#Buriasco
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"Musica di Speranza": Concerto di Beneficenza al Teatro Blu di Buriasco. La Fisorchestra fondata dal Premio Oscar Paolo Tricò si esibisce il 25 ottobre 2024 per una serata all'insegna della solidarietà
Venerdì 25 ottobre 2024, il Teatro Blu di Buriasco ospiterà una speciale serata di beneficenza intitolata "Musica di Speranza".
Venerdì 25 ottobre 2024, il Teatro Blu di Buriasco ospiterà una speciale serata di beneficenza intitolata “Musica di Speranza”. L’evento sarà presentato dall’Associazione Amici di Mirko e vedrà protagonista la Fisorchestra fondata dal celebre Premio Oscar Paolo Tricò. Il concerto, con inizio alle ore 21:00, prevede l’esecuzione di brani di grandi compositori come Suppè, Bach, Piazzolla, Lecuona,…
#Albinoni#appuntamenti autunnali#arte e beneficenza#Associazione Amici di Mirko#Bach#Beneficenza#Buriasco#Comune di Buriasco#concerti in Piemonte#Concerto di beneficenza#cultura e solidarietà#Eventi culturali#eventi ottobre 2024#eventi per famiglie#eventi Piemonte#fisarmonica#Fisorchestra#iniziative benefiche#Khachaturian#Lecuona#Musica Classica#Musica dal vivo#Musica di Speranza#musica per il sociale#Orchestra#Paolo Tricò#performance musicali#Piazzolla#Raccolta Fondi#Regione Piemonte
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Campi di girasole 🌻 a Buriasco e Macello TO, piccola (😅) selezione tra 170 foto #canon, con #smartphone e fotocamera digitale ne ho fatte 55 😅), beh direi che mi sono tolta la voglia, di solito qui in zona non ci sono campi di girasole 🌻!!
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Tragedia sulla Strada Provinciale 129: donna accosta la sua auto e viene investita
La notte del 11 marzo si è tinta di nero sulla Strada Provinciale 129, tra Buriasco e Macello. Lì, dove le luci della città lasciano spazio al buio, una vita si è spenta in un attimo. Edmonda Boka, 42enne residente a Vigone, è stata investita e uccisa dopo aver accostato la sua auto, una A3, in un tratto di strada buio. A guidare l’auto che l’ha travolta, un ragazzo di appena 18 anni. Le lancette…
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Manetti rubato: il cerchio si stringe. Potrebbe essere nelle mani di Sgarbi, sottosegretario alla cultura
Il cerchio si stringe sempre di più. Mano a mano che passa il tempo, la tela dipinta da Rutilio Manetti con la Cattura di San Pietro trafugata nel 2013 dal Castello di Buriasco sembra coincidere con quella che è nelle mani di Sgarbi. Sono sempre di più gli elementi coincidenti che si incastrano uno dopo l’altro come in un puzzle fino a completare il quadro. L’opera fu proposta da Sgarbi nella…
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#antonietta bandelloni#art#arte#artepertutti#artinfluencer#bellezza#english#engliush#inartwetrust#Michelangelo Buonarroti#rutilio manetti#Seicento#storytelling
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Sgarbi asks Report e Il Fatto for 1 million compensation "for defamation"
Undersecretary of Culture Vittorio Sgarbi announces that he will ask Report and Il Fatto Quotidiano for 1 million euros in compensation each for “the defamatory campaign built around the theft of a canvas from the castle of Buriasco”. «The series of lies, inferences and suspicions spread daily against me, the result of completely false reconstructions, constitute a serious defamation for which I…
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15 dic 2023 12:09
SGARBI E LA TELA CHE SCOTTA – VITTORIO SGARBI È PROPRIETARIO DI UN QUADRO DEL SEICENTO DI RUTILIO MANETTI, ESPOSTO PER LA PRIMA VOLTA NEL 2021 IN UNA MOSTRA, CHE SEMBRA IDENTICO A UN'OPERA RUBATA NEL 2013 IN UN CASTELLO DI PINEROLO. TRANNE CHE PER UN PARTICOLARE, UNA CANDELA IN PIÙ – PIÙ VOLTE, PRIMA CHE IL DIPINTO SPARISSE, UN FEDELISSIMO DEL CRITICO D'URTO CERCO’ DI ACQUISTARLO DALL'ANZIANA PROPRIETARIA – IL PARERE DEL RESTAURATORE: “SONO SICURO, SI TRATTA DELLO STESSO QUADRO” – L’INCHIESTA DEL “FATTO” REALIZZATA INSIEME A “REPORT” – VIDEO
Sgarbi possiede un Manetti, contenuto nella banca dati del Nucleo di Tutela dei Beni culturali dei Carabinieri e che risulta rubato. Con il Fatto Quotidiano, #Report ricostruisce la storia dell'opera che Sgarbi sostiene di aver rinvenuto per puro caso. Domenica, 20.55 su #Rai3 pic.twitter.com/AXz0dWiKWS — Report (@reportrai3) December 15, 2023
Estratto dell’articolo di Thomas Mackinson per “il Fatto quotidiano”
Una preziosa tela del sottosegretario Sgarbi risulta rubata. Due anni fa, Vittorio Sgarbi inaugurava a Lucca la mostra “I pittori della luce”. Il pezzo forte era un “inedito” di Rutilio Manetti, un dipinto caravaggesco del ‘600 che vale diverse centinaia di migliaia di euro. Il Fatto Quotidiano sco però che tanto inedito non è: quella Cattura di San Pietro si ritrova infatti tra le foto della banca dati dell’Interpol e risulta rubata.
Fino al 2013 si trovava in un castello di Buriasco, non lontano da Pinerolo, di proprietà di un’anziana signora, Margherita Buzio. Sgarbi è stato lì più volte. È un suo fedelissimo, Paolo Bocedi, che si propone per comprarlo: la signora rifiuta. Poche settimane dopo, scopre che dei ladri si sono introdotti nel castello e hanno ritagliato e asportato la tela del Manetti. Al suo posto, trova una foto dell’opera attaccata con una spillatrice.
La vittima denuncia il furto, avanza anche dei sospetti, ma il fascicolo viene subito archiviato dall’allora procura di Pinerolo. Passano dieci anni, e la tela rispunta restaurata a Lucca, ma con un dettaglio diverso: una torcia sul fondale che nella foto dell’Anticrimine non c’è.
Il restauratore di Sgarbi, però, è sicuro: “Il quadro è quello, me lo portò un amico di Vittorio insieme a un trasportatore, arrotolato come un tappeto”. Interpellato sul punto, il sottosegretario sosterrà che è suo: comprò una villa di campagna a Viterbo e ci trovò dentro un Manetti. “Uno ha la candela e l’altro no, sono diversi”, dice al Fatto senza riuscire a spiegare la coincidenza per cui proprio pochi mesi dopo il furto la “sua” versione si trovasse sul tavolo del suo restauratore di fiducia. Ma a smentirlo sono anche gli ex proprietari della villa e le troppe falle del testo curatoriale.
La candela-fantasma è solo l’ultimo enigma di una vicenda clamorosa che il Fatto e Report sono riusciti a ricostruire grazie a un’inchiesta congiunta che sarà trasmessa domenica prossima e che ha attirato l’interesse degli inquirenti. […]
Tutto parte da Brescia, dove incontriamo Gianfranco Mingardi, restauratore di 68 anni che fin dagli anni Ottanta collabora con il critico-collezionista. Per lui ha messo mano a oltre 100 dipinti, molti dei quali mai pagati, compreso quello espostoa Lucca.
La sua è una testimonianza chiave, tanto che dopo l’intervista è stato sentito per ore dai carabinieri del Nucleo tutela dei Beni culturali di Roma come persona informata dei fatti. “Nella primavera del 2013 mi chiama Vittorio – racconta –Timando un dipinto da mettere a posto, dice”.
Gli verrà consegnato a metà luglio 2013 all’uscita dell’autostrada A4, appena fuori dal casello di Rovato, “senza telaio, arrotolato come un tappeto” aggiunge, mostrando le foto che fece prima di metterci mano e dopo aver terminato il lavoro. Precisa che Sgarbi venne anche di persona nel suo studio per sollecitarlo. La scheda degli interventi eseguiti riporta “prima pulitura, inserti, velinatura, telaio”.
“Mi resi conto che quella tela scottava, gli chiesi allora un’attestazione di proprietà. Disse che me l’avrebbe mandata ma non lo fece, e quando protestai mi disse di star tranquillo, che tanto poteva raccontare che stava a villa Maidalchina, quella poi indicata nella mostra. Gliela restituii finita il 10 dicembre 2018”.
Mingardi racconta anche che a consegnargli il dipinto furono un trasportatore con furgone accompagnato in moto da Paolo Bocedi, un grande amico di Sgarbi. Per i lombardi è un nome noto: saronnese, dal ’74 passa come “uno dei primi imprenditori in Lombardia a ribellarsi alla mafia” e ancora oggi vive con una tutela di primo livello.
[…] L’amicizia con Sgarbi risale alla fine degli anni Novanta, gli fa da assistente, da autista. Nel 2003 fa notizia un’accusa di truffa allo Stato: dovendo ritirare a Genova una Fiat Panda destinata al sottosegretario Sgarbi, esce con quella del Procuratore capo. “Era tutto un equivoco”, chiarì poi l’avvocato Paolo Cicconi, che è anche l’avvocato di Sgarbi.
Il suo nome finisce nell’indagine su presunti falsi venduti su Telemarket di Giorgio Corbelli, l’ex presidente del Napoli che nel 2004 si candidò alle Europee nella lista Sgarbi liberal Pri. Sgarbi fece da consulente per la difesa che gli valse l’assoluzione.
[…] Del quadro che ha restaurato, Mingardi non sa più nulla fino alla mostra del 2021, quando una funzionaria della sovrintendenza lo chiama da Lucca: “Gianfranco, è quello che hai sistemato tu?”. Gli manda la foto, a lui sembra proprio quello.
“Sono sicuro, è lo stesso dipinto e si vede anche dalle imperfezioni come le gocciolature, un bravo copista mai le avrebbe riprodotte”. E lo sa perché l’ha tenuto nel suo laboratorio per ben cinque anni, lo conosce palmo a palmo. Salvo per un dettaglio, la candela in alto a sinistra. “Sono certo che non c’era ”dice al Fatto scuotendo la testa, convinto che sia stata dipinta (o fatta riemergere) con l’intento di differenziarlo il tanto che basta da poter dire “vedete che è diverso, non è quello rubato!”.
In effetti nella foto allegata alla scheda dell’Interpol quella candela non c’è, e pure le misure del dipinto sono diverse: 247 cm per 220, mentre la scheda del restauratore riporta 230x205 e quella dell’opera esposta da Sgarbi a Lucca 233 cm per 204. Il dipinto, insomma, si è rimpicciolito di 15 cm per lato. “Per forza, è stato tagliato all’interno della cornice, con un taglierino!”, dice Mingardi sollevando in aria le foto.
Spiega anche che asportandola a quel modo, la preziosa tela è stata danneggiata, strappata.
[…] Tra vero e verosimile spuntano altre differenze. La scheda della mostra firmata da Sgarbi e accreditata dal professor Marco Ciampolini, esimio conoscitore del Manetti e della pittura senese, indica una provenienza certa. “Stava nella villa Maidalchina di Olimpia Pamphilij vicino a Viterbo, ora proprietà della Fondazione Cavallini Sgarbi, eretta tra 1615 e 1625. Il dipinto è ricordato, genericamente fra altri quadri, nell’in ventario dell’11 ottobre 1649, redatto dal notaio Cosimo Pennacchi, deibeni di Andrea Maidalchini, fratello di Olimpia.
Le opere d’arte, fra le quali il celebre Busto di Innocenzo X di Alessandro Algardi, passarono poi a Giulio Bussi e ai conti Gentili”. “Viene da Villa Maildalchina”, ripete Sgarbi anche alle telecamere di Report, sostenendo ancora di aver comprato la villa e averci trovato dentro un Manetti. Ma quel testo curatoriale sembra un castello in aria.
“La mia famiglia tenne la villa per 20-25 anni – racconta l’ex proprietario Luigi Achilli – nel 2000 la vendemmo agli Sgarbi ed era già un rudere abbandonato, tutto aperto, non c’era neppure un cancello o una recinzione. Era alla mercé di tutti”. E così è oggi, ci siamo stati senza riuscire a raggiungerla per gli sterpi. […]
E allora, da dove spunta questo “inedito”? I carabinieri del Nucleo tutela Patrimonio culturale di Roma individuano nella loro banca dati il corrispettivo della scheda dell ’Anticrimine europea. È una denuncia per furto sporta al comando dei carabinieri di Vigone, non lontano da Pinerolo, ed è datata 14 febbraio 2013.
Alla denuncia corrisponde un fascicolo contro ignoti aperto dalla Procura di Pinerolo ma archiviato dopo una settimana.
Girandola di telefonate e salta fuori la denunciante. È la nostra signora Margherita Buzio, 85 anni, che vive in una bella villetta di Bugliasco con annesso un castello del 1300. È la vedova del proprietario dell’im mobile che fino al 2008 aveva un rinomato ristorante. La signora Buzio, diffidente, parla dalle inferriate. Le mostriamo la foto della Cattura di San Pietro: “Sì, è quella”, dice.
Conferma di essere stata proprio lei, ormai dieci anni fa, a firmare la denuncia per furto. “Hanno tagliato la tela, l’anno arrotolata e l’hanno portata via”, racconta specificando che al Castello c’erano diversi quadri, ma “l’unico rubato è quello”. Vintala diffidenza, la signora apre le porte del castello. Mentre si avvicina, racconta l’epoca d’oro: “Anche Sgarbi era venuto qui a presentare il suo libro, io non c’ero ma c’era il gestore. Li ha visti lui questi quadri, li aveva anche valutati tutti, tranne questo”.
E che fine ha fatto? “Ai primi di febbraio del 2013 i ladri sono entrati di notte, indisturbati. Avevamo chiuso da pochi mesi, aveva nevicato e per terra c’erano le tracce. Hanno scavalcato il muro, superato il fossato e rotto la catena del cancello”. […] C’è ancora la grande cornice del ’600, ma al posto del dipinto c’è una foto stampata su telo di plastica e attaccata con delle graffette.
“Era troppo pesante per portarlo via così e l’hanno tagliato, sostituendolo pensavano che non me ne sarei accorta”, dice la signora Buzio, mentre dal telaio spunta ancora un lembo dell’originale strappato. Signora, sospetti? “Erano venuti tre signori, uno diceva che gli interessava il Castello e un altro voleva sapere se il quadro era in vendita. Due volte son venuti per comprarlo, ma ho sempre detto di no e poi non ho visto più nessuno”. Neppure lei sapeva il reale valore dell’opera “mi avevano detto 25 mila euro”.
Recuperata la denuncia dell’epoca, il nome di Sgarbi, insospettabile, non c’è. Ma ecco il colpo di scena che lo inchioda a questa storia, insieme a Bocedi, l’amico e fidatissimo paladino contro l’usura. “Preciso – si legge in coda alla deposizione della signora –che il sig. Boce di Paolo, in occasione delle sue visite, notando il quadro, mi chiedeva se era in vendita, gli rispondevo che lo avrei ceduto solo assieme al Castello”. Il suo dipinto riapparirà, magicamente, alla mostra di Sgarbi 10 anni dopo. Ma con la candela che non c’era e come “inedito” di sua proprietà.
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Perdita acqua Buriasco
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Perdita acqua Buriasco
Le vostre tubazioni sono forate e potrebbe verificarsi perdite acqua Buriasco? Ecco come riuscire a trovare la perdita e in che modo agire. Una delle problematiche più frequenti legati agli impianti idraulici sono le perdite d’acqua Buriasco nelle vostre tubazioni. La perdita d’acqua Buriasco da ...
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Cabañas Villa Buriasco | Cabañas en Villa General Belgrano (Argentina)
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CRISE NO CASAMENTO
Suely Buriasco, escritora, mediadora de conflito
Algumas vezes, a crise no casamento se agrava e a separação se torna inevitável. Nesse caso, deve-se colocar limite para o sofrimento, afastando sentimentos como o de culpa e de acusação, envolvendo-se com pensamentos positivos. O momento é de renovação. Portanto, é preciso desapegar-se do passado e focar no futuro.
🍁☘🍁
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L'albero, i girasoli e il mais (Buriasco TO, 7 luglio 2024)
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Sgarbi: "Furto di beni culturali? Non ho ricevuto avvisi e non ho rubato nulla"
Le indagini in corso – Dunque il sottosegretario alla Cultura sarebbe indagato per furto di beni culturali. Secondo quanto riferisce Il Fatto, ci sarebbe un fascicolo con iscrizione e una prima ipotesi di reato sul caso del dipinto attribuito a Rutilio Manetti, trafugato dal Castello di Buriasco nel 2013 e riapparso a Lucca nel 2021 come “inedito” di proprietà di Vittorio Sgarbi. Del caso si…
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Tentano di vendere la bici rubata su internet, il proprietario li scopre e li denuncia
Tentano di vendere la bici rubata su internet, il proprietario li scopre e li denuncia
I carabinieri della stazione di None hanno denunciato, in stato di libertà per il reato di ricettazione, due ragazzi di Volvera, entrambi di 18 anni e uno di Buriasco di 23 anni, tutti disoccupati.
Il fatto è accadutogiovedì 16 marzo intorno alle ore 19.20. I giovani avevano messo in vendita su un sito di annunci online una bicicletta da corsa rubata lo scorso 12 marzo ad un uomo di 42 anni di…
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The mystery of the painting and Sgarbi, the owner of the castle: “Now I want my painting back”
In Buriasco we don't talk about anything else. Margherita Burzio Chiosso: “That work attributed to Ruttilio Manetti was stolen from me in 2013, it is included in the list of stolen works of the Artistic Heritage Protection Unit” Source link
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Al Po morto a tirar sassi nell′acqua
- “Se arrivi presto a Torino puoi approfittarne per portare i bambini in centro. Ti fermi al Lingotto e prendi la metropolitana, i bambini saranno contenti di vedere che si viaggia senza pilota. Poi li porti in piazza Castello e poi venite a pranzo da me.” - “Sì, vedo se abbiamo il tempo”, rispondo evasivo. “Ci vediamo da te per pranzo.” Da Pinerolo mi dirigo verso la campagna che sa ancora di campagna: Buriasco, Cercenasco, Virle, Carignano, non propriamente in direzione Lingotto. Durante il viaggio si chiacchiera di Monviso, di pioppeti, di mais, di cavalli… di quello che ci capita sotto gli occhi. - “Questo, ragazzi è il Po” dico con una certa enfasi al ponte di Carignano: ma il Po è pur sempre il Po, merita.
- “Andiamo a tirare pietre nell’acqua, nonno!” - “È quello che stiamo per fare.” Prendiamo la strada sterrata verso il Po morto e lasciamo subito la macchina, il resto si fa a piedi. Appena scesi facciamo provvista di pietre; la loro dimensione è inversamente proporzionale alla nostra età, per il più piccolo la gara non è ancora alla distanza ma al peso. Camminiamo tra una lanca e l’altra o lungo la sponda del Po, osserviamo gli uccelli (mannaggia non saperne i nomi..!), scopriamo su una costruzione una linea di fango che segna il livello che ha raggiunto l’acqua durante l’alluvione di novembre, e infine ci dedichiamo con impegno al lancio di pietre nell’acqua: la sfida è a chi arriva più lontano, ma il piccolo insiste a tirar pietroni che il più delle volte non toccano l’acqua. Tra un tiro e l’altro dico quel poco che so del Po morto: non sono un buon naturalista, e non so quanto gli resterà di quel poco che dico, ma l’importante è chiedersi il perché delle cose. Difficilissimo arrivare all’ultimo lancio di pietre: ogni volta all’ultimo ne segue un altro. All’ora di pranzo, arrivati a destinazione, mi aspetto la domanda: - “Hai fatto vedere ai bambini la metropolitana senza pilota?” - “Siamo andati a tirar pietre al Po morto“, confesso. “Sai come son fatto”, aggiungo rassegnato. Evito di dire che ritengo sia meglio per i bambini tirar sassi nel Po morto che prendere la metropolitana senza pilota e andare in centro. Troveranno un altro che li porterà in metropolitana; portarli a tirar sassi al Po morto ora come ora non so tolto me chi potrebbe farlo.
(Nell’immagine, il ponte di Carignano che delimita a nord la Riserva naturale dell’oasi del Po morto. Qui qualche informazione sul Po morto, qui sotto una mappa dell’oasi, che qui troverete a grande risoluzione.)
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Sostituzione Caldaia Buriasco
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Sostituzione Caldaia Buriasco
Finalmente si è valutato che è giunto il momento di migliorare vostra caldaia, vecchia, e passare ad una tipologia della caldaia a condensazione. In tal caso, data la presenza degli incentivi e il ricco risparmio sui consumi del gas che le caldaie a condensazione davvero portano, è un peccato no...
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Bilico in un fosso a Vigone, strada chiusa tutto il giorno per bruciare il gas in sicurezza
E’ stata chiusa tutto il giorno la Provinciale tra Vigone e Buriasco dove ieri i è ribaltato un bilico, cadendo in un fosso. Le operazioni sono durate dal mattino fino alle 2 di notte. Alle squadre dei Vigili del fuoco di Pinerolo e Carmagnola si è aggiunto il nucleo Nbcr di Torino per far bruciare … Leggi tutto L'articolo Bilico in un fosso a Vigone, strada chiusa tutto il giorno... Per il contenuto completo visitate il sito https://ift.tt/1tIiUMZ
da Quotidiano Piemontese - Home Page https://ift.tt/3agufgE via Adriano Montanaro - Alessandria
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