#associazione per il sociale
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Noi non viviamo in un "Paese per donne" e i principi azzurri non esistono in Italia; qui c'è solo una realtà patriarcale che si trascina da secoli in un connubio anomalo fra Chiesa Cattolica (istituzione fortemente misogina e maschilista) e Stato Italiano patriarcale nelle norme stesse costituzionali, pertanto il maggior lavoro di tutela per se stessa, di prevenzione da abusi di ogni sorta, lo deve fare ogni donna mettendo i giusti paletti nella sua vita senza alcun indugio anche per le figlie.
" Non una di meno" non è solo il motto d'una associazione che vuole proteggere l'incolumità delle donne, ma un impegno sociale che devono prendersi tutte le donne: qualunque donna sia a conoscenza di un maltrattamento, deve intervenire e fare da scudo; non importa essere single, non importa essere sposate, non importa cosa ne pensi "il marito": l'incolumità di una donna è un problema di tutte noi, perché una società di uomini ancora tossici esiste anche a causa della vasta indifferenza femminile.
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Cosa ne sarà di Julian Assange? In queste ore l’Alta corte di Londra sta decidendo e potrebbe anche accogliere richiesta di estradizione avanzata dagli Stati Uniti. In questo caso potrebbe essere condannato a 175 anni di carcere, accusato di aver sottratto documenti attinenti alla sicurezza nazionale e di aver messo in pericolo la vita di migliaia di soldati impegnati in Afghanistan e in Iraq. Tesi smentita persino dal relatore Onu sulle torture e i diritti umani, Nils Melzer, nel suo Storia di una persecuzione. Mai come in queste ore bisogna continuare a vigilare e a tenere accesi i riflettori. La vera accusa contro Assange riguarda la sua attività di giornalista che ha rivelato i trucchi e le bugie usate dagli Stati Uniti e dalla Gran Bretagna per provocare guerre, torture, commercio delle armi. Lo hanno accusato di essere una spia, ma di questo non c’è traccia nei capi di imputazione, allo stesso modo sono naufragate le accuse “prefabbricate” di stupro e violenza sessuale. Sono persino arrivati negare la sua attività pubblicistica. Peccato che Assange abbia ottenuto tale riconoscimento anche dalla Federazione mondiale dei giornalisti, dal sindacato europeo, da oltre 20 associazioni europee, dall’Ordine e dalla Federazione della stampa, dalla associazione Articolo 21. Peccato che persino i giornali che lo hanno attaccato si siano recati in ginocchio a supplicare di avere documenti da lui rintracciati. Peccato che la stessa Corte europea abbia sancito che un giornalista abbia il diritto, anzi il dovere, di pubblicare qualsiasi notizia, comunque ottenuta, che abbia i requisiti del pubblico interesse e della rilevanza sociale. Sfidiamo chiunque a dimostrate che i documenti rivelati non avessero questi requisiti. Quelle contro Assange sono accuse politiche. Vogliono colpirne per diffidarne cento, per ammonire preventivamente chiunque avesse voglia di cimentarsi con il giornalismo di inchiesta e di ficcare il naso nelle guerre, nel commercio delle armi, nei rapporti indicibili tra gruppi terroristici e Stati. Provate a pensare cosa potrebbe saltare fuori da una indagine, simile a quelle condotte da Assange, applicata ai conflitti in atto, in Ucraina, nella striscia di Gaza, nello Yemen, nella repubblica democratica del Congo, in Birmania… Non vogliono “oscurare” solo Assange, ma vogliono soffocare quello che resta del giornalismo di inchiesta, diventato il vero nemico dei regimi, delle oligarchie delle mafie, di quanti hanno bisogno del buio per rubare e uccidere. Vogliono colpire anche il diritto dei cittadini ad essere informati perché quello che Assange ha rivelato ha clamorosamente ha confermato le ragioni di quei milioni di donne e di uomini che, in tutto il mondo, avevano protestato contestando proprio menzogne, bugie, dossier prefabbricati, finti arsenali. Forse questo è il vero motivo di tanto accanimento. Vogliono punire Assange per punire chi ancora si oppone e a guerre e terrore. Per questo abbiamo il dovere di continuare a vigliare, per impedire che i giudici di Londra possano decidere all’improvviso e spedirlo, seduta stante, negli Stati Uniti. Non sarebbe la sua sconfitta, ma la nostra sconfitta, anche di quei giornalisti che, senza nulla sapere e nulla leggere, continuano a sparare alle sue spalle.
Beppe Giulietti –via: il fatto quotidiano
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Guerriglia No Tav in Val di Susa: 55 denunciati
Tra questi, pure gli antagonisti dí Askatasuna (i capi sono a processo per associazione a delinquere), il centro sociale rosso occupato (sinonimo di degrado e illegalità) che il Pd vorrebbe legalizzare come “bene comune”.
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ARCA. SIRACUSA - Associazione Rinascimento Culturale Archimedeo
Euro Med Festival - 2024 Tonino Accolla
Nona edizione del Premio Tonino Accolla. Siracusa/Noto 29 – 30 giugno e 1 luglio 2024.
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Per questa nuova edizione del primo e unico contest live per allievi doppiatori provenienti dalle scuole di doppiaggio italiane e straniere, saranno Piazza Minerva a Siracusa nel centro storico di Ortigia e Palazzo Nicolaci a Noto - dove si svolgerà il workshop, primo Forum Internazionale Intelligenza artificiale per abbattere le barriere degli audiolesi e ipovedenti nel Cinema e nel Doppiaggio - ad accogliere pubblico e partecipanti in tre serate articolate fra spettacolo, competizione e approfondimenti. Il workshop è organizzato dall’associazione ARCA e dal Centro Studi Economia Internazionale ai Fondi Europei.
Il Premio, come sempre, è intitolato a Tonino Accolla, celebre doppiatore e direttore di doppiaggio (da Titanic a Braveheart, per citarne qualcuno), nato a Siracusa il 6 aprile del 1949 e scomparso a Roma nel 2013, voce italiana, tra altri, di Eddie Murphy e Homer Simpson, Mickey Rourke e Kenneth Branagh.
Questa rinnovata edizione del festival vuole sensibilizzare, attraverso il linguaggio universale del Cinema e del Doppiaggio, le nuove generazioni sulle tematiche al centro del dibattito istituzionale europeo, come l’ambiente e l’inclusione sociale.
La manifestazione è patrocinata dal Comune di Siracusa, con il sostegno e la collaborazione del sindaco di Noto, Corrado Figura, del sindaco di Siracusa Francesco Italia e dell’assessore alla Cultura e Turismo, Fabio Granata.
“Si conferma anche per questa edizione la presenza del Gruppo Irem – sottolinea Stefania Altavilla, direttrice artistica e presidente di ARCA – a sostegno della cultura, della formazione dei giovani e dell’agire nel sociale. Un particolare ringraziamento va al suo amministratore delegato, Giovanni Musso”.
La conduzione dello spettacolo quest’anno sarà affidata a Maurizio Merluzzo – attore, doppiatore e youtuber – e a Vanessa Galipoli, artista ed imprenditrice, conduttrice televisiva. Fra gli ospiti, Emanuela Rossi – Premio Tonino Accolla e Premio Eccellenza 2018 e voce di Cate Blanchet, Nicole Kidman – direttrice di doppiaggio e dialoghista; Marco Eugenio Di Giandomenico, scrittore, curatore e critico d’arte contemporanea; Rodolfo Bianchi, attore, doppiatore, insignito tra altri del premio per la migliore direzione di doppiaggio per The Departed il bene e il male, Shutter Island, The Wolf of Wall Street e The Hateful Eight; sul palco si alterneranno fra interviste e performances doppiatori pluripremiati come Flavio Aquilone,
Valentina Favazza, Erica Necci e Yuri Bedini, quest’ultimo direttore di doppiaggio e con Tonino Accolla assistente al doppiaggio di numerosi film. Sul palco il musicista Antonino Martorana che insieme all’ artista Marilena Vita creeranno una sinestesia (fenomeno sensoriale/percettivo, esperienza plurisensoriale) di suoni e immagini. Il 30 giugno sarà fra gli ospiti Walter Ricci, musicista e crooner che ha duettato con artisti del calibro di Michel Bublè, Mario Biondi, Dianne Reeves.
La manifestazione, che cresce di anno in anno confermandosi tra gli eventi più prestigiosi a Siracusa, ideata da Stefania Altavilla – direttrice artistica, presidente dell’associazione ARCA, project manager e art director del Festival – e da Giuseppe Mandalari, nasce nel 2014 con la collaborazione iniziale e il supporto tecnico di Ambi Picture e Fonoroma e ha lo scopo di promuovere e valorizzare l’arte del doppiaggio. Sono coinvolte le scuole di doppiaggio italiane e le società di Produzione come la CD Cine Dubbing. Collabora al progetto e partecipa all’organizzazione Lorenzo Accolla, attore, doppiatore, direttore di doppiaggio. Dagli ultimi anni l’organizzazione si avvale anche della collaborazione di Carola Mandalari, come responsabile di produzione.
Come nelle ultime edizioni, il Premio Tonino Accolla si svolgerà in chiave ancora più dinamica rispetto al passato: si alterneranno momenti di spettacolo a momenti musicali, mantenendo alto il momento del Contest-live, vero appeal del Festival, durante il quale sei allievi (tre uomini e tre donne), dopo una preselezione avvenuta a Roma sotto la direzione di Lorenzo Accolla – con la collaborazione della CD Cine Dubbing - si confronteranno nell’esecuzione di doppiaggi live individuali e di coppia articolati su più prove.
La giuria tecnica quest’anno vedrà la partecipazione, così come nelle passate edizioni, di alcuni tra i migliori doppiatori e direttori del doppiaggio italiano. Alla giuria tecnica verrà affiancata una giuria di giornalisti e critici cinematografici, che conferirà il Premio Stampa.
E quest’anno, l’associazione ARCA – da un’idea di Stefania Altavilla e del critico d’arte Marco Eugenio Di Giandomenico – istituisce il Premio Promozione Cinema dedicato ad Adriano Pintaldi, scomparso nel 2023. Pintaldi è stato per più di cinquant’anni tra le figure più rappresentative del mondo della comunicazione e della promozione cinematografica. Questa nona edizione del Premio Tonino Accolla terrà dunque a battesimo il Premio Promozione Cinema con un tribute ad Adriano Pintaldi, e per realizzare questo intento saranno coinvolte personalità autorevoli del cinema e della cultura fra i quali il regista Pupi Avati, Laura Delli Colli e l'attrice Antonella Salvucci. Il Premio Promozione Cinema, la cui prima edizione è prevista per l’anno prossimo nel contesto della decima edizione del Premio Tonino Accolla, “vuole valorizzare -
spiegano Altavilla e Di Giandomenico - figure del mondo delle istituzioni, delle professioni e dell’industria cinematografica e televisiva italiana ed estera, che si siano particolarmente distinte nella promozione di film, documentari e cortometraggi”.
La giuria sarà costituita da personalità del mondo della cultura, dell’arte e della comunicazione cinematografica e televisiva, coordinata da Marco Eugenio Di Giandomenico.
“Ad oggi, giunto alla sua nona edizione – dichiara Stefania Altavilla – il Premio Tonino Accolla ha raccontato attraverso pillole di doppiaggio, i volti di quelle voci che oggi recuperiamo alla memoria attraverso straordinarie interpretazioni di personaggi ai quali quelle voci hanno infuso quell’anima da oscar”.
Quest’anno, grazie anche alla collaborazione con il Centro Studi di Economia Internazionale ai Fondi Europei – presidente Santi Tomaselli, già presidente dell’Osservatorio Romano ai Fondi Europei - è stata definita la partnership con una delle 15 scuole di Cinema più importanti al mondo, la Toronto Film School, già partner degli Studios di Hollywood; e ancora la West University, GIS International e Betting on Italy. Partner tecnici, Red Tomato e Voci FM.
Questa nuova articolazione del progetto - che ha suggerito in una più ampia visione la denominazione di Euro Med Festival Tonino Accolla – ha trovato il pieno riconoscimento di alta valenza strategica dal Distretto Turistico del Sud-Est.
La vocazione internazionale di questa nuova edizione sarà confermata anche dall’intervento - durante il convegno del primo luglio a Noto, workshop sull’importanza dell’intelligenza artificiale per abbattere le barriere della disabilità sensoriale - del senatore Tony Loffreda, vice presidente del Gruppo Interparlamentare Canada/Italia e presidente Rete Parlamentare Canadese nella Banca Mondiale e del Fondo Monetario Internazionale.
La realizzazione dei Premi è affidata, per il Premio Tonino Accolla, al Maestro Scultore Pietro Marchese, all’ architetta designer Lara Grana per i premi allievi, e all’orafa designer Stefania Midolo, per la realizzazione dei premi d’eccellenza.
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Ufficio Stampa. Marilena Toscano. N.Tess Odg 150949.
Tel. 338 3031853 - indirizzo email [email protected]
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“ Il primo dei “lupi solitari” a entrare in azione è stato il norvegese Anders Breivik: il 22 luglio 2011 ha compiuto la strage di sessantotto giovani radunati per un seminario nell'Isola di Utoya in Norvegia. Gesti come questi fanno scattare l’emulazione. Pochi mesi dopo, il 13 dicembre, c’è una strage a Firenze in pieno centro: due migranti senegalesi, Samb Modou e Diop Mor, vengono uccisi da un estremista di destra, sostenitore di Casa Pound, Gianluca Casseri, che si suicida per evitare l’arresto. Un altro “lupo solitario”, David Sonboly, un diciottenne tedesco di origine iraniana, il 22 luglio 2016 uccide nove persone nel centro commerciale Olympia di Monaco. Il 3 febbraio 2018, a Macerata un raid razzista: Luca Traini, ventottenne leghista e ammiratore di Hitler, spara dalla propria auto in corsa in alcune zone della città, ferendo sei persone, tutti africani, colpevoli di avere la pelle nera come l’assassino della povera Pamela Mastropietro. Al suo arresto fa il saluto romano. Il 13 maggio 2019, il suprematista Brenton Tarrant uccide a Christchurch in Nuova Zelanda quarantanove musulmani che pregavano in due moschee e ne ferisce altri quarantotto. Sul fucile, usato, c’era scritto il nome di Traini. Prima di compiere un tale orrendo gesto, aveva messo in rete il suo manifesto: “Il genocidio dei bianchi, causato dall'immigrazione di massa”. Il 28 settembre dello stesso anno l’americano Patrick Crusius uccide ventidue persone a El Paso (Texas), ferendone altre ventiquattro. “Difendo il mio Paese dalla sostituzione etnica e culturale portata avanti da un’invasione.” Gli stessi messaggi di odio che si ritrovano sul social di Tarrant. Pochi giorni dopo, il 9 ottobre, un attentato antisemita: Stephan Balliet, ventotto anni, estremista di destra, durante la festa ebraica dello Yom Kippur, prende d’assalto la sinagoga di Halle (Germania), dove si trovano cinquantadue fedeli. Non riuscendo a entrare, uccide a caso due passanti e un ragazzo di vent’anni in una tavola calda. Prima dell'azione aveva pubblicato un documento nel quale affermava che “la radice di tutti i problemi sono gli ebrei”. Per poi aggiungere: “Gli Stati hanno l’obiettivo di uccidere il maggior numero di anti-bianchi, meglio se ebrei”.
Sembra che, nella sola Germania, siano oltre dodicimila le persone appartenenti a gruppi neonazisti. E questi gruppi sono spesso armati. Sempre in Germania, un’altra strage di nove stranieri è avvenuta a Hanau il 20 febbraio 2020. Morto anche il “lupo solitario” che aveva scritto: “Alcuni popoli che non si riescono a espellere dalla Germania vanno sterminati”. Nel solo 2020 sono stati sciolti tre gruppi neofascisti pronti alla lotta armata. Ritornando nel nostro Paese, vorrei sottolineare l’arresto il 22 gennaio 2021 di Andrea Cavalleri, un ventiduenne di Savona. Voleva imitare Anders Breivik e Brenton Tarrant, mosso da un’ideologia suprematista. Contava di realizzare stragi tramite il suo gruppo il “Nuovo Ordine sociale” che propagandava sul canale Telegram “Sole Nero”. È accusato di associazione con finalità di terrorismo, di incoraggiare a compiere massacri nelle scuole. “Io una strage la faccio davvero. L’unica cosa da fare è morire combattendo. Ho le armi. Farò Traini 2.0.” Oltre agli ebrei, il giovane savonese aveva preso di mira anche le donne. “Gli ebrei sono il male primo da eliminare.” In quel giorno saranno dodici le perquisizioni nei confronti di persone legate al giovane ventiduenne, nelle città di Genova, Torino, Cagliari, Forlì, Cesena, Palermo, Perugia, Bologna e Cuneo. Questa è la chiara manifestazione di quanto sia esteso il fenomeno dell'estrema destra e del suprematismo bianco anche nel nostro Paese. “
Alex Zanotelli, Lettera alla tribù bianca, Feltrinelli (collana Serie Bianca); prima edizione marzo 2022. [Libro elettronico]
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Il preside del liceo Maurice Ravel ha lasciato l'istituto per ragioni legate alla sua incolumità. Tutto è iniziato il 28 febbraio scorso, quando aveva chiesto a tre studentesse di rispettare la laicità della scuola francese
Parigi. Temeva di fare la fine di Samuel Paty, il professore di Storia e Geografia decapitato da un jihadista ceceno per aver insegnato la laicità ai suoi studenti, o di Dominique Bernard, docente di Francese assassinato da uno studente radicalizzato all’entrata dell’istituto Gambetta-Carnot di Arras per gli stessi motivi. Il preside del liceo Maurice Ravel, situato nel Ventesimo arrondissement di Parigi, ha deciso di dimettersi per “motivi di sicurezza”, dopo le minacce di morte di cui è oggetto da un mese. Tutto è iniziato il 28 febbraio, quando il preside, vedendo tre studentesse che indossavano il velo all’interno del perimetro scolastico, ha ricordato loro che è vietato per legge esibire simboli religiosi nelle scuole pubbliche.
Due hanno subito tolto il velo, la terza, invece, ha fatto finta di non sentire. Il dirigente scolastico, stando al racconto fatto all’Afp dai servizi del ministero dell’Istruzione, si sarebbe avvicinato indispettito e avrebbe trascinato “verso l’uscita della scuola” l’allieva, che avrebbe “opposto resistenza”. Dinanzi all’aumento delle tensioni, il dirigente avrebbe lasciato perdere, fino all’intervento della polizia. Ma da quel momento, la situazione è degenerata. Sui social ha iniziato a spargersi la voce di un litigio tra un preside e una studentessa musulmana. Quest’ultima, oltre a sporgere denuncia per “violenze” (denuncia in seguito archiviata per mancanza di prove), ha riferito alla stampa di essere stata “spinta” e “colpita con forza sul braccio”, versione smentita da Valérie Baglin-Le Goff, direttrice del provveditorato di Parigi. La studentessa ha poi deciso di rincarare la dose contro il dirigente scolastico testimoniando sulla pagina Facebook del Collectif contre l’islamophobie en Europe, associazione sulfurea che nel dicembre 2020 era stata dissolta per propaganda islamista dal ministro dell’Interno francese Gérald Darmanin sotto il nome di Collectif contre l’islamophobie en France. Risultato? Contro il preside del liceo parigino sono piovute le minacce di morte, secondo un meccanismo simile a quello che ha portato alla tragedia di Samuel Paty. Un ventiseienne originario del dipartimento degli Hauts-de-Seine è stato arrestato e sarà processato a Parigi il 23 aprile per minacce di morte sui social. Un altro uomo, arrestato a metà marzo a Trouville-sur-mer (Calvados), è stato posto in stato di fermo per lo stesso motivo, ma è già stato rilasciato.
“Sono veramente triste, è una storia grave che ha portato alle dimissioni del preside quando invece doveva accadere l’esatto contrario”, ha dichiarato in forma anonima a France Info un insegnante del liceo Maurice Ravel. Tranne dalla France insoumise, il partito della sinistra radicale noto per intrattenere legami ambigui con un certo islam politico, tutta la classe politica francese ha manifestato solidarietà al professore, sottolineando la gravità di quanto accaduto. “È un fallimento collettivo”, ha commentato il capogruppo dei deputati socialisti Boris Vallaud. “Ecco dove ci portano le piccole pusillanimità e le grandi rinunce”, ha aggiunto Bruno Retailleau, patron dei senatori gollisti. Ieri pomeriggio, il preside dimissionario è stato ricevuto a Matignon dal primo ministro Gabriel Attal. Ex ministro dell’Istruzione, Attal, durante il suo primo discorso da premier il 9 gennaio, aveva affermato che la scuola “è la madre di tutte le battaglie”. Il caso del preside del liceo Ravel mostra che la lotta all’islamismo, in questa battaglia, deve essere prioritaria.
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"Non è un caso che una delle condanne inappellabili rivolte a Berlusconi, ovvero quella incentrata sull’antifascismo, sia sempre andata clamorosamente fuori bersaglio: il modello berlusconiano è sempre stato “totalmente altro” rispetto allo Stato etico, all’organicismo fascista, alla disciplina totalitaria. Il suo modello di leadership anarco-paternalista è in antitesi rispetto a qualunque modo di intendere la società come una totalità. D’altro canto, non si può neanche affermare che Berlusconi abbia tradotto in italiano il credo liberista thatcheriano per cui «non esiste la società ma solo gli individui», perché la sua concezione sociale è sempre stata imperniata su un istintivo e profondo spirito familista, cameratesco, nepotistico – che non è necessariamente favoreggiamento di associazione a delinquere ma, piuttosto, un certo modo consociativo e ammiccante di intendere i rapporti sociali, destinato certamente a sopravvivergli."
Luca Demontis
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Così non va.
Anche questa notte dormire è stata un avventura, lei ronfava come un trattore, la gatta si è messa tra i cuscini e faceva le fusa in maniera esagerata, come se mi trapanasse l'orecchio, allora mi sono spostato sul divano in soggiorno, sono riuscito a prendere sonno nonostante il divano sia ottimo ma non magnifico per dormire. Alle 5.30 l'altro gatto ha vomitato, per la terza notte consecutiva e infatti c'è qualcosa che non va o lo fa per attirare l'attenzione perché vuole uscire e quindi è stronzo oppure non sta bene, fatto sta che pensavo di lasciare perdere ma la puzza era troppo forte allora mi sono dovuto per forza alzare e pulire che non è il massimo, come da programma è voluto uscire, sei stronzo Tripsy. Questa cosa si ripercuote sulle mie giornate visto che sta diventando una routine, non va bene per niente. Torno sul divano e mi addormento, fortunatamente, riesco a dormire un pò anche perché di mattina lei ha chiuso le porte quindi nessun rumore e nessuno che mi poteva disturbare, ma mi sento lo stesso rincoglionito perché non è un sonno rilassato e continuo ne comodo, devo trovare una soluzione, Spock mi ha consigliato dei tappi per le orecchie, ma c'ho provato non mi entrano e quelli che entrano mi danno un fastidio tremendo e non riesco ad addormentarmi, sono fatto male, ho il sonno leggero e l'udito troppo sensibile. Stamane ho dato una sbirciatina alle notizie che dire ridicole è anche poco, tutti amminchiati con sta cosa che la melona si è lasciata, ma chi cazzo se ne frega, ci sta che fate due articoli ma non che la menate per settimane, certo è un'arma di distrazione di massa dalle cose importanti che sappiamo tutti quali sono. Poi le solite minchiate del fatto che l'europa è vicina ad israele, ursula ma chi? Tu forse perché a quanto pare sai leccare il culo a quelli sopra di te, ma noi che stringiamo la cinghia ogni giorno sempre più no, a noi delle guerre degli usa non frega un cazzo, anzi ne faremo bene a meno visto che ci portano solo ulteriore merda da spalare. Poi passo su FB un attimo per vedere se qualche amico ha qualcosa di simpatico giusto per fare un sorrisino, e dopo aver scrollato 4/5 volte mi accorgo di una cosa che mi comunica il portale/social, ben due volte in meno di 20 post, cioè il fatto che si avvicina il mio compleanno e che posso aprire una raccolta fondi per qualche associazione no profit indicandomene diverse, al che penso "minchia ci vorrebbe una raccolta fondi per me, perché tanto queste associazioni sono ben finanziate da magnati che hanno soldi da buttare", quindi voglio comunicarlo a Mark e scrivo questo post : "Caro FB, carissimo Mark, sai quantu mi stai 'ncopp o cazz, ma ti ringrazio di ricordarti che fra un pò compio gli anni, no guarda in questo momento mi trovo nella merda e se dovessi raccogliere soldi per qualche associazione di beneficenza quella sarebbe la Corvetti Inc., no non è egoismo, ma sai grazie al tuo governo di merda sono anni che tiriamo la cinghia, quindi o fatti bellu bidè ca candeggina Mark."
Passiamo ad altro, ho scritto alla tipa dell'albergo dicendole che rifiuto l'offerta per via dell'orario lavorativo, non ho specificato le mie problematiche sopra citate, son cazzi miei, ma per 8€ lordi l'ora il gioco non vale la candela, se erano 12 magari ci pensavo, non ho scritto neanche questo, sono stato così politicamente corretto che mi sono fatto schifo da solo, ma è meglio di mandare la gente a fanculo anche se lo merita, tanto per fare vedere che sono uno che sa essere gentile nonostante sia oramai così burbero che Celentano fatti da parte. In questi giorni ho giocato parecchio con il looper, devo dire che è divertente, ora devo capire se posso ampliare il suo modo d'uso, tipo collegare il mixer in uscita al pedale in modo da poter loopare tutto quello che esce dal mixer, quindi chitarra, microfono e in caso basso, sarebbe interessante per fare un pò come fa King Automatique il one man band francese, cercatevi qualche video, certo seguendo un pò le mie idee perché come sapete non amo copiare, rubo ogni tanto ma faccio mie solo parti della refurtiva. Come sempre non ho registrato niente solo prove, ma spero di poter applicare questo nuovo giocattolino a qualche idea, vi lascio col solito Takashi Kokubo e le sue rilassanti composizioni.
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"Musica di Speranza": Concerto di Beneficenza al Teatro Blu di Buriasco. La Fisorchestra fondata dal Premio Oscar Paolo Tricò si esibisce il 25 ottobre 2024 per una serata all'insegna della solidarietà
Venerdì 25 ottobre 2024, il Teatro Blu di Buriasco ospiterà una speciale serata di beneficenza intitolata "Musica di Speranza".
Venerdì 25 ottobre 2024, il Teatro Blu di Buriasco ospiterà una speciale serata di beneficenza intitolata “Musica di Speranza”. L’evento sarà presentato dall’Associazione Amici di Mirko e vedrà protagonista la Fisorchestra fondata dal celebre Premio Oscar Paolo Tricò. Il concerto, con inizio alle ore 21:00, prevede l’esecuzione di brani di grandi compositori come Suppè, Bach, Piazzolla, Lecuona,…
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Not everyone is willing to completely doom itself and one nation, so the oligarchs in Washington can make an extra buck
The post is machine translated
Translation is at the bottom
The collective is on telegram
⚠️ MOLTI GENERALI DELL'ESERCITO DI TAIWAN DESIDERANO LA RIUNIFICAZIONE CINESE ⚠️
✍️ Nell'articolo "Taiwan Army Generals Are Openly Sympathetic to China", 黃永熙 scrive: «Non è un segreto che molti militari di Taiwan in pensione siano filo-Cinesi e sostengano l'Unificazione della Nazione Cinese», sottolineando come - dagli anni '00 - più di trenta Ufficiali in pensione di Taiwan si siano recati nella Repubblica Popolare Cinese, per incontrare Membri del Partito Comunista Cinese e dell'Esercito Popolare di Liberazione ⭐️
😍 La maggior parte degli scambi tra le due Sponde dello Stretto è organizzata dalla 黄埔军校同学会, un'organizzazione civile sotto la Guida del Dipartimento del Lavoro del Fronte Unito, che include il Partito Comunista Cinese e gli altri Otto Partiti Politici nell'Assemblea Nazionale del Popolo e nella Conferenza Consultiva Politica del Popolo Cinese 🚩
🤗 Il compito dell'黄埔军校同学会 è il Lavoro nell'ambito della Riunificazione Pacifica mediante il Principio "Un Paese, Due Sistemi", promuovendo il Patriottismo Cinese e la Prosperità della Nazione 🇨🇳
☀️ Oltre al Generale Xu Lilong, già trattato sul Collettivo Shaoshan, vi è il Generale Chen Ting-chung (陈廷宠) - Comandante della Sesta Armata di Taiwan dal 1988 al 1990, e Capo delle Forze Armate dal 1991 al 1993 🇹🇼
😉 Dopo la pensione, il Generale ha iniziato a criticare apertamente il separatismo di Taiwan, e - nel 2016 - si recò insieme a 32 ufficiali militari di Taiwan a Pechino, per ascoltare un discorso del Presidente Xi Jinping sulla Riunificazione Cinese 🇨🇳
😌 Nel 2020, quando ormai era salita al potere la cricca separatista del DPP, il Generale parlò all'Accademia Militare di Taiwan, dichiarando: «Sono Cinese, questo è un simbolo di orgoglio. C'è molta feccia nella nostra Nazione disposta a vendere Taiwan per farla diventare un cagnolino di americani e giapponesi» 🤧
☀️ Il Generale Kao An Kuo (高安国) , anch'egli in pensione, caricò - a luglio del 2021 - un video sui social media, in cui esortava i soldati di Taiwan a prepararsi all'ammutinamento qualora l'Esercito Popolare di Liberazione dovesse lanciare un'operazione militare nell'Isola, «per amore della rettitudine nazionale» ⭐️
🤧 Inoltre, il Generale, in quanto patriota, disse che le forze armate di Taiwan dovrebbero «rovesciare il DPP in un solo colpo», e salvare la Popolazione dell'Isola dal separatismo anti-Cinese 😍
🤔 Come scritto da 黃永熙, è lecito pensare che la stragrande maggioranza dei militari a Taiwan abbia una simpatia nascosta nei confronti della Riunificazione, in quanto il DPP è anti-patriottico, vendipatria e dichiara costantemente guerra alla propria Storia e Cultura 😡
☀️ Nel 2010, il Generale Xia Yingzhou, anch'egli in pensione, e con alle spalle il Comando dell'Aeronautica a Taiwan, disse: «Non dovremmo più separare l'Esercito della ROC e l'Esercito Popolare di Liberazione, siamo tutti l'Esercito Cinese» 🇨🇳
🐰 Negli anni, la stragrande maggioranza dei membri del KMT ha abbandonato l'anti-Comunismo e le posizioni anti-CPC, e il Fronte delle Forze Patriottiche nel regime-fantoccio di Taiwan è in crescita, anche se viene costantemente ostacolato da Tsai Ing-wen:
🔺Ma Ying-jeou (KMT): "Le persone, su entrambe le Sponde dello Stretto di Taiwan, appartengono alla medesima famiglia" 😍
🔺Yok Mu-ming (NP): "Taiwan e la Cina Continentale costituiscono un'unica famiglia" 😍
🔺中华爱国同心会 - Associazione Patriottica Cinese di Taiwan 💕
🔺中华统一促进党 - Partito per la Promozione dell'Unificazione Cinese a Taiwan 💕
🔺中华两岸和平发展联合会 - Federazione Cinese per lo Sviluppo della Pace nello Stretto 💕
🌸 Iscriviti 👉 @collettivoshaoshan
⚠️ MANY TAIWAN ARMY GENERALS WANT CHINESE REUNIFICATION ⚠️
✍️ In the article "Taiwan Army Generals Are Openly Sympathetic to China", 黃永熙 writes: «It is no secret that many retired Taiwan military are pro-Chinese and support the Unification of the Chinese Nation», underlining how - since the 1990s 00 - more than thirty retired Taiwanese officials traveled to the PRC to meet with members of the Communist Party of China and the People's Liberation Army ⭐️
😍 Most of the cross-strait exchanges are organized by 黄埔军校同学会, a civilian organization under the leadership of the United Front Work Department, which includes the Communist Party of China and the other Eight Political Parties in the national assembly of the people and the Chinese People's Political Consultative Conference 🚩
🤗 The task of 黄埔军校同学会 is the Peaceful Reunification Work through the "One Country, Two Systems" Principle, promoting Chinese Patriotism and Prosperity of the Nation 🇨🇳
☀️ In addition to General Xu Lilong, already discussed on the Shaoshan Collective, there is General Chen Ting-chung (陈廷宠) - Commander of the Sixth Taiwan Army from 1988 to 1990, and Chief of the Armed Forces from 1991 to 1993 🇹🇼
😉 After retiring, the General began to openly criticize Taiwan's separatism, and - in 2016 - went with 32 Taiwanese military officers to Beijing to hear a speech by President Xi Jinping on Chinese Reunification 🇨🇳
😌 In 2020, when the DPP separatist clique had now come to power, the General spoke to the Taiwan Military Academy, declaring: «I am Chinese, this is a symbol of pride. There is a lot of scum in our nation willing to sell Taiwan to become a little dog of Americans and Japanese» 🤧
☀️ General Kao An Kuo (高安国), also retired, uploaded - in July 2021 - a video on social media, in which he urged Taiwanese soldiers to prepare for mutiny if the People's Liberation Army were to launch a military operation on the island, "for the sake of national righteousness" ⭐️
🤧 Also, the General, as a patriot, said that Taiwan's armed forces should "overthrow the DPP in one fell swoop" and save the People of the Island from anti-Chinese separatism 😍
🤔 As written by 黃永熙, it is reasonable to think that the vast majority of the military in Taiwan have a hidden sympathy towards the Reunification, as the DPP is anti-patriotic and constantly declares war on its own History and Culture 😡
☀️ In 2010, General Xia Yingzhou, also retired, and behind the Air Force Command in Taiwan, said, "We should no longer separate the ROC Army and the People's Liberation Army, we are all the 'Chinese Army' 🇨🇳
🐰 Over the years, the vast majority of KMT members have abandoned their anti-Communism and anti-CPC positions, and the Patriotic Forces Front in the Taiwan puppet regime is growing, even though it is constantly being hampered by Tsai Ing- wen:
🔺Ma Ying-jeou (KMT): "People on both sides of the Taiwan Strait belong to the same family" 😍
🔺Yok Mu-ming (NP): "Taiwan and Mainland China are one family" 😍
🔺中华爱国同心会 - Taiwan Patriotic Association of China 💕
🔺中华统一促进党 - China Taiwan Unification Promotion Party 💕
🔺中华两岸和平发展联合会 - Chinese Federation for the Development of Straits Peace 💕
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Eva Besnyő
https://www.unadonnalgiorno.it/eva-besnyo/
Eva Besnyő, fotografa e giornalista che ha fatto parte di quella schiera di apolidi ungheresi che tra gli anni 20 e 30 del ‘900 hanno girato l’Europa alla ricerca di una libertà civile e artistica.
Si è occupata di reportage, ritrattistica, si è specializzata in fotografia di architettura, è stata la reporter ufficiale del movimento femminista dei Paesi Bassi.
La sua fotografia, realista e militante, l’ha resa una professionista indipendente che è riuscita a scegliere di vivere come sentiva di fare, nonostante fosse una donna, ebrea, attiva politicamente durante la seconda guerra mondiale e dopo. Ha viaggiato, frequentato importanti circoli artistici formandosi con grandi maestri, sperimentato stili e tematiche differenti.
Nacque a Budapest il 29 aprile 1910 da una famiglia ebrea benestante, da madre ungherese e padre ebreo che, nonostante avesse cambiato il suo cognome ebraico, Blumgrund, in quello ungherese Besnyő, morì a Auschwitz, nel 1944.
Suo amico d’infanzia e vicino di casa era Endre Friedmann che, ispirato da lei, che lo portava in giro a fotografare con la sua prima Kodak Brownie, sarebbe poi diventato il celeberrimo Robert Capa. La loro amicizia è durata per tutta la vita.
Dopo il liceo è andata ad apprendere il mestiere nello studio di József Pécsi, specializzato in ritratti e fotografia pubblicitaria, un importante luogo di ritrovo per i futuri artisti visivi degli anni ’20 e ’30.
La sua visione e tecnica fotografica è scaturita dal libro Die Welt ist schön (Il mondo è bello) di Albert Renger-Patzsch, precursore della Nuova oggettività in fotografia, che prevedeva un atteggiamento asettico verso la vita e l’arte, accentuando solo alcuni particolari per aumentarne l’effetto espressivo. Da quel momento in poi le sue fotografie hanno scrutato il mondo senza sentimentalismi o accenti lirici, guardando la realtà in maniera diretta e senza fronzoli.
Trasferitasi a Berlino nel 1930, allora centro dell’avanguardia e della sperimentazione artistica, vendeva le sue foto a riviste che le firmavano con nomi maschili.
Entrata a far parte della cerchia di artisti e intellettuali impegnati socialmente e politicamente, ha frequentato i corsi serali della Scuola marxista per lavoratori, conosciuto il teatro sperimentale, il cinema russo, la Bauhaus e le nuove correnti di architettura, facendo propria l’estetica della Neue Sehen, basata sulla sperimentazione tecnica, sull’uso di inquadrature inconsuete, diagonali, angoli di ripresa dall’alto verso il basso e viceversa, contrasti di luci e ombre, costruzione geometrica della scena.
Alla fine del 1931 era riuscita ad aprire il proprio studio fotografico, continuando a lavorare su reportage giornalistici commissionati da agenzie di stampa. La famosa fotografia del bambino che cammina lungo una strada, portando sulla schiena un violoncello, Boys with Cello, risale a quel periodo, così come la serie di foto dei portuali sulla Sprea, dei carbonai in strada, degli operai ad Alexanderplatz, allora il più grande cantiere in Europa.
Nell’autunno del 1932, per l’ondata crescente di antisemitismo, si vide costretta a lasciare Berlino per trasferirsi ad Amsterdam, dove era entrata a far parte della schiera di artisti che ruotavano intorno alla pittrice Charley Toorop (dedita a sviluppare lo stile pittorico del realismo sociale).
Le immagini di quel tempo includono molte iconiche fotografie su temi sociali. Il suo lavoro diventava sempre più politico, mentre si consolidava anche la sua reputazione come fotografa di architettura secondo l’idea di Nuova costruzione funzionalista, edifici creati dando priorità all’utilità funzionale, anziché all’estetica.
Ha fatto parte del Vereeniging van Arbeiders Fotografen (VAF), associazione di fotografi affiliata all’allora Partito Comunista dei Paesi Bassi, collaborato con la rivista socialista illustrata Noi. Il nostro lavoro, la nostra vita e fatto parte della BKVK (Associazione delle arti per la protezione dei diritti culturali) con cui ha organizzato la mostra di protesta del 1936 contro i Giochi Olimpici di Berlino “D-O-O-D” (De Olympiade onder Diktatuur).
Nel 1937 è stata fautrice della mostra internazionale Foto ’37, allo Stedelijk Museum di Amsterdam, a cui parteciparono i più noti fotografi del tempo.
Per la resistenza olandese produceva fototessere per carte d’identità di persone appartenenti a gruppi clandestini.
L’invasione tedesca del maggio 1940, la costrinse, come ebrea, a vivere in clandestinità.
Dopo il Decreto Giornalistico del maggio 1941, non poté più pubblicare con il proprio nome a causa delle sue origini ebraiche e venne costretta a usare uno pseudonimo, Wim Brusse.
Attratta da una visione del mondo plasmata dall’umanesimo, negli anni del dopoguerra, le sue fotografie divennero stilisticamente decisive per il neorealismo.
Ha partecipato a mostre collettive al MoMa di New York e ricevuto la medaglia d’oro alla Prima Biennale della Fotografia di Venezia, nel 1957.
Negli anni ’70 è stata la “portavoce visiva” del movimento femminista marxista olandese Dolle Mina partecipando, come attivista, alle performance di strada che mescolavano umorismo e provocazione in un’atmosfera giocosa.
Nel 1980 rifiutò il Ritterorden (cavalierato) che le avrebbe voluto conferire la Regina dei Paesi Bassi.
Nel 1982 c’è stata la sua prima retrospettiva all’Amsterdam Historical Museum, dove era esposto circa mezzo secolo del suo lavoro.
Nel 1999, a Berlino, ha ricevuto il premio Dr. Erich Salomon per il lavoro svolto nella sua carriera e alla fine dello stesso anno il Museo Stedelijk le ha dedicato una mostra.
Si è spenta a Laren, in Olanda, il 12 dicembre 2003.
Gran parte delle sue foto sono conservate al Maria Austria Instituut di Amsterdam.
Nel 2021 una mostra online in corso al Museo Kassák di Budapest ha esplorato i punti di vista e di svolta della sua vita, dai primi autoritratti e fotografie sociali in Ungheria, agli anni esteticamente formativi a Berlino, fino al successo e alle prestigiose commissioni nei Paesi Bassi.
Eva Besnyo: 1910-2003: Fotografin / Woman Photgrapher: Budapest. Berlin. Amsterdam è il libro che racconta il suo percorso artistico.
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La fede non è "una madre, che se qualcuno la offende ti devi sentire in 'diritto' di schiaffeggiare" (come sostiene Bergoglio); c'è ancora troppa violenza nella predicazione cattolica e ciò non ha nulla a che vedere con l'Amore per gli altri.
Non voglio odiare perché molti fedeli e gli sciamani della chiesa usano la 'scusa di dio' per opprimere e molestare; non voglio denigrare chi non abbia "gesù nel cuore" perché una fede mi impone di farlo. Io voglio amare e il cattolicesimo non lo permette; la Razionalità si.
Io non voglio andare in ospedale e trovarmi morti crocifissi appesi al muro, in un momento in cui ho bisogno di Serenità, di guarire e sentire che vale la pena vivere; non lo voglio per me e neanche per chi è attorno - e puntualmente li stacco e li chiudo in armadietto.
Io non voglio che suore e preti abbiamo accesso in quei luoghi, come gli ospedali, dove le persone fragili sono più propense, nella loro fragilità fisica e mentale, ad allungare a tali avvoltoi che girano lì apposta, soldi o testamenti a loro intestati. Questo schifo deve finire.
Un conto è la fede (credere in qualcosa che ti dà serenità); altro è essere circondati da una associazione a delinquere (la chiesa di Roma), che tenta di estorcere beni e denaro ai credenti e non credenti in ogni forma 'legalizzata'. Questo non è affatto Civile e tollerabile.
L'odio Necessario e Sano verso il cattolicesimo e il suo clero non nasce dal nulla, non è Irrazionale (come omofobia e misoginia); viene dal fare una Matura disamina, a 360 gradi, su una società cattolica che vive di espedienti, di truffe, di circonvenzione di incapaci.
Uno sciamano della chiesa cattolica non lavora, ma vive del denaro sottratto al welfare italiano; questo ignobile comportamento instilla nella gente comune l'idea che si possa vivere 'serenamente' truffando, rubando, commettendo Reati. E ciò accade.
Negli stessi sciamani della chiesa cattolica vige la contraddizione al 'comandamento' di non rubare e questa mancanza di autorevolezza è una 'manna' per chi, autorizzato da tale Inciviltà, vuole vivere truffando gli altri; in Italia la Disonestà è infatti diffusa come un cancro.
Con la morte degli anziani, di coloro che più hanno risentito e diffuso il bigottismo cattolico, il cattolicesimo andrà in totale crisi: verrà a mancare anche il sostegno politico di chi voleva che la moralità cattolica resistesse, e con essa rimanesse il 'diritto' di ledere.
Puoi lottare pure per cercare che le campane cristiane disturbino ancora: che la moralità Incivile cattolica resista; ma il futuro è già segnato: non c'è un ricambio generazionale; ai giovani, che sono pure pochi, non interessano le pretese degli sciamani della chiesa cattolica.
Grazie ad Internet, la Cultura arriva ovunque: anche nelle isolate capanne; anche sullo schermo d'un adolescente italiano che 'giochi' coi social a fare l'influencer. Ci sono decine di canali YouTube anticlericali, contro ogni dogma. Il Progresso non si può fermare.
Ratzinger chiese un'alleanza con l'islam per combattere la 'deriva atea'; Ratzinger, coi suoi scandali di pedofilia, chiese ad altra religione pedofila un aiuto... Questo ci dice che pur di non scomparire (loro e i capitalisti che mangiano con la 'fede'), sono disposti a tutto.
Nessun ateo ha mai ucciso; nessun ateo ha mai organizzato genocidi; nessun ateo ha mai mosso guerre e costruito ghetti per uccidere chi 'crede'. Non esistono dittature o filosofie atee che abbiano torto un capello a qualcuno o facciano apologie per opprimere i credenti.
Un dittatore può anche definirsi ateo, ma la sua fede, in Realtà, è la 'politica': l'ideologia organizzata con cui opprime i suoi sottoposti e il 'dio' che lo muove è la sete di potere. Essere Atei significa muoversi con Etica e non c'è Etica in chi moralizza, in chi opprime.
Etica e morale non sono la stessa cosa: la morale sono norme dettate dalla superstizione (religione, pregiudizio, creduloneria); l'Etica è il comportamento umano dettato da Cognizione di causa ed effetto, basato su dati e prove, NON su dogmi, su pretesti (come la moralità).
La Storia non è quella disciplina noiosa che devi per forza studiare a scuola: è il Principio su cui sviluppare una Coscienza. Senza Storia, senza capirla, si procede a singhiozzo, fra moralità e ubbidienza, riproponendo errori religiosi, in loop.
Capire il cristianesimo è capire come si muovono un po' tutte le sette religiose e una volta capito, puoi fare una Scelta consapevole: amare il Progresso Sociale, perché è l'unico in grado di offrire Qualità Totale alla Vita, smettendo di straparlare di 'radici cristiane'.
L'Italia non è la Palestina; l'Italia non è una regione collocata in un'area deprimente, desertica, dove è nata e sviluppata la cinica superstizione ebraica. L'Italia ha una Storia di culti greci e romani, e norme Civili che erano già superiori eticamente allora, quanto oggi.
Quella delle 'radici cristiane' europee, italiane, è una menzogna; prima che la superstizione cristiana ammorbasse Italia e resto d'Europa, eravamo al massimo apice, per quel tempo, per Cultura e Progresso. Il cristianesimo ha gravemente distrutto buona parte di quel progresso.
Il cristianesimo distrusse i progressi in campo medico fatti da Ippocrate; incenerì la promiscuità e l'omosessualità consentita in una Civiltà Romana che non li perseguitava; l'errore enorme di rendere ufficiale una religione aggressiva, costò la caduta di un Impero.
Progressivamente, col cristianesimo, l'Europa si riduce alle immagini descritte nel 'Il nome della Rosa'; la Scienza viene perseguitata; gli eretici uccisi in massa; spariscono lingue, villaggi, popolazione intere sotto il martello dell'inquisizione. Questo è il cristianesimo.
Per soggiogare popolazioni cresciute con gli ideali socratici, la figura di 'gesù' viene ritoccata da zelota sanguinario, sterminatore di soldati romani col suo gruppo, a mite uomo che parla con le stesse parole di Socrate (chi ha studiato filosofia si accorge della distorsione)
Il 'gesù' che oggi la gente invoca nelle sue preghiere è Socrate, non quello originale, che manda all'inferno chi non lo segue: è lui l'Uomo ucciso dallo Stato. Lui il 'dio', chiamato in ogni angolo del Mediterraneo per insegnare a discepoli a Ragionare ed essere miti.
La più bella ricostruzione della figura di Socrate la fece Max Eastman, nel suo "Socrate, Cardine della Civiltà' e sei hai avuto una educazione cattolica ti accorgi che il 'gesù' di cui si parla oggi è Socrate; un Socrate senza la ragione come argomento, ma Socrate negli eventi.
Chi legge i vangeli, si accorge che le parole di quel 'gesù' trasudano odio verso la cultura ellenistica e la Libertà degli individui; ma la figura proposta dagli sciamani, decantata a messa, è diversa. Perché Socrate era diverso da 'gesù': era colto e non odiava.
Non è una colpa il fatto che gli ebrei, nelle loro tristi guerre fratricide fra gruppi nomadi, spesso dominati da altri popoli, abbiano costruito una fede molesta - e cristianesimo, islam, poiché costole dell'ebraismo, ricalcano quella linea violenta di 'sangue e potere'.
Diventa una colpa voler continuare su una violenza e inciviltà dettata da eventi che si sono svolti oltre duemila anni fa; diventa una colpa seguire fantasie, miti che avevano un senso oltre duemila anni fa, ma non oggi. Oggi sappiamo cosa è la mitologia e a che serviva.
Non abbiamo bisogno di moralità che tengano unito un gruppo per guerreggiare, incrementare il numero figliando, condannando l'omosessualità; oggi sappiamo che la Pace è un Bene; che collaborare è meglio che opprimere, quanto lo sapevano già ad Atene e Roma millenni fa.
L'Italia è un Paese omofobo, misogino, maschilista, xenofobo, razzista; questa Inciviltà è direttamente collegata all'educazione cattolica, poiché essa fa apologia di tali Disvalori, producendo politicamente usi, costumi, norme che fomentano, volontariamente, attrito sociale.
Le persone mentalmente equilibrate NON 'sgranano rosari', NON vanno a santuari a caccia di vedere anche loro 'apparizioni di madonne' e NON parlano a divinità inesistenti, ma, infastidite da povertà e Reati, si interfacciano con le persone bisognose, non con le statue di coccio.
Non ci sono 'mondi nuovi' nei romanzi distopici; la distopia è un espediente letterario che serve a farti analizzare il presente che già vivi; il presente che ti opprime già con la dittatura della moralità (politica o religiosa che sia); la distopia racconta il Presente.
Se 'fermandosi la campana', facendola tacere, si fermerà l'Occidente, ben venga; e lo diceva Huxley stesso che sarebbe stato bene, visto che condannava gli imperialismi; era un umanista, Pacifista, anche se nel contempo, come Conan Doyle, si dedicava per hobby a temi paranormali.
I romanzi distopici non sono saghe di dietrologia e complottismo; li usano spesso, citati, i complottisti, ma lo fanno perché analfabeti funzionali o persone molto furbe, che vogliono guadagnare un sacco di soldi spacciando teorie-spazzatura, proprio come fanno le sette religiose
È corretto temere l'islam, ma non si può usare il cattolicesimo come 'scaccia chiodo', perché l'effetto che ottieni è di far ritornare il cattolicesimo ai livelli di com'era prima dell'Illuminismo: prima che l'ateismo smorzasse la violenza cattolica, moderandola.
Dobbiamo chiedere che tutte le religioni presenti sul suolo italiano rispettino i Diritti Umani (se vogliono esistere ancora o coesistere fra loro); una questione che la chiesa cattolica ancora non vuole fare, continuando con la sua apologia della misoginia e dell'omofobia.
Non si muore più per mano diretta del clero cattolico, di una Inquisizione, ma si muore ancora per mano dei fedeli di quella setta: i numerosi femminicidi, le persecuzioni contro omosessuali o 'diversi', che portano a omicidi e suicidi in Italia ne sono la dimostrazione.
Che sia islam o in partito di destra o una chiesa di Roma che fanno, tutti, apologia della misoginia e dell'omofobia, il risultato non cambia: essi sono i mandanti diretti da combattere di un discreto numero di femmicidi, di omicidi e suicidi perpetuati a nome di una ideologia.
Nello scritto omofobo di Elena Donazzan, reso pubblico sul suo social, in cui si lanciò contro Cloe Bianco, vediamo chi è il mandante e chi è il killer che si prestò a uccidere Cloe Bianco; eppure sono tutti a piede libero. Cloe, invece, è morta, dimenticata e senza Giustizia.
Nella lunga serie di femminicidi, di omicidi commessi 'poiché donne' appare chiaro il mandante: è colui che predica la virtù di una (ma)donna 'di coccio', priva di iniziativa, priva di Libertà; priva d'ogni tipo di personalità. Eppure sono tutti a piede libero gli sciamani.
Nemmeno un 'maschio' italiano cattolico è libero in Italia; colui che tratti bene la compagna viene bullizzato, schernito, poiché considerato debole; un 'debole' che non si adegua alle regole del patriarcato cattolico - che le donne le vuole zitte e serve, mica Persone libere.
Non c'è nulla di cui esser felici nell'avere un presidente del consiglio donna, perché lo è solo nell'aspetto esteriore. Per il resto, recita la parte del più gretto uomo dai disvalori patriarcali, e a fermarlo c'è la prospettiva d'un Paese pieno di vecchi, col piede in fossa.
I conservatori sono presenti in tutte le epoche e in tutti i tipi di civiltà (anche quelle più evolute): è una connotazione tipica di alcuni esseri umani voler prevaricare secondo dogmi, pregiudizi, superstizioni, perché da soli non sono in grado di provvedere a se stessi.
È stato triste vedere l'omofobo, misogino anziano difronte, malato, farsi accompagnare tutto felice per andare a votare un presidente omofobo, misogino; ma il rovescio è che ben presto 'la campana suonerà per loro'. E con quei vecchi morirà l'ultimo strato gretto, senza ricambio.
L'unico motivo valido per tenere ancora le campane cristiane attive sta in quel lento scandire dei funerali, in cui si annuncia la felice morte della gerontocrazia per consunzione - e il Progresso avanza, Inesorabile; non per presa di Coscienza, ma perché i conservatori muoiono.
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“Un giorno, da grandi, andremo in campagna, ma non sapevamo quando. Poi all’improvviso ci siamo detti andiamo ed abbiamo abbandonato le nostre città”: così Cinzia e Alex hanno iniziato il loro racconto, subito dopo averci accolto in quella che definiscono il cuore pulsante della loro associazione, la yurta costruita all’interno del giardino che ospita anche un arboreto di duecento piante che stanno crescendo. “Avevamo bisogno di rallentare e costruire qualcosa di nostro” continuano ancora i fondatori di Strada San Germano APS, associazione culturale che si trova alle porte del territorio marchigiano, nello colline tra Tavullia e Pesaro, che ieri abbiamo incontrano insieme agli artisti rumeni in residenza a Mondaino.
Davanti a delle ciambelle fatte in casa e a una tazza di the caldo, Cinzia e Alex hanno condiviso la loro scelta di creare questo spazio che si nutre di natura e arte, un luogo dedicato ai bambini ma anche agli adulti e a chi ha bisogno di ascolto e attenzione.
Come alieni in un territorio dedicato al motociclismo, Cinzia e Alex, tessitrice lei e artista lui, hanno creato una realtà che cerca di sostenersi in autonomia e attraverso piccolo sostegni che negli anni hanno trovato. Il luogo infatti è stato strutturato in modo che sia autosufficiente e utilizzano la metafora dell’orto per raccontare come lavorano, come investono le risorse che arrivano dalle loro attività: “concimare, lavorare, togliere sassi e riconcimare, coltivare e poi dopo anni mangiare qualcosa e qualcosa utilizzare da piantare di nuovo nell’anno successivo. Così accade nella campagna e così è stato per la nostra attività”. E questa affinità con la campagna si ripercuote anche sul teatro: le rassegne teatrali che organizzano vengono immaginate come un buffet per far vedere alla gente la bellezza e la potenzialità del teatro e in questi semini che ogni anno immettono nelle persone che incontrano quello che succede è un processo di educazione alla visione del teatro. “Il teatro è come un pranzo” dice Alex “un mix di assaggi differenti che è anche come il mondo che mostra la diversità di individui che formano una comunità”.
Oltre alle rassegne teatrali le loro attività spaziano dalle feste ai laboratori, dai giochi passando ai corsi di telaio, dal supporto alle persone con difficoltà all’orto sociale, dalle api e biomonitoraggio della qualità dell’aria del territorio attraverso il loro aiuto. E proprio il mondo delle api, il loro modo di vivere e lavorare insieme per il bene comune, è parte di quel racconto che Alex nei panni di Florindo narra ai bambini e alle bambine delle scuole del territorio che scoprono grazie a San Germano APS la semplicità dell’essere umano e della natura. Qui è concesso tutto ai bambini e alle bambine che hanno un’unica regola da seguire: rispettare gli adulti, gli animali e le cose.
E poi: la tessitura come azione per entrare in un altro tempo; i corsi come momenti per far stare insieme le persone, per aiutare l’emotività attraverso la manualità; vedere gli adulti che i bambini già hanno in potenza; aprire il sacchetto della fantasia e mangiarsela; la fiducia delle maestre come gesto di coraggio; la necessità di creare una comunità consapevole sia della natura, della campagna, che del teatro; l’idea delle comunità utopiche che hanno come modello quello di autosostenersi e di non dipendere dallo stato.
Questi e tanti altri i discorsi che si sono aperti nella scorsa mattinata, ai quali nel pomeriggio si sono intrecciati i pensieri e le riflessioni emerse da un’altra comunità “fluida” che gli artisti hanno incontrato.
Davanti a un aperitivo, accolti dal Bar la Loggia di Mondaino, Erik, un ex professore tedesco che da anni abita in un paesino abbandonato sulle colline marchigiane, Stefano, un designer milanese, Silvia, un’attrice di origini marchigiane che abita nel paesino limitrofo, Saludecio, Bianca e Liliana, due donne rumene che con le loro famiglie da anni vivono nel nostro territorio, accompagnati dalla mediazione linguistica di Denisa, hanno condiviso le loro storie e le loro riflessioni sul futuro, sull’idea di comunità e sull’utopia.
L’innamoramento istantaneo nei confronti di Mondaino; l’utopia come forma di sopravvivenza; il modificarsi impercettibile delle cose; il turismo come forma di terrorismo; Ernst Bloch e il principio della speranza; l’architettura e le strutture urbane che influenzano la comunità; la struttura urbana di Mondaino che rappresenta la comunità che abbraccia, accoglie; l’utopia che non la si può toccare ma che è ciò che ti fa sognare; l’esistenza come preesistente all’essenza; se voglio trovarmi devo crearmi: queste alcune delle riflessioni emerse in questo lungo pomeriggio condiviso che, alla domanda “Che cos’è una comunità per voi?”, si sono chiuse con: la comunità è dove mi sento a casa.
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"One day, when we grow up, we will go to the country, but we didn't know when. Then, all of a sudden, we said: let's go and left our cities": this is how Cinzia and Alex began their story, immediately after welcoming us to what they call the beating heart of their association, the yurt built inside the garden that also houses an arboretum of two hundred plants that are growing. "We needed to slow down and build something of our own," continue the founders of Strada San Germano APS, a cultural association on the outskirts of the Marche region, in the hills between Tavullia and Pesaro, whom we met yesterday along with the Romanian artists in residence in Mondaino.
Over homemade donuts and a cup of hot tea, Cinzia and Alex shared their choice to create this space that feeds on nature and art, a place dedicated to children but also to adults and those in need of listening and attention.
Like aliens in an area dedicated to motorcycling, Cinzia and Alex, she a weaver and he an artist, have created a reality that seeks to sustain itself independently and through small supports they have found over the years. In fact, the place has been structured so that it is self-sufficient, and they use the metaphor of the vegetable garden to tell how they work, how they invest the resources that come from their activities: "fertilize, work, remove stones and recultivate, cultivate and then after years eat something and something use to plant again in the following year. That's how it happens in the countryside and that's how it was for our activity." And this affinity with the countryside is also reflected in the theater: the theater festivals they organize are imagined as a buffet for people to see the beauty and potential of theater, and in these little seeds that each year they put into the people they meet what happens is a process of educating them to see theater. "Theater is like a lunch," Alex says, "a mix of different tastes that is also like the world that shows the diversity of individuals that make up a community."
In addition to theater reviews, their activities range from parties to workshops, from games passing to loom classes, from supporting people with difficulties to the social garden, from bees and biomonitoring the air quality of the area through their help. And it is precisely the world of bees, their way of living and working together for the common good, that is part of that story that Alex as Florindo tells to the boys and girls of the area schools who discover thanks to San Germano APS the simplicity of human beings and nature. Everything is allowed here for the boys and girls who have only one rule to follow: respect adults, animals and things.
And then: weaving as an action to enter another time; classes as moments to bring people together, to help emotionality through manual dexterity; seeing the adults the children already have in power; opening the bag of imagination and eating it; trusting the teachers as a gesture of courage; the need to create a community aware of both nature, the countryside, and the theater; the idea of utopian communities that have as a model to be self-sustaining and not dependent on the state.
These and many others were the discourses that opened up last morning, to which in the afternoon were interwoven the thoughts and reflections that emerged from another "fluid" community that the artists met.
Over an aperitif, welcomed by the Bar la Loggia in Mondaino, Erik, a former German professor who has lived for years in an abandoned village in the hills of Marche, Stefano, a designer from Milan, Silvia, an actress of Marche origin who lives in the neighboring village, Saludecio, Bianca and Liliana, two Romanian women who living with their families in our area for years, accompanied by Denisa's language mediation, shared their stories and reflections on the future, the idea of community and utopia.
Instantaneous falling in love with Mondaino; utopia as a form of survival; the imperceptible changing of things; tourism as a form of terrorism; Ernst Bloch and the principle of hope; architecture and urban structures influencing community; the urban structure of Mondaino representing the community that embraces, welcomes; utopia that you cannot touch but is what makes you dream; existence as pre-existing to essence; if I want to find myself I must create myself: these were some of the reflections that emerged in this long shared afternoon that, when asked "What is a community for you? ", closed with: community is where I feel at home.
#residenze 2023#stronger peripheries#catinca draganescu#right to the future#the future belongs to those who hope#performing arts
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Una Sentenza che Conferma l'Importanza del Radicamento per la Protezione Speciale
Una Sentenza che Conferma l'Importanza del Radicamento per la Protezione Speciale
La recente sentenza emessa dal Tribunale Ordinario di Bologna (N.R.G. 9620/2023) ha accolto il ricorso di un cittadino straniero avverso il rigetto della sua richiesta di rilascio di un permesso di soggiorno per protezione speciale, stabilendo principi fondamentali in materia di diritto al radicamento sociale e familiare.
1. Il Caso in Breve
Il ricorrente, giunto in Italia nel 2022, aveva instaurato una vita familiare stabile con la compagna e il figlio nato in Italia. Nonostante le difficoltà iniziali, aveva avviato un percorso lavorativo regolare, ottenendo un contratto a tempo determinato, con la concreta prospettiva di un'assunzione a tempo indeterminato. La Questura di Modena aveva rigettato la sua richiesta di permesso di soggiorno per protezione speciale, adducendo un parere negativo della Commissione Territoriale, che rilevava una presunta mancanza di integrazione.
2. La Decisione del Tribunale
Il Tribunale ha ritenuto illegittimo il rigetto, evidenziando che:
Il ricorrente aveva stabilito una vita familiare in Italia, dimostrando una solida integrazione sociale, lavorativa e linguistica.
La mancata concessione del permesso avrebbe comportato una violazione dell’articolo 8 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU), che tutela il diritto alla vita privata e familiare.
La protezione speciale è giustificata quando il rimpatrio comporta il rischio di una grave deprivazione dei diritti fondamentali del richiedente, incluso il diritto alla dignità personale.
3. Rilevanza della Sentenza
La sentenza sottolinea come la protezione speciale non sia solo un meccanismo di tutela formale, ma uno strumento per garantire il rispetto dei diritti umani, soprattutto nei casi di forte radicamento familiare e sociale. Il Tribunale ha applicato il principio stabilito dalle Sezioni Unite della Cassazione (Sentenza n. 24413/2021), che riconosce il radicamento come limite al potere statale di espulsione, superabile solo per ragioni di ordine pubblico o sicurezza nazionale.
4. Implicazioni Pratiche
Questa decisione rafforza l’importanza di documentare in modo adeguato la propria integrazione, presentando prove di:
Relazioni familiari consolidate.
Stabilità abitativa e lavorativa.
Conoscenza della lingua italiana e partecipazione alla vita sociale.
Il permesso di soggiorno per protezione speciale, della durata di due anni, non solo garantisce la permanenza legale, ma può essere convertito in un permesso per motivi di lavoro, aprendo la strada a una stabilità duratura.
Avv. Fabio Loscerbo
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Gruppi di lettura: Adei, Centro per il libro e la lettura e Università La Sapienza lanciano “Storie”, la prima ricerca quantitativa e qualitativa a livello nazionale sui gruppi di lettura
Presentata il 4 dicembre a Più Libri Più Libri nello Spazio Cepell “Storie”, la prima ricerca a livello nazionale sui gruppi di lettura che Adei ha avviato, in collaborazione con l’Università La Sapienza e con il prezioso contributo del Cepell. Presenti Luciano Lanna, direttore del Centro per il libro e la lettura, Andrea Palombi, presidente di Adei Associazione degli editori indipendenti, Della Passarelli, vicepresidente di Adei e Chiara Faggiolani, direttrice del BIBLAB Laboratorio di Biblioteconomia sociale e ricerca applicata alle biblioteche dell’Università La Sapienza.
La direzione scientifica del progetto è affidata a Chiara Faggiolani. Sei mesi per un monitoraggio quantitativo e qualitativo su un fenomeno in crescita e di grande importanza per il mercato del libro, i cui esiti saranno presentati al Salone di Torino 2025.
“Una ricerca strutturata sui gruppi di lettura non era ancora stata fatta, -spiega Chiara Faggiolani- il fenomeno dei gruppi di lettura è in continuo divenire e racconta la lettura che sta arrivando. Saranno attivate due ricerche: una quantitativa e una qualitativa che andrà in profondità sul fenomeno grazie a un questionario che indagherà moltissimi dati tra cui l’identità e gli obiettivi dei gruppi, i criteri di scelta delle letture, l’impatto della partecipazione sulla qualità della vita dei lettori”.
“Gli ultimi dati indicano che il mercato del libro è in ripiegamento, un dato più accentuato per gli editori indipendenti. -dice Andrea Palombi, presidente di Adei- Bisogna agire sulla promozione della lettura di cui i gruppi di lettura sono un fulcro importante. Fondamentale a questo punto è un’indagine seria con dati scientifici che possa fotografarli. Questa ricerca è il primo mattone di un progetto ambizioso, un osservatorio sull’editoria per costruire una mappa dell’editoria italiana”. Fiduciosa anche Della Passarelli di Adei: “Ringrazio il Cepell che è un ottimo partner per noi editori indipendenti. I gruppi di lettura non tengono conto delle classifiche quindi sono molto importanti per noi”.
“Le politiche di promozione si fanno in modo concreto –afferma Luciano Lanna, direttore del Centro per il libro e la lettura- ragionando sulla struttura che è composta da editori, lettori, librai, circoli dei lettori. Quando Adei mi ha proposto questa ricerca, ha raccolto subito il mio entusiasmo. Ci interessa conoscere per agire. Questo è un inizio poi continueremo con la ricerca perché diventi uno strumento di lavoro per tutti noi”.
Roma, 5 dicembre 2024
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La bambina protagonista dello spot promozionale dell'AIL (Associazione Italiana contro le Leucemie, Linfomi e Mieloma) per la campagna "Stelle di Natale" 2024 è Bianca Pullara, una piccola di sette anni, figlia di genitori originari di Favara, Giuseppe Pullara e Viviana Manganella, che attualmente risiedono a Varese. Bianca è stata scelta attraverso un casting tenutosi a Monza per interpretare il ruolo principale nel video "Segui la Stella". La campagna "Stelle di Natale AIL", che si terrà dal 6 all'8 dicembre in 4800 piazze italiane, è un appuntamento annuale di grande rilevanza per sostenere la ricerca e l'assistenza ai malati oncologici. Lo spot già in onda dal 22 novembre su televisioni nazionali, social network, YouTube, radio e affissioni, rappresenta un messaggio di speranza. Bianca interpreta una bambina che, con determinazione e semplicità, realizza il suo sogno acquistando con i soldi in suo possesso una Stella di Natale, simbolo della campagna. La stella di Natale viene poi esposta fuori dalla finestra di casa come a mandare un messaggio di speranza a un uomo ammalato, che vive di fronte, contribuendo così a un futuro migliore per chi è colpito da malattie ematologiche. Il progetto "Stelle di Natale AIL" è un'iniziativa storica dell'Associazione, che da 55 anni si impegna a offrire supporto ai pazienti e a finanziare la ricerca scientifica contro i tumori del sangue. Grazie al contributo di Bianca e al messaggio dello spot, l'AIL punta a sensibilizzare ancora di più l'opinione pubblica sull'importanza di questo gesto solidale. Qui di seguito lo spot, versione 90 secondi, della campagna "Stelle di Natale AIL 2024" - Segui la Stella https://youtu.be/8RLoHWOsrdc Read the full article
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