una funzione di presidio culturale e sociale che nel corso di questi anni ha ottenuto ottimi risultati.
  Questa seconda edizione de La Tosse d’Estate raddoppia è in continuità con l’edizione della scorsa estate che per la prima volta ci aveva portato a Voltri.
Quartiere che in questi dodici mesi abbiamo imparato a conoscere meglio. Da questo inverno il Teatro della Tosse ha iniziato a gestire il Teatro del Ponente in Piazza Odicini a Voltri e dopo la stagione “zero” conclusasi ad aprile il prossimo anno presenteremo un cartellone da ottobre a maggio.  
  La rassegna è anche l’ideale evoluzione de “La Tosse d’estate fa centro”, che dal 2013 al 2017 aveva portato ai Giardini Luzzati oltre 13.000 spettatori, in un periodo dell’anno particolarmente delicato per il centro storico.
  E ovviamente continua la tradizione estiva della Tosse che nel corso degli anni ha allestito le proprie produzioni in ogni zona di Genova, tra cui i Parchi di Nervi, il Righi, Forte Sperone, il Padiglione B della Fiera, la Fiumara di Sampierdarena e il Museo Diocesano.
       L’edizione di quest’anno è in collaborazione con
Associazione il Ce.Sto, APS Sistema Paesaggio e Municipio VII ponente – Genova
La rassegna è realizzata con il sostegno del Comune di Genova.
Sostenuta dal Bando Genova Città dei Festival 2019
      CARTELLONE
  26 giugno 2019 ore 21.15
Genova
Giardini Luzzati Area Archeologica
STUDIO SU LE NOTTI BIANCHE adattamento e regia Alessio Aronne
Produzione Teatro della Tosse
  27 giugno 2019 ore 21.15
Parco Villa Duchessa di Galliera Teatro di Villa Galliera
FAUSTBUCH
regia e drammaturgia Enrico Casale produzione Gli Scarti
  28 giugno 2019 ore 21.15
Parco Villa Duchessa di Galliera Teatro di Villa Galliera
Non c’è limite ALPEGGIO
regia Emanuele Conte e Alessio Aronne
produzione Fondazione Luzzati-Teatro della Tosse
    29 giugno 2019 ore 21.15
Giardini Luzzati Area Archeologica
FARSI SILENZIO progetto e interpretazione Marco Cacciola
produzione Elsinor Centro di produzione Teatrale
    dal 4 al 13 luglio 2019 ore 21.15 (domenica e lunedì riposo) Parco Villa Duchessa di Galliera
PINOCCHIO CIRCUS
regia Emanuele Conte 
produzione Fondazione Luzzati-Teatro della Tosse
    sabato 6 luglio dalle ore 19.00
VISITA GUIDATA AL PARCO DI VILLA DUCHESSA
Prima dello spettacolo, scopri la magica bellezza di Villa Duchessa di Galliera, il più grande parco storico della Liguria. 
    Domenica 7 luglio 2019 ore 19.00
Parco Villa Duchessa di Galliera Teatro di Villa Galliera
ROSASPINA una bella addormentata
regia Antonio Tancredi produzione Teatro del Piccione
  Domenica 14 luglio 2019 ore 19.00
Parco Villa Duchessa di Galliera Teatro di Villa Galliera
 ASTOLFO SULLA LUNA
testo, regia e scene di Emanuele Conte
produzione Fondazione Luzzati-Teatro della Tosse
    17 luglio
Finale Ligure (Savona)
MOI 
regia di Alberto Giusta
Associazione Culturale “Le Rêve et la vie” – Fondazione Luzzati/Teatro della Tosse 
    dal 18 al 21 luglio
CUNEO
LE 9 LUNE 
regia Emanuele Conte 
produzione Fondazione Luzzati-Teatro della Tosse
    Da 18 Giovedì a Domenica 21 Luglio, ore 20.30
NOLI (Savona)
RIGOLETTO UNA STORIA MALEDETTA
Regia: Amedeo Romeo.
Da un’idea e su testi di Matteo Peirone.
    27 luglio
VENEZIA
Biennale
prima assoluta
SAUL regia Giovanni Ortoleva
 produzione Fondazione Luzzati Teatro della Tosse – Teatro i – Arca Azzurra Produzioni
  17 luglio
Castiglione delle Stiviere (Mantova)
ASTOLFO SULLA LUNA
Regia di Emanuele Conte
Una produzione Teatro della Tosse
    Dal 5 al 17 agosto
Apricale (Imperia)
ORFEO RAVE
regia Emanuele Conte e Michela Lucenti
Produzione Fondazione Luzzati – Teatro della Tosse e Balletto Civile
            Davide Bressanin
Ufficio stampa
Fondazione Luzzati – Teatro della Tosse ONLUS
www.teatrodellatosse.it
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Cooperativa Battelieri del Porto di Genova
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Il Secolo XIX
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ESTATE TOSSE 2019 Teatro della Tosse LA TOSSE D’ESTATE Stagione estiva 2019     Genova (Villa Duchessa di Galliera - Voltri)
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grifo80 · 4 years ago
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C'eravamo, ci siamo, ci saremo! In strada per informare e parlare con le persone. Oggi infopoint Municipale per #RaggiSindaca2021 a Via Diego Fabbri. In questa zona in questi anni cosa abbiamo fatto?? Vi dico alcuni degli interventi fatti: - Riqualificazione area giochi e laghetto parco Farfalle con sostituzione della staccionata, ripristino della fontanella e allaccio alla fogna del laghetto; - Scuola materna Torraccio, Via Spaducci, San Cleto, lavori adeguamento antincendio I.C. Nicolai, plesso Nicolai, San Cleto, lavori rifacimento copertura per un milione di euro. L’ultimo piano della struttura era interdetto da anni; - Tutte le principali strade di San Cleto sono state oggetto di interventi di manutenzione straordinaria e sugli impianti elettrici di illuminazione, rifacimento asfalto e segnaletica; - Rifacimento della piazza con parcheggio antistante il plesso scolastico Nicolai e realizzazione di un’area ludica adiacente; - Attività sportive, culturali, educative e didattiche in occasione degli eventi di “lettura condivisa nelle scuole”, “natale di roma presso area archeologica Podere Anna”, “open day palestre con ASD Sportive”; - Dislogamento dei cassonetti stradali posti nell’area di parcheggio precedente all’incrocio con la Nomentana, oggetto di sversamento incontrollato di rifiuti, dopo attività della Polizia Municipale con utilizzo di fototrappole che hanno individuato numerosi trasgressori principalmente residenti fuori Comune; - Interventi di manutenzione di tutta l‘area verde antistante la chiesa, sia per il verde orizzontale che verticale; - Ripristino dell’illuminazione nel parco Federico Matteo (Via Diego Fabbri angolo Via Nomentana). - Rifacimento asfalto tutta Via Casale di San Basilio; - In programmazione riqualificazione area giochi Via Montecassiano. Per rimanere aggiornati sugli incontri e partecipare scrivete a [email protected] #coRAGGIo #IVmunicipio (presso Municipio Roma IV) https://www.instagram.com/p/CO8ikJ7l4vg/?igshid=5lbszseqvqhu
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freedomtripitaly · 4 years ago
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C’è una zona d’Italia dove sembra di stare in Alaska. È l’Alto Monferrato. Qui, sull’Appennino piemontese, al confine con la Liguria, ci sono angoli incontaminati che nessuno immaginerebbe mai di trovare. Una zona assolutamente “wild”, proprio come nel celebre film che ha visto protagonista Sean Penn. E dire che siamo a un’ora di auto solamente dalle grandi città come Torino, Milano e Genova. Quest’area è il punto d’incontro – raro – tra ambienti mediterranei e montani. Un vero paradiso per chi ama la natura selvaggia e le attività all’aria aperta, anche tra le più inaspettate, come la possibilità di cercare l’oro nel fiume. Si dice che la presenza di sabbie aurifere nei fiumi di questo territorio fosse, già in antichità, sancita dalla presenza delle lettere “or” nei nomi dei fiumi locali, come per esempio il Gorzente, che nasce nel Parco delle Capanne di Marcarolo o l’Orba, piu a valle. Le acque di questi torrenti portano a valle tracce di oro alluvionale, risalente al quaternario, durante il periodo delle glaciazioni e pochi sanno che già nel primo millennio a.C. la ricerca dell’oro veniva praticata setacciando il fiume. @Alexala – Gianluca Grassano I Romani ne fecero una vera e propria attività organizzata, tanto che furono fondati due insediamenti: la Rondinaria (vicino a Ovada) e la Rondinella, in prossimità dell’attuale Casal Cermelli. Un’attività mai interrotta né nel Medioevo e neppure nei secoli successivi, sino a un’estrazione di tipo semi industriale nel ‘900. A Casal Cermelli si trova l’unica area autorizzata per la ricerca dell’oro a scopo amatoriale scientifico e didattico, da parte della Regione Piemonte, proprio per la tradizione antichissima di questa attività che viene gestita dalla Cascina Merlanetta, un’azienda agricola a conduzione biologica nonché fattoria didattica affacciata sulla sponda sinistra del torrente Orba che si trova in zona Sic (Sito di importanza comunitaria) e nella Riserva naturale speciale del torrente Orba. @Alexala – Gianluca Grassano Qui si trova anche il Museo dell’oro, un’area espositiva che racchiude antichi strumenti del mestiere, reperti risalenti all’età Romana, manufatti, oggetti e documenti legati alla ricerca dell’oro. Una volta indossati gli stivaloni e agguntati secchio e pala si va, sotto la supervisione dei responsabili che indicano anche i punti più adatti in cui fermarsi, a cercare l’oro. C’è chi ne trova un grammo, chi due. Si può portrare a casa oro puro al 92% trovato con le proprie mani. Il fiume Gorzente, quello che porta l’oro al Piota e poi all’Orba, nasce in un luogo incontaminato e dalla natura spettacolare: il Parco delle Capanne di Marcarolo (da 335 a 1172 metri s.l.m.) che, sebbene, dal punto di vista amministrativo ricada interamente nel Piemonte, mantiene legami indissolubili – storici, culturali e ambientali- con l’entroterra ligure e genovese in particolare. Paradiso degli amanti della natura, il parco dà il suo meglio dalla primavera all’autunno, quando si possono percorrere 23 sentieri escursionistici di ogni livello e che soddisfano le esigenze di tutti, dalla famigliola con sentieri didattici come il “Sentiero Naturalistico Lavagnina” all’escursionista più esigente che può fare il “Sentiero dei laghi del Gorzente”: 15 km immersi nella natura dell’Appennino piemontese tra boschi e praterie incontaminate in cui sopravvivono piante e animali altrove estinti, torrenti d’acqua limpidissima che scorrono tra pareti ripide e scoscese, profumi di essenze alpine e mediterranee che si mescolano in queste montagne a ridosso del mare. @Alexala – Gianluca Grassano https://ift.tt/2ZVvZq5 Altro che Alaska: il Monferrato come “Into the wild” C’è una zona d’Italia dove sembra di stare in Alaska. È l’Alto Monferrato. Qui, sull’Appennino piemontese, al confine con la Liguria, ci sono angoli incontaminati che nessuno immaginerebbe mai di trovare. Una zona assolutamente “wild”, proprio come nel celebre film che ha visto protagonista Sean Penn. E dire che siamo a un’ora di auto solamente dalle grandi città come Torino, Milano e Genova. Quest’area è il punto d’incontro – raro – tra ambienti mediterranei e montani. Un vero paradiso per chi ama la natura selvaggia e le attività all’aria aperta, anche tra le più inaspettate, come la possibilità di cercare l’oro nel fiume. Si dice che la presenza di sabbie aurifere nei fiumi di questo territorio fosse, già in antichità, sancita dalla presenza delle lettere “or” nei nomi dei fiumi locali, come per esempio il Gorzente, che nasce nel Parco delle Capanne di Marcarolo o l’Orba, piu a valle. Le acque di questi torrenti portano a valle tracce di oro alluvionale, risalente al quaternario, durante il periodo delle glaciazioni e pochi sanno che già nel primo millennio a.C. la ricerca dell’oro veniva praticata setacciando il fiume. @Alexala – Gianluca Grassano I Romani ne fecero una vera e propria attività organizzata, tanto che furono fondati due insediamenti: la Rondinaria (vicino a Ovada) e la Rondinella, in prossimità dell’attuale Casal Cermelli. Un’attività mai interrotta né nel Medioevo e neppure nei secoli successivi, sino a un’estrazione di tipo semi industriale nel ‘900. A Casal Cermelli si trova l’unica area autorizzata per la ricerca dell’oro a scopo amatoriale scientifico e didattico, da parte della Regione Piemonte, proprio per la tradizione antichissima di questa attività che viene gestita dalla Cascina Merlanetta, un’azienda agricola a conduzione biologica nonché fattoria didattica affacciata sulla sponda sinistra del torrente Orba che si trova in zona Sic (Sito di importanza comunitaria) e nella Riserva naturale speciale del torrente Orba. @Alexala – Gianluca Grassano Qui si trova anche il Museo dell’oro, un’area espositiva che racchiude antichi strumenti del mestiere, reperti risalenti all’età Romana, manufatti, oggetti e documenti legati alla ricerca dell’oro. Una volta indossati gli stivaloni e agguntati secchio e pala si va, sotto la supervisione dei responsabili che indicano anche i punti più adatti in cui fermarsi, a cercare l’oro. C’è chi ne trova un grammo, chi due. Si può portrare a casa oro puro al 92% trovato con le proprie mani. Il fiume Gorzente, quello che porta l’oro al Piota e poi all’Orba, nasce in un luogo incontaminato e dalla natura spettacolare: il Parco delle Capanne di Marcarolo (da 335 a 1172 metri s.l.m.) che, sebbene, dal punto di vista amministrativo ricada interamente nel Piemonte, mantiene legami indissolubili – storici, culturali e ambientali- con l’entroterra ligure e genovese in particolare. Paradiso degli amanti della natura, il parco dà il suo meglio dalla primavera all’autunno, quando si possono percorrere 23 sentieri escursionistici di ogni livello e che soddisfano le esigenze di tutti, dalla famigliola con sentieri didattici come il “Sentiero Naturalistico Lavagnina” all’escursionista più esigente che può fare il “Sentiero dei laghi del Gorzente”: 15 km immersi nella natura dell’Appennino piemontese tra boschi e praterie incontaminate in cui sopravvivono piante e animali altrove estinti, torrenti d’acqua limpidissima che scorrono tra pareti ripide e scoscese, profumi di essenze alpine e mediterranee che si mescolano in queste montagne a ridosso del mare. @Alexala – Gianluca Grassano Sull’Appennino piemontese, al confine con la Liguria, ci sono angoli incontaminati che nessuno immaginerebbe mai di trovare.
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cento40battute · 4 years ago
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Una fuga dalla città…in formato mini
Stop al weekend: la mini fuga infrasettimanale dalla città è il nuovo trend del momento
No ad alberghi pieni, località sovraffollate e macchine fotografiche a ogni angolo. La nuova frontiera della vacanza, in formato mini, è l’Anti Weekend.
Una pausa infrasettimanale dedicata ad arte, degustazioni o itinerari di montagna che ti regala energia e benessere da portare in valigia per il ritorno in città.
Una vacanza controcorrente
C’era una volta il weekend. Tutti noi, almeno una volta nella vita, ci siamo concessi un fine settimana lontano dalla città. Una mini fuga da impegni e stress quotidiani per ricaricare le pile e tornare il lunedì mattina in ufficio totalmente rigenerati.
Dimenticatevi tutto questo, ormai è storia. Il nuovo trend del momento è l’Anti Weekend: i giorni della settimana si trasformano in festivi.
Complice il lavoro da remoto e i turni che con il lockdown si sono fatti sempre più frequenti, la possibilità di organizzare i nostri impegni e concederci una fuga infrasettimanale non è più solo un sogno.
PRO: location prescelta non affollata, così come la spiaggia in cui rilassarsi o il sentiero montano da percorrere. I vostri compagni saranno natura, relax e qualche simpatica capretta che incontrerete lungo il percorso.
E ancora il momento dedicato alla tavola. Come si può resistere a un ristorante dove sei accolto senza necessità di prenotazione e servito con estrema cura e attenzione?
Insomma, l’Anti Weekend non è solo la nuova moda in fatto di vacanze, ma un modo per riconquistare tempi e spazi troppo spesso lasciati da parte in città e invece necessari per tornare a casa con serenità e sorrisi.
CONTRO: nessuno. Chi l’ha detto che le destinazioni legate a una vacanza in formato mini siano semplici e “alla mano”? Hotel a 5 stelle, Country House, antichi casali e dimore di charme. Non resta che preparare il trolley e partire.
Enogastronomia e storia sono servite a Marsala
A Baglio Oneto dei Principi di San Lorenzo di Marsala (TP) Sicilia c’è un Luxury Wine Resort a 5 stelle che porta in alto il nome della Sicilia.
Creato all’interno di un’antica costruzione fortificata, dalle sue camere si può godere di una vista mozzafiato, uno degli scorci più belli che questa magnifica isola offre.
Il capitolo dedicato all’enogastronomia è infinito, prelibato e tutto da scoprire. Per non parlare delle innumerevoli testimonianze storiche e culturali che vi faranno scoprire luoghi e attività dell’isola nei secoli passati.
Assolutamente consigliata, poi, una gita all’isola di Favignana (presa d’assalto durante il weekend, godibilissima, invece, nell’Anti Weekend).
www.bagliooneto.it
Un brindisi alle pendici dell’Etna
Ci troviamo sempre in Sicilia, ma all’estremità opposta dell’isola.
Qui una tappa a Casa Arrigo di Linguaglossa (CT) Sicilia, elegante Country House alle pendici dell’Etna, è obbligatoria.
Relax e tranquillità sono gli ingredienti fondamentali che faranno sorridere corpo e mente. Al palato, invece, ci pensano le degustazioni di vini d’eccellenza prodotti all’interno della tenuta agricola.
Taormina e Giardini Naxos, fiori all’occhiello della zona, sono raggiungibili facilmente. Basta mezz’ora di auto.
www.nerietna.com
Tutta la Basilicata in un tour
A Borgo San Gaetano di Bernalda (MT) potete alloggiare in dimore di charme ricavate in un antico frantoio. Un soggiorno unico che permette di scoprire una Basilicata da veri intenditori.
Matera, il museo archeologico della Magna Grecia di Metaponto e il suo lido, detentore della Bandiera Blu. Un tour a 360° della Basilicata che permette di godere di tutte le sue bellezze e tornare a casa non solo più rilassati, ma anche informati e felici.
www.borgosangaetano.com
Il fascino dell’arte al confine tra Toscana e Umbria
Antico Casale di Montegualandro e Spa di Tuoro sul Trasimeno (PG) si trova sulle sponde del lago, nella quiete assoluta, al confine tra Toscana e Umbria.
L’Anti Weekend ideale per una full immersion nelle vicine città d’arte Perugia e Arezzo. Quadri di inestimabile bellezza.
www.anticocasale.it
La destinazione perfetta per veri montanari
Amanti della montagna ed esperti montanari, abbiamo trovato la vacanza che fa per voi.
Grand Hotel Imperial di Levico Terme (TN) Trentino è il punto di partenza ideale per prendere il via, direttamente a piedi, verso itinerari che attraversano i sentieri della Valsugana.
In piscina o nei pressi del Lago Levico, detentore della Bandiera Blu, si può passare una giornata tutta dedicata al relax e alla pace dei sensi. E scegliendo i giorni della settimana in cui pernottare potete godere del privilegio dell’upgrade in camere di categoria Superior.
www.hotel-imperial-levico.com
Alessandra Borgonovo
Anti Weekend Una fuga dalla città…in formato mini Stop al weekend: la mini fuga infrasettimanale dalla città è il nuovo trend del momento…
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paoloxl · 6 years ago
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Roma, 30 Marzo corteo in difesa del parco di Aguzzano e dei casali
19 MARZO 2019 |IN NO TAV&BENI COMUNI.
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Il 30 Marzo a Roma è stato lanciato un corteo dal Forum per la Tutela del Parco di Aguzzano per difendere il parco e suoi casali. Il concentramento sarà alle 15.30 a Metro Rebibbia. Riportiamo il comunicato diffuso nell'evento del corteo.
Roma, 30 Marzo corteo in difesa del parco di Aguzzano e dei casali
Siamo i membri del Forum per la Tutela del Parco di Aguzzano, coordinamento di realtà sociali, scuole, poli culturali, associazioni, comitati e abitanti dei quartieri Rebibbia, Ponte Mammolo e Casal dè Pazzi. Il Forum, istituito il 9 febbraio in una partecipata assemblea al Casale Alba 2, si pone come obiettivo la tutela del Parco e dei suoi Casali.
Nei mesi scorsi siamo venuti a conoscenza di un interesse della Giunta del IV Municipio per il Casale Alba 1, uno dei 5 casali del Parco di Regionale Urbano di Aguzzano. Il Piano d’Attuazione del Parco, punto fermo a tutela di quest’area verde, prescrive la destinazione d’uso dei casali: attività socio-culturali rivolte agli abitanti dei quartieri limitrofi.
Con la Delibera n.21 del 12/12/2018 la Giunta Municipale ha invece stabilito di mettere a bando la concessione in valorizzazione per il Casale Alba 1 con attività private, anche a scopo di lucro, a tema “food” focalizzate sulla pizza, senza consultare, come prescritto, né l’ente gestore RomaNatura né la Regione, né tantomeno gli abitanti e le realtà del territorio. Una delibera che viola i vincoli sul Parco e ignora la richiesta di processo partecipativo da parte del territorio; inoltre, consentendo l’ingresso nella gestione del Parco di privati a scopo di lucro o di finti “privati sociali” delle grosse fondazioni e cooperative, la delibera costituisce un pericoloso precedente non solo per Aguzzano, ma per l’intero sistema delle aree protette. Siamo di fronte, a tutti gli effetti, al preludio dell’indebolimento dei vincoli sul Parco e dunque al suo progressivo smantellamento. A nulla sono valsi i numerosi tentativi di aprire un’interlocuzione con l’amministrazione municipale sulla vicenda, nonostante anche la Regione e RomaNatura si siano dette disponibili ad aprire un tavolo sul futuro del Casale Alba 1.
La storia di Aguzzano è storia di una comunità che si è sempre battuta per la sua tutela, a partire dalla lotta per l’istituzione del Parco nel 1989, che ha strappato questo polmone verde alla cementificazione. Il Parco è, ancora oggi, tutelato dal basso dagli abitanti e da chi lo frequenta ogni giorno. Esistono già, ad Aguzzano, realtà che svolgono attività compatibili con una riserva naturale e con il Piano d’Attuazione: la Biblioteca Fabrizio Giovenale, l’Orto Giardino di Aguzzano, il Casale Alba Due. Da queste esperienze si dovrebbe ripartire anche per il futuro di Alba 1, su cui si può immaginare un progetto ampio che, coinvolgendo gli abitanti e le realtà sociali, rispetti le istanze del territorio e i vincoli di sostenibilità ambientale previsti per un’area naturale protetta.
Il Forum ha formulato una proposta alternativa a quella del Municipio IV: l’affidamento del Casale Alba 1 al Museo di Casal de' Pazzi, importante realtà del quartiere che ha l’esigenza di nuovi locali, per la realizzazione di un polo museale-didattico con possibilità di spazi multifunzionali e percorsi di partecipazione attiva del territorio, in particolare delle scuole, delle associazioni, dei comitati e degli abitanti. La proposta è in corso di implementazione da parte del Forum con dei tavoli tematici ed è stata presentata al Municipio e alla Regione.
Uno dei promotori del Forum è appunto il Casale Alba Due, nato nel Dicembre 2012 a seguito della battaglia contro un’altra speculazione nel Parco. Uno spazio in cui, grazie all’attività volontaria di decine di persone, senza alcun finanziamento né lucro, si stanno costruendo nuove modalità di organizzazione, condivisione, socialità. Un contenitore in continua evoluzione, riempito dalle centinaia di persone che partecipano attraverso laboratori, iniziative, attività tutte gratuite. Alba 2 collabora con varie istituzioni del territorio, come l' Istituto Comprensivo "Giovanni Palombini" , il Museo di Casal de' Pazzil, la Parrocchia di San Gelasio, il Centro anziani Ponte Mammolo - Rebibbia, l' Associazione di volontariato "A Roma, Insieme" che si occupa di far uscire, di tanto in tanto, i piccoli con meno di 3 anni figli di madri detenute nel carcere di Rebibbia. Dall’esempio di Alba 2 sono nate l' ASD Mammut Ponte Mammolo.
Nelle scorse settimane, a fronte di una totale chiusura al dialogo da parte della Giunta del IV Municipio, alcuni membri del Forum e del Casale Alba 2 hanno subito gravi attacchi intimidatori con identificazioni da parte della forza pubblica mandata direttamente dal Municipio. La grande partecipazione alle iniziative del Forum e la vertenza sul Casale Alba 1, evidentemente, non sono gradite alla Giunta e alla presidente Della Casa.
Si tratta purtroppo di una metodologia non nuova. Nell’affrontare i numerosi problemi del IV Municipio, come l’emergenza abitativa, l’ex Penicillina, la viabilità della Tiburtina, le sale slot, la carenza di spazi verdi e di cultura, la risposta dell’amministrazione municipale è sempre la stessa: muro di gomma e intimidazioni. Un comportamento paradossale per il Movimento 5 Stelle, che faceva dell’ecologia e del coinvolgimento dei cittadini due dei suoi principali cavalli di battaglia.
Ed è proprio sulla difesa dell’ambiente che in questi giorni stiamo assistendo ad una mobilitazione di livello globale che sta coinvolgendo migliaia di persone. Il Global Strike for Future del 15 marzo e la 23M, Marcia per il Clima e Contro le Grandi Opere Inutili segnano due date importanti per affermare che non siamo più disposti ad ascoltare le false promesse sulle devastazioni ambientali. Da Nord a Sud le vertenze ambientali si moltiplicano e cercano di connettersi per dare più forza ad un’istanza di rispetto dell’ambiente che non può più aspettare. Per ciò che riguarda i Parchi, rimanendo nel nostro caso, il tentativo di smantellamento delle aree verdi protette è di livello nazionale, come dimostra il disegno di legge (oggi ferma nelle commissioni parlamentari), risalente alla scorsa legislatura, che vuole riformare la legge 394/91. Tra le novità di questo disegno di legge vi è la possibilità di svolgere attività a scopo di lucro nelle aree protette e il progressivo coinvolgimento degli enti locali, strozzati dal pareggio di bilancio e dunque costretti alla dismissione del patrimonio pubblico, nella gestione delle aree. A Roma, il precedente di privati a scopo di lucro nella gestione delle aree verdi è il famigerato meccanismo dei Punti Verde Qualità, una vergogna che ha determinato la cementificazione o la chiusura di molte delle aree coinvolte oltre all’accollo, da parte delle finanze comunali, di ingenti debiti privati.
E’ inaccettabile. E’ inaccettabile che le richieste di partecipazione e l’attività sociale nei quartieri vengano trattati come problemi di ordine pubblico. E’ inaccettabile che il Movimento della partecipazione e dell’ecologia si rifiuti di aprire interlocuzioni con chi vive ogni giorno il territorio su una questione ambientale così delicata. E’ inaccettabile che un’amministrazione pubblica, peraltro sollecitata anche da altre istituzioni, si chiuda a riccio dietro le proprie competenze e in nome di queste violi ogni principio di trasparenza, partecipazione e democrazia. E’ inaccettabile che venga proposto il solito mantra della privatizzazione selvaggia come panacea di tutti i mali quando ci sono evidenti esempi, proprio a Roma, di cosa significhi consentire l’ingresso dei grandi privati nella gestione del verde pubblico.
La storia di questo parco e il suo valore per tutti e tutte noi ci impone di mobilitarci. Il Casale Alba 2, il Comitato Mammut, l’ASD Mammut Ponte Mammolo, il Forum, il Parco di Aguzzano e il suo tessuto sociale rappresentano una risorsa per il quartiere e la città, non un problema.
Per questo invitiamo tutti e tutte ad un corteo colorato, festoso e determinato che mandi un messaggio chiaro al Municipio: no alle speculazioni e alle intimidazioni, si ai percorsi partecipati e alla trasparenza, difendiamo Aguzzano e i suoi Casali!
Appuntamento sabato 30 marzo alle 15:30 alla fermata metro Rebibbia.
#suaguzzanoeisuoicasalinonsispecula
#sulterritoriodecidonogliabitanti
#siamoancoraintempo
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tmnotizie · 6 years ago
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MACERATA – Capitalizzare il lavoro svolto, renderlo strutturato e visibile in una prospettiva triennale attraverso un Grand Tour, il viaggio delle conoscenza, delle città incluse nella top ten delle finaliste per diventare Capitale italiana della Cultura 2020. 
Da qui l’esigenza di arrivare a un protocollo d’intesa condiviso dai vari Comuni che definisca gli obiettivi delle rete, un programma delle attività e delle specificità da promuovere, progetti di formazione, fino a ipotizzare un bando per individuare un’agenzia che possa investire sul “racconto” del Grand Tour e la costruzione di una rete degli uffici stampa degli enti coinvolti.
Queste tra le tante idee emerse nella seconda tappa del percorso intrapreso dalle dieci città finaliste che ha visto la luce lo scorso aprile a  Casale Monferrato e proseguito il 26 e 27 luglio a Macerata, a Palazzo Buonaccorsi, convocato su iniziativa del vice sindaco e assessore alla Cultura, Stefania Monteverde, che ha guidato è coordinato l’incontro.
“Due giorni molto intensi e ricchi, un laboratorio tra comuni che ha dato il via a una infrastruttura culturale per l’Italia, la rete delle piccole e medie città che fanno della cultura un punto di forza per la crescita della comunità. – afferma l’assessore Monteverde,- È un progetto ambizioso e molto importante perché parte dal basso e dalle città che sono periferiche ma rappresentano l’Italia dei comuni. Mettiamo insieme i giovani, le imprese culturali, gli eventi, le storie di ciascuno per percorrere un insolito Grand Tour dell’Italia”
Al tavolo dei lavori hanno partecipato il sindaco di Macerata Romano Carancini, il sindaco e l’assessore alla Cultura di Casale Monferrato, Titti Palazzetti e Daria Carmi, il primo cittadino di Bitonto Michele Abbaticchio, gli assessori alla Cultura di Piacenza e Nuoro Massimo Polledri e Sebastiano Cocco, la responsabile dell’ufficio stampa Antonietta Demurtas e il funzionario alla Programmazione Salvatore Boeddu del Comune di Nuoro, Simona Teoldi responsabile del servizio Beni e attività culturali della Regione Marche, il sovrintendente e la direttrice artistica del Macerata Opera Festival Luciano Messi e Barbara Minghetti, la dirigente del servizio Cultura del Comune di Macerata Alessandra Sfrappini, Massimiliano Colombi e Marco Marcatili, sociologo ed economista coordinatori del dossier di candidatura di Macerata Capitale Italiana della Cultura 2020.
Tema del confronto “Una mappa  di sviluppo territoriale e progettazione integrata” intorno a cui si è sviluppato un intenso e  partecipato dibattito, ricco di contributi, che ha toccato tematiche che hanno visto al centro dello scambio di idee per la creazione della rete della città anche buone pratiche su cui costruire consenso, produzione e condivisione culturale, alleanze economiche con le realtà dei diversi territori. Sottolineata l’esigenza di stringere un rapporto con le varie Regioni di appartenenza e  la necessità di contatti con il Ministero competente.
“Questo secondo incontro – ha detto l’assessore di Casale Monferrato Daria Carmi – è stato fondamentale per delineare struttura o e obiettivi della rete delle dieci città finaliste a capitale Italiana della Cultura 2020. Abbiamo confermato l’impegno a sviluppare politiche cittadine dove la cultura è cuore di crescita e sviluppo”.
Per Sebastiano Cocco, vice sindaco e assessore alla Cultura del Comune di Nuoro “il sistema reticolare, proprio della proposta culturale di Nuoro 2020, trova maggiore compimento nella costituzione della rete delle città finaliste. L’intreccio delle varie specificità, la connessione tra le buone pratiche in ambito culturale, la promozione di una dimensione insolita delle varie realtà italiane, diventando un soggetto unico, rappresenteranno un interlocutore importante per le realtà pubbliche e private, nell’ottica delle rigenerazione dei territori e della creazione di nuove opportunità di sviluppo”.
“L’Italia è l’Italia del Comuni – ha affermato invece nel corso dei lavori l’assessore alla Cultura di Piacenza Massimo Polledri –  dove identità, storia, usanze di vita hanno creato una cultura ineguagliabile. Metterle vicino e accostarle rappresenta un valore umano di convivenze e turistico senza uguali”.
Prossima tappa del laboratorio permanente delle dieci città finaliste al titolo di capitale Italiana della Cultura 2020 sarà  il 28 e 29 settembre a Nuoro dove verrà definito il protocollo d’intesa che ogni Amministrazione dovrà approvare e sottoscrivere,  un comune documento di identità  che aprirà le porte delle successive fasi attuative della rete.
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pier-carlo-universe · 12 days ago
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Consulte Comunali e Consigli di Partecipazione: Proroga per le Candidature fino al 16 Dicembre 2024. Un'opportunità per partecipare attivamente alla vita della comunità di Casale Monferrato
Il Comune di Casale Monferrato ha prorogato al 16 dicembre 2024 il termine per presentare le candidature alla nomina dei membri degli otto Consigli di Partecipazione e delle quattro Consulte Comunali per il mandato 2024–2029.
Il Comune di Casale Monferrato ha prorogato al 16 dicembre 2024 il termine per presentare le candidature alla nomina dei membri degli otto Consigli di Partecipazione e delle quattro Consulte Comunali per il mandato 2024–2029. Un’occasione per cittadini e associazioni di contribuire al miglioramento della qualità della vita e alla crescita della comunità locale. I Consigli di Partecipazione:…
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colospaola · 7 years ago
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Oggi il museo non deve più essere un luogo statico dove sono esposte le opere d’arte, ma è un polo vitale, dinamico, tecnologico, dove il cittadino può vivere in prima persona esperienze sensoriali, sociali, umane.
Già nel maggio 2015, per avvicinare il pubblico a una tematica così attuale, è stato inaugurato alle porte di Milano, a Cassina de’ Pecchi, in epoca romana la prima tappa della strada che collegava Milano ad Aquileia, il MAiO, Museo dell’Arte in Ostaggio e delle grafiche visionarie, primo museo italiano che intende proporre memorie ed eventi per recuperare i 1.641 tesori culturali ancora prigionieri di guerra dopo essere stati trafugati dai nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale, nonché il terzo nel mondo di questo tipo.
Nato da un’idea del giornalista e scrittore Salvatore Giannella, ideatore e coordinatore del Premio Rotondi ai salvatori dell’arte, il museo ospita pannelli dedicati che elencano le opere mai ritrovate, oltre a una postazione multimediale con video 3D che rende il visitatore al centro di un’esperienza interattiva per conoscere ed esplorare alcune delle opere trafugate, trasformandole in immagini rielaborate tra algoritmi e pennelli elettronici.
Adesso, tre anni dopo l’inaugurazione, il 3 giugno, per la Seconda Giornata Nazionale dei Piccoli Musei e il giorno dopo la Festa della Repubblica, il MAiO proporrà nel torrione del XVI secolo e negli spazi di Cascina Casale La Stazione delle Muse, un progetto innovativo per includere un pubblico giovane e meno legato a questo tipo di fruizione.
Il valore culturale e sociale de La Stazione delle Muse l’ha visto vincitore, nel luglio 2017, del Bando Partecipazione Culturale di Fondazione Cariplo.
Per l’evento del 3 giugno, dove i numerosi partner aderenti all’iniziativa cofinanziata da Fondazione Cariplo e dal Comune di Cassina de’ Pecchi presenteranno le loro attività legata al progetto, verrà inaugurato il nuovo allestimento con installazioni di realtà virtuale e un videogioco, entrambi volti a coinvolgere i ragazzi dai 13 ai 25 anni, cui l’intero progetto è correlato con particolare attenzione.
L’esperienza dello studio d’arte digitale Streamcolors, nato a Milano da un’idea di Giacomo Giannella, specializzato nella realizzazione di video in ambiente 3d, installazioni interattive, videogames e applicazioni, si lega cosi alla tematica delle opere d’arte trafugate, dove in Italia sono attivi, oltre ai Ministeri dei Beni culturali e degli Esteri, anche lo speciale nucleo dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio culturale e un nuovo nucleo della Guardia di Finanza.
Il nuovo allestimento interattivo sarà un modo per raccontare con immagini e suoni un tema prezioso e attuale, anche perché l’Italia è ancor oggi la nazione più colpita da questo tipo di reato, con 55 furti il giorno, pari a circa 20 mila opere l’anno, che portano a un giro d’affari di 9,3 miliardi di euro.
L’allestimento interattivo, che i visitatori sono invitati a sperimentare nel giorno dell’inaugurazione, sarà composto da due principali installazioni.
La prima sarà il MAiO Play, un vero e proprio videogioco multiplayer dove gli utenti, all’interno di un cabinato arcade, esplorano ambienti gamificati e sbloccano contenuti culturali, sfidandosi tra loro.
L’utente di questo gioco d’avventura sarà una pallina che si muove all’interno di un ambiente tridimensionale onirico popolato dai frammenti di memoria dei capolavori trafugati di artisti come Michelangelo, Raffaello, Botticelli, Luini, Canaletto, Bronzino, Tintoretto.
Lo scopo è raccogliere più frammenti in meno tempo possibile per far ritrovare le opere trafugate e proseguire verso la luce di quelle recuperate, per cercarle e renderle visibili nella bellezza dei loro colori.
La seconda è il MAiO Virtual Museum, dove l’utente viene condotto virtualmente all’interno di un’installazione che, con l’utilizzo dell’apposito caschetto VR, permette al fruitore di intraprendere un itinerario all’interno di un video a 360°.
Nella versione interattiva di questa installazione, l’utente può spostarsi all’interno dell’ambiente onirico tridimensionale del MAiO per approfondire vari contenuti in una forma totalmente immersiva.
L’esperienza interattiva proposta al MAiO attraverso queste installazioni è pensata per essere replicata in altri musei, inoltre il progetto prevede l’acquisto di un kit hardware e la riproduzione degli allestimenti di ambiente e di contenuto del MAiO, in modo che diventi una copia sempre in viaggio di se stesso.
Durante la giornata inaugurale del 3 giugno, arricchita da vari interventi, momenti musicali e sfide ai videogiochi appena presentati, la piazza antistante al MAiO sarà intitolata ufficialmente a Pasquale Rotondi, storico dell’arte e Soprintendente delle Marche che durante la Seconda guerra mondiale diede ricovero e salvezza a 7.821 opere, come la Tempesta del Giorgione e il Tesoro di San Marco, e a Guglielmo Pacchioni, responsabile salvataggio delle opere d’arte di Milano, Bergamo e Treviglio.
La cerimonia si svolgerà alla presenza di Giovanna Rotondi, figlia del Soprintendente delle Marche ai tempi della Seconda Guerra Mondiale, e di Ferdinando Zanzottera, Docente di Storia dell’Architettura al Politecnico di Milano esperto dell’operato di Pacchioni.
Il programma sarà disponibile a http://www.cassinadepecchi.gov.it/il_torrione.html
MAiO, Museo dell’Arte in Ostaggio
Via Trieste 3
Cassina de’ Pecchi (Mi)
Metro M2, fermata Cassina de’ Pecchi
Info e prenotazioni: [email protected]
Web: http://www.cassinadepecchi.gov.it/il_torrione.html e  http://museomaio.16mb.com/
Facebook: https://www.facebook.com/MAiOmuseodellarteinostaggio/
La Stazione delle Muse al MAiO di Cassina de’ Pecchi Oggi il museo non deve più essere un luogo statico dove sono esposte le opere d’arte, ma è un polo vitale, dinamico, tecnologico, dove il cittadino può vivere in prima persona esperienze sensoriali, sociali, umane.
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retegenova · 6 years ago
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Teatro della Tosse
LA TOSSE D’ESTATE
Apricale (Imperia)
2018
  …e le stelle stanno a guardare
UN MILIONE DI SCATOLE CINESI
Prima nazionale
Dal 5 al 15 agosto, ore 21.15
        Dal 5 al 15 agosto si rinnova il tradizionale appuntamento con Apricale, il borgo medioevale ospita per il ventinovesimo anno il nuovo spettacolo del Teatro della Tosse.
Quest’anno ci immergeremo nelle pagine de Il Milione di Marco Polo e di Rustichello da Pisa con la messa in scena tra le piazze e le vie del piccolo borgo di Un milione di scatole cinesi di Emanuele Conte e Amedeo Romeo con la collaborazione ai testi di Alessandro Bergallo ed Elisa D’Andrea, regia Emanuele Conte.  
Il rapporto tra Apricale e il Teatro della Tosse va avanti dal 1990, dalla prima edizione della rassegna … e le stelle stanno a guardare. 
Ogni agosto attori, registi e maestranze del teatro genovese si spostano nelle strette vie di questo meraviglioso paese, per mettere in scena uno spettacolo a stazioni sempre nuovo.
  Il Teatro della Tosse è stato selezionato dalla Compagnia di San Paolo quale realtà d’eccellenza nel panorama dello spettacolo dal vivo
  La stagione estiva è realizzata con il sostegno della Compagnia di San Paolo, del Mibact Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, da Regione Liguria.
      Apricale (IM)
Dal 5 al 15 agosto, ore 21.15
UN MILIONE DI SCATOLE CINESI Marco Polo, come perdersi sulla via della seta
di Emanuele Conte e Amedeo Romeo regia Emanuele Conte collaborazione ai testi Alessandro Bergallo e Elisa D’Andrea
Canzoni Giua costumi Daniela De Blasio luci Matteo Selis e Andrea Torazza con Nicholas Brandon,  Enrico Campanati, Massimiliano Caretta, Enrico Casale,
Pietro Fabbri, Lisa Galantini,  Giua,  Susanna Gozzetti,  Sarah Pesca, Pietro Romeo,
Roberto Serpi, Graziano Sirressi, Mariella Speranza
direttore di scena Roberto D’Aversa attrezzista Renza Tarantino fonico Massimo Calcagno macchinisti Fabrizio Camba, Kyriacos Christou,  Giovanni Coppola capo elettricista Andrea Torazza elettricisti Matteo Selis, Davide Bellavia costruzioni Carlo Garrone sarta Anna Romano con Naomi Ingaria, Marta Balduinotti, Viviana Bartolini (stagiste)
produzione Fondazione Luzzati-Teatro della Tosse
    Quest’anno, per la ventinovesima edizione di “E le stelle  stanno a guardare…” ci immergeremo nelle pagine de Il Milione di Marco Polo e di Rustichello da Pisa.
  Un milione di scatole cinesi – Marco Polo come perdersi sulla via della seta è la nuova produzione del Teatro della Tosse. Lo spettacolo è scritto da Emanuele Conte e Amedeo Romeo con la collaborazione ai testi di Alessandro Bergallo ed Elisa D’Andrea, regia di Emanuele Conte.
Enrico Campanati, Nicholas Brandon, Pietro Fabbri e Susanna Gozzetti, protagonisti già delle prime edizioni della rassegna estiva degli anni novanta, fanno parte del cast dello spettacolo insieme a Massimiliano Caretta, Enrico Casale, Lisa Galantini, Giua, Sarah Pesca, Pietro Romeo, Roberto Serpi, Graziano Sirressi e Mariella Speranza.
Le canzoni originali dello spettacolo, che accompagneranno il pubblico nel viaggio alla scoperta dei misteri d’oriente  sono state composte ancora una volta da Giua che le eseguirà dal vivo. 
I costumi sono firmati dalla costumista della Tosse Daniela De Blasio e le luci sono di Matteo Selis e Andrea Torazza.
    Un milione di scatole cinesi è un viaggio in compagnia di Marco Polo, che noi consideriamo uno dei più grandi esploratori di ogni epoca.
Per il mercante veneziano però, le spedizioni asiatiche sono state avventure inaspettate e non calcolate.
Partito per l’oriente per fare commerci si è imbattuto in un mondo così diverso e affascinante da restarne suo malgrado sedotto.
Durante i suoi viaggi Marco Polo si è trovato davanti a situazioni incredibili e i suoi “occhi da occidentale” non potevano certo far finta di niente. È stato l’entrare in contatto con tradizioni, usi e costumi così lontani dal suo mondo a farlo diventare quello che oggi noi ricordiamo come uno dei primi occidentali della storia a portare notizie sulle misteriose terre d’oriente.
I suoi viaggi in Asia sono stati avventurosi, emozionanti e  rocamboleschi fatti di incontri con personaggi strani, coraggiosi, saggi, poetici e divertenti.
Nel nuovo spettacolo targato Tosse il pubblico incontrerà alcuni di questi personaggi: una donna e il suo giovane genero nella lontana  provincia D’Ardanda, dove gli uomini non devono fare niente mentre le donne sono costrette a lavorare per non far affaticare i mariti anche nel giorno del parto; una vedova della Provincia di Maabar, dove le donne per tradizione alla morte del marito devono bruciare insieme al suo cadavere, una sciamana siberiana nella provincia di Tramontana.
Una puritana dama occidentale scandalizzata da alcune pagine de Il Milione si confronterà con le disinibite donne della provincia del Tebet. 
Durante il viaggio si incontrerà anche il grande Kan, rimasto solo a riflettere sulle conseguenze del potere, e un prigioniero rinchiuso dentro la prigione di un castello, privato di tutto ma con uno spirito che lo rende libero di viaggiare ovunque nello spazio e nel tempo e quindi libero.
  Ci saranno anche Marco Polo e il Rustichello da Pisa con la loro visione molto diversa del viaggio in oriente, per il mercante veneziano è un’occasione per accrescere i propri commerci, importare merci preziose, arricchirsi; per il poeta pisano è un’avventura fantastica, non sempre aderente alla realtà dei fatti, mitizzata e favoleggiante, come in un poema cavalleresco. 
  Con gli occhi ora dell’uno, ora dell’altro – e spesso con lo sguardo di entrambi – trasformeremo il borgo di Apricale in un oriente magico, dove un milione di scatole cinesi si apriranno per svelarci un universo infinitamente ricco e moderno, una civiltà avanzata e spregiudicata, invenzioni, tradizioni, paesaggi che senza Polo e Rustichello non sarebbero mai giunte fino a noi e che, molto più di quanto non immaginiamo, hanno contribuito a far diventare il nostro occidente quello che è oggi. 
      Biglietti:
intero 16 euro / ridotto 14 euro
ridotto € 8 per ragazzi fino a 14 anni
          APRICALE
Il borgo medievale di Apricale ( 570 ab. / 291 mt. s.l.m. ) è situato nell’entroterra di Bordighera e Ventimiglia a 13 Km dal litorale. Il suo nome deriva da “Apricus ” : esposto al sole. Circondato e protetto dalla catena delle Alpi Marittime gode di un ottimo clima. Le sue origini si perdono nella preistoria come testimoniano i tumuli sepolcrali dell’età del bronzo rinvenuti in località ” Cian deu Re “. Il borgo attuale fu eretto a partire dal IX secolo intorno al Castello dei Conti di Ventimiglia e dal 1270 in poi appartenne ai Doria di Dolceacqua. Gli statuti rurali del 1267, i più antichi della Liguria, restaurati recentemente, sono esposti in un’apposita sala dedicata al Medioevo, nell’ambito del museo tematico, ivi allestito presso il Castello della Lucertola. Le norme in esso convenute regolavano la vita del paese nel XIII secolo. SI notano in essi una certa ancestralità e crudeltà: i colpevoli d’omicidio venivano sepolti vivi con le loro vittime, le adultere decapitate, gli accusati di incendi, guasti e furti di bestiame dovevano provare la loro innocenza trasportando senza bruciarsi un ferro rovente per nove piedi. Le principali bellezze artistiche ancora ben conservate, sono le mura medioevali, l’arco acuto e il castello con il giardino pensile. L’oratorio di San Bartolomeo, conserva invece un polittico su legno del 1544 mentre la parrocchiale della Purificazione di Maria è stata completamente rifatta nel secolo scorso. Nella parte bassa del paese risulta invece assai caratteristica la chiesa di Santa Maria Alba di ascendenza medioevale. Presso questo edificio sacro è altresì interessante rammentare l’esistenza di una piccolo fonte giudicata di qualità terapeutiche e molto venerata dai fedeli del luogo. Di grande e piacevole interesse sono poi i “Murales”, affreschi di artisti moderni che, dipinti negli angoli più caratteristici del borgo, contribuiscono a distinguerlo con l’appellativo di paese degli affreschi
    Ufficio stampa -Teatro della Tosse – Davide Bressanin- tel 010 2487011 – cel 3938258710- [email protected]
      Info su www.teatrodellatosse.it
Tel 0102470793
  Biglietti:
intero 16 euro / ridotto 14 euro
    Davide Bressanin
Ufficio stampa
Fondazione Luzzati – Teatro della Tosse ONLUS
www.teatrodellatosse.it
      Cooperativa Battelieri del Porto di Genova
NetParade.it
Quezzi.it
AlfaRecovery.com
Comuni-italiani.it
Il Secolo XIX
CentroRicambiCucine.it
Contatti
Stefano Brizzante
Impianti Elettrici
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APRICALE dal 5 al 15 agosto – UN MILIONE DI SCATOLE CINESI Teatro della Tosse LA TOSSE D’ESTATE Apricale (Imperia) 2018   …e le stelle stanno a guardare UN MILIONE DI SCATOLE CINESI…
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fondazioneterradotranto · 7 years ago
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Nuovo post su http://www.fondazioneterradotranto.it/2018/03/09/santa-maria-del-casale-brindisi-le-aureole-ritrovate/
Santa Maria del Casale di Brindisi. Le aureole medievali ritrovate
Un “miracolo” a Santa Maria del Casale di Brindisi
Il ritrovamento delle aureole d’argento del XIV secolo
di Giovanni Boraccesi
Inaspettata e quanto mai gradita è la ricomparsa sulla scena artistica pugliese, dopo novantatré anni dalla sparizione, di due preziosissime aureole d’argento in principio sistemate sull’icona della Madonna col Bambino, del tipo Hodeghitria, conservata nella chiesa di Santa Maria del Casale di Brindisi, un edificio eretto dal principe Filippo I d’Angiò di Taranto (1294-1331) tra la fine del Duecento e gli albori del Trecento. Nel 1924 le aureole di questa immagine mariana, un affresco a suo tempo quasi certamente rimosso con la tecnica dello stacco a massello per essere sistemato su un più sontuoso altare marmoreo di gusto barocco e verosimilmente sbriciolatosi nell’ultima rimozione, furono trasferite nel Museo Archeologico di Taranto da dove si persero le tracce.
È stata l’occasione dell’inaugurazione delle nuove sale espositive del castello svevo di Bari, il 3 ottobre scorso alla presenza del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini, a portare alla conoscenza del pubblico e alla visione dei visitatori le preziose aureole, nel frattempo finite nella cassaforte della Soprintendenza tarantina. Proprio in una sala del maniero barese, in ragione di un pannello illustrativo, se ne ricostruisce l’incredibile vicenda.
Le aureole brindisine, assieme ad altri perduti elementi anch’essi d’argento come il rotulum e le mani degli effigiati, costituivano una sorta di riza soprammessa alla sacra immagine. Lavorate a sbalzo e a incisione, presentano una ricchezza e varietà di ornati fitomorfi, in particolare foglie e girali, che a suo tempo ebbi modo di confrontare con altri reperti dell’Italia settentrionale, in particolare la Copertura di evangeliario del Tesoro di San Marco a Venezia, ma anche il Reliquiario del Sacro Chiodo, sempre nel Tesoro di San Marco; la cornice di due rilievi della Pala d’oro del duomo di Caorle; il frammento di cornice della Cassetta reliquiario dei Santi Senesio e Teopompo dell’abbazia di Nonantola. Proprio la citata Copertura di evangeliario, elaborata a Tournai tra il 1230 e il 1240 e giunta nella città lagunare già nel XIII secolo, divenne subito notissima e fonte di ispirazione di molti orafi del luogo, che in particolare ne imitarono gli squisiti motivi decorativi.
L’aureola del Bambino, inoltre, si arricchisce di otto identici clipei che racchiudono due pavoni affrontati all’Arbor Vitae, a loro volta circondati da un’iscrizione che solo ora, da una visione diretta del manufatto, si riesce meglio a leggere: A QVI FLOREM TENENT, evidentemente da interpretare come allusione al fiore di giglio di casa d’Angiò, dunque al suo probabile committente Filippo principe di Taranto. Entrambe le aureole si presentano oggi piuttosto malandate, ragion per cui se ne chiede un appropriato intervento di restauro.
Sotto quest’aspetto dei recuperi delle opere d’arte, la Puglia è stata fortunata negli ultimi tempi, visto che grazie al Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale nel 2008 si è rinvenuto a Parigi il Crocifisso in avorio (XII secolo) rubato nel novembre del 1983 dalla cattedrale di Canosa mentre nel 2013 è stata la volta della medievale Stauroteca (reliquiario della Santa Croce) trafugata nel 1977 dalla chiesa di San Leonardo a San Giovanni Rotondo, quest’ultima recuperata a Firenze.
L’analisi delle due aureole brindisine sarà trattata da Giovanni Boraccesi, studioso di oreficeria pugliese. Tale intervento sarà preceduto da una relazione di Giulia Perrino, cultore della materia presso l’Università di Bari, dal titolo I principi di Taranto e la devozione per la Vergine del Casale.
L’intera manifestazione, che si svolgerà il 13 marzo alle ore 17,30 presso il Museo Archeologico “Francesco Ribezzo” di Brindisi, è stata organizzata dalla locale Associazione Amici dei Musei, nella persona della presidente Franca Mariani ed in collaborazione con il Museo stesso.
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Nulla da fare per Casale Monferrato, è Parma la Città capitale della cultura 2020
Va a Parma il titolo  di Capitale italiana della Cultura 2020. La decisione è stata comunicata oggi a Roma dal ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo,  Dario Franceschini, presso la  sede del ministero dei Beni Culturali. Nulla da fare per Casale Monferrato, tra le dieci candidate insieme (oltre alla vincitrice) ad Agrigento, Bitonto,  Macerata, […] Per il contenuto completo visitate il sito http://ift.tt/1tIiUMZ
da Quotidiano Piemontese - Home Page http://ift.tt/2o58Zmj via Adriano Montanaro - Alessandria
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allnews24 · 7 years ago
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Capitale della cultura 2020, Nuoro fra le dieci città selezionate
NUORO. Nuoro è tra le dieci città selezionate dalla ministero dei beni delle attività culturali e del turismo per aggiudicarsi il titolo di Capitale italiana della cultura 2020. La Commissione ministeriale, presieduta da Stefano Baia Curioni, ha annunciato le finaliste del bando dello scorso maggio: insieme alla città sarda si contendono il titolo Agrigento, Bitonto, Casale Monferrato, Macerata,…
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notiziebari · 7 years ago
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Il Ministero dei beni, delle attività culturali e del turismo ha annunciato le dieci città che si contenderanno il titolo di Capitale Italiana della Cultura 2020: Agrigento, Bitonto, Casale Monferrato, Macerata, Merano, Nuoro, Parma,...
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hotelsulmare · 7 years ago
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Niccolò Fabi in concerto a Loano
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A Loano, NICCOLÒ FABI sarà il protagonista della ricca stagione di eventi musicali della rassegna DREAMS FESTIVAL, promossa dall’Assessorato al Turismo, Cultura e Sport del Comune di Loano e curata da Dimensione Eventi, con la direzione artistica di Ivan Fabio Perna. Giovedì 17 agosto, alle ore 21.30, farà tappa nell’Arena Estiva Giardino del Principe, “Diventi Inventi 1997 – 2017”, il tour con il quale Nicolò Fabi festeggia i suoi 20 anni di carriera. “Diventi Inventi 1997 – 2017” non è solo un tour, ma è anche una raccolta musicale che racchiude 20 anni di canzoni.  Un anello di congiunzione tra passato e presente, ricco di grandissime sorprese, che muove i suoi primi passi partendo proprio dal principio: la rilettura de “Il Giardiniere”, singolo pubblicato da Niccolò Fabi nel 1997 ed estratto dal suo omonimo primo disco. Così Niccolò Fabi commenta sui suoi social: “[…] Pur sfuggendo per quanto posso alla dittatura moderna dei numeri volevo avvertirvi che sto per capitolare di fronte ai festeggiamenti per il ventennale. Dopo quindici anni di canzoni private il mio primo disco "Il giardiniere" veniva pubblicato nel 1997, venti anni fa per l'appunto. Ho sempre dribblato come potevo appendimenti di medaglie et similaria perchè li ho sempre masochisticamente considerati un ostacolo al miglioramento. Ma da uomo oramai di mezza età sto imparando ad abbandonarmi al godimento. E quindi che festa sia. […] Ci sarà quindi un tour estivo che si concluderà a novembre in un festone nella mia città. Il luogo è sicuramente roboante e sovradimensionato per me: il PalaLottomatica, ma come romano volente o nolente è il posto simbolo di tutti i concerti più importanti a cui ho assistito nella mia vita. Diventi Inventi è anche il racconto di quello che un musico può diventare continuando a inventare per vent’anni, il tentativo ostinato di cercare di piacersi. Dopo l'estate uscirà dunque una qualche forma di contenitore con al suo interno il mio "canzoniere”. Una raccolta inevitabilmente un po' antologica ma mi auguro sfiziosa di ciò che il cantautore Fabi e la sua creatività riuscirono a fare a cavallo tra il secondo e il terzo millennio […]”. Più di 80 canzoni, 8 dischi di inediti, 1 raccolta ufficiale, 1 progetto sperimentale come produttore, 1 disco di inediti con la super band FabiSilvestriGazzè, 2 Targhe Tenco per “Miglior Disco in Assoluto” (vinte per i suoi ultimi due album) Niccolò Fabi è oggi considerato uno dei più importanti cantautori italiani. Tanta musica nel percorso del cantautore, tanta sperimentazione e un avvicinamento sempre più evidente alla musica d'oltreoceano. È un percorso artistico incentrato sulla ricerca della libertà espressiva quello che in questi anni ha inseguito il cantautore romano e ne è dimostrazione il più recente “Una somma di piccole cose”, che da lui stesso è stato definito il disco che avrebbe sempre voluto scrivere. 
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Cantautore, produttore e polistrumentista Niccolò Fabi negli anni ha continuato a lavorare sul rapporto tra parole e musica sia in termini performativi con appuntamenti all’interno di rassegne culturali che in chiave formativa, è attualmente docente all’interno della scuola Officina delle arti Pierpaolo Pasolini. Impegnato nel sociale, il cantautore continua attivamente la collaborazione con l’ONG Medici con l’Africa – Cuamm e recentemente ha scritto insieme al geologo Mario Tozzi lo spettacolo “Musica Sostenibile”, indirizzato alla comprensione e alla divulgazione di tematiche ambientali, spesso dimenticate. Biglietti in vendita: - il circuito Ticket One (on-line su www.ticketone.it ed in tutti i punti vendita affiliati) - il circuito viva ticket  (on-line su www.vivaticket,it ed in tutti i punti vendita affiliati) - Lollipop in Via Garibaldi 64 (aperto tutti i giorni dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 19.30; d’estate anche in orario 21-23); tel. 019/675488 oppure 339/3265115 - Lollipop Dischi, Via Garibaldi 64 Loano Tel. 019675488 – Cell. 3393265115 - Edicola Angolo di Mare, Via Roma 70/71 Alassio Tel. 0182/641303 - Rivendita 19 di Vignola Paolo tabaccheria, Via Alcide de Gasperi, 1 Albenga Tel. 0182/020030 - Agenzia Viaggi Prattours, Via S. Pietro, 13, 17011, Albisola Superiore  Tel. 019/482399 - Tabaccheria Nesti, Via Camillo Benso Cavour, 25/R Savona Tel. 019/802714 - Agenzia Viaggi Prattours, Via Fratelli Cairoli, 38 Varazze Tel. 019/934848
Per maggiori informazioni sullo spettacolo è possibile contattare l’organizzatore del “Dreams Festival” presso il Giardino del Principe DIMENSIONE EVENTI al numero 011/2632323 (dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 19). BIOGRAFIA Niccolò Fabi muove i suoi primi passi all’interno del fervido ambiente musicale di inizio Novanta, insieme a tanti musicisti romani tra cui Daniele Silvestri, Max Gazzè, Federico Zampaglione, Riccardo Sinigallia. Nel 1997, con Capelli, vince il Premio della Critica nelle Nuove Proposte al Festival di Sanremo. Dello stesso anno è il disco d’esordio, Il giardiniere.
Nel 1998 presenta, sempre a Sanremo, Lasciarsi un giorno a Roma, che farà parte del secondo album, Niccolò Fabi, all’interno del quale si trovano anche Vento d’ estate, in coppia con Max Gazzè e Immobile assieme a Frankie HI-NRG. Il terzo lavoro, Sereno ad Ovest, del 2000, sostenuto dal singolo Se fossi Marco, precede una raccolta dei suoi pezzi più celebri, cantati in lingua spagnola per il mercato estero. La cura del tempo è del 2003, fra gli ospiti Fiorella Mannoia, che canta in Offeso e Stefano Di Battista ne Il negozio d’antiquariato. Canzoni come È non è, sottolineano una vena compositiva sempre più sfaccettata e il processo graduale di distacco dalle melodie più pop. Il 2006 è l’anno di Novo Mesto, registrato nella omonima cittadina Slovena, che contiene brani come Costruire e Oriente. Costruire, nello specifico, è diventata negli anni uno dei suoi brani più identificativi e più amati. A dieci anni dall’esordio è il momento della prima raccolta, Dischi volanti 1996-2006 che contiene l’inedito Milioni di giorni. Del 2007 è la produzione del documentario Live in Sudan, racconto di un viaggio e di un concerto di beneficenza effettuato nel paese africano. Nello stesso anno è ideatore e produttore del progetto Violenza 124, insieme a Mokadelic, Olivia Salvadori & Sandro Mussida, Boosta, Roberto Angelini, il GnuQuartet e la Artale Afro Percussion Band. La collaborazione con i Mokadelic sfocia nella scrittura e nella realizzazione della colonna sonora del film di Gabriele Salvatores Come dio comanda tratto dall’omonimo libro di Niccolò Ammaniti. È il preludio a un nuovo disco, Solo un uomo, pubblicato nel maggio 2009, cui è seguito il tour omonimo che ha registrato oltre cinquanta date. Sempre nel 2009 realizza con l’ong Medici con l’Africa CUAMM il documentario Parole che fanno bene, sulla loro attività sanitaria in Uganda, che verrà proiettato nelle facoltà universitarie delle città toccate dal lungo tour di Solo un uomo. Il 30 agosto 2010, organizza al Casale sul Treja, a Mazzano Romano, Parole di Lulù, la festa di compleanno per la figlia Olivia, scomparsa a seguito di una forma acuta di meningite. La giornata, inizialmente pensata per un piccolo gruppo di amici, col passare delle settimane è diventato un grande concerto a cui hanno preso parte oltre cinquanta musicisti e circa ventimila persone. Durante le dodici ore del concerto, attraverso offerte libere e l’acquisto di magliette, vengono raccolti i fondi a favore di Medici con l’Africa CUAMM per la costruzione del reparto pediatrico dell’ospedale di Chiulo in Angola. A novembre 2010 viene pubblicato il singolo Parole parole cantata da Niccolò Fabi con Mina. I proventi dalla vendita della canzone sono ugualmente devoluti per l’ospedale di Chiulo, la cui Ala Pediatrica sarà inaugurata il 4 giugno 2011. Aprile, Maggio e Giugno 2011 sono i mesi del SoloTour, un’esperienza nuova che porta Niccolò nei teatri di tutta Italia con uno spettacolo durante il quale, per la prima volta nella sua carriera, è stato unico interprete ed esecutore. Collabora con l’amico Daniele Silvestri al brano Sornione contenuto nel disco S.C.OT.C.H. L’anno si chiude con una nuova collaborazione cinematografica, scrive infatti con I Mokadelic Il Silenzio, brano originale inserito all’interno della colonna sonora di Pulce non c’è, opera prima del regista Giuseppe Bonito, tratta dall’omonimo libro di Gaia Rayneri, pubblicato per Einaudi. Il 2012 inizia all’insegna della creatività e Niccolò si dedica completamente alla scrittura di Ecco, settimo disco della sua carriera, che verrà pubblicato il 9 ottobre 2012. Il disco è stato anticipato dal brano Una buona idea, che il 4 settembre è stato presentato al pubblico, direttamente dal canale youtube di Niccolò, in un’esclusiva versione live, registrata presso Angelo Mai Altrove di Roma. Ecco è un disco che da subito riceve riscontri positivi sia dalla critica che dal pubblico. Conquista il primo posto nella classifica di I-tunes e il 3 posto nella classifica generale FIMI. Il 2013 vede Niccolò impegnato in un lungo tour che raccoglierà sold out in tutti i migliori teatri Italiani e con più di 30 tappe estive nelle migliori location italiane. Un anno molto importante che si conclude con l’assegnazione della Targa Tenco come miglior disco in assoluto e con il Capodanno Romano presso il Circo Massimo. Nel 2014 inizia la collaborazione con Daniele Silvstri e Max Gazzè per il progetto Fabi Silvestri Gazzè che lo vedrà pubblicare un disco Il Padrone della Festa (Sony/Universal) e un cofanetto contenente CD Live, DVD Live e contenuti extra, Il Padrone della Festa Live (Universal/Sony). Settembre 2014 lo vede impegnato in un tour europeo che tocca Londra, Berlino, Parigi, Colonia, Bruxelles, Lussemburgo, Valencia, Madrid, Barcellona. Novembre e Dicembre 2014 sono i mesi del tour italiano nei palazzetti dello sport, che colleziona tutti sold out. Uno spettacolo divertente e originale che mette in mostra caratteristiche di Niccolò nuove per il grande pubblico. A marzo e aprile 2015 decide di organizzare in autonomia un tour segreto, in solitaria, che gli permette di suonare in piccoli locali italiani che da sempre investono nella musica, facendogli cosi conoscere realtà sotterranee. Il 22 maggio 2015 torna con Silvestri e Gazzè per il penultimo appuntamento live del progetto. Calcano il prestigioso palco dell’Arena di Verona. Il 31 luglio 2015 la grande festa di chiusura a Roma sul palco di Rock in Roma. Nell’estate del 2015 riprende la collaborazione con il GnuQuartet strutturando un tour acustico che tocca alcune tra le rassegne più belle in Italia, tra cui Lunaria, Ravello Festival, Musicultura, ma anche nuovi festival come Indiegeno Fest a Tindari, in Sicilia. Con il geologo Mario Tozzi crea lo spettacolo Musica Sostenibile, che vede il suo debutto in occasione del trentennale della strage di Stava. Brani musicali d’autore, considerazioni sui testi e sulla musica, commenti scientifici e riflessioni sono il nucleo di una commistione di generi e discipline che trova una sintesi in uno spettacolo che è indirizzato alla comprensione e alla divulgazione di tematiche spesso dimenticate. Tra novembre 2015 e febbraio 2016 Niccolò scrive, suona e registra il suo nuovo progetto discografico “Una somma di piccole cose” uscito ad aprile 2016 per Universal Music. Da maggio a luglio 2016 si esibisce nei teatri italiani e in prestigiose location all’aperto presentando live i brani di “Una somma di piccole cose”, disco con cui il cantautore romano vince la Targa Tenco 2016, come miglior album dell’anno. Ad ottobre Niccolò Fabi affronta per la prima volta nella sua carriera da solista il suo primo tour europeo ottenendo un grandissimo successo di pubblico e attualmente sta proseguendo il viaggio iniziato a maggio 2016 che lo vede in tour nei teatri delle principali città italiane, accompagnato dal cantautore Alberto Bianco e la sua band, composta dai musicisti e polistrumentisti Damir Nefat, Filippo Cornaglia e Matteo Giai.
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